Tumgik
#dilatazione
occhietti · 5 months
Text
Tumblr media
Il senso dell'umorismo è terapeutico, non ha effetti collaterali, migliora l'efficienza del cervello e del sistema nervoso, difende la psiche dagli attacchi di malumore, dalle preoccupazioni e dalle insoddisfazioni continue.
Il buon umore allunga la vita, ringiovanisce, rinforza le difese immunitarie, favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni, attenua la depressione, l’ansia e stimola il metabolismo, la produzione di endorfine, di anticorpi e di neurotrasmettitori come serotonina, noradrenalina, dopamina.
"Chi ha il coraggio di ridere
è padrone del mondo"
web
45 notes · View notes
vividiste · 1 year
Text
Oggi, 15 settemre 2023, è morto all’età di 91 anni il celebre pittore e scultore colombiano Fernando Botero, universalmente conosciuto per le voluminose figure umane rappresentate nelle sue opere.
Botero, definito come l'artista colombiano più grande di tutti i tempi, ha spiegato più volte al pubblico e ai critici la valenza e il significato che sta dietro alla dilatazione delle forme.
L’abbondanza è positività, ricchezza, vita.
Una dimensione ancestrale arricchita dalla sensualità delle forme.
La sua dilatazione è quindi una tensione verso la positività
“La realtà è arida, preferisco comunicare la pienezza”
- F. Botero -🌻
" Fai Buon viaggio... Maestro "😪🥀❤🌻
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Foto Pinterest
31 notes · View notes
canesenzafissadimora · 6 months
Text
Tumblr media
non ha parole l'amore è dilatazione del respiro dello sguardo della voglia sulla pelle è paura di perdersi fatica di tenersi non ti salva dal dolore ti insegna tutta la vita che non sai, con la voce dell'acqua...
7 notes · View notes
iosognatore · 1 year
Text
Tumblr media
Quel momento che precede il bacio...il primo bacio... Quello tanto atteso... Quei pochi secondi che sembrano un eternita... Le teste si piegano, i cuori accelerano... Lei sospira e socchiude la bocca... Lui trattiene il fiato... Poi c'è quel giochino di muovere la testa un pochettino... Un po' come quando deve addentare un bombolone alla crema e non si sa bene da che parte iniziare a morderlo... Poi....vorresti mangiarla in un sol boccone, altro che baciarla... E così dopo questi lunghissimi secondi di dilatazione temporale finalmente le labbra si sfiorano... Ed il resto... Bhe è successo a tutti.... Quindi wowww... meraviglia.....
32 notes · View notes
lunamagicablu · 3 days
Text
Tumblr media
Buddha e i suoi discepoli intrapresero un lungo viaggio durante il quale attraversarono diverse città. Un giorno in cui faceva molto caldo, avvistarono un lago e si fermarono stremati dalla sete. Buddha chiese al suo giovane discepolo, famoso per la sua natura impaziente: – Ho sete. Puoi portarmi dell’acqua di quel lago? Il discepolo andò al lago, ma quando arrivò, vide che proprio in quel momento lo stava attraversando un carro trainato da buoi. Di conseguenza, l’acqua era diventata molto torbida. Il discepolo pensò: “Non posso dare da bere al maestro quest’acqua fangosa”. Così tornò e disse a Buddha: – L’acqua del lago è molto fangosa. Non penso che possiamo berla. Dopo mezz’ora, Buddha chiese allo stesso discepolo di tornare al lago e portargli dell’acqua da bere. Il discepolo tornò al lago. Però, con suo sgomento, vide che l’acqua era ancora sporca. Tornò e lo disse a Buddha, questa volta con un tono conclusivo: – L’acqua di quel lago non si può bere, faremmo meglio a raggiungere il villaggio dove gli abitanti possono darci da bere dell’acqua pulita. Buddha non gli rispose, ma non si mosse neanche lui. Dopo un po’, chiese sempre allo stesso discepolo di tornare al lago e portargli dell’acqua. Il discepolo andò di nuovo al lago perché non voleva sfidare il maestro, ma era furioso perché questo lo mandava avanti e indietro dal lago, quando sapeva già che l’acqua fangosa non poteva essere bevuta. Ma questa volta, quando arrivò sulla riva del lago l’acqua era limpida e cristallina. Così ne raccolse un po’ e la portò a Buddha. Buddha guardò l’acqua, e poi disse al suo discepolo: – Cosa hai fatto per pulire l’acqua? Il discepolo non capiva la domanda, era evidente che non aveva fatto nulla. Buddha quindi gli spiegò: – Aspetta e lasciala stare. Quindi il fango si deposita da solo e tu hai dell’acqua pulita.. Anche la tua mente è così! Anche la vita è così! Quando è disturbata devi solo lasciarla stare. Dagli un po’ di tempo. Non essere impaziente. Troverà l’equilibrio da sola. Non devi fare alcuno sforzo per calmarla. Tutto passerà se non ti affretti.. Coltiva la pazienza.. Quando le acque della mente e della vita si agitano, coltiva l’Arte di Bere Acqua di Lago.. Non ci sarà così ne anticipo né ritardo.. sarai nel ‘giusto tempo’, dilatazione del presente.. e sarai dissetato.. WEB
