#dieci anni dopo
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pier-carlo-universe · 3 days ago
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Ricordo di Riccardo Coppo: dieci anni dopo, un incontro al Museo Civico di Casale Monferrato. Un grande amministratore e una persona vera: l’omaggio dell’Associazione Paolo Ferraris
Un evento per celebrare la memoria di Riccardo Coppo
Un evento per celebrare la memoria di Riccardo Coppo Domani, venerdì 29 novembre 2024, alle ore 21:00, il Salone Vitoli del Museo Civico di Casale Monferrato ospiterà un evento in ricordo di Riccardo Coppo, stimato amministratore e figura di spicco del territorio casalese. L’incontro, intitolato “Un impegno per la città”, è organizzato dall’Associazione Paolo Ferraris e vuole onorare la memoria…
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phjlavtia · 1 year ago
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genitori ti diranno devi studiare perché non voglio che tu finisca a fare il lavoro fisicamente massacrante che faccio io e poi si incazzeranno con te e ti insulteranno perché non hai l'efficienza e la forza fisica e la resistenza di una ditta di traslochi e hai bisogno di stenderti ogni tanto e mangiare qualcosa per recuperare le forze
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omarfor-orchestra · 2 years ago
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Per me possiamo averlo MirkoTrovato come new entry comunque sarebbe un'ottima chiusura di cerchio per me personalmente
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sauolasa · 1 year ago
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Irlanda: 800 bambini sepolti vicino a una casa d'accoglienza dopo dieci anni la svolta
Il governo ha finalmente nominato un esperto per supervisionare lo scavo e l'esumazione dei resti
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rivrsong · 2 years ago
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iimsc · 9 days ago
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stamattina mi hanno chiamato dall'ospedale, hanno richiesto le ennesime analisi da fare. ho deciso di amputarmi un braccio e lasciarlo lì. sono dottori, sapranno come mantenerlo. faccio analisi ogni tre o quattro mesi da dieci anni, ormai undici, e ho sempre dato loro il sinistro. il destro mi serviva subito dopo il prelievo per portarmi la sigaretta alla bocca e non volevo mica che il gesto di piegarlo fosse infestato o impedito da qualsiasi tipo di dolorino. ora che ho smesso di fumare continuo a dare il sinistro perché certe abitudini sono dure a morire. mica come smettere di fumare. io, semmai, ho il vizio di non guarire
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pensieri-inlacrime · 4 months ago
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1. Nome e cognome?
