#divano grande
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sapphiccstudies · 2 years ago
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Milan Loft-Style Living Room Large minimalist loft-style living room photo with a hidden tv, white walls, and a light wood floor.
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elodiegendreau · 2 years ago
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Living Room - Loft-Style Living room - huge modern loft-style light wood floor and white floor living room idea with white walls and a concealed tv
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omarfor-orchestra · 1 year ago
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6 metri d'omo
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s-a-f-e-w-o-r-d--2 · 2 months ago
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Mmmm fammi vedere un po' chi c'è fuori dal cellulare... Hey che bel ragazzone... Sdraiato sul divano a grattarsi le palle... Si hai ragione.... È un grande classico della domenica 🤭
~ Virginia ~
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scritti-di-aliantis · 2 months ago
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Nora, mia suocera, è ancora una bellissima donna di cinquantadue anni. Molto curata e palestrata. Mia moglie Luisa purtroppo due anni fa se n'è andata lassù per un incidente stradale. Lei quindi mi aiuta coi due bimbi e con la casa. Luisa era figlia unica e quindi dopo lo shock iniziale, ora gli equilibri delle due famiglie si sono assestati.
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Viviamo a distanza di pochi isolati in un piccolo paese; al mattino mio suocero Berto dopo colazione va via, apre il suo negozio di autoricambi in una cittadina vicina e torna a casa solo alle nove di sera. Quindi, di fatto, dopo avviate le cose di casa sua, Nora diventa il fulcro di casa mia.
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Da un mese però le cose tra noi due si sono fatte più intense: va detto che sono sempre stato il "cocco delle signore" sin da quando avevo diciotto anni. In un momento di tenerezza e relax, una domenica, subito dopo pranzo, lei era passata per vedere se era tutto a posto e per aiutare i bambini coi compiti, come sempre fa.
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Ero sul divano, con un'aria un po' triste. Lei aveva finito di dare una sistemata alla cucina. Dopo la doccia avevo addosso l'accappatoio. Nora s'è seduta sul divano un momento accanto a me. I bambini ancora stavano facendo il riposino. Mi sono lasciato andare: in un impulso di estrema intimità le ho detto che come maschio sentivo molto forte la mancanza di una "femmina". Non avevo cattive intenzioni, giuro.
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Lei però, un po' materna e un po' porca, mi ha accarezzato, poi ha lasciato scivolare la mano sul mio torace nudo e peloso. Era chiaramente attratta. Sentendo una dolcezza femminile indugiare forse un po' troppo sul mio corpo, m'è venuto spontaneo aprire l'accappatoio. Lei mi ha potuto vedere torace, ventre, inguine nudi e... il mio uccello bello reattivo al tocco di una donna attraente.
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Senza pensare forse troppo, rispondendo a un impulso naturale, la mia suocera sexy s'è chinata e me l'ha preso in bocca. Per pochi secondi solo, perché io cominciavo a muoverlo nella sua testa. Mi piaceva. Molto. Allora, deciso, le ho preso la testa, l'ho baciata sulle labbra con trasporto e l'ho accompagnata in camera da letto. La volevo. La desideravo.
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Lei capiva di non poter più scappare. Le tenevo la schiena e la spingevo. Diceva debolmente: "ma che fai? N-nooo... Non si può... Dai... Non dobbiamo..." Ma procedeva senza esitazioni. Ho chiuso a chiave per precauzione, lei si scusava: era imbarazzata. Rossa in viso da mangiarla di baci. Si mordeva le labbra dal senso di imbarazzo e rimorso. Parlava nervosamente. Ma non vedeva l'ora di farsi scopare. Lo capivo chiaramente.
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Mi diceva che Berto non la tocca più. Che però lei non l'aveva mai cornificato. Le ho tolto le mutandine bagnatissime, le ho sollevato la gonna, tappato la bocca dapprima con l'indice, poi baciandola di nuovo con trasporto e alla fine infilandole l'uccello in fregna con un solo colpo violento. Ha chiuso gli occhi mugolando di piacere e infine s'è lasciata scopare. Mi ha detto un bellissimo: "siiii... fottimi forte!" Per cui, da un po' lei per ciò che riguarda le mie esigenze di sesso provvede alla grande. Mi dà tutto ciò che posso desiderare. Ingoia la mia sborra di gran lena. Le piace da morire il mio sapore. Si passa la lingua sullle labbra. Annusa il mio inguine, rapita dal mio odore. E lecca i residui.