4 notes · View notes
dis-continua · 2 months
Text
quarto giorno da disoccupata: dilatazione del tempo
6 notes · View notes
garadinervi · 2 years
Photo
Tumblr media
Grazia Varisco, Dilatazione spazio-temporale di un percorso, 1969 [© Archivio Grazia Varisco, Milano]; in Valentina Bartalesi, Accendere lo spazio. Grazia Varisco, Gianni Colombo e Marinella Pirelli, «Flash Art» 358, Fall 2022
47 notes · View notes
weirdesplinder · 5 months
Text
CICLO DELL'ECUMENE di Ursula K. LeGuin
Il Ciclo dell'Ecumene o Ciclo hainita (Hainish Cycle)di Ursula K. Le Guin è composto da un insieme di romanzi e racconti ambientati in un medesimo universo immaginario futuro.
In questo scenario, la specie umana si è diffusa in decine di pianeti e tenta di organizzarsi in una società su scala galattica.
L'origine di tutta l'umanità non è la Terra, ma il pianeta Hain (chiamato anche Il Primo Pianeta, il Vecchio Mondo o Davenant, che dista circa 140 anni luce dalla Terra) dal quale in epoche remote è partita l'esplorazione spaziale e la colonizzazione di molti pianeti, compresa la Terra. In seguito queste colonie, forse a causa dell'assenza di adeguate tecnologie di comunicazione, non solo hanno perso i contatti, ma anche la conoscenza della reciproca esistenza. Centinaia di millenni più tardi, l'Ecumene rappresenta il tentativo di ricostituire l'unità della civilizzazione umana nella galassia, dopo che un primo tenttaivo di unione denominato Lega di Tutti i Mondi era fallito anche a causa di un invasione aliena.
I rapporti tra i pianeti sono mantenuti grazie ad una tecnologia, l'ansible, che consente la comunicazione istantanea anche a distanza di molti anni luce. Mentre i viaggi interstellari avvengono solo a velocità non superiore alla velocità della luce (NAFAL, Nearly As Fast As Light), con l'inevitabile conseguenza della dilatazione del tempo per i viaggiatori, mentre navi robotizzate possono raggiungere una velocità superluminale.
Gli hainiti, avevano conoscenze genetiche che hanno usato per alteare geneticamente se stessi e anche gli abitanti delle colonie che avevano fondato, perciò ogni pianeta ha in realtà una popolazione con caratteristiche molto diverse dalle altre, nonostante le loro origini comuni, anche grazie all'evoluzione naturale che si è aggiunta alle modifiche genetiche.
Ad esempio gli hainiti hanno acquisito la capacità di controllare coscientemente la propria fertilità, altri popoli sono in grado di sognare da svegli, oppure sono ermafroditi ecc.
E l'autrice utilizza i popoli di questi pianeti per raccontarci cosa potrebbe creare l'evoluzione umana spinta da fattori ambientali così diversi e da input culturali così diversi. Questa serie è come un piccolo studio antropologico della natura umana, portato all'estremo in alcuni casi.
La lettura di questo ciclo potrebbe risultare ostica soprattutto perchè l'ordine di pubblicazione dei libri e l'ordine delle storie che narrano non coincide. Ma bisogna dire che praticamente tutti sono leggibilissimi come romanzi autococlusivi poichè ognuno ha una sua trama con un suo inizio, svolgimento e fine, e benchè siano ambientati nello stesso universo non sono strettamente collegati.
Ma vi presento comunque qui sotto l'ordine cronologico in cui andrebbero letti i 7 romanzi della serie:
Pre-ere: Periodo non trattato in alcun romanzo ma solo citato, sono i due milioni di anni, durante i quali gli hainiti hanno esplorato lo spazio, colonizzando decine di pianeti nel Braccio di Orione, tra cui la Terrra, creando una rete di mondi che si è poi dissolta.
