#distopia di sinistra
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Elly Schlein quando era assessore regionale: "In Emilia puntiamo ad azzerare le emissioni di CO2 entro il 2050".
Avrà anche pensato a come fare per non beccarsi la CO2 di Lombardia, Veneto, Marche e Toscana?
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Voglio dire: c’è qualcosa di più rilevante, per la politica di sinistra, del fatto che nel 2022 la gente muoia in fabbrica? Usiamo «distopia» per qualunque stronzata e non per il fatto fuori dal tempo e dalla sensatezza e dalla civiltà che, in un’epoca che trascorriamo a cianciare di lavoro in remoto e di oppressione rappresentata dall’iva sugli assorbenti, ci sia gente che muore in fabbrica o nei cantieri o comunque in posti nei quali fa lavori più faticosi e meno remunerati di noialtri che ci sentiamo sfruttati se non ci danno il permesso per andare a casa dal cane?
– Guia Soncini
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In un mondo con un bordello di bambole, andare a puttan@ è l’ultima manifestazione di sanità mentale, la sola possibilità rimasta di entrare in contatto con l’umano
Sarà anche vero quello che dicono tutte queste grandi menti illuminate e progressiste, che i generi sessuali non esistono, ma vedere un uomo che si sollazza con una bambola, chiuso nella camera di un bordello new age, o 3.0, è inquietante. Il semplice immaginarlo – l’uomo, la camera, la bambola – fa impallidire qualsiasi passata e dolce perversione. De Sade, il Pascal Bruckner di Luna di fiele, neppure loro, a memoria, si sono spinti tanto in là. A volerla dire tutta, persino le tanto bistrattate Cinquanta sfumature sembrano, a paragone, una lettura edificante. Il caro vecchio von Sacher-Masoch poi, con il suo romantico masochismo fatto di umiliazioni e frustate, assume i tratti di un ingenuo nonnino dalle idee legate a un altro tempo, tristemente d’antan per i giovani nipoti.
Ma lamentarsi, ripetere mestamente che “si stava meglio quando si stava peggio” è poco fruttuoso. Il punto è un altro: capire come siamo arrivati a spalancare le cosce di una bambola, riuscendo a godere. Quando ha avuto inizio la tragedia? È mia convinzione che si sia giunti a questo livello gradualmente, come all’idea che non fosse più cool il posto fisso. Pian piano ci hanno persuasi dell’impossibile, come in una spaventosa e gigantesca distopia realizzata. Dobbiamo ringraziare per tutto ciò la sempre adorata Sinistra – per questo, come per la precarietà appena citata. Quel filone ideologico e tutte le sue derivazioni più malsane, femministe, talebane del #metoo e combattenti varie. Grazie, thanks a lot, e che Dio vi maledica! I generi non esistono, certo. Facciamo giocare i bambini con le bambole e non con le pistole finte, che altrimenti diventano guerrafondai. Alle femminucce non permettiamo di indossare la gonna, perché non devono cedere alla logica di lusingare il desiderio maschile. Piuttosto, spingiamole a denunciare la terribile violenza di essere state guardate insistentemente da un maschio al parco, o di aver ricevuto un intollerabile fischio, quando sono passate di fronte a una comitiva di buontemponi. O, magari, forniamo loro, come si è sentito, un’app che permette di sottoscrivere il consenso informato prima di un rapporto sessuale. E, dulcis in fundo, grazie per aver rivoltato contro Asia Argento le sue stesse armi, additandola al pubblico ludibrio, per aver inviato foto e video erotici a un maschio. In altri tempi, se in un gruppo di ragazzini uno avesse avuto “l’agio” di ricevere simili attenzioni da una donna, e si fosse tirato indietro, l’avrebbero preso per il culo a vita, si sarebbe dovuto sotterrare. In compenso, oggi, quella che si sarebbe chiamata allora una “mezzasega”, può farsi toccare l’uccello dalla mano fredda di un robot. Viene da bestemmiare.
