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#denominatore
enzoexposyto · 2 years
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https://www.slideshare.net/EnzoExposito1/valori-della-frazione-4-su-3-due-formule-con-tante-dimostrazioni-e-molti-esempi-divisioni-parziali Valori della Frazione 4/3 - Due Formule - Sei Dimostrazioni - Tanti Esempi - 25 Slide - Divisione di Numeri Naturali - Divisioni Parziali - Quozienti - Resti #Matematica #Aritmetica #Frazioni #Numeratore #Denominatore #Divisioni #Dividendo #Divisore #Quoziente #Resto #Divisioni_Parziali #Divisioni_Totali #Numeri_Naturali #Infinito #Math #Maths #Mathematics #Arithmetic #Fractions #Numerator #Denominator #Divisions #Dividend #Divider #Quotient #Remainder #Partial_Divisions #Total_Divisions #Natural_Numbers #Infinity https://www.youtube.com/user/enzoexposito http://www.enzoexposito.it/mobile/matematica.html http://www.enzoexposito.it/mobile/matematica_divisioni_parziali.html https://www.slideshare.net/EnzoExposito1 https://www.linkedin.com/in/enzo-exposyto-aa970530/detail/recent-activity/shares/ https://www.facebook.com/enzoexposyto https://twitter.com/enzoexposyto https://www.tumblr.com/blog/enzoexposyto https://www.pinterest.it/enzoexposyto/_saved/ (presso World) https://www.instagram.com/p/Ck5tJqUM2qQ/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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yellowinter · 1 month
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Voglio conoscere qualcuno che sia profondo e ricco dentro, che abbia provato il dolore vero e poi scelto di non contrastarlo, di non evitarlo, di non immunizzarlo con l'uso di sostanze o altri metodi esterni... che abbia capito che la sofferenza va provata davvero, fino in fondo, senza scappare. Restandoci dentro, totalmente svegli e spogli di ogni preconcetto, accettandola perché è così che si arriva alla verità. A capire le cose, le persone, il mondo. Perché è la sofferenza il grande denominatore comune della vita di ogni essere vivente, nessuno escluso. In forme e modi diversi sicuramente... ma la vita è stare male. Ci insegnano che non va bene, la società quasi ti obbliga a fuggire da lui, a correre in superficie, a consumare, ad avere una vita comoda e un ego smisurato, a essere sempre distratti, a ricercare in continuazione l'agio e la felicità, ad accumulare sempre di più. Per cosa? Le persone sono infelici perché sono ignoranti. Cioè non vogliono guardare in faccia la verità. E la verità è sofferenza. Ci vuole coraggio a farlo, a scavare e perseverare, a rallentare, ma è solo facendone un'esperienza diretta, sulla pelle, che ti fa aprire gli occhi e vedere realmente. Voglio qualcuno che abbia scelto di coltivare il dolore e fare crescere dei fiori bellissimi da quel fango.
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occhietti · 4 months
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La Notte NON è di chi dorme…
La Notte è di chi sospira, di chi si rigira tra le lenzuola pensando a qualcuno con cui vorrebbe NON dormire.
La Notte è di chi sogna, di chi si addormenta mandando baci, nell’aria, che superano distanze scivolando su labbra ignare.
La Notte è di chi desidera e desidera e desidera.
Ebbene sì… la Notte è di chi vive lasciando spazio a tutti quei VORREI che hanno mille nomi e un solo comune denominatore: il cuore.
La Notte è di chi - per l’ennesima infinita volta - riascolta, a occhi chiusi, "quel" vocale perché sa che la sua voce è l’unica colonna sonora degna di abitare i sogni. E poi spegne la luce sussurrando "buonanotte" con un mezzo-sorriso sulle labbra.
Già… Buonanotte proprio a Te!
E ricorda: la Notte è Tua.
-  Letizia Cherubino, Se non t’incontro nei sogni, ti vengo a cercare
Buonanotte...🌙
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ross-nekochan · 2 months
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Ora che sono in ferie voglio parlare di una cosa di cui volevo parlare già da settimane, ma la vita di merda che faccio non me lo aveva permesso.
Allò, settimane fa per la prima volta dato che mi ero depilata le cosce mi sono messa in casa non solo in cannottiera, ma anche in pantaloncini. Passa un giorno e mi ritrovo la mail nella foto.
