#devo mettere i sottotitoli
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scogito · 2 years ago
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Osservando e ascoltando bene le persone ho capito che non sarà la rabbia, la sofferenza o l'incremento della separazione a sterminare questa società. Nonostante ciò che raccontano non sarà nemmeno la carenza di amore, la predisposizione all'invidia o il controllo con cui ogni giorno qualcuno vuole comandare sul prossimo. Non sarà la povertà e neppure la politica. I moralismi, la religione, la falsa scienza, niente di tutto questo avrà la determinante sullo sfracello.
Basterà continuare a coltivare il senso di superiorità con cui ci si riempie la mente, il corpo e ogni fibra che vi riguarda.
Lo faranno le persone con le loro stesse mani.
Sarà l''ego che ammazzerà tutti.
E visto che ho capito che devo mettere i sottotitoli ai post, sto parlando di ego fasullo, esaltato, iperfunzionante e distorto. Ovvero quello che appartiene alla maggioranza e anche a chi si reputa diverso o fuori dal Sistema. E non parlo nemmeno di una rabbia sacra e legittima, purché sia capace di esprimersi.
Quando non si può più parlare con la gente perché si pensa solo ad attaccare e sputtanare senza un minimo di educazione e senso logico, vuol dire che si è solo istinti, pulsioni e sconcerto, e si è arrivati al capolinea.
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annaora · 2 years ago
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Il Brogliaccio 1
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Procedura di prontezza produttiva inizio (PIPPI)
A.    Adesso scriviamo un racconto noir
C.    Ancora con questa storia
A.    Ho voglia di scrivere
C.    Non è nelle nostre corde, attitudini, competenze
A.    Ho capito Comunque ho deciso. Avverti tutti i tuoi assistenti che staremo qui tutto il pomeriggio. Ho visto un film coreano con sottotitoli in spagnolo e mi ha fatto venire voglia di righe noir.
C.    Ti seguo perché non ho voglia di Sudoku. Quali sono i dati certi?
A.    Racconto breve, in prima persona, genere noir, uomo generico, citta generica, situazione cupa, aperta nel passato, nel futuro, e in tensione nel presente. Chi consulti?
C.    Immaginazione Memoria Pigrizia Autostima Ego
A.    Perché Pigrizia?
C.     Devo tenerla impegnata, altrimenti è di ostacolo
A.    Cosa mi proponi quindi?
C.    Ok raduno il gruppo di lavoro e ti aggiorno via via. Dammi qualche istante e ti invio le righe da scrivere al pc. Avete ascoltato tutti? Ci sono domande? Nessuna. Bene. Abbiamo una nuova missione.  Tutti preseti a rapporto. Immaginazione ci sei?
I.     Presente
C.    Tu sei a capo della missione sviluppa questo racconto breve
I.     Ok. Rifletto e ti aggiorno. Dammi un milionesimo di secondo e ti consegno gli spunti. Memoria ci sei?
M.   Presente
I.     Inviami i dati pertinenti alla richiesta. Pigrizia?
P.     …
I.     Pigrizia smetti d’ignorarmi e d’ingozzarti
P.     Calma. Un istante. Eccomi. Ci sono. Presente
I.     Aiuta autostima a stare in piedi.
I.     Ego sei pronto?
E.    Sono nato pronto
AS.   Ma saremo capaci di sviluppare i dati certi?
E.    Tu pensa solo a rimanere in piedi. Penseremo noia tirarti fuori da qui. Non lasceremo nessuno indietro
M.    Questi sono i primi risultati emersi dall’archivio dati
I.     Ok. Adesso rielaboro, voi non smettete di cercare. Cerello li hai ricevuti?
C.    Perfetto. Rieleggo revisiono traduco correggo impagino infine edito ad Anna
A.    Siamo pronti?
C.    Si. Puoi iniziare a premere sui tasti del tuo pc
A.    Perfetto. da questo momento in poi passiamo da condizione di prontezza produttiva livello 5 a livello 3
C.     Ricevuto. Alzata condizione di prontezza produttiva da livello 5 a livello 3.
A.    attivare la modalità aereo
C.    Ricevuto. Modalità aereo attivata.
A.    Inserire la sinapsi automatica
C.     Ricevuto. Sinapsi automatica inserita.
Sinapsi automatica inserita (SAI) 1
Racconto breve, in prima persona, genere noir, uomo generico, citta generica, situazione cupa, aperta nel passato, nel futuro, e in tensione nel presente.
C. Ecci       Era una notte oscura e tempestosa, la pioggia cadeva a dirotto sulle strade deserte della città. Camminavo da solo sotto la pioggia battente, cercando di scordare il passato e l'errore che avevo commesso. Ma la mia coscienza non mi permetteva di dimenticare, e ogni passo che facevo mi ricordava la mia colpa. Il rumore delle gocce d'acqua sulla mia giacca era l'unica compagnia che avevo. Avevo bisogno di un aiuto, qualcosa che potesse liberarmi da quel peso che portavo con me da troppo tempo. Ero disposto a tutto pur di trovare quella redenzione che cercavo, anche ad andare dove nessun uomo sano di mente avrebbe mai osato mettere piede. La mia vita era già stata distrutta, ma ciò che avrebbero scoperto nei meandri oscuri della città sarebbe stato ancora più spaventoso...
ANNA     Scontato ma per un racconto potrebbe andare. Alternative da proporre?
C. Ecci       Era una calda notte d'estate, l'aria densa era impregnata dell'odore del sangue e delle urla disperate che si udivano dall'altro capo della città. Rimanere in una notte come quella era come restare nel terrore, incrociare i ruggiti dei lupi che minano la sicurezza della propria anima pura e innocente. Ma io continuavo a camminare tra le vie vuote, ormai da parecchio tempo. Ero alla ricerca di una risposta, di una verità che potesse darmi la libertà di vivermi una vita diversa e senza rimorsi.
ANNA        Mhmm. Un po’ forzato ma interessante anche questo incipit. Magari li combiniamo insieme usando aggettivi e gerundi. Oppure possiamo utilizzare questa seconda ipotesi per raccontare l’evento dentro al racconto. Cosa ne diresti di inserire altri elementi ma lasciando ancora tutto aperto?