Ovviamente, poi, ci sono le giornaliste invasate che hanno difeso questa ultima tendenza. Qualcuna ha scritto che è meglio andare con un oggetto che trattare una donna come tale. Meglio un bordello, meglio quel sesso che loro definiscono come “illegale” con una nigeriana caricata lungo la strada. Le puttane – sia detto senza offesa e che Dio le preservi – insegnano al cliente, in un modo certo strano e quasi indicibile, cosa voglia dire umanità. Il loro volto che, improvvisamente, si tramuta da sorridente a chiuso e schifato è una lezione impagabile per qualsiasi maschio. Narra della difficoltà che comporta, in questo nostro mondo triste e ingiusto, trovare una controparte per le proprie pulsioni, una “corrispondenza di amorosi sensi”. Gli occhi della prostituta gli restituiscono la misura della sua solitudine. Gli rivelano la sua condizione e lo pongono al cospetto di quel mostro, l’Altro, che gli si dà negandosi.
La bambola, come ogni oggetto in sé – il tavolo al quale sedete, il cellulare da cui state leggendo – non vi si manifestano se non come materia che si piega alla vostra volontà. La donna di strada, che vi concede il suo corpo ma vi nega la sua anima-coscienza, vi rivela l’umano, il suo essere inafferrabile, anche quando le entrate fisicamente dentro.
Siamo all’ecatombe, il degrado totale, la fine di ogni sano vitalismo, in nome del politicamente corretto, del non disturbare mai con il proprio problematico esistere. Peggio del cattolicesimo che, almeno, con tutto il suo predicare contro il peccato, ha generato curiosità.
Lunedì 3 settembre, quando aprirà il già noto e squallidissimo ritrovo per degenerati, non cadete nell’ennesima trappola. Piuttosto, per protesta, caricate la prima troia che incontrerete tornando a casa.
Matteo Fais
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#Ruben Mureddu 2 from vittorio e.pisu on Vimeo.
Che cos’è la storia? La dimostrazione della disumanità dell’uomo. (Emil Cioran) L’attuale periodo storico è contraddistinto da una miriade di eventi catastrofici. L’essere umano appare incapace di acquisire saggezza dagli errori del passato e non pago sembra assolutamente inconsapevole della condizione di grave precarietà esistenziale in cui è precipitato. Siamo di fronte a un processo di disumanizzazione accentuato di gran lunga dal quel devastante avvento che è la pandemia. All’interno di questa riflessione si colloca il nucleo fondamentale dell’esposizione pittorica di Ruben Mureddu che verte sull’indagine del degrado del vivere civile, sulla limitazione dell’individuo all’anonimato, sulla depersonalizzazione che degrada l’uomo a un numero, pedina di un destino cui non può sottrarsi. Il resto delle opere selezionate sono conformi a tracciarne l’evoluzione pittorica attraverso la quale si evince una drammaticità in crescendo che si accosta a una pennellata più corposa e incisiva. In un susseguirsi di ossessioni il cui ritmo si fa più incalzante, l’horror vacui dirada per lasciare spazio al non finito che occupa una superficie maggiore. Il tutto con una abilità tecnica crescente che gli permette di gestire facilmente opere monumentali, nonostante la complessità del suo personale fare pittorico che prevede l’applicazione del dipinto, realizzato su diversi tipi di carta, sulla superficie della tela sulla quale interviene anche successivamente. Spietato osservatore della società contemporanea, l’artista, con la sua produzione ultima, è capace di sviscerare l’inquietante condizione esistenziale, la distopia umana e sociale fondata sull’assistenzialismo statale come unica salvezza in un’epoca sinistra dove il popolo, terrorizzato e sconvolto, rischia di accrescere esponenzialmente i disagi di una società piegata su se stessa e incapace di costruire un futuro vivibile. Ruben ci mette davanti a scenari apocalittici, fatti di individui che si accalcano tra loro, tra sguardi alienati e atteggiamenti meccanici, costringendoci a guardare in faccia al mondo reale, oramai troppo duro da affrontare. E lo fa con un’unica convinzione: la distopia è diventata realtà. Roberta Vanali
