#cosa vedere fife
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Speciale Scotland: tra fantasmi, scogliere, highland e whiskey
E cosi le foto alla fine le abbiamo quasi tutte riordinate...e ne abbiamo scelte alcune da portare qui, a corredo di un viaggio che rimarrà a lungo a ronzarci in testa. Insomma il viaggio che non si poteva fare, perchè il tempo e perchè i soldi e perchè perchè perchè...alla fine lo abbiamo fatto! Ed e stata una figata! La Scozia ha molto da dire, e, non me ne voglia nessuno, gli scozzesi definitivamente, incredibilmente NON sono inglesi (per la loro gioia dovevo dirlo). Abbiamo trovato sempre persone mediamente aperte e decisamente non c'è mai stato il problema di mangiare,di cosa mangiare, di dove mangiare, di quando mangiare. Il che toglie molto dell'avventura, ma rende molto piacevole la permanenza. Ecco sull'inglese degli scozzesi, come è noto, bisonga chiedere quasi sempre la cortesia del "repeat please", ma non troverete mai nessuno poco disposto a spiegarsi in modalità più semplici.
Edimburgo
Due giorni ad Edimburgo li consiglio a tutti. Specialmente se come noi arrivate nel periodo del Fringe, un festival di teatro e spettacolo che letteralmente riempie la città. Per gli standard italiani non c'era tanta confusione, ma per gli scozzesi abbiamo capito che era un dramma. L' apertura degli scozzesi ci e stata subito esplicita quando il nostro tassista, con un taxi dal colore improbabilmente rosa (altro che black cabs!) ci offre dalla vaschetta una fragola. Si perché i berryes, tutti i berryes (fragole, mirtilli, more, etc.), saranno presenti sempre e devo dire che sono decisamente buoni! Vale la pena di girare abbastanza per Edimburgo, vi do alcuni spunti che sono stati per me una scoperta: - i cimiteri, aperti anche di notte, da vedere Calton Hill by night - fish and cips di livello bestiale (consiglio Bertie's sul Royal mile) - il castello, sarà il primo di una luuuunga serie - i Princess Street Gardens
Il Fife e Stonehaven
Usciti da Edinburgo...via verso le Higlands! Il primo impatto con le strade scozzesi con quida a sinistra e ricche di "passing place" è interessante... quante figure di m... Piccolo tutorial per l'uso dei passing place per italiani: Le strade scozzesi sono per larga parte monocorsia, ma ogni 500 m circa, c'è una piazzola, il "passing place", funziona così: ogni volta che siete vicini a una piazzola guardate avanti e vedete se c'è un altra macchina, se c'è, buttatevi nella piazzola, ha lei la precedenza..mi raccomando QUELLA DI DESTRA! Fermate obbligatorie: Sant Andrews
Moray Firth
Se volete una strada mortale...andate a Pennan!Ne vale comunque la pena. E magari un giro a gustarvi la prima camminata verso le scogliere: Troup Head (non facile da trovare!) se trovate una fattoria, dovete passarci attraverso. Interessante quanta camomilla ci sia sul sentiero, ma consiglio di usare le mappe free opencyclemaps per orientarsi. Interessante anche un giro a Cullen, ma fermatevi a mangiare in un posto che da fuori non direste ma dentro è veramente molto carino e buono: The Fly Cup. A Elgin, troviamo un nubifragio...peccato la cattedrale sarebbe stata interessante, ma è flooded (allagata).
Da Nairn a Golspie
Tappa molto più densa, la Scozia diventa un pizzico più cruda e più...nordica! Noi abbiamo alloggiato al Beech Tree Lodge, sembra caro per essere fuori mano, ma vale decisamente la spesa e Mark saprà conquistarvi! Da vedere: - Fort George - Culloden battlefield - Clava Cairns - Castello di Urqhart
Da Golspie a Tongue
Tempo molto scozzese ci costringe a fare dribbling sulle fermate, ma comunque riusciamo a vedere Dunrobin Castle con i suoi fantasmi, i suoi rapaci e gufi!.. e poi il mitico Sinclair Castle, che in mezzo a un diluvio, dopo 20 min di cammino, appare su una scogliera. Una vista che non dimenticherò facilmente. Infine il John o' Groats, il punto più a nord del Regno Unito, fa respirare aria di mari del nord (umida).