... continua
potrai scaricare gratuitamente tutto il file su www.olivilucia.it
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spettriedemoni · 4 years ago
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Buongiorno @a-no-title, sì la deduzione dell'origine (come scritto nel post) ci è venuta leggendo il cognome del bimbo e ho omesso di dire che anche il secondo nome di battesimo sembrava di origine africana e finché non abbiamo avuto la possibilità di vederlo ci è venuto il dubbio se fosse maschio o femmina. Una volta incontrato dal vivo siamo stati sicuri fosse un maschietto e non solo per il grembiulino azzurro, riservato nel "dress code" scolastico ai maschietti, ma anche perché la madre si riferisce a lui come a un maschietto.
Quanto al nome da "coppia coatta di Torbellamonaca" (o perché non di Torpignattara a sto punto? Non vorremmo mica offendere gli abitanti coatti di Torpignattara?) permettimi di dissentire perché soggetti del genere probabilmente avrebbero dato un nome tipo Johnny, Kevin o simile perché "incute rispetto", per dirla alla Verdone. Una coppia del genere mette nome alla figlia Asia perché così si chiama Asia Argento, non perché hanno fatto il viaggio di nozze in Thailandia che neppure sapevano essere un Asia ma avendo messo nome Asia alla figlia e avendo scoperto che la Thailandia è in Asia lo vedono come "un segno del destino" (true story). Se invece fossimo negli anni '80 probabilmente la coppia cui fai riferimento come stereotipo avrebbe messo nome Bobby al figlio maschio solo perché JR non erano sicuri di come si scrive e probabilmente lo avrebbero registrato "Gei Ar" mentre in caso di figlia femmina non c'era neppure da discutere: Pamela. Infatti guarda in giro quante Pamela ci sono nate in quegli anni. Ho un mio ex datore di lavoro che ne ha trovate 4 quando è andato a battezzare il figlio in chiesa. 4 su 5 (il quinto era il figlio del mio ex titolare). Al mio ex titolare stava per cadere la candela del battesimo per il ridere che gli è venuto nel sentire quel nome dato da genitori e soprattutto da mamme appassionate della serie TV Dallas (true story 2). I danni della TV commerciale, suppongo, che poi ha educato 'sta gente a votare Berlusconi.
Tanto ti dovevo perché magari certi risvolti non li conoscevi. Colpa mia che non sono stato più chiaro.
A mia parziale discolpa posso dire che ho scritto questo post stanotte all'1:45 e l'ho pubblicato oggi dopo una veloce rilettura (evidentemente non abbastanza accurata).
Nuova Vita
Qualche giorno fa Tigrotto mi ha detto, come al solito, che a scuola si è divertito. Stavolta però mi ha detto i nomi di bambini che erano a scuola. 
«C’era Alberto, Francesco P., Marco e Newlife».
Sì perché ha un compagno d’asilo che si chiama Newlife. Lo avevamo visto nell’elenco degli alunni una volta diramato e dal cognome avevamo supposto si trattasse di un bimbo di una coppia africana. Non è il solo nella classe di Tigrotto ad essere di origine africana: c’è anche una bimba di nome Aisha, però il nome di questo bimbo mi ha colpito per i significati che porta. 
Una nuova vita in fondo lo sono tutti i nuovi nati, però ho immaginato che la nuova vita lo è anche per i genitori che si trovano le abitudini e i ritmi stravolti dall’arrivo di un figlio. 
Ho pensato che forse “Nuova Vita” lo sarà per il loro figlio che potrà avere un futuro migliore di quello che hanno avuto i loro genitori o almeno questa e la loro speranza, chissà.
Forse una Nuova Vita è quello che cercavano quando sono andati via dal loro Paese.
Newlife mi sembra improvvisamente un nome bellissimo
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kirayun · 4 years ago
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Scrivere una fanfiction? - Write a fanfiction?
Scusate in anticipo il lungo papiro che vi ritroverete davanti e per quanti riguarda il fandom che ho taggato, ne parlo alla fine, dopo tutta la premessa su di me. Questo post è in italiano ma ho intenzione di mettere la versione tradotta da Google Translate appena finisce la parte italiana, basta scorrere la pagina fino alla scritta “English Version (With Google Translate)”.
Sorry in advance the long papyrus that you will find in front of you and as regards the fandom that I have tagged, I will talk about it at the end, after all the premise about me. This post is in Italian but I intend to put the translated version by Google Translate as soon as the Italian part ends, just scroll down the page until it says “English Version (With Google Translate)”.
Mi sto chiedendo se fare o no un tentativo di scrittura di fanfiction dopo tanti anni di sola lettura.
Ormai non ricordo neanche più quanti anni avevo quando ho cominciato a leggere le prime fanfiction e le prime ship (Fuffy, Fleurmione, Liley, Fangrai), so che su Fanfiction.net sono iscritto da Novembre 2012 quando ho cominciato a salvare fic Swan Queen tra le favorite e le story allerts ma è da prima di incontrare Emma e Regina che mi sono addentrato in questo mondo di storie ispirate alle mie serie e racconti preferiti.
Non ho una grande preparazione grammaticale, ho finito la scuola dell’obbligo italiana e i pochi tentativi che ho dato a quella successiva era praticamente una scuola tecnica per computer ma non ho mai finito il primo anno e quindi non studio seriamente da quando avevo 18 anni. Quando scrivo un post o qualsiasi cosa ho sempre il timore di usare troppo le varie “,” “:” “;” ecc., tendo a scrivere molto velocemente con la tastiera e se non fosse per i correttori automatici spesso lascerei parole scritte nell’ordine sbagliato o con errori di cui non mi sono accorto (ma se mi mettessi a scrivere prenderò l’abitudine di rileggere bene tutto quello che scrivo); non ho un verso senso di come deve essere la grammatica di una storia e ho la sensazione che scriverei quello che sembrerà di certo il lavoro di un principiante o di un bambino. Una cosa però devo ammetterla: ai tempi della scuola mi piaceva scrivere e inventare storie e una volta ne ho fatta pure leggere una alla mia insegnante.
Da anni grazie alla fanfiction non faccio altro che immaginare nella mia testa come cambierei io la storia di base o i personaggi di un determinato fandom e come mi piacerebbe che andassero le cose, ma la mia scarsa preparazione e il fatto che leggo praticamente solo storie in inglese tradotte  in automatico da Chrome con translate non mi ha mai fatto provare a cimentarmi.
