#dacia maraini
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petaltexturedskies · 1 year ago
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Dacia Maraini, from Dreams of Clytemnestra wr. c. 1994 (tr. by Tim Vode)
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theloverstomb · 1 year ago
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burying dolls
THE SUNDIAL by Shirley Jackson
WE HAVE ALWAYS LIVED IN THE CASTLE by Shirley Jackson
DREAMS OF CLYTEMNESTRA by Dacia Maraini
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iphisesque · 1 year ago
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cover design for I sogni di Clitennestra by Dacia Maraini! it's such an amazing play that has only ever been published in anthologies, currently available to read here in italian, and I really wanted to give it a standalone cover; the painting I used is Reasoning by Alex Venezia.
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ragazzoarcano · 2 months ago
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“La bellezza non è qualcosa per cui si gareggia: ciascuno ha qualcosa di bello da scoprire; l'attenzione è la chiave della scoperta.”
— Dacia Maraini
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falsenote · 7 months ago
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Conjugal Love (1970)
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gregor-samsung · 3 days ago
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" C'è un momento nella storia di ogni famiglia in cui si appare felici a se stessi. Magari non lo si è affatto. Ma lo si porta scritto in faccia: io, famiglia da poco composta, sono nella mia pienezza e necessità, sono il cibo per l'occhio altrui, sono la carne terrena che imita la carne divina, sono la Famiglia nella sua beatitudine terrena. La si lascia stampata nelle fotografie questa felicità, sprizza dagli occhi, dai vestiti, dall'unità interna, da quel chiedersi, cercarsi, spingersi, annusarsi che abbiamo in comune con gli animali. Dopo, non si sa come, tutto si rompe, prende a sfaldarsi. La rosa ha dato il meglio di sè, ora perde i petali a uno a uno e assomiglia più a un dente cariato che a un fiore. L'odore è l'ultima cosa che se ne va; quel leggero sentore di carni addormentate, di fiati teneri e giovanissimi, quel profumo di necessità che costituisce la perfezione della famiglia nel suo nascere. È orribile trovarsi adulti, ormai usciti da quel paradiso dei sensi e degli odori, e capire di avere conservato quella felicità solo in qualche fotografia. Un singulto nel ritrovare nelle narici quegli odori di letti materni e sapere che sono persi per sempre. "
Dacia Maraini, Bagheria, (collana La scala), Milano, Rizzoli, 1993¹; pp. 101-102.
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davidhudson · 2 years ago
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Alberto Moravia, Dacia Maraini, Pier Paolo Pasolini, an unidentified person, and Maria Callas.
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kiki-de-la-petite-flaque · 1 year ago
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Dacia Maraini, Monica Vitti e Andy Warhol, 1973
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l-i-b-e-r-o71 · 2 years ago
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A volte...
ci si sfama anche con gli occhi.
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petaltexturedskies · 5 months ago
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I've never felt anything like her fingers, they were so light, like butterflies.
Dacia Maraini, from Dreams of Clytemnestra (tr. by Tim Vode)
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daniloruocco · 3 days ago
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Il Pasolini privato di Dacia Maraini
Caro Pier Paolo di Dacia Maraini edito da Neri Pozza è un memoriale pubblico e intimissimo al contempo.
🔗 https://www.daniloruocco.it/2024/11/il-pasolini-privato-di-dacia-maraini.html
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canesenzafissadimora · 1 year ago
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E qualsiasi cosa succeda, continueranno ad amarsi. Perché un incontro non si sceglie, ma si prende come un destino. E, quando è avvenuto, è compiuto per sempre.
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maurosempre · 11 months ago
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Mi piace innamorarmi.
È uno stato che mi dà calore, leggerezza.
(Dacia Maraini - Marc Chagall)
...mai perdere la leggerezza.
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ragazzoarcano · 5 months ago
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"La bellezza non è qualcosa
per cui si gareggia: ciascuno
ha qualcosa di bello da scoprire; l'attenzione è la chiave della scoperta."
— Dacia Maraini
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falsenote · 4 months ago
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Conjugal Love (1970)
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gregor-samsung · 6 months ago
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“ Ricordo che andavo in giro per i paesi della Castellana, in tutta la provincia, prima di tutto per convincere le donne a votare e poi davo l’orientamento di voto a favore della Democrazia cristiana, che era diventato il mio partito. Peccato che io non potessi votare, all’epoca si diventava maggiorenni a ventuno anni, ma ciò non diminuì il mio entusiasmo, il mio impegno. E devo dire che, andando a parlare con le contadine al mattino presto, perché si alzavano alle cinque, cinque e mezza per governare gli animali nelle stalle e poi per accudire uomini, vecchi e bambini, io e le mie amiche non trovavamo difficoltà a convincerle a partecipare. Piuttosto, i dubbi erano sul come partecipare: «Che cosa dobbiamo fare? Come facciamo a non sbagliare? Ne saremo capaci?». Per noi militanti è stato gratificante vedere che comprendevano i nostri discorsi, li condividevano, si rendevano conto che il voto era il punto di partenza di una nuova partecipazione alla vita sociale e politica del paese: un diritto-dovere che ci proiettava, da protagoniste, nel futuro. E le italiane, fin dalle prime elezioni, parteciparono in numero maggiore degli uomini, spazzando via le tante paure di chi temeva che fosse rischioso dare a noi il diritto di voto perché non eravamo sufficientemente emancipate, non eravamo pronte. Il tempo delle donne è stato sempre un enigma per gli uomini.
E tuttora vedo con dispiacere che per noi gli esami non sono ancora finiti. Fortunatamente ci furono politici convinti non solo che il voto alle donne era giusto, ma che era utile per la democrazia; di più: sarebbe stato una garanzia di democrazia. E mi ricordo – oggi un tale comportamento sarebbe inconcepibile – che Palmiro Togliatti, riguardo alla decisione da prendere, disse: «Sentite prima quello che pensa De Gasperi». In quell’occasione – come poi si vide – i loro giudizi, i loro comportamenti concordarono. Al di là della valutazione squisitamente politica, sembrò giusto a entrambi affidarsi al nostro buon senso e accordarci fiducia. Purtroppo il buon senso femminile, che è uno dei nostri talenti, in troppe altre situazioni non è stato ascoltato. “
Tina Anselmi con Anna Vinci, Storia di una passione politica, prefazione di Dacia Maraini, Chiarelettere (Collana Reverse - Pamphlet, documenti, storie), 2023; pp. 38-39.
Nota: Testo originariamente pubblicato da Sperling & Kupfer nel 2006 e nel 2016.
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