Come ben sappiamo, qui a Tokyo non è che si muore di caldo, PEGGIO, quindi un giorno di questi mi vesto come in foto a dx in ufficio (che è come mi vestirei in Italia in un giorno normale) e nello stesso giorno inoltrano una mail per dire di rispettare il "business dress code" aziendale che è letteralmente "business casual", pure se non si capisce né che cazzo sia né il perché, dato che non ci sono clienti e siamo solo tra di noi, ma okay.
Mo, premettendo che quando ho lavorato a Napoli, ci andavo in PANTALONCINI (ovviamente non quelli di jeans, ma un tipo più carini e "formali" insomma), qua invece così non va bene perché la maglia ha una stampa + i pantacollant sono considerati il demonio.
Tutti sono sempre a lodare i giapponesi perché sono un popolo omogeneo, che dà la prevalenza al gruppo piuttosto che all'individuo, ma non sono omogenei e uniti perché ci sono nati, sono omogenei perché sei LETTERALMENTE FORZATO (nelle maniere più passivo-aggressive possibili) a omologarti. E questo vale con i vestiti, vale con il peso (perché se pensate che sono tutti secchi di natura, beh col cazzo) e con mille altre cose.
Ora è vero che questa prevalenza dell'interesse di gruppo in alcune cose funziona ed è il motivo per cui noi della cultura euroamericana li ammiriamo, ma voi sareste disposti a rinunciare alla vostra libertà pure sulle piccole cose pur di accontentare l'interesse generale?
Per continuare con l'esempio dei vestiti, loro si vestono così:
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A maniche lunghe (anche con 50°C), con diversi strani addosso spesso inutili (perché sono ossessionati dai tumori alla pelle); le donne o tutte fate dei fiori con i tacchi tutte pronte (e io col cazzo che le imito) o come fossero state cacciate via di casa (e io col cazzo pt.2). Ma tutti hanno un comun denominatore: colori scuri o neutri (nero, grigio, bianco) o pastello, senza chissà quale fantasia o stampa particolare.
Se non segui l'omologazione, spicchi, ti si vede o ti senti in qualche modo osservato. E questo è già lo standard ad essere euroamericano in mezzo ad asiatici, figuriamoci se ti vesti seguendo le tue regole e non le loro.
Uno poi dirà "vabbè sono cose da poco, ci si abitua" e lo capisco, ma non funziona così. Anzi, sono le piccole cose che, accumulandosi, diventano le più pesanti da sopportare.
Oppure i weaboo del cazzo direbbero che "bisogna rispettare la loro cultura e rispettare le loro regole" (cit.), ma loro quella degli altri quando letteralmente non fa male e non cambia un cazzo a nessuno perché non la rispettano?
Questo non è un paese libero, non puoi MAI fare come vuoi, ci sono sempre regole da rispettare, ma fossero regole con un senso uno capirebbe, invece sono regole inutili che letteralmente mìnano la libertà di espressione individuale a livelli base. Invece qua niente o fai la pecora in mezzo al gregge oppure pecora ti ci fanno diventare, perché altrimenti sei, di nuovo, il gaijin di merda che vuole fare di testa sua.
E sapete cosa fanno i gaijin quando hanno le palle piene di ste stronzate? Fanno i gaijin di merda e le regole senza senso le mandano a fanculo.
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ambrenoir · 5 months
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Mia madre aveva un sacco di problemi. Non dormiva, si sentiva esausta, era irritabile, scontrosa, acida e sempre malata, finché un giorno, all'improvviso, cambiò.
La situazione intorno a lei era uguale, ma lei era diversa.
Un giorno, mio padre le disse:
- tesoro, sono tre mesi che cerco lavoro e non ho trovato niente, vado a prendermi un po' di birre con gli amici.
Mia madre gli rispose:
- va bene.
Mio fratello le disse:
- mamma, vado male in tutte le materie dell'università...
Mia madre gli rispose:
- ok, ti riprenderai, e se non lo fai, allora ripeterai il semestre, ma tu pagherai le tasse.
Mia sorella le disse:
- mamma, ho urtato la macchina.
Mia madre le rispose:
- va bene, portala in officina, cerca come pagare e mentre la riparano, ti muoverai in autobus o in metropolitana.
Sua nuora le disse:
- suocera, verrò a stare qualche mese con voi.
Mia madre le rispose:
- va bene, siediti sul divano e cerca delle coperte nell'armadio.
