#e pure a metà prezzo!
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succhinoallapesca · 14 days ago
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Tra gli highlights del giorno, il più breve da scrivere: mentre compravo i regali per mamma e sorelle ho preso per me un rossetto pazzesco
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Sarà migliore
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Tu che pensi come una donna
Come una donna alla felicità
E dimentichi perché hai una gonna
Tutto il mondo e la realtà
Che l'amore non è divisibile
Divisibile a metà
Ma soprattutto che non puoi distruggere
Per un tuo sogno la mia realtà
Ma cosa vuoi che sia
Era solo una canzone
Non ti preoccupare
Che domani sarà tutto uguale
Tu che pensi come una donna
Come una donna normale
E dimentichi sotto la gonna
Qual è il prezzo per chi dovrà pagare
E che non hai diritto solo tu a vivere
E che anche tu hai delle responsabilità
Ma non capisci che non puoi distruggere
Per arrivare alla felicità
Dormi pure, donna mia
Dormi pure sulla pelle mia
Non ti preoccupare
Che domani sarà tutto, tutto uguale
Ma cosa vuoi che sia
Era solo una canzone
Dormi pure, donna mia
Che domani sarà, sarà migliore
Sarà migliore, dopo questa canzone
Sarà migliore
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abr · 1 year ago
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L’energia solare è gratis come quella del vento, dice la verginella: perciò se usiamo queste fonti, l’elettricità non sarà solo più pulita ma costerà pure di meno.
La tabella, di Eurostat, mette in relazione il numero di impianti eolici e solari con il prezzo del Kwh.
Più rinnovabili hai e più alta è la bolletta.
Siamo già a metà classifica. Capito perché l'energia elettrica è salita PRIMA della scusa guerra in Ucraina-russi kattivi- preferite la pace o i condizionatori accesi?
via https://twitter.com/climacritic/status/1711707627074228268
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checolorehaunanimabruciata · 11 months ago
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83esimo giorno da Yamamay, non ho ancora attaccato, sono scesa ora dalla metro a Lima e già vorrei essere sul treno di ritorno.
ieri pomeriggio ero al piano inferiore al saldo, nel sistemare delle cose ho portato delle grucce in magazzino e ho visto una mail della SM, che mo sta in ferie, che diceva "buongiorno, vedere Lara con incasso più alto della giornata io una domanda me lo farei ..... buon lavoro" e firmato pure, mail che è andata in copia anche a vari tra cui la direttrice.
ora, contestualizziamo, io il giorno prima, ovvero Sabato, avevo fatto dalle 10:30 alle 19:30 con un'ora di pausa, ergo 8 ore, le mie colleghe ne hanno fatte la metà, solo una due ore meno di me, ed essendo stata giù al saldo tutta la giornata avevo avuto un totale di vendite di scontrini a mio nome pari a circa 943€, quasi tutti di vendite al 70%, ergo a prezzo pieno avrebbero pagato il triplo, ma tralasciamo.
facciamo anche mente locale, a Milano sabato pomeriggio c'era una manifestazione che passava da una via vicino a corso Buenos Aires, ergo, la fermata di Lima era chiusa, ergo non potevano arrivarci direttamente, in più pioveva e non poco, quindi molta più gente che entra nei negozi per ripararsi.
morale, la stagista è un'incapace a prescindere da come lavora, le mie colleghe sono più sceme di me che fanno meno scontrini e hanno un incasso più basso e scema io che ancora sono qui e tra circa un mese mi scade il contratto e neanche so se me lo rinnovano.
buongiorno
comunque piove e mi si sono rotte le cuffie.
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jazzluca · 11 months ago
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RUMBLE ( Core ) Movie Studio Series *Bumblebee Concept Art*
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Un altro RUMBLE di classe Core invade la linea Movie Studio Series, ma questa volta non è un Tartar a noi noto, dato che effettivamente NON compare in nessun film, dal vivo o animato che sia, ma, quasi a voler raschiare il fondo del baril… cioè, spremere quella gallina delle uova d'oro che erano le scene su Cybertron del film di Bumblebee, ecco quindi anche i personaggi creati solo a livello di concept design ma poi scartati / tralasciati da quella famosa introduzione allo spin-off dedicato a Maggiolino.
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A scanso di cromatici equivoci, il Rumble di quest'ormai sorta di sotto universo dei Tf visti o comunque anche solo pensati per quei pochi ma fondamentali minuti al cinema, è colorato di blu come nei cartoni ( laddove in realtà nei giocattoli era rosso, come sappiamo ), un blu scuro principale con tocchi di azzurro sulle spalle del ROBOT, che citano quindi la colorazione del modellino del 1984 di Frenzy e non quella viola / lilla vista in tv, e grigio scuro su testa, gambe inferiori e … martelli?
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Sì perchè un po' pigramente il nostro robottino ha al posto delle braccia gli iconici martelli pneumatici come si vedevano spuntare nei cartoni animati, invece che avere dei moduli aggiuntivi come l'omonimo SS 86, o comunque almeno accennare una sorta di minima trasformazione o perlomeno avere i pugni scolpiti all'interno! ^^'
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Certo, capisco che sia un Core class, anzi, META' Core, praticamente, ma il punto è che è venduto come uno intero, quindi anche se giocoforza imitava l'omonimo SS, almeno uno non si sente in colpa a spendere il prezzo pieno per metà giocattolo!
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Martelli pneumatici a parte che potevano passare magari come armi per il Soundwave Voyager, un po' come aveva almeno Ravage Core la punta del fucile in stile G1 per questo Memor, invece qui abbiamo due pistoline che in Rumble assumono solo la valenza di decorazione da sistemare dietro la schiena, ma unite diventa ALMENO una pistolina sempre per S.W.
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Tornando al robottino, l'aspetto comunque non è male, con tocchi di giallo e rosso decorativi, la faccia con un'inedita mascherina sulla bocca e ben snodato nella media di un Core class, "braccia" permettendo.
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La TRASFORMAZIONE non è male, nel suo … piccolo, con le braccia che si ripiegano all'indietro, le gambe che ruotano e si proiettano pure all'indietro per formare una sorta di parallelepipedo anonimo che potrebbe essere qualsiasi cosa, ma cui la funzione principale è quella di potersi inserire ovviamente nel petto di Soundwave, così come già visto con Ravage.
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La cosa più interessante di questo "coso" è però quella di inglobare le due pistoline all'interno, così almeno questi accessorini piccini non vanno persi da un alt mode all'altro.
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Poco altro da dire sulla modalità alternativa, quindi, ma resta un po' di amaro in bocca per la scarsa massa offerta da questo giocattolo, assai inferiore rispetto agli altri colleghi normali e pure degli altri "cassettebot" SS 86 o no, quando bastavano almeno un paio di accessori in più giusto per non sentirsi in colpa dopo l'acquisto, o comunque al limite da prendere quantomeno scontato.