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Gliene posso scaricare in gola quanta ne produco. Non fa una piega e manda giù tutto. Se lo voglio, mi dà il suo buco del culo da leccare e sfondare a piacere. Mi allatta materna, se lo desidero; le posso riempire la fregna elastica e accogliente col mio cazzo a lungo quanto voglio. Non potrei chiedere di meglio. Sono sicuro che Luisa da lassù approvi: sua madre così non è che proprio tradisca suo padre, perché sta solo aiutando me e la nostra famigliola in tutto! Provvede a tutte le nostre esigenze. E mi fa scopare perché è solo molto generosa. Poi, io non sostituisco la mia moglie defunta con un'altra donna giovane ed estranea. Tutto resta in famiglia e viviamo felici.
Aliantis
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ilpianistasultetto · 8 months ago
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Lo sapevo, era tutto scritto. Oggi, (quasi) tutti a dare la colpa al superbonus edilizio e ad altre decisioni passate (non sto qui a difendere nulla, sia chiaro) ma nessuno ricorda quanto succedeva nel 2020-2021. Un intero Paese chiuso per Covid. 60milioni di uccellini appena usciti da uova schiuse dentro il grande nido Italia nelle mani di mamma-rondine. Tutti ad aspettare la mamma con il vermetto tra il becco per prenderne un pezzetto ciascuno. Ricordo a tutti voi, che oggi applaudite chi punta il dito contro i governanti di allora, che avete percepito, se lavoratori dipendenti, fino a 20-25mila euro di cassa integrazione stando sul divano (seppur forzatamente). Ricordo a tutti voi, imprenditori, professionisti, artigiani e commercianti, il fiume di denaro dato dallo Stato; bonus, soldi a fondo perduto, soldi a tasso zero garantiti dallo Stato, aiuti per affitti di locali e capannoni, bonus energia e vacanze, dehors gratuiti per attivita' turistiche. In totale, abbiamo contratto debiti per 200miliardi e piu'. Oggi nessuno ricorda niente? Come se nulla fosse successo, tutti a scappare come topi addossando responsabilita' ad altri, al vicino di casa profittatore, al nullafacente o ai politici precedenti. Insomma, il conto non lo vuole pagare nessuno. Eh, lo sapevo..lo sapevo che andava a finire cosi, era tutto scritto. @ilpianistasultetto
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donnenocategorizzate · 2 months ago
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Quando ci sono feste e ponti la domanda di rito è "cosa stai organizzando ? " Io aspetto queste feste per potermi riposare e rimanere sola si sola come un cane, stare in pace silenzio, nessuno che mi chiama 200 non dover badare a nessuno, potrei stare 3 giorni di fila sul divano a mo di Larva .
Così sono andata a fare la spesuccia tutta roba facile da cucinare roba per aperitivi un buon amaro per dopo cena, già immaginavo io ..il divano ..patatine uno spritz gatti e TV , una bella lista di horror ❤️❤️
E invece il 2 novembre mi ricorda che ho 2 compleanni da festeggiare e mica 2 compleanni così, ma di mia mamma e mia sorella.
Spero con tutto il cuore che abbiamo trovato qualcosa di super bellissimo da fare e invece messaggio chat di famiglia, non voglio guardare ..mi fingo morta..ma non funziona.
Passiamo a prenderti domani mattina abbiamo prenotato alle terme 2 notti prepara la borsa , ricordati i regali 😭😭😱😱😱 sfregata alla grande.