Ci siamo riuniti tutti a casa di mia madre, preoccupati di vedere queste reazioni. Sospettavamo che fosse andata dal dottore e che le avesse prescritto delle pillole di " me ne frega un cazzo" da 1000 mg... Probabilmente rischiava di andare in overdose.
Abbiamo deciso di aiutare mia madre per allontanarla da ogni possibile dipendenza da qualche farmaco anti-Ira.
Ma la sorpresa fu quando ci riunimmo tutti intorno e mia madre ci spiegò:
" mi ci è voluto molto tempo per capire che ognuno è responsabile della sua vita, mi ci sono voluti anni per scoprire che la mia angoscia, la mia mortificazione, la mia depressione, il mio coraggio, la mia insonnia e il mio stress, non risolvevano i suoi problemi.
Io non sono responsabile delle azioni altrui, ma sono responsabile delle reazioni che ho espresso.
Sono quindi giunta alla conclusione che il mio dovere per me stessa è mantenere la calma e lasciare che ognuno risolva ciò che gli spetta.
Ho seguito corsi di yoga, di meditazione, di miracoli, di sviluppo umano, di igiene mentale, di vibrazione e di programmazione neurolinguistica, e in tutti loro, ho trovato un comune denominatore: alla fine tutti conducono allo stesso punto.
E io posso solo avere un'interferenza su me stessa, voi avete tutte le risorse necessarie per risolvere le vostre vite. Io posso darvi il mio consiglio solo se me lo chiedete e voi potete seguirlo o no.
Quindi, da oggi in poi, io smetto di essere: il ricettacolo delle sue responsabilità, il sacco delle sue colpe, la lavandaia dei suoi rimpianti, l'avvocato dei suoi errori, il muro dei suoi lamenti, la depositaria dei suoi doveri, chi Risolve i vostri problemi o il vostro cerchio di ricambio per soddisfare le vostre responsabilità.
D'ora in poi vi dichiaro tutti adulti indipendenti e autosufficienti.
Da quel giorno la famiglia ha iniziato a funzionare meglio, perché tutti in casa sanno esattamente cosa spetta a loro fare.
Autore:
Una donna felice!!!
dalla pagina di
#onestàintellettuale
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fashionbooksmilano · 6 months
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Taste the Fashion
Paola Buratto Caovilla
Skira, Milano 2001, 176 pagine, 180 ill.a colori, 24,5x29cm, ISBN 9788884911049
euro 50,00
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Vino e Moda. Due fra i più grandi testimoni del Made in Italy più autentico, entrambi frutto di tradizione artigianale, estro e creatività, simboli di seduzione, lusso, qualità ed eleganza. Vino e Moda accostati in un percorso intrigante e suggestivo, fatto di immagini e racconti, che si snoda fra i colori della natura e quelli dei maestri dell’Haute Couture, fra Bacco e Venere, fra bottiglie pregiate e disegni preziosi, fra le parole dei grandi della letteratura e le rappresentazioni immortali dei grandi dell’arte: un percorso scandito dalla creatività e dalla genialità. E nei pensieri tra moda e vino – mito, costume, cultura e seduzione – si ravvisa un comune denominatore che unisce il Bello. C’è un’unica filosofia che coniuga armonicamente due mondi diversi ma analoghi. Ci sono duemila anni di storia che si fondono in una modernità elegante e innovativa. Che si trovi nella platea di un défilé a New York o a Parigi o tra un filare e l’altro di uno dei vigneti in Toscana o che ti accolga al tavolo di lavoro o davanti a schizzi di accessori per le collezioni René Caovilla, realizzati raccogliendo suggestioni nei viaggi che punteggiano la sua vita, Paola Buratto Caovilla, veneziana di adozione, imprenditrice, cultrice d’arte e personaggio nel mondo della moda e della cultura internazionali, ha trasferito dalla categoria degli hobby a quella dell’impegno le passioni più grandi: quella per la natura, l’attività di scrittrice e l’amore per la moda, la cucina e l’“alta cultura” del vino. Un eclettismo che, abbracciando anche la sua passione per i giardini e l’arredamento, non deborda mai da binari di assoluta semplicità: è la caratteristica che ha consentito a Paola Buratto Caovilla di portare la bellezza e l’eleganza come qualità da tenere in sordina, privilegiando il sorriso per chiunque le consenta di scambiare trasparenza, cordialità e impegno.
