#e altri cazzi miei
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e anche la gente convinta che se scrivono una roba del genere poi fanno anche quello che vogliamo noi non ha molto senso per me ma sarà sempre così dato che la maggior parte qua crede a cose completamente diverse da me, che potrei smentire facilmente ma non lo farò perché è contro l'etichetta sportiva del fandom secondo me... cioè sarebbe un po' da stronzi detto in parole povere
#non che gli altri mi riservino la stessa gentilezza!#dato che c'è ancora gente che dice che chi crede in bi Mike lo fa solo per omofobia#cioè ma ci rendiamo conto#letteralmente come se tutte le prime stagioni non contassero nulla#o gli script o le numerose interviste#o il modo in cui michelino parla della sua situazione#e vi fa anche comodo ignorare tantissime cose ogni volta#ma vabbè meglio che mi faccio i cazzi miei o mi viene il nervoso e basta#lo vedrete l'anno prossimo è una delle poche cose in cui credo fermamente#grazie all'universo mi hanno dato una certa pazienza
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i miei pro di questo sup3rman trailer:
il costume fumettoso ma ad armatura
la cazzo di justice league a caso
i miei contro:
krypto in cgi??¿¿?? perché ¿¿¿¿¿??
è henry c4vill? non è henry c4vill???
la cazzo di justice league a caso
un film su sup3rman
#io volevo farmi i cazzi miei ma ig continua a volermi mostrare il trailer e pare che qua sopra il fandom sia tutto fomentato i don't get it#nel 2017 tutti a cagare il cazzo su possibili nuovi titoli su batsy e supes perché “MA BASTA WE HAD ENOUGH” ora invece tutti in estasi k#non posso essere l'unica ad essersi accorta che quello non è un cazzo di cane vero cioè VA BENE ma poi#la justice league...?¿¿¿¿ perché??? DOV'È BATMAN#pensavo avessimo imparato tutti che introdurre i pg a caso solo per attirare la gente fosse un'azione di marketing fallimentare like#justice league (2017) credevo l'avesse reso palese idk#CREDEVO fossimo tutti d'accordo... e nn o kpt#su cosa dovrebbe essere il film ma tanto da qui a che uscirà ci saranno altri 18 trailer con l'intero film mostrato so whatever i guess#sheska
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E, niente, oggi sono arrivato pure tardino, giusto in tempo per sentire le parole di Bolognesi (presidente dell'associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, per chi non lo sa), e poi mi son perso in frulli vari quotidiani e intanto pensavo quello che penso ogni volta che lo sento, che potremmo succintamente riassumere in "soccia che grande Bolognesi", e il 2 agosto quando mi riesce di andare alla manifestazione mi lascia sempre una sensazione un po' così, una roba orribile che ha lasciato qualcosa di tangibilmente grande, un cratere in cui sono cresciute rose, aggiungete metafore brutte a piacimento. Non è impossibile ma non è neanche così facile sentire un qualche spirito di comunità in una città delle dimensioni di Bologna, ma il 2 agosto quando te ne vai da lì, sudaticcio e con la pressione sotto le scarpe, la pesantezza della ricorrenza lascia un po' di spazio a qualcosa che ti solleva che vedi anche nelle facce sudaticce e con la pressione sotto le scarpe degli altri partecipanti, in cui incroci sempre un po' di gente che ti aspetti e qualcuno che non ti aspetti.
Questa sensazione ha subito un piccolo tracollo quando l'amico Fabri mi scrive che a leggere la risposta della Meloni gli è venuta l'orticaria. Io ero perso nei cazzi miei, la presidente del consiglio ha risposto a Bolognesi? Purtroppo sì: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/08/02/bologna-meloni-risponde-ai-familiari-delle-vittime-radici-della-strage-nel-mio-governo-attacchi-ingiustificati-la-replica-prende-in-giro-i-morti/7645678/ Prima di alimentare il circo delle polemiche (circo che ha piantato il tendone su un terreno particolarmente inappropriato) consiglierei (anche quest'anno) di leggersi l'intervento integrale di Bolognesi: https://stragi.it/vittime/discorso-2024
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Oh, questo non era affatto banale, @hope-now-and-live (grassie grassie), quindi partecipo volentieri.
Preferiresti...
1) ...passare il resto della tua vita con qualcuno che ami, o qualcuno che ti ama?
Guarda, fino a 4 mesi fa non avrei saputo scegliere, ma oggi ti dico qualcuno che amo e la accendo.
