#dal 2 al 12 settembre
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AUSCHWITZ, GENOCIDIO E ODIO
di Francesco M. Cataluccio
Il 27 gennaio il premier israeliano Benjamin Netanyahu non potrà probabilmente partecipare, in Polonia, alle cerimonie per l'ottantesimo Anniversario della Liberazione dei superstiti del campo di sterminio di Auschwitz/Birkenau, perché rischierebbe di essere arrestato con l'accusa di crimini di guerra emessa dal Tribunale internazionale dell'Aja (non riconosciuto da Russia, Usa, Cina, Israele, Corea del Nord...). Anche se il presidente polacco Andrej Duda ha posto, strumentalmente, la delicata questione e il premier Donald Tusk ha risposto che Netanyahu non verrebbe arrestato, tutti non fanno che parlare di questo drammatico paradosso. E la questione dell’importante cerimonia ad Auschwitz (dove i politici, come ha sottolineato il direttore del Museo Piotr Cywinski, non sono stati invitati) e della significativa presenza degli ormai pochi sopravvissuti passa scandalosamente in secondo piano.
Nei media internazionali si finisce quasi sempre per parlare d'altro. Dopo quasi 2 anni di guerra, iniziata qualche mese dopo il terribile pogrom di inermi israeliani del 7 ottobre, mentre ancora molti ostaggi sono nelle mani dei terroristi di Hamas e nella Striscia di Gaza continuano i combattimenti, le stragi di civili e le devastanti distruzioni, l'attenzione è rivolta più al possibile viaggio di Netanyahu e alla questione se quello che si sta compiendo in Medio Oriente sia un genocidio.
Quella che le fonti ufficiali israeliane definiscono "autodifesa difronte al massacro genocida del 7 ottobre" è ormai lo sterminio di migliaia di persone inermi (il 50% degli abitanti della Striscia di Gaza ha meno di 16 anni) e una sofferenza enorme per una popolazione stremata per il freddo e la fame. Gli aiuti umanitari vengono bloccati alla frontiera dall'esercito israeliano e ci sono persino gruppi di estremisti che fermano i camion con il cibo diretto alla popolazione.
Spesso, sono i figli di coloro che nel 2005 vennero cacciati con la forza dalla Striscia per volere di Sharon: il 12 settembre l’ultimo soldato israeliano lasciò la Striscia (occupata per 40 anni), che passò sotto il completo controllo dell’Autorità Palestinese (e ben presto dei terroristi di Hamas). Quello che fu chiamato ufficialmente "disimpegno" fu motivato sostenendo che avrebbe cambiato in meglio la sicurezza dello stato israeliano, nonché la percezione che se ne aveva all’estero. Secondo altre interpretazioni, invece, Sharon avrebbe abbandonato Gaza per permettergli di concentrare le proprie attenzioni e risorse in Cisgiordania, dove già allora si trovava la maggior parte delle colonie israeliane.
Oggi siamo all'ultima, purtroppo non definitiva, stazione dell'odio che in vent'anni si è ulteriormente approfondito in Medio Oriente. Netanyahu è stato ripetutamente eletto democraticamente e governa sostenendo di fatto che l'unica strada per la sopravvivenza dello Stato di Israele è la guerra. Metà della popolazione è con lui (con varie sfumature: da chi lo ritiene il male minore a chi una necessità, a chi, come gli oltranzisti religiosi, lo appoggia e pensa di poterlo utilizzare), l'altra, da più di due anni manifesta nelle piazze chiedendo le sue dimissioni.
Il Tribunale internazionale lo ha accusato (assieme al suo ex ministro della Difesa e a un paio di terroristi di Hamas) di essere il responsabile di crimini di guerra. Nel mondo molti, oltre ai palestinesi, parlano di "genocidio". L'ONU lo dichiara ormai artefice di un "genocidio del popolo palestinese". Anche Papa Francesco lo accenna ripetutamente e, nel suo ultimo libro (La speranza non delude mai, edito da Piemme), ha scritto: "A detta di alcuni esperti, ciò che sta accadendo a Gaza ha le caratteristiche di un genocidio. Bisognerebbe indagare con attenzione per determinare se s’inquadra nella definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali".
Il genocidio è un crimine di Stato, l'esecuzione della volontà di uno Stato sovrano, ed è questo che lo distingue dal massacro che possono compiere bande o truppe non incaricate dal proprio governo" (L'Etat criminel. Les génocides au XXe siècle, Seuil 1995). La questione terminologica del "genocidio" rischia, quindi, in questo caso, di essere sviante, oltre ad alimentare un'ambiguità antisemita che vorrebbe far credere che l'Olocausto sia oggi alla portata anche degli eredi di coloro che allora furono annientati ("gli ebrei fanno come Hitler", è lo slogan insopportabile che si sente gridare in qualche corteo). Rafal Lemkim, che invent�� il termine "genocidio" aveva contemplato anche il caso di "genocidi di risposta": massacri compiuti da chi era stato attaccato e si era difeso esagerando fino a mettere in discussione l'esistenza stessa del nemico. Probabilmente, pensava all'atomica di Hiroshima e Nagasaki. Questo crimine non è stato, però, mai contemplato dalle Nazioni Unite. Lascia, quindi, perlomeno perplessi il fatto che questo "genocidio di risposta" venga oggi invocato proprio e solo per Israele.
Moshe Zuckermann, nell'articolo intitolato Israele e il tradimento di Auschwitz ("Overton Magazin", tradotto da "il Manifesto", 8 gennaio 2025), sostiene giustamente: "Il dibattito se si tratti effettivamente di un genocidio sia lasciato ad altra sede; la disputa divampata non fa che distrarre dalla sostanza: dal vistoso imbarbarimento dell’esercito israeliano e della sua attività bellica. È sufficiente focalizzarsi sull’accumulo di crimini di guerra per comprendere che in questa guerra si è dispiegato qualcosa che va ben oltre la persona di Netanyahu. È diventata norma una pratica di combattimento che ha reso una cosa ovvia un numero inconcepibile di civili morti e feriti, tra loro soprattutto donne, bambini e persone anziane, e una mostruosa devastazione delle infrastrutture e distruzione di strutture civili vitali".
Questa è la questione più terribile e imbarazzante, al di là delle scelte attuali della politica israeliana. L'esercito israeliano sta combattendo una guerra che, data la situazione a Gaza, si configura come un prolungato e indiscriminato attacco alla popolazione civile palestinese. Non si tratta più, infatti, dei tremendi cosiddetti "costi collaterali" di una guerra combattuta, come ormai tutti i conflitti moderni, non più tra eserciti in campo aperto, ma casa per casa e, come in questo caso, non contro nemici in divisa. Qualsiasi rispetto umanitario è venuto a cadere: se si sospetta (e spesso è così) che sotto un ospedale si celi un covo nemico non si esita a raderlo al suolo, così come le scuole e le case dei civili. E poi c'è la questione del trattamento delle centinaia di prigionieri palestinesi, gran parte dei quali senza processo, nelle carceri israeliane (che non può trovare giustificazione nelle barbarie di Hamas). Almeno 68 ostaggi palestinesi sono morti in prigione per torture, violenze o mancanza di cure mediche. Come ha ricordato Gideon Levy: "Lo scioccante rapporto di Jonathan Pollak ("Haaretz", 10 gennaio) presentava le condizioni di incarcerazione di coloro che sono sopravvissuti alle carceri israeliane: non si possono concepire condizioni più crudeli (...) Torturare i palestinesi nelle carceri israeliane non riporterà in vita mio fratello".
Nessuno, al di là della propaganda, può pensare che l'esercito israeliano possa essere migliore di qualsiasi altro esercito combattente. Ma ora, nel campo di battaglia, che in realtà è abitato da una prolazione civile, si sta praticando un accanimento e un odio inediti, certamente accresciuti dal "trauma del 7 ottobre", ma che sono il frutto avvelenato di una situazione dove da anni cresce, e viene cinicamente rinfocolata dai politici più nazionalisti e fanatici religiosi, la fiamma del disprezzo completo dell'Altro, inteso come un intero popolo, e della convinzione che non possa esserci dialogo verso chi ci odia (perché non si può trascurare il fatto che molti tra gli Altri vorrebbero la cancellazione di Israele "dal mare al fiume" e plaudono alle "morte degli ebrei"). Se ci si è ormai convinti che la convivenza tra due stati e due popoli sia impossibile, questo non può significare che si debba attuare una politica di massacri indiscriminati e di sottrazione progressiva, e illegale (stando agli accordi internazionali, ma anche al buon senso), di territori.
