#decentrato
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pietroalviti · 1 year ago
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Un rosone senza centro, in Piazza Municipio a Ceccano
Aveva la sua logica architettonica, poteva piacere o no, ma ora la striscia di asfalto stampato che ha interrotto il disegno geometrico di Piazza Municipio l’ha privato della sua ragione d’essere. Ci riferiamo al rosone che si trova sul sagrato della Chiesa cinquecentesca di S. Sebastiano: la striscia d’asfalto che unisce la via omonima con Piazza XXV Luglio, una curva scura in mezzo ai riquadri,…
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arreton · 8 months ago
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"I sé scissi-dissociati sono visioni del mondo, filiere di idee, atteggiamenti verso l’esistenza.
Essi danno voce a un punto di vista, temuto e incapsulato, ma presente, tra tanti, nel mondo interno. Per Luigi questi comportamenti portavano con sé quello che lui sentiva come il suo profondo cinismo, la sua sfiducia nell’incontro, i suoi impulsi sadici a mortificare e schiacciare l’altro. Le pulsioni parziali rigettate e rinnegate erano andate a organizzare personalità alternative e coatte. Luigi non aveva bisogno di una analisi per raggiungere il suo interno bambino sofferente, ma per contattare e modulare questo sé alieno, precipitato di identificazioni con alcuni aspetti genitoriali. Contattarlo voleva dire, per l’analista, intuirlo nel mezzo dei discorsi sul “buco nero”, sul senso di soffocamento, sul sentirsi un alieno, era lì, in quei territori che Luigi aveva bisogno di un analista che accettasse di accostarsi e ambientarsi in questa zona oscura di mancanza di senso e di disprezzo per la vita, sormontando la sua vergogna a parlarne.
In definitiva una delle scoperte più fertili di Freud è stata proprio quella relativa ad un Io diviso, non padrone di sé, decentrato, e ad una concezione della mente come estesa. L’apparato psichico nel suo funzionamento è modellato tanto dal conflitto intrapsichico, quanto dai meccanismi di scissione fino alla dissociazione. Vale a dire che l’apparato psichico è caratterizzato da stati di consapevolezza mutevoli, discontinui e non lineari, e che il senso di un sé unitario è una illusione.
La caratteristica di base di questo funzionamento è un movimento dialettico tra diverse filiere di significato e tra diversi stati del sé; mentre la patologia sarebbe piuttosto connessa con l’irrigidimento su una posizione diventa statica e satura che tenta (invano) di tacitare le altre."
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jazzluca · 11 months ago
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SWOOP ( Core ) Generations LEGACY EVOLUTION
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I Dinobots Core di Legacy Evolution sono un'idea carina per sfruttare personaggi iconici in questa classe, ma proprio per colpa di questa mostrano generalmente qualche limite… ma non questo SWOOP, nel suo contesto davvero eccelso e soprendente!
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Il ROBOT infatti si presenta benissimo con un design ovviamente fedelissimo ma sopratutto equilibrato, e sopratutto snodatissimo, con balljoint su testa, spalle, gomiti ed anche, e la possibilità di ruotare le gambe sotto di queste e di piegare le ginocchia, così come le ali si piegano a metà e si sbattono alla base: quasi nella media dei Core normali, insomma, fatto salvo che questo è pure un combiner!
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Con le ali in plastica grigio chiaro, il torso dorato al centro e blu ai lati, la testa rossa con faccia argento e pure le strisce ai lati delle gambe, è un peccato che le cosce non fossero pure loro grigio chiaro ( ironicamente lo sono le gambe però ridipinte frontalmente di grigio … ), sennò sarebbe stato pure perfetto cromaticamente!
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Ma già così è parecchia roba, con tanto di scultura ben dettagliata e, quasi dimenticavo!, pure la rotazione del bacino! A differenza dei precedenti colleghi, le armi non sono parte della modalità alternativa ma sono gli iconici missili sotto le ali, che possono anche essere impugnate dal nostro, ma hanno una forma strana dato che unite diverranno il pugno del gestalt Volcanicus, ma su questo poi ci torniamo.
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La TRASFORMAZIONE è quella classicissima col muso del sauro che si alza dal torso e va a coprire la testa, le braccia semplicemente aderiscono al corpo e le ginocchia si ripiegano all'indietro, con le ali che si dispiegano.