2) ...perdere tutti i soldi per cui hai lavorato una vita, o tutti i tuoi ricordi?
perdere i miei ricordi, quelli hai ancora una vita per fartene altri, ma rifarsi i soldi sono bei cazzi
3) ...guardare solo film e serie brutti per il resto della tua vita, o non guardare nessun film/serie?
non guardare nessun film/serie
4) ...dare un giro nel tuo futuro, o tornare indietro per cambiare qualcosa del tuo passato?
indietro per cambiare qualcosa del mio passato, ma non per dimenticarlo, ma solo per riparare un torto che ho fatto e del quale non ho mai smesso di vergognarmi
5) ...vivere in una casa grande e lussuosa con un partner odioso, o da solo in un monolocale modesto?
da solo in un monolocale modesto
6) ...essere conosciuto come "quello brutto", o come "quello scemo"?
quello brutto
7) ... avere una sindrome che ti costringe a dire sempre bugie, o a dire sempre la verità?
a dire sempre la verità, ma non perché io sia una persona corretta o dotata di chissà quale morale, ma perché la verità può essere raccontata in maniera ambigua e parziale, quindi nascondendola pur lasciandola nel suo stato di verità, ma se menti sempre sei fottuto :)
Questo è il post perfetto per @neltempodiuncaffe ❤️
E taggo come sempre e piace a me le new entries :) @apettaa @animaspoglia @moglichkeiten @umanitacriptica @caffebruciato
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... e niente, avete notato che la parola su un social network che è messa in primo piano è proprio lei, l'Amicizia? Quella che ne soffre maggiormente ad essere stuprata con l'inganno, ad essere svenduta o quasi regalata, in un sistema dove ci si fa "amici" tra sconosciuti, ma poi non ci si saluta per strada, oppure le nostre strade non si incroceranno mai, perché stiamo a millenovecentoventisette miglia di distanza dall'annusarci, in questo parcogiochi virtuale dove tutti sono amici, amici di tutti, intimamente sconosciuti, e bro, brother, sista e cazzate affini, dove ci si chiama per nome, anzi per soprannome, dove "sì, cazzo lui lo conosco benissimo" e "sì, lui è un mio grande amico", ma amico di cosa, porcodio? Perché io invece mi ricordo che ci ho messo quasi 3 anni per chiamare quello che poi sarebbe stato un mio grande amico, nonché mio coinquilino, per nome e non per cognome, mesi per capirci e studiarci, per superarci e venirci eventualmente incontro, giorni per rompere gli indugi e scambiarci un saluto, cazzo, ma i tempi cambiano, le cose passano, invecchiano, mentre altre corrono, però lui, il mio amico, e come lui tanti altri, sono ancora qui, nella mia vita di merda, e di tutti questi miei e vostri amici virtuali (e soltanto virtuali) invece che cosa sarà? Quando saremo in difficoltà, quando avremo bisogno di aiuto, di soldi, di cazzo-ne-so, quando vorremo piangere e berci una (anzi, 3) birre insieme cosa faranno ci metteranno un like? una reaction? un bel commento? o non visualizzeranno il nostro messaggio? e magari ci bloccheranno o cancelleranno dagli "amici" se rompiamo troppo i coglioni? Mah. Comunque si scherza, si esaspera, si provoca, anche l'amicizia virtuale ha un suo bel perché e da quasi un paio di decenni ormai, in tutte le sue svariate forme. Basta non si sostituisca a quella vera. Perché, pochi cazzi, quell'altra è vera e questa è un vile surrogato. Anche soltanto chiamarla "amicizia" è una bestemmia, porcodio. Una scoreggia non sostituirà mai una bella cagata. Non dimenticatevelo. (Il mio amico Cristian)
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Ero seduta su una panchina nel parco, a pensare un po ai cazzi miei, io e il mio cane.
Guardando la strada mi sono accorta di quante macchine corrono sprezzanti, facendo a zig zag tra quelle che rispettano i limiti, in una zona abitata, nei pressi di scuole, negozi e centro commerciale; mi è venuto in mente che ci sono tante persone che darebbero tutto pur di passeggiare per strada, bere un caffè, vedere un tramonto, sentire l'aria sul viso, e invece sono in ospedale, quasi in fin di vita... E questi autisti? Giocano con la loro vita e con quella degli altri, come se "vabe che deve succedere?" E invece poi succede di tutto, quello che "si poteva evitare". E quante persone, che passeggiando, pensano ai loro cari che non ci sono più, che magari sono andati via, magari troppo presto, persone d'animo oro, che su quella strada non avrebbero mai sfrecciato, perchè a loro la vita degli altri, e la propria, importa. Allora è vero, e sarà così, che piano piano su questa terra destinata a peggiorare, rimarrà solo chi lo merita.