La lingua è proprio il più grande fattore che mi ha sempre fermato da provare anche le più piccole cose visto che la community inglese delle fanfiction è decisamente più ampia e riconosciuta di quella italiana e io sono uno che prima leggeva solo su Fanfiction.net, e ora  anche se continuo ad usarlo, sono soprattutto su AO3. Con anni di storie tradotte, serie guardate in lingua originale con i sottotitoli e una piccola preparazione di base a scuola ho imparato molto inglese ma ancora oggi se devo scrivere un post in inglese da qualche parte lo traduco con translate e praticamente non parlo la lingua ma sto cercando di migliorare in maniera “casalinga” ovvero continuando con i sottotitoli e provando a rivedere cose già viste (film, serie ecc.) in inglese e con anche i subs eng per associare il suono delle parole alla scrittura. Questi sono i motivi per cui, vista la mia già poca preparazione in materia, le storie che pubblicherei sarebbero in italiano ma con AO3 come piattaforma principale e visto che il grosso del pubblico legge in inglese, non saprei neanche se ne varrebbe la pena fare tutto il lavoro che ci vuole dietro ad una storia (aspiro a farne una lunga, ma ne parlerò dopo) se poi i fandom a cui mi rivolgo non la leggerebbero per via della lingua diversa (e non so se in altre lingue i lettori usano il mio “trucco” di tradurre con Chrome o translate).
Non sono uno che progetta “il grande schema”: che pensa troppo in anticipo dove vuole andare con una storia, i personaggi, quando vuole finire...magari con il tempo e i tentativi la cosa cambierebbe ma in genere uso l’istinto quando mi immagino una storia e posso solo sperare che alla fine ne venga fuori qualcosa di sensato e soddisfacente che non mi faccia rimpiangere il lavoro svolto.
Non so quasi niente del mondo dietro la creazione di fanfiction, sono sempre stato solo un lettore, per cui non seguo nessuna community, blog o gruppo su cosa e come fanno gli autori i propri lavori ed è già tanto (grazie alle note degli autori) se so che cosa è un beta tester anche se io non ne avrei uno e non saprei come cercarlo, soprattutto nella mia lingua; il problema poi e che sono una persona molto timida e parlo di rado con qualcuno in chat vocali e pochissime volte con messaggi privati e anche se uso i social tutto i giorni (twitter, instagram, tumblr, facebook), anche in quel mondo solo soprattutto un lettore, postando pochissimo (twitter, instagram, tumblr,) o per nulla (instagram, facebook).
Le domande alla fine di tutto questo sono: visto tutto quello che vi ho raccontato sulla mia preparazione e le mie capacità, il fatto di non appartenere alla principale lingua dei siti in cui scriverei,  il non sapere se e come porterò a termine quello che comincio, se avrò la pazienza di provare questa nuova cosa che da anni mi attira... insomma, dovrei provarci comunque? Devo dare almeno un tentativo? Vedere se ne sono in grado? Per me il mondo delle fanfiction sembra proprio il posto dove anche dei principianti alla scrittura come me possano provare a scrivere la propria versione di ciò che gli piace e ama e vorrei sapere se c’è posto anche per me e i sicuri disastri che creerei.
Domanda solo per chi legge in inglese: Eventualmente, versioni più piccole e corte delle mie fanfiction le leggereste (tipo qui su tumblr) se le posto dopo averle tradotte con Translate? Perché se per voi una traduzione del traduttore è troppo male allora magari evito di peggiorare quello che già sarebbe un lavoro abbastanza semplice.
E veniamo finalmente al fandom che ho taggato: 
Skimmons/BioQuake
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Perchè proprio Skimmons? (p.s. ho sempre preferito il vecchio nome ship, ma mi vanno bene entrambi). Skimmons è una ship che ho sempre adorato fin dalla prima stagione, e anche se negli ultimi anni la presenza del fandom su di essa è calata parecchio e per quanto capisca che nel mondo AOS è Fitzsimmons la nave principale (contro cui non ho nulla ed è una delle poche ship etero che non mi da fastidio vedere con le mie characthers preferite), ho e avrò sempre un debole per Daisy e Jemma insieme e rimangono una delle mie OTP più alte personalmente, affianco a nomi grandi come Swan Queen, Faberry, Supercorp e Clexa; inoltre sono uno shipper quasi unicamente Femslash (con poche eccezioni come Harmony e Snowbarry) e la maggior parte delle mie ship sono non canoniche (purtroppo!). 
Forse proprio perché Skimmons a confronto di quelle altre ship ha un fanbase più piccola e vengono postate sempre meno storie che sento il bisogno di provare a crearne una mia versione, un mio modo per cui queste due dovrebbero stare insieme e riscrivere cosi la loro storia. Perché è proprio questo che vorrei provare a fare: io ho un debole per le storie che modificano gli avvenimenti canonici per farne la versione di quella particolare Ship; leggo anche molti AU ma ho sempre un sorriso sul volto quando trovo una storia che riscrive una serie o un film nella versione che a noi shipper di quella particolare coppia avremmo amato se fossero state canon.
La mia idea sarebbe di fare un tentativo di ripatire dall’inizio di AOS e provare a fare ogni puntata la mia versione, iniziando simile ai veri episodi e pian piano variando sempre più cose finendo in una direzione totalmente diversa con trame sempre più originali (evitando cosi trame e personaggi che non mi hanno mai entusiasmato troppo) e apparizioni crossover di altri fandom (ma praticamente solo dei personaggi, non le storie) perché una mio piacere segreto è immaginare le mie varie ship che interagiscono nello stesso universo (con questo non sto pensando ad una mega combinazione di tante ship ma solo non avrei problemi ogni tanto a farne apparire qualcuna, anche solo per poco, in una delle mie storie).
Ma Skimmons sarebbe solo la mia prima storia principale il “grande progetto” da fare con calma, postare per bene su AO3 e scritto nel tempo e quindi non escludo lavori molto più piccoli in tutti i vari fandom che amo quando mi viene l’ispirazione. Anche questo appunto “grande progetto” è una vera incognita e potrei non riuscirci neanche perché per farlo prima di tutto dovrei rivedere ogni episodio per ogni capitolo, trovare le idee per la mia versione, scriverle, rileggere e correggere, essere soddisfatto di cosa viene fuori… insomma è tutto un tale casino che potrei facilmente schiantarmi e rinunciarci, decidendo magari di ripiegare solo per cose più piccole e veloci.