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Il PTEROSAURO non è splendido come il suo robot, ma si difende bene, sempre per essere un Core, anche se ha le gambone sulla schiena o le braccia in bella vista sotto le ali: piegando un po' la testa ha senso che stia in piedi sulle zampine, volendo, anche se il muso stesso sotto è giocoforza scarno e vuoto, ma visti gli altri colleghi dinosauri finora è passabile / nella media, e sempre con in mente l'ottimo robot di prima.
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E come dicevo sopra, gli accessori laser diventano i missili iconici del G1, anche se non sarebbero parti del dinosauro stesso, ma vabbè, alla fine anche nei cartoni era dipinto così e quindi va benissimo questa soluzione.
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Infatti tali accessori, come accennato sopra, diventano praticamente il pugno del gestalt VOLCANICUS, da attaccare ai piedi del nostro, dato che per diventare braccio del combiner dal pterosauro bisogna stendere le gambe e ruotare il bacino, tirando fuori un perno dal torso che si aggancia al foro apposito del torso del robot composito.
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Manco il BRACCIO DESTRO sarebbe così perfettone, diciamo, un po' scarno e con l'avambraccio decentrato, e pure il pugno praticamente appoggiato a questo, però come stazza non è male, relativamente al torso, ed è carino con le ali come decorazioni e la testa del sauro che guarda verso l'alto.
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Per quanto come solo braccio sia intercambiabile, il pugno è scolpito per essere speicficatamente quello destro, cosa che rimanda non a caso alla posizione del Dinoforce Yokuryu di Dinoking, laddove invece la versione occidentale di Wildfly diventava il braccio sinistro di Monstructor, ed è da poco trapelato ciò che girava nell'aria quando hanno mostrato questi Core Dinobot, ovvero che uscirà un'esclusiva coi colori giapponesi di Volcanicus in Dinoking.
( Fra l'altro le due punte laser sul pugno ricordano quella unica nei pugni del G1 Monstructor / Dinoking, non a caso )
Come posabilità, infine, grazie al perno di aggancio il braccio si alza frontalmente e lateralmente, il gomito ruota e volendo si piega, anche se il pugno sarebbe rivolto verso l'interno, ma va bene dai.
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Infine, magari con questa configurazione si è potuto giocare facile, ma il risultato è innegabilmente davvero buono, cosa che lo rende un prodotto dignitosissimo da esser comprato e collezionato anche senza per forza voler combinarlo con il resto della squadra, il che per un combiner ciò è sempre motivo di vanto.
-Bio ufficiale codice QR:
https://legacy.transformers.com/code/LXH9trUe
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lamilanomagazine · 2 hours ago
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Ravenna, "Ossi di Seppia": la mostra fotografica di Luigi Tazzari sull'inquinamento del mare. Sarà inaugurata venerdì 15 novembre, alle 10, nella sala mostre dell'ufficio decentrato, in via Berlinguer 11, la mostra fotografica "Ossi di Seppia" di Luigi Tazzari. La mostra, promossa dal CEAS (Centro di educazione alla sostenibilità), rimarrà aperta al pubblico dal 15 novembre al 15 dicembre. Protagonista della mostra è il mare, ricorrente nei lavori del fotografo Luigi Tazzari.... 🔴 Leggi articolo completo su La Milano ➡️ Read the full article
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notiziariofinanziario · 6 months ago
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Progettato un gommone a vela come tender
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Il costruttore di nome Matt ha deciso di installare il gommone sul ponte di prua della barca di nome Duracell. Il gommone viene facilmente caricato sullo yacht utilizzando un paranco fissato al telaio della pensilina Duracell. Questo fa lo stesso lavoro di una drizza quando Duracell è a galla. I 45 chili del tender lo rendono facile da maneggiare.  Con il suo baglio stretto, il tender può essere posizionato decentrato a sinistra, lasciando l'ancora dello strallo facilmente accessibile, così come il salpancora per l'ancoraggio e il gradino dell'albero per le manovre. Il boccaporto di dritta che illumina la cabina di prua, sopra la cuccetta, continua a ricevere luce naturale.  