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Lasciatemi fuori dai vostri gossip grazie, non ho voglia di sentire le vostre lamentele da bambini perché non avete avuto ciò che volevate, ho già il mio malessere a cui pensare, non perché sono superiore o minchiate del genere, proprio perché non mi interessano.
Una cosa di cui però, grazie a questo post, mi lamenterò è: si, sono una persona di merda ed ho fatto errori a destra e manca ed ormai conosco la mia nomea, però a differenza degli altri non ho mai sfottuto, mai fatto gossip, mi sono sempre alla fine fatto i cazzi miei.
Ho già la mia vita a cui pensare, non ho voglia di ascoltare i problemi che vi fate voi, su questioni altrui.
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Oggi ho realizzato che una delle cose che mi rende così spiacevole andare in ufficio 3 giorni a settimana è la mancanza di altre colleghe donne nel team a parte una stagista che tra pochi mesi se ne va. Ho iniziato a rifletterci perché la nostra giovane stagista a volte prova a intavolare una discussione coi miei colleghi su tematiche sociali e a fargli capire che i loro commenti o certe frasi sono fuori luogo e francamente fanno schifo, e questi over 50 con le abilità sociali di un comodino riducono tutto a una discussione maschi contro femmine che era già ridicola anche in seconda media. Ma loro da lì non si sono mai mossi, non hanno sviluppato nessun livello di empatia verso chi è “altro” rispetto a loro (donne, gay, pelle di colori diversi ecc), come ha ben detto Zerocalcare sono fermi al vittimismo piagnone. Un esempio: tema della violenza sulle donne, la risposta è stata “e allora gli uomini vittime di violenza?”. Voglio dire, ma che senso ha provare a intavolare una discussione con sta gente? A lavoro poi, dove già mi gira il cazzo per mille altri motivi e dove mi tocca stare 8 ore al giorno circondata da sti personaggi. Io me ne lavo le mani, non voglio educare un figlio figurati se posso aver voglia di educare un bamboccione prossimo alla pensione, cazzi della sua famiglia. Io sono stanca, io non ne ho voglia, io ho dato forfait.
Però questo mi ha fatto riflettere, e ho capito che una delle fonti del malessere da ufficio è il costante flusso di discorsi e commenti sessisti, le battutine, le frasi che non si rendono nemmeno conto di quanto fanno salire lo schifo alle poche donne che li circondano, gli sguardi da laidi di merda… questi pensano di essere intelligenti, simpatici, dei brillantoni di grande successo. Vorrei alzarmi in piedi sulla scrivania e urlargli “Fate schifoooooo”. Ma non posso, quindi metto in atto meccanismi di difesa, li tengo a distanza, non gli parlo dei cazzi miei, cambio discorso quando si parla di temi caldi, mi isolo nella mia bolla guardando il cellulare. Ma è tutto uno sforzo, una fatica, un impegno extra che durante il giorno mi consuma energie.
E non è solo quello, mi sono resa conto che è anche proprio l’ambiente troppo maschile che mi fa male. Questi passano il tempo a urlare, discutere, litigare, fare a chi ce l’ha più grosso… se la sentono ceo di stocazzo in carriera. Ma vivi sereno che quando te ne vai in pensione finalmente nessuno si ricorderà di te, sarai solo l’ennesimo che è passato di là. Pensa a fare meno schifo con la tua famiglia, pensa a fare meno schifo nella vita, sviluppa empatia ed educazione.
Ah e questi sono tutto sommato brave persone, sono al 99% sicura che non farebbero mai male a una mosca fisicamente e che il comportamento derivi in buona parte da loro insicurezze e dal mondo in cui sono cresciuti, ma il fatto che non ammazzerebbero la moglie non cambia il fatto che, purtroppo per me, fanno schifo.
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Curiosità per fedelissimi
Come voi sapete, qualche anno fa, ho pubblicato questo libro. La prima stesura, delle innumerevoli che poi l'hanno seguita, aveva una prefazione molto diversa da quella poi diventata definitiva. Tra l'altro una prefazione che parla anche di Tumblr. Ahimè, è molto lunga, tuttavia non siete costretti a leggerla, però magari a qualcuno interessa. Eccola qui.
