#donne con tumore al seno
Explore tagged Tumblr posts
Text
Festa del Cinema: Novartis presenta "Distances", docuserie sul tumore al seno
Un racconto autentico e potente di sei donne che affrontano il tumore al seno, presentato alla Festa del Cinema di Roma.
Un racconto autentico e potente di sei donne che affrontano il tumore al seno, presentato alla Festa del Cinema di Roma. Alla Festa del Cinema di Roma, è stata presentata in anteprima la docuserie “Distances – La vita va avanti, più lontano”, un progetto di Novartis realizzato in collaborazione con Salute Donna Onlus. La serie racconta le storie di sei donne: Claudia, Marina, Chiara, Clara, Anna…
#benessere delle donne#Bruno Palma regista#campagna "È tempo di vita"#Campagne di Sensibilizzazione#cura del tumore al seno#diagnosi precoce#distanze#docuserie#docuserie medica#donne con tumore al seno#empowerment femminile#Festa del Cinema di Roma#medicina di precisione#Novartis#Oncologia#prevenzione del tumore#prevenzione tumore al seno#progressi medici#Qualità della vita#resilienza femminile#Ricerca scientifica#ricerca sul tumore al seno#salute donna#Salute Donna Onlus#salute femminile#sopravvivenza al tumore#sostegno olistico.#Storie di donne#supporto alle pazienti#supporto emotivo
0 notes
Text
AL VIA IL FARMACO CHE RADDOPPIA LA SOPRAVVIVENZA CON TUMORE AL SENO
All’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli è stata avviata, per la prima volta in Italia, la cura del tumore al seno, attraverso l’impiego del Capivasertib, un farmaco che adotta un approccio completamente innovativo ed altamente efficace.
Questo farmaco definito “intelligente” rappresenta una novità nel trattamento del tumore metastatico al seno. “Questo approccio ci consente di personalizzare la cura per ogni paziente, migliorando significativamente le possibilità di successo terapeutico” spiega Chiara Saggia direttrice della struttura complessa di Oncologia dell’Asl Vercelli. Il trattamento è stato somministrato ad una paziente di 53 anni, residente nel Verbano, dopo la ripresa della malattia. Negli studi clinici, questo farmaco ha dimostrato di raddoppiare i benefici di sopravvivenza nelle pazienti con carcinoma mammario metastatico che presentano la mutazione PI3K, rispetto alla sola ormonoterapia.
La lotta contro il tumore al seno avanzato positivo ai recettori ormonali ha visto numerosi progressi negli ultimi anni. Tra questi, uno degli sviluppi più promettenti è l’uso di Capivasertib, un inibitore dell’AKT, in combinazione con Fulvestrant. Uno dei principali ostacoli nel trattamento del tumore al seno avanzato è la resistenza alla terapia endocrina. Questa resistenza è spesso mediata dall’attivazione della via dell’AKT, un meccanismo cellulare che promuove la sopravvivenza e la proliferazione delle cellule tumorali. Capivasertib agisce bloccando questo percorso, potenziando l’efficacia del Fulvestrant, un modulatore del recettore degli estrogeni utilizzato nel trattamento del tumore al seno avanzato.
Questo traguardo rappresenta una nuova frontiera per le donne affette da carcinoma mammario metastatico che rappresenta oltre il 60% dei casi di tumore al seno.
___________________
Fonte: Chiara Saggia; foto di Thirdman
VERIFICATO ALLA FONTE Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno
15 notes
·
View notes
Note
Doc, ho appena letto della correlazione tra consumo di alcool e tumore al seno e ora io, donna 35enne che da anni beve ALMENO un bicchiere di vino/una birretta ogni sera, me la sto facendo sotto. Non ne avevo idea.
Purtroppo non è una novità (quello studio è del 2016), visto che l'alcol non solo danneggia il DNA ma nella donna aumenta i livelli di progesterone, interferendo con i relativi recettori e quindi aumentando la quota di tumori al seno ormoni-correlati... anche con un consumo considerato 'leggero'.
Qualche dato estrapolato:
Si stima che circa 144.000 casi di cancro al seno (intervallo di confidenza al 95% da 88.000 a 200.000) e 38.000 decessi per cancro al seno (da 2.400 a 53.000) a livello globale nel 2012 fossero attribuibili all'alcol, di cui il 18,8% e 17%. Il 5% di questi decessi colpisce donne che erano leggere consumatrici di alcol.
Leggero significa 2-3 drink a settimana con la seguente proporzione di alcol (indicativa): un drink equivale a 340 gr. circa di birra, a 150 grammi di vino e a 42 grammi di superalcolico.
Meno di una birra media, tre dita di vino e uno shottino.
Poi ognuno è libero di decide con quanta intensità vivere e quale lunghezza vuole dare al permanere su questa bella terra... io non sono nemmeno uno di quelli che si frignindigna troppo quando il SSN spende per curare condizioni patologiche (acute o croniche) facilmente prevenibili.
Però un pensierino la questione lo merita.