Per salvare la democrazia e il fururo dello Stato di Israele non serviranno tribunali internazionali, ma una magistratura che, dimostrandosi realmente indipendente, sappia giudicare e punire i responsabili dei crimini di guerra. Occorre continuare quindi a difendere Israele e la sua storia, non per quello che il governo israeliano sta commettendo a Gaza, ma per quello che gli ebrei hanno sofferto in questa Europa ottanta anni fa (e che il campo di Auschwitz simboleggia), soprattutto adesso che i rigurgiti fascisti e nazisti si riaffacciano sulla scena. Ora, più che mai, tocca fare educazione storica e combattere gli stereotipi e il razzismo, fare resistenza e non lasciarsi irretire dal negazionismo che vorrebbe annacquare la storia e favorire una nuova ondata di antisemitismo.
La guerra più importante che va combattuta, con ogni mezzo, è la guerra all'odio. Ciò significa ancor di più che occorre lavorare per dare più voce e sostegno a coloro che, da entrambe le parti, praticano la ricerca, seppur faticosa, di un dialogo tra israeliani e palestinesi. La storia vera dell'inaspettata amicizia fra due padri, un palestinese e un israeliano, Rami Elhanan e Bassam Aramin (la cui storia è stata raccontata da Colum McCann, nel bellissimo romanzo Apeirgon, Feltrinelli 2021) che hanno rispettivamente perso le loro figlie a causa della violenza e che hanno trasformato il loro dolore in attivismo per la pace, o esperienze di vita comunitaria come il villaggio, con il suo Giardino dei Giusti, di Neve Schalom/ Wāħat as-Salām. Non c'è altra strada.
(pubblicato in "GariwoMag", 14/I/2025)
Francesco Cataluccio
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CHINA CRISIS
Autumn in the Neighbourhood 2015
Smile (What Kind Of Love Is This) 3:31 Down Here On Earth 3:18 Autumn In The Neighbourhood 3:48 Because My Heart 3:21 Bernard 3:59 Joy And The Spark 3:16 Being In Love 3:19 Fool 3:50 My Sweet Delight 3:09 Tell Tale Signs 3:45 Wonderful New World
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Gruppo synth-rock artistico formatosi a Liverpool, nel Regno Unito, nel 1979 e composto da Gary Daly (voce), Eddie Lundon (chitarra), Brian McNeill (tastiere), Gazza Johnson (basso) e Kevin Wilkinson (batteria). Primi anni e influenze Gary Daly (nato il 5 maggio 1962, Kirkby, Knowsley, Merseyside)[3] ed Eddie Lundon (nato il 9 giugno 1962, Kirkby, Knowsley, Merseyside)[4] sono cresciuti in famiglie della classe operaia a Kirkby e si sono incontrati alla scuola cattolica romana St Kevin's School for Boys.[5][6] Condividendo un affetto per Steely Dan, David Bowie e Brian Eno,[5] hanno iniziato a suonare insieme nella loro adolescenza con Lundon alla chitarra e Daly al basso.[6] Hanno poi suonato con vari gruppi post-punk di Knowsley tra cui diverse formazioni della band Glass Torpedoes prima che Daly e Lundon continuassero per conto proprio.[5] Intorno al 1980 ottennero un sintetizzatore e una drum machine e iniziarono a scrivere canzoni;[7] i paesaggi sonori ambientali di Eno influenzarono la traiettoria musicale del gruppo, così come gruppi synth-pop come Orchestral Manoeuvres in the Dark (OMD) e Depeche Mode.[8][9] Inizialmente, Daly e Lundon si divisero i compiti di sintetizzatore negli album del gruppo, ma Daly iniziò a fare la parte del leone delle parti di sintetizzatore/tastiera mentre la popolarità del gruppo continuava a crescere.
Daly cita anche i Talking Heads e la band post-punk Magazine come prime influenze.[5] Alla fine, raggiunti dal batterista e percussionista Dave Reilly, pubblicarono il loro singolo di debutto "African and White" come China Crisis sull'etichetta discografica indipendente Inevitable nel 1981.[2] Inizialmente l'interesse principale della band era nella registrazione in studio,[10] ma si esibirono anche in alcuni concerti dal vivo.[11] Il 31 dicembre 1981 si esibirono all'Institute of Contemporary Arts di Londra insieme agli Haircut One Hundred.[12] Nel marzo 1982 registrarono una sessione Peel di quattro canzoni per la BBC.[13] Nell'aprile-maggio 1982 fecero il loro primo tour nel Regno Unito.[14] Nel giugno 1982 suonarono con Tom Verlaine dei Television al The Venue di Londra.[15] A settembre si esibirono al Futurama 4 Festival,[16] seguito da un tour nel Regno Unito alla fine del 1982.[14]
Primi successi La band firmò un contratto discografico con la Virgin Records nell'aprile 1982,[17] e pubblicò un singolo, "Scream Down at Me", a maggio.[18] Una riedizione della Virgin di "African and White" fu il loro primo successo, raggiungendo il n. 45 nella UK Singles Chart in agosto,[19] seguito dal meno riuscito "No More Blue Horizons (Fool, Fool, Fool)" in ottobre. Registrato per un lungo periodo di tempo con diversi produttori, pubblicarono il loro album di debutto in studio, Difficult Shapes & Passive Rhythms, Some People Think It's Fun to Entertain nel novembre 1982.[2] Da questo, il singolo "Christian", raggiunse il n. 12 nel Regno Unito all'inizio del 1983 e li portò alla ribalta nazionale.[2][20] Al momento di questo successo, Reilly aveva lasciato la band, ma era rimasto con la band abbastanza a lungo da co-scrivere ed esibirsi in "Christian", insieme al turnista Steve Levy che suonava l'oboe e il sassofono. L'album raggiunse il n. 21 nella UK Albums Chart.[20] Durante questo periodo la band fece un tour di supporto ai Simple Minds nel loro tour New Gold Dream, con l'aggiunta del bassista Gary "Gazza" Johnson e Steve Levy.[10][7][21]
Working with Fire and Steel – Possible Pop Songs Volume Two Ancora con l'aggiunta di Gary Johnson (basso), Steve Levy (oboe) e il batterista dei Waterboys Kevin Wilkinson, nel gennaio 1983 la band presentò tre nuove canzoni, tra cui "Wishful Thinking", in una sessione della BBC Peel.[22] Aggiungendo Johnson e Levy come membri effettivi della formazione,[10] i China Crisis registrarono un secondo album in studio a Liverpool e al The Manor Studio, Oxfordshire con il produttore Mike Howlett e Kevin Wilkinson alla batteria. A maggio, uscì il singolo "Tragedy and Mystery" che raggiunse il numero 46 nella UK Singles Chart.[19] L'arrangiamento della canzone con l'uso prominente dell'oboe e del flicorno di Levy ha segnato un cambiamento notevole rispetto al precedente sound synth-pop della band.
Preceduto dalla traccia del titolo "Working with Fire and Steel", che ha raggiunto il numero 48 nel Regno Unito,[19] ed è stato un successo nella classifica US Dance Club Songs al numero 27,[23] l'album intitolato Working with Fire and Steel - Possible Pop Songs Volume Two, è stato pubblicato nell'ottobre 1983.[24] L'arrivo di Steve Levy e del batterista Kevin Wilkinson nella formazione della band, insieme all'introduzione di più musicisti di sessione, ha dato all'album un suono decisamente meno sintetico rispetto al suo predecessore. Mentre la band ha fatto uso delle ultime tecnologie all'epoca come l'emulatore,[10] hanno notevolmente incorporato ottoni, fiati e strumenti a corda nel loro sound.[25]
All'inizio del 1984, il singolo "Wishful Thinking" raggiunse il numero 9 nella UK Singles Chart, diventando il loro primo e unico singolo di successo nella top 10 del Regno Unito.[2][20] La canzone fu anche una hit nella top 10 in Irlanda, una hit nella top 20 in diversi paesi europei e raggiunse il numero uno nella classifica radiofonica svedese Poporama.[26] Nel marzo 1984, il singolo successivo "Hanna Hanna" raggiunse il numero 44 nella UK Singles Chart.[19]
L'album stesso fu un successo nella top 20 nel Regno Unito, raggiungendo anche la top 40 in diversi altri paesi (tra cui Spagna, Australia, Canada, ecc.), e i China Crisis trascorsero il 1984 e il 1985 realizzando la loro più grande corsa in classifica. Nella primavera del 1984, i China Crisis fecero un tour in Europa con il loro Working with Fire
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Pubblicato questa mattina da Medvedev sul suo canale Telegram
‼️⚡️Ce l'ha con noi. Ehy, sta dicendo a noi.... 👀
Sulla decisione non confermata sugli attacchi “in profondità nella Russia” e sulla decisione sulla politica nucleare russa approvata dal presidente della Russia
Dopo che il polverone sollevato dai giornali occidentali si è un po' calmato, è ovvio che, nonostante l'evidente intento propagandistico delle pubblicazioni, quanto sta accadendo può avere conseguenze molto gravi.
1. Non è così importante chi e quando abbia preso la decisione di utilizzare missili balistici e da crociera tattici a lungo raggio dei paesi della NATO “in profondità nel territorio” della Russia. Inoltre, ci sono già stati tentativi di utilizzarli nel nostro Paese.
2. Non è così importante quanti ne abbia il nemico oggi. Oltre al fatto che il loro utilizzo, secondo i nostri nemici, dovrebbe avere non solo un effetto militare, ma anche informativo.