Da Tongue a Ullapool
I paesaggi sono decisamente più estremi, anche se la solitudine totale non è una prerogativa della Scozia di agosto, ma alcuni punti in cui spingere lo sguardo molto lontano riusciamo a trovarli. Tappa allo Smoo Cave, dove piove che dio la manda e soprattutto dove il fiume sembra fatto di birra! E all' Ardvreck Castle, come sempre sembra di essere in un film.
Da Ullapool ad Applecross
Da giorni sognavo un caffè corto...e attratto dal nome mi sono fermato qui: al The Mountain Coffee Co . Il caffè ristretto era discreto, visto dove eravamo, ma il posto da il senso della frontiera: torte, libri, caffè, mix di tutto un po'...
Forse i due momenti epici sono l'arrivo alla spiaggia di Red Point (vale il viaggio) e la salita e discesa per l'arrivo ad Applecross lungo la famigerata Bealach na Ba Road, che, viste le nostre Alpi non fa tanta tanta paura, ma devo dire che l'incompetenza generale dei guidatori, la guida a sinistra e il sistema dei passing place, qualche ansia la mettono. Applecross è un posto da vedere, e penso che il turismo non lo farà rimanere così a lungo. Consiglio l'Applecross Garden per la sera...atmosfera unica e all'uscita all'imbrunire troverete forse come noi un branco di cervi che indisturbati si avvicinano alla strada.
Da Applecross all’isola di Skie
La vista di Applecross la mattina è spettacolare. Ho seriamente pensato di abbandonare i miei problemi in Italia e starmene li. Serio. Ho titubato quando mi han chiamato dalla macchina. I panorami sono da urlo, e ci trasferiamo all'isola di Skye, la più famosa. Tappa al castello di Dornie.
Skye e la Trotternish Peninsula
Skye non mi sta simpatica. Lo ammetto ha paesaggi incredibili, ma i turisti sono decisamente troppi e qui abbiamo grosse difficoltà a mangiare la sera, bisogna mettersi in coda 2 ore prima a Portree! Consiglio fuori città verso Uig, The Galley, cucina di pesce decisamente abbordabile. Nella giornata conto 11, e dico 11, cambi meteorologici, dall'acquazzone al sole caldo. Visto che abbiamo fortuna affrontiamo la salita all'Old Man of Storr sotto il più forte diluvio da quando siamo in Scozia. I miei compagni di viaggio hanno ovviamente il morale alle stelle.
Skye parte ovest
La parte più a ovest riserva una sorpresa per me che vale il giro: Coral Beach e il faro di Neist Point. Sull'ultimo dovete mettere in conto una certa fatica, discesa e risalita al faro fanno sudare. Panorami incredibili. Infine arriviamo a fine giornata a fare una capatina alla whiskeria più famosa di queste terre "Tallisker": non vale la pena, a meno che non siate degli appassionati. Dico una cosa su tutte: il costo della bottiglia comprato in distilleria è più alto che comprato su Amazon. Questo per me è già indicativo. Detto questo, il whisky assaggiato li ha un fortissimo sapore di affumicato, molto molto particolare.
Road of the isles e Glencoe
Usciamo da Skye, in traghetto, per dirigerci sulle tracce del binario 7 3/4 di Harry Potter: Glenfinnan. Si non ve l'ho detto, ma lo saprete anche voi, Harry Potter da queste parti è un motivo molto molto ricorrente. Dormiamo alla Craiglinnhe House, e devo dire servizio altissima qualità per quanto pagato. Arredamento assolutamente scozzese, molto antico, e colazione spaziale.
Loch Lomond e il Trossachs National Park
Rientriamo verso Edimburgo e i panorami "nordici" lasciano il posto a più civiltà. Ci fermiamo a vedere: il castello di Kilchurn, la St. Conan’s Kirk che sembra un set cinematografico da quanto è particolare e il castello di Doune (set cinematografico della serie "Trono di spade"). Infine arrivo a Stirling, prima città vera dopo giorni, con architetture e ingegnerie moderne e che talvolta non ti aspetti.
da Stirling a Edimburgo
Mattinata al castello di Stirling, che le guide non cag***no molto, ma che invece è un signor castello! Vale la pena anche di attraversare il cimitero, molto suggestivo. E poi ci muoviamo verso Edimburgo, allungando un po' l'itinerario per vedere la Rosslyn Chapel e il Blackness Castle. La cappella di Rosslyn, al di la di tutti i significati massoni, e i riferimenti letterari, è effettivamente affascinante, e il Blackness Castle, proprio perchè non molto affollato, vale la pena anche solo per la vista che ha sulla baia di Edimburgo.