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Ah, vai a sapere se per caso faranno mai una versione rossa e chiamata Frenzy, poi, dato che questo nome nell'universo cinematografico dal vivo dei tf è già stato opzionato per il partner di Bariccade del primo film di Bay, ma ehi, mai dire mai! ^^
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b0ringasfuck · 1 year ago
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Retorica, Cina e a new shade of rossobrunismo nostrano
Uno dei più grossi "errori" dell'occidente è stato quello di voler insegnare agli altri un modello di sviluppo pensando di essere arrivati all'apice del raggiungibile.
Dico "errori", ma è un misto di boria e consapevolezza. Sia per ragioni interne che di politica estera. In un momento in cui il colonialismo ha ritorni sempre più bassi[*] e l'occidente è sempre più reazionario, negare l'esistenza di modelli alternativi di sviluppo ma anzi proporre il nostro come necessariamente da esportare è una necessità.
Quindi da occidentale, per quanto da un punto di vista più privilegiato di molti occidentali, sono un po' restio a mettermi a criticare la Cina. Sono decenni che presagiamo il destino nefasto della Cina dietro l'angolo e sono decenni che facciamo figure di merda. Questo anche da parte di quella sinistra che ha insistito a portare il cilicio per 30 anni per scusarsi delle colpe dei regimi dell'Europa dell'Est.
E pure in Cina sono passati dal "hide your strength, bide your time" di dengiana memoria[**] a una politica più tronfia. E anche qui, se il cuore mi dice che non sia stata una buona idea, la ragione mi suggerisce che FORSE potevano avere i loro buoni motivi.
Se è vero che in occidente abbiamo una visione molto distorta della Cina, funzionale alla narrativa della nostra classe dirigente, di un paese uniforme, che manca di creatività, una popolazione succube che pagherebbe un prezzo altissimo per qualsiasi protesta, che non discute di politica, con delle FDO intransigenti e repressive... (e NON È VERO) comincio ad avere il sospetto che una parte della popolazione cinese, in particolare la middle class, si stia un po' troppo coccolando nei suoi rapidi e recenti successi e di certo non aiutata dalla critica esterna che si è sempre dimostrata non solo faziosa ma SBAJATA, stia accettando i problemi che la Cina ha (che appunto sono un po' cazzi loro e non nostri) come "transitori" ma senza un orizzonte o un piano di risoluzione.
E penso ai ganassa che mostrano il loro parco macchine di Lamborghini e Bentley, a certi valori "tradizionali" che sebbene non abbracciati dal governo finiscono per far parte di un certo orgoglio nazionale e fin troppo spesso si sovrappongono alla stessa merda che potete trovare su Fox news e si intrecciano appunto con quella retorica di "decadenza occidentale" che piace molto all'alt-right (citatissima da Joe Rogan a Tucker Carlson sui social cinesi).
E così come c'è molta differenza tra un'immagine per altro contraddittoria di una Cina capitalista quando si tratta di pubblicizzare che "there is no alternative" e il "capitalismo cinese" o tra la propaganda attiva di Putin verso i "valori tradizionali" e una fetta di opinione pubblica cinese affascinata dagli stessi messaggi dell'alt-right...
beh... sperare che sia la Cina che porterà il sol dell'avvenire in Italia è un'altra forma di rossobrunismo a danno nostro e pure dei cinesi che spesso si affianca al portare jella all'occidente tifando "tanto peggio, tanto meglio" e oggi abbiamo il 30%+ degli italiani che votano dei fascisti dichiarati e la metà dei giovani che non votano... a proposito di traiettorie americane e del farsi ammirare come modello di sviluppo.
Aiutiamoci a casa nostra è forse il miglior sistema per esportare pace e democrazia, mettendosi nelle condizioni di essere un modello e non una contraddizione.
[*] con ritorni più alti ci potrebbe essere un minimo di "trickle down economy" e sarebbe più facile convincere la gente della bontà del nostro sistema, ma oggi il divario tra ricchi e poveri aumenta a discapito dei poveri.
[**] i cinesi per altro sono stati sinceri ammiratori dell'America delle opportunità, un'America che non c'è più.
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yonjuugami · 6 days ago
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Capitolo 4 - Chiusura
[ ♪ ]
Kei: È tempo di darti qualche informazione su questo locale. Si chiama "Starless", ed è un dinner theater.
I clienti possono assistere a degli spettacoli mentre desinano. Per cominciare, ti condurrò nella sala ristorante.
Noi siamo il cast che si esibisce sul palco. Allo stesso tempo ci occupiamo di servire ai tavoli.
Abbiamo rilocato e riaperto questo posto dopo un periodo di inattività...
Unei: L-le ho già detto di no. Il direttore non sarà affatto contento!
Mizuki: Ti fai troppi problemi, Unei. Preferisci che ti tiri un pugno sul muso?
Unei: No, la scongiuro...
Mokuren, la prego, lo fermi!
Mokuren: Arrangiati.
Unei: Eddaaai.
Kei: Non dirò altro che i nomi di quegli individui laggiù.
Quello che si comporta come un cane rabbioso è Mizuki. La persona che lo sta osservando è Mokuren.
Il cane rabbioso - MIZUKI
Fuoriclasse del ballo - MOKUREN
Kei: Non è difficile trattarli. Ti ci abituerai presto.
Concedimi un attimo di tempo. Vado a mettergli un guinzaglio.
Cessate immediatamente questa pagliacciata.
Mizuki: Grr, Kei! Preparatevi a perdere, tu e Haseyama!
Kei: Non so di cosa tu stia parlando. Chetati, dunque. Fiedere Haseyama non ti sarebbe di alcun beneficio.
Desideri usare quella mano per distruggere questo locale?
Mizuki: Che cazzo dici? Lo Starless non verrà distrutto.
Mokuren: Invece sì. Perché non ti rassegni?
Kei: Lo stai incitando.
Mokuren: Fermarlo sarebbe una perdita di tempo. Il proprietario è scontento.
Kei: Questo locale ti serve, se vuoi continuare a ballare.
Mokuren: … È vero, lo concedo.
Mizuki, non dare più fastidio al proprietario.
Mizuki: Ma ci sei o ci fai? Poco fa ti andava bene!
Mokuren: Continua così e perderemo lo Starless.
Mizuki: Tutte cazzate, ti dico.
Mokuren: Sei sicuro?
È un timore che abbiamo sentito a sufficienza in metà anno.
Mizuki: … Chiudi il becco.
Taci per due secondi, cazzo! Piantala di dire balle! Non perderemo lo Starless!
Kei: Sono venuto qui precisamente per proteggere questo posto.
Quello che potete fare voi è riverire questa donna come una dea.
Mokuren: Una donna?
Mizuki: Per caso parli di questa qui?