3. Non è così importante che questi missili non siano in grado di dare un contributo significativo alle operazioni militari del nemico.
4. Non è così importante che con tali decisioni l’attuale amministrazione americana stia deliberatamente creando una tale escalation del conflitto, che la squadra di Trump dovrà affrontare.
5. Una cosa è importante: ciò che ha detto il capo dello Stato russo il 12 settembre. Di conseguenza, oggi è stata approvata una nuova versione dei Fondamenti della politica statale nel campo della deterrenza nucleare. L'uso dei missili dell'Alleanza in questo modo può ora essere qualificato come un attacco da parte dei paesi del blocco contro la Russia . In questo caso sorge il diritto di reagire con armi di distruzione di massa contro Kiev e le principali installazioni della NATO, ovunque si trovino. E questa è già la Terza Guerra Mondiale.
Forse il vecchio Biden ha davvero deciso di morire con grazia, portando con sé una parte significativa dell'umanità...
Segui ➡️ 🌐 t.me/ArsenaleKappa 🅰️ 💥💥
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#UniCrediit: Al via gli incontri per la gestione dei nuovi esuberi
Aperto il tavolo di confronto tra azienda e sindacati firmatari sul tema esodi e riconversione del personale (a tutta Bolla per 600 colleghi) Il primo incontro è stato giovedì 12, e altri sono già programmati per il resto del mese di settembre (18,19, 24, 25 e 26) e per ottobre (1, 2, 10,11) . Dettagli in questo post: Unicredit: dal 12 settembre incontro con i sindacati su 1000 uscite…
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L'inizio della fine dell'impero bizantino
Il 24 settembre del 1180 moriva l'imperatore Manuele I Comneno. La successione dinastica fu molto complicata e vide protagoniste l'ambiziosa principessa Maria Comnena, figlia del primo matrimonio dell'imperatore, e la seconda moglie la regina Maria D'Antiochia, giovane, altrattanto ambiziosa e madre dell'erede al trono, Alessio II Comeno.
La principessa Maria Comnena oltre a provare sincero odio verso la matrignia, non volle accettare che il fratellastro, molto più giovane di lei, diventasse imperatore. Una serie di eventi portarono Maria Comnena a chiedere aiuto al cugino Andronico. Ma fece molto male i suoi conti: non sapeva che Andronico voleva il trono tutto per sé. Andronico si sbarazzò di tutti. Fece avvelenare Maria Comnena e il marito Ranieri del Monferrato. Fece uccidere la regina Maria D'Antiochia facendone buttare il corpo nelle acque del Corno d'Oro. Il quattordicenne imperatore Alessio II Comneno venne ucciso poco tempo dopo: il giovane sovrano fu strangolato mediante una corda d'arco, il suo cadavere oltraggiato, decapitato e buttato in mare chiuso in un vaso. Andronico I divenne imperatore bizantino. A lui si deve la nascita del "mettere le corna" per indicare un tradimento.
Naturalmente un personaggio del genere fece una bruttissima fine.
Possiamo dire che con la morte dell'imperatore Manuele I Comneno inizia il lento ed inesorabile declino dell'impero bizantino.
Immagine: i funerali dell'imperatore Manuele I Comneno. Autoproduzione digitale in AI realizzata il 14/12/2023 by Istanbulperitaliani.
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Marco Di Nunzio, il falso erede di Berlusconi e la truffa del testamento colombiano: Marta Fascina sentita come testimone Il 29 settembre 2023, presso un notaio di Napoli, Marco Di Nunzio, 55enne imprenditore torinese in Colombia, già artefice della lista civetta Bunga-Bunga, depositò un presunto testamento di Silvio Berlusconi sostendendo che il 21 settembre 2021 davanti a un notaio di Cartagena, il premier gli aveva destinato 26 milioni, uno yacht, le ville ad Antigua nelle Antille, e soprattutto il 2% della Fininvest. Ora l'uomo è indagato. E Marta Fascina, dal 2020 ultima compagna di Silvio Berlusconi sino alla morte dell’ex presidente del Consiglio il 12 giugno 2023, è stata ascoltata in gran segreto dalla Procura di Milano come testimone nell’inchiesta. Lo scrive il Corriere della Sera. Chi è il finto erede Attivo fra l’imprenditoria e la politica, quello di Marco Di Nunzio appare come un profilo piuttosto variopinto. Classe 1968, suo settore di competenza è quello dei cantieri navali. Originario di Torino, si è trasferito da qualche anno in Colombia, la nazione dove il nuovo testamento di Berlusconi sarebbe stato scritto, stipulato e successivamente addirittura vidimato dalla cancelleria del ministero degli Esteri. In Colombia Di Nunzio è anche consigliere della sezione locale del Comites, il comitato degli italiani all’estero. Molteplici – e di scarso successo – le sue avventure politiche in Italia, condotte soprattutto nel segno di simboli dai nomi strampalati. Nel 2010 si candidò come sindaco a Sestriere, presentandosi per le insegne della Fiamma Tricolore. Successivamente si mise in proprio, creando dal nulla liste sempre più improbabili. Nel 2011 cercò di presentarsi alle elezioni comunali di Torino, ma la sua lista Bunga Bunga venne bocciata. Successivamente tentò la fortuna a Borgomasino, paesino del Canavese dove tirò addirittura in ballo il Tar per cercare di entrare in consiglio comunale attraverso il riconteggio dei voti ottenuti dal suo Movimento Bunga Bunga-Forza Juve. La Colombia Il 6 novembre Di Nunzio, pur già indagato, ha chiesto (invano) al Tribunale civile il sequestro di parte dei beni degli eredi Berlusconi a garanzia delle proprie pretese: e qui, per controbattere all’ambasciata italiana che attestava come Berlusconi non fosse mai entrato in Colombia, e tantomeno il giorno 21 settembre 2021 nel quale in apparenza a Cartagena avrebbe espresso il testamento pro Di Nunzio davanti al notaio Margarita Rosa Jimenez Najera, Di Nunzio con l’avvocato Erich Grimaldi ha prodotto due documenti a sostegno della nuova tesi per la quale Berlusconi non risulterebbe sui normali registri frontalieri della Colombia, al pari degli stranieri che sbarchino nei porti per trattenersi sul suolo colombiano meno di 24 ore, perché quel giorno vi sarebbe entrato dal mare, a bordo di un peschereccio: due apparenti fatture dell’acquisto quel 21 settembre 2021 a Cartagena di due quadri di Botero e di uno smeraldo, e l’esito negativo di un tampone molecolare Covid in teoria effettuato da Berlusconi sempre quel giorno alle 8.18 del mattino (con esito alle 18.55) nei laboratori di una tal «Sis Diagnosticos Medicina molecular». La firma falsa La firma di Berlusconi in calce a due delle tre versioni risulta presa su Internet dal sito «freenewsonline». Inoltre il notaio Jimenez Najera «ha dichiarato che Berlusconi non si è mai presentato nel suo studio»; e perfino l’interprete Aura Cenzato ha disconosciuto traduzioni e timbri. La testimonianza di Marta Fascina A ulteriore riscontro negativo alla storia del peschereccio, il procuratore Viola e la pm Roberta Amadeo hanno voluto chiedere a Fascina se ricordasse dove fosse Berlusconi il 21 settembre 2021, e se a sua conoscenza fosse mai stato in Colombia. Fascina lo ha escluso, e su quel giorno ha documentato (attraverso copie di una agenda) dove fosse e cosa abbia fatto Berlusconi.
#se a sua conoscenza fosse mai stato in Colombia. Fascina lo ha escluso#e su quel giorno ha documentato (attraverso copie di una agenda) dove fosse e cosa abbia fatto Berlusconi.
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Auto Moto Napoli Expo, scalda i motori alla Mostra d'Oltremare
Presentata “Auto Moto Napoli Expo”, la tre giorni dedicata al mondo dei motori a 2 e 4 ruote, alle supercar, alle auto di lusso e alla sicurezza stradale, in programma dal 12 al 14 settembre prossimi alla Mostra d’Oltremare di Napoli. L’iniziativa, organizzata dalla Federazione Italiana Supercar presieduta da Luigi Iossa, in collaborazione con il Project-Event “Colcasco” guidato da Stefano…
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Il Bistrot familiare
Connor ha appena completato un corso di arti culinarie e ora sta visitando la sua cara nonnina. La nonnina ha preparato i suoi piatti speciali per dare il benvenuto a Connor. Connor, un aspirante cuoco, vorrebbe aprire un chiosco dove servire cibo e riproporre le deliziose ricette della nonnina.
Aiuta Connor lo chef e la mitica nonnina a realizzare il loro sogno di gestire un bel chioschetto!
Quest'attività si sblocca al livello 12. Sullo schermo apparirà un invito pop-up per unirti all'evento "Bistrot familiare. Se non vedi l'evento, potrebbe essere necessario forzare la chiusura del gioco o riavviare il dispositivo per rendere disponibile l'aggiornamento.