2. Quanti anni hai?
3. Dove vivi?
4. Single?
5. Com'è la tua famiglia?
6. La stanza preferita di casa tua?
7. Ti senti sicuro a casa tua?
8. Vivi nella stessa casa in cui hai passato l'infanzia?
9. Quali nomi daresti ai tuoi figli?
10. Ti piacciono i bambini?
11. Ti piacciono gli animali?
12. Top 3 animali che preferisci?
13. Quale animale ti rappresenta meglio?
14. Quale animale ti spaventa di più?
15. Quali sono le tue paure più grandi?
16. Hai mai superato una tua paura nella vita?
17. Qual è la cosa più folle che hai fatto per amore?
18. Ti vorresti sposare?
19. Meglio lasciare o essere lasciati?
20. Meglio amare o essere amati?
21. Nel sesso, meglio dare o ricevere?
22. Qual è l'ingrediente segrete per del buon sesso secondo te?
23. Il posto ideale per fare l'amore?
24. Mai provato attrazione per qualcuno del tuo stesso sesso?
25. Mai provato attrazione per qualcuno del sesso opposto al tuo?
26. Lingerie o nudità?
27. Pagheresti mai per fare sesso?
28. Legalizzeresti droghe e prostituzione?
29. Ti trasferiresti in un'altra nazione se ne avessi la possibilità?
30. Se ti costringessero a lasciare l'Italia, in quale Paese andresti?
31. Cosa ne pensi della politica?
32. Qual è l'ingiustizia più grande del mondo secondo te?
33. Le guerre sono sempre sbagliate secondo te?
34. Quale sarebbe la tua reazione se una persona ti dicesse che è vittima di violenza in famiglia?
35. Cosa pensi dei bulli?
36. Ricordi con piacere i tuoi anni scolastici?
37. Qual era la tua materia preferita a scuola?
38. Avevi un buon rapporto con i professori?
39. Quali tecniche usavi per saltare le interrogazioni?
40. Come si chiamavano i tuoi compagni di banco?
41. Maglio scuola o lavoro?
42. Che lavoro fai?
43. Che lavoro vorresti fare?
44. Sei un procrastinatore seriale?
45. Lavori meglio da solo o in team?
46. Come hai vissuto il periodo della pandemia?
47. Come te la cavi in cucina?
48. Dolce o salato?
49. Quale tipo di pasta preferisci?
50. Frutta o verdura?
51. Quale panino ordini più spesso al McDonald's?
52. Sei vegetariano o vegano?
53. Sei astemio?
54. Il tuo drink preferito?
55. Meglio vino o birra?
56. L'ultima cosa che hai mangiato?
57. Ti va di descriverti fisicamente?
58. Ti va di descriverti caratterialmente?
59. Vai in terapia?
60. Credi che la terapia di coppia sia utile?
61. Ti fidi dei medici?
62. Hai mai messo i punti per qualche ferita?
63. Cosa credi che succeda dopo la morte?
64. C'è qualche caro morto che vorresti riabbracciare?
65. Con quale personaggio storico vorresti passare 24h per conoscerlo meglio?
66. Consigliami tre film
67. Consigliami tre serie TV
68. Consigliami tre videogiochi
69. Consigliamo tre giochi in scatola
70. Il tuo personaggio preferito del signore degli anelli?
71. Il tuo personaggio preferito della Marvel?
72. Il tuo personaggio preferito Harry Potter?
73. Hai mai fatto teatro/cinema?
74. Hai qualche talento nascosto?
75. Meglio lodare o essere lodati?
76. Che modello di telefono hai?
77. A quanto sta la tua batteria?
78. Quale invenzione già esistente avresti voluto inventare tu?
79. Collezioni qualcosa?
80. Hai una morning routine?
81. Sei una persona disordinata od ordinata?
82. Quale lingua vorresti saper parlare?
83. Quale laurea vorresti avere?
84. Di quale sport vorresti essere campione del mondo?
85. Ti piacciono le persone muscolose?
86. Ti piacciono le persone alte?
87. Ti piacciono le persone in carne?
88. Il tuo orientamento religioso?
89. Che ruolo ha Dio nella tua vita?
90. Qual è un difetto che non sopporti negli altri?
91. Qual è un pregio che apprezzi sempre negli altri?
92. Meglio parlare od ascoltare?
93. Quale social usi di più?
94. C'è qualcuno che ti manca?
95. C'è qualcuno che vorresti ti lasciasse in pace per sempre?
96. Cosa diresti al te di dieci anni fa?
97. Quale stagione preferisci?
98. Qual è il tuo colore preferito?
99. Qual è un cartone della tua infanzia?
100. Dimmi a quale domanda vorresti rispondere così te la faccio
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precisazioni · 3 days ago
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martedì scorso mio padre ha avuto un ictus. da qualche tempo c'erano dei segnali: era assente, non capiva sempre le cose, si addormentava senza motivo; pensavamo potesse essere l'inizio dell'alzheimer, ma la visita aveva dato esito negativo. oltre alla demenza, questi sintomi sono precursori di un'ischemia, e la mattina di martedì, dopo diversi giorni in cui si svegliava agitato, si è alzato con un crampo, che è un altro possibile sintomo, è andato in bagno ed è caduto, per fortuna senza farsi male. a mia madre, come sempre, ha detto che non fosse niente: lo fa sempre – sto bene, sto bene, non ti preoccupare, sto pensando di iscrivermi alla maratona, come a voler confermare il suo stato di salute. l'ha aiutato a tornare a letto e poi hanno fatto colazione, quindi lui è tornato in bagno, ma con la porta aperta, e da lì mia madre ha visto una parte del viso cadente. i miei vivono in campagna e l'ambulanza, nel rispetto di un protocollo incomprensibile, lo ha prima portato in un centro ospedaliero non attrezzato per gestire le ischemie – anche se era evidente che quello fosse un episodio di pre-ictus. portarlo in quella clinica, fargli fare una tac con strumenti insufficienti, per poi avere come esito: "bisogna portarlo in un altro ospedale", il tutto con oltre due ore di tempo perse. nel frattempo, a mio padre è venuto l'ictus vero e proprio – e se era entrato, pur con fatica, al pronto soccorso camminando, ne è uscito paralizzato