Alla fine sono qui ho passato 2 giorni piacevoli con 2 super donne ci siamo riposate divertitevi abbiamo riso tanto
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Domani si inizia una nuova settimana
Buona notte a tutti
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l-incantatrice · 1 year ago
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É da qualche mese che mi sento stanca,sia fisicamente sia mentalmente. Non so di preciso il motivo. Verso la fine di ottobre mi sono ammalata più volte,anche durante le vacanze di Natale e non mi succede quasi mai,perciò la cosa mi ha creato un po’ di preoccupazione. Ora ho iniziato un giro di visite mediche e speriamo che non sia nulla. Quando ti capita qualcosa di molto grave,come è successo a me 4 anni fa,poi stai sempre in ansia,anche per una stupidaggine. Ma la cosa che più mi preoccupa è la mia apatia,é un periodo che non provo entusiasmo per niente e niente mi appassiona. Il momento della giornata che preferisco é la sera dopo cena,quando non ho più nulla da fare e posso sdraiarmi sul divano a guardare la TV per poi andare a letto a dormire. Trascuro anche i rapporti umani:ci sono amici che non sento da tempo,ma non ho voglia di chiamarli…Non mi piace tutto questo perché non capisco il motivo e non so quanto durerà. Forse dopo aver affrontato una malattia seria ed esserne uscita,ora è come se tutta l’ansia,la preoccupazione avessero lasciato il posto ad una grande stanchezza; un po’ come chi ha combattuto in una battaglia,é sopravvissuto e alla fine di tutto è felice ma anche esausto
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raccontidialiantis · 22 days ago
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Erasmus
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Sei il fidanzato di mia figlia. La sposerai e la renderai felice. Certo: l'anno scorso magari avrei dovuto pensare a ciò che sarebbe potuto accadere, tra noi tre. Io quarantacinquenne, tu venticinquenne a un paio di esami dalla laurea e infine Giuliana, mia figlia, ventunenne. Al suo primo anno di università ti ha conosciuto, vi siete immediatamente innamorati, fidanzati e subito ti ha portato a casa. Le brillavano gli occhi, quando ti ha presentato a me. Siccome venivi da un'altra città lontana seicento chilometri e dal mio divorzio noi due viviamo da sole, ci è venuto naturale farti lasciare la stanzetta dove vivevi; così avresti risparmiato i soldi dell'affitto.
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E quindi ti sei stabilito da noi. Poi dopo un po’ è saltato fuori che Giuliana avrebbe dovuto passare un anno in Polonia per l'Erasmus. Lacrime, struggimenti d'animo. Promesse d'amore e fedeltà eterni. “Non ti preoccupare: un anno passa presto. E poi ogni paio di mesi una volta vengo io, un'altra vieni tu e tireremo avanti alla grande: il nostro amore è più potente di tutto ciò che lo ostacola.” Saggia, la mia bambina, no? Non è passata neppure una settimana: al solito, di sera siamo rimasti a vedere la tv dopo cena sul divano e dopo la telefonata serale con la tua ragazza, la mia figlia stupenda, l'unica luce dei miei occhi, hai cominciato spudoratamente a guardarmi fisso, da vero sfacciato.
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E a sussurrare alla mia anima di donna trascurata dall'amore, a secco di complimenti da anni, che ero proprio una donna bella, affascinante, desiderabile. Parole di miele; suono d'angeli, per le mie orecchie. Io mi schernivo e, seria in volto, ti dicevo di smetterla. Ma non desideravo altro che sentirti farmi la corte. Le tue frasi erano un puro succo d'amore, per la mia anima femminile assetata di ammirazione e attenzione maschili. E poi che le mie gambe e il mio culo ancora bello sodo (cafone!) ti stavano facendo impazzire di passione, che il mio profumo e il mio sorriso ti avevano completamente conquistato, che avevi sempre sognato di possedere una femmina calda e intelligente, dolce e coccolona come me.
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Che desideravi succhiare dai miei capezzoli. Io ero viola dall'imbarazzo. Ma dentro di me non vedevo l'ora che mi saltassi addosso. Erano diversi giorni che mi ronzavi attorno, capivo che oggettivamente eri desideroso di mettermi le mani ovunque: mi hai puntata dallo stesso giorno in cui mia figlia è partita. Una donna di quarantacinque anni, che sia stata già sposata, lo sgama subito e lei spesso è, per un uomo che la sappia interessare con intelligenza, una preda facilissima. Checché se ne dica. Tu mi studiavi anche da prima della partenza di Giuliana, l'avevo capito dal primo giorno. Poi quella sera sei passato appunto a tattiche di avvicinamento esplicite. Mi volevi. Mi desideravi.
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Le tue erano tutte manovre a cui ho cercato debolmente di sottrarmi. Ma più mi parlavi, più non volevo altro che te dentro di me. Ti pensavo segretamente anch'io: da mesi. Moltissimo. Avevi capito in qualche modo che mi davo piacere da sola nel letto, sentendovi scopare di notte e immaginandomi sotto di te. Demonio. E quindi alla fine mi sono decisa a cedere: tanto, se deve essere, che sia. T'ho detto solo: “va bene. Ti farò sfogare su di me i tuoi istinti di maschio, però mi devi promettere che non lo dirai mai a Giuliana.” Tu mi hai sorriso e me l'hai giurato. Una madre non vuole certo far soffrire la figlia e così, rassicurata, non ho ragionato più!