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"«La fica se ne andava allegramente per i cazzi suoi». Così comincerà il mio romanzo sulla liberazione della donna”. Fu questo il primo post che pubblicai sul mio tumblr; era uno degli ultimi giorni del 2014, avevo appena superato incolume, o quasi incolume il Natale e sentivo che avrei dovuto dare una svolta alla ma vita. Per il matrimonio mancava la materia prima, per il settennato in Tibet mancava il fisico, sono troppo freddoloso, non restava che aprire un blog dove dare sfogo ai miei sfoghi.”Tumblr ha riempito un po' la mia solitudine, e la mia solitudine ha riempito un po' tumblr. Pari e patta”; un altro dei miei post, successivo di un paio d'anni al primo, che illustra bene il mio rapporto con questa piattaforma. A questo punto bisognerebbe spiegare cosa sia tumblr e in cosa si differenzi, ad esempio, da facebook, troppo complicato. In soldoni potremmo sintetizzare che tumblr è un facebook per gente vagamente disturbata che non gradisce essere disturbata, persone che all'idea di socializzare preferiscono quella di fotografare il proprio gatto e le proprie angosce per mostrarle al mondo. Per quanto mi riguarda è stato ed è la mia valvola di sfogo creativa, palestra di espressione, di pensiero e di scrittura. In tre anni ho prodotto più di 15 mila post, questo libro è una raccolta e una rilettura dei migliori: tanti piccoli tasselli di un puzzle che alla fine tracciano il ritratto di un uomo solitario ma non solo, disincantato ma ironico, pessimista praticante, scettico e disilluso di sé e degli altri; e queste sarebbero le qualità. Per la cronaca: il romanzo sulla liberazione della donna devo ancora scriverlo.
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Un po’ di cose a caso.
Ultimamente sono stato stupito in maniera particolarmente positiva e particolarmente negativa da alcune persone e la sensazione alla fine della fiera è piacevole perché ora mi sento molto open to meraviglia verso gli altri esseri umani.
Detto ciò,
uno dei motivi per cui scrivo meno dei cazzi miei è che dopo soli (argh) 14 anni del blogghe c’è un numero un po’ troppo consistente di gente che mi conosce che passa da queste parti e pur essendo una sensazione incredibilmente lusinghiera finisce che mi freno un poco per evitare che uno possa leggere in quello che scrivo cose in più che magari non ci sono (o ci sono). Un amico (ciao) dice sempre che i social non lo attirano perché non gli piace raccontare i cazzi suoi agli sconosciuti: ho realizzato che a me tutto sommato piace, e più uno è sconosciuto meglio è. Forse questa cosa andrebbe analizzata da uno bravo, ma un blog costa meno.
Detto ciò,
uno dei motivi per cui scrivo meno dei cazzi di attualità pur essendo un momento particolarmente ricco di (brutti) spunti è che avrei bisogno di uno straccio di lucidità da qualche tempo irreperibile. Credo di stare superando la sottile linea rossa fra “è il periodo” e “mi sto rincoglionendo in maniera irreversibile”. È un problema ricorsivo perché per capirlo dovrei essere lucido.
Detto ciò,
dopo aver ripetuto per la 561° volta alla figliolanza frustrata per qualche motivo futile che le cose prima che ti vengano bene ti devono venire di merda tante volte mi sono reso conto che è uno dei tanti temi in cui predico bene e razzolo male perché ci sono cose che non faccio proprio perché so che verranno una merda tante volte prima che vengano vagamente decenti. Fra i fioretti da disattendere di quest’anno ci mettiamo anche: fare tante cose di merda.
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Buondi ragazz, come state? Sono le 8:30 e sto morendo di sonno, ma sono andata a fare gli esami del s4ngu3.
Sono appena uscita da un ricovero in psichiatria, spoiler -del post precedente- : alla fine sono crollata.
È stato un ricovero tosto, cambio completo di terapia, e in generale son stata tanto tanto male. Ora son fuori, ma devo ancora riprendermi.
Ho iniziato a parlare di salute mentale anche su instagram -se volete leggere e farvi un po’ di cazzi miei è il top me llamo allmadshere <3
Son stanca, tanto stanca; ma si va avanti, bisogna.. si riprende a cercare lavoro, si iniziano progetti -si cerca.