Prima Fase: la Lega di Tutti i Mondi quanto l'ansible non esistono ancora, anche se sembrano sul punto di diventare realtà o sono appena nati (Il mondo della foresta).
I reietti dell'altro pianeta (pubblicato anche col titolo Quelli di Anarres) (1974)
Link: https://amzn.to/3TDJ2Zf
Trama: Due pianeti gemelli, Urras e Anarres, illuminati da uno stesso sole ma divisi da una barriera ideologica antica di secoli. Urras è fittamente popolato, tecnologicamente avanzato, ricco, florido, retto da un'economia liberista. Da qui sono partiti nella notte dei tempi i seguaci di Odo che hanno colonizzato l'arido Anarres, fondandovi una comunità anarchico-collettivista che non conosce concetti come proprietà, governo, autorità. In questa società apparentemente perfetta nasce Shevek, genio della fisica alle prese con un'innovativa teoria del tempo, un vero "cittadino del cosmo" che dedicherà la vita ad abbattere il muro che separa da sempre i pianeti gemelli.
2. Il mondo della foresta (1976)
Link: https://amzn.to/3TZQ4sz
Trama: Sul pianeta Athshe, la vita è interamente condizionata dalle enormi, fittissime foreste che ricoprono quasi tutta la superficie. Qui vivono gli Athshiani, il popolo dei sognatori, e qui sono scesi gli uomini a impadronirsi del legname ormai prezioso in questo lontano futuro. Athshe è diventato una colonia della Terra, dove agli indigeni è riservato il lavoro fisico più pesante e dove uomini come il capitano Davidson e l’antropologo Ljubov si scontrano in nome di opposte ideologie. Fino al giorno in cui fra le foreste di Athshe non si leverà un dio, Selver, il sognatore capace di fondere per il suo popolo il mondo del sogno con quello della realtà. E allora gli uomini dovranno guardarsi dai loro schiavi.
Seconda Fase: La lega di Tutti i Mondi esiste già, ma non L'Ecumene, e nel terzo libro di questa fase la Lega è in crisi e risulta frammentata a causa di una razza aliena nemica gli Shing, che vengono da un mondo oltre la Lega
3. Il mondo di Rocannon (1966)
Link: https://amzn.to/3PPS8AT
Trama: In un mondo ai confini della Galassia, tre razze native - gli Odemiar, abitanti delle caverne, gli elfici Fiia e i Liuar, guerrieri divisi in clan vengono improvvisamente aggredite e conquistate da una flotta di astronavi provenienti dalle stelle. Lo scienziato terrestre Rocannon, che si trova in quel mondo, assiste impotente allo sterminio dei suoi amici e alla distruzione della sua astronave. Abbandonato tra popoli alieni, Rocannon guida allora la battaglia per la liberazione, scoprendo che, in breve tempo, la sua figura assume contorni leggendari e che qualcuno lo considera addirittura un dio...
4. Pianeta dell'esilio (1966)
Link: https://amzn.to/4aF4zrs
Trama: Su Werel, terzo pianeta del sistema di Gamma Draconis, le stagioni durano decine d'anni terrestri, e ora l'Autunno sta per finire. L'Inverno sarà una sorpresa per le generazioni più giovani, che non l'hanno mai conosciuto, e una dura prova per tutti. Ma le ostilità del clima non sono le sole contro cui gli abitanti devono combattere: ci sono anche i barbari Gaal e i mostruosi diavoli della neve. La contesa contro la natura avversa e i nemici esterni unisce le due razze umanoidi di Werel: i Nati Lontano, ultimi superstiti della colonia hainita che vivono nella città costiera di Landin, ormai isolati da oltre seicento anni dalla madrepatria, e i nomadi nativi del pianeta. È così che Jakob Agat Alterra, discendente degli "alieni" hainiti, conosce la giovane Rolery, figlia di un capo Clan nativo, e se ne innamora. Ma non sarà facile stabilire un'alleanza fra due razze che sembrano destinate all'eterna incomprensione ...
5. Città delle illusioni (1967)
Link: https://amzn.to/3vExUDl
Trama: Il progresso tecnologico dell'umanità non è andato di pari passo con quello della conoscenza. Questa penuria di saggezza ha reso gli uomini miseri nella loro vulnerabilità, facilmente in balìa di esseri superiori, come gli inquietanti Shing. La Terra appare una sconfinata e arida distesa attraversata da verdi foreste, dove gli umani sopravvivono in gruppi isolati. A infrangere la placida esistenza di una piccola comunità, arriva un forestiero dalla carnagione ambrata e dagli occhi felini e privi di iride, senza ricordi né identità. Un messaggero del nemico? Un mutaforma? Un vagabondo che giunge da molto lontano? Toccherà allo stesso sconosciuto trovare le risposte che lo riguardano, nel corso di un lungo viaggio alla ricerca della memoria perduta, che lo porterà fra popolazioni guerriere, fino alla città mitica di EsToch, a ridosso del futuro.