Andiamo alla Piazza del gusto! Quest'area temporanea migliorerà in ogni fase mentre avanzi nell'evento.
L'evento Bistrot familiare si svolgerà dal 25 settembre 2024 al 9 ottobre 2024. L'evento è composto da 6 fasi, ciascuna con le sue ricompense. Hai a disposizione 14 giorni per completare l'evento e vincere l'aiutante temporaneo Max Muffin per 28 giorni.
Completa ogni fase raccogliendo oggetti evento rari e producendo le ricette a tempo limitato. Completa ogni fase per vincere ricompense.
Scatola misteriosa: cestino delle delizie
Riceverai un cestino delle delizie come ricompensa quando avrai completato la produzione degli oggetti. Tocca il cestino delle delizie per raccoglierlo.
Potenziamenti: potenziamento Meteorite
Puoi ottenere il doppio degli oggetti evento rari usando il potenziamento Meteorite! Una volta attivati, i potenziamenti durano 1 ora. Puoi selezionarne solo uno (1) per volta.
Luogo di interesse temporaneo: Anticamera del gusto
L'Anticamera del gusto è un'area temporanea dove puoi ottenere gli oggetti evento necessari a ogni ricetta.
Ad esempio, genererà il cheddar, che dovrai usare nella fase 1.
Aiutanti temporanei: la mitica nonnina e Connor lo chef.
Puoi acquistare la mitica nonnina e/o Connor lo chef come aiutanti affinché ti diano una mano durante l'evento. Avrai maggiori probabilità di trovare oggetti rari dell'evento e molto altro ancora accettando il loro aiuto.
Nota: la mitica nonnina e Connor lo chef sono aiutanti temporanei e, in quanto tali, lasceranno la fattoria al termine dell'evento.
Nuovi oggetti e dove trovarli
Fase 1
Melanzane: alla radura, al laghetto, alla miniera, al molo, al mulino e presso gli animali da premio.
Cheddar: all'Anticamera del gusto.
Fase 2
Cioccolato al latte: alla radura, al laghetto, alla miniera, al molo, al mulino e presso gli animali da premio.
Zuccherini: all'Anticamera del gusto.
Fase 3
Pastinaca: alla radura, al laghetto, alla miniera, al molo, al mulino e presso gli animali da premio.
Zenzero: all'Anticamera del gusto.
Fase 4
Mix di spezie: alla radura, al laghetto, alla miniera, al molo, al mulino e presso gli animali da premio.
Pomodori arrosto: all'Anticamera del gusto.
Fase 5
Mela Fuji: alla radura, al laghetto, alla miniera, al molo, al mulino e presso gli animali da premio.
Scorza di agrumi: all'Anticamera del gusto.
Fase 6
Panno di mussola: alla radura, al laghetto, alla miniera, al molo, al mulino e presso gli animali da premio.
Pezzi di cuoio: all'Anticamera del gusto.
Ricompense:
Fase 1: 8 semi lampo e 5 guanti dorati.
Fase 2: 3 chiodi e 8 semi lampo.
Fase 3: 2 lucchetti e 5 guanti dorati.
Fase 4: 2 chiodi, 2 lucchetti e 5 guanti dorati.
Fase 5: 10 chiavi e una scatola di bollini (3 di bronzo, 2 d'argento, 1 d'oro).
Fase 6: aiutante come ricompensa Max Muffin per 28 giorni.
Pass stagione: Pass culinario.
Goditi queste ricompense esclusive quando acquisti il Pass culinario:
Tema del bistrot, che resterà attivo per tutta la durata dell'evento.
Ricompense del livello doppie.
Aiutante potenziato Max Mangione
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Blog: PEEK BEHIND THE CURTAIN by M. Abrate
Dalla galleria MA-EC Gallery riceviamo l’invito alla inaugurazione della mostra di Marco Abrate mercoledì 18 settembre alle ore 18.00 in via Santa Maria Valle nr 2. La galleria MA-EC di Milano inaugura la sua stagione espositiva 2024/25 con la mostra personale dell’artista Marco Abrate, intitolata PEEK BEHIND THE CURTAIN, a cura di Chiara Canali e in programma dal 18 settembre al 12 ottobre…
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Harold and the Purple Crayon
Scheda informativa
Titolo italiano: Il Magico Mondo di Harold
Regia: Carlos Saldanha
Cast: Alfred Molina (Narratore), Zachary Levi (Harold), Lil Rel Howery (Moose), Zooey Deschanel (Terry), Benjamin Bottani (Mel), Tanya Reynolds (Porcupine), Jemaine Clement (Gary), Pete Gardner (Detective Love), Camille Guaty (Junior Detective Silva), Ravi Patel (Prasad), Zele Avradopopoulos (Ms. Hemm), Boston William-Inez Pierce (bullo #1), Salathiel Murphy (bullo #2), Vartam (Mayhem), Brisco De Poalio (bambino nella biblioteca), Lauren Halperin (mamma del bambino nella libreria), Seth Zenn Robbins (Oscar), Catherine Davis (Kat), Michael Lee Kimel (Mark), Grace Junot (Yasmin), Jef Holbrook (employee), Mallory Hoff (anchorwoman), Elizabeth Becka (Ms. Barnaby), Phil Ortiz (Mr. Perez), Mason Douglas (ragazzino), Jasmine Thomas (cameriera), Dijon Means (cameriere), Theresa O'Shea (anziana al negozio), Baby Dro (bambino sull'elicottero), Avangeline Friedlander (bambina da Tiffy), Devin De Angelo (guardia #1), Steven McCormack (guardia #2), Carolyn Emeric (guardia #3), Hillary Harley (signora in macchina #1), Wesley Jetton (maestro), Jennifer Chung (signora in macchina #2), TJ Jackson (jogger), Stephanie Dunnam (signora dell'antiquariato), Elizabeth Carlie (signora con il cane), Danny Vinson (anziano con il bastone), Eliza Khalik (bambina al parco), Dajalinn Sanchez (testimone dell'aereo #1), Prescott Morgan (testimone dell'aereo #2), Patrice Fisher (preside), Caleb Black (prank kid #1), Brady Ryan (prank kid #2), John Mullis (anziano #1), Gerard Catus (anziano #2), Kermit Rolison (anziano #3), Mike Benitez (venditore)
Produzione: Columbia Pictures, Davis Entertainment, TSG Entertainment
Distribuzione: Sony Pictures Realising
Sceneggiatura: David Guion, Michael Handelman
Fotografia: Gabriel Beristain
Musiche: Batu Sener
Costumi:
Uscita: 21 luglio 2024 (Culver City, LA, U.S.A.), 2 agosto 2024 (U.S.A.), 12 settembre 2024 (Italia)
Durata: 90 minuti
Trama
Harold è un bambino che vive in un libro insieme ai suoi due migliori amici, Moose e Porcupine. Grazie a un pastello viola magico può far diventare reale ciò che disegna.
Quando Harold cresce, il narratore che chiama "Old Man" scompare misteriosamente, e per andare a cercarlo disegna una porta per andare nel Mondo Reale.
Recensione
Il film è un tributo all'immaginazione più pura, contenuta nel potere magico di un pastello viola ma che, se unita a un'intera scatola di altri pastelli colorati, ha un potere davvero potente. E, come dimostra il film stesso, il potere dell'immaginazione contenuto in quel singolo pastello viola è davvero immenso, perché non c'è limite a quello che una singola persona può immaginare.
I wanted to show folks that with a little imagination you can make your life whatever you want it to be. Volevo mostrare alle persone che con un po' di immaginazione puoi trasformare la tua vita in qualunque cosa tu voglia.
È una storia che insegna a usare la propria fantasia per rendere felici le persone che ci stanno attorno, in quanto già il mondo reale è pieno di crudeltà e tristezza. Ma è anche una storia che dimostra quanto, oltre che la fantasia e l'immaginazione, è necessario impegnarsi. Per raggiungere i propri obiettivi occorre anche tenere i piedi per terra e la testa sulle spalle: l'immaginazione deve aiutare ad addolcire le difficoltà che si incontrano nel scalare la vetta, senza sostituirsi al mondo reale perché, in tal caso, sarà qualcun altro a scrivere la tua storia. A condire il tutto vi è anche l'importanza dell'amicizia, e in particolare quella verache nei momenti più difficili ti viene ad aiutare senza farselo ripetere due volte.
Because life isn't just something that happens to you, it's something you create. The trick is in the imagining. Perché la vita non è solo qualcosa che ti capita, ma è qualcosa che crei. Il trucco è nell'immaginazione.
È una commedia dalla trama molto lineare e divertente, che segue la linea viola tracciata dal pastello di Harold donatogli dal suo creatore Crockett Johnson. Belli sono gli effetti speciali, ma ottimo è l'uso dell'animazione.
Valutazione
★★★★★ 5/5
Note aggiuntive
La storia è tratta dall'omonimo libro per bambini scritto da Crockett Johnson, ed è da considerarsi come il suo sequel.
L'azienda statunitense Crayola ha stretto una partnership con Sony cogliendo la palla al balzo per promuovere il film, lanciando il concorso "Find the purple crayon" in stile Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato: Harold ha nascosto dei pastelli speciali all'interno delle confezioni da 24 pastelli. Si tratta di una caccia nazionale sul territorio statunitense, che può vedere una famiglia vincere una vacanza a New York City e visitare la Crayola experience, o altri premi tra i quali una TV Sony o bundle di prodotti viola Crayola.
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Vela Day il 2 giugno @ Yacht Club Como, per provare gratis la magia della vela