E alla fine...
Dopo 3 mesi riesco finalmente a riordinare le idee e a ricordarmi tutte le emozioni che le coste del nord sempre mi lasciano... Un grande grazie anche ai nostri compagni di viaggio, che ci hanno convinto a "spendere sti quattro schei" e ci hanno fatto da guida, sul serio! Stavolta siamo arrivati quasi ignoranti del luogo!
Consigli di valigia e di abbigliamento
Dipende da che tipo di viaggiatore siete, ma il mio consiglio per la Scozia è di viaggiare con poco, purchè che sia polifunzionale: giacca impermeabile, con interno staccabile in pile che diventa felpa, scarpe impermeabili con suola in vibram (ottime quelle di decathlon!). Ottimo anche un piumino 100 g che si compatta bene in valigia. Come pantaloni, buoni i jeans, tenendo conto che li avrete bagnatini addosso qualche volta, in ogni caso purchè siano qualcosa che si asciuga velocemente al sole o alle bocchette della macchina. In agosto non abbiamo mai avuto problemi di temperatura, ma sono ottime le magliette da escursionismo a mezza manica: occupano poco, si lavano velocemente e si asciugano subito su un termosifone. Read the full article
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Che ogni angolo di Scozia sia stupendo è chiaro e lampante come ti avventuri in un on the road in terra scozzese, la natura è stata davvero molto generosa con la magica Alba. Ogni lembo di Scozia ha il suo fascino, la sua caratteristica ma c’è un luogo, a pochi chilometri da Edimburgo, che sembra uscito da una fiaba, uno degli angoli più belli di tutta la Scozia, scandito da piccoli e placidi villaggi puntellati di piccoli cottage bianchi e porticcioli vivaci e colorati.
È la regione del Fife caratterizzata da un paesaggio davvero fantastico: da un lato le dolci colline dell’entroterra, dall’altro le scogliere sferzate dal vento e battute dalle acque del Mare del Nord.
Questo tratto di Scozia nella costa sud orientale, collocato nella Penisola del Fife è il luogo ideale per gli amanti della natura e dello sport all’aria aperta, è infatti una zona ricca di magnifici i campi da golf vista mare e si trova a soli 50 chilometri da Edimburgo.
L’East Neuk of Fife è quella striscia di terra adagiata sul mare e caratterizzata da cinque splendidi villaggi: Elie, Saint Monans, Pittenweem, Anstruther e Crail. Villaggi di pescatori autentici e pieni di fascino dove il tempo sembra fermo e radicato al passato. La caratteristica che accomuna i villaggi è il profumo del mare, il rugliare delle onde che scandisce le giornate, il verso dei gabbiani e quell’aria constante che vi accarezza il volto e che vi condurrà alla scoperta di luoghi incantevoli.
Arrivare dalla capitale è molto semplice e veloce, in auto, grazie ai ponti gemelli sul Firth of Forth (detti Forth Bridges), autentico capolavoro d’ingegneria, Con l’autobus diretto Stagecoach X58 o X60, partenze ogni ora.
Ma vediamo uno per uno questi villaggi dell’East Neuk, già il nome è una promessa, “neuk” termine scozzese che significa “corner” angolo, cantone. E infatti angoli e cantucci carini c’è ne sono molti.
Scarica qui l’itinerario con partenza da Edimburgo
ELIE & EARLSFERRY
È il primo dei cinque villaggi che formano l’East Neuk. Elie ed Earlsferry erano due piccoli villaggi separati ma affacciati sulla stessa baia, nel 1929 sono stati uniti in un unico villaggio. Oggi Elie ed Earlsferry sono unite da una baia di sabbia dorata, talvolta coperta dall’altra marea.
Earlsferry è il più antico dei due villaggi, nel 1541 venne nominato Royal Burgh da Re Robert III, è caratterizzato da un’interessante zona residenziale con delle villette carine affacciate sul Mare del Nord e campi da golf.
Elie è da sempre un importante porto anche grazie alla sua posizione più protetta nella baia. Elie è sicuramente molto più carina e pittoresca rispetto a Earlferry, grazie ai suoi caratteristici cottage dai tetti colorati. Molto in voga durante il periodo Vittoriano anche perché era raggiungibile con il treno già da 1863. Oggi la ferrovia è solo un ricordo ma rimane indubbiamente un villaggio che attira molti turisti. La parte orientale del villaggio regala magnifiche viste sul mare e sulle scogliere circostanti.