i miei vivono in sicilia, e in tutta la regione ci sono solo due centri specializzati per l'ictus; in lombardia ce ne sono trentuno. una volta trasportato d'urgenza, l'operazione è durata a lungo, forse due ore. io intanto avevo prenotato un volo d'urgenza, e mio fratello pure. ci hanno detto che l'attacco ischemico è stato grave; mia madre è distrutta, le mie sorelle pure. il giorno dopo lo vedo ed è forse la visione più dolorosa che abbia mai avuto. gli occhi spenti, lo sguardo fisso verso l'alto, la bocca storta, gli arti paralizzati, incapace di deglutire. soffre di diabete e ipertensione, ma ha sempre vissuto in modo sano; in tutta la vita si è preso l'influenza soltanto due volte. ha una moglie e quattro figli e gli vogliamo tutti un mondo di bene. è un tipo silenzioso, taciturno, ma positivo e sempre sorridente, e non ci ha mai fatto mancare nulla. quarantotto anni di matrimonio e tratta mia madre con lo stesso amore del primo giorno, ed eccolo lì, come se dovesse espiare una colpa infinita per cui però non ha alcuna responsabilità
durante l'operazione ha ingoiato del sangue e solo uno dei due trombi è stato rimosso: l'altra arteria si è chiusa, irrimediabilmente. poi, la polmonite – denominata ab ingestis, che si sviluppa quando nei polmoni finisce un agente esterno, e che è mortale fino al trenta percento. queste giornate sono state un inferno, tra angosce e pianti isterici, qualcosa che non pensavamo di meritarci e che sicuramente lui non merita. la polmonite, però, sembra in regressione, i farmaci funzionano e lui inizia a stare meglio. dopo una vita passata a essere ottimista e sorridente, si commuove nel vederci, sussurra "ti amo" a mia madre, lui che in quarantotto anni di matrimonio l'avrà detto non più di dieci volte, per tenere preziose quelle parole. gli occhi sono più lucidi e ha ancora un ausilio per la respirazione, ma i medici dicono che sta migliorando. da sabato la polmonite è in regressione; nel saperlo sono scoppiato a piangere, poi ci siamo abbracciati tutti, i quattro figli e nostra madre. tra ieri e oggi, finalmente, abbiamo ricominciato a riconoscere il suo sguardo di sempre: il coagulo si sta assorbendo e forse hanno diminuito le benzodiazepine. ha iniziato la fisioterapia e sta rispondendo bene; lui è lucido, il cervello sembra non essere stato intaccato. la ripresa sarà lunga, mesi o forse anni e non è detto che sarà completa, ma non vediamo l'ora di riabbracciarlo
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acribistica · 9 days ago
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Una giornata che finalmente si riaggiustava dopo un mese di sofferenze inaudite è stata rovinata da notizie che non ho chiesto di ricevere, o comunque non nei loro particolari infimi e più turpi. Solo la laurea con tutti i relativi riconoscimenti – tappa obbligata, altrimenti mi sarei fatta fuori – lo salva dall’essere il peggior anno della mia vita ex aequo col 2016 facendolo slittare in seconda posizione. E di certo non a causa dei comuni avvenimenti che chiunque comunemente esperirebbe in questo secolo nel mondo occidentale. Ormai è anche sciocco ragionare secondo gli anni solari, in realtà, per quanto è innegabile che danno almeno l’illusione di un’interruzione cronologica delle nefandezze. Credevo che essendomi lasciata alle spalle un ambiente familiare di violenza quotidiana durata 28 anni la chiave di volta stesse appesa alla serratura. Invece i provvedimenti del tutto straordinari che è stato necessario prendere per mettere un punto a quella fase hanno assestato un colpo durissimo e imprevisto alla mia quotidianità. In primis ne ha risentito la salute e di solito la salute non mi fa sconti. Poi sono intervenute tante di quelle altre variabili che anche solo sapere di non poter comunicare perché susciterebbero incredulità, scherno, stigmatizzazione e totale emarginazione mi uccide. Gli psicologi che circolano dalle mie zone, ho scoperto, sono tutti grossomodo pagliacci. In ogni caso non potrei permettermi una psicoterapia in pianta stabile. Non c’è una conclusione a queste mie considerazioni. È anche disgustosamente eufemistico dirmi estenuata da tutto, malattie al primo posto indiscusso, sempre e comunque. Non so in cosa sperare e se augurarmi niente. Sto campando solo per l’università, non potendo neanche fruirne come vorrei (e come sarebbe stato ovvio), e per i recenti successi. Sto campando per il prof C presidente di commissione che reincontrandomi in corridoio mi ha riproclamato scherzosamente e informalmente, dato che durante la proclamazione gli avevo negato per dimenticanza la stretta di mano. Sto campando per i complimenti del prof S, per la predilezione gentile accordata dalla prof C e per la disponibilità al dialogo che oggi ha dimostrato il prof D nonostante non lo reputi chissà quanto capace nella didattica. Sto campando per gli svariati momenti memorabili con relatore che purtroppo è tutto meno che la persona integra che ero certa che fosse, e anche questo rappresenta uno dei dolori recenti, di difficilissima assimilazione. Francamente non immaginerei nessuno, al mio posto, se non altre persone molto malate e soprattutto cronicamente, senza cure e senza prospettive di cure, arrabattarsi nell’esistenza in modo migliore, ammesso che si possa assegnare un giudizio di valore che in fondo non può esserci, perché semplicemente si riduce tutto al non rimanerci sotto, a non crepare. Mi sorprendo e mi risulta immensamente straniante pensare a quanta resistenza psichica io abbia dimostrato nel corso di questi lunghissimi dieci anni di puro dolore. Sono diventata altro da me infinite volte e mamma mia, che banalizzazione estrema e ridicola metterla in questi termini a fronte di ciò che realmente è ed è stato.