Domenica 2 Giugno '24 Yacht Club Como dalle 9 alle 17 offre la possibilità di provare le imbarcazioni della Scuola Vela. Non è solo l'occasione giusta per ricevere informazioni relative ai corsi che si terranno da giugno a settembre: è il momento giusto per salire in barca... e divertirsi. L'iniziativa è aperta a tutti, anche a chi non è socio del club, ed è totalmente gratuita. E' dedicata poi a tutte le fasce d'età. Si parte dai bambini dai 6 ai 12 anni e si arriva agli adulti.
Il mondo della vela è decisamente magico e provarlo anche solo per qualche ora rilassa. Sarà quindi una giornata bella ma impegnativa per lo staff di Yacht Club Como. Organizzazione a terra, accoglienza e ovviamente tutte le esperienze da vivere in barca non sono una passeggiata, anche per una realtà rodata come Yacht Club Como. Appuntamento quindi a domenica 2 giugno '24 allo Yacht Club Como... anzi appuntamento in acqua, in un luogo unico come il Lago di Como.
Ecco alcuni dei corsi proposti da Yacht Club Como, che è una Scuola Vela FIV / CONI.
CORSI VELA BAMBINI
Le attività sono pensate per avvicinare i giovani cadetti al mondo della navigazione attraverso il gioco, affrontando nuove sfide ed imparando tante cose nuove. Gli allievi navigheranno in piena autonomia, guidati dall'istruttore sul mezzo di assistenza. Si parte dalle basi per arrivare alle tecniche più avanzate: i nostri istruttori qualificati FIV adottano un approccio personalizzato per ogni bambino. I turni vengono svolti su 5 giornate consecutive, alternando attività teoriche e pratiche. Dal lunedì al venerdì, da giugno a settembre, dalle ore 09.00 alle ore 17.00.
CORSI CABINATO ADULTI
Apprendi le arti marinaresche per diventare un futuro comandante! I corsi cabinato allo Yacht Club Como permettono di abbracciare la natura ed il vento in un contesto affascinante e storico. La location della nostra sede, pratica e facilmente raggiungibile (a poco più di mezz'ora da Milano e raggiungibile in pochi minuti a piedi dalla stazione di Como S. Giovanni), permette di avvicinarsi facilmente alla vela anche solo per qualche ora di adrenalina! Imparerai: i fondamenti della navigazione, come funziona il vento, come fare i nodi e le manovre in porto. L'attività è adatta sia a neofiti, sia a chi è già esperto e vuole approfondire il vasto mondo della marineria: l'istruttore è sempre a bordo e la didattica comprende sia lezioni in aula che pratiche. Il corso si struttura su due weekend. Tutti i weekend (sabato e domenica), da giugno ad ottobre, dalle ore 09.00 alle ore 17.00.
CORSI DERIVA ADULTI
Un'attività dinamica... e l'acqua sulla pelle! Se cerchi adrenalina e divertimento, i corsi deriva dello Yacht Club Como fanno al caso tuo: guidati da istruttori qualificati, gli allievi imparano la gestione autonoma dell'imbarcazione, tra equilibrio e tecnica. L'attività viene strutturata in moduli teorici e pratici, con una particolare attenzione all'analisi video, utile per migliorare e capire i propri errori con occhio critico: infatti l'istruttore segue il gruppo con un mezzo di assistenza. Possono partecipare tutti: sia chi non ha mai frequentato un corso di vela, sia chi ha già esperienza: la didattica è personalizzata ed ogni allievo ha un percorso ad-hoc. Le barche utilizzate sono i Laser (Radial e Standard).
Il corso si struttura su due weekend. Quando? Tutti i weekend (sabato e domenica), da giugno a settembre, dalle ore 09.00 alle ore 17.00.
Yacht Club Como
22100 Como • Viale Giancarlo Puecher 8
+39 031 574725
Instagram.com/yachtclubcomo1950
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Vela Day il 2 giugno 2024 @ Yacht Club Como, per provare gratis la magia della vela