Da vedere: Ruby Bay e Shell Bay beach e il faro Elie Ness Lighthouse, piccolo ma caratteristico e pittoresco. Nei pressi del faro, lungo il promontorio, a est, si intravede una piccola torretta di pietra la Lady’s Tower, fatta costruire nel 1770 per Lady Jane Anstruther, figlia di un ricco mercante.
Da qui parte il Fife Coastal Path, un sentiero scozzese che va da Kincardine a Newburgh lungo la costa di Fife. Il tratto più interessante lungo la costa è quello che da Elie porta a St. Monans, secondo me, sicuramente il più bello. Il Coastal Path è ben segnalato da simboli colorati.
SAINT MONANS
Saint Monans è il più piccolo dei villaggi del Fife e uno dei più autentici. Un meraviglioso borgo di pescatori caratterizzato da un dedalo di viuzze acciottolate dove vi affacciano deliziose casette in pietra o dipinte a calce con colori tenui.
A dare il benvenuto ai viaggiatori la pittoresca Saint Monans Auld Kirk, una chiesetta di pietra circondata da un cimitero che, secondo leggenda fu fatta costruire nel XIII secolo per volere di Re David II, per essersi salvato da una spaventosa tempesta durante una traversata, a bordo della sua nave, nel Firth of Forth. Il re per essersi salvato prego St. Monas che era sepolto in una piccola cappella proprio nel luogo dove poi venne costruita la chiesa.
Altro luogo di riferimento, attorno al quale si svolge la vita cittadina, è il porto che accoglie le colorate barche dei pescatori al riparo dai venti impetuosi del Mare del Nord. Nei pressi del porto anche il minuscolo Harbourmaster Office. Non mancate la passeggiata lungo il molo per godere della visione delle caratteristiche dimore attraverso le nasse colorate pronte per la pesca, immagine ritratta in molte fotografie. Saint Monas è un’ottima tappa per fare una pausa culinaria a base di crostacei magari al Seafood Reasturant.
Da Saint Monans verso Pittenweem, lungo il Fife Coastal Path, potete visitare il mulino a vento della fine del XVIII secolo. Il mulino a vento restaurato è l’ultimo rimasto a Fife e regala una splendida vista sul Firth of Forth, a poca distanza, sempre lungo il Coastal Path, si raggiungono le saline: le Saint Monans Salt Pans, testimonianza del passato del villaggio che fu un importante centro per la produzione e la vendita del sale. Tra 1700 e 1800 il sale era il terzo prodotto più esportato in Scozia, dopo la lana e il pesce.
PITTENWEEM
Un altro meraviglioso villaggio di pescatori da cartolina, che è diventato punto d’approdo e di rifugio per artisti provenienti da tutta Europa! Anche qui viottoli acciottolati, il porto ricolmo di pescherecci ondeggianti, circondato dai tipici cottage dell’East Neuk. Qui più che in ogni altro villaggio della zona si nota l’influenza fiamminga nell’architettura degli edifici, dovuta agli scambi commerciali con i Paesi Bassi, scambi che avvenivano con frequenza nel passato. Ne sono simbolo le tegole rosse o nere dei ripidi tetti a gradoni.
Pittenweem è il porto più attivo dell’East Neuk of Fife, il porto è sempre molto vivace e affollato. Fate un salto al mercato del pesce che vi regalerà un’atmosfera vivace e chiassosa, il mercato si tiene nel capanno dal tetto rosso. Di prima mattina non di rado si vedono i pescatori scaricare il frutto del loro lavoro: casse stracolme di gamberi, granchi, aragoste e molto altro.
A Pittenweem bisogna fermarsi a guardare la casa del Capitano James Cook, nota come Gyles, ma vi consiglio di esplorare ogni angolo di questi paesini. Dal porto salendo verso High Street troverete stetti e interessanti vicoli dove affacciano interessanti casette, sono davvero caratteristici molti non hanno nome.