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der-papero · 1 month ago
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I miei colleghi sono persone dove vai da loro con un problema e te ne torni con dieci.
E il capo dopo 7 anni ancora si chiede come mai io non abbia voglia di fare gruppo.
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gelatinatremolante · 2 months ago
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Il sonno della ragione genera mostri ma anche la realizzazione che la mia relazione più duratura è quella con il mio kindle che va avanti da un qualcosa come dieci anni e mi è sembrato giusto dopo tutti questi anni metterci una cover e soprattutto appiccicarci sopra Snoopy mentre legge Normal People.
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diceriadelluntore · 3 months ago
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Storia Di Musica #340 - INXS, Kick, 1987
La band di oggi, a metà anni '80, era tra le più famose del mondo. Ma credo che anche all'epoca pochissima sapessero che il nucleo centrale di questo gruppo australiano fosse formato da tre fratelli. tutto inizia a Perth, nel 1979: i fratelli Farris, Tim, Andrew e Jon che avevano già un gruppo dal nome, inequivocabile, di The Farris Brothers, aggiungono al nucleo fondativo Kirk Pengilly, Garry Beers e un cantante, amico di liceo di Tim, Michael Hutchens. Si spostano a Sydney, dove cambiano nome in INXS ( da leggere come "In Excess") dove ottengono un contratto con una piccola etichetta indipendente, la Deluxe, con cui pubblicano il primo singolo, Simple Simon. Erano gli anni della pulizia dal rumore del punk, dell'arrivo della elettronica "dolce" e della new wave. È in questo solco che la band si muove, ma si apre in maniera piuttosto originale al funk e a piccoli innesti dance. All'inizio concentrano le energie nella nativa Australia, dove ottengono un buon successo con il loro primo disco, del 1980, intitolato INXS, che si ripete nel 1981 con Underneath The Colours, con la prima hit, una cover di un classico della musica australiana coverizzato, The Loved One, successo del 1966 dei The Loved Ones. Nel 1982 tentano il grande salto. Vanno in Inghilterra, dove li scrittura la WEA e la Atlantic li distribuisce negli Stati Uniti. Shabooh Shoobah del 1982 ha il primo singolo di successo mondiale, Don't Change, e il seguente tour internazionale al seguito di The Kinks e Adam And the Ants li fa conoscere in mezzo mondo. Nel 1984 ancora maggiore successo ottiene The Swing, trascinato dal singolo Original Sin, prodotto da Nile Rodgers. Il successo è sempre crescente: nel 1985 partecipano da Sydney al Live Aid, nel 1986 suonano con i Queen alla Royal Albert Hall, Hutchens addirittura esordisce come attore protagonista in Dogs In Space, film che lo vede interpretare Sam, il frontman avvezzo alla sostanze di una band post punk nel 1978 a Melbourne.
Dopo un tour lunghissimo, e con il management che ne programma uno nuovo in Europa, la band torna in studio. Guidati dal produttore Chris Thomas, uno dei grandi produttori inglesi (a lavoro con The Beatles, Pink Floyd, Procol Harum, Roxy Music, Badfinger, Elton John, Paul McCartney, Pete Townshend, Pulp, The Pretenders) le prime prove avvengono addirittura nella spettacolare Sydney Opera House. Il suono è più maturo, gli innesti da altri generi eclettici, i riff invidiabili e la voce di Hutchens è ormai una garanzia. Thomas però vorrebbe più canzoni, anche in previsione dell'atteso e imminente tour europeo, quindi manda Hutchens e Andrew Farris a Honk Kong, dove i due acquistarono un appartamento. Un giorno, mentre è in attesa di un taxi, a Andrew viene in mente una melodia, proprio mentre il taxi è arrivato. Chiede al tassista di aspettarlo cinque minuti, ma lui sale nel suo appartamento, scrive e registra i demo di una canzone, la riporta sulla cassetta e 45 minuti dopo, nonostante la furiosa cazziata del tassista, la porta a Hutchens che lo aspettava in un bar, e in dieci minuti ne scrive il testo, per quello che sarà il singolo di apertura, e hit mondiale, del nuovo disco.