Terza fase: i pianeti della vecchia Lega di Tutti i Mondi si sono riuniti nell'Ecumene e ora su Hain coesistono piccole società autonome, i pueblos, organizzati secondo forme sociali arcaiche, fortemente ritualizzate, e una rete di città ad alta tecnologia e bassa densità, come Kathhad e Darranda, che ospitano i "templi", i centri di informazione degli "storici", e le Scuole Ecumeniche, in cui vengono istruiti studenti provenienti da molti mondi, per diventare osservatori e inviati diplomatici dell'Ecumene.
6. La mano sinistra del buio (1969)
Link: https://amzn.to/3vzCjaI
Trama: Sul pianeta Inverno, coperto di ghiacci perenni e dominato da una struttura semi-feudale, l'Ecumene ha inviato un emissario, Genly Ai, incaricato di convincere gli indigeni a unirsi alla Lega. Non sarà facile per lui entrare in contatto con gli abitanti di quel mondo alieno, ancora ignoto, che trascorrono i cinque sesti della loro esistenza in uno stato ermafrodito neutro, per poi essere maschi o femmine solo nei giorni del kemmer. Per riuscire nel suo intento, l'Inviato dovrà superare differenze biologiche, culturali, psicologiche, sociali e comprendere articolate organizzazioni politiche, oltre che affrontare condizioni estreme in un attraversamento del grande Nord.
7. La salvezza di Aka (2000)
Link: https://amzn.to/43ESFvj
Trama: Sutty, un'osservatrice dell'Ecumene interstellare, è stata assegnata ad Aka, un mondo dominato da un governo azienda che ha come unico fine la produzione e lo sviluppo economico. A questo scopo la monolitica Corporazione di Aka ha bandito tutti i vecchi costumi, cancellando quasi completamente la lingua scritta e le tradizioni. Per Sutty, specializzata in storia e linguistica, si tratta di un incarico senza sbocchi: come può studiare un mondo dove la popolazione sembra non avere ricordo del proprio passato? Del tutto inaspettatamente, però, Sutty riceve il permesso di lasciare la moderna città dove tutti i suoi movimenti sono strettamente controllati e risalire il fiume per cercare gli ultimi residui della cultura originaria di Aka.
Per quanto riguarda i racconti ambientati nell'universo ecumenico questi sono ancora più separati e a sè stanti che non i romanzi, tanto che l'autrice stessa non li ha mai raccolti in antologie specifiche, ma solo in antologie che contengono anche racconti facenti parte altre serie. Un'antologia che raccoglie anche tre racconti ecumenici che reputo interessanti è Fisherman of the Inland Sea del 1994, purtroppo inedita in italiano. I tre racconti sono The Shobies' Story, Dancing to Ganam e Another Story or A Fisherman of the Inland Sea e raccontano dei primi esperimenti dell'uomo con i viaggi interstellari a velocità maggiore di quella della luce.
Altri due racconti famosi sono The Day Before the Revolution che è un prequel al romanzo I reietti dell'altro pianeta, e Dowry of the Angyar (intitolato anche Semley's Necklace) prequel al romanzo Il mondo di Rocannon, che a volte sono stati inseriti come antefatti proprio in alcune edizioni dei due romanzi, o possono essere recuperati nell'antologia I dodici punti cardinali.
Link: https://amzn.to/4aJXl5q
A mio parere del tutto soggettivo i romanzi più belli della serie sono i tre centrali: Il mondo di Rocannon, Pianeta dell'esilio e Città delle Illusioni, che poi sono anche i primi ad essere stati scritti dall'autrice.Ma è un'opinione puramente soggettiva che si basa sul mio gusto personale in fatto di libri.
2 notes · View notes
ambrenoir · 1 year
Text
IL CORPO IN SÉ NON È AMMALATO O SANO, IN LUI VEICOLANO SEMPLICEMENTE LE EMOZIONI DELLA PSICHE.
Quando non vogliamo o non possiamo renderci conto di quello che ci accade “dentro” allora il nostro interno è indotto a richiamare l’attenzione producendo quelle che noi chiamiamo malattie.
