#dimora oz
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Geografico/Border Crossing 2019 _ Palermo
Border Crossing, the project born from an idea of Bridge Art, Dimora Oz and Casa Sponge, curated by Lori Adragna and Andrea Kantos, inaugurated in 2018 among Manifesta 12 collateral events
Rossana Taormina and Fabrice Bernasconi Borzì, Palazzo Sambuca Palermo
#bordercrossing#border crossing 2019 Palermo#bordercrossing_collateral event Manifesta12#lori adragna#andrea kantos#dimora oz#whitegarage#Palermo#catania#2019#fabrice bernasconi borzì#palazzo sambuca#geografico#bridge art#manifesta12#rossana taormina#rossanataormina#sicilia#artists on tumblr#artist on tumblr#art#contemporary art#pietro fortuna#me#Group show#group exhibition
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Elemento, Libera A. Aiello Hotspot , 2016 Dimora OZ
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16/07/2020 - 31/07/2020 #Comaneci+Mara Cerri
Inizia oggi la residenza creativa per la ricerca e la composizione del concerto di Comaneci e Mara Cerri
Anguille è un progetto di residenza condiviso da L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna.
L’anguilla rappresenta un enigma. È pesce ma anche altro, serpente, verme, mostro marino. La sua enigmaticità muove curiosità e diventa eco di interrogativi comuni a molti. La figura dell’anguilla spinge a perseverare nella ricerca, a prescindere da quanto tempo sia necessario o da quanto disperata sia l’impresa. La sua vita è un dilemma che spinge i ricercatori all’ostinatezza.
I lavori di Comaneci e Mara Cerri sono accomunati da una suggestione onirica, che conduce il fruitore in una dimensione altra, nella quale poter vagare tra forme note e illusioni, tra il tangibile e il subcosciente. Il progetto di collaborazione nasce dalla volontà di trovare punti di contatto tra musica, parole e immagini in movimento, in cui i rispettivi immaginari possano coesistere, contaminarsi a vicenda, e creare un territorio comune. Il lavoro mira all’elaborazione di forme sottilmente illusorie, all’apparizione di pareidolie momentanee e in costante movimento, le quali anziché risolvere l’ambiguità del presente lo rendano ancora più misterioso.
Muovendo da queste suggestioni Comaneci e Mara Cerri lavoreranno insieme all’elaborazione di nuovi materiali per la creazione di un concerto spettacolo audiovisivo.
Comaneci formazione musicale che nasce nel 2005 a Ravenna fondata da Francesca Amati, alla quale dal 2009 si affianca Glauco Salvo con chitarra e banjo. Seguono una lunga serie di concerti in Italia e all’estero accompagnati tra il 2009 e il 2012 dalla produzione di due dischi. Dal 2017 il batterista Simone Cavina entra in pianta stabile nella formazione.
Mara Cerri è una illustratrice nata a Pesaro nel 1978. Tra gli albi illustrati che ha pubblicato con la casa editrice Orecchio acerbo: Via Curiel 8 e A una stella cadente di cui è autrice anche dei testi, Il nuotatore di Paolo Cognetti, La pantera sotto il letto di Andrea Bajani, E non mi fermo di Albino Pierro. Occhi di vetro dei Fratelli Mancuso per Else Edizioni e La spiaggia di notte di Elena Ferrante per E/O edizioni. Per Einaudi ha illustrato il Millennio dal titolo I libri di Oz, tradotti e raccontati da Chiara Lagani. Il corto animato Via Curiel 8, realizzato in collaborazione con Magda Guidi, ha vinto nel 2011 la sezione Corti Italia del Torino Film Festival. Per il cinema ha disegnato il manifesto del film di Alice Rohrwacher Lazzaro felice e A sud di Pavese di Matteo Bellizzi.
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The 22 of September I will perform in Palermo for BORDER CROSSING - a Bridge Art project in collaboration with Dimora Oz and Casa Sponge - selected among the collateral events of MANIFESTA12 Biennale.