Ed eccoci finalmente giunti alla fine, 1500 parole più tardi e almeno qualche ora a scrivere per spiegare non solo a chi avrà il coraggio di leggere tutto, ma anche a me stesso, i motivi e le domande che avevo dentro di me da tirare fuori e scrivere la mondo per vedere se questa è una strada che dovrei tentare.
By Kira 
English Version (With Google Translate):
I'm wondering whether or not to make an attempt at writing fanfiction after so many years of read-only.
By now I don't even remember how old I was when I started reading the first fanfictions and the first ships (Fuffy, Fleurmione, Liley, Fangrai), I know that on Fanfiction.net I have been registered since November 2012 when I started saving fic Swan Queen between favorites and story allerts but it was before meeting Emma and Regina that I entered this world of stories inspired by my favorite series and stories.
I do not have a great grammar preparation, I finished the Italian compulsory school and the few attempts I gave to the next one was practically a technical school for computers but I never finished the first year and therefore I have not studied seriously since I was 18. When I write a post or anything I am always afraid of using too many "," ":" ";" etc., I tend to type very quickly with the keyboard and if it were not for the automatic correctors I would often leave words written in the wrong order or with errors that I did not notice (but if I started to write I will get into the habit of rereading well everything I write); I have no sense of what the grammar of a story must be and I have a feeling that I would write what will certainly look like the work of a beginner or a child. But I have to admit one thing: in school I liked to write and invent stories and once I even had my teacher read one.
For years thanks to fanfiction I have been imagining in my head how I would change the basic story or the characters of a certain fandom and how I would like things to go, but my poor preparation and the fact that I practically read only stories in English automatically translated from Chrome with translate never made me try my hand.
Language is precisely the biggest factor that has always stopped me from trying even the smallest things since the English fanfiction community is much larger and more recognized than the Italian one and I am one who previously only read on Fanfiction.net, and now even though i keep using it i am mostly on AO3. With years of translated stories, series watched in the original language with subtitles and a little basic preparation in school I learned a lot of English but still today if I have to write a post in English somewhere I translate it with translate and I practically do not speak the language but I am trying to improve in a "home" way, that is continuing with subtitles and trying to review things already seen (films, series, etc.) in English and also with subs eng to associate the sound of words with writing. These are the reasons why, given my already poor preparation on the subject, the stories I would publish would be in Italian but with AO3 as the main platform and since the bulk of the public reads in English, I wouldn't even know if it would be worth doing everything the work that goes into a story (I aspire to make a long one, but I'll talk about it later) if the fandoms I am addressing would not read it because of the different language (and I don't know if in other languages ​​the readers use mine "Trick" to translate with Chrome or translate).
I am not one who designs "the grand scheme": who thinks too far in advance where he wants to go with a story, the characters, when he wants to end ... maybe with time and attempts it would change but generally I use instinct when I I imagine a story and I can only hope that in the end something sensible and satisfying will come out that does not make me regret the work done.
I know almost nothing about the world behind the creation of fanfiction, I've always been just a reader, so I don't follow any community, blog or group about what and how the authors do their work and that's already a lot (thanks to the authors' notes) if I know what a beta tester is even if I don't have one and I don't know how to look for it, especially in my language; the problem then is that I am a very shy person and I rarely speak with someone in voice chats and very few times with private messages and even if I use social media all day (twitter, instagram, tumblr, facebook), even in that world only above all a reader, posting very little (twitter, instagram, tumblr,) or not at all (instagram, facebook).
The questions at the end of all this are: given everything I have told you about my preparation and my skills, the fact that I do not belong to the main language of the sites where I would write, not knowing if and how I will finish what I am starting , if I have the patience to try this new thing that has attracted me for years ... well, should I try it anyway? Should I at least give it a try? See if they are capable of it? For me, the world of fanfiction seems to be the place where even beginners to writing like me can try to write their own version of what they like and love and I would like to know if there is room for me too and the sure disasters I would create.
Question only for those who read in English: Eventually, smaller and shorter versions of my fanfictions would you read them (like here on tumblr) if I post them after having translated them with Translate? Because if a translation of the translator is too bad for you then maybe I avoid worsening what would already be a fairly simple job.
And we finally come to the fandom I tagged:
Skimmons/BioQuake
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Why Skimmons? (p.s. I have always preferred the old name ship, but both are fine). Skimmons is a ship that I have always loved since the first season, and even if in recent years the presence of the fandom on it has dropped a lot and as much as I understand that in the AOS world it is Fitzsimmons the main ship (against which I have nothing and it is one of the few straight ships that I don't mind seeing with my favorite characthers), I have and will always have a soft spot for Daisy and Jemma together and they remain one of my highest OTPs personally, alongside big names like Swan Queen, Faberry, Supercorp and Clexa; I am also an almost uniquely Femslash shipper (with a few exceptions like Harmony and Snowbarry) and most of my ships are non-canonical (unfortunately!).
Maybe because Skimmons compared to those other ships has a smaller fanbase and fewer and fewer stories are posted that I feel the need to try to create my own version, my way in which these two should be together and thus rewrite their history. Because this is exactly what I would like to try to do: I have a weakness for stories that modify canonical events to make them the version of that particular Ship; I also read a lot of AUs but I always have a smile on my face when I find a story that rewrites a series or a movie in the version that we shippers of that particular couple would have loved if they had been canon.
My idea would be to make an attempt to replay from the beginning of AOS and try to make each episode my version, starting similar to the real episodes and gradually varying more and more things ending in a totally different direction with more and more original plots (avoiding so plots and characters that have never thrilled me too much) and crossover appearances by other fandoms (but practically only characters, not the stories) because my secret pleasure is to imagine my various ships interacting in the same universe (I'm not thinking of a mega combination of many ships but only I would have no problem every now and then to make some of them appear, even if only briefly, in one of my stories).