Matt ha colto l'occasione per giustificare la sua scelta di un gommone rigido. L'esperienza di crociera di Matt e Joni li ha convinti dei vantaggi di un gommone a vela o a remi per le crociere in mare aperto, oltre che della resistenza del materiale. Lo spazio disponibile per il rimessaggio su un 60 piedi rende tutto più facile.  Torniamo a lavorare su Duracell  Matt si prepara a riprendere il lavoro all'aperto su Duracell. Con qualche difficoltà, installa la copertura per il riparo del cantiere, un grande telone da serra. Poi ha potuto riapplicare una mano di primer alle superfici esterne, che avevano ricevuto una prima mano a novembre. Con 6 mesi di tempo tra le due mani, per Matt è arrivato il momento di usare di nuovo il rullo. Matt in realtà preferisce questo metodo alla spruzzatura, per limitare il consumo di materiale, in quanto la mano serve solo a lasciare "aperto" il sistema di verniciatura. Read the full article
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saggiosguardo · 7 months ago
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Apple starebbe cercando un nuovo materiale premium per sostituire l'attuale FineWoven
Con l’accentuarsi della sua natura “green”, Apple ha deciso di sostituire tutti gli accessori realizzati in vera pelle con un nuovo tessuto non tessuto definito FineWoven. L’effetto visivo e tattile è risultato molto piacevole, ma la durabilità delle cover è stata immediatamente vista come una criticità. Senza contare che molte di queste presentavano il foro per la porta USB-C decentrato, una…
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onoranzetriolo · 9 months ago
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Guardiagrele, nuova ambulanza a Centrale 118
Schael, mezzi tecnologicamente avanzati per zone decentrate. nuova ambulanza è stata consegnata questa mattina dalla Asl alla centrale 118 di Guardiagrele. “È una scelta precisa quella di destinare i mezzi più nuovi e tecnologicamente avanzati alle zone decentrato – ha sottolineato il direttore generale Thomas Schael – da privilegiare rispetto alle aree urbane perché devono compiere tragitti più…
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gobelluno · 9 months ago
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Attenzione per rischio valanghe nelle Dolomiti venete
BELLUNO – In riferimento alla situazione nivometeorologica attesa sul territorio regionale, come da Bollettino Neve e Valanghe emesso dal Centro Valanghe di Arabba, preso atto dell’Avviso di Criticità Valanghe emesso dal Centro Funzionale Decentrato, al fine di garantire un monitoraggio costante della situazione e la massima prontezza operativa del Sistema Regionale di Protezione Civile, Per…
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cseflpl-liguria · 10 months ago
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BANCA DELLE ORE.....QUESTA SCONOSCIUTA
Anche quest’anno Amministrazione comunale e la triplice si sono volutamente dimenticati della Banca delle Ore. Il 27 dicembre 2023 l’Amministrazione del Comune di Genova e la triplice (CGIL,CISL e UIL) hanno sottoscritto il Contratto Collettivo Decentrato Integrativo normativo per il personale non dirigente – anni 2023-2025. Sicuramente la sottoscrizione è stata la conseguenza di un’approfondita…
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nardogranata · 1 year ago
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Il Toro liquida il Bitonto. Ed è ancora 3-0.
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NARDO’-BITONTO 3-0
Nardò (3-5-2): Viola; Russo, Lanzolla, Urquiza; De Giorgi, Mariani (42’ s.t. Ingrosso), Guadalupi (47’ s.t. Stragapede), Ceccarini (44’ s.t. Ciannamea), Ciracì (8’ p.t. Rossi); Dambros (15’ s.t. D’Anna), Gentile. A disp. Furnari, Dammacco, Caramanno, Milli. 
Trainer: Nicola Ragno.
Bitonto (3-5-2): Diame; Gianfreda, Gomes, Lobjanidze; Tangorre (36’ s.t. De Michele), Ungredda (13’ s.t. Scardigno), Pizzutelli (25’ s.t. Stasi), Clemente (17’ s.t. Alba), Marchitelli (17’ s.t. Grumo); Tedesco, Mariano. A disp. Tarolli, Fioretti, Colaci, Moscelli.
Trainer: Valeriano Loseto.
Arbitro: Pizzi di Bergamo.
Marcatori: 35’ p.t. Guadalupi su rig., 16’ e 43’ s.t. D’Anna
Note: ammoniti: Guadalupi (N), Gianfreda, Lobjanidze, Gomes, Scardigno (B). Angoli 6-0 per il Nardò. Recuperi 2’ p.t., 5’ s.t. 
E' finita per la terza volta 3-0, ora il Nardò sul sintetico di Matino ci sta prendendo gusto dopo i tris rifilati a Barletta e Gallipoli, ora è toccato al Bitonto.