Le malattie sono un’informazione della coscienza che vuol far notare una sua necessità, un suo bisogno e lo rivela sul corpo, che diviene così il suo modo e il suo livello di espressione.
Il sintomo rende l’uomo onesto perché rende visibili contenuti repressi.
La maggior parte delle persone ha difficoltà a parlare liberamente e apertamente dei propri più profondi problemi (ammesso che li conosca) tuttavia i propri sintomi li racconta dettagliatamente a tutti. Questo è un modo assai preciso di parlare di sé. La malattia rende onesti e svela senza pietà le pieghe più nascoste dell’anima.
La disarmonia rende l’uomo sanabile. La malattia è il punto chiave, quello in cui è possibile trasformare lo stato di nonsalute in quello di salute. Perché questo possa accadere, l’uomo deve smettere di lottare e imparare invece che cosa ha da dirgli la disarmonia. E’ basilare guardare dentro di sé ed entrare in comunicazione coi propri sintomi, se proprio si vuole conoscerne il messaggio. Deve essere pronto a mettere in discussione tutto ciò che pensa di se stesso e a integrare consapevolmente quello che il sintomo cerca di fargli capire a livello fisico.
E’ una bella occasione per guardarsi interiormente ed in modo autentico
La guarigione è sempre collegata ad una dilatazione di coscienza e ad una maturazione. Se il sintomo è sorto perché una componente dell’ombra è precipitata nel corpo e lì si è manifestata, così la guarigione è il processo inverso: il principio del sintomo viene portato a livello di coscienza e redento quindi dalla propria esistenza materiale.
Il conflitto portato avanti nel tempo tende a cronicizzarsi, sottrae di continuo energie, cosa che psicologicamente conduce all’apatia, alla spossatezza, alla mancanza di stimoli ed infine alla rassegnazione. Se però noi riusciamo a raggiungere uno dei poli di conflitto, ci rendiamo conto che disponiamo di maggiore energia.
Ogni decisione rende liberi.
Come il corpo rinforzato da un’infezione, così anche la psiche esce rinforzata da ogni conflitto. Come il corpo esce fortificato da ogni malattia infettiva che ha superato, così l’uomo esce fortificato e più maturo da ogni conflitto.
(Dot. P. Gorini)
7 notes · View notes
tulipanico · 2 years
Text
C'erano momenti in cui sentiva gli occhi aprirsi di più, farsi braccia accoglienti di madre. Come se avesse la percezione esplicita della dilatazione delle pupille, diaframma apertissimo per far entrare più luce. Si chiedeva se qualcuno lo notasse mai, che le parole si fermavano un istante, aria incastrata nei polmoni, trattenuta, mentre i movimenti della bocca rimanevano incompiuti. Solo bellezza che entrava, come gas denso, che si appropriava d’ogni orifizio, la possedeva. Per un istante, un istante soltanto, era fatta di bellezza, era bellezza lei stessa mentre se ne stava assorta, in un posto tutto suo. Ecco, se devo descrivere il modo in cui muoveva passi nel mondo lo descriverei così: si lasciava permeare, attraversare, trafiggere, colpire a morte. Poi, di fatto, non moriva mai, ma avvertiva quella singolare sensazione di mancanza, incompletezza. Non le veniva tolto nulla di vitale, il battito cardiaco era nella norma, la pressione un po’ bassa ma a quello era abituata, così anche il respiro: normale. Semplicemente, non piena, anzi ogni volta svuotata, che da togliere alla fine c’è sempre qualcosa. Così girava, con quel suo corpo malconcio e stracciato, in cerca di quegli istanti: chissà quale tramonto, stormo solitario, sorriso di un passante o pennellata su di una tela ruvida le avrebbe inflitto quel dolcissimo colpo di grazia.