But Skimmons would only be my first main story, the "big project" to be done calmly, post well on AO3 and written over time, and therefore I do not rule out much smaller jobs in all the various fandoms that I love when inspiration comes to me. Even this "great project" is a real unknown and I might not even succeed because to do it first of all I would have to review each episode for each chapter, find ideas for my version, write them, reread and correct them, be satisfied with what comes out ... in short, it's all such a mess that I could easily crash and give it up, maybe I decide to fall back only for smaller and faster things.
And here we are finally at the end, 1500 words later and at least a few hours to write to explain not only to those who have the courage to read everything, but also to myself, the reasons and questions I had inside of me to pull out and write the world to see if this is a path I should try.
By Kira
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lukish25 · 5 years ago
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Ricordare Max Payne 3
‘Per come la vedo io esistono due generi di persone: quelli che passano la vita a costruirsi un futuro e quelli che la trascorrono a ricostruire un passato. Per troppo tempo io ero rimasto nel mezzo, nascosto nell'ombra.’
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2001. Ho quindici anni e tutto quello che voglio è giocare a Max Payne fino a farmi sanguinare gli occhi. Perché una cosa così non si era mai vista. Molto più di un semplice videogioco: adulto, cupo, drammatico, cinico. NOIR.
Dimenticatevi pure tutte quelle cose che oggi appaiono scontate come le coperture o la rigenerazione automatica della salute. Tutto ciò nel 2001 non era ancora stato minimamente concepito.
C’eri tu, la tua arma, i tuoi antidolorifici e un’orda di gente da ammazzare. Era bellissimo.
Il lavoro messo in piedi da Remedy -superlativo- aveva un unico difetto: Max Payne e Max Payne 2 erano dannatamente brevi. Brevissimi. Erano un assaggio di perfezione per un ragazzo cresciuto a pane, action movies ed eroi solitari. Il primo Max ti trascina dentro la storia, ti rapisce, perché c’è la volontà di scoprire cosa diavolo è accaduto alla propria famiglia, alla propria bambina, al sogno americano andato in fumo. E in men che non si dica è finito.
Ma come? Serviva un seguito, che arriva. Impiega anche poco. Due anni, ma il problema si ripete. Storia appassionante, personaggi immortali ma la durata è di nuovo troppo breve. La sensazione è quella di soddisfazione misto frustrazione, perché si ha tra le mani un capolavoro, un qualcosa che mai nessuno era riuscito a mettere in piedi fino a quel momento e cazzo finisce subito. Come le cose più belle. Poi il vuoto.
Quasi dieci anni dopo iniziano a circolare voci. Rockstar metterà in piedi Max Payne 3, Remedy ha ceduto la licenza. 
Ho paura. Quando escono, le prime immagini  mi lasciano interdetto. Abbandonati i toni grigi di New York per passare ai colori caldi del Brasile, abbandonata la giacca di pelle per le canottiere. Pelato, stanco, appesantito, Max Payne è tornato e i dieci anni si fanno tremendamente sentire. Ma stiamo parlando di Rockstar dannazione, non può affondare uno dei suoi cavalli di battaglia, l’antieroe per eccellenza. Devo fidarmi.
E infatti. Max Payne 3 esce il 18 Maggio 2012, il 18 sera io sono attaccato alla mia console- altro salto incredibile rispetto ai primi due giocati sul computer- e ho una paura maledetta di non riuscire a gestire al meglio il mio alter-ego preferito.
Oggi, due mesi dopo, si conclude la storia.
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Grazie Rockstar.
Perché in quattro anni di X-Box 360 non ho mai affrontato niente di simile. 
Max Payne 3 è tutto quello che chi ha amato alla follia i primi due capitoli vuole avere tra le mani. Gli anni passano, le tecniche si aggiornano, le coperture finiscono inevitabilmente dentro al gioco, ma non si rivelano elementi fondamentali e lo spirito originario rimane intatto. 
Io le chiamavo ‘Azioni alla Max Payne’: insensato senso del coraggio, schiena dritta e tuffi a viso aperto in bocca a una tonnellata di stronzi da ammazzare. Ci sono ancora e sono fondamentali durante l’avanzamento del gioco, come è fondamentale il bullet-time, allora autentica rivoluzione, oggi graditissimo ritorno. Torna pure l’eterna sfiga di Max, il classico ‘uomo giusto, nel posto sbagliato, al momento sbagliato’ e soprattutto quello che nei primi due capitoli ha caratterizzato così tanto il prodotto Rockstar: la storia appassionante, densa di contenuti, di intrecci, finalmente profonda al punto giusto, lunga al punto giusto. Dio, la lunghezza di questa storia è la bellezza, è il vero valore aggiunto, è quel momento in cui alla fine di una sezione preghi ce ne sia un’altra e scopri che non sei nemmeno a metà. E godi. Un sacco.
Una cosa che Rockstar ha tenuto nascosto ai fan accaniti per farli scoppiare a piangere una volta svelata. Il Brasile è il centro della scena ma ci sono dei flashback, a New York, in cui rivediamo quello che era il vecchio Max, come sarebbe stato allora con le tecnologie di oggi. Ed è una cosa per cui si perde letteralmente la testa.
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Lati negativi di questo capitolo? Rockstar non ha tradotto il gioco in italiano. La traduzione dei primi due capitoli era fatta a regola d’arte e ammetto che sentire una voce diversa da quella di Giorgio Melazzi potrebbe far storcere il naso più di un giocatore. Ma i doppiatori originali fanno un lavoro eccellente e la differenza non si nota più di tanto una volta intrapresi i primi capitoli. Se masticate piuttosto bene l’inglese fate a meno dei sottotitoli. In caso contrario, beh, la speranza è quella di non avere problemi di vista. Dimensioni ridotte e colore che si amalgama fin troppo bene con l’ambiente circostante.
Per il resto il gioco è un enorme Must-Have. Se non avete mai giocato a Max Payne, oltre ad essere delle persone orribili, fate ancora tempo a recuperare i primi due capitoli, dopodiché correte in negozio e arraffatevi questo ultimo capitolo. E tornate a farvi sanguinare gli occhi.
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diariodiunastoryteller · 6 years ago
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Come riconoscere le fake news al primo sguardo
Piccola premessa per i cacciatori di fake news
Diffondere una notizia o un'informazione non corretta è dannoso - alla lunga - anche per chi intende farlo volutamente e con palese intento malevolo. Perché distruggere la realtà dei fatti e sostituirla con una parziale verità, omissione o falsità può incidere anche sulle azioni che interessano l'umanità a livello "macro", e quindi decretano le sorti di chi le vive a livello "micro".