Kick esce il 19 ottobre del 1987, un mese prima, il 21 Settembre, fu preceduto da quella canzone: Need You Tonight, dal ritmo funky, la voce sensuale di Hutchens e un bellissimo video musicale (che vinse nel 1988 5 MTV Video Music Awards) trascinano il brano in cima alle classifiche (primo negli Stati Uniti e secondo in Gran Bretagna) e proietta il disco e la band in una nuova dimensione. Tutte le canzone sono scritte dal duo Hutchens - Andrew Farris, che mediano tra il suono molto funk dei primi dischi a quello mainstream rock dei primi dischi a distribuzione internazionale. Più che altro, hanno il tocco magico di scrivere canzoni che diventano famose per come rimangono in testa: New Sensation, Devil Inside, Mystify, la toccante Never Tear Us Apart, la ripresa di The Loved One ne fanno un disco di grande qualità e di grande successo, con una serie di ganci musicali memorabile. Il disco venderà milioni di copie e li fa diventare rockstar.
Arriveranno anche al Festival di Sanremo del 1988, però perdono il tocco magico: nonostante tour seguitissimi, in studio perdono la magia e X (1990) e Welcome To Wherever You Are (1992) sono accolti con freddezza e non regalano grandi canzoni. Parallelamente, Hutchens diventa molto più famoso dell'intera band, complice anche la relazione con Paula Yates, giornalista musicale famosa per le sue interviste particolari fatte in programmi come The Tube o The Big Breakfast, dove intervistava gli artisti in un letto e dal 1986 al 1996 moglie di Bob Geldof. Hutchens pensa ad una carriera solista, ma il 22 novembre del 1997 viene trovato morto impiccato in una camera di Hotel in Australia. In un primo momento si scatenano le voci incontrollate di un tragico gioco erotico, in seguito un'inchiesta medico legale, contestata da Yates, accerta che la morte del cantante è suicidio, cosa che non interrompe minimamente il gossip sulla vicenda.
La band, scossa dall'accaduto, sostituirà per un tour celebrativo Hutchens con Terence Trent D'Arby (che fu amante di Paula Yates quando era ancora sposata con Bob Geldof), inaugurando il nuovo stadio Olimpico di Sydney, e nel 2000 alla chiusura dei Giochi Olimpici nella città australiana del 2000. La band continuerà in maniera discontinua anche a suonare dal vivo fino al 2012, ma senza mai arrivare alla qualità di questo disco. Ci sono da raccontare ancora due aneddoti: Hutchens era probabilmente molto simpatico, perchè era amico di tantissimi musicisti. Simon Le Bon dei Duran Duran, scrisse per lui prima della sua morte, Michael, You've Got A Lot To Answer For dall'album Medazzaland del 1997, canzone che Le Bon non è mai riuscita a cantare dal vivo per l'emozione. E Bono dedicò all'amicizia con Hutchens un brano molto famoso, Stuck In A Moment You Can't Get Out Of, da All That You Can't Leave Behind del 2000, che immagina un impossibile dialogo tra i due con Bono che cerca di convincere Hutchens a non farlo:
I never thought you were a fool
But darling, look at you
You gotta stand up straight, carry your own weight
These tears are going nowhere, baby
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stateofcharles · 3 months ago
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choose your fighter - carlo vanzini's commentary on charles' wins edition
spa 2019: è qui il finale. ultima curva, quella a sinistra che riporta Charles Leclerc sul traguardo. IL PREDESTINATO VINCE IL GRAN PREMIO DEL BELGIO! CHARLES LECLERC CONQUISTA DI FORZA LA PRIMA VITTORIA IN CARRIERA!
monza 2019: passa alla Ascari, va sul rettilineo verso la Parabolica. è arrivato mercoledì chiedendo, la prima cosa che ha chiesto: chi ha vinto? dopo aver vinto la prima la seconda subito, consecutivamente. sono in otto, sono in otto e adesso diventano nove. adesso diventano nove. IL PREDESTINATO VINCE IL GRAN PREMIO DI ITALIA! DOPO 9 ANNI LA FERRARI TORNA SUL GRADINO PIÙ ALTO A CASA NOSTRA! CHARLES LECLERC VINCE A MONZA! UN TRIONFO, UNA GARA MAESTOSA, STREPITOSA. EMOZIONE PURA QUESTO RAGAZZO!