Saki: Stai scherzando vero? Non sei serio.
Kei: Dovrebbe esserci qualcuno di più importante, Saki?
È per te che proteggo lo Starless.
Mokuren: Anche il rinnovo del locale è stato per questa "dea"?
Kei: Esatto.
Mokuren: Allora benvenuta, Saki. Vieni pure dietro le quinte, ogni tanto.
Mizuki: Nemmeno per sogno. Non ho niente a che fare con questa qua.
Saki: C-credo davvero che sarei d'intralcio!
Mokuren: Le docce sono in pessime condizioni. Potresti dirlo a Kei?
Saki: Ehm, uh, cosa?
Mokuren: Su, forza.
Saki: Uhm, Kei? Pare che le docce funzionino male…?
Kei: … Non ci voleva. Dirò ad Haseyama di occuparsene.
Mokuren: Guarda e impara, Mizuki.
Mizuki: Guardare cosa, esattamente?
Mokuren: Certo che sei ottuso. Possiamo usare questa persona per manipolare Kei.
Mizuki: Ehi, è vero! Fantastico!
Mokuren: Nel backstage c'è troppo poco spazio ed è difficile uscire di scena.
Posso pagare qualsiasi prezzo per queste mie richieste.
Saki: Cheee??? Così non vale!
Mizuki: Dài, non essere egoista.
Non ti darò rogne, se ci aiuti. Altrimenti posso convincerti con la forza.
Saki: Ma anche no! Kei, falli smettere, per favore!
Kei: Al contrario, mi sembra una buona idea. Però dovrai venire qui tutti i giorni.
Unei, forniscile un pass per il backstage. D'ora in avanti risponderai a ogni sua richiesta.
Dobbiamo far sì che si trovi a suo agio. Siamo al suo servizio.
Unei: D-dice a me?
Kei: A chi altri?
La sua mera presenza è indispensabile per lo Starless.
Lei è la vostra priorità. … Molto più di quanto pensiate.
Saki: E così, che lo volessi o meno, sono giunta allo Starless.
Chissà come cambierà il mio destino...
Fine della Storia
[ ☆ ]
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iosonochiarapagnini · 2 years ago
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Pianeta Terra, 2023.
Oggi il mondo è diverso. Tremendamente diverso, ed è in continua evoluzione.
La società va veloce, il consumismo dilaga, ma la noia pure…
Certe cose sembrano essersi perse per sempre, altre dimenticate senza possibilità di recupero mentre per altre c’è un disperato bisogno di ritorno dal passato….
E’ proprio sulle ultime che ci sono grandi possibilità nel marketing di oggi.
Ma una cosa è certa: il prodotto ha stancato di brutto.
Che noia, che barba, che barba, che noia! citando la mitica Sandra Mondaini: che noia voi col vostro migliore frullatore dell'anno in corso, voi con l’auto più comoda del mondo, voi che usate le migliori materie prime per il vostro ristorante, voi con la carne più buona che c’è in giro e le farine migliori per le vostre pizze…
Il prodotto ha rotto!
Vediamo perché.
La storia di un declino: i giorni migliori (e peggiori) dei prodotti nel commercio, dal ‘900 a oggi.
Siamo nella metà del Novecento col nel primo marketing 1.0 del boom commerciale. Per capirsi le prime pubblicità, in cui si incentrava tutto sul prodotto: in altre parole raccontiamo perché è bellissimo, cosa ha di speciale e quanto è straordinario quello che vendiamo.
La necessità era massimizzare i profitti e arrivare primi, sgomitando il più possibile fino a consumare la pazienza.
Si capisce agilmente quanto questo tipo di approccio abbia ben presto stancato e abbia reso saturo il mercato di ''scegli me! scegli me!''.
Nel marketing 2.0, impostosi con forza negli ultimi anni del Novecento, avviene un cambio di rotta drastico: dal focus tutto sul prodotto si passa al focus sul consumatore, il vero e unico utente finale di tutto lo sforzo di pubblicitari e addetti ai lavori (anche il mio).
‘’Tu consumatore adorato sei al centro, tu con la tua vita, i tuoi sogni, le tue speranze, le tue paure, dimmi di cosa hai bisogno e io ti accontenterò! Ma, naturalmente, sappi che il mio prodotto può migliorarti le cose in modo consistente’’.
Attenzione: il prodotto ora entro solo dalla porta di servizio e non da quella principale.
Per fare questo, nasce un’arma potente: lo storytelling, la pistola che ogni copywriter, ovvero l’esperto di scrittura sul web, ha nella cintura (anche io).
E come se non bastasse, la visione commerciale fortemente antropocentrica fa sviluppare anche una scienza, il neuromarketing, che studia il cervello per colpirne i punti deboli, proprio con la pubblicità e i contenuti audio/video.
Sta diventando angosciante, vero? Io che l’ho studiato confermo: è tanto potente quanto angosciante, ma esiste.
Ma è con l’avvento di internet e l’inaugurazione del marketing 3.0 alle soglie del Duemila che si spalancano le porte di infinite possibilità, ma anche di pericolosi strumenti a doppio taglio.
Infatti, la nascita del world wide web (www) e la sempre maggiore condivisione di esperienze, feedback e recensioni sono ora in grado di far volare o precipitare qualunque azienda con un click.
Dal 2010 ad oggi, il marketing 4.0 diventa emozionale. Ed è quello che cavalchiamo oggi.
Il prodotto quasi non esiste più.
Oggi puntiamo alla suggestione del pubblico, alle emozioni, attraverso tecniche testate e studiate, aggiornate continuamente, di cui l’utente è inconsapevolmente vittima più volte al giorno.
Rispondere creando forti connessioni con il branding.
Oggi, le aziende che vogliono sopravvivere non possono più fare da sole ma si devono affidare a un esperto della materia che sappia dove mettere le mani.
‘’Ma io ho il prodotto migliore del mondo, maledizione!’’ puoi replicare.
Cattive notizie. Hai almeno un altro competitor che ti darà sempre filo da torcere, che arriverà ad avere il tuo stesso prodotto nel giro di pochi anni o addirittura migliore.
Sei un ristoratore e hai il pesce più fresco del territorio?
Cattive notizie anche per te: non basta più per essere il primo locale dove la gente verrà a mangiare, non basta più per essere veramente competitivi.
Sei un libero professionista e offri un servizio a un prezzo che reputi giusto?
Bad news anche per te: altri mille competitors ti stanno già copiando, aggiungendo anche qualcosa in più che ti soffierà sotto il naso i clienti, anche quelli più affezionati.
Quindi come fare se il prodotto non basta più?
Con una forte attività di branding, tanto per cominciare, di cui mi posso occupare in quanto Social Media Manager. E con altre tecniche di marketing più moderno, molto sottili, dall'aspetto innocuo, che però colpiscono profondamente la mente del consumatore.