Ecco perché tutti - e mi c'includo anch'io - dovremmo allenarci ad effettuare una serie di verifiche, prima di ritenere qualunque notizia davvero accurata e, possibilmente, col più alto margine di obiettività (aka aderenza ai fatti reali).
Qui ho elencato una serie di "step" utili a raggiungere la meta, ossia la probabilità abbastanza elevata di non dare credito a una notizia poco attendibile o falsa (fake news).
⚠️ AVVERTENZA
Ovviamente i consigli che seguono, derivanti dalla mia personale esperienza, non offrono una garanzia totale (ma nemmeno parziale) per l'individuazione di potenziali fake news. La prova definitiva è sempre data dal buonsenso, dall'analisi del contesto, dalla logica. Pertanto, declino qualunque responsabilità per chi avrà letto e messo in pratica ogni parola di questo articolo, senza però attivare la mente in presenza di casi particolari e specifici.
Detto questo... Ecco un bel po' di suggerimenti:
Il titolo è troppo accattivante, suscita una curiosità morbosa, "dice e non dice"? È probabilmente clickbait. (Non essere pigro 😉 cliccando qui puoi vedere la definizione di c_lickbait)_. Questo può essere il primo indizio di un articolo non veritiero o, comunque, manifesta un modo poco corretto di fare informazione - nel caso in cui la notizia sia attendibile.
Leggi la notizia per intero. Non fermarti ai vari sottotitoli, titoli di paragrafo, parole-chiavi, sommari, immagini o video. Non accontentarti, insomma, di una lettura "mordi-e-fuggi", perché se la notizia è stata confezionata ad arte per attirare lo sguardo del lettore, rischi di perderti precisazioni interne al testo che, magari, mirano ad esprimere un concetto opposto. Non è raro, infatti, l'utilizzo di una sottile dose di metafore e figure retoriche rispetto a specifici argomenti (anche se sarebbe opportuno mantenere l'informazione comprensibile a tutti). Quindi, le prime 5 righe non bastano a farti capire qual è il cuore dell'articolo.
Googla la notizia sospetta. Se l'informazione che stai leggendo è molto diffusa, non avrai difficoltà a trovare una smentita digitando su Google [titolo notizia + bufala]. Se quello che hai letto è falso (ma virale), ed è stato già intercettato da "smascheratori" allenati, nei risultati di ricerca vedrai i contro-titoli dei portali di "fact checking" (controllo della notizia), che hanno già verificato tutto 😉 Eccone alcuni da salvare tra i "Preferiti" del browser: Butac, Giornalettismo, Pagella Politica.
Verifica l'URL della homepage. Se la notizia proviene da uno di questi siti web, o dai siti e blog elencati qui e qui (es. ilfattoquotiDAino, il GioMale, Libero Giornale) vale quanto la carta straccia.
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Cerca la pagina "Chi siamo" e controlla i credits nel footer. Normalmente, un giornale online attendibile dovrebbe recare una dicitura di questo tipo: "[Nome del giornale] è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di [nome città] n. [...] - XX/XX/XXXX [data di registrazione]", con il nome dell'Editore e del Direttore Responsabile. Nella pagina "Chi siamo" dovrebbero esserci anche recapiti telefonici e indirizzi email reali, non un semplice modulo di contatto.
"Devo proprio fare tutto questo?" Dipende... da quanto sei disposto a credere a ciò che leggi.
Controlla le fonti. A meno che il giornalista non decida di tutelare le proprie fonti (persone fisiche) omettendone il nome (purché attendibili, sulla base delle sue ricerche), un ottimo indizio di fake news è l'assenza di fonti precise e verificabili, nonché di hyperlink da cui collegarsi alle fonti citate. Facciamo un esempio: "Secondo recenti statistiche..." Quali? Chi o quale istituzione le ha rilevate? Quanta credibilità hanno queste rilevazioni? Come sono state effettuate (campioni quantitativi, periodo temporale, metodologia)? Esiste un documento che provi queste rilevazioni e che sia liberamente consultabile? E infine, l'autore dell'articolo ha correttamente interpretato le statistiche, o si è lasciato - volutamente o ingenuamente - fuorviare dai dati che gli risultano poco chiari? In mancanza di fonti documentabili o accertabili, qualunque notizia è da mettere in discussione.
Verifica il nome dell'autore. Diffida dei siti web che non pubblicano mai i nomi degli autori, restando in anonimo o nascondendosi dietro pseudonimi o termini generici (es. Autore, Redattore). Se l'autore ha speso tempo ed energie per uno scoop incredibile, perché non dovrebbe andarne fiero?
Ortografia e grammatica. Anche se sulla sintassi, a volte, è possibile chiudere un occhio, sull'ortografia e sulla grammatica non si dovrebbe transigere. Alt! Non ti sto suggerendo di eccedere nel senso opposto (es. saturare i commenti di precisazioni grammaticali sterili o fini a se stesse), ma di affinare i tuoi sospetti in presenza di virgole separate dalle parole che precedono , punti di sospensione (peggio se in numero inferiore o superiore a tre ........), alle maiuscole inutili (la Donna Ha Detto Che Ecc.), ai puLtroppo e "qual'è" con l'apostrofo (ignoranza cronica) e agli eccessi di punteggiatura_ !?!?!?!_ 😉
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Scopo dell'articolo poco chiaro o notizia interrotta. A meno che non si tratti di "notizie flash" (es. aggiornamenti su eventi sportivi o calamità naturali, ecc.), se dopo la lettura ti ritrovi a notare una sensazione di suspense o una non-notizia (es. _La signora Carmela ha cucinato il pranzo, vediamo come lo ha preparato _- e questo non ha alcuna rilevanza se non, ad esempio, venderti una marca di pasta), allora elimina per sempre quel sito web o blog dalla tua whitelist! Le informazioni promozionali devono essere sempre segnalate da un disclaimer e distinte dalla vera informazione giornalistica.