Il vicolo più interessante è Cove Wynd, vicolo della grotta, dove si trova una delle attrazioni principali di Pittenweem, appunto la Grotta di San Fillan, St. Fillian’s Cave che ospita una cappella utilizzata da San Fillian già nel 700. Leggenda racconta che St Fillian, un santo scozzese di origini irlandesi, che aveva poteri miracolosi, pare usasse la grotta per scrivere i suoi sermoni completamente al buio perché la luce proveniva dal suo braccio, avete capito bene, dal suo braccio. Oggi la grotta è considerata un santuario, per accedervi è necessario chiedere le chiavi al The Cocoa Tree Shop o The Little Gallery.
In cima a Cove Wynd, passato Cocoa, si arriva in High Street e subito a destra troverete la chiesa e il Tolbooth, l’antica sede del municipio che ospitava anche le prigioni, si trova nella torre attaccata alla chiesa, tanto da essere scambiata per il campanile.
Se capitate in agosto a Pittenweem si tiene l’Art Festival con artisti da tutto il Regno Unito, le cui esibizioni artistiche si svolgono negli angoli più pittoreschi del villaggio, trasformandolo in una galleria a cielo aperto.
A 5 chilometri dalla cittadina tra Saint Monas e Pittenweem verso l’interno potete visitare il suggestivo Kellie Castle una residenza signorile con torri gemelle del ‘500 e meravigliosi giardini con sentieri ombrosi. Fermatevi per una pausa culinaria base di pesce o per un tè con scones a The Dory Bistro and Gallery.
ANSTRUTHER
Anstruther è senza dubbio il villaggio più turistico e, conseguentemente, con la maggiore affluenza, anche perché ha un porto turistico dove fanno tappa molte imbarcazioni che navigano la costa e infatti in giro per il villaggio e nei molti negozi della cittadina si incontrano molti turisti provenienti dal porto. Ma nonostante sia il villaggio mondano non ha perso il suo antico fascino.
Se arrivate a piedi dal Coastal Path, Anstruther è raggiungibile attraverso un sentiero sterrato che dalla spiaggia porta alla strada, passando fra le abitazioni di Shore Road, incontrerete una carinissima chiesa circondata da un cimitero, la Dreel Hall, oggi sconsacrata usata come spazio ricreativo. Di fronte la chiesa c’è una casa molto particolare, interamente ricoperta di conchiglie, conosciuta come Buckie House, risale al XVII secolo ma il rivestimenti di conchiglie risale ad evoca successiva, attorno al 1840.
Un porticciolo meno turistico e più caratteristico nelle vicinanze è quello di Cellardyke, un porto oggi quasi dimenticato (senza barche) ma che è stato il secondo per importanza di tutto l’East Neuk e uno dei meglio conservati di tutta la Scozia. Da vedere assolutamente, circondato da case in pietra con i panni stesi in bella mostra, per un salto nel passato, anche la strada che vi conduce al porto è bellissima. Ad Anstruther trovate anche lo Scottish Fisheries Museum, uno suggestivo museo dedicato alla pesca scozzese, con foto storiche e dipinti sulla pesca, oggetti, vestiti, attrezzature e una flotta di 22 barche storiche.
Anstruther è il punto di partenza per raggiungere in barca l’Isola di May, con The May Princess. Per maggiori informazioni leggete qui. L’isola custodisce una riserva naturale, luogo ideale dove avvistare uccelli marini, tra i quali i simpatici puffin dal becco arancione.
CRAIL
L’antica Crail – pare sia risalente al tempo dei Pitti – è l’ultimo villaggio dell’East Neuk of Fife. Quello che nel 1310 è stato nominato Royal Burgh da Robert Bruce, oggi è un bellissimo borgo di pescatori caratterizzato da viuzze acciottolate che scendono ripide fino al porticciolo che accoglie le barche dei pescatori, è un vero gioiello l’antico porticciolo contornato dai bellissimi cottage in pietra con le porte colorate, sicuramente uno dei più pittoreschi dei villaggi dell’East Neuk of Fife.
Fermatevi a The Lobster Hub per ordinare crab e lobster (vi daranno un vassoio con piatti, posate e condimenti) o panini farciti con lobster e crab e sedetevi a mangiare in uno dei tavolini attorno al porto.
Crail è il villaggio più amato e più fotografato dai turisti, dove tutto è perfettamente armonioso e ve ne renderete conto come mettete piede sul magico suolo di Crail, il vostro sguardo si perderà continuamente ad ammirare ogni angolo: dalle architetture fiamminghe delle abitazioni al porticciolo con le barche che si lasciano cullare dalle acque salate.