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Dieci anni fa la prima stella era l'acqua pubblica; la seconda l'ambiente; la terza la connettività, il web; la quarta era l'economia circolare e dal volto umano al posto dello sviluppo insostenibile e del saccheggio del pianeta; la quinta l'abbandono dei combustibili fossili e il passaggio dal privato al pubblico per i trasporti. Tutte cose molto belle, tra l'altro. Così come del tutto condivisibile era l'attenzione verso i precari (spesso dimenticati dalla sinistra) e verso l'inaccettabilità esistenziale di un modello stritolante di consumo-produzione, che svuota di senso le nostre vite. Anche che l'utopia/distopia di una democrazia diretta nasceva dal tentativo di risolvere un grave problema, cioè il tradimento troppo frequente della rappresentanza, la lontananza sempre maggiore tra le persone il Palazzo. Oggi mi chiedo, senza livore, cos'è rimasto di tutto questo nel "contratto di governo" (a proposito, ma non ci avete detto per anni "nessuna alleanza, o governeremo da soli o niente?"). Mi chiedo quanto questi ideali primigeni siano stati diluiti o affogati in un'intesa dove le priorità sono tutt'altre, dove la cultura di fondo è tutt'altra. Perché di chiusura, non di apertura. Perché guarda al passato, non al futuro. Perché parla alla paura, non alla speranza.
Alessandro Gilioli, Quel che resta delle stelle (1 giugno 2018)
#Alessandro Gilioli#Gilioli#M5S#movimento 5 stelle#grillini#Di Maio#Salvini#politica italiana#politica#destra e sinistra
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«Il 2018 si annuncia così appetitoso che viene voglia di dire: «A questo giro salto, grazie». E passare direttamente a quello dopo. Peccato però che gli oroscopi e le previsioni per il 2019 siano molto simili a quelli del 2018: tra due anni ci saranno (di nuovo) le elezioni politiche in Italia e la campagna elettorale resterà aperta 24/7 come i supermercati in periferia; la nazionale sarà (ancora) fuori dai giri che contano; ci sarà (comunque) un insonne che invece di mandare imbarazzanti sms alle ex lancia imbarazzanti tweet dalla Casa Bianca al mondo intero; la sinistra sarà (sempre) così frammentata e divisa che il nuovo congresso si terrà direttamente al Cern di Ginevra. E tutto questo a voler essere ottimisti».
La mia letterina al 2018 uscita su IL - Idee e Lifestyle del Sole 24 ORE. Si parla di fantascienza, di futuro e di come immaginarlo, di quali guide scegliere per uscire dalle secche di un presente fatto di false alternative di pensare l'impensabile, e di scegliere chi amare in tempi d'emergenza.
Continua su «IL - Sole 24 Ore».
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State of Survival è un eccellente gioco di sopravvivenza di zombi per Android. In questo gioco dovrai porre fine al regno degli infetti e impedire ai vivi di rovinare quel pezzettino di umanità rimasto nel mondo. Unisciti a me e cerca di sopravvivere alla distopia causata dagli infetti. Quando giochi attraverso la modalità campagna, avrai una mappa della tua posizione nell'angolo in alto a sinistra. Questo ti aiuterà a identificare dove puoi raccogliere gli oggetti e dove incontrerai gli infetti.
Come attaccare gli infetti Ecco alcune strategie di base per attaccare i non morti in State of Survival:
Setup strategico Regola dove si trova il tuo eroe di fronte all'infetto. Ciò lo aiuterà ad attaccare un passaggio specifico. Spostando il tuo personaggio puoi regolare se verrà attaccato o meno dall'infetto. L'infetto attaccherà il difensore più avanti, questo potrebbe essere il cane, tu, il tuo compagno o una torretta.