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Inoltre, pensavo per giustificarmi, cercando al tempo stesso di tacitare la mia coscienza, la mia tutto sommato forse era soltanto una... prova su strada della tua piena funzionalità di maschio. Così: per accertarmi di quali mani d'uomo avrebbero preso in consegna mia figlia. Non ce l'ho fatta più: ti ho slacciato la cintura, sceso i calzoni e ti ho subito preso in bocca l'uccello. Ero affamata di cazzo. Del tuo cazzo. Quanto m'hai fatto godere, quella sera! Erano anni che non sentivo il piacere così intenso di un membro d'uomo che mi riempie la bocca, che scende inesorabile fino ad arrivarmi in gola. Godevo del cazzo grosso e duro di un giovane che cercava d'esplodere il suo piacere proprio dentro di me!
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Un uomo solido che, imperioso e bello come un Dio greco, stantuffava ovunque dentro al mio corpo, da vero signore: prepotente e mio padrone totale. Dio che sensazione meravigliosa. Mi rivoltavi come un calzino. Facevi ciò che più ti piaceva del mio culo. E io ti lasciavo distruggermi la psiche e tutti i miei valori di mamma e donna di mezz'età irreprensibile. E che dimensioni, il tuo cazzo, poi! Avere per casa un bellissimo stallone che mi desiderasse è stato per me per tutto il tempo in cui è durato un vero afrodisiaco. M'hai ridato la vita. T'ho fatto scopare regolarmente da subito e l'ho preso appunto molto volentieri maggiormente nel culo.
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Ogni mattina, diligente e golosa, ho sempre inghiottito tutto il tuo sperma. Abbiamo dormito spesso insieme la notte intera nel mio letto matrimoniale e nel totale segreto abbiamo fatto dei numeri che nemmeno da giovanissima con mio marito. Sento che anche tu in quest'anno passato in intimità ti sei affezionato molto a me e che forse un pochettino mi ami anche. Per te sono stata un po’ mamma e un po’ puttana. Ma domani sera Giuliana ritornerà. Quando la riavrò a casa sarà la mia gioia e la mia disperazione. Pregherò per poterti avere ancora, in qualche modo. Di nascosto da mia figlia. Ma mi devo dare una calmata. Ci dobbiamo frenare entrambi.
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Cazzo, che dipendenza che sei! Ormai tu costituisci per me una vera droga. Sono una donna in amore e in calore per te. Instupidita completamente. Ma ora approfittiamo ancora di questa notte insieme. Ti prego: amiamoci finché non verrà il giorno tiranno. Dormi con me. Stammi dentro e sopra il più a lungo possibile. Voglio conservare il tuo odore e i tuoi graffi sul mio corpo. E dentro l'anima: sono quelli che sanguinano di più. Ho lubrificato per bene il mio culo per te, se lo vuoi. Ti sto aspettando per accoglierti come meriti, uomo mio segreto. Ti voglio: sborra più volte dentro di me, stanotte, ti prego. Usami come vuoi. Sii il mio maschio padrone ancora un'ultima volta.
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E fammi sentire femmina desiderata, bramata, strapazzata: succhia i miei seni per ore. Scopami forte e dimmi le bugie più dolci. Dimmi che mi ami, che mi vuoi, che sono bellissima, che desideri il mio culo, la mia bocca e la mia fregna più di quanto non desideri la mia bellissima Giuliana. So che non posso certo competere, ma una femmina in calore s'aggrappa a qualsiasi cosa. Io ci crederò, mi illuderò. Voglio che poi al mattino tu mi faccia tornare con i piedi per terra e mi umilii chiamandomi troia, puttana, vecchia succhiacazzi: tra le lacrime ti bacerò, ti succhierò e farò tutto ciò che mi comanderai un'ultima volta, prima di andare in aeroporto, di dividere i nostri corpi e ricomporci. L'ultima notte con te.
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RDA
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assenzapresente · 9 months ago
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capisci di essere diventata grande quando ti addormenti sul divano e ci rimani.