Comunque voglio riprendere e cambiare una cosetta che ho scritto nell’ultimo post.
Non dovete trovare QUALCOSA o QUALCUNO per cui valga la pena lottare. Dovete trovare la forza di lottare per voi stessi.
Forse sembrerà una cosa scontata ma a quanto pare non lo è… almeno non per me. E qua potremmo parlare per ore, ma evitiamo.
Però è vero, dovete farlo per voi stessi, perché a farlo per gli altri dopo un po si ricade, quasi sicuramente. Per me è stato cosi!
Buona giornata raghy, spero stiate bene <3
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Tu mi stai simpatico perché al contrario di tutti gli altri non mi hai mai scritto
because amo stare per i cazzi miei
(e pensare a quelle poche persone che già ho)
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Moving
In realtà avrei voluto saltare il solito commento poiché impegnatissima ma poi ho trovato la necessità di buttar giù almeno qualche riga.
Moving è una serie coreana che nonostante il suo altissimo badget, una bellissima storia, un cast con i controcazzi e una oggettiva mancanza di difetti, ho trovato poco conosciuta e poco vista. E' un peccato perché la serie merita sicuramente la visione.
Partendo dal cast che ho trovato perfetto. Tutti gli attori hanno dato il 100% nei loro ruoli, anche gli attori stranieri - che spesso sono cani come ricordo il tizio italiano di Vincenzo - ed i ragazzi più giovani. Nota di merito per Han Hyo Joo , interprete di Lee Mi Hyun . L'avevo già vista in Shining Inheritance e più recentemente in W ma qui sboccia completamente. Intensa, letale ma amorevole e capace di divenire fredda come il ghiaccio quando serve.
Anche Jang Joo Won è stato uno dei miei personaggi preferiti poiché un vero e proprio tenerone. Grande, grosso, letale ma capace di mostrare umanità e sofferenza, solitudine e smarrimento. Ho amato la parte dove Jang Joo Won si perde per la strada e piange sentendosi smarrito. Non è una perdita reale ma sta parlando della sua vita. E' lì che lui si è perso e non sa più cosa fare di essa. Queste parti poetiche forse sono state le mie preferite.
Da notare poi come la serie offra a tutti i personaggi una caratterizzazione, un background, una psicologia che li rende umani, vivi, reali e non figurine di cartone messe lì a fare numero. Questo è particolarmente vero per i "villain" della storia: ho apprezzato molto che essi non fossero cattivi perché sì, perché lo richiede la trama. In questo caso, faccio spoiler ma sti cazzi, i nord coreani sono risultati i personaggi più interessanti della storia. Le loro vite distrutte, in ostaggio, per il loro paese e contro il loro paese... le loro storie sono tristissime e diventa difficile, nonostante siano i villain, non avere empatia verso di loro.
Ho percepito la disperazione della Corea del Nord nel tentativo raffazzonato di trovare super uomini da mandare contro i loro vicini: troppo veloci, troppo superficiali, troppo crudeli. Ma questo reclutamento forzato mostra benissimo il tormento del Paese.
Parlando della trama poi, è interessante. Moving prende una classica storia di gente con i superpoteri - alla Avangers per intenderci - che non deve lottare contro il Thanos di turno ma li mostra nelle difficoltà relazionali, di scelte di vita, di sopravvivenza.
Come dice giustamente Jang Joo Won, Moving non è una storia di combattimenti ma un romanzo d'amore. Amore verso i genitori ma anche verso i figli, verso la patria (qualunque essa sia), verso l'interesse amoroso di turno, verso la vita... @suzuran-s-rooftop
Le scazzottate, i proiettili in testa, lo splatter, la distruzione, diventa quindi solo uno sfondo dove i personaggi navigano sopravvivendo, crescendo e maturando.
Punto focale della serie è la relazione genitori-figli e cosa i primi sono capaci di fare una volta che vedono i loro pargoli in pericolo. Per la loro sicurezza sono disposti a rinunciare a tutto: sicurezza, libertà... è un bellissimo messaggio. In questo caso i tre genitori Jang Joo Won, Lee Mi Hyun o Lee Jae Man dotati anch'essi di poteri che annusando i loro figli in difficoltà non esistano nemmeno un secondo per proteggerli e salvarli.