29 notes
·
View notes
Text
Il mio sogno di stanotte: io dentro un documentario - nel senso che il mio pov era la telecamera che riprendeva tutto - che parlava di donne ammalate di tumore al seno e un dottore ne stava appunto visitando una e diceva "qui abbiamo un tumore grande come una testa" ed io-telecamera zoommavo su questa donna sfinita dalla malattia, dal volto bianchissimo. Inutile dire che mi sono svegliata di botto con la sensazione di dover chiamare il mio medico di base e prenotare la mia prima visita senologica come mi aveva consigliato la ginecologa (ma che avevo procrastinato per paura). A 27 anni non si possono avere già tutte queste ansie, madre mia
3 notes
·
View notes
Text
Ottobre rosa all’Aou di Sassari
Sassari. L’Ottobre rosa è una campagna di sensibilizzazione e prevenzione che coinvolge milioni di donne in tutto il mondo ed è dedicata alla lotta contro il tumore al seno. In Italia, il tumore al seno è il più diffuso tra le donne, con 56mila nuovi casi diagnosticati ogni anno. Nonostante questa cifra sia in leggera crescita, la percentuale di guarigione è notevolmente aumentata grazie ai…
0 notes
Text
La sfida contemporanea del giornalismo scientifico
Etica dell'informazione ai tempi dell'infodemia, la fiducia è al centro: nell’etica dell'informazione e nella comunicazione medico-paziente. Rispondere al fabbisogno formativo del giornalismo professionistico, analizzando l’evoluzione dell’etica e della deontologia dell’informazione scientifica nell’epoca delle fake news e dell’intelligenza artificiale, questo l’obiettivo del corso accreditato “Etica dell’informazione: la sfida contemporanea del giornalismo scientifico” che si è tenuto a Bologna lo scorso 13 giugno. Un seminario Promosso dall’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna e dalla Fondazione Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna, realizzato in collaborazione con la HC Training di Roma e con il supporto incondizionato di Pfizer. Un panel di esperti, coordinato dal giornalista e conduttore TV Luca Telese, ha animato il dibattito presentando studi, report e analisi innovative su come navigare l'era dell'infodemia e utilizzare i new media per una corretta informazione scientifica. Tra gli ospiti, Silvestro Ramunno, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna, Gianluca Pistore, divulgatore scientifico e fondatore dell’Associazione MelanomaDay, Marco Dotti, docente universitario di sociologia e giornalista, Daniela Minerva, giornalista scientifica, e Michelangelo Coltelli, fact checker e fondatore di BUTAC. Massimo Alesii ha introdotto il contributo video del professor Walter Quattrociocchi, che ha analizzato le problematiche connesse all'infodemia e all'uso dei social network nella comunicazione. "Rilevare e contrastare la disinformazione è sempre più importante, soprattutto nel giornalismo scientifico.” – ha affermato Marco Dotti – “I metodi di machine learning hanno mostrato il loro potenziale nell'automatizzare il rilevamento della disinformazione, ma il fattore umano resta fondamentale." Proprio parlando di fattore umano, il giornalista di salute Alessandro Malpelo ha affrontato il tema cruciale della comunicazione medico-paziente in ambito oncologico, con particolare attenzione ai tumori alla prostata e al seno insieme a Claudio Zamagni, Dirigente Medico e Responsabile Oncologia Medica al Sant’Orsola di Bologna e Roberto Sabbatini, Dirigente Medico presso l’Unità Operativa Complessa di Oncologia del Policlinico di Modena e Coordinatore del Consiglio AIOM Emilia-Romagna. "La fiducia è alla base della comunicazione medico-paziente in un contesto esterno dominato dal disordine informativo.” – ha sottolineato Claudio Zamagni – “Dobbiamo affrontare le fake news con rigore scientifico e umanità." Comunicare in modo chiaro ed empatico può, infatti, aiutare il paziente a distinguere tra informazioni accurate e false. Inoltre, una comunicazione aperta e basata sulla fiducia può incoraggiare il paziente a condividere le proprie preoccupazioni e dubbi, permettendo al medico di fornire informazioni corrette, puntuali e personalizzate e contrastare la disinformazione. “La comunicazione della diagnosi varia notevolmente in base al genere e all’età del paziente. – ha aggiunto Roberto Sabbatini - “Le donne sono più propense al dialogo, mentre gli uomini spesso rifiutano il confronto e vivono il tumore come una minaccia alla propria mascolinità." Dal seminario è emerso anche che grazie alle iniziative di prevenzione e alle campagne promosse sul territorio, si sono raggiunti buoni risultati per quanto riguarda gli screening al seno. Tuttavia, esiste ancora una resistenza culturale riguardo ai tumori alla prostata come hanno spiegato i due oncologi. Read the full article
0 notes
Text
Giorgia
Giorgia è la straordinaria cantante italiana apprezzata, per il suo enorme talento vocale e interpretativo, in tutto il mondo.
In oltre 30 anni di carriera ha pubblicato venti dischi e venduto oltre 10 milioni di copie, con 12 album nella top-ten italiana, 5 dei quali arrivati al numero uno, e 25 singoli top-ten di cui 5 numero uno.
Definita “la quarta voce più grande e più bella al mondo” dalla rivista statunitense Billboard, ha collaborato con mostri sacri della musica nazionale e internazionale come Ray Charles, Elton John, James Taylor, Simple Minds, Pino Daniele, Aretha Franklin, Mina, Sting e molte e molti altri ancora.