Appointment at 20.00 at PYC (VILLA TRABIA via Piersanti Mattarella 42), for the cycle Il corpo delle donne / Women’s bodies, curated by Lori Adragna for Bridge Art.
BORDER CROSSING is a Bridge Art project in collaboration with Dimora Oz and Casa Sponge selected among the collateral events of the Manifesta Biennale which this year will take place in Palermo from June 16 to November 4, 2018.
complete September-October schedule here
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Dimora Oz, Palermo – il vecchio Palazzo Barlotta a Palermo è un contenitore di progetti di visual art, performance, soundart, storetelling, coworking e place making. Un laboratorio in divenire per dimostrare che la sicilia non è solo l’arte passata ma soprattutto quella futura, quella di adesso, quella che sarà domani, coinvolgendo, seducendo, irritando e provocando. L’arte è un continuo divenire e la sua inarrestabile entropia è nella creatività umana che qui in Sicilia è parte della vita stessa quotidiana. Per questo Dimora Oz è un lievito che crea arte e creandola ne provoca immediatamente l’evoluzione, inarrestabile, indefinibile.
Dimora Oz, Palermo - the old Palazzo Barlotta in Palermo is a container of visual art, performance, soundart, storetelling, coworking and place for making projects. A laboratory that is growing continuously, to prove that Sicily is not only the art from the past, but above all, the future one, the one of what is going to be tomorrow, involving, seduced, irritating and provoking. Art is a continuous becoming and its unstoppable entropy is in the human creativity and here, in Sicily, is part of the everyday life. For this reason Dimora Oz is a yeast that creates art and creates it immediately causes its evolution, unstoppable, indefinable.
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Godric’s Hollow è il paesino immaginario in cui tutto ha avuto inizio, quando si parla di Harry Potter. Qui, in una casetta nel pieno cento della cittadina, i suoi genitori lo misero al mondo e il piccolo trascorse i suoi primi mesi di vita, fin quando i signori Potter non vennero uccisi da Lord Voldemort. Insomma, la storia del maghetto più famoso del mondo, partorito dalla fantasia di J. K Rowling, è decisamente cosa nota, ma non tutti sanno che quella casa esiste davvero. Si chiama De Vere House e sorge nel piccolo villaggio medievale di Lavenham, nel Suffolk (Inghilterra). Ebbene sì, Godric’s Hollow ha un riferimento geografico ben preciso in questa meravigliosa perla inglese, che la scrittrice conosceva molto bene perché vi abitava una sua cara amica nel periodo in cui lei era all’opera con il primo libro della saga di Harry Potter. Basta dare un’occhiata alle casette che si abbarbicano attorno alle strade di Lavenham per capire che è proprio questo il luogo da cui la Rowling ha tratto ispirazione per Godric’s Hollow. Ma torniamo alla casa di Harry Potter: De Vere House risale al ‘400 ed è uno dei tre edifici situati a Lavenham che furono di proprietà della famiglia De Vere. Per il suo interesse storico e architettonico, l’abitazione è stata sempre al centro dell’attenzione, e da quando è stata scelta come ambientazione – seppur marginale – per la saga di Harry Potter vive ancora più notorietà. Oggi la casa è di proprietà dei coniugi Jane e Tony Ranzetta, che hanno deciso di metterla a disposizione dei turisti che vogliono vivere una vera avventura ai limiti della realtà. La casa di Harry Potter – Ph. Geez-oz (Wikimedia) E così, tramite AirBnB è possibile prenotare un soggiorno nell’ala degli ospiti di De Vere House, che pur mantenendo uno stile sobrio e decisamente rustico offre tutti i confort. Gode di un accesso privato rispetto alla dimora principale e, al piano terra, sono presenti una sala da lettura e una sala da pranzo in comune tra gli ospiti. Tra le caratteristiche dell’alloggio citiamo un bel camino a legna, una piccola cucina e un affaccio diretto sul giardino. Al piano superiore la casa possiede due camere dotate di bagno privato, tv, caffettiera