Non dimenticate la passeggiata in Castle Walk che con pochi passi vi porta a un interessante punto di osservazione. Alla Saint Mary Church o Parish Church potrete vedere la famosa pietra blu che secondo la leggenda venne scagliata qui dal diavolo dall’Isle of May.
A pochi chilometri da Crail, per gli appassionati di racconti di guerra, è possibile visitare lo Scotland’s Secret Bunker, una specie di fattoria che a 300 metri di profondità ha un bunker anti nucleare.
Scozia: i meravigliosi villaggi dell’East Neuk of Fife Che ogni angolo di Scozia sia stupendo è chiaro e lampante come ti avventuri in un on the road in terra scozzese, la natura è stata davvero molto generosa con la magica Alba.
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Un viaggio in Scozia è uno di quei viaggi che ti resteranno in mente per sempre, perché la Scozia ha il potere di ammaliarti quando ci arrivi, di stregarti quando la scopri e di mancarti quando la lasci.
Quiraing – Isola di Skye
In particolare per un viaggio itinerante, il viaggio comincia già durante la fase organizzativa, che adoro! Per me l’organizzazione di un viaggio è sempre un’esperienza fantastica, in questo caso lo è stata all’ennesima potenza.
Prima di cominciare a organizzare il viaggio ovviamente mi sono documentata giungendo alla conclusione che a un viaggio on the road in Scozia, soprattutto se è la prima volta, vanno dedicate almeno due settimane. Per me non è stata la prima volta in Scozia, ma il primo viaggio itinerante.
La Scozia è così che va visitata, attraverso un road trip, in auto e in autonomia, ore e ore seduti sui sedili a vedere panorami incredibili, a percorrere single track dove ci si ferma di tanto in tanto nelle numerose passing place a dare la precedenza, a imboccare tortuose stradine che ti condurranno ad angoli incredibili e a fermarsi continuamente e scendere per ammirare scorci unici e cieli che mutano in pochi minuti.
L’organizzazione è stata abbastanza laboriosa, la varie fasi e tutti i suggerimenti li trovate in questo articolo, che vi consiglio di leggere.
Ci tengo a precisare che il mio itinerario è stato abbastanza ricco, ho deciso di inserire molte tappe come primo on the road, non per vedere tutto perché vedere tutto è comunque impossibile, ma cercando di fare soste, anche brevi, nei luoghi che avremmo incontrato lungo il tragitto che mi sembravano interessanti.
Questo viaggio nasce con l’idea di vedere principalmente la costa più che l’entroterrà, in quanto zona più panoramica e della quale subisco il fascino nonché di vivere la Scozia, di capirne l’essenza, di scoprire il suoi tratti somatici, la sua forma, i colori intensi, la sua natura incontaminata, i suoi specchi d’acqua, i suoi orizzonti e tutto ciò che contribuisce a renderla unica.
Ancor prima della partenza, si capisce che in Scozia si torna, quindi viene meno la voglia di fermarsi a lungo in un posto ma solo per la curiosità di vederne altri. Questa è la mia filosofia. Nelle prossime visite mi concentrerò sulle zone che mi sono piaciute di più e che per questione di tempo e di meteo non ho potuto visitare a fondo. C’è anche quello da tenere in considerazione: se il tempo non è dei migliori pur essendo estate, per dire, la spiaggia te la godi fino a un certo punto.
Le dive locali
Ma veniamo al racconto dell’itinerario di viaggio: SIETE PRONTI A PARTIRE?
Diario di viaggio (parte prima) del nostro on the road in Scozia
GIORNO UNO: partenza e arrivo a Edimburgo
Partiamo dall’aeroporto di Treviso con volo Ryanair con mezz’ora di ritardo e in due ore arriviamo a Edimburgo, sono quindi le 21.30, andiamo a ritirare l’auto al noleggio dell’aeroporto di Europecar ed espletate le pratiche di rito ritiriamo la nostra Golf 1.6. e ci dirigiamo in albergo.
I dettagli sulle prenotazione e i costi di volo e noleggio del veicolo e tutte le informazioni relative, li trovate in quest’articolo, già citato sopra.