11/04/24
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florautieri · 27 days
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Mia madre aveva un sacco di problemi. Non dormiva, si sentiva esausta, era irritabile, scontrosa e acida. Sempre malata, finché un giorno, all'improvviso, lei cambiò.
La situazione era uguale, ma lei era diversa.
Un giorno, mio padre le disse:
- tesoro, sono tre mesi che cerco lavoro e non ho trovato niente, vado a prendermi un po' di birre con gli amici.
Mia madre gli rispose:
- va bene.
Mio fratello le disse:
- mamma, vado male in tutte le materie dell'università...
Mia madre gli rispose:
- ok, ti riprenderai, e se non lo fai, allora ripeterai il semestre, ma tu pagherai le tasse.
Mia sorella le disse:
- mamma, ho urtato la macchina.
Mia madre le rispose:
- va bene figlia, portala in officina, cerca come pagare e mentre la riparano, muoviti in autobus o in metropolitana.
Sua nuora le disse:
- suocera, verrò a stare qualche mese con voi.
Mia madre le rispose:
- va bene, siediti sul divano e cerca delle coperte nell'armadio.
Tutti a casa di mia madre ci siamo riuniti, preoccupati di vedere queste reazioni. Sospettavamo che fosse andata dal dottore e che le prescrivesse delle pillole di " me ne frega un cazzo" da 1000 mg... Probabilmente sarebbe andata in overdose.
Abbiamo proposto di aiutare mia madre per allontanarla da ogni possibile dipendenza da qualche farmaco anti-Ira.
Ma la sorpresa è stata quando ci siamo riuniti tutti intorno e mia madre ci ha spiegato:
" mi ci è voluto molto tempo per capire che ognuno è responsabile della sua vita, mi ci sono voluti anni per scoprire che la mia angoscia, la mia mortificazione, la mia depressione, il mio coraggio, la mia insonnia e il mio stress, non risolvevano i suoi problemi.
Io non sono responsabile delle azioni altrui, ma sono responsabile delle reazioni che ho espresso.
Sono quindi giunta alla conclusione che il mio dovere per me stessa è mantenere la calma e lasciare che ognuno risolva ciò che gli spetta.
Ho seguito corsi di yoga, di meditazione, di miracoli, di sviluppo umano, di igiene mentale, di vibrazione e di programmazione neurolinguistica, e in tutti loro, ho trovato un comune denominatore: alla fine tutti conducono allo stesso punto.
E io posso solo avere un'interferenza su me stessa, voi avete tutte le risorse necessarie per risolvere le vostre vite. Io posso darvi il mio consiglio solo se me lo chiedete e voi potete seguirlo o no.
Quindi, da oggi in poi, io smetto di essere: il ricettacolo delle sue responsabilità, il sacco delle sue colpe, la lavandaia dei suoi rimpianti, l'avvocato dei suoi errori, il muro dei suoi lamenti, la depositaria dei suoi doveri, chi Risolve i vostri problemi o il vostro cerchio di ricambio per soddisfare le vostre responsabilità.
D' ora in poi vi dichiaro tutti adulti indipendenti e autosufficienti.
Da quel giorno la famiglia ha iniziato a funzionare meglio, perché tutti in casa sanno esattamente cosa spetta a loro fare.
Autore:
Una donna felice!!
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marcoleopa · 1 year
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Chiù longa è a pinsata…
“Mi hanno appena segnalato che nel porto di Santa Margherita le imbarcazioni devono rientrare alle ore 19. Capite che è sbagliato. Ma può un porto chiudere alle 19 quando magari uno vuole stare in barca e godersi il tramonto?
“Sarebbe davvero molto divertente fare un cartoon su un personaggio così moderno come Gabriele D’Annunzio”.
“Mi sono autoimposto di leggere un libro al mese. Un fatto di disciplina, come andare a messa”
Il breve campionario di esternazioni, citarle tutte è stancante ed annoia, sono la cartina al tornasole del modus operandi/facendi della destra italica. Un misto tra vetero ventennio e futuro immaginario, con il solo comune denominatore della visione decadentista e dannunziana della società italiana.
Una sorta di novello Sperelli che si barcamena tra ovvietà e il nulla, ma, in grado di rappresentare come in una realtà aumentata, i veri bisogni dell’italico popolo, distraendone le masse.
