#dacia maraini
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Dacia Maraini, from Dreams of Clytemnestra wr. c. 1994 (tr. by Tim Vode)
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burying dolls
THE SUNDIAL by Shirley Jackson
WE HAVE ALWAYS LIVED IN THE CASTLE by Shirley Jackson
DREAMS OF CLYTEMNESTRA by Dacia Maraini
#something about buried dolls..#the sundial#we have always lived in the castle#dreams of clytemnestra#shirley jackson#dacia maraini#words#dolls#burial places#favourite
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«Biblioteca di Lavoro» – Periodico a cura del gruppo sperimentale coordinato da Mario Lodi, No. 77/78: 'Io sono Una Poesia', Edited by Giovanni Bonoldi, Editore Luciano Manzuoli, Firenze, 1978 [Libreria di Frusaglia, Pesaro]
Feat.: Dacia Maraini, Nelo Risi, Vittorio Sereni, Eugenio Montale, Lamberto Pignotti, Luciano Erba, Franco Fortini, and Giovanni Raboni, among others
#graphic design#art#poetry#visual poetry#magazine#biblioteca di lavoro#mario lodi#giovanni bonoldi#dacia maraini#nelo risi#vittorio sereni#eugenio montale#lamberto pignotti#luciano erba#franco fortini#giovanni raboni#editore luciano manzuoli#luciano manzuoli#1970s
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cover design for I sogni di Clitennestra by Dacia Maraini! it's such an amazing play that has only ever been published in anthologies, currently available to read here in italian, and I really wanted to give it a standalone cover; the painting I used is Reasoning by Alex Venezia.
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“La bellezza non è qualcosa per cui si gareggia: ciascuno ha qualcosa di bello da scoprire; l'attenzione è la chiave della scoperta.”
— Dacia Maraini
#bellezza#gareggiare#scoprire#cose belle#attenzione#chiave#frasi tumblr#frasi#frasi e citazioni#dacia maraini
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" Non era spudorato il mio amato padre. E per tutta la mia infanzia, l'ho amato senza esserne ricambiata. È stato un amore solitario il mio. Vegliavo su di lui, sulle sue impronte mai ripercorse, sui suoi odori segreti. Essendo lui sempre in viaggio, sempre lontano, trasformavo le mie attese in architetture complicate e aeree, tra il miraggio cittadino e la voglia di un sogno a occhi aperti. Quando tornava da uno dei suoi viaggi, io annotavo con pignoleria gli odori che si era portato dietro: di vecchie mele (l'interno dei sacchi da montagna chissà perchè ha sempre quel fondo di mela, forte, acido, incancellabile), di biancheria usata, di capelli scaldati dal sole, di libri scartabellati, di pane secco, di scarpe vecchie, di fiori macerati, di tabacco di pipa, di balsamo della tigre contro i reumatismi. L'insieme non era cattivo, anzi era dolce e inconfondibile, era il suo odore che ancora oggi mi fa sobbalzare quando lo sento in qualche angolo di casa, in qualche vestito vecchio, in qualche sacco da montagna messo da parte. Era l'odore di un uomo solitario, insofferente di ogni legame, di ogni impegno, che viaggia in continuazione da un continente all'altro.
Un pellegrino dai gusti semplici e spartani, abituato a dormire per terra, a cibarsi di niente, astemio, sobrio, ma capace anche di grandi mangiate e grandi bevute se fatte in buona compagnia, in cima a una montagna o dentro una capanna abbandonata fra le rocce vicino al mare. Qualche volta fumava la pipa ma l'odore del tabacco non lo ritrovavo nei suoi abiti. Solo qualche volta nel "ruc sac" come veniva chiamato in famiglia. In campo di concentramento lui e gli altri uomini fumavano le foglie di ciliegio arrotolate. Il sapore pare fosse amaro e bruciante. Ma l'odore mi piaceva: era leggero e profumato di fiori. L'ho amato molto questo mio padre, più di quanto sia lecito amare un padre, con uno struggimento doloroso, come anticipando in cuor mio la distanza che poi ci avrebbe separati, prevedendo la sua vecchiaia che mi era già intollerabile da allora, immaginando la sua morte di cui non mi sarei mai consolata, ma di cui scorgevo l'ombra fra le sue ciglia delicate, fra i suoi pensieri selvaggi, negli angoli delle sue labbra sottili e delicate. "
Dacia Maraini, Bagheria, (collana La scala), Milano, Rizzoli, 1993¹; pp. 42-44.