16 notes · View notes
xjmlm · 2 years
Text
Tumblr media
Giuseppe Penone,
Progetto per la dilatazione di un braccio,
(1947)
17 notes · View notes
insaid00 · 2 years
Text
Intitolare il tempo con ricordi, pensieri e parole
In effetti la cosa che più mi sorprende del tempo che scorre è come viene scandito costantemente dalla nostra mente. Esiste in effetti o quantomeno virtualmente un tempo in cui le cose passano e diventano altro, per convenzione quindi abbiamo creato secondi, ore, giorni, mesi, anni e decenni. Ma probabilmente nonostante esista un sistema di misurazione oggettivo tendiamo a ricordare gli eventi collegandoli ad un qualcosa che ci ha sconvolto la vita; un qualcosa di soggettivo. E quindi mi domando spesso come mai continuiamo a cercare l’oggettivo nella vita, se alla fine persino il tempo lo viviamo con un orologio puramente interno. La dilatazione del tempo esiste, ma non voglio parlarne in termini fisici, bensì nel modo in cui ci rapportiamo a quel preciso di istante di momento che stiamo vivendo. Viviamo di ricordi e di speranze, vivessimo di aria ed acqua probabilmente saremmo solo scimmie con emozioni molto meno invadenti e pensiero molto meno asfissianti: viviamo per il sogno che ci poniamo, viviamo per le persone che amiamo, per spendere il nostro tempo e ricordarlo col sorriso: per essere pianti l’ultimo giorno. Ma viviamo anche perchè ci viene imposto, e seguiamo dei binari che ci imponiamo ( la differenza è imponente ) . Eppure io credo ancora nella facoltà dell’essere umano di riuscire a vivere senza l’obbligo socio-morale di seguire ciò che si ritrova davanti ogni giorno sin da quando viene al mondo. Di recente ho fatto un passo indietro a quando qui, su questo sito e proprio su questo blog, condividevo con i miei primi sintomi di quella che poi è stata definita “Depressione” delle semplici GIF o frasi sporadiche di film di un chiaro stampo blu, triste insomma. Avevo soltanto 14 anni, ed a distanza di 10 anni mi torna in mente il bullismo vissuto, gli amici andati e i tanti fiumi di giudizi che mi hanno perseguitato. Talvolta mi stupisco perchè conosco perfettamente il motivo scatenante di tutta la mia infinita schiera di problemi, e so anche a chi ricollegarla. Incredibile ma vero, può accadere che delle scelte prese in tenera età possano creare una reazione a catena che ti porta a quasi 24 anni a stare in casa, isolato dal mondo a riflettere i motivi della tua esistenza. Io ricordo perfettamente l’istante in cui ho cambiato completamente la mia esistenza, e ci riesco perchè ricollego il tutto ad una determinata settimana, di un determinato mese, di un determinato anno oltre che a delle determinate persone. Ma è chiaro che non si può incolpare gli altri dei propri sbagli, così come non si può costantemente pensare al passato. Il motivo per cui ho fatto sì che si creasse una tale reazione a catena è stato proprio il mio rifiuto all’accettare le cose così come erano andate. Ero soltanto un ragazzino, e alla fine sino ai 22 anni ho continuato ad insistere nel non voler accettare la realtà che avevo provato a tessere per tanto tempo. Non ho accettato me stesso, non ho accettato che talvolta si può anche perdere. E così alla fine siamo qui, dopo un anno passato a riflettere in casa ho realizzato che non ho bisogno di nessuno oltre che di me stesso. Che il prossimo può anche non esistere nella mia vita, che non ho bisogno di nessuno, che sono l’artefice del mio destino, che il mio tempo lo scandisco come cazzo mi pare, che chi se ne è andato. o meglio, che chi non ha voluto provare a rimanere è solo uno dei tanti visi che a fine vita non ricorderò nemmeno. Ma soprattutto, ho realizzato che è bello voler stare da solo, e riuscire nella solitudine a trovare una piccola cerchia di persone che ti accettano per come sei. Magari saranno rapporti cangianti ancora una volta, ma di sicuro questa volta so che sono me stesso, e che il mio prezioso tempo lo sto condividendo e lo sto intitolando con nomi di persone che vogliono stare con me, non che al momento necessitano di me. Avrei voluto tanto capirlo qualche anno fa.
9 notes · View notes
pollicinor · 1 year
Text
Non si conosce ancora bene la causa della cefalea da freddo che insorge dopo un certo periodo di esposizione all'aria condizionata. Numerosi studi, tuttavia, ritengono che il dolore sia l'esito di una repentina dilatazione e della successiva costrizione dell'arteria cerebrale anteriore. Il cervello, dunque, si difende dalla temperatura rigida aumentando l'afflusso di sangue. L'algia della cefalea da freddo si riconosce facilmente: è trafittiva, oppressiva o pulsante e regredisce in meno di trenta secondi per poi ricomparire. Inoltre si localizza a livello delle tempie o della fronte. Generalmente il disturbo passa da solo ma se è molto fastidioso è possibile alleviarlo assumendo un analgesico. Ottime anche le tisane a base di camomilla, melissa e valeriana che inducono il rilassamento.