I consumatori sono cambiati. E noi dobbiamo stare al passo.
Quando ho cominciato a studiare per fare il SMM, sono rimasta affascinata dagli studi che ci sono dietro le persone per fare il mio lavoro. E le mie esperienze nel turismo e nel commercio mi avevano già messo sotto gli occhi importanti indizi.
Oggi l’utente è:
decisamente impaziente
molto attento
molto più esigente di prima.
Oggi, il consumatore:
non ha più tempo da perdere
ha mille possibilità di scelta per lo stesso identico prodotto e servizio
decine di prezzi allettanti e offerte ovunque
una confusione maledetta in testa.
Già, perché oggi l’enorme disponibilità di scelta che ognuno di noi ha dalla semplice scelta di un biscotto per la colazione a quella di un albergo per le vacanze, ci ha confuso tantissimo, mandandoci in qualche caso alla disperazione.
E soprattutto, il consumatore non dà seconde chances: bisogna sapersi giocare bene la prima e poi coltivare la sua fidelizzazione, con la pazienza e la dedizione dell’agricoltore con le piantine dell’orto.
Oggi, non importa quanto sia nato con cura e dedizione, il tuo prodotto non interessa più....
...perchè ora ai consumatori interessano dei perché, e tutti molto validi, per scegliere la tua attività da ristoratore, il tuo marchio da produttore, la tua consulenza da libero professionista.
E qui entro in gioco io, che do loro quello che vogliono: dei motivi e tutti molto validi, utilizzando le mie conoscenze unite a degli strumenti potenti di cui si ignorano ancora le potenzialità nel business: i social media.
Il mio lavoro è quello di sgombrare le nuvole della confusione e indicare la via, che è quella dell’azienda con cui lavoro. Quella è la scelta.
Il mio lavoro è dare loro tutti quegli ottimi motivi per scegliere te, la tua attività, i tuoi servizi.
E di non andare più da nessun altro.
La fidelizzazione passa anche dai social, le qualità del tuo prodotto non bastano più e bisogna correre ai ripari.
Vuoi capire come potremmo fare per la tua attività?
Contattami per parlarne.
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hellandfiire · 2 years ago
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Andros, 02/02
[...] per confermare questa cosa, preme le labbra tra di loro cercando di reprimere un sorriso e, contemporaneamente, apre le braccia nel tentativo di stringerlo in un abbraccio forzato che metterà in mostra l'imbarazzo del ragazzino in relazione a queste cose: perché è sì vero che la Davies abbia un problema con le questioni d'affetto, su questo non ci piove, ma Andros è su tutt'altro livello. «Devi sconfiggere questo tuo blocco» parla con calma, utilizzando un tono fin troppo controllato e forse anche leggermente dolce. Ancora non chiude le braccia attorno al busto altrui quando mormora un «Fidati di me» e successivamente prova a stringere la morsa.
Una volta recuperato il muffin offertogli con tanta grazia e spontaneità da Alexis, starebbe per addentarlo, ma quel tentativo di abbraccio inzialmente sembra confonderlo, in quanto non riesce a capire il perché di quel gesto e soprattutto se stia realmente accadendo, tanto che serrando gli occhi, quasi chiudendosi a riccio, neanche stesse per prendere in faccia un bolide, si irrigidisce mentre protesta «Ehi ma che gramo..» ma sono quelle parole che gli pongono un freno, lasciando che nonostante resti con gli occhi chiusi, non si opponga fisicamente per quell'abbraccio, ma senza emettere alcun suono.
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Sorpresa nel vedere l'altro che non si oppone ma che comunque si chiude a riccio, cerca di infilare le mani sotto le ascelle del ragazzino (sì) per non bloccargli le braccia e dargli la possibilità di ricambiare l'abbraccio, nel caso volesse farlo successivamente. Qualsiasi siano le sue intenzioni a riguardo, andrà comunque a circondargli il busto con naturalezza, leggermente più abituata al contatto fisico date le innumerevoli dimostrazioni d'affetto esternate quotidianamente dalla sua migliore amica. Piccolo prezzo da pagare per imparare a vivere bene, d'altronde. Poggia il mento sulla sua spalla, restando in silenzio per un attimo. «Visto? Non è così male» si dondola pure un po', e qui le scappa un sorriso. «Anche se la persona che ti sta abbracciando non la sopporti» aggiunge con fare divertito. All'improvviso però ha un lampo di genio, e si stacca lentamente in modo da dargli la possibilità di ricambiare la presa, sempre che abbia intenzione di farlo. «Facciamo una cosa» Inizia, lasciando il muffin aperto sul bordo della barchetta coperta dal telone. Si dirige verso la tela, si accerta che sia asciutta - a parte qualche piccolo punto trascurabile dove la tempera è ancora leggermente umida - e gliela porge, mantenendo con l'altra mano un pennello e quattro tubetti di colore: magenta, bianco, nero e ciano (azzurro). «Sono gli unici che ti servono per questo lavoro. Diluiscili di poco con l'acqua, perché ci stavo lavorando sotto forma di acquerelli. Me lo porti appena è finito»
[...] quel momento imprevisto, forse sconcertante per lui e anche bizzarro, nel corso del suo sviluppo lo lascia come un veliero in mezzo al dondolio della tempesta. Ma in qualche modo, quello scardinare quelle sue difese, inzialmente restie, lo lasciano imbambolato, come se non comprendesse effettivamente cosa gli stia accadendo. Infatti in modo istintivo (?) o se non altro a tratti paradossalmente quasi meccanico, ricambia l'abbraccio, lasciando che le proprie braccia percorrano la schiena di Alexis così da far incontrare le mani a metà strada e arrestarsi. Il respiro è certo, il rossore sul suo volto è completo a tal punto da portarlo a balbettare con un sussurro «I-in-s-somma» ma la lascia fare fin quando questa non si distacca da lui. Una volta libero, il leggero tremolio sulle sue mani lo va a nascondere portandole dietro la schiena, mentre si distende contro la parete, cercando di riprendere il respiro, e la osserva recuperare la tela e porgergli i pennelli. Ma prima di intentare qualunque altra azione volta alla pittura, prima di iniziare anche uno solo dei comandi impartitigli, con un mormorio quasi bofonchiato afferma «E comunque, hai ragione. Non ti sopporto» ma forse il senso è tutt'altro e chissà, magari la serpeverde potrà coglierlo in qualche modo e darsi una qualche spiegazione.
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tiamarsarafeta · 3 years ago
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Spoiler - Finale Snowpiercer 3
Qui di seguito spoiler, se non avete finito di vedere l’ultima puntata meglio non leggere.  Premessa, non farò un lungo commento solo impressioni a caldo.
Che delusione. 