Quindi la barca e il tramonto in quel di Santa, l’impresa di Fiume e dell’amaro Aurum e, infine, le preci del minculpop, che fanno da sfondo al sempreverde Diopatria&famigghia, unitamente alle parate in quel dei Fori Imperiali, giusto appunto, a meno di trecento metri da piazza Venezia.
Il nulla assume nuove connotazioni divenendo istituzionale, mentre, nel frattempo, guarderemo il tramonto con le pezze al culo
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astra-zioni · 2 years
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Quali sono le persone che apprezzi di più su questo social e perché?
Ce ne sono tantissime per cui nutro grande stima, alcune di queste le ho viste di persona, con altre ci parlo spesso in privato.
Non posso che citare nictalgia, grande Nic, compagno indiscusso di sbronze e persona intellettualmente affine a me.
Poi c’è acribiatestuale (non ricordo il nick esatto), Wanda, persona con una testa e un cuore incredibili, le voglio tanto bene.
E poi c’è Ross che vorrei tanto vedere dal vivo, per cui nutro una stima intellettuale profonda.
CosmicAngie (mi pare fosse questo il nick), sorellona per elezione, con un’anima pura come poche.
Infine piattume, Chiara, che credo sia la mia anima gemella (sposami ti prego) e mi fa spaccare dal ridere col suo modo di scrivere.
Il minimo comune denominatore è che sono tutte persone estremamente intelligenti, empatiche, con le quali berrei volentieri una birra se non fossero tutte lontane, ahimè. Ma con Nic stiamo organizzando un’altra bevuta a Bologna. (Stavolta spero solo di non finire marcia e barcollante) 🫶🏻
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condividiamolavita · 1 year
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Denominatore in comune: essere delle grandissime teste di cazzo
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enzoexposyto · 2 years
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https://www.slideshare.net/EnzoExposito1/valori-della-frazione-4-su-3-due-formule-con-tante-dimostrazioni-e-molti-esempi-divisioni-parziali Valori della Frazione 4/3 - Due Formule - Sei Dimostrazioni - Tanti Esempi - 25 Slide - Divisione di Numeri Naturali - Divisioni Parziali - Quozienti - Resti #Matematica #Aritmetica #Frazioni #Numeratore #Denominatore #Divisioni #Dividendo #Divisore #Quoziente #Resto #Divisioni_Parziali #Divisioni_Totali #Numeri_Naturali #Infinito #Math #Maths #Mathematics #Arithmetic #Fractions #Numerator #Denominator #Divisions #Dividend #Divider #Quotient #Remainder #Partial_Divisions #Total_Divisions #Natural_Numbers #Infinity https://www.youtube.com/user/enzoexposito http://www.enzoexposito.it/mobile/matematica.html http://www.enzoexposito.it/mobile/matematica_divisioni_parziali.html https://www.slideshare.net/EnzoExposito1 https://www.linkedin.com/in/enzo-exposyto-aa970530/detail/recent-activity/shares/ https://www.facebook.com/enzoexposyto https://twitter.com/enzoexposyto https://www.tumblr.com/blog/enzoexposyto https://www.pinterest.it/enzoexposyto/_saved/ (presso World) https://www.instagram.com/p/Ck5s99IsLHx/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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donaruz · 2 years
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13 Dicembre: SANTA LUCIA
Una Dea che viene da lontano portando una spiga di grano e .. tanti doni!
✨🔥��🔥✨🔥✨🔥✨🔥✨🔥✨🔥✨
Dalla Svezia all’Austria, dalla Boemia alla Spagna, dal Brasile alla Finlandia, in moltissime parti del mondo il 13 dicembre si festeggia Santa Lucia.
E secondo molte tradizioni, nella notte tra il 12 e il 13 Dicembre, la Santa passa di casa in casa a portare i doni...proprio come Babbo Natale!
La storia dice che Santa Lucia nacque a Siracusa, probabilmente intorno al 283 d.c., e morì il 13 Dicembre del 304.
Su di lei sono nate diverse leggende, con un comune denominatore: Lucia era una dolcissima ragazza dagli occhi bellissimi, che fu perseguitata per la sua grande fede.
La sua storia è intessuta di elementi leggendari, che testimoniano l'enorme venerazione di cui Santa Lucia ha goduto e gode.
L'iconografia la rappresenta nell'episodio dello strappo volontario degli occhi.