bahrain 2022: signori e signori, tifosi della Rossa, 903 giorni dopo l'ultima vittoria. 12 anni fa qua l'ultima doppietta alla prima, IL PREDESTINATO VINCE IL GRAN PREMIO DEL BAHRAIN!
australia 2022: (marc gene) ci prova il giro veloce, carlo! (vanzini) non ci credo, è fucsia nel primo settore, è fucsia nel secondo settore. attenzione ad Alonso [...] ma questo conta se vogliamo poco, relativamente. sull'ultima curva, anche gli orange in piedi, che bello. IL PREDESTINATO VINCE IL GRAN PREMIO D'AUSTRALIA, UNA PROVA DI FORZA IMPRESSIONANTE DA PARTE DELLA FERRARI!
austria 2022: giù in discesa, la sette. ancora 3 Charles, ancora 3 curve. la otto. la nove, che arriva adesso. la dieci. signore e signori, IL PREDESTINATO VINCE IL GRAN PREMIO D'AUSTRIA, CON UNA GARA INCREDIBILE, UNA SOFFERENZA INCREDIBILE
monaco 2024: inizia l'ultimo giro per Leclerc. sta passando in salita, lì dove prendeva l'autobus per andare a scuola. al Casinò. adesso in discesa al Mirabeau, dove si affacciava da ragazzino per guardare correre le monoposto di formula 1. sulle sue strade, dove è nato nel 1997. da papà Hervé, scomparso 7 anni fa. quell'ultima bugia: ho firmato per la Ferrari. non era ancora vero. quella bugia, non stava bene. per accompagnare papà alla pista di kart della famiglia Bianchi, a Brignoles, per provare per la prima volta un kart. è un boato Monaco. la piscina, l'uscita, l'ultima volta. la Rascasse in salita. a casa tua Charles, a casa tua Charles, a casa tua Charles, a casa tua Charles. CHARLES LECLERC VINCE IL GRAN PREMIO DI MONACO! PER LA PRIMA VOLTA IN CARRIERA, CHE WEEKEND, CHE EMOZIONE! una gara, forse la più noiosa della storia della formula 1, ma con un'emozione, un'attesa dentro, per un pilota che ha avuto mille sfortune a casa sua. la porta a casa così, Charles Leclerc.
monza 2024: è un'emozione, Monza. [...] Lesmo 2, Serraglio Charles, poi Ascari. (marc gene: classe campione del mondo questo). Ascari. è tutta una riga nera la sua anteriore destra e anche la sua anteriore sinistra. è incredibile, è incredibile. arriva all'Alboreto, alla Parabolica. signori e signori, 5 anni fa raccontavamo la prima vittoria a Monza del Predestinato, e allora TORNIAMO TUTTI INSIEME A CHIAMARLO COSÌ, PERCHÉ QUESTA È UNA GARA DA PREDESTINATO! IL PREDESTINATO VINCE IL GRAN PREMIO D'ITALIA, CON UNA GARA PAZZESCA, INCREDIBILE. SI È INVENTATO UNA MAGIA CHE SOLO LUI, SOLO LA FERRARI POTEVANO PENSARE, IMMAGINARE E METTERE IN ATTO. È UNA GIORNATA FANTASTICA PER I TIFOSI DELLA ROSSA, TUTTI IN PIEDI AD APPLAUDIRE [...] A CASA NOSTRA CHARLES, A CASA NOSTRA CHARLES. CHE MAGIA!
[here's the link with the translations to english❤️]
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falcemartello · 9 months ago
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+++Breaking News+++
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Se ne va, dimissionaria (o forse dimissionata) la sottosegretaria di stato Victoria Nuland, colei che ha gestito fin dal 2014 le attività della CIA e del governo americano in Ucraina.
Secondo voci, avrebbe compreso che, dopo dieci anni, centinaia di migliaia di morti e centinaia di miliardi di danni, la partita in Ucraina per la NATO è persa. Perciò si dice che non vorrebbe legare il suo nome a una sostanziale capitolazione.
https://www.agenzianova.com/news/usa-blinken-annuncia-le-dimissioni-della-sottosegretaria-di-stato-victoria-nuland/amp/
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Le gerarchie infernali le hanno offerto un posto da dattilografa?