Avevano l’opportunità di far fare a letteralmente metà cast la fine dei sorci ed invece eccoli li felici e contenti con la loro pozzanghera... tra l’altro Melanie aveva ragione (come sempre) perchè un treno più lungo e più pensate non sarebbe mai riuscito a fare quella tratta era una condanna a morte. Forse non per tutti, ma sarebbe stato un prezzo altissimo. 
Tra l’altro adesso come pensano di fare... non c’è legna per potersi scaldare, o per costruire case, pure se dovessero usare il treno per dormici dentro, l’eletricità era realizzata grazie al “moto perpetuo” mo’ come pensano di fare che il treno è deragliato... quindi forse alla fine hanno fatto comunque la fine dei sorci.
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teredo-navalis · 3 years ago
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Ma il fatto più scioccante di tutti è stato questo (ora, non sono una narratrice chissà quanto coinvolgente quindi magari non vi trasmetterò bene come mi sono sentita ma davvero io sono rimasta shockata e con gli occhi sgranati per cinque minuti buoni)
Entra un tizio col cane, mi chiede prima un quartino e poi sul bancone avevamo un quarto di focaccia ai cereali e un quarto con mozzarella e wurstel, quindi dice qualcosa tipo "un pezzo di quella e un pezzo di quella" insomma è ambiguo, siccome a volte sono proprio io rincoglionita, a volte è davvero la gente che non sa parlare, gli chiedo se voglia entrambi i pezzi interi o li voglia dividere al che lui mi fa capire di volerne la metà (mi dispiace non poter riportare il dialogo così com'è stato ma a parte che era confusionario, in questi casi tendo sempre a rimuovere subito eheh, comunque c'era il titolare pure lì presente ad ascoltare e ha confermato che ho fatto proprio quello che ha chiesto il cliente, anzi gliel'ho appunto chiesto pure cinquantamila volte per essere sicura) INSOMMA per farla breve prendo sti tranci, li taglio a metà, peso, incarto, stavo per dire il prezzo, al che arriva la titolare che stava servendo un'altra persona, quindi leva dal tagliere le metà che mi erano avanzate e le rimette in esposizione e il tizio interdetto dice tipo "MA CHE FA, quei pezzi sono miei"
E io:😕 no no, ho già preso la parte per lei. Metà e metà, giusto? Le ho messo metà di quel pezzo ai cereali e metà di quella con i wurstel
Il tizio inizia a lamentarsi e incazzarsi dicendo che non era quello che aveva chiesto, grazie titolare1 per avergli detto che ho fatto quello che mi ha chiesto (che qui passiamo sempre noi per i ritardati) peccato che al tipo questa cosa non abbia fatto piacerissimo, titolare2 prende in mano la situa (mentre io ero in un angolo già confusa perché. ceh. che bisogno c'è di comportarsi così. cosa devo fare come si gestiscono le persone così. bhoooo) e dice "va bene non abbiamo capito noi cosa ci aveva chiesto, adesso rimediamo subito, se per favore ci ripete quello che voleva" al che il tizio si abbassa prende il cane ed esce con aria infuriata dal locale.
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corallorosso · 4 years ago
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Il mantra “più figli” e la terra fa tic-tac di Luca Mercalli L’Istat ha comunicato che la popolazione italiana ammonta a 59,6 milioni di abitanti e come sempre ne ha messo in evidenza l’invecchiamento: età media 45,2 anni, con il 23% oltre i 65 anni e solo il 13% di giovanissimi sotto i 15 anni. In generale questo dato viene visto come un grave problema: come faremo a pagare le pensioni? Perderemo l’identità nazionale a vantaggio degli immigrati di culture diverse! Ci troveremo una società anziana più statica e meno creativa. Aumenteranno le spese di assistenza sanitaria. Quindi tutti in coro: bisogna aumentare la natalità, famiglie italiane tornate a fare più figli! Certamente sul piano sociale questa soluzione appare condivisibile: una società giovane è più dinamica, vivace, intraprendente, allegra e produttiva di una composta da vecchi. Ma questa è la classica soluzione semplice a un problema complesso. E infatti di solito è sbagliata. Qual è il problema? Che non si fanno mai i conti con le risorse dell’ambiente che dovrebbe sostenere quella popolazione, la cosiddetta capacità di carico, ovvero il numero di esemplari di una specie che un certo territorio può sostenere senza collassare per eccessivo prelievo di cibo o eccessivo rilascio di rifiuti. Vediamo questi numeri: densità abitativa italiana poco meno di 200 per chilometro quadrato, ovvero 5000 metri quadri a testa, mezzo ettaro di patrio suolo, inclusivo delle pietraie improduttive, delle zone cementificate, delle foreste e dei campi coltivati, che ammontano alla metà di questa superficie e devono darci da mangiare. Pochini. Ci sono anche i mari che forniscono sempre meno pesce. E infine dobbiamo pure smaltire i rifiuti su quello stesso suolo, e compensare le emissioni di CO2, un po’ la catturano le foreste, ma solo una parte modesta. Bilancio finale: gli italiani vivono circa quattro volte al di sopra delle risorse naturali disponibili sul proprio territorio. Cioè facciamo festa con le materie prime degli altri (importate da altri Paesi) e ipotechiamo il futuro quanto all’erosione di quelle interne, facendo pagare il prezzo alle generazioni più giovani. Siamo in una situazione di debito, non solo economico ma pure ecologico, questo ben peggiore, in quanto non è sanabile da provvedimenti delle banche centrali, ma si misura in grandezze fisiche, non negoziabili. Quando il suolo l’hai cementificato tutto semplicemente fai la fame, quando l’acqua l’hai inquinata ti ammali, quando il clima diventa estremo ti spezza le reni. Non sono questioni regolabili nei parlamenti. Di fronte a questo quadro di esposizione e di vulnerabilità aumentare ancora la popolazione sarebbe un azzardo: aumenteremmo anche i consumi e i rifiuti senza averne la possibilità fisica, diventando così più fragili. Per rafforzare la nostra resilienza collettiva bisognerebbe invece scendere un po’ di numero, in modo da consumare e inquinare meno e ovviamente stare tutti bene, invece che essere tanti e stare tutti male. Apriti cielo! Pronunciarsi contro la natalità diviene un’eresia e non se ne può nemmeno parlare. Diamo un’occhiata anche fuori dai nostri confini per capire in che situazione siamo: attualmente la popolazione mondiale è di circa 7,8 miliardi, cresce al tasso di 220.000 persone al giorno, circa 80 milioni in più all’anno, come una nuova Turchia che si aggiunge al mappamondo. Secondo i World population prospects (Wpp) delle Nazioni unite nel 2050 saremo 9,7 miliardi e nel 2100 arriveremo a 10,9 miliardi. Già ora il complesso dell’impronta ecologica globale è pari a 1,7 terre, cioè siamo fuori del 70 per cento dal pareggio di bilancio ecologico. Quindi se è vero che la distribuzione delle risorse è altamente ingiusta con pochi super-ricchi e miliardi di super-poveri, è anche vero che dal punto di vista fisico ciò non ha alcuna importanza, visto che ciò che conta sono i prelievi di materie prime e la restituzione di rifiuti complessivi. Bisogna rientrare prima possibile nei limiti fisici del pianeta, che non decidiamo noi, ma sono stabiliti a priori dalle leggi di natura. Se non lo facciamo semplicemente porteremo al collasso la nostra società e la biosfera, (...) È più facile fare la riforma delle pensioni, tollerare qualche decennio di transitorio invecchiamento della società, assecondare la naturale decrescita e poi mantenere un tasso di rinnovamento demografico stabile con un mix ottimale di giovani e anziani. Stabilità è la chiave della sostenibilità, non crescita continua in un ambiente limitato, che è un postulato irrealizzabile. Avremo un’Italia più sicura e più autonoma sul piano energetico, agricolo e dei rifiuti. (...) Nei cinque minuti che avete impiegato a leggere questo articolo altre 764 persone si sono aggiunte al pianeta. La bomba demografica fa tic-tac.