Una partita scorbutica frammentata da falli e soprattutto fischi arbitrali eccessivi per non parlare del disturbo del vento. Il Nardò l'ha sbloccata solo dopo 36' di tentativi arruffati soprattutto su palloni spioventi da calcio d'angolo.
Ci ha pensato Guadalupi a portare in vantaggio il Toro, prima procurandosi il fallo da rigore su azione di pressing e poi trasformandolo per ben due volte, essendo al primabattuta invalidata da un improvvido ingresso in area di Rossi prima del tiro.
Il regista granata non ha accusato nessun timore e ha spiazzato per la seconda volta Diame.
Poco da aggiungere nel primo tempo se non un velleitario tiro di Marchitelli e una conclusione di De Giorgi alta sopra la traversa.
Nel secondo tempo i bitontini provano ad alzare il baricentro ma si espongono alle rapide ripartenze di Dambros e Gentile.
Al 52' un tiro di Gentile finisce fuori mentre al 60' ci prova l'ex Mariani con un tiro di poco decentrato rispetto all'incrocio dei pali.
Al 63' arriva il raddoppio neretino. De Giorgi batte un fallo laterale a catapulta, D'Anna intercetta e devia di testa infilando un sorpreso Diame.
La partita sembra incanalarsi verso una comoda gestione del vantaggio per i neretini ma pochi minuti dopo arriva un sussulto con la traversa colpita da Alba.
A pochi minuti dal termine arriva il sigillo granata. E' D'Anna a spingere in rete un pallone filtrante di Gentile e a fissare sul 3-0 il risultato finale.
Continua la corsa alle posizioni d vertice per i neretini sempre più convinti della propria forza mentre il Bitonto rimane invischiato nelle zone paludose della classifica.
A fine partita Ragno pacato e soddisfatto, ha elogiato la prova dei suoi, Loseto, invece, ha preferito il silenzio.
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giancarlonicoli · 1 year ago
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22 lug 2023 15:35
 “IL VATE” VALERIO BIANCHINI FA 80! “IL BASKET E' ARMONIA E GIOCO. MA LO ROVINANO GLI EGOISMI” - HA VINTO TRE SCUDETTI CON TRE SQUADRE DIVERSE: CANTÙ, ROMA E PESARO. L’AVVERSARIO PIÙ OSTICO? "DAN PETERSON. BATTERE LA SUA MILANO È STATO UN LAVORO COMPLESSO, PRIMA CON UNA SQUADRA DI PROVINCIA, POI CON QUELLA DELLA CAPITALE CHE PERÒ NEL BASKET NON LO ERA" – "NON MI PIACE LA NBA, OGGI NEL BASKET DOMINA IL SIGNOR IO, IL TIRO DA 3 RISOLVE TUTTO, I PLAY SONO SPARITI. LA COLLETTIVITÀ PERÒ È UN VALORE” – “POZZECCO CT? PETRUCCI LO HA SCELTO PERCHÉ SA COMUNICARE” -
Estratto dell’articolo di Emanuela Audisio per La Repubblica
Resta un uomo capace di cambiare schema. Anche ora che festeggia gli 80. I decenni per lui sono svolte. A 60 anni smise di fare l’allenatore di basket per diventare piccolo libraio a Roma, a 70 si diede al team-building (discorsi motivazionali) e ora a 80 ci tiene a dire che non fa il nonno. «Mi dedico finalmente alla mie passioni: gallerie d’arte, musica, letture, soprattutto saggi». Valerio Bianchini, primo allenatore di basket ad aver vinto tre scudetti con tre squadre diverse (Cantù, Roma, Pesaro), tanti titoli e molte esperienze, è sempre un bel tuffo nella vita.
Difficile scegliere tra basket e libri?
«Ricordo a San Francisco la City Lights di Ferlinghetti con lui alla cassa e Pasolini sugli scaffali, il rimpianto quando a New York tra Broadway e l’80esima strada non trovai più la Shakespeare and Company e la sorpresa di scoprire a Parigi in un quartiere decentrato la Griffe Noire, dove ogni testo aveva una scheda scritta a mano e in vetrina c’era un water dove buttare i libri che non erano piaciuti. Gusti e disgusti.
A rovinarmi sono stati due film: Improvvisamente l’estate scorsa e Psyco, mi affascinava la psicanalisi, ma a Milano la facoltà di Psicologia non c’era e Medicina non faceva per me, così mi iscrissi a Filosofia, fulminato da Lo Straniero di Camus. 