La notizia è tradotta da un articolo in lingua straniera? Verifica che esista il link all'articolo originale, che la testata estera sia attendibile e - soprattutto - che esista! Google Translate è il tuo miglior alleato, e in alcuni casi Google Chrome ti chiederà automaticamente se desideri tradurre l'articolo nella tua lingua.
Alto numero di condivisioni e commenti. Se una notizia è esageratamente virale, meglio diffidarne. Il 90% di chi ha sentito l'urgenza di commentarla e condividerla - magari aggiungendo a malapena poche parole confuse - quasi certamente non avrà seguito accorgimenti come quelli descritti qui sopra.
Tieni d'occhio il contesto generale. L'attendibilità di una notizia può dipendere anche da chi la scrive e da chi la legge (destinatario finale). Se quindi noti frasi tendenziose, o articoli che sembrano scritti proprio per ricevere e provocare un determinato tipo di commenti (es. "Vergogna! Basta! Guarda quello!"), prova a chiederti perché la notizia sia stata scritta in quel modo, e non in maniera opposta.
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Immagini troppo "di repertorio", quasi nessuna originale. A meno che non si tratti di un blog, un sito web che si "spaccia" per una vera testata giornalistica dovrebbe avere anche fotografi e/o videomaker a disposizione per le notizie del giorno. Questo perché, in una redazione giornalistica "a pieno regime", cercare immagini gratis per tutti gli articoli può richiedere molto tempo, e acquistare immagini professionali (soluzione molto comoda) comporta costi che i dilettanti non possono - ovviamente - sostenere. Per questo, i falsi giornali preferiscono immagini o video coperti da diritto d'autore, pubblicati senza credits o in assenza di adeguati permessi.
Volti di minori non oscurati, fotoritocco, scarsa attenzione per gli argomenti sensibili. Esiste una legislazione specifica per ognuno di questi casi. Le fotografie alterate non costituiscono elementi attendibili, ma anche la pubblicazione di immagini troppo violente, o che ritraggono minori in assenza di specifici permessi, è davvero inaccettabile. Inoltre, notizie troppo "morbose" e cruente denotano, se non potenziali fake news, sicuramente una scarsa conoscenza della normativa in materia e, quindi, qualcosa da cui prendere (almeno momentaneamente) le distanze.
Anche i giornali attendibili sbagliano. Non sempre le testate più famose e a tiratura nazionale sono immuni dalle fake news. È già successo che la fretta di pubblicare per primi giocasse brutti scherzi perfino alle maggiori testate italiane. Eppure, in rari casi, alcuni hanno avuto l'umiltà di rettificare e correggere anche notizie non particolarmente rilevanti (ma comunque errate). Massima stima per chi costruisce la propria credibilità sul fact checking.
Questo articolo ti è stato utile? Hai altri suggerimenti per smascherare le #fakenews?
Scrivilo nei commenti, a beneficio di tutti. Grazie,
~ unastoryteller
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heresiae · 3 years ago
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devi capire che ho una capacità espressiva che praticamente sorpassa i sottotitoli della Disney.
una volta un mio ex-professore mi scelse apposta come assistente in uno spettacolo grosso, perché non parlavo mai, ma si capiva esattamente cosa mi stesse passando per la testa, specie se erano puttanate. praticamente faceva in modo di mettere il suo interlocutore con le spalle rivolte verso di me e si faceva grasse risate.
ci sono voluti ANNI per sviluppare un minimo di faccia da poker e molti di più per modulare il tono della voce (credo che per metà della mia vita io abbia ringhiato più che parlare). tutto questo lavoro è stato eliminato da due anni e rotti di vita da reclusa.
che poi in call, una volta chiusa, posso andare sul balcone e complimentare i miei gerani per il loro sforzo e coccolare i gatti. dal vivo devo rimanere a una scrivania e fingere di non voler infilare una matita in un occhio a qualcuno.
ah, e i colleghi più irritanti sono ovviamente i più permalosi. della serie che riescono a offendersi anche quando non stai parlando di loro.
Incidente n° 1: Strategist è due giorni che si lamenta che, una volta aperto Miro, questo gli da l'interfaccia minuscolissima. Insiste che lo zoom non fa niente, è Miro, è qualcosa che ha cliccato al primo accesso. Finalmente riesco a fargli fare ctrl e +. Lui ci stava provando con la rotella del mouse. Problema risolto
Incidente n°2: decido di cominciare a iniziare a spiegare in maniera strutturata a Designer il progetto che ho ereditato e che ha avuto un botto di modifiche, per fargliele tutte per bene e ricordarmele pure io man mano che vado avanti, perché questo è il progetto meno documentato del pianeta. Project Manager risolve i suoi problemi di connessione e comincia a interrompermi ogni tre per due, facendomi perdere il filo, la fiducia nell'umanità, la voglia di vivere e il pacifismo.
Io il ritorno al 60% in presenza nei prossimi due mesi la vedo durissima. Non li sopporto in call, cosa cazzo farò dal vero?
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dilebe06 · 5 years ago
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L’impero romano colpisce ancora
La mia mente mi stupisce sempre. 
Prima di venire in campeggio, sicura che internet non ci fosse, mi ero scaricata dozzine di roba da Netflix. 
Mi ero fatta una lista vera e propria, tra serie, anime, documentari e drama. Ero super coperta per questa settimana al mare. 
Ma poi si è scatenata la problematica: cosa vedere quando gioco a Pokemon? 
Infatti mentre decido quale mostriciattolo mandare in campo, il mio cervello deve essere su questo, e non impegnato a leggere i sottotitoli. Ma io ho scaricato solo roba con i sub ita. Dannazione! 
Ma c’è una buona notizia: la connessione wi fi c’è. Un pò traballante ma esiste. Ergo, posso risolverla cercando una serie - magari già vista - da mettere in sottofondo mentre cerco Vibrava in mezzo al fogliame. 
E mentre scelgo il fortunato video, la mia attenzione cade su questo documentario: L’impero romano
Devo dire che non è male. Da tenere in sottofondo è perfetto, sopratutto perchè ripassi anche la storia. Bella la sigla, la scenografia e bravi quasi tutti gli attori. Tanto più che la voce narrante è Sean Bean. 