I cani possono essere molto utili Il cane attaccherà gli infetti nelle sue vicinanze. Quando il cane subisce danni e si avvicina alla morte, si ritireranno e guariranno dietro la linea difensiva fino a quando non saranno di nuovo in piena salute. Inoltre, se non ci sono nemici, il cane si ritirerà per guarire.
Posiziona torrette e bombe Quando si posizionano le torrette, prestare attenzione all'ambiente, se ci sono due percorsi in cui i non morti possono viaggiare. Posizionando la torretta sul bivio, è in grado di abbattere entrambi i percorsi.
La torretta non è in grado di sparare attraverso ostacoli fisici. Le torrette possono essere distrutte dagli zombi quando riescono a chiudersi. Posizionare le torrette a una distanza dai camminatori consentirà loro di sparare più zombi e di essere distrutti meno spesso.
Il posizionamento delle bombe è importante. Ogni bomba impiega alcuni secondi per esplodere dopo essere stata messa a terra.
Perché dovresti aggiornare il tuo Homebase? Il tuo insediamento necessita di un costante aggiornamento. Aggiornando diverse aree che vanno dalle tue fattorie al tuo centro di ricerca ti consente di progredire nel gioco. Aggiorna le tue fattorie per produrre più cibo per il tuo insediamento.
Più cibo ti consente anche di migliorare altri edifici che richiedono una varietà di oggetti diversi. Migliorando gli edifici del tuo insediamento la tua prosperità aumenta. La prosperità misura lo sviluppo degli insediamenti e maggiore è la prosperità, più missioni e attività di esplorazione verranno sbloccate.
Il fattore di limitazione della velocità dell'aggiornamento è di solito il tuo quartier generale. Puoi potenziare gli altri edifici solo fino al livello della tua sede.
Missioni complete Le missioni fanno parte delle tue ricompense giornaliere. Completando una varietà di diverse missioni, acquisisci punti premio giornalieri che sbloccano le pietre miliari. Queste pietre miliari hanno materiale di aggiornamento, abilità di accelerazione e una varietà di altri materiali importanti che contribuiscono alla tua progressione nel gioco. Ci sono i trucchi State of Survival, se vuoi dai un’occhiata.
Altre missioni disponibili sono basate sul capitolo e ti danno istruzioni dirette su come completare ogni missione. Il completamento delle parti del capitolo ti permetterà di progredire nella storia e guadagnare ricompense maggiori.
Che cos'è Biocap? È la valuta premium di State of Survival e può essere acquistata con denaro, ma anche guadagnata attraverso missioni, salire di livello e una varietà di altri mezzi.
Biocap è un ottimo modo per accelerare il tempo necessario per potenziare un edificio o addestrare truppe. Questi due atti aumenteranno la tua prosperità e il tuo potere di battaglia nel gioco. Diversi edifici militari producono una varietà di truppe per la battaglia. Costruire ogni tipo di campo militare ti permetterà di creare un esercito vasto e denso.
Diversi soldati hanno diversi punti di forza e di debolezza. Leggere la loro "carta" ti permetterà di decifrare quale tipo di truppa è l'ideale per ogni nemico.
Sblocca soldati più forti aggiornando il tuo Garage, il tuo raggio d'azione e la tua caserma. Più soldati hai, più forte sarà il tuo potere di battaglia. Più soldati significa anche più cibo consumato, assicurati di avere le fattorie per sostenere la tua popolazione.
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Censure folli sui Social Network: quando l’incitamento all’odio è l’arma segreta del pensiero unico
Censure folli sui Social Network: quando l’incitamento all’odio è l’arma segreta del pensiero unico
Gli ultimi giorni abbiamo avuto la sensazione di vivere in una distopia: urlatori di piazza, vandalismo diffuso, decapitazione di statue, negozi svaligiati, esponenti della sinistra genuflessi alla logica globalista che vuole l’uomo bianco colpevole perché bianco, film ritirati dal commercio perché ritenuti razzisti. Manca solo il rogo dei libri, per essere catapultati in pieno nelle atmosfere…
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