(...)
L’avversario più ostico?
«Sempre Dan Peterson perché era quello con più glamour e valore. Rappresentava Milano e la sua task force. Ci siamo confrontati tante volte, la sua difesa laser con Mike D’Antoni metteva paura. Batterlo è stato un lavoro complesso, prima con una squadra di provincia, poi con quella della capitale che però nel basket non lo era. Era una Roma uscita dalla Dolce Vita, che si toglieva dalle spalle la polvere della città ministeriale: con Liedholm e Falcao vinceva lo scudetto nel calcio, piccole aziende digitali nascevano, c’era un risveglio».
(...)
E non va pazzo per l’Nba.
«Non sono per un basket dove l’unica cosa che conta è far canestro e prendere rimbalzi. Ma sono tra quelli a cui l’America ha insegnato, mi piace la loro tradizione dei college, dove i professori fanno gli allenatori e dove c’è spirito universitario, ricerca, sperimentazione. Il basket, un gioco aperto che si svolge al coperto, ha sempre favorito evoluzione e rinnovamento, non come il calcio sempre uguale a sé stesso. Invece ora si è fermato.
Ricordo quando Bill Bradley a metà anni 60 arrivò a Milano, prima di allenarsi faceva stretching, parola a noi sconosciuta, i vecchi lo prendevano in giro: questo sta sempre sdraiato, non vuole faticare, altri dicevano che doveva solo sgranchirsi dopo il viaggio aereo. Gli ho visto fare prima della partita una cosa che nessuno fa più: iniziare a tirare da sotto canestro, poi facendo un passo indietro, poi un altro, fino a dieci passi. Metteva a punto il suo meccanismo, ma oggi c’è il tiro da tre, con quello si risolve tutto. Posso essere contro? Mi annoia. Era un gioco da 5 contro 5, con il pick and roll è diventato un confronto a due».
(...)
Non le piace Pozzecco ct?
«Petrucci lo ha scelto perché sa comunicare. La sua aura è l’emotività. Pozzecco è irrefrenabile, compartecipa e condivide. Si agita molto, piace alla gente. Bene, bello, può funzionare qualche volta, ma un ct ha una figura diversa. Deve dare luce a tutti gli allenatori, insegnare, fare scuola, siamo andati tutti a bottega da Paratore, Primo e Gamba. Il basket si deve arricchire, non immiserire, ma come si fa in un campionato dove ogni anno le squadre cambiano 10 giocatori su 12? E quando l’orchestra ogni volta è nuova cosa fa il direttore?».
Suona la stessa musica.
«Esatto, sceglie il tema che tutti conoscono, non ha tempo per altre note. Figurarsi per la complessità o per l’avanguardia. Negli anni 80 i giocatori uscivano da una scuola dove tra assemblee e riunioni si discuteva molto, uno come Enrico Gilardi era abituato a elaborare un pensiero, c’erano fermenti straordinari, Gamba seppe cogliere la crema di quell’educazione. Ora quella spinta non c’è più, ci si sono messi anche gli agenti che hanno trasformato geneticamente i giocatori, non c’è più limite ai trasferimenti. Domina l’individualismo, il signor Io, la collettività non è più un valore. A scuola se un figlio non è promosso il genitore ricorre al Tar: io dico che dallo sport dovrebbe venire un’inversione di tendenza, l’esempio che senza studio e allenamento non meriti di andare da nessuna parte».
Ci sarà qualcuno che le va a genio?
«Sergio Scariolo ha dato alla Virtus un gioco armonico, ha fatto molti miglioramenti in difesa e gli è riuscita la sintesi tra velocità e fisicità. È bravo a usare la zona mista, usa tutti gli strumenti tattici. Poi se l’altro tira meglio da tre, anche Scariolo perde. Seguo anche il lavoro di Ettore Messina e il suo rigore in difesa, ma è un altro che si è dovuto arrendere al tiro da tre punti. Non sarà un caso se anche un grande coach Nba come Popovich lo vorrebbe cancellare. Pure lui si dice annoiato».
L’accuseranno di essere retrò.