e connessione wi-fi. Si può prenotare sul portale AirBnB il proprio soggiorno (minimo due notti) presso la De Vere House, ricordando che ciascuna camera può accogliere un massimo di due ospiti. E la cifra? Modesta, ma non troppo: si parla di circa 128€ a notte per persona, con inclusa la colazione continentale. Sembra la scelta giusta per tutti i veri amanti del maghetto, soprattutto per coloro che hanno già avuto la possibilità di visitare altri edifici fantastici come il cottage di Hagrid o il castello di Hogwarts. Se non siete ancora convinti, vi lasciamo l’ultima chicca: pare che la casa sia davvero stregata. Diversi fantasmi si sarebbero aggirati tra le sue mura nel corso dei secoli, e forse qualcuno vi dimora ancora… La casa di Harry Potter – Ph. Geez-oz (Wikimedia) https://ift.tt/2NEYtOF Ora puoi dormire nella casa in cui Harry Potter ha trascorso la sua infanzia Godric’s Hollow è il paesino immaginario in cui tutto ha avuto inizio, quando si parla di Harry Potter. Qui, in una casetta nel pieno cento della cittadina, i suoi genitori lo misero al mondo e il piccolo trascorse i suoi primi mesi di vita, fin quando i signori Potter non vennero uccisi da Lord Voldemort. Insomma, la storia del maghetto più famoso del mondo, partorito dalla fantasia di J. K Rowling, è decisamente cosa nota, ma non tutti sanno che quella casa esiste davvero. Si chiama De Vere House e sorge nel piccolo villaggio medievale di Lavenham, nel Suffolk (Inghilterra). Ebbene sì, Godric’s Hollow ha un riferimento geografico ben preciso in questa meravigliosa perla inglese, che la scrittrice conosceva molto bene perché vi abitava una sua cara amica nel periodo in cui lei era all’opera con il primo libro della saga di Harry Potter. Basta dare un’occhiata alle casette che si abbarbicano attorno alle strade di Lavenham per capire che è proprio questo il luogo da cui la Rowling ha tratto ispirazione per Godric’s Hollow. Ma torniamo alla casa di Harry Potter: De Vere House risale al ‘400 ed è uno dei tre edifici situati a Lavenham che furono di proprietà della famiglia De Vere. Per il suo interesse storico e architettonico, l’abitazione è stata sempre al centro dell’attenzione, e da quando è stata scelta come ambientazione – seppur marginale – per la saga di Harry Potter vive ancora più notorietà. Oggi la casa è di proprietà dei coniugi Jane e Tony Ranzetta, che hanno deciso di metterla a disposizione dei turisti che vogliono vivere una vera avventura ai limiti della realtà. La casa di Harry Potter – Ph. Geez-oz (Wikimedia) E così, tramite AirBnB è possibile prenotare un soggiorno nell’ala degli ospiti di De Vere House, che pur mantenendo uno stile sobrio e decisamente rustico offre tutti i confort. Gode di un accesso privato rispetto alla dimora principale e, al piano terra, sono presenti una sala da lettura e una sala da pranzo in comune tra gli ospiti. Tra le caratteristiche dell’alloggio citiamo un bel camino a legna, una piccola cucina e un affaccio diretto sul giardino. Al piano superiore la casa possiede due camere dotate di bagno privato, tv, caffettiera e connessione wi-fi. Si può prenotare sul portale AirBnB il proprio soggiorno (minimo due notti) presso la De Vere House, ricordando che ciascuna camera può accogliere un massimo di due ospiti. E la cifra? Modesta, ma non troppo: si parla di circa 128€ a notte per persona, con inclusa la colazione continentale. Sembra la scelta giusta per tutti i veri amanti del maghetto, soprattutto per coloro che hanno già avuto la possibilità di visitare altri edifici fantastici come il cottage di Hagrid o il castello di Hogwarts. Se non siete ancora convinti, vi lasciamo l’ultima chicca: pare che la casa sia davvero stregata. Diversi fantasmi si sarebbero aggirati tra le sue mura nel corso dei secoli, e forse qualcuno vi dimora ancora… La casa di Harry Potter – Ph. Geez-oz (Wikimedia) La casa in cui Harry Potter è nato e cresciuto fino alla morte dei suoi genitori esiste davvero, e ora puoi addirittura trascorrerci le tue vacanze!