Il suo nome completo è Giorgia Todrani ed è nata a Roma il 26 aprile 1971. È figlia di Elsa Giordano e del cantante e musicista Giulio Todrani, membro del duo canoro Juli & Julie che, in seguito, ha fondato la band Io vorrei la pelle nera con cui lei, giovanissima, ha iniziato a esibirsi dal vivo formando il suo bagaglio artistico che spazia dal jazz al soul, dal blues al rock.
Ha una laurea in lingue straniere ma ha sempre inseguito il sogno musicale e studiato canto con importanti maestri.
Ha registrato il suo primo disco a otto anni, nel 1979, insieme a Cristina Montefiori, un 45 giri dal titolo Chiamatemi Andrea.
Nel 1993 ha vinto Sanremo Giovani ottenendo l’accesso al Festival di Sanremo dell’anno successivo nella sezione Nuove Proposte dove ha cantato E Poi che non ha vinto ma ha scalato le classifiche italiane.
Ha partecipato cinque volte al Festival di Sanremo, ottenendo il primo, il terzo e il secondo posto. Nell’edizione del 1995, che ha vinto con Come saprei, è stata la prima cantante nella storia del festival a conquistare quattro premi: Primo posto Big, Premio della critica, Premio autori e Premio radio e TV.
Ha vinto dischi d’oro, di platino e di diamante e numerosi premi tra cui spiccano molti Music Awards e Italian Music Awards, un MTV History Award, un Premio Campidoglio e un Premio Lunezia per il valore musical-letterario dell’album Dietro le apparenze.
Nel 2003 ha scritto e interpretato Gocce di memoria, brano colonna sonora del film La finestra di fronte che ha vinto il Nastro d’argento alla migliore canzone originale.
Sempre presente nei grandi eventi di solidarietà, è ambasciatrice Unicef.
Attenta all’ambiente, ha lanciato una linea di abbigliamento ecosostenibile, Earthache e prodotto dischi senza l’involucro di plastica protettivo.
Nel 2003 è stata testimonial della campagna No excuse contro lo sfruttamento del lavoro minorile. Ha organizzato presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma il concerto evento Insolite note il cui ricavato è stato utilizzato per finanziare la costruzione di un asilo in Africa, grazie alla fondazione Tartallegra di cui è testimonial così come della campagna il Respiro del Corriere della Sera.
Ha partecipato alla canzone Domani 21/04.2009, il cui ricavato è andato alle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo. È stata madrina al concerto Amiche per l’Abruzzo, che ha visto sul palco 46 tra le più celebri cantanti italiane.
Nel 2012 ha partecipato a Italia Loves Emilia, concerto di beneficenza tenutosi a Campovolo.
L’anno successivo ha fatto parte della compilation Pink Is Good il cui ricavato è stato devoluto alla Fondazione Umberto Veronesi per finanziare la lotta contro il tumore al seno.
L’11 giugno 2022 si è esibita nel corso del concerto contro la violenza sulle donne Una. Nessuna. Centomila.
Nel 2023 ha debuttato come attrice nel film Scordato diretto da Rocco Papaleo, ottenendo una candidatura ai Nastri d’argento alla migliore attrice in un film commedia e ai Ciak d’oro alla rivelazione dell’anno, oltre che per la migliore canzone originale con il brano colonna sonora Tu sei una parte di me.
Piccola e minuta fisicamente, possiede una fantastica voce con un range vocale di più di tre ottave che spazia tra diversi generi come soul, rhythm and blues, neo soul, pop, dance, ballad, fino all’elettronica.
È, senza ombra di dubbio, un’artista di cui la musica italiana può andare fiera nel mondo.