Dall'articolo "Aria condizionata: le conseguenze per la salute" di Maria Girardi
2 notes · View notes
luigidelia · 2 years
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Antella, Firenze. 21 gennaio 2023. Non avevo ancora camminato intorno alla casa dove dormiamo. Sono riuscito a farlo stamattina. I primi giorni di prove sono stati senza respiro. Ieri abbiamo messo per la prima volta tutto in fila e ora, lo so, c’è da ritrovare una dilatazione, un respiro. Ho comprato dei fiori. Rallentiamo un po'. Bisogna lasciare a spazio a qualcosa che arrivi di per sé. Roberto ha un grande ascolto. E fiuto. Osservo come accelera, approfitta, molla, sparisce, sente cosa fare o non fare a seconda di dove sono. È rispettoso. È una bella qualità. Mi sento sereno: so che dietro quella tranquillità è un kamikaze senza paura. Gli altri, Michela, Davide, Ciccio, sono entrati ora nei giorni senza respiro. Dormiamo in una casa in collina subito fuori Antella. Camminando questa mattina pensavo al fatto che ho preso al volo un po' di libri di Pavese che volevo avere qui e non ho portato proprio quello che vorrei ora, quelle delle poesie. Forse meglio così, se certe vite le hai già vissute meglio provarne altre no? L’altra mattina era ancora buio e dovevamo spostarci a Cascina per recuperare delle date. Alla svolta della casa ho sorpreso con i fari due caprioli. Non sono corsi via. Si sono spostati piano al lato della strada. Li ho potuti vedere da vicino. Avevano corna giovani ricoperte di peluria morbida. Li ho seguiti per un po' con lo sguardo e poi sono scomparsi nello specchietto e nella notte. Rileggendo queste righe ritrovo tutto quello in cui mi ha formato Pavese come scrittore e come narratore. E’ in questa maglia questi giorni che stiamo cercando con Roberto cosa c’è di nascosto ancora.
3 notes · View notes
claudiotrezzani · 11 days
Text
Tumblr media Tumblr media
Rainer Maria Rilke al cos...petto (appunto...) del torso di Mileto, al Louvre:
"Non conoscemmo il suo capo inaudito, e le iridi che vi maturavano. Ma il torso tuttavia arde come un candelabro dove il suo sguardo, solo indietro volto, resta e splende".
E del resto, Luigi Auriemma:
"Il ritratto è concentrato su sé stesso, è confinato nei suoi stessi limiti, attira l'attenzione sul proprio volto. Il corpo acefalo, invece, è nello spazio, è esso stesso luogo di quello spazio che è il mondo. I suoi limiti partecipano di un continuo spazio osmotico con il mondo".
Ma un ritratto può essere acefalo per esclusione o celazione.
Ilya Zubov sceglie l'esclusione.
Così, la mani parlano differente linguaggio.
Perché non complementano l'assente viso, recando eppiuttosto una autosufficienza grafica.
Una autosufficienza grafica che assurge a bidimensionale astrazione.
Mani come potenti segni correlati ad altri segni, in una deliziosa eleganza di tratto e timbrica.
Arek Akki sceglie la celazione.
Il viso c'è ancora, ma deprivato di calamitanti tratti somatici.
E il corpo dialoga con altri oggetti, in una atmosfera di gustosa raffinatezza.
Che è tale anche nel pensiero, per come il paralume esprime una scelta scaturigine dell'umanità senziente istessa.
Così, sebbene la siluetta del tavolo tenda fondersi con quella delle gambe non lignee, non siamo a vera reificazione.
Ecco allora Ilya ed Arek farsi ispirati cantori di  endogenità esogena, se mi concedete l'arduo ossimoro:
pose ed ambientazioni esprimono altro, ma è un altro che nasce all'interno.
Un altro che nasce dalla persona, non una persona che si fa cosa.
Ergo, non reificazione, bensì dilatazione del sembiante verso impreveduti lidi.
Che sono quelli, eterei ma pregnanti, della Poesia.