Domenica 2 Giugno '24 Yacht Club Como dalle 9 alle 17 offre la possibilità di provare le imbarcazioni della Scuola Vela. Non è solo l'occasione giusta per ricevere informazioni relative ai corsi che si terranno da giugno a settembre: è il momento giusto per salire in barca... e divertirsi. L'iniziativa è aperta a tutti, anche a chi non è socio del club, ed è totalmente gratuita. E' dedicata poi a tutte le fasce d'età. Si parte dai bambini dai 6 ai 12 anni e si arriva agli adulti.
Il mondo della vela è decisamente magico e provarlo anche solo per qualche ora rilassa. Sarà quindi una giornata bella ma impegnativa per lo staff di Yacht Club Como. Organizzazione a terra, accoglienza e ovviamente tutte le esperienze da vivere in barca non sono una passeggiata, anche per una realtà rodata come Yacht Club Como. Appuntamento quindi a domenica 2 giugno '24 allo Yacht Club Como... anzi appuntamento in acqua, in un luogo unico come il Lago di Como.
Ecco alcuni dei corsi proposti da Yacht Club Como, che è una Scuola Vela FIV / CONI.
CORSI VELA BAMBINI
Le attività sono pensate per avvicinare i giovani cadetti al mondo della navigazione attraverso il gioco, affrontando nuove sfide ed imparando tante cose nuove. Gli allievi navigheranno in piena autonomia, guidati dall'istruttore sul mezzo di assistenza. Si parte dalle basi per arrivare alle tecniche più avanzate: i nostri istruttori qualificati FIV adottano un approccio personalizzato per ogni bambino. I turni vengono svolti su 5 giornate consecutive, alternando attività teoriche e pratiche. Dal lunedì al venerdì, da giugno a settembre, dalle ore 09.00 alle ore 17.00.
CORSI CABINATO ADULTI
Apprendi le arti marinaresche per diventare un futuro comandante! I corsi cabinato allo Yacht Club Como permettono di abbracciare la natura ed il vento in un contesto affascinante e storico. La location della nostra sede, pratica e facilmente raggiungibile (a poco più di mezz'ora da Milano e raggiungibile in pochi minuti a piedi dalla stazione di Como S. Giovanni), permette di avvicinarsi facilmente alla vela anche solo per qualche ora di adrenalina! Imparerai: i fondamenti della navigazione, come funziona il vento, come fare i nodi e le manovre in porto. L'attività è adatta sia a neofiti, sia a chi è già esperto e vuole approfondire il vasto mondo della marineria: l'istruttore è sempre a bordo e la didattica comprende sia lezioni in aula che pratiche. Il corso si struttura su due weekend. Tutti i weekend (sabato e domenica), da giugno ad ottobre, dalle ore 09.00 alle ore 17.00.
CORSI DERIVA ADULTI
Un'attività dinamica... e l'acqua sulla pelle! Se cerchi adrenalina e divertimento, i corsi deriva dello Yacht Club Como fanno al caso tuo: guidati da istruttori qualificati, gli allievi imparano la gestione autonoma dell'imbarcazione, tra equilibrio e tecnica. L'attività viene strutturata in moduli teorici e pratici, con una particolare attenzione all'analisi video, utile per migliorare e capire i propri errori con occhio critico: infatti l'istruttore segue il gruppo con un mezzo di assistenza. Possono partecipare tutti: sia chi non ha mai frequentato un corso di vela, sia chi ha già esperienza: la didattica è personalizzata ed ogni allievo ha un percorso ad-hoc. Le barche utilizzate sono i Laser (Radial e Standard).
Il corso si struttura su due weekend. Quando? Tutti i weekend (sabato e domenica), da giugno a settembre, dalle ore 09.00 alle ore 17.00.
Yacht Club Como
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+39 031 574725
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Pechino
Iniziamo dicendo che il Mandarino è la lingua ufficiale di tutta la Cina.
Si trova 12 ore di volo da noi ed è 8 ore in avanti nel fuso orario.
Cosa dire per rappresentarlo meglio?
Le festività ovvio, le più importanti che si svolgono a Pechino seguono il calendario lunare tradizionale. La festa più sentita è sicuramente il Capodanno Cinese, anche detta Festa della Primavera, che cade tra la fine di giugno e la metà di febbraio e dura ben tre giorni.