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jazzluca · 1 year ago
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HOT SHOT ( Deluxe ) Generations LEGACY EVOLUTION *Armada*
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Immancabilissimo, se si vuole celebrare adeguatamente i personaggi di Armada, ecco che pure il famigerato HOT SHOT fa il suo debutto in Legacy, anche se come già il precedente Starscream Voyager dell'altr'anno, pure lui non è nuovo ad aggiornamenti in salsa Generations.
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Hot Shot forse non gode di buona fama nel fandom, per via del suo giocattolo originale poco, uh, affascinante e del personaggio banalmente stereotipato nei cartoni come il giovane-testa-calda-ma-con-le-potenzialità, ma alla fine ci si è affezionati lo stesso, magari per via della sua fugace apparizione in Animated ed il succitato modellino Universe 2.0 del 25ennale, che migliorava il look di Shotty avendo anch'esso però la sua dose di magagne.
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Ma partiamo dalla modalità di AUTOMOBILE SPORTIVA gialla, fedelissima come design all'originale, con l'aggiunta dei vetri in plastica trasparente come quello del 25ennale, anzi, qui sono pure quelli laterali, a voler essere precisi ( ma quella aveva pure i fari trasparenti, ok ); se l'auto del Deluxe precedente ha il motore sul cofano scolpito, qui come nel giocattolo del 2002 è un accessorio a se', un arma bicanna impugnabile, vedremo poi, anche dal robot, anche se tecnicamente sarebbe parte del Minicon Jolt, dato che attivava nell'Armada l'apertura dei parafanghi a mo' di tenaglia ( funzione ottenibile pure qui, ma non a molla, ovviamente ).
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Ed a proposito di Jolt, fa quasi male vedere anche qui la presa Minicon in mezzo allo spoiler posteriore ( mentre in Starscream manco c'era mezza presa, ari ok ) ma nessun elicotterino rosso come accessorio, salvo poi scoprire che l'hanno messo in un successivo pack esclusivo con il nostro Hot Shot nella colorazione rossa Powerlink, ad un prezzo però eccessivo, a mio avviso, anche se ci sono degli accessori aggiuntivi.
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Ma la spina non è del tutto sprecata anche così, dato che è abbastanza compatibile coi due Jolt precedenti, sopratutto anche qui come nell'originale si può abbassare la parte posteriore dell'elicotterino per la propulsione ad elica potenziata. ^^
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Interessanti poi i due fori per armi ai lati dell'alettone, che mimano le prese Minicon sullo stesso posto della macchina gialla originale, non rovinando così magari l'estetica dell'auto con fori sulla carrozzeria, e volendo si può usare pure il foro sul cerchione posteriore sinistro… ah, i cerchioni sulle ruote sono neri ma non danno fastidio come dettagli.
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La TRASFORMAZIONE ricalca bene quella dell'originale, con un paio di passaggi diversi ma non in maniera rutilante come nel Deluxe del 25ennale: anche qui si "aprono le portiere", ribaltandosi in avanti, il muso si divide in due ed in più si allunga, con parabrezza e tettuccio diviso che vanno a coprire la parte vuota di quelle che sono diventate le gambe, ed il bacino in più ruota di 180°. Le braccia si presentano belle libere, mentre la parte posteriore del veicolo slitta sotto, liberando le due parti dell'alettone che finiscono sopra le spalle, e la testa salta fuori aprendo il pannello del torso che la contiene.
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Così come l'auto, anche il ROBOT è davvero ben fatto e fedele, ma questa volta al personaggio tv, per fortuna! Se alcuni Legacy tipo i Prime e gli Animated sono stati "Generationizzati", fra i due quello dal look più sobrio e antropomorfo è il precedente HotShot del 25ennale, dato che l'Evolution si presenta con un bel testone come nei cartoni, ed in generale il look è ben riproposto, a parte solo la resa delle gambe.
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Queste, nello specifico, si presentano con i particolari rovesci rispetto alle 2 versioni precedenti, ovvero con le due parti del cofano che guardano verso l'interno anzichè l'esterno e viceversa le ruote anteriori, con il non bellissimo effetto però del vuoto all'interno delle stesse e delle due metà del tettuccio appese dietro i polpacci, limitando la possibilità di piegare le ginocchia, a meno che di non spostare i due pannelli all'infuori…
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Anche a livello di dettagli dipinti ci si rifà ai cartoni, con piedi ed avambracci grigi ( anche se gli avrei preferito il bel blu scuro del giocattolo originale e del 25th, ma son gusti miei ), e laddove c'è il tocco di classe dei particolari neri ai lati dei paraguancia del casco, poi però non colorano di grigio i cerchi scolpiti sugli stinchi, e vabbè. Ma sempre parlando del casco, come non citare l'immancabile visore abbassabile sempre come nell'originale ?
Generalmente è un bel robot solido, snodato nella media moderna a parte la rotazione dei polsi, e come unici difetti estetici l'interno delle gambe vuoto e le due parti del tettuccio con parabrezza appeso dieto di esse, come accennato sopra, ma meglio così che non a dar fastidio alle braccia, direi.
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Certo, c'è pure la zainata dietro la schiena, ma è funzionale per il cannone formato dall'asse delle ruote posteriori, citazione questa della gimmick a molla azionata dal Minicon nel giocattolo del 2002, giocoforza assente nel Deluxe del 2009 ma che qui è assai gradita, grazie anche al fatto di avere un foro per armi per lato ed un posteriore ( o anteriore, dipende come si gira il cannone ), così come il cannone alzato libera un ulteriore foro sulla schiena, senza contare quelli sotto i piedi, sugli avambracci ed ai lati dello spoiler / spalliere, che sempre mi commuove per come sono riuscite a renderle indipendenti dalle braccia! :°°
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Peccato per l'arma bicanna che non si attacca al torso come nell'Armada originale, ma non mi pare che nel cartone mostrassero mai questa possibilità, così come invece è meglio che la possa impugnare l'arma, al contrario che nel modello del 2002, ricordiamo!