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Artforms presenta una mostra itinerante d'arte contemporanea tessile, ad alto contenuto tecnologico realizzata in collaborazione con artisti palermitani e aziende del distretto tessile pratese, tutti connessi nella volontà di fornire nuovi spunti di creatività e letture innovative alla produzione contemporanea così come al patrimonio tessile europeo. Il percorso è nato tramite la collaborazione dell’associazione Artforms con alcuni artisti del collettivo artistico di Dimora Oz a Palermo, Gandolfo G.David, Andrea Kantos e Barbara Cammarata, nell’ambito del progetto europeo Creative Wear di cui il Comune di Prato è capofila e il Museo del Tessuto di Prato partner. Il progetto vede una serie di sei opere d'arte tessile contemporanea, realizzate anche grazie alla disponibilità delle aziende del distretto pratese coinvolte. Le opere prendono vita da elementi chiave attraverso una visione d’insieme quali la tradizione tessile, le relazioni, l'individualità, la condivisione e la frammentazione come nel caso di “Symballein”, “Con” e “Dream up”, opere di Pamela Gori e Rachel Morellet; o tendono al superamento di barriere culturali e linguistiche attraverso la manifestazione di un codice universale in “Symbol Crossing” di Gandolfo Gabriel David, o ancora rimandano all’idea precisa di metamorfosi, crescita e trasformazione come nell’opera "Steigerung" di Barbara Cammarata. In ultimo il lavoro concettuale “No Textile on” di A. Kantos il quale indaga sul senso di definizione dell’opera stessa. Per questa speciale occasione, Artforms ha invitato Fabio Giusti a presentare una propria creazione all’interno della mostra.
Testo critico di Marina Giordano, autrice del libro Trame d’artista. Il tessuto nell’arte contemporanea.
L’intero progetto è stato reso possibile grazie anche alla disponibilità delle aziende del distretto pratese coinvolte:
Trafi Creatività Tessile, Marini Industrie, Inseta, Tex Moda, Lanificio Bisentino, Consorzio Arca di Palermo Altre aziende sostenitrici: Iris Green, Stamperia Fiorentina Con lo speciale contributo di Fabio Giusti che ha seguito tutti gli aspetti tecnici nella fase di realizzazione delle opere, Sperello di Serego Alighieri, Gabriele Cambi e Massimiliano Parri.
ENG: "SYMBALLEIN" is an exhibition born within CreativeWear activities and in collaboration with the Dimora OZ space in Palermo.
An itinerant traveling exhibition of contemporary textile art, with high technological content realized in collaboration with Palermo artists and textile companies of the Prato textile district, providing new ideas for creativity and innovative readings for contemporary production as well as for the European textile heritage.
The exhibition was inaugurated in March 2019 at the Prato Textile Museum, then opened in June in the city of Iasi in Romania. The fourth stage after Artforms, is scheduled for Palermo next Autumn.
Dimora OZ, Museo del Tessuto Consorzio Arca, CreativeWear, Palermo Hub Lanificio Bisentino spa, Marini Industrie, Texmoda Tessuti, Inseta, Stamperia Fiorentina, Social & Creative MED Interreg MED Programme Comune di Prato Città di Prato, Iris Green. Special thanks to Trafi Creatività Tessile and Fabio Giusti.