#Dacia Maraini#Bagheria#libri#letteratura italiana del XX secolo#Fosco Maraini#romanzi#letture#letteratura degli anni '90#citazioni letterarie#narrativa italiana#Sicilia#relazioni familiari#padri e figli#viaggiatori#viaggiare#viaggio#passato#ricordi#memoria#nostalgia#famiglia#affetti#paternità#antenati#donne#narrativa del '900#antropologi#poeti italiani#intellettuali#Seconda Guerra Mondiale
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Conjugal Love (1970)
#the poor man's la chimera?#L'amore coniugale#conjugal love#tomas milian#Dacia Maraini#women directors#mine
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That weird sensation of when you are reading a book and suddenly a tumblr popular quote appears in its original context

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Il Pasolini privato di Dacia Maraini
Caro Pier Paolo di Dacia Maraini edito da Neri Pozza è un memoriale pubblico e intimissimo al contempo.
🔗 https://www.daniloruocco.it/2024/11/il-pasolini-privato-di-dacia-maraini.html

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E qualsiasi cosa succeda, continueranno ad amarsi. Perché un incontro non si sceglie, ma si prende come un destino. E, quando è avvenuto, è compiuto per sempre.
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I've never felt anything like her fingers, they were so light, like butterflies.
Dacia Maraini, from Dreams of Clytemnestra (tr. by Tim Vode)
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Mi piace innamorarmi.
È uno stato che mi dà calore, leggerezza.
(Dacia Maraini - Marc Chagall)
...mai perdere la leggerezza.
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the mosquitoes camped on our naked arms the recollection of a Spanish August makes the milk curdle in my veins
Dacia Maraini, excerpt from "A Carousel in Tibidabo"
—Traveling in the Gait of a Fox, 1983-1991
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from mary stuart (1981) by dacia maraini, translated by christopher pearcy & nicolette kay
#i have not yet finished it but its crazy as fuck. this is specifically regarding mary and kennedy but its important to note that the way ->#<- its intended to be performed is like. actually im too tired to get into this. ill discuss later. BUT ITS VERY CRAZY. a lot on power.#it speaks!#dacia maraini#mary stuart#now reading
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"La bellezza non è qualcosa
per cui si gareggia: ciascuno
ha qualcosa di bello da scoprire; l'attenzione è la chiave della scoperta."
— Dacia Maraini
#bellezza#scoperta#gareggiare#cose belle#scoprire#frasi tumblr#frasi#frasi e citazioni#dacia maraini
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" C'è un momento nella storia di ogni famiglia in cui si appare felici a se stessi. Magari non lo si è affatto. Ma lo si porta scritto in faccia: io, famiglia da poco composta, sono nella mia pienezza e necessità, sono il cibo per l'occhio altrui, sono la carne terrena che imita la carne divina, sono la Famiglia nella sua beatitudine terrena. La si lascia stampata nelle fotografie questa felicità, sprizza dagli occhi, dai vestiti, dall'unità interna, da quel chiedersi, cercarsi, spingersi, annusarsi che abbiamo in comune con gli animali. Dopo, non si sa come, tutto si rompe, prende a sfaldarsi. La rosa ha dato il meglio di sè, ora perde i petali a uno a uno e assomiglia più a un dente cariato che a un fiore. L'odore è l'ultima cosa che se ne va; quel leggero sentore di carni addormentate, di fiati teneri e giovanissimi, quel profumo di necessità che costituisce la perfezione della famiglia nel suo nascere. È orribile trovarsi adulti, ormai usciti da quel paradiso dei sensi e degli odori, e capire di avere conservato quella felicità solo in qualche fotografia. Un singulto nel ritrovare nelle narici quegli odori di letti materni e sapere che sono persi per sempre. "
Dacia Maraini, Bagheria, (collana La scala), Milano, Rizzoli, 1993¹; pp. 101-102.
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