0 notes
Link
Via libera alla maternità dopo il tumore al seno, anche nelle pazienti più giovani con un carcinoma mammario ereditario correlato alla presenza di mutazioni del gene BRCA, ovvero il 12% delle oltre 11mila giovani donne in età fertile che ogni anno in Italia sviluppano un tumore al seno. In queste donne con ‘mutazione Jolie’, la stessa che ha portato Angelina Jolie a sottoporsi a una mastectomia preventiva e che predispone allo sviluppo di tumori al seno e all’ovaio, la gravidanza al termine delle cure oncologiche era finora sconsigliata, da una parte perché si temeva comportasse un maggior rischio di ricomparsa del tumore, dall’altra perché si ipotizzavano possibili pericoli per il bimbo a causa dell’esposizione a precedenti terapie oncologiche inclusa la chemioterapia. Lo studio internazionale Queste sarebbero tutte paure infondate, come dimostra il più ampio studio internazionale condotto per verificare gli esiti delle gravidanze in giovani donne con tumore al seno e mutazioni BRCA, coordinato dall’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova e realizzato con il supporto di AIRC: i dati, pubblicati oggi sulla prestigiosa rivista JAMA e presentati in contemporanea durante il San Antonio Breast Cancer Symposium, il più importante congresso mondiale sul carcinoma mammario, dimostrano infatti che a 10 anni dalla diagnosi una paziente su cinque ha avuto una gravidanza senza che si siano registrate complicanze più frequenti durante l’attesa o maggiori pericoli per i nascituri, né un incremento della probabilità di ricomparsa del tumore. Sì alla gravidanza per le donne giovani con un tumore al seno e mutazione BRCA “Questi dati dimostrano che, dopo un trattamento appropriato e un periodo di osservazione sufficiente, la gravidanza non dovrebbe essere più sconsigliata a donne giovani con un tumore al seno e mutazione BRCA, perché è possibile e sicura. Poter coltivare la speranza di costruire una famiglia in futuro, dopo il tumore, è di grande aiuto per le pazienti perché consente loro di accettare meglio la malattia e le terapie: la consapevolezza di un domani possibile ha un ruolo significativo nel processo di guarigione”, osserva Matteo Lambertini, Professore Associato e Oncologo Medico presso la Clinica di Oncologia Medica dell’Università di Genova – IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova, coordinatore della ricerca assieme a Eva Blondeaux, Oncologo Medico presso l’Unità di Epidemiologia Clinica dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova. Il numero dei casi di giovani donne colpite da tumore della mammella prima di aver avuto un figlio è in aumento, complice anche la tendenza di ricercare la prima gravidanza in età sempre più avanzata. Inoltre, le cure oncologiche possono portare a una riduzione della fertilità e della capacità di concepire. La maternità rappresenta quindi un argomento di cruciale importanza per le oltre 11mila giovani donne in età fertile che ogni anno in Italia sviluppano un tumore al seno, di cui oltre il 12% risulta essere portatrice della mutazione a carico del gene BRCA. Lo studio Lo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista americana di medicina JAMA è un’indagine internazionale retrospettiva a cui hanno partecipato 78 centri di tutto il mondo, inclusi centri oncologici e università molto importanti. Per la ricerca sono stati raccolti i dati di 4.732 donne che hanno ricevuto entro i 40 anni una diagnosi di carcinoma mammario con mutazione BRCA. Dopo il completamento delle cure ed entro 10 anni dalla diagnosi di tumore, una su cinque (22%) ha avuto una gravidanza, con un tempo medio dalla diagnosi al concepimento di 3 anni e mezzo. Delle 517 donne che hanno portato a termine la gravidanza, pari al 79.7% del totale, il 91% ha avuto un parto a termine e il 10% ha avuto gemelli. Non si sono osservati tassi più elevati dell’atteso nella popolazione generale di complicazioni in gravidanza o di rischio di malformazioni fetali, né differenze significative nella sopravvivenza libera da malattia tra le pazienti che hanno avuto oppure no una gravidanza al termine delle cure oncologiche: avere un figlio non aumenta perciò la probabilità di successive recidive del tumore. Differenze tra passato e futuro “In passato la gravidanza veniva sconsigliata a queste donne – spiega Matteo Lambertini – per la preoccupazione da un lato che gli “ormoni della gravidanza” potessero favorire la ricomparsa del carcinoma mammario, essendo un tumore sensibile agli ormoni, dall’altro che una pregressa esposizione a trattamenti oncologici, tra cui la chemioterapia, potesse avere conseguenze negative sulla prole. Inoltre, per scongiurare lo sviluppo di cancro ovarico, queste pazienti sono candidate a ricevere un intervento preventivo di rimozione delle ovaie e delle tube in età molto giovane, intorno ai 40 anni, e ciò riduce quindi ulteriormente la loro finestra riproduttiva. A questo si aggiunge la paura di trasmettere la mutazione ai propri figli, che influenza il desiderio di maternità in molte di queste donne. Tutti questi elementi ‘rubano il futuro’ alle pazienti giovani con tumore al seno ereditario, ma i nuovi dati segnano un deciso cambio di passo – sottolinea Lambertini – La gravidanza non dovrebbe più essere sconsigliata in donne portatrici della “mutazione Jolie” che desiderano avere un figlio dopo aver eseguito un adeguato trattamento per il cancro al seno e dopo che sia trascorso un appropriato periodo di osservazione dalla fine della terapia: anzi, i dati mostrano che la sopravvivenza globale può anche migliorare in alcuni casi, nelle donne che realizzano il loro desiderio di famiglia”, conclude Lambertini. Fonte
0 notes
Text
Rai Tre celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne il 24/11 con Women for Women against Violence. Conducono Beppe Convertini e Arianna Ciampoli
Alla vigilia della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne il 24 novembre alle 23.10 circa su Rai Tre andrà in onda la quarta edizione "Women for Women against Violence – Camomilla Award", una kermesse unica che unisce due grandi temi del mondo femminile: la violenza di genere e quella del tumore al seno. Quasi sempre si parla di chi muore e non ce la fa, Women for Women, attraverso testimonianze autentiche, parla invece di vita e dà voce alla forza delle donne che non smettono mai di combattere e che vincono ogni giorno, e lo fa raccontando anche il difficile percorso di rinascita che tante affrontano in solitudine, offrendo un messaggio di speranza e incoraggiamento: da un vissuto di violenza – qualsiasi essa sia – si può uscire. Donne unite per le donne anche per ricordare che ogni anno in Italia oltre 100 donne vengono uccise da uomini che, quasi sempre, sostengono di amarle, e per inoltre ricordare che il tumore al seno, nel nostro Paese, è il big killer più letale e più frequente del genere femminile e principale causa di mortalità oncologica. Violenza che, per una donna, non è soltanto una minaccia di morte, ma anche una ferita all'immagine di sé, alla propria femminilità, sessualità e maternità. L'evento tv sarà presentato da Arianna Ciampoli e Beppe Convertini, "campione d'ascolto con Unomattina in famiglia nel fine settimana di Rai1", la regia di questo speciale sarà affidata ad Antonio Centomani. Ideato e prodotto dalla Presidente dell'Associazione Consorzio Umanitas, Donatella Gimigliano, autrice del format, che spiega: "partendo dal mio vissuto con una neoplasia ho pensato che violenza sul corpo di una donna non fosse solo quella di un uomo, ma anche quella di un tumore, che genera gli stessi effetti devastanti e che, comunque, lascia cicatrici e segni indelebili, nel corpo e nella mente".