«Mi fa male un gioco che insieme non riesce a costruire niente per i trasferimenti assurdi, perché non c’è tempo e nemmeno la voglia di darselo, perché anche gli allenatori sono legati agli agenti e hanno perso la loro centralità. Non c’è più metodo né ricerca dell’eccellenza, tutti vogliono vincere. Io vengo ricordato per i tre scudetti ma io ho giocato sei finali e tre le ho perse perché il canestro degli altri è andato dentro».
Chi non vorrebbe in squadra?
«Rodriguez e Teodosic, enormi narcisisti. Ok sei bravo, ti guardo, ti applaudo, magari però se pensi alla squadra è meglio. I playmaker sono spariti, devono per forza segnare, per questo vorrei sempre Daniel Hackett che si preoccupa di come fare suonare bene l’orchestra. Nel ’98 ho vinto una Coppa Italia con la Fortitudo perché sono riuscito a equilibrare il talento di due immensi egoisti, Myers e Wilkins, che non ridavano mai indietro la palla, con il lavoro di smistamento del play. E ci tengo a dire grazie ai giocatori Nba che hanno sostenuto il Black Lives Matter. È stato un gesto di straordinaria bellezza e giustizia».
Rivaluta l’America?
«Lo showbusiness non m’interessa. Negli anni 70 andai a fare un giro in Usa e ne approfittai per conoscere “il generale” Bobby Knight che allenava Indiana a Bloomington. Con noi fu gentilissimo, ci portò negli spogliatoi che erano perfetti quando in Italia i nostri non avevano l’acqua calda, ci fece vedere la palestra. Gli scappò un foglio dalla cartella. Lo raccolsi e sbirciai. Era il suo discorso alla squadra. Diceva: “Tu che sei un giocatore ricordati che tra i ventimila spettatori ci sono gli occhi di un ragazzino che ti guarda, tu per lui sarai l’uomo giusto, cerca di essere un buon esempio”. Per questo il basket era un gioco meraviglioso: non solo una palla da buttare nel cesto, ma un seme da gettare nel cuore della gente».
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canterai · 2 years ago
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Scusa, mi sono decentrato per il gatto
il mio miciuzzo bellissimo 💕
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pruiti · 2 years ago
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Buccinasco, chiuso lo Sportello Catasto per colpa dell'Agenzia delle Entrate
Buccinasco, chiuso lo Sportello Catasto per colpa dell’Agenzia delle Entrate
Il servizio Sportello decentrato Catasto che svolge il Settore Urbanistica dovrà essere temporaneamente sospeso a partire dal 1° gennaio 2023 in quanto non si è ancora perfezionato il rinnovo del convenzionamento con l’Agenzia delle Entrate. (more…)
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lamilanomagazine · 8 months ago
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Veneto, resta fase di preallarme per criticità idrauliche lungo il tratto finale del Po.
Veneto, resta fase di preallarme per criticità idrauliche lungo il tratto finale del Po. Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile del Veneto, alla luce delle previsioni meteo, ha emesso un aggiornamento dell'avviso di criticità valido fino alla mezzanotte di domani venerdì 8 marzo. Le condizioni meteo in miglioramento in tutta la regione hanno portato alla conferma dell'allerta arancione (fase di preallarme) nel solo bacino Po, Fissero-Tartaro-CanalBianco e Basso Adige, tra le province di Verona e Rovigo. Si precisa che la criticità idraulica è relativa al fiume Po ed è da intendersi ARANCIONE per il tratto terminale (da Cavanella al mare) e GIALLA per il tratto superiore.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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retemeteoamator-blog · 2 years ago
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b0ringasfuck · 2 years ago
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È un po' la storia dei settori in crisi, che prima o poi provocheranno licenziamenti. Non puoi pensare di sostenere "le miniere di carbone" a tempo indeterminato e nel contempo non puoi mollare la gente a casa di botto.
Innanzitutto bisognerebbe avere obiettivi onesti e poi pianificare.
Invece si pensa prima agli interessi di chi fa lobby e si fanno le cose a cazzo.
Banalmente in questi casi i quattrini vanno agli "imprenditori", che lungi dal voler fare investimenti, pigliano i soldi e scappano.
La digitalizzazione della burocrazia è cosa assolutamente buona e giusta e cortesemente non si faccia i frignina di parte per accaparrarsi le simpatie dei vecchietti o tirare merda alla parte politica che ci sta sul culo (tanto finisce come italia.it che tutti volevano accaparrarsene il merito e nessuno le responsabilità) (non ce l'ho con te).