Vorrei poi porre l'accento sulla questione dei servizi segreti Sudcoreani e sul Vicedirettore Min. Tralasciando tutte le imprecazioni che gli ho tirato, diventa difficile non essere almeno un po' d'accordo con lui: sappiamo e abbiamo visto come anche gli altri paesi abbiano i super uomini ( Frank sempre nei nostri cuori) e che non esitano a mandarli in missione in Corea. Può essa rimanere senza protezione? Ma allo stesso tempo, nessuno vuole fare davvero questo lavoro. Discorso difficile.
Altra nota poi è la quantità impressionante di splatter. Ora, io sono sensibilissima su questo frangente e per me è stato davvero troppo. La serie infatti non lesina su arti mozzati, occhi cavati, impalamenti ecc ecc ed io ho trovato difficoltoso vedermi certi combattimenti che infatti ho skippato con la morte nel cuore perché amo le scene di rissa.
La serie offre anche delle storie d'amore anche se la mia preferita è stata quella di Kim Doo Shik e Lee Mi Hyun : lenta, delicata, romantica e pericolosa. Ho amato poi, tutti i rimandi che sono stati inseriti, come nel finale il tetto della casa viola, in richiamo alle parole passate della madre su come il viola fosse il suo colore preferito. Tetto fatto di quel colore per indicare al padre la via di casa. Carini da morire.
Anche Kim Bong Seok e Jang Hee Soo sono stati adorabili: mi è piaciuto come abbiano legato sin da subito e fossero uno il sostegno dell'altro. Come Bong aiutasse Hee sia nei suoi allenamenti sia nella relazione con il padre e come Hee fosse sempre super gentile con Bong.
Ultima nota, il finale.
Ho apprezzato che il finale della serie tornasse all'inizio: gli americani. La loro storyline si era conclusa con la morte di Frank nel quarto episodio e poi non se ne era saputo più nulla. Ma con la fine della serie, tornano in tutta la loro gloria e mi è piaciuto che gli autori non se ne siano dimenticati e anzi, probabilmente saranno la base per una seconda stagione.
E adesso, il vero motivo perché ho sentito il bisogno di scrivere queste righe:
Nonostante le mie belle parole, nonostante non abbia trovato criticità oggettive, nonostante l'ottima produzione, Moving non è riuscito a farmi innamorare. Mi è piaciuto, ho visto una bella storia fatta benissimo e potrei parlare per ore delle cose positive di questa serie. Ma non mi ha preso il cuore.
Non è stato come Someday o Circle o anche High and Low, drama da produzione più "brutte" a volte, con anche errori e cagate che però hanno saputo conquistarmi.
Ed è proprio la ricerca del perché questo non sia avvenuto ad avermi spinto a scrivere: ho pensato che mettendo "su carta" la serie, mi sarebbe giunta l'illuminazione.
Spoiler: non è arrivata.
Ci dovrò riflettere sopra ma in compenso mi sono data due risposte: la prima è il troppo splatter. Come detto sopra non solo non ne sono un amante ma proprio non riesco a vedere queste scene, portandomi quindi a non potermi godere metà dei combattimenti.
La seconda motivazione potrebbe essere la coralità. Tanti personaggi, tante storie, tanti background che mi hanno fatto volteggiare come una pallina impazzita da una parte e dall'altra. Non sono riuscita a concentrarmi su nessuno dei protagonisti perché tutti in un modo o nell'altro lo erano.
Detto questo, che rimane una mia opinione da considerare con il tempo, Moving rimane una serie assolutamente da vedere!