Sul palco di questa edizione le luci dei riflettori si accenderanno per ascoltare le storie della "mamma" di Miss Italia, Patrizia Mirigliani, che si racconterà in un toccante monologo: "Io quell'intruso lo conosco bene", di Nicolò Maja, giovane orfano del femminicidio, che dedicherà una lettera alla mamma Giulia e alla sorella Stefania dal titolo "Vi amavo immensamente, ma non ve lo potrò mai più dire" affidata a Niccolò Agliardi. Accanto al giovane i due nonni, Giulio e Ines, che si stanno amorevolmente prendendo cura di lui. E poi ancora la storia di Antonietta Tuccillo, una combattente che ha trasformato la malattia in creatività diventando stilista e che affiderà la sua storia "La mia seconda vita" all'attrice Giorgia Trasselli. Tuccillo, affiancata da due speciali testimonial del suo brand, l'attore italo- londinese Ottaviano Blitch e la Miss Italia 2022 Lavinia Abate, riceverà anche il riconoscimento "Un sorriso per Elena", istituito con la famiglia di Elena Augello, scomparsa pochi mesi fa a 40 anni, a sostegno di una paziente oncologica in difficoltà. La storia di Antonietta darà lo spunto per introdurre uno studio sulla "tossicità economica del tumore", realizzato da Lucio Fortunato, primario di senologia del San Giovanni di Roma. La kermesse ospiterà anche due donne, già presenti nella precedente edizione, che racconteranno il loro "giorno dopo": Carolina Marconi, che aveva già lanciato il tema dell'oblio oncologico, e Filomena Lamberti, sfregiata con l'acido dal mario, che è rinata grazie alle cure supervisionate dal prof. Claudio Urbani e all'importante contributo raccolto dalla testata "La 27 Ora" del Corriere della Sera che, rappresentato dal responsabile della redazione romana, Giuseppe Di Piazza, riceverà dalla donna il Camomilla Award, scultura realizzata dal maestro orafo Michele Affidato. Riceveranno il premio (che si ispira alle virtù terapeutiche del fiore di camomilla), inoltre, il conduttore televisivo di TV Talk, Massimo Bernardini, che aveva confessato di "aver alzato le mani sulla sua mamma", la giornalista sportiva Greta Beccaglia, la conduttrice Samantha De Grenet, testimonial della Fondazione Veronesi, Daniele Angelo Giarratano e Gianfranco Natelli dell'Arma dei Carabinieri, per aver salvato la vita di una donna sequestrata dal compagno e che aveva chiesto aiuto con il segno internazionale signal for help, il Direttore de Il Messaggero, Massimo Martinelli, per la rubrica "Mind the gap", la straordinaria vocalist Silvia Mezzanotte, e la trasmissione di Mediaset "Le Iene", rappresentata da Nina Palmieri e Filippo Roma. Tra gli ospiti speciali la conduttrice Francesca Ceci, il flautista Giuseppe Mario Finocchiaro, e il violinista elettrico dall'archetto luminoso, Andrea Casta, che affiancherà la vocalist Serena Menarini, nell'esibizione di una emozionante "The Lord's Prayer", preghiera del "Padre Nostro" in lingua aramaica orientale.