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BORDER CROSSING 2019 PALERMO
Dal 30 maggio al 1 giugno 2019 torna a Palermo Border Crossing, il progetto nato da un’idea di Bridge Art, Dimora Oz e Casa Sponge, a cura di Lori Adragna e Andrea Kantos, inaugurato nel 2018 fra gli eventi collaterali di Manifesta 12. L’edizione del 2019 che s’inaugura il 31 maggio alle ore 18:00 presso il Teatro Garibaldi
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PHOTOS: http://girlfromtube.tumblr.com/post/182760059083 Bastian's Dad: Abbiamo tutt'e due delle responsabilità e la morte della mamma non dev'essere una scusa per non fare il nostro dovere. No? Bastian: Lo so. Bastian's Dad: Dobbiamo parlare un po' noi due. Mi ha telefonato la tua insegnante di matematica, ieri. Lei dice che tu disegni cavalli sul quaderno. Bastian: Unicorni. Erano unicorni quelli. Bastian's Dad: Cosa? Bastian: No, niente. Bastian's Dad: Dice anche che ogni tanto, ti scordi di fare i compiti. E a me dispiace che tu non tenti nemmeno di far parte della squadra di nuoto. In quanto poi alle lezioni di equitazione a cui tenevi tanto, tu dici che ami i cavalli, ma hai paura di montare su uno vero. Sai Bastian ormai sei grande. E' ora che tu scenda dalle nuvole e impari a tenere i piedi per terra. No? Bastian: Va bene. Bastian's Dad: Basta fantasticare e affronta la realtà, va bene? Bastian: Va bene. Koreander: I videogames sono più avanti. Qui vendiamo solo piccoli oggetti rettangolari, si chiamano libri. Richiedono un certo impegno, non fanno "bi bi bi bi bi bi bip". Su, sparisci! Bastian: Li conosco i libri io, ne ho 186 a casa mia. Koreander: Già, avrai i fumetti. Bastian: No. "L'Isola del tesoro", "L'ultimo dei Mohicani", "Ventimila leghe sotto i mari", "Il mago di Oz", "Il Signore degli Anelli", "Tarzan"... Koreander: I tuoi libri sono innoqui. Mentre li leggi tu diventi Tarzan o Robinson Crouseau. Bastian: Ma è per questo che mi piace leggerli. Koreander: Già, ma quando hai finito ritorni ad essere un bambino. Bastian: E allora? Non capisco. Koreander: Sta a sentire. Non sei mai stato il Capitano Nemo, intrappolato nel tuo sottomarino mentre la piovra ti sta attaccando. Bastian: Si. Koreander: E non tremavi all'idea di non farcela? Bastian: E' solo un racconto. Koreander: Esattamente quello che dicevo io. I libri che leggi tu, sono innoqui. Teeny Weeny: C'è solo il Nulla e ogni giorno dilaga, dilaga. Night Hob: Uno strano Nulla, sta distruggendo tutto. Maghetto: Forse il Nulla è già dappertutto. Atreyu: Se non mi volevate, non dovevate invitarmi. Bastian: Atreyu e Artax avevano già perlustrato le Montagne d'Argento, il Deserto delle Speranze Infrante e la Valle delle Torri di Cristallo, ma senza alcun risultato. Era rimasta una sola possibilità, trovare Morla l'essere millenario noto come il più saggio di tutta Fantasia che aveva la propria dimora nel Monte Guscio, sperduto nelle insidiose Paludi della Tristezza. Bastian: Era cosa nota che chiunque si fosse abbandonato alla Tristezza, sarebbe affogato nella Palude. Atreyu: Sei tu Morla, l'essere millenario? Morla: Non che ciò interessi granché, però si. Morla: Noi non parliamo con nessuno da qualche migliaio di anni, così abbiamo cominciato a parlare con noi stessi. Atreyu: Hai il raffreddore? Morla: No, è solo allergia alla gioventù. Morla: Morire? Beh, sarebbe già qualcosa. Falcor: Non arrenderti e la fortuna verrà da te. Urgl: Allora giovanotto, ti fa ancora male?! Atreyu: Un po', ma sto bene. Urgl: Oh questo mi piace! Il paziente dice al dottore "Ora sto bene!" Devi star male se vuoi guarire!!! Atreyu: Vi siete mai incontrati? Engywook: Incontrati? Vuoi scherzare??? Io lavoro in modo scientifico!!! Engywook: Gli occhi delle Sfingi restano chiusi finché qualcuno, il quale non ha fiducia in sé stesso, cerca di varcarne la soglia. Engywook: Non c'è armatura che ti ripari. Le Sfingi riescono a vedere fin dentro il tuo cuore. Engywook: Non dubitare di te stesso!!! Abbi fiducia in te!!! Bastian: Abbi fiducia!!! Devi aver fiducia!!! Engywook: Il peggio deve ancora affrontarlo! La Porta dello Specchio Magico! Si troverà faccia a faccia con il proprio io! Falcor: E con questo? Che vuoi che sia per lui? Engywook: Eh tutti sono convinti che sia facile!!! Ma sovente, i buoni scoprono di essere crudeli. Eroi famosi scoprono di essere codardi. Posti di fronte al loro vero io, pressoché tutti gli uomini fuggono urlando! Atreyu: Presto Falcor! Il Nulla è dappertutto! Falcor: Sta tranquillo, raggiungeremo i confini di Fantasia. Atreyu: Sai dove sono? Falcor: Non ne ho la minima idea! Bastian: Volarono su monti e valli finché non giunsero al Mare delle Possibilità. Gmork: Fantasia non ha confini. Atreyu: No, non è vero! Tu menti! Gmork: Sei uno sciocco e non sai un bel niente di Fantasia. E' il mondo della fantasia umana, ogni suo elemento, ogni sua creatura scaturisce dai sogni e dalle speranze dell'umanità e quindi Fantasia non puo' avere confini. Atreyu: Perché Fantasia muore? Gmork: Perché la gente ha rinunciato a sperare e dimentica i propri sogni. Così il Nulla dilaga. Atreyu: Che cos'è questo Nulla? Gmork: E' il vuoto che ci circonda, la disperazione che distrugge il mondo. Gmork: E' più facile dominare chi non crede in niente. E questo è il modo più sicuro di conquistare il potere. Imperatrice: Lui ha sofferto con te, ha vissuto tutto quello che hai vissuto tu. E adesso è giunto qui con te. E' vicinissimo e sente tutto quello che diciamo. Bastian: Cosa??? Atreyu: E dov'è??? Se è tanto vicino, perché non arriva??? Imperatrice: Non si è ancora accorto di fare già parte della Storia Infinita. Atreyu: Storia Infinita? Ma che cos'è? Imperatrice: Lui vive le tue avventure e altri intanto vivono la sua. Erano tutti con lui quando si è rifugiato nella libreria. Bastian: Ma questo è impossibile!!! Imperatrice: Ed erano con lui quando si è preso il libro con l'aureen impresso sulla copertina. Il libro nel quale sta leggendo la sua storia, anche adesso. Imperatrice: Non immagina nemmeno che un bambino possa essere così importante! Bastian: E' solamente un racconto! Che cosa c'entro io, è solamente un racconto!!! Imperatrice: Perché non ascolti i tuoi sogni!?!?! Bastian: Ma io, devo restare con i piedi per terra!!! Bastian: Perché è così buio? Imperatrice: All'inizio è sempre buio. Bastian: E' stato tutto inutile. Imperatrice: No, non è vero. Fantasia puo' ancora risorgere, dai tuoi sogni e dai tuoi desideri. Bastian: E come? Imperatrice: Apri una mano. C'è qualcosa che desideri? Bastian: Non lo so. Imperatrice: Allora Fantasia non esisterà più, mai più. Bastian: Quanti ne posso dire? Imperatrice: Tutti quelli che vuoi. Più tu ne esprimerai e più il regno di Fantasia diventerà splendido!