Faremo quindi l'esempio delle banche che con la scusa di recepire una normativa UE hanno sostanzialmente fatto la stessa cosa, implementandola a CAZZO DI CANE, e abbassandone pure il livello di sicurezza obbligandoti ad avere uno smartphone SEMPRE COLLEGATO a INTERNET, complicatissimo anche a livello di software quindi meno "verificabile" e che fa tante altre cose, per l'internet banking quando già i cazzilli OTP con tastiera per la password esistevano e qualcuno che ancora offre i token OTP con password adesso te li fa pagare un botto E non ti offre un "backup".
Simili minchiate sono state fatte da chi ha poi offerto SPID e sempre una direttiva (non mi ricordo se europea o italiana) è stata colta per peggiorare il servizio grazie a interpretazioni a fantasia.
A Milano, non a Vibo, hanno cominciato a rilasciare certificati anagrafici digitali, richiedibili via internet e in più una buona parte del personale dell'anagrafe poteva lavorare in smart.
Normalmente uno si faceva la sua bella fila in un ufficio decentrato e se proprio era sfigato in 30 minuti aveva in mano il suo certificato. Quando ormai le sedi "fisiche" erano state riaperte, per avere un certificato digitale, l'attesa era di un paio di mesi.
Come la digitalizzazione fosse riuscita a moltiplicare i tempi d'attesa, anzichè liberare risorse rimane un mistero. E Milano per molti aspetti rimane un'isola felice per certi servizi.
Ci si aspetterebbe che la digitalizzazione e informatizzazione di molti servizi abbia lasciato libere molte risorse, che magari avrebbero potuto essere rivolte PROPRIO a quel welfare che serve quando ci sono dei cambiamenti. E non è solo una questione di "pubblico", se le cose sono fatte ad minchiam è perchè ci mangia pure il privato a cui certi servizi sono appaltati.
E invece viste le premesse visto che agli interessi del pubblico si antepongono gli interessi di lobby, che gli obiettivi dichiarati spesso divergono dagli effettivi e che non si pianifica mai un cazzo... il vecchietto se la piglia al culo, poi guarda la TV e se la piglia con lo stato e i KOMUNISHTI (che visti i risultati delle ultime elezioni probabilmente oggi si possono vedere solo impagliati al museo di storia naturale).
In questi giorni sto cercando di capire come aiutare una persona anziana che non ci sta molto con la testa a risolvere dei problemi con lo SPID per accedere al portale dell'INPS.
Ora, a parte il fatto che comincia a vacillare anche la mia, di sanità mentale, già non molto stabile in questo periodo, mi sale ancora di più il nervoso quando all'ennesimo tentativo di capire il perché e il percome dei blocchi incontrati all'accesso noto la scritta in piccolo che avverte che per accedere con l'autenticazione con SMS ci sono al massimo 4 ingressi. Presumo che poi sostanzialmente devi attaccarti al tram. O comprare uno smartphone abbastanza avanzato da consentire il download dell'app di Lepida, ente con cui questa persona ha fatto lo spid.
Forse ci sono altri enti certificatori che consentono autenticazione diversa, mi dico. Cercando online però mi pare di capire che per il livello di sicurezza necessario per lavorare in ambienti "istituzionalmente importanti" come appunto l'INPS la forma di autenticazione tramite SMS non sia considerata sufficiente o comunque sia limitata a pochi accessi al mese.
Ora io vorrei capire come fanno tutte le persone che hanno queste difficoltà e non hanno una come me a loro disposizione, considerato che non è più possibile dialogare con certi siti istituzionali senza autenticarsi con SPID o carta di identità elettronica e relativi codici Pin e Puk (e anche qui non ho ancora approfondito come recuperare questi dati, che questa persona ha perso, e poi come venga gestito effettivamente l'accesso al sistema, ossia se serva comunque una app per la quale forse il suo telefono è troppo vecchio).
Cioè ormai non puoi più essere un cittadino a tutti gli effetti senza una identità digitale, e questo posso pure capirlo teoricamente, però per creare e gestire questa identità devi comprare uno smartphone abbastanza aggiornato da essere considerato "sicuro" per questo tipo di autenticazione, e anche questo posso capirlo in teoria, ma poi, all'atto pratico, tutto questo diventa un incubo se una persona non è "digitalmente autosufficiente".
Non so, mi sembra in qualche modo "ingiusto", anche se capisco la logica sottostante arrivati al 2023.
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