0 notes
Text
Rai Tre celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne il 24/11 con Women for Women against Violence. Conducono Beppe Convertini e Arianna Ciampoli
Alla vigilia della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne il 24 novembre alle 23.10 circa su Rai Tre andrà in onda la quarta edizione "Women for Women against Violence – Camomilla Award", una kermesse unica che unisce due grandi temi del mondo femminile: la violenza di genere e quella del tumore al seno. Quasi sempre si parla di chi muore e non ce la fa, Women for Women, attraverso testimonianze autentiche, parla invece di vita e dà voce alla forza delle donne che non smettono mai di combattere e che vincono ogni giorno, e lo fa raccontando anche il difficile percorso di rinascita che tante affrontano in solitudine, offrendo un messaggio di speranza e incoraggiamento: da un vissuto di violenza – qualsiasi essa sia – si può uscire. Donne unite per le donne anche per ricordare che ogni anno in Italia oltre 100 donne vengono uccise da uomini che, quasi sempre, sostengono di amarle, e per inoltre ricordare che il tumore al seno, nel nostro Paese, è il big killer più letale e più frequente del genere femminile e principale causa di mortalità oncologica. Violenza che, per una donna, non è soltanto una minaccia di morte, ma anche una ferita all'immagine di sé, alla propria femminilità, sessualità e maternità. L'evento tv sarà presentato da Arianna Ciampoli e Beppe Convertini, "campione d'ascolto con Unomattina in famiglia nel fine settimana di Rai1", la regia di questo speciale sarà affidata ad Antonio Centomani. Ideato e prodotto dalla Presidente dell'Associazione Consorzio Umanitas, Donatella Gimigliano, autrice del format, che spiega: "partendo dal mio vissuto con una neoplasia ho pensato che violenza sul corpo di una donna non fosse solo quella di un uomo, ma anche quella di un tumore, che genera gli stessi effetti devastanti e che, comunque, lascia cicatrici e segni indelebili, nel corpo e nella mente".
Sul palco di questa edizione le luci dei riflettori si accenderanno per ascoltare le storie della "mamma" di Miss Italia, Patrizia Mirigliani, che si racconterà in un toccante monologo: "Io quell'intruso lo conosco bene", di Nicolò Maja, giovane orfano del femminicidio, che dedicherà una lettera alla mamma Giulia e alla sorella Stefania dal titolo "Vi amavo immensamente, ma non ve lo potrò mai più dire" affidata a Niccolò Agliardi. Accanto al giovane i due nonni, Giulio e Ines, che si stanno amorevolmente prendendo cura di lui. E poi ancora la storia di Antonietta Tuccillo, una combattente che ha trasformato la malattia in creatività diventando stilista e che affiderà la sua storia "La mia seconda vita" all'attrice Giorgia Trasselli. Tuccillo, affiancata da due speciali testimonial del suo brand, l'attore italo- londinese Ottaviano Blitch e la Miss Italia 2022 Lavinia Abate, riceverà anche il riconoscimento "Un sorriso per Elena", istituito con la famiglia di Elena Augello, scomparsa pochi mesi fa a 40 anni, a sostegno di una paziente oncologica in difficoltà. La storia di Antonietta darà lo spunto per introdurre uno studio sulla "tossicità economica del tumore", realizzato da Lucio Fortunato, primario di senologia del San Giovanni di Roma. La kermesse ospiterà anche due donne, già presenti nella precedente edizione, che racconteranno il loro "giorno dopo": Carolina Marconi, che aveva già lanciato il tema dell'oblio oncologico, e Filomena Lamberti, sfregiata con l'acido dal mario, che è rinata grazie alle cure supervisionate dal prof. Claudio Urbani e all'importante contributo raccolto dalla testata "La 27 Ora" del Corriere della Sera che, rappresentato dal responsabile della redazione romana, Giuseppe Di Piazza, riceverà dalla donna il Camomilla Award, scultura realizzata dal maestro orafo Michele Affidato. Riceveranno il premio (che si ispira alle virtù terapeutiche del fiore di camomilla), inoltre, il conduttore televisivo di TV Talk, Massimo Bernardini, che aveva confessato di "aver alzato le mani sulla sua mamma", la giornalista sportiva Greta Beccaglia, la conduttrice Samantha De Grenet, testimonial della Fondazione Veronesi, Daniele Angelo Giarratano e Gianfranco Natelli dell'Arma dei Carabinieri, per aver salvato la vita di una donna sequestrata dal compagno e che aveva chiesto aiuto con il segno internazionale signal for help, il Direttore de Il Messaggero, Massimo Martinelli, per la rubrica "Mind the gap", la straordinaria vocalist Silvia Mezzanotte, e la trasmissione di Mediaset "Le Iene", rappresentata da Nina Palmieri e Filippo Roma. Tra gli ospiti speciali la conduttrice Francesca Ceci, il flautista Giuseppe Mario Finocchiaro, e il violinista elettrico dall'archetto luminoso, Andrea Casta, che affiancherà la vocalist Serena Menarini, nell'esibizione di una emozionante "The Lord's Prayer", preghiera del "Padre Nostro" in lingua aramaica orientale.