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curiositasmundi · 9 months ago
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Oggi ci troviamo in una situazione molto pericolosa. La guerra non è solo un campo di battaglia per le armi, ma anche per l’informazione. Julian è stato messo in prigione per aver pubblicato notizie vere su una guerra impopolare, come era quella in Iraq, dove le forze di occupazione americane controllavano totalmente la narrazione dei fatti”.
Con queste poche parole al Fatto Quotidiano, Stella Moris, la moglie del fondatore di WikiLeaks, centrava l’essenza del caso Assange e WikiLeaks, mentre la guerra in Ucraina era appena all’inizio. Oggi che da Gaza a Kiev, la guerra brucia migliaia di vite innocenti e per Julian Assange è l’ultima chiamata, le parole di Stella rimangono la sintesi perfetta del caso. Sì, perché l’unica ragione per cui Assange non ha più conosciuto la libertà e rischia di perderla per sempre, forse nel giro di pochi giorni o di pochi mesi, è che lui e WikiLeaks hanno esposto le atrocità e le manipolazioni della macchina della guerra su larga scala come mai nessuna organizzazione giornalistica, aprendo uno squarcio profondo in quel “Potere Segreto”, che è il complesso militare-industriale degli Stati Uniti e dei loro alleati. Ma non solo: WikiLeaks non ha rivelato soltanto i crimini del mondo occidentale. Ha esposto anche i massacri dei talebani, la ferocia di al Qaeda e le complicità di tanti Paesi non occidentali nella War on Terror. Per Assange è stata la fine.
Dal 2010 a oggi: dall’arresto all’ultima udienza Inumato da vivo dal 2010, all’età di 39 anni, quando lui e WikiLeaks iniziarono a pubblicare i 700 mila documenti segreti del governo americano. Questa mattina, il giornalista australiano comparirà davanti alla High Court di Londra, per quella che può essere l’ultima udienza sul suolo inglese. Se la High Court confermerà l’estradizione negli Stati Uniti, dove rischia 175 anni di prigione, ad Assange rimarrà solo una possibilità: appellarsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo, ma il rischio che possa venire estradato prima che la Corte emetta misure protettive è reale.
I file segreti sulla verità delle guerre americane Le rivelazioni di WikiLeaks, per cui il suo fondatore rischia di passare la vita in prigione, sono tra gli scoop più grandi nella storia del giornalismo. I 91.910 Afghan War Logs e i 391.832 Iraq War Logs, report segreti sulla guerra in Afghanistan e in Iraq rispettivamente, hanno permesso di bucare la nebbia della guerra proprio mentre questa era in corso e non dopo trenta o quaranta anni dopo, quando ormai quei conflitti non interessavano più a nessuno, a parte gli storici di professione, perché troppo lontani nel tempo. Grazie a quei file segreti, abbiamo potuto confrontare quello che la macchina della propaganda ci raccontava su quelle due guerre e quello che accadeva sul campo, secondo il racconto dei soldati americani che li combattevano.
Afghanistan: conflitto perso in partenza Abbiamo così scoperto, per esempio, che già nel 2010 la guerra in Afghanistan era un conflitto senza speranza: dopo dieci anni, le truppe americane e della coalizione Isaf, di cui faceva parte anche il nostro paese, avevano ottenuto così poco che nel distretto di Herat, controllato dagli italiani, le forze di polizia afghane da noi addestrate avevano problemi così seri che molti di loro si univano ai talebani, perché non venivano pagati e non si capiva dove andavano a finire i loro salari. La situazione appariva così compromessa che alcuni arrotondavano con i sequestri di persona. Mentre la propaganda ci raccontava le magnifiche sorti progressive del conflitto afghano, i 91.910 documenti fotografano un fallimento che, undici anni dopo, nell’agosto del 2021, ci avrebbe portato al ritiro. Gli Afghan War Logs ci hanno permesso di scoprire unità segrete mai emerse prima, come la Task Force 373, un’unità di élite che prendeva ordini direttamente dal Pentagono. La brutalità dei raid portati avanti nel cuore della notte da queste forze speciali, aveva prodotto stragi tra forze afghane alleate, bambini e donne, creando un forte risentimento contro gli americani e contro le truppe alleate da parte della popolazione locale. A oggi gli Afghan War Logs rimangono l’unica fonte pubblica per ricostruire attacchi, morti civili ed esecuzioni stragiudiziali tra il 2004 e il 2009, a causa della segretezza di quelle operazioni. E sono una delle pochissime fonti che permettono di ricostruire i civili uccisi prima del 2007, su cui neppure la missione delle Nazioni Unite in Afghanistan, l’Unama, che compila queste statistiche, possiede dei dati affidabili.