#La storia infinita#Die unendliche Geschichte#1984#Wolfgang Petersen#Michael Ende#The NeverEnding Story
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From May 30 to June 1, 2019 comes back to Palermo, Border Crossing, the project born from an idea of Bridge Art, Dimora Oz and Casa Sponge, curated by Lori Adragna and Andrea Kantos, inaugurated in 2018 among Manifesta 12 collateral events. The 2019 edition which inaugurates May 31 at 6:00 pm at the Garibaldi Theater, proposes the preview of a periodic format that will bring a selection of international spaces and cultural projects within the Sicilian territory. Border Crossing elaborates a synergy of public and private spaces to host productions and talks: Dimora OZ, at Palazzo Sambuca, KaOZ and the Garibaldi theater, three spaces within the program of Palermo Culture and Contemporary Magione, in a system of places of research, comparison and cultural production. The first appointment will be with Geografico #Sicilia, a project conceived by Chambres à Air, a platform created by Pietro Fortuna in Brussels. The project, which is coordinated by Lori Adragna and organized by Bridge Art / Border Crossing, involves a traveling journey by Marc Buchy (France), Pietro Fortuna (Italy), Richard Höglund (United States), Lior Gal (Israel) at various venues and art centers: (Bridge Art, Noto - Dimora Oz / KaOz, Palermo - Farm Cultural Park, Favara - Site Specific, Scicli - White Garage, Catania). The final event organized by Border Crossing will take place in Piazza Magione, with the artists of Geografico #Sicilia and a group show curated by Lori Adragna, with Sonia Andresano, Fabrice Bernasconi Borzì, Marc Buchy, Simone Cametti, Barbara Cammarata, Daniele Di Luca , Pietro Fortuna, Richard Höglund, Lior Gal, Giuseppina Giordano, Piotr Hanzelewicz, Andrea Kantos, Carmelo Nicotra, Isabella Pers, Tiziana Pers, Rossana Taormina, Sasha Vinci.
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#bordercrossing#border crossing 2019 Palermo#bordercrossing_collateral event Manifesta12#lori adragna#pietro fortuna#bridge art#dimora oz#whitegarage#rossanataormina#rossana taormina#group exhibition#Group show#palazzo sambuca#geografico#artist on tumblr#artists on tumblr#art#contemporary art#Palermo#sicilia#2019#collateral event#manifesta12
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The 22 of September I will perform in Palermo for BORDER CROSSING - a Bridge Art project in collaboration with Dimora Oz and Casa Sponge - selected among the collateral events of MANIFESTA12 Biennale.
Appointment at 20.00 at PYC (VILLA TRABIA via Piersanti Mattarella 42), for the cycle Il corpo delle donne / Women's bodies, curated by Lori Adragna for Bridge Art.
BORDER CROSSING is a Bridge Art project in collaboration with Dimora Oz and Casa Sponge selected among the collateral events of the Manifesta Biennale which this year will take place in Palermo from June 16 to November 4, 2018.
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Maddalena, Libera A. Aiello Video Installazione, 1,28′’ per ORIGINI 2016, a cura di Dimora OZ Museo Riso, Palermo
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Spazio di Dimora Oz apre le porte per la chiusura della manifestazione Le vie dei tesori e l'inaugurazione del Vestino
PALERMO – Da venerdì 27 a domenica 29 ottobre lo spazio di Dimora Oz (via Sant’Agostino, 31 a Palermo) apre le porte dalle 10 alle 18 per la chiusura della manifestazione Le vie dei tesori e l’inaugurazione del Vestino con tre progetti d’arte contemporanea legati tra loro: Trame dell’intelletto, Clothes Repair-A-Thon e Collective Intelligence. Quest’ultimo…
Spazio di Dimora Oz apre le porte per la chiusura della manifestazione Le vie dei tesori e l’inaugurazione del Vestino was originally published on ITALREPORT
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Dimora Oz - I vestiti di Morena Fanny Raimondo
Io vedo il mondo distruggersi, lentamente rovinare, sbrecciarsi come le mura di una vecchia casa, di un palazzo, abbandonato al passare degli anni e alle tempeste. Vedo a te nel mezzo di questo lento corrodersi e ti vedo pura e immacolata, elegante e intoccata, forse insicura e timorosa ma splendente nella tua fragilità. Io vedo l’egoismo, l’ipocrisia, la falsità trasformare gli splendidi decori del palazzo in macchie di vecchiume e di muffa. Vedo l’abbandono e le lacrime degli uomini trasformarsi in scaglie di intonaco e ricoprire le ceramiche rotte del pavimento e tu tra loro ne raccogli l’angoscia ed in silenzio cercando una consolazione per tutti, per la vittima e per il carnefice, per il politico inconcludente e per chi vive giorno per giorno, per gli abbandonati, per i venduti, per gli affamati e per gli esiliati. Ti guardo stupito chiedendomi se sei la legge tradita o la libertà venduta, la giustizia negata, l’uguaglianza sbugiardata. Alla fine capisco che tra le rovine di questo mondo, tu pura e intoccata sei l’eterno amore, da tutti invocato, madre delle leggi e della giustizia, sorgente della speranza e dell’uguaglianza, creatrice della libertà e origine di ogni benessere, da tutti ignorato ma luce e senso del nostro esistere e dell’esistere di una casa sempre in rovina ma mai distrutta chiamata umanità.