Altri attributi possono essere una spada oppure anche una tazza da cui esce una fiamma, una fiaccola o un mazzo di spighe.
Fatto sta che nel giorno che precede la sua festa, in molte parti di Italia e del mondo, i bambini le scrivono una letterina chiedendole dei doni. Preparano cibo e carote sui davanzali delle finestre per sfamare la Santa e il suo asinello e poi vanno a dormire attendendo il mattino.
In Svezia e in Danimarca è abitudine che la mattina del 13 dicembre la figlia primogenita si vesta con una tunica bianca e una sciarpa rossa in vita e, con il capo coronato da un intreccio di rami verde e sette candeline, porti caffè, latte e dolci ai familiari ancora a letto, accompagnata dalle sorelle più piccole vestite con tunica e cintura bianche.
La Santa è stata più volte messa in relazione con la Dea greca Demetra o con la romana Cerere, i cui attributi principali erano il mazzo di spighe e la fiaccola.
"Luce degli occhi, della vista", "luce del mondo", "luce cosmica": le espressioni rivelano non solo una chiara simbologia spirituale di grandissima intensità, ma soprattutto quella visione cosmologica delle civiltà passate e delle moderne culture contadine in cui s'alternano luce e buio, vita e morte, in un percorso che nella sua circolarità è garanzia di un eterno fluire e ritornare delle cose.
La festa di Santa Lucia anticipa la festa del ritorno della Luce, Yule, che si celebra il 21 Dicembre, con il solstizio d'Inverno.
Buona Santa Lucia a tutti e Buon Onomastico a tutte le Lucia, Lucio, Luciana, Lucy!!!!!
🌾 ✨ 🔥 🌟 🥕
#ilcerchiodellalunaofficial #santalucia #saintlucy #FestadellaLuce #deediluce #lightgoddess
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occhietti · 1 year
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Un uomo è come una frazione.
Il numeratore è quello che è.
Il denominatore è quello che pensa di sé.
Più grande è il denominatore,
minore sarà la frazione.
- Lev Tolstoj
È semplice matematica...
@occhietti
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giuseppeboiardi · 10 months
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LAMALITE
Archivio degli archivi
"ἀρχεῖον"
Nel 2022 è stato stampato il primo numero che raccoglie tre fotografi ed uno scrittore. I loro lavori hanno un comune denominatore, camminano gli Appennini. Con le gambe, con il cuore, con il pensiero, fotografano a colori, in bianco e nero, in digitale in analogico, poco importa. Tentano di comunicare un loro sentimento ed atttraverso questo loro sentimento ci lasciano trasparire il sapore di un territorio. Quest'anno è in uscita la raccolta n°2/2023, Altri tre fotografi ed un altro scrittore mostreranno altri sguardi dello stesso territorio, altri tasselli del multiforme puzzle di una realtà intuibile ma effimera, identità sempre esistita ma sempre latente.
A presto.
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verso-sera · 1 year
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Nel comune denominatore di ciascuno di questi posti ci sono: il coraggio, la volontà, la professionalità e la speranza.
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i-am-a-polpetta · 2 years
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oggi mi sono messa a piangere mentre ero alla coop a fare la spesa. avevo gli occhi così rossi che avranno Pensato fossi stra fatta. sono cosi stanca.... lisa mi chiama tutti i giorni per almeno Quindici minuti e non mi molla un attimo, insiste nel dirmi che dovrei prendermi questi giorni di malattia. domani devo andare con erry a prendere dei regali di natale e per la prima volta in vita mia non ho voglia di vederlo. il mio senso di colpa mi sta facendo impazzire. mio fratello non mi rivolge la parola. tornando a casa dall'ufficio pensavo a quanto la mia vita sia assolutamente inutile, priva di senso, priva di obiettivi, di sogni, di ambizioni. la mia più grande aspirazione in questo momento nemmeno si può scrivere qua sopra. passerò la vigilia di natale a casa da sola. questa cosa mi rende triste e allo stesso tempo non mi interessa minimamente. continuo ad essere proiettata in una realtà Parallela. mi sento un corpo morto che galleggia con gli occhi vitrei persi nel vuoto. non ho voglia di vedere nessuno. ho in testa venti canzoni diverse che hanno tutte un unico comun denominatore: te. una volta mi è stato chiesto: cosa cambieresti tornando indietro? me stessa.
non mi farei nemmeno nascere.
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