0 notes
Text
Anche quest’anno il regista Antonio Centomani firma la quarta edizione televisiva del programma “Women for Women against Violence – Camomilla Award” che andrà in onda il 27 ottobre alle 23.15 su RAI TRE. Presentato da Arianna Ciampoli e Beppe Convertini, l’evento, ideato, prodotto dalla Presidente dell’Associazione Consorzio Umanitas, Donatella Gimigliano, autrice del format, racconta il delicato percorso di rinascita delle donne ferite da una violenza o da un tumore al seno. Il Camomilla Award, scultura realizzata dal maestro orafo Michele Affidato, si ispira alle virtù terapeutiche del fiore di camomilla, simbolo di forza e solidarietà, è un riconoscimento assegnato a personalità che si sono distinte nella sensibilizzazione sui due temi. L’apertura del programma è affidata alla vibrante voce del cantautore Antonio Maggio con il brano “La faccia e il cuore”, accompagnato da due straordinari dancers di Ballando con le Stelle: Samuel Peron e Veera Kinnunen. Le luci dei riflettori si accenderanno poi per ascoltare il racconto del suo vissuto con il tumore della “mamma” di Miss Italia, Patrizia Mirigliani, in un toccante monologo dal titolo “Io quell’intruso lo conosco bene”. Emozionanti anche le testimonianze di Nicolò Maja, giovane orfano del femminicidio, che si è raccontato in una lettera alla mamma Giulia e alla sorella Stefania dal titolo “Vi amavo immensamente, ma non ve lo potrò mai più dire” affidata a Niccolò Agliardi. Il giovane era affiancato proprio dai due nonni Giulio e Ines che hanno ha ricevuto un Camomilla Award di cioccolata per “la dolcezza con cui si stanno prendendo cura del nipote”. E poi ancora la storia di Antonietta Tuccillo, una combattente che ha trasformato la malattia in creatività diventando una stilista e per l’occasione ha affidato la sua storia: “La mia seconda vita” all’attrice Giorgia Trasselli. La donna ha avuto due speciali testimonial del suo brand, l’attore italo-londinese Ottaviano Blitch e la Miss Italia 2022, Lavinia Abate. La kermesse ha ospitato anche due donne, già presenti alla precedente edizione, che hanno raccontato il loro “giorno dopo”, Carolina Marconi, che dal palco aveva lanciato il tema dell’oblio oncologico, e Filomena Lamberti, sfregiata con l’acido dal marito cui aveva ribadito la sua volontà di separarsi che ha raccontato tutte le novità della sua rinascita psico-fisica, grazie anche all’importante contributo raccolto dalla testata “La 27 Ora” del Corriere della Sera. È stata proprio la donna a premiare con il Camomilla Award, scultura realizzata dal maestro orafo crotonese Michele Affidato, il responsabile della redazione romana, Giuseppe Di Piazza. Tra coloro che hanno ricevuto il “Camomilla Award” anche il noto giornalista e conduttore televisivo del programma TV TALK, Massimo Bernardini, che in una diretta aveva confessato di “aver alzato le mani sulla sua mamma” e che, nel suo intervento, oltre al grande pentimento, ha sottolineato l'importanza dell'educazione nel contrastare la violenza di genere, la giornalista sportiva Greta Beccaglia, premiata da Ivan Zazzaroni, la conduttrice televisiva, Samantha De Grenet, testimonial del mese in rosa della Fondazione Veronesi, Daniele Angelo Giarratano e Gianfranco Natelli dell’Arma dei Carabinieri, per aver salvato la vita di una donna sequestrata dal suo compagno che aveva chiesto aiuto con il linguaggio dei segni internazionale signal for help, premiati dalla sottegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni. Ed ancora il Direttore de il Messaggero, Massimo Martinelli, e Maria Lombardi, per la rubrica “Mind the gap”, la straordinaria vocalist Silvia Mezzanotte e la trasmissione di Mediaset “Le Iene”, rappresentata da Nina Palmieri e Filippo Roma. Tra gli ospiti speciali la conduttrice di sala Francesca Ceci, il flautista Giuseppe Mario Finocchiaro, e il violinista elettrico dall’archetto luminoso, Andrea Casta, che ha affiancato la vocalist Serena Menarini, nell’esibizione di una emozionante “The Lord’s Prayer”, preghiera del “Padre Nostro” in lingua aramaica orientale.
0 notes
Text
Tumore al seno, a Roma una mostra per l'Ottobre rosa
In collaborazione con Maison Valentino e Gemelli, venti foto di donne guaritesource
View On WordPress
0 notes
Text
Race for the Cure Napoli: prevenzione e arte
Race for the Cure, l'evento simbolo della Komen Italia, continua il suo tour nelle città italiane e approda a Napoli. Dopo Brescia, Bologna e Matera, la manifestazione per la lotta al tumore al seno in Italia e nel mondo, arriva domani, 15 ottobre, nel capoluogo partenopeo dove attraverserà le bellezze del capoluogo partenopeo unendo due grandi temi: prevenzione e arte. Protagoniste saranno, come sempre, le donne che stanno affrontando o che hanno affrontato il tumore al seno per dare un cenno di speranza alle circa 56.000 donne che ogni hanno si trovano a fronteggiare la malattia. Race for the Cure Napoli: l'iniziativa L'appuntamento è per domani, 15 ottobre, alle 9.30 in Piazza del Plebiscito per la tradizionale corsa di 5 chilometri o la passeggiata di 2 chilometri aperta a tutti. Parallelamente alla corsa si svolgerà un'altra iniziativa: la Carovana della Prevenzione, il programma nazionale itinerante di