Il documentario è diviso in 3 stagioni dove ognuna di loro, riguarda un Imperatore Romano: Commodo nella 1°, Cesare nella 2° e Caligola nella 3° e so già che quest’ultimo sarà il mio preferito 
Ogni puntata esamina l’epoca romana di cui sta parlando sotto tutti gli aspetti possibili - politico, socio-economico, tradizioni, usi e costumi - con video con attori intervallati da parole di storici che commentano e cercano di spiegare determinati eventi e comportamenti. 
Non ho esattamente capito però, perchè la serie parta da Commodo anzichè da Cesare, visto che temporalmente il primo imperatore di Roma è stato proprio quest’ultimo. 
Attualmente ho visto la prima stagione - Commodo dunque - ed è stato perlomeno interessante. Non ricordavo la metà di quello che stava andava in onda poichè nella lunga lista di uomini importanti romani fatti a scuola, questo imperatore era sempre rimasto un pò indietro. 
Difficile competere con Cesare, Caligola, Nerone, Adriano, Antonino Pio, Ottaviano...
Comunque sia al di là della trama, eventi o personaggi di cui non si può dire nulla, perchè è storia, ci sono alcune domande che mi sono fatta per tutta la stagione: 
Perchè se la serie è ambientata a Roma, in Italia, nessun personaggio sembra effettivamente italiano? 
Quale problema ha avuto la costumista, per fare un solo vestito per attore? vestito che ricopre anni di vita del personaggio. Commodo diviene imperatore indossando una tunica e morirà anni dopo sempre con la stessa tunica. O la costumista era pigra, o vige la regola dell’armadio di Paperino.
Perchè Faustina - madre di Commodo - scappa in Egitto senza scorta, senza abiti adeguati sembrando una top model nella pubblicità di un profumo, più che una fuggiasca? 
Rileggendo su Wikipedia la storia di Commodo, viene fuori che il signorino non fosse proprio sanissimo di mente. Alcune fonti dicono che abusò delle sorelle e tentò di dare fuoco ad un servo 
Come Caligola e Nerone, è descritto dagli storici come stravagante, crudele e depravato. x
Senza andare nello specifico, mi chiedo se il documentario non abbia inserito nessuna di queste “qualità” di Commodo per qualche motivo: infatti vediamo il nostro protagonista andare in crash solo verso la fine del suo regno. 
Durante la giovinezza e anche quando è al potere, non mostra esempi di crudeltà o depravazione. Nada de nada. 
Ma sopratutto: 
Quanto è stato figo Cassio Dione per essere sopravvissuto a tutti loro??!!! 
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Mi accingo adesso a vedere la seconda stagione e già i primi minuti di Giulio Cesare sono una beatitudine: dove Commodo si lasciava manipolare da chiunque ed era un debole viziato, Cesare già nei primi 20 minuti fa un bel discorso ai soldati...un discorso da Leader. 
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nottinsonni · 3 years ago
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essere una traduttrice è un lavoro mentalmente faticoso nel senso che nel mio cervello sono sempre in modalità lavorativa h24 sono arrivata pure a mettere i sottotitoli in italiano quando guardo le serie IN ITALIANO per fare il processo inverso e vedere quanto male è stato fatto il doppiaggio e pensare a come Io lo avrei fatto (perché solitamente su netflix i sottotitoli vengono fatti accuratamente dall'originale a differenza del doppiaggio ufficiale). o quando in libreria cerco le diverse edizioni dello stesso libro per vedere le differenze nella prima pagina. O QUANDO ESCE UN NUOVO FILM DISNEY E DEVO STRAPPARMI I CAPELLI PER LA TRADUZIONE DELLE CANZONI io sono sempre lì sto sempre a giudicare come sono state tradotte le cose non mi do pace è una sofferenza interiore che non consiglio a nessuno.
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imperotenebre · 5 years ago
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Catherine Fullbody Heart's Desire Premium Edition PS4 unboxing
Ebbene si, le remastered colpiscono ancora ed un altro gioco della PS3 approda su PS4 con una spolveratina alla grafica e qualche contenuto extra per spillarci nuovamente soldi.
Ma ciò non importa perché io AMO Catherine e lo rigioco volentieri riveduto e corretto, con una nuova ragazza a sconvolgere gli equilibri amorosi del povero Vincent, quindi questa Fullbody è un must per tutti cli appassionati ma non solo perché sono riuscito a mettere le mani sulla Heart's Desire Premium Edition per PS4 di cui adesso vedremo l'unboxing.
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Il primo impatto è stato notevole anche se il peluche della pecora me lo immaginavo un po più grosso ma a giocandoci ho scoperto che questa edizione ha comunque la lingua italiana per i sottotitoli ed è un altro grande punto a favore.
Già la copertina e la scatola, il box contenitore con le schermate di gioco, è uno spettacolo per gli occhi.
L'artbook è una gioia per gli occhi e personalmente amo questo genere di extra nelle confezioni collector mentre la presenza del CD fisico è stata una sorpresa dato che molti titoli danno solo la colonna sonora digitale.
Naturalmente il mio amore è il peluche di Vincente pecorella con le mutande che a fini collezionistici e per non rovinarlo rimarrà preservato nella plastica per sempre. Se già così state sbavando di seguito trovate il mio primo gameplay alla scoperta di Rin, la nuova ragazza, e della modalità Remix che aggiunge nuovi tipi di blocchi, vedere per sbavare ancora...
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Devo dire che molte cose non me le ricordavo ma il fatto che sia un gran gioco me lo sono ricordato subito grazie alle atmosfere coinvolgenti ed i personaggi magistralmente caratterizzati. Mi ha fatto venire voglia di recuperare la statua di Katherine che è il mio personaggio preferito, anche se devo conoscere meglio Rin che si vede appena nell'inizio, e mi sono sorpreso nell'essere così scarso anche a easy ma almeno non sono dovuto ricorrere all'auto play che certamente farà la gioia dei neofiti. Insomma per quanto abbia appena scalfito questo nuovo Catherine, la mole di contenuti aggiuntivi all'interno della trama lo rende un vero e proprio reboot, sono molto soddisfatto e questa Premium Edition mi ha davvero reso felice con tutti i suoi contenuti e gadget, quindi spero che questo unboxing vi abbia illuminato soprattutto perché è stato pubblicizzato pochissimo nonostante sia un gioco eccezionale. via Blogger https://ift.tt/2LbEXJQ
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