Edinburgh Castle #castleofscotland
Considerata l’ora di arrivo e tenuto conto che dovevamo spostarci in auto, ho prenotato – per due notti – Village Hotel Edinburgh a 7 miglia dall’aeroporto e appena fuori dal centro di Edimburgo. L’albergo è infatti dotato di comodo parcheggio e di pub, l’ideale per chi arriva a tarda sera, come nel nostro caso. All’arrivo chiediamo subito se è ancora possibile cenare, la risposta è affermativa ma bisogna farlo subito, ci rechiamo quindi al pub a ordinare e, nel frattempo, portiamo i bagagli in camera. Hamburger e un paio di Guinness, la prima sera.
Tutte le informazioni sugli alloggi e ristoranti della vacanza li trovate in quest’articolo.
GIORNO DUE: Edimburgo
L’intera giornata è dedicata alla visita della bellissima capitale Edimburgo, un solo giorno non è molto, io l’avevo visitata a dicembre scorso, non è così per il mio compagno, ma durante questa vacanza anche le ultime due notti ci fermeremo a Edimburgo, pertanto ci rifaremo. Per inciso ad Alan, il mio compagno, Edimburgo è piaciuta moltissimo, ci potrebbe vivere. Io, come dicevo, l’ho vista qualche mese fa ed è stato amore a prima vista, tanto che appena tornata ho iniziato a pensare al viaggio in Scozia.
La zona centrale di Edimburgo, che è quella che merita la visita è abbastanza concentrata, ci perdiamo tra i vicoli acciotolati della Old Town. Per scoprire l’essenza di Edimburgo è d’obbligo una passeggiata in Royal Mile (il Miglio Reale) il viale medievale lungo, appunto, un miglio che unisce il Castello di Edimburgo, a Ovest, al Palazzo di Holyrood, storica residenza dei sovrani di Scozia, a Est.
Scendiamo poi lungo la splendida Victoria Street e arriviamo nella caratteristica Grassmarket disseminata di storici pub e ci fermiamo a pranzo per il primo fish and chips della vacanza.
Victoria Street
Prima di far ritorno in albergo facciamo due passi nel Dean Village e poi, approfittando dell’auto, facciamo un giro sulla costa a Portobello beach.
In quest’articolo vi racconto cosa fare e vedere a Edimburgo.
Dopo un po’ di relax in camera torniamo in centro per due passi in Princess Street e un po’ di shopping. Per cena sarei voluta andare da Forenge & Chatter ma purtroppo erano al completo, ripieghiamo su Element in Rose Street, bel posto e ottima cucina.
Element
Element
Element
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Qui alcuni suggerimenti sulle brillanti cucine di Edimburgo.
GIORNO TRE: da Edimburgo a Stonehaven (200 km). Luoghi visitati: Elie, Saint Monas, Pittenween, Anstruther, Crail, Saint Andrews, Stonehaven
Di buon mattino, dopo una veloce colazione l’UNICA colazione NON scozzese della vacanza, nello Starbucks dell’albergo, carichiamo i bagagli e partiamo in direzione della regione del Fife, lungo la costa Est. Il programma è la visita di cinque splendidi villaggi nell’East Neuk of Fife, un tratto di costa proprio caratterizzato da questi piccoli villaggi di pescatori con suggestivi cottage raggruppati attorno ad antichi porticcioli.
Controlla qui il percorso e in tempo di percorrenza!
Dalla capitale ci si arriva in un’oretta, attraverso i celebri ponti gemelli sul Firth of Forth, i Forth Bridges, capolavoro d’ingegneria moderna. Arrivati nell’East Neuk of Fife ci dedichiamo, uno dopo l’altro ai villaggi.
I bellisissimi villaggi East Neuk of Fife ve li racconto in quest’articolo.
D’ogni modo la prima tappa è Elie Earlsferry, continuiamo verso Saint Monas, poi Pittenween e Anstruther dove ci fermiamo a The Dory per un tea e uno scones.
Elie
Elie
Saint Monas
Saint Monas
Saint Monas
Saint Monas
Anstruther
Pittenwen
L’ultimo villaggio dove ci fermiamo è Crail, dove la mia Nikon viene conquistata da infiniti scorci. Facciamo tappa al porto, in un baracchino troviamo The Lobster Hub, dove consumiamo crab e lobster, ci danno un vassoio con piatti, posate e condimenti e ci sediamo a mangiare in uno dei tavoli attorno al porto, era tutto talmente buono e fresco che prendiamo anche dei panini farciti con crab e lobster.