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a--piedi--nudi · 12 days ago
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Verso le nove il sole del mattino entra dalla finestra e si posa sul divano, faccio il caffè e lo bevo seduta lì, nell'angolino scaldato dalla luce. Ho una tazza nuova, bella, color sabbia e verde chiaro. Attraverso la tenda vedo l'ombra del pettirosso che vola e saltella beccando il pane. Piccolo, dolce, panciuto pettirosso, quando lo vedo mi si apre il cuore; piccolo lui, grande l'ombra, questo pensiero potrà servire in futuro. Il sole resterà fino alle 11:00 poi la vecchia casa disabitata lo nasconderà; tornerà più tardi per il caffè del pomeriggio. Pochi metri quadri di sala-cucina sembrano una reggia. Ogni mattina ringrazio per questa gioia. In poco spazio la colazione, il caffè, una lettura sul divano e la coperta, la ginnastica sul tappeto, la preparazione del pranzo, mangiare con la tavola apparecchiata oppure, ogni tanto, all'orientale inginocchiata davanti al tavolino basso. Non amo molto lavare i piatti, vorrei poter chiudere gli occhi, muovere il naso come in "Vita da strega" e trovarli già puliti ma non funziona così. Lavare i piatti per chi è pigro può essere un esercizio spirituale. Quando è tutto pulito e accatastato per l'asciugatura il sole fa capolino sull'altro lato della vecchia casa e delicato entra ad appoggiarsi sul mobile della sala. Posso fare il secondo caffè, leggero, però, perché ormai apprezzo più il rito del sapore e mi è sufficiente poca polvere. Basta che sia caldo e profumato. In questa meridiana domestica mi piazzo sul pouf, appoggio la schiena al mobile, anche la testa e chiudo gli occhi. Un sorso di caffè e poi di nuovo gli occhi chiusi: la luce attraversa le palpebre rendendo giallo-arancione il buio dietro gli occhi. Potrei essere in Grecia, su una spiaggia assieme a Leonard Choen oppure al fiume, chissà dove. Questa cosa dei pochi metri quadri mi affascina molto ma temo non sarebbe la stesa cosa senza la luce diretta del sole. Potremmo farne un'analisi interiore. Potremmo. Se ho l'ispirazione giusta il pomeriggio posso giocare un po' con la terra e fare oggettini, così cucina e sala diventano un mezzo laboratorio, mezzo tavolo della cucina per fare la lastra e poi il tavolo basso davanti al divano per sistemare i dettagli. Dal computer esce la voce di Marguerite Yourcenar che racconta della sua vita e di Adriano, Micia sonnecchia sul divano, sembra aderire con piacere a questa vita di cose semplici. Siamo fortunate. Fuori fa freddo. C'è chi non ha pochi metri quadri, il dolore gronda ovunque, terribilmente bussa alle porte, si appoggia con mani pesanti e stanche agli stipiti delle finestre. Abbiamo fatto sempre la guerra, sempre. E dentro me? Quanta guerra c'è? Tanta mioddio, tanta. Tanta da fare paura. Ora cerco di capire come posso fare a darmi pace. Ora.
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chouncazzodicasino · 2 months ago
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Nel pratico la tua soluzione di andare per mercatini, rigattieri e soffitte/scantinati di persone la vedo davvero poco realizzabile.
Perché? È di sicuro una soluzione meno istantanea ma si fa.
Io quando ho dovuto arredare casa non avevo i soldi per comprare tutte le cose che mi servivano. Ho preso vari mobili da conoscenti, parenti e amici. Una scrivania da una mia zia, un comò da mia madre (comò che lei negli anni 70 aveva ricavato togliendo le gambe da un vecchio mobile console da soggiorno e pitturato), credenze dalla mia famiglia, divano (che ho ancora) preso da un conoscente di mio zio a cui era appena morta la suocera che si era da poco rifatta i divani, pentole stoviglie piatti e piattini da mia zia che stava vendendo una casa in campagna, poi altre pentole e padelle da uno zio che ne aveva troppe, servizi di piatti da un amico, i vecchi kallax della mia stanza da adolescente sono stati le mie librerie fino a due anni fa in questa casa. Il bancone del mio negozio? Sai quanto costa un bancone vero da negozio? Troppo per me. Quindi ai tempi sono andata da ikea e ho comprato il sotto di una cucina che ho pannellato dietro, co' ste mano, con dell'mdf e coperto con una carta da parati. Il tavolo dove facevo le consulenze a lavoro? Era una vecchia scrivania di banca, bellissima, intarsiata e marchiata con stemma, che ho preso a 80 euro al mercatino.