Iraq; i morti mai contati e il carcere di Guantanamo Quanto agli Iraq War Logs, hanno permesso di rivelare, tra le altre cose, 15 mila vittime mai conteggiate prima nella guerra in Iraq. Possono sembrare statistiche, puri numeri, in conflitti come quello in Iraq, che ha registrato circa 600 mila civili uccisi e 9,2 milioni di rifugiati e sfollati – ovvero il 37 per cento della popolazione prima dell’invasione americana dell’Iraq – ma quei 15 mila civili mai conteggiati prima erano padri, madri, fratelli. È un diritto umano sapere che fine ha fatto una persona cara. E l’unica giustizia che quegli innocenti hanno avuto, è la verità fatta emergere da WikiLeaks. I documenti segreti sul carcere di Guantanamo Bay hanno permesso di conoscere 765 su 780 detenuti del lager, facendo emergere per la prima volta le ragioni per cui gli Stati Uniti li avevano trasferiti nel campo di detenzione, tra informatori comprati e torture da Inquisizione.
I cablo tra gli Usa e altri Paesi (Italia compresa) Ma le rivelazioni più cruciali sono sicuramente quelle che emergono dai 251.287 cablo: le migliaia di corrispondenze diplomatiche inviate da 260 ambasciate e consolati americani in 180 Paesi, che hanno fatto affiorare scandali, abusi, pressioni, come quelle sulla politica italiana per garantire l’impunità agli agenti della Cia (Central Intelligence Agency) responsabili per il rapimento e la tortura di Abu Omar o i sospetti dell’Amministrazione di George W. Bush che l’Italia pagasse mazzette ai talebani per evitare attacchi ai suoi soldati in Afghanistan. È per questo lavoro giornalistico, e solo per questo, che gli Stati Uniti vogliono seppellire per sempre Julian Assange in una prigione.
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vecchiorovere · 1 month ago
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Friedrich Nietzsche fu protagonista di uno degli episodi più commoventi nella storia dei pensatori occidentali.
Era il 1889 e il filosofo viveva in una casa di via Carlo Alberto, a Torino. Una mattina, mentre si dirigeva verso il centro della città, si trovò di fronte a una scena che cambiò la sua vita per sempre.
Vide un cocchiere che colpiva con forza il suo cavallo, stremato e incapace di proseguire. L’animale era completamente esausto, senza più forze per andare avanti. Tuttavia, l’uomo continuava a frustarlo per costringerlo a muoversi nonostante l'evidente stanchezza.
Nietzsche rimase sconvolto da quanto stava accadendo. Si avvicinò rapidamente e, dopo aver rimproverato il cocchiere per il suo comportamento, abbracciò il cavallo ormai a terra e iniziò a piangere. I testimoni raccontano che gli sussurrò alcune parole all’orecchio, parole che nessuno riuscì a udire. Secondo la leggenda, le ultime parole del filosofo furono: “Madre, sono stupido”.
Dopo quel momento, Nietzsche cadde a terra privo di sensi e la sua mente collassò. Non parlò più per i successivi dieci anni, fino alla sua morte. Non riuscì mai a riprendere la sua vita razionale dopo quell’episodio. La polizia fu avvisata e il filosofo venne arrestato per aver disturbato l’ordine pubblico. Poco dopo, fu portato in un sanatorio.
La società dell’epoca considerò il gesto di Nietzsche — abbracciare il cavallo maltrattato e piangere con lui — come una manifestazione della sua follia. Sebbene molti vedano ancora oggi l’episodio come il frutto della sua malattia mentale, ci sono anche interpretazioni più profonde e consapevoli.
Lo scrittore Milan Kundera, nel suo romanzo L’insostenibile leggerezza dell’essere, riprende l’episodio di Nietzsche e lo interpreta come una richiesta di perdono. Secondo Kundera, Nietzsche chiese scusa al cavallo a nome dell’intera umanità, per la crudeltà con cui trattiamo gli altri esseri viventi, per esserci trasformati nei loro carnefici e averli sottomessi al nostro servizio.
Nietzsche non era noto per un particolare interesse verso il mondo animale o per una sensibilità ambientale, ma senza dubbio l’episodio del maltrattamento ebbe un impatto enorme su di lui. Quel cavallo fu l’ultimo essere con cui stabilì un contatto reale ed emotivo. Non si identificò tanto con l’animale stesso, quanto con il suo dolore, trovando un legame che trascendeva l’immediato. Era un’identificazione con la vita.
Da Pedro Arturo Hernández Zeta.
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