I see the world being destroyed, slowly ruining, crushing like the walls of an old house, a palace, abandoned by the passing of years and storms. I see you in the middle of this slow corrode and I see you pure and immaculate, elegant and unkempt, perhaps insecure and fearful but shining in your fragility. I see selfishness, hypocrisy, falsehood transforming the beautiful decorations of the palace into old-fashioned and moldy spots. I see the abandonment and tears of men turning into flakes of plaster and cover ceramics floor routes between them and you will gather your anguish and quietly looking for a consolation for all, for the victim and the executioner, for political inconclusive and for those who live day by day, abandoned, sold, hungry, and exiled. I am astonished to ask you if you are the betrayed law or the freedom sold, the denied justice, the gloomy equality. In the end, I understand that in the ruins of this world you are pure and untouched eternal love, of all invoked, mother of laws and justice, the source of hope and equality, creator of the freedom and origin of all well-being, ignored by everyone but light and sense of our existence and the reason of a house always ruined but never destroyed called humanity.
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GIACOMO VANETTI/UNREST REDUX. Palermo, marzo /aprile 2017. Dimora Oz.
di Jessica F. Silvani
La fotografia di Giacomo Vanetti è perturbante. Familiare ed estranea allo stesso tempo. Lontano da qualsiasi eroismo e quasi annoiato dal quotidiano, l’artista dà forma alle proprie visioni e traduce nel processo creativo i propri processi mentali, negando di fatto la possibilità di una conoscenza razionale della realtà.
A partire dalla scelta dei supporti e poi nel lavoro in camera oscura l'arte riacquista la propria dimensione di gioco anche formale, con regole e limiti costitutivi. Alcuni caratteri stabili e ricorrenti come la monocromia del bianco e nero, il nudo, il femminile, sono la materia attraverso cui l’artista sperimenta e indaga le continue possibilità di errore, integrando nella propria ricerca le distorsioni, le falsificazioni e le interferenze a cui egli stesso si sente esposto, come uomo e artista. Non si cercano soluzioni, non vi sono risposte. Interessato a ricercare quella diversità che costituisca un’alternativa, Vanetti sperimenta forme espressive basate su una qualche deviazione dal linguaggio (fotografico) comune: quell’ossimoro, ipallage, paronomasia o altro in grado di trasmettere l’indecifrabile complessità del sentire umano.
L’apparente casualità nelle operazioni e nelle scelte è saldamente guidata dall’istinto e la continua ricerca del sublime porta Giacomo Vanetti a cogliere un attimo irripetibile lungo un processo instabile, destinato a calare. Un processo in cui a ogni passaggio si acquista o perde significato, un telefono senza fili in cui l’oggetto iniziale viene distorto e trasfigurato da passaggi in successione, spazio potenziale e luogo di transizione, tra irreale e realtà, attraverso cui temperare i propri desideri irrisolti, quell’universale sentimento di castrazione che affligge l’uomo contemporaneo.
Giacomo Vanetti si pone in dialogo con quegli agenti esterni, talvolta ricercati, talvolta imprevedibili, che inevitabilmente si interpongono tra il significante e il significato. Quel continuo brusio di fondo che noi tutti avvertiamo.
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