Due settimane dopo la sua conclusione si tiene il Festival delle Lanterne, che è caratterizzato proprio da una grande partecipazione popolare: migliaia di persone camminano di notte per le strade di Pechino portando in mano lanterne dai colori sgargianti.

Altre due feste molto sentite sono la Giornata della Pulizia dei Sepolcri,che corrisponde alla nostra Festa dei Morti.

Il Festival di metà autunno,noto anche come Festival della Luna. La prima festa prevede la visita ai propri defunti nei cimiteri e la distruzione del “denaro fantasma”, bruciato in quanto non più utilizzabili dai defunti nell’aldilà.

La seconda festa, invece, è caratterizzata dalla condivisione dei gustosi dolci della luna (biscotti ripieni di pasta di loto) e si svolge tra settembre e ottobre. Da non perdere anche gli spettacoli teatrali e le acrobazie che si svolgono tutto l’anno.

Cosa vedere a Pochino? Dei consigli?
1) Cittá proibita
2) La grande muraglia
3 ) National museum of China
4 ) La Torre della campana e la Torre del Tamburo
5 ) Palazzo d’estate
6 ) La via Sacra delle tombe dei Ming
1 cittá proibita
Situata nel cuore di Pechino e incastonata fra i Giardini Imperiali e Prospect hill (una collina artificiale che offre una vista mozzafiato sulla stessa), la Città Proibita rappresenta uno dei palazzi imperiali meglio conservato in Cina. Questo complesso di palazzi, cortili ed edifici, costruiti e posizionati secondo un preciso schema, e ognuno con il proprio rappresenta la massima espressione dell'architettura popolare cinese.
E' stata abitata per quasi cinquecento anni esclusivamente dagli imperatori e dalle loro famiglie: dinastia Ming (1368-1644), dinastia Qing (1644-1911). La Città Proibita venne poi aperta al pubblico solo a partire dal 1949.

2 La grande muraglia
Non si trova direttamente a Pechino, ma a oltre 40 km dal centro. E' considerata uno dei più importanti simboli della tradizione popolare cinese e una delle sette meraviglie del mondo: stiamo parlando della Grande Muraglia cinese.
Inserita fra i patrimoni dell'umanità UNESCO, fu costruita in soli dieci anni dal generale Meng Tien nel 221 a.C., come linea strategica di difesa. Si estende per migliaia di chilometri, circondata dal verde della giungla: dalle montagne della Corea fino al deserto del Gobi. Conosciuta dagli occidentali solo alla fine dell'XIII secolo, grazie alle descrizioni dei primi viaggiatori, la Grande Muraglia è una tappa obbligata in un viaggio a Pechino.

3 National Museum of China
Considerato il tempio della storia e della cultura cinese, il National Museum of China è uno dei più grandi al mondo. Imponente e maestoso, racconta grazie alle tante sale e collezioni presenti all'interno, ben cinquemila anni di storia: dalle mostre di antichi e preziosi manufatti risalenti al Neolitico fino alle mostre d'arte contemporanea. Costellato da ritratti di Buddha e di Mao, questo museo è una sintesi di storia e politica, riguardanti le varie dinastie che si sono susseguite.
Alcune fra le attrattive più curiose presenti al suo interno sono: gli incisivi di un homo Erectus, l'"Uomo di Yuanmou", un vestito funerario cerimoniale in giada, risalente alla Dinastia Han, e un antico vaso in bronzo, chiamato Simuwu Ding.

4 La Torre della campana e la Torre del Tamburo
Posizionate l'una di fronte all'altra, in uno degli hutong storici, le Torri della Campana e del Tamburo rappresentano due dei simboli più importanti di Pechino. Furono erette durante la dinastia Ming e anticamente venivano utilizzate per scandire il tempo, grazie ai venticinque tamburi contenuti nella Torre del Tamburo e alla campana di bronzo nell'altra. L'alba veniva infatti annunciata dalla campana, il tramonto dal tamburo. Dopo l'abbandono della città proibita, le torri non vennero più usate per scandire il tempo, tuttavia i tamburi suonano ancora oggi per quindici minuti, quattro volte al giorno. La campana, invece, tace dal 1924.


5 palazzo d’estate
Situato a circa 15 km nord-ovest da Pechino, il Palazzo d'Estate fu costruito nel 1750, durante la dinastia Qing, come residenza estiva degli imperatori. Leggende narrano che l'imperatrice vedova Cixi ne fece per molti anni la sua dimora, dandovi luogo a eccessi e sregolatezze.
Nel 1998 è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO. Il suo giardino, che si estende su una superficie di circa 290 ettari, è una delle massime espressione dell'antica arte paesaggistica cinese ed è oggi considerato uno dei meglio conservati dell'intera Cina. Elementi centrali nella composizione del giardino sono il Lago di KunMing e la vicina Collina della Longevità. Presso questi vi è anche un vasto repertorio di architetture che comprendono edifici di notevole valore artistico.


6 La via Sacre delle tombe dei Ming
Lungo circa 7 km, a nord-ovest di Pechino, questo viale veniva percorso dal corteo funebre in occasione della morte degli imperatori. La via termina nel cimitero imperiale, costeggiato su tre lati da montagne, che custodisce al suo interno tredici mausolei: uno per ogni imperatore della dinastia Ming lì sepolto, insieme a imperatrici, concubine, principi e principesse.
All'interno del cimitero sono presenti ben 36 sculture in marmo bianco di Pechino, scolpite nel 1435: 24 animali e 12 figure umane, secondo l'antica tradizione di erigere una scultura davanti all'ingresso delle tombe imperiali, iniziata sotto la dinastia Qing. Lo scopo di ogni statua era quello di proteggere il sonno eterno degli imperatori.