Ci metti più tempo rispetto ad andare in un negozio, magari in una grande catena, e ordinare tutto lì? Certo.
Ma funziona così anche tra i miei amici, se qualcuno cambia un mobile chiede sempre agli altri se può servire, come tappeti, sedie, comodini. Noi lo facciamo e trovo sia utile.
Poi io sull'arredamento di casa faccio poco testo, casa mia è una bellissima accozzaglia di cose senza senso e colori.
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nusta · 3 months ago
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Continuo a tenere il passo, anche se una volta ho sforato mezzanotte ed era già l'indomani. Vabbè, il giorno finisce quando ci si addormenta, non quando lo dice l'orologio u_u
Per trovare le immagini giuste faccio spesso dei tuffi nei ricordi, anche se si tratta di foto di pochi mesi fa. Finisce spesso che vado indietro nel tempo a cercare e mi perdo, come mio solito quando faccio queste cose. Girovagare è uno dei miei passatempi preferiti, anche nella sua versione mentale.
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In questi giorni però ho anche disegnato direttamente, sia prendendo i "soggetti" dagli scaffali, che disegnando gli scaffali stessi, che sono perennemente in disordine. Non so se grungy è appropriato, forse è eccessivo per i miei ripiani, che tutto sommato sono solo very untidy u_u
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Non è sempre facile trovare un'immagine giusta per la consegna del giorno che vada bene anche per il mio quaderno dei disegni. Oggi pensavo di usare una delle foto che scatto al volo quando siamo in macchina e invece poi ho adocchiato questa, con le mie nipotine che portano a spasso il cane guida della zia R. Per la più piccola era la prima volta in assoluto e la più grande le ha mostrato come tenere il guinzaglio e l'hanno tenuto insieme per qualche minuto prima che l'altra si sentisse pronta a fare da sola. Erano così contente!
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È stata una settimana impegnativa al lavoro, avere questo appuntamento serale mi ha fatto bene. Pochi minuti con la penna sul divano, appoggiata a un cuscino. Da ragazza avevo spesso una penna in mano, una matita, un pastello, e non aspettavo certo di mettermi seduta comoda per cominciare. Devo recuperare quella spontaneità, mi dico spesso. Qualche progresso l'abbiamo fatto, dai.
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1sileno · 4 months ago
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oggi è la ricorrenza del compleanno di Giancarlo Siani. lui è morto nell'85. A Torre Annunziata vi assicuro che se parli dei gionta ancora potresti avere timore.
Il suo cognome suona così vuoto qua, come le parole dopo l'ennesima volta che le ripeti, sarà anche perché gli hanno intitolato una scuola e nei discorsi quotidiani è normale quindi parlarne. La storia la conosco a memoria, è dalle elementari che che vedo Fortapasc, ho chiari ricordi di un televisore a tubo catodico nel corridoio antistante la mia classe, altri a casa sul divano con i miei quando lo trasmetteva la rai.
nel 2020 gli hanno riconosciuto il tesserino da giornalista professionista, a 26 anni aveva scritto 300 articoli per il mattino e non aveva ancora dato l'esame per divenirlo, almeno nominalmente. 35 anni dopo che è stato morto ammazzato. questa è una storia di camorra, di mafia (i nuvoletta di marano, quelli che lo uccisero sotto casa sua al vomero erano succursale dei Corleonesi in Campania) di precariato, di rabbia. Oggi ad ascoltarla ti racconta altro, di quello che a torre non vorremmo pensare (ciecamente e omertosamente) per lo stigma, la paura, il dispiace, e che siamo costretti a vedere perché ci si spara addosso. Del valore delle cose che si fanno al di là dei risultati, di come la rabbia, la necessità che ne nasce e la voglia di farci qualcosa qualcosa con quel che si ha davanti hanno un valore più grande dei riconoscimenti di cui sopra.
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smokingago · 11 months ago
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- Mi scrivi una poesia d’amore?
- D’amore felice o d’amore triste?
- Come ti rendo?
- Felice
- Dunque?
- Dunque felice
- Bravo, vorrei proprio una poesia d’amore felice
- Hai delle preferenze?