Promozione della Salute femminile di Komen Italia. Oggi, dalle 9.00 alle 16.30, e domani dalle 9.30 alle 13.00 nei quartieri di Pianura e Scampia saranno presenti unità mobili attrezzate con macchinari di ultima generazione e personale medico ospedaliero. Grazie all'accordo stipulato dal Comitato Regionale Campano di Komen Italia e l'Asl Na1 Centro, sarà possibile partecipare a titolo gratuito ad attività di prevenzione e screening per le principali patologie femminili, soprattutto alle donne che vivono in situazioni di fragilità sociale ed economica. Prevenzione sì, ma anche arte. Un protocollo d'intesa stipulato con il ministero della Cultura prevede che oggi e domani tutti gli iscritti alla corsa possono godere dell'ingresso gratuito ad alcuni monumenti della città. Mostrando la ricevuta di iscrizione o la maglietta di Race for the Cure, si potrà entrare gratuitamente a Palazzo Reale di Napoli, al Mann-Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e all'Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere, al Tesoro di San Gennaro. Per l'occasione, oggi il Mann si tingerà di rosa. I prossimi appuntamenti in Campania con le corse e la Carovana della Prevenzione sono Mercogliano (Avellino) e la Reggia di Caserta il 21-22 ottobre, Salerno il 26, 27, 28 e 29 ottobre e Capua (Caserta) il 28 e il 29 ottobre. Il cancro più diagnosticato alle donne Il carcinoma mammario è la neoplasia più diagnosticata alle donne. Il dato è fornito dal Ministero della Salute su I numeri del cancro in Italia 2022. Secondo I numeri del cancro 2020, un tumore maligno su tre (il 30%) è un tumore mammario. Nel 2022 ci sono state circa 55.700 nuove diagnosi di tumore nelle donne, con un incremento dello 0,5% rispetto al 2020. Nel 2021 la mortalità si è attestata in 12.500 decessi. Di contro la sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è pari all'88% e la probabilità di vivere ulteriori 4 anni è del 91% condizionata all'aver superato il primo anno dopo la diagnosi. Nel 2018, secondo i dati Istat, il carcinoma mammario ha rappresentato la prima causa di morte per tumore nelle donne con ben 13.076 decessi. Parola d'ordine: prevenzione A partire dalla fine degli anni Novanta si registra una costante diminuzione della mortalità per carcinoma mammario dello 0,8% all'anno. Merito non solo dei progressi fatti nel campo delle cure ma anche a una maggiore prevenzione grazie alla diffusione di programmi di diagnosi precoce. Ai fini di una corretta prevenzione, lo screening da effettuare, secondo il Ministero della Salute, è la mammografia. Per le donne dai 50 ai 69 anni è consigliata ogni due anni. L'importanza di questo esame radiologico sta nella capacità di scorgere i noduli più piccoli, anche quelli che non sono ancora percepibili al tatto. Se l'esame da un esito sospetto si procede con altri esami: - ecografia mammaria - agoaspirato per esame citologico o biopsia - risonanza magnetica - visita senologica In copertina foto di Elías Alarcón da Pixabay Read the full article
0 notes
Text
OTTOBRE È ROSA PREVENZIONE
Ottobre è rosa, il mese simbolo per la prevenzione del tumore del seno, un appuntamento fondamentale per la Lotta contro i Tumori. Nastro Rosa per informare e sensibilizzare le donne sulla vitale importanza della prevenzione del cancro al seno. “Prevenire è meglio che curare”pugliadaamarequotidiano.it Cresy Crescenza Caradonna di PUGLIA D’AMARE, il gruppo Con le donne per le…
View On WordPress
0 notes
Text
Questo articolo sottolinea la correlazione dell'abuso di Alcolici nelle donne con il Tumore al Seno:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10002287/
L'articolo lamenta l'assenza di pubblicità specifica contro l'abuso di Alcolici nelle donne lesbiche e bisex, per cui ne abbiamo adattata in italiano quella proposta dall'articolo.
Il tema dell'eccesso di abuso di Alcol nelle donne Bisex o Lesbiche è noto e viene generalmente collegato al rischio cardiovascolare, insieme alla maggior Obesità (questa dovuta anche a PCOS o ipotiroidismo) ed al maggior Tabagismo. Tutti e tre i fattori di rischio sono maggiori nelle donne lesbiche e bisex e tutti e tre aumentano anche il rischio si Tumore al seno.
Nelle donne lesbiche e bisex va aggiunto come fattore di rischio il minor numero o l'assenza di gravidanze.
Vanno intese nel gruppo a rischio tutte le donne che fanno sesso con altre donne e vanno considerate le cause psicologiche e sociali dell'abuso di Alcolici.
1) il Minority Stress, maggiore nelle donne Bisex
2) la mancanza di visibilità come donna lesbica o bisex
3) il mancato Coming Out
4) il minor supporto familiare
5) le maggiori difficoltà a trovare lavoro...
#donne #Alcol #lesbica #bisex #tumorealseno #amigay
0 notes
Text
Muore a 33 anni Nicoletta Saracco, la designer testimonial della lotta contro il tumore al seno
DIRETTA TV 25 Marzo 2023 Morta a 33 anni Nicoletta Saracco, testimonial della lotta contro il tumore al seno che su Instagram raccontava la malattia alle altre donne. La designer aveva ricevuto la diagnosi 4 anni fa, a 29 anni. 494 CONDIVISIONI Aveva scoperto di avere un tumore al seno solo 4 anni fa, quando aveva 29 anni. Da allora aveva raccontato le cure e la malattia con ironia,…
View On WordPress
0 notes