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Anzi, in una cosa sì è Generationizzato il nostro Shotty, ovvero la scala, dato che nel cartone tutti i robot erano praticamente alti uguali salvo rare eccezioni come Optimus, Megatron e pochi altri, laddove H.S. qui invece si ispira più al giocattolo ed è quindi un Deluxe normale ( Starscream Voyager doveva essere alto come lui, o viceversa, e invece…. ). Personalmente, non essendo un fan delle scale comunque ballerine dei cartoni giappo, su questo dettaglio soprassiedo ed anzi, preferisco la versione Generationizzata. ^^
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Tutto molto bello, insomma, ma resta l'amaro in bocca per l'assenza del Minicon storico Jolt: l'unica è sperare in un successivo pack di Minicon con Jolt e gli altri saltati dei Legacy Armada, a sto punto, ed è un peccato quindi dover liquidare questo Hot Shot come un bel modello sì, ma orfano di un pezzo, dato che sarebbe bastata avere la certezza che Jolt fosse venduto a parte in un 2 pack Core Class come i Micromaster Siege di qualche anno fa, invece che comprarlo quasi a scatola chiusa e sperare in meglio, facendoci bastare sopratutto il carisma del personaggio come spinta all'acquisto.
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-Bio ufficiale codice QR: https://legacy.transformers.com/code/mUXqqHqc
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dilebe06 · 3 years ago
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Sungkyunkwan Scandal
“ La conoscenza è potere.”
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Questo drama faceva parte delle serie tv che mi ero promessa di vedere prima della fine di quest’anno. Più del cast, della trama o di qualsiasi altra motivazione, il motivo della mia visione è da ricercare nella promessa fatta a me stessa.
Questo non implica che sia stata una brutta visione o che mi penta di averlo visionato...ma spiega perché io lo abbia finito, nonostante la serie abbia pure rischiato ad una certa il drop. 
Sungblabla Scandal - nome inventato per facilitarne l’uso - mi è parso un drama a metà tra Hwarang ma fatta meglio  e Coffee Prince meglio quest’ultimo: Ci sono degli studenti che rappresentano il futuro del Paese, divisi per motivi politici ed obbiettivi. C’è il desiderio di creare un Joseon più giusto ed equo e c’è una ragazza che si finge un ragazzo per entrare in questa scuola. 
Gli ingredienti ci sono tutti. Ed in effetti la serie parte bene: leggera, divertente, interessante. Mischia bene la politica - degli adulti e dei ragazzi - con dinamiche tipicamente commediali e giovanili. 
Ci vengono presentati il due lead: Park Min Young che qui interpreta Kim Yoon Hee non è la mia attrice preferita e mi è rimasta piuttosto neutrale per tutta la serie, mentre il suo personaggio, inizialmente, è quantomeno interessante: attraverso di lei ed il suo desiderio di conoscenza, viene presentato il tema delle donne, viste come inferiori ad a cui è vietato lo studio. Yoon Hee riesce ad entrare in questa prestigiosa università, cogliendo al volo un’opportunità più unica che rara. Opportunità che però, nel caso venisse scoperto il sesso della ragazza, diventerebbe una condanna di morte. Di certo è apprezzabile il coraggio e la volontà di questo personaggio.
Di contro Park Yoo Chun, con il suo Lee Sun Joon, paga a parer mio, il prezzo di dover interpretare “un palo della luce”. La sua espressività e capacità di coinvolgermi nella sua recitazione è stata pari a quella di un pesce nel banco frigo. Non trovo che sia colpa sua, perché Sun Joon è un personaggio rigido, fisso, quasi marmoreo. Quando parla, ha quasi sempre la stessa cadenza, che stia citando Confucio o spezzando il cuore della sua fidanzata/fangirl. 
Attorno ai due lead, girano poi i miei veri protagonisti di questa storia: Goo Yong Ha (Song Joong Ki) e Moon Jae Shin (Yoo Ah In), rispettivamente Big Boss da Descendants Of The Sun e Han Se Joo di Chicago Typewriter. due graditissimi ritorni 
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Yong Ha è praticamente lo studente più sveglio della scuola, ed ho adorato la sua lealtà a Jae Shin. Ma sopratutto, ho amato la sua intelligenza: se non ci fosse stato lui dentro questa serie, la trama forse, non sarebbe mai andata avanti. Ed anche Joong Ki riesce a dare carattere al suo personaggio, strutturandolo sì come un ragazzo all’apparenza superficiale ma affidabile e dannatamente sveglio. E poi mi ha fatto più volte sbudellare dalle risate.
Jae Shin invece, a prima vista pare un barbone mentecatto. Figo per l’amor di Dio, ma non gli daresti due euro. E invece è il figlio del Ministro della Giustizia.  Il nostro barbone di fiducia è in realtà lo tsundere del gruppo - motivo del mio immenso amore per lui - con una storyline decisamente interessante e che Ah In s’impegna fortemente a portare in scena. Tra occhietti acquosi, voce bassa e tremante e quell’ atteggiamento malinconico, non esito nel premiarlo come l’attore migliore di questa serie. 
Ovviamente, questi due hanno tirato fuori da me il mio lato BL: trovate qualcuno che vi guardi come Yong Ha guarda Jae Shin. ❤️
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Comunque la serie procede bene fino a metà, tra lezioni di Mencio, sotterfugi per nascondere la vera identità della lead, il presidente degli studenti che non ha nulla di meglio da fare che tentare di buttare fuori dalla scuola la protagonista...insomma il solito.
Apro parentesi però sulla gara di tiro con l’arco, lamentandomi per l’ingiustizia della vittoria della lead: ovviamente in una gara dove gli avversari tirano l’arco da quando sono in fasce praticamente, non solo Yoon Hee riesce a fare bene...ma vince pure. La magia della sceneggiatura madò.😂
Ma poi arriviamo a metà drama e arriva la noia. Perché Sun Joon si fidanza con una e ovviamente la lead, versione uomo, va subito in angst. Non contenti, anche il lead affronta momenti difficili, poiché fidanzato con una che non ama mentre il suo cuore, batte per la lead. Che siccome lui crede sia un ragazzo, lo porta a pensare di essere gay. E se già questi due non avessero buttato abbastanza episodi a tormentarsi...ci si aggiunge anche Jae Shin che innamorato della lead, e sapendola una ragazza, soffre nel vederla soffrire per il lead. che al mercato mio padre comprò
Ora, io non sono contro i “piccoli problemi di cuore”. Ma questo dramma a quattro - dove si aggiunge anche la fidanzata di Sun Joon che lo ama non ricambiata - diventa pesante... quando passi quasi 6/7 episodi solo di questo. Che poi, se volessi essere cattiva, potrei aggiungere anche la cortigiana Cho Sun, innamorata della lead senza sapere che è una donna e il Presidente degli studenti innamorato a sua volta di Cho Sun. 