Cosa mangiare di tradizionale?
Anatra alla Pechinese
Dim Sum
Jiaozi
Hot Pot
Pollo Gongbao
Spaghetti con salsa di soia
Chuan
Tang hu lu
Torta lunare (Moon Cake)
Tè cinese










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Ubaldino Peruzzi de' Medici


Ubaldino Peruzzi de' Medici nasce a Firenze il 2 aprile 1822, figlio di Vincenzo Peruzzi, gonfaloniere di Firenze e di Enrichetta Torrigiani. Discendente della famiglia Peruzzi che si era imparentata con la famiglia Medici alla fine del XVIII con il matrimonio tra Bindo Simone (il nonno) e Maria Luisa de' Medici ultima erede della famiglia Medici. La casa dei Peruzzi, posizionata in Borgo dei Greci, sorge sul luogo anticamente occupato da un orto di proprietà dei Peruzzi e su alcune case edificate a loro volta sui resti dell'anfiteatro romano di Firenze. Un'altra dimora dei Peruzzi, la preferita da Ubaldino, è la villa dell'Antella sulle colline fiorentine nel Comune di Bagno a Ripoli. Gli studi per Ubaldino cominciarono nel 1828 presso una scuola privata per poi proseguire presso il collegio Cicognini di Prato. Nove anni dopo, nel 1837, il granduca concesse l'ammissione al collegio Tolomei di Siena, luogo dove studiavano i figli della nobiltà toscana. Conseguì la laurea in tre anni diventando dottore in legge nel 1840. Lo zio paterno, Simone Peruzzi, insistette molto e convince il padre di Ubaldino ad affiancarlo a lui presso Parigi dove lo zio era in affari presso il re di Francia. Ubaldino nel periodo parigino frequentò la École des mines dove conseguì un diploma in ingegneria mineraria nel maggio 1843.

Grazie a questa formazione, al suo rientro a Firenze, diversificò i suoi investimenti in nuovi settori come quello ferroviario, assicurativo e ovviamente minerario. Nel dicembre 1847, alla morte del padre ed entusiasta delle riforme di Pio IX, si lega alla realizzazione dell'ordinamento della guardia civica meritandosi nel 1848 un pubblico ringraziamento dal Municipio Fiorentino. La sua visibilità fu accresciuta anche dall'essere diventato, nel 1848, capo della commissione incaricata di trattare il rientro dall’Austria dei prigionieri toscani. Eletto nel 1948, nel nuovo Parlamento costituzionale sostituì come gonfaloniere il cugino Bettino Ricasoli. Se pur affetto da Vaiolo contribuì al colpo di Stato del 12 aprile 1849 e a stendere il successivo proclama con cui il Comune di Firenze assumeva i pieni poteri in nome del principe, rientrò poi nel suo ruolo di gonfaloniere.

Si sposò, il 9 settembre 1849 con Emilia Toscanelli, nata a Pisa, e conosciuta nel salotto di Carlotta Marchesini Torrigiani. Grazie ad Emilia si istaurò a Firenze un grande salotto culturale conosciuto come il «salotto rosso» frequentato da una miriade di personaggi a partire da Edmondo De Amicis per finire con Cesare Alfieri. Mentre la moglie "creava" relazioni interpersonali il marito Ubaldino si dedica alla vita politica albergando tra i moderati; negli anni che seguirono l'Unità d'Italia si affermò nella vita politica nazionale.

Il 27 aprile 1859 entrò nel Governo provvisorio della Toscana, dopo la definitiva partenza di Leopoldo II, dove fu nominato capo del governo provvisorio toscano. A livello nazionale divenne, nel 1860, deputato e lo rimase per dieci legislature in rappresentanza del primo collegio di Firenze. Fu Ministro dei lavori pubblici con il terzo Governo Cavour mantenendo la carica con il successivo Governo Ricasoli e poi Ministro dell'interno nel Governo Minghetti.

Nel 1865 entrò nel Consiglio provinciale Toscano, divenne, dal 1865 al 1870, Presidente della Provincia Fiorentina per poi divenire Sindaco di Firenze per 8 anni fino al 1878. Durante la sua attività di Sindaco, nel 1876, contribuì alla fondazione del Collegio degli Architetti e Ingegneri in Firenze di cui fu nominato Presidente Onorario. Furono suoi i grandiosi progetti di espansione edilizia della città di Firenze rappresentati ed eseguiti poi dal piano Poggi. Ritiratosi a vita privata nella villa dell'Antella vi mori il 9 settembre 1891.

Jacopo Cioni Gran Cerusico Read the full article
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Previsioni meteo aprile: in arrivo AprilGiugno
Le previsioni meteo del mese di aprile possono riassumersi in un termine coniato per l'occasione dagli esperti: April-Giugno. Dopo un inverno dalle temperature particolarmente miti, la primavera sembra arrivare mascherata da estate. Se il 2023 è stato un anno da caldo record, il 2024 promette di non essere da meno. 2023 anno più caldo di sempre Il Copernicus climate change ha definito il 2023 l'anno più caldo dal 1850. Lo scorso anno, il programma di osservazione della Terra di Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione europea ha registrato un aumento della temperatura globale di 1,48°C. Il valore ha superato di 0,17 quello registrato nel 2016 altro anno record. Nello specifico lo scorso anno: - quasi il 50% dei giorni ha registrato una temperatura più alta di oltre 1,5°C rispetto all'intervallo temporale 1850-1900 - due giorni di novembre sono stati più caldi di oltre 2°C. Evento, quest'ultimo, che si è verificato per la prima volta - da giugno a settembre ogni mese del 2023 è stato più caldo del mese corrispondente negli anni precedenti - luglio e agosto sono stati i più caldi mai registrati - dicembre è stato il mese più caldo a livello globale con una temperatura media i 13,51°C Livelli minimi storici per l'estensione del ghiaccio marino antartico per un anno caratterizzato da un gran numero di aventi climatici estremi come inondazioni, siccità e incendi. Marzo 2024, il più caldo mai registrato Chi ha affermato che il 2023 è stato solo il primo di tanti anni sempre più caldi non si stupirà di sapere che il 2024 sta seguendo le orme del suo predecessore. Secondo le rilevazioni di Copernicus la temperatura media del mese di marzo 2024 è stata di 14,4°C, maggiore di 0,73°C rispetto alla media del periodo 1991-2020 e di 0,10°C rispetto al marzo 2016. La temperatura dello scorso mese è stata, inoltre, di 1,68°C più alta della media del periodo che va dal 1850 al 1900 (l'intervallo di tempo è un punto di riferimento per l'era pre-industriale). Marzo 2024 è stato, infine, il decimo mese consecutivo a classificarsi come il più caldo mai registrato. Gli ultimi 12 mesi, a partire da aprile 2023 fino a marzo 2024, sono stati i più caldi mai registrati con un aumento della temperatura di 0,70°C al di sopra della media del periodo 1991-2020 e di 1,68°C al di sopra della media pre-industriale. Quest'ultimo dato è importante poiché rappresenta un superamento della soglia a 1,5°C, stabilita dall'Accordo di Parigi del 2015 e dalla Cop26 di Glasgow del 2021. I Paesi firmatari, lo ricordiamo, si sono impegnati a impedire l'aumento della temperatura oltre l'1,5°C l'anno per vent'anni onde evitare il peggioramento della situazione climatica. Le previsioni meteo di aprile E' in questa cornice che va inquadrato quanto stiamo vivendo a livello climatico. Anche aprile ha registrato temperature al di sopra della media stagionale. Dopo il veloce passaggio di una perturbazione che ha portato maltempo, freddo e neve, riprenderà la sua corsa verso l'estate. Una corsa velocissima se si pensa che già a partire dal prossimo weekend avremo, sulla fascia tirrenica, temperature massime di circa 6-7°C superiori alla media stagionale mentre sulle Alpi l'aumento sarà addirittura di 12-14°C. La primavera potrebbe, quindi, trasformarsi in un'estate anticipata con punte di 30°C anche al Nord. Non a caso il nome di AprilGiugno, coniato dai meteorologi per questo mese, calza a pennello. In copertina foto di Engin Akyurt da Pixabay Read the full article
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