VOTO 8.3
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... e niente, avete notato che la parola su un social network che è messa in primo piano è proprio lei, l'Amicizia, quella che ne soffre maggiormente, ad essere stuprata con l'inganno, ad essere svenduta o quasi regalata, in un sistema dove ci si fa "amici" tra sconosciuti, ma poi non ci si saluta per strada, oppure le nostre strade non si incroceranno mai, perché stiamo a millenovecentoventisette miglia di distanza dall'annusarci, in questo parcogiochi virtuale dove tutti sono amici, amici di tutti, intimamente sconosciuti, e bro, brother, sista e cazzate affini, dove ci si chiama per nome, anzi per soprannome, dove "sì, cazzo lui lo conosco benissimo" e "sì, lui è un mio grande amico", ma amico di cosa, porcodio? Perché io invece mi ricordo che ci ho messo quasi 3 anni per chiamare quello che poi sarebbe stato un mio grande amico, nonché mio coinquilino, per nome e non per cognome, mesi per capirci e studiarci, per superarci e venirci eventualmente incontro, giorni per rompere gli indugi e scambiarci un saluto, cazzo, ma i tempi cambiano, le cose passano, invecchiano, mentre altre corrono, però lui, il mio amico, e come lui tanti altri, sono ancora qui, nella mia vita di merda, e di tutti questi miei e vostri amici virtuali (e soltanto virtuali) invece che cosa sarà? Quando saremo in difficoltà, quando avremo bisogno di aiuto, di soldi, di cazzo-ne-so, quando vorremo piangere e berci una (anzi, 3) birre insieme cosa faranno ci metteranno un like? una reaction? un bel commento? o non visualizzeranno il nostro messaggio? e magari ci bloccheranno o cancelleranno dagli "amici" se rompiamo troppo i coglioni? Mah. Comunque si scherza, si esaspera, si provoca, anche l'amicizia virtuale ha un suo bel perché e da quasi un paio di decenni ormai, in tutte le sue svariate forme. Basta non si sostituisca a quella vera. Perché, pochi cazzi, quell'altra è vera e questa è un vile surrogato. Anche soltanto chiamarla "amicizia" è una bestemmia, porcodio. Una scoreggia non sostituirà mai una bella cagata. Non dimenticatevelo. E poi, forse, senza Facebook non conoscerei tanta gente, ma sono convinto che passerei molto più del mio tempo con altra che, invece, grazie a questo strumento posso sentire ogni tanto, ma purtroppo non vedo quasi mai. Che tristezza. Buona giornata e buona fortuna
(il mio amico Cristian)
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Mia madre ha deciso di invitare A. a cena, tanto sapeva avrei cucinato io come sempre.
Ho fatto commissioni a piedi tutto il giorno, ho fatto la spesa, ho comprato il vino, sono andata fuori dall'ufficio di A. per raggiungerlo e tornare a casa insieme, appena tornata a casa ho cucinato per sei persone (si è aggiunto all'ultimo mio padre che è stato al telefono a guardare i cazzi suoi per tutta la cena) un taglio di carne difficilissimo (venuto benissimo tra l'altro), ho fatto antipasto, contorno, preso il dolce e ovviamente mi è stato evidenziato che ho sbagliato a comprare la panna. "Avevi una sola cosa da fare". Tutti a ridere. "Nemmeno la panna sai comprare, è senza zucchero". Tutti a ridere. Io avevo gli occhi lucidi e lo sguardo rassegnato, nemmeno una cena per sei improvvisata gli va bene.
A. stava schiumando. Appena finita la cena si è proposto di aiutare a sparecchiare, perché gli altri si sono alzati per farsi i cazzi propri e nessuno ha aiutato. Gli ho detto che se è ospite non deve alzare un dito. Lui, davanti a tutti, ha risposto "Sì ma vedo che nessun altro sta facendo niente". Nemmeno si sono accorti del suo commento perché erano tutti davanti alla TV o al telefono. Mi ha chiesto di andarcene. Stava schiumando. Usciti, ha sparato una bestemmia dal cuore. "Giuro che quando ti hanno criticato la panna li avrei mandati a fanculo e mi sono trattenuto. Mettere del cazzo di zucchero sopra era troppo difficile? In casa tua è una critica costante, non uno che abbia apprezzato la cena. Per forza sei sempre nervosa quando sei a casa, farebbero incazzare Ghandi"
"Stamattina mia madre mi ha di nuovo chiesto i soldi delle bollette"
"Pure??" gli è partita un'altra bestemmia e mi ha proposto di passare il fine settimana del mio compleanno da lui. "Sicuro i miei non ti chiedono i soldi per l'acqua della doccia se vuoi lavarti".
No, non voglio passare il weekend con nessuno. Nemmeno con la famiglia di altri, che è sicuramente migliore della mia perché tra di loro ci si vuole bene. Mia madre ha prenotato il ristorante , tanto devo sicuramente pagare io per tutti, che tanto criticheranno pure quello e me ne sto già pentendo. So già che spenderò un sacco di soldi per fare un compleanno di merda con qualcuno che odio. Dai che prima o poi qualcuno muore, magari proprio io e mi levo direttamente dal cazzo.
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Lo sapete cosa devo imparare?
A farmi i cazzi miei.
Sì perché non tutto quello che da fastidio a me evidentemente è fonte di fastidio per gli altri e quindi a volte meglio farmi i cazzi miei quando si tratta degli altri.
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