Cioè...più di 6 episodi di angst e batticuore non me lo merito.
Se almeno tutta questa angoscia fosse stata spezzata con questioni politiche, intrighi, complotti...o altrimenti con cose più leggere e divertenti. Giusto per ammorbidire il tutto. 
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E poi arriviamo al finale. 
Avevo letto che per alcuni esso era risultato frettoloso e non curato. E devo dare ragione a chi mette in luce ciò: per tutta la serie ci viene detto che se la lead fosse stata scoperta, sarebbe stata uccisa. Ovvio quindi che la tensione ed il climax fossero tutto su questo frangente. Una parte di me ovviamente sapeva già che la lead sarebbe stata sgamata e che mai e poi mai sarebbe stata uccisa. Avrebbero trovato un modo, una scappatoia per tenerla in vita. D’altronde SungBlaBla è una commedia e per questo la credibilità può non essere contemplata.
Ecco quindi che non solo Yoon Hee viene perdonata dal Re per aver mentito sul suo sesso, ma le viene dato anche un ruolo come docente all’interno della scuola. 
E se da una parta comprendo il perdono del Re in virtù del ruolo della lead nel ritrovamento di ciò che il Re voleva, quello che travalica il concetto di credibilità per rasentare la favoletta, è il nuovo lavoro. 
Siamo passati da una società che non ammette che le donne possano studiare, ad una, dove una donna è insegnante. Ce li vedo i ministri e uomini di Joseon a mandare i propri figli a scuola da una donna, dopo che la serie ci ha rotto le balls per episodi ed episodi su quanto esse debbano stare lontano dai libri. 
Io comprendo l’intento della serie, ma realizzata in questo modo perde tutto l’impatto serio che questa questione aveva, per indirizzarsi verso il lieto fine classico di un film Disney. E questo non posso perdonarglielo.
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Voto: 7,5
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tarditardi · 3 years ago
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Fam - Desenzano (BS): tarfufo bianco o Scotch Glenlivet? E un novembre... super!
Fam - Desenzano (BS) (ingresso libero con cons. facoltativa e Green Pass,  tel. 030 9120281Via Zamboni n 5)  è  ormai da tempo uno degli luoghi di ritrovo di riferimento sul Garda. E' il locale perfetto per chi ha voglia di passare una serata speciale con gli amici o in coppia, nello scenario mozzafiato che qui il lago sa offrire. E' aperto da mezzogiorno a mezzanotte, fino alle 2 nel weekend, per cui è perfetto quasi sempre,  dal brunch in poi…
Ecco cosa succede a metà novembre al Fam.
Continua ancora per qualche giorno un appuntamento culinario a prova di gourmet: è infatti arrivato sua maestà il Tartufo Bianco, per un Menu Speciale che è possibile gustare solo finché il prodotto sarà disponibile.
Venerdì 12 novembre 2021 al Fam prende vita una serata dedicata alla degustazione Scotch Glenlivet 12,15,18, Naburra. La degustazione è facoltativa, a disposizione sia degli ospiti del ristorante, sia degli ospiti dell'American Bar.
La filosofia di Fam: Family & Lifestyle
Nello "slang" americano, Fam sta per famiglia, non solo come nucleo vero e proprio, ma indica un gruppo di amici legati tra loro da una stessa passione comune.Il calore dei fratelli Guidetti, che insieme gestiscono il locale, si rispecchia proprio in questo termine che oltre a rimandare all'affiatamento della loro famiglia numerosa. Fam abbraccia gli ospiti facendoli sentire parte di quello che, più che un progetto imprenditoriale, è un vero e proprio stile di vita.
Fam sta per Family e prende vita mettendo insieme un grande ristorante con terrazza per pranzi e cene vista lago, un rilassante Beach club immerso nel verde (da godere in ogni stagione, grazie a sorprese ed eventi) ed un American Bar, il luogo giusto per gustare cocktail ricercati, aperitivi e after dinner pieni di musica d'eccellenza.
Fam è perfetto la sera a cena, ma va vissuto tutto il giorno e pure dopo cena: è infatti aperto dalle 12 a mezzanotte, nel weekend fino alle 2. Perché il divertimento ed il relax hanno bisogno di essere vissuti in libertà. Nel weekend c'è anche il brunch, da non perdere in uno scenario unico (https://famlifestyle.it/listini/brunch-list.pdf).
Fam: cucina e cantina d'eccellenza
La cucina di Fam, grazie ad un menu sempre aggiornato disponibile sul sito - https://famlifestyle.it/listini/menu-restaurant.pdf - offre piatti d'eccellenza che spaziano dalla tradizione a ricette gourmet e mettono insieme pesce fresco, special di stagione (lumache, tartufo, etc) e prima di tutto carni alla brace d'eccellenza provenienti da tutto il mondo.
La cantina di Fam - https://famlifestyle.it/listini/wine-list.pdf è all'altezza delle aspettative dei più esigenti: decine e decine d'etichetta tra bollicine italiane e francesi, bianchi, rosati, rossi, orange e dolci. Ci sono bottiglie importanti, vini dal rapporto qualità - prezzo davvero interessante e pure diverse proposte al bicchiere.
Fam - Desenzano (BS)
www.familylifestyle.it [email protected] +39 030 9120281Via Zamboni, 5 25015 – Desenzano del Garda (BS) https://www.instagram.com/fam.lifestyle/ https://www.facebook.com/fam.lifestyledesenzano/
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spettriedemoni · 4 years ago
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Gli annunci di Tumblr
(Ovvero la pubblicità di cui davvero non avevamo bisogno)
Scrollando la dash oggi mi è captato un annuncio. Per la precisione, questo qui:
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Essendo appassionato di modellismo, pur essendo conscio che gli hobby hanno l'indiscitibile peculiarità di tenerti irascibile e di cattivo umore anche fuori dall'orario di lavoro, ho pensato che tutto sommato mi piacerebbe avere una macchina di Formula 1 degli anni 70 nel mio studio tanto più se questa macchina è l'ultima Ferrari ad aver vinto il mondiale piloti prima dell'arrivo di Schumacher, anche se il realtà questa è quella di Villeneuve che quel mondiale non lo vinse per fare da scudiero a Scheckter che si trovò davanti a metà campionato.
Bene, sono andato a vedere quanto costa questo modellino. Ecco il prezzo:
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Ma voi state fuori!
Ma vi scurreggia il cervello?
Pure la presa per il culo "999"... Ma fai mille, no?
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