- Cosa intendi per “hai delle preferenze”?
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- Ci vuoi dentro baci, gatti, tette, occhi, ci vuoi una bici, due bici per passeggiare assieme, ci vuoi dentro dei prati o il vento, o sia prati, sia vento, ci vuoi dentro dei riccioli neri, ci vuoi sospiri, ci vuoi dei sassolini, delle nocciole, una strada, una musica, e se sì che musica vuoi, ci vuoi un letto, delle lenzuola rosse, ci vuoi una mela, le tua gambe lunghe affusolate, un divano, un morbido tappeto, ci vuoi del sesso, la vuoi a colazione o la vuoi notturna, vuoi che faccia innamorare altre donne al di fuori di te, vuoi un finale matto, vuoi che sia primaverile o autunnale, la vuoi invernale, vuoi un bellissimo vestito, vuoi un molo e una barca di legno sul lago, vuoi che ci sia un grande ballo e che io ti venga a prendere in carrozza, vorresti dei gessetti colorati, vuoi che sia ambientata nel bosco, ci saranno delle castagne, la luna, la neve, vuoi che sia una poesia rassicurante, calda, che ti faccia sorridere, vuoi che ci siano dei grilli che ti fanno la serenata per tutta la notte, cosa ci vuoi dentro questa poesia d’amore felice?
- Puoi metterci davvero dentro tutto questo?
- Tutto questo e assai di più
- Voglio tutto con aggiunta di mozzarella di bufala
- Sei una morbida ragazza dalle idee chiarissime
- Procedi pure.
Guido Catalano
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ideeperscrittori · 1 year ago
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10 MOTIVI PER CUI NON VORREI DIVENTARE FAMOSO
1. Quando sei famoso ti chiedono di rivelare il segreto del tuo successo, inventi una cosa sul momento e il giorno dopo su Libero fanno un titolo clickbait in cui ti attribuiscono la seguente frase: «Ha ragione Briatore. I giovani non hanno voglia di lavorare».
2. Siamo tutti protagonisti di almeno trenta foto poco edificanti scattate durante una gita scolastica. La nostra mente rimuove l'esistenza di quelle foto, ma loro sono da qualche parte e possono spuntare fuori all'apice della fama.
3. Chi è famoso non può neanche dire «forse non faccio del tutto schifo» e subito ribattono: «Ecco, lo sapevo. Si è montato la testa».
4. A una persona meticolosa potrebbe venire in mente di scrivere una biografia su di me per colpa della mia fama. Non voglio deludere aspiranti biografi mettendoli davanti alla triste realtà del mio rapporto simbiotico col divano.
5. Lo stile delle persone famose fa tendenza. E so già come va a finire. Un giorno indosso scarpe spaiate per la fretta, qualcuno lo nota, i salotti milanesi gridano al miracolo, la cosa sfugge di mano un po' a tutti, e mi ritrovo circondato da gente che sfoggia un sandalo e uno stivale da montagna.
6. I giornali mi stanno addosso. Ogni mia dichiarazione diventa un editoriale su Libero contro di me. Andrea Scanzi mi difende dicendo che sono un grande ma non quanto lui. Smetto di fare dichiarazioni. E su Libero cominciano a dire che il mio silenzio è un chiaro indizio di malafede.
7. Quando sei famoso non puoi dirti: «Ok, interessante, ma ora basta». Ogni tentativo di ridiventare sconosciuto si scontra con l'esistenza di una pagina su Wikipedia che parla di te. E quella pagina non può mica contenere elogi, altrimenti la gente pensa che te la sia scritta da solo.
8. Ho una giornata storta. Penso: «Domani andrà meglio». E invece il giorno dopo l'inviato di Striscia la Notizia mi bracca sotto casa, gira il coltello nella piaga con giochi di parole raggelanti e mi consegna il Tapiro d'Oro.
9. I famosi non possono salutare nessuno in uno spazio aperto perché qualsiasi loro gesto non ostile verso una persona viene interpretato come indizio di focosa relazione sentimentale. E su "Chi" i soliti ben informati rilasciano dichiarazioni tipo: «Si frequentano da un anno. È amore vero».
10. Dopo un bicchiere di troppo potrei accettare la proposta di fare un discorso motivazionale a Sanremo. Non voglio diventare astemio per evitare questo rischio.
FINE
[L'Ideota]
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