All rights reserved
Claudio Trezzani
0 notes
scienza-magia · 12 days
Text
Rilevamento quantistico dei gravitoni
Tumblr media
Un esperimento per confermare i gravitoni. Il gravitone è una particella elementare ipotetica ma un nuovo esperimento propone un metodo per confermarne l'esistenza. I fenomeni fisici a varie scale possono essere descritti con le quattro forze fondamentali: la forza elettromagnetica, la forza (nucleare) debole, la forza (nucleare) forte e la gravità. Con quest'ultima abbiamo una certa familiarità eppure ancora non l'abbiamo pienamente compresa.  I suoi effetti sono evidenti, come interazioni tra oggetti aventi una massa. Mantiene i pianeti in orbita attorno al Sole, la Luna in orbita attorno alla Terra e gli esseri viventi e gli oggetti inchiodati sulla sua superficie. E su scala più ampia, è fondamentale per la struttura dell'Universo. Uno dei primi tentativi di descriverla fu fatto da Isaac Newton, che affermò che la gravità è proporzionale alla massa degli oggetti e inversamente proporzionale al quadrato della loro. Più di cento anni fa, Einstein rivoluzionò la nostra visione associando la gravità ai cambiamenti nello spazio e nel tempo. E molti dei sui effetti, come la dilatazione del tempo, le onde gravitazionali o i buchi neri, oggi sono stati confermati. Tuttavia, mentre questa forza può essere spiegata in senso "classico", la fisica quantistica riesce a spiegare solo le prime tre attraverso l'interazione di particelle: il fotone per la forza elettromagnetica, il gluone per la forza nucleare forte, i bosoni W e Z per la forza nucleare debole ma la gravità non ha ancora una sua particella definita. Ha solo il gravitone che, però, per ora rimane teorica. Collegare la gravità alla meccanica quantistica è ormai diventato uno dei sacri graal della fisica. In teoria, le onde gravitazionali che attraversano frequentemente la Terra, provenienti da colossali eventi cosmici come fusioni di buchi neri e stelle di neutroni, sono costituite da un numero enorme di quei gravitoni. Ma i rilevatori, come LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), non possono rilevarli e, anzi, finora l'idea di individuarne uno è stata ritenuta impossibile.. Ora, però, un team di ricercatori guidato dal professore di fisica Igor Pikovski dello Stevens Institute of Technology suggerisce una nuova soluzione che prevede l'accoppiamento della tecnologia di rilevamento fisico esistente (risonatore acustico) con il rilevamento quantistico, che raccoglie informazioni a livello atomico.
Tumblr media
Lo studio è stato pubblicato su Nature Communications. La proposta La soluzione proposta, spiega Pikovski, "è simile all'effetto fotoelettrico che ha portato Einstein alla teoria quantistica della luce, solo che le onde gravitazionali sostituiscono le onde elettromagnetiche". Il segreto sono i passaggi discreti di energia che vengono scambiati tra il materiale e le onde gravitazionali quando vengono assorbiti i singoli gravitoni. "Dobbiamo raffreddare il materiale e poi monitorare come cambia l'energia in un singolo passaggio e questo può essere ottenuto tramite rilevamento quantistico", spiega il ricercatore Sreenath Manikandan. "Osservando questi salti quantici nel materiale, possiamo dedurre che è stato assorbito un gravitone". Una delle innovazioni proposte dal team è quella di utilizzare i dati disponibili dall'osservatorio statunitense di onde gravitazionali LIGO. Il nuovo approccio è stato ispirato dai dati sulle onde gravitazionali rilevati sulla Terra e reso possibile dal fatto gli scienziati hanno recentemente iniziato a creare e osservare effetti quantistici in oggetti macroscopici. "A quanto pare, questa misurazione può essere eseguita", afferma Manikandan, "ad esempio utilizzando un dispositivo simile alla barra di Weber". Le barre Weber sono barre cilindriche spesse e pesanti (fino a una tonnellata) che prendono il nome dal loro inventore, Joseph Weber, originario del New Jersey. Recentemente, sono cadute in disuso con la proliferazione delle tecnologie di rilevamento basate sull'ottica ma, in realtà, potrebbero tornare di moda per la caccia al gravitone. Un rilevatore quantistico di nuova concezione verrebbe raffreddato alla sua energia più bassa, quindi vibrerebbe leggermente dal passaggio di un'onda gravitazionale. I sensori di energia super sensibili potrebbero quindi, teoricamente, catturare come tali vibrazioni cambiano in passaggi discreti. Ogni cambiamento rappresenterebbe un salto quantico e indicherebbe un singolo evento gravitonico. Ma c'è un problema: la tecnologia di rilevamento necessaria non esiste ancora. "Di recente sono stati osservati salti quantici nei materiali ma non ancora alle masse di cui abbiamo bisogno", sottolinea Tobar. "Ma la tecnologia avanza molto rapidamente e abbiamo più idee su come semplificarla". "Siamo certi che questo esperimento funzionerà", commenta entusiasta Thomas Beitel. "Ora che sappiamo che i gravitoni possono essere rilevati, è una motivazione in più per sviluppare ulteriormente la tecnologia di rilevamento quantistico appropriata. Con un po' di fortuna, presto si potranno catturare singoli gravitoni". Read the full article
0 notes