Crail
Crail
Crail
Crail
Crail
Crail
Crail
Crail
Nel pomeriggio proseguiamo in direzione Saint Andrews, oltre ai magnifici ed estesissimi campi da golf che circondano la cittadina universitaria, nel centro troviamo le rovine dell’imponente cattedrale costruita nel 1158 e che, nei suoi momenti di massimo splendore, ha accolto pellegrinaggi religiosi da tutta Europa.
Cattedrale di St. Andrews
Cattedrale di St. Andrews
Cattedrale di St. Andrews
Cattedrale di St. Andrews
Dalla cattedrale, seguendo il percorso lungo la costa, si arriva al vecchio casello che ha ospitato vescovi e arcivescovi per tre secoli. Uno dei castelli più antichi e più belli di Scozia, oggi un’incredibile meravigliosa rovina adagiata nella scogliera che affaccia su una piccola baia nel Mare del Nord, difeso dal mare da grandi falesie e fossati di pietra.
Dopo una birra in un pub nel centro procediamo, lungo il nostro itinerario. Era prevista una deviazione per la visita a Glamis Castle, considerato uno dei più belli Castelli di Scozia, e un’altra destinazione interessante poteva essere lo Scone Palace, imponente palazzo gotico, luogo di incoronazione di Macbeth e Robert Bruce e molti re scozzesi, ma decidiamo di procedere oltre. La meta per la notte è Stonehaven, un tranquillo villaggio sul mare.
Stonehaven Harbour
Stonehaven
Arrivati a destinazione ci rechiamo a Bayview B&B che ci ospita per la notte, portiamo i bagagli e ci rilassiamo un’oretta.
Bayview B&B
Bayview B&B
Poi prima del tramonto ci dirigiamo verso il Castello di Dunnottar, uno dei più belli di Scozia. Lo spettacolo è straordinario.
Dunnottar Castle
Dunnottar Castle
Rientrati a Stonehaven facciamo un giro attorno al porto per tentare di individuare un locale dove andare a cena. Ci fermiamo in un pub per una birra ma l’ambiente è troppo caotico per fermarci a mangiare lì e quindi optiamo per l’unico ristorante attorno al porto che non fosse sotto una struttura ricettiva, il Tolbooth, ristorante di pesce con una splendida vista sul porto, abbiamo mangiato bene e speso abbastanza, diciamo…
Tolbooth
Tolbooth
Tolbooth
Tolbooth
Qui l’articolo su Stonehaven e il Castello di Dunottar
GIORNO QUATTRO: da Stonehaven a Nairn (220 km). Luoghi visitati: Pennan, Crovie, Gardenstown, Banff, Portsoy, Cullen, Portknockie, Elgin, Nairn.
Dopo una meravigliosa colazione, carichiamo la macchina e proseguiamo il nostro viaggio lungo la costa nord est per la visita di tutta una serie di minuscoli e caratteristici borghi.
Qui il percorso, controlla il tempo di percorrenza e scarica qui l’itinerario!
La prima tappa è il villaggio di Pennan, un piccolissimo borgo di pescatori con un’unica fila di cottage in pietra imbiancati a calce e costruiti su una striscia di terra, sembrano incastonati tra la montagna e il mare, il borgo di case è infatti circondato dalla scogliera in arenaria rossa e affacciate sul mare.
Pennan
Pennan
Pennan
In queste zone la ricezione è pressoché inesistente quindi organizzatevi per i percorsi perché cellulare e navigatori potrebbero non essere d’aiuto.
Proseguiamo verso Crovie, dista 4 miglia, considerato uno dei villaggi di pescatori meglio conservati di tutta Europa, vanta molte caratteristiche in comune con Pennan, una differenza consiste nel fatto che non è possibile arrivarci in auto, l’auto va lasciata nel parcheggio che si trova in cima alla scogliera. Anche qui una fila di casette sussistenti su un’ancor più stretta lingua di terra, così stretta da poter essere attraversata solo a piedi, infatti di fronte la fila di cottage solo un sentiero pedonale, oltre il quale il mare e l’orizzonte infinito, praticamente le abitazioni sono baciate dal mare e non di rado le onde bussano alla porta.
Crovie
Crovie
Crovie
A meno di due miglia troviamo Gardenstown, dove facciamo una brevissima sosta, rispetto ai primi due è decisamente il villaggio più grande. La parte più pittoresca e caratteristica del villaggio è Seatown con i suoi antichi cottage dai colori pastello, è ricca di interessanti vicoli da esplorare, il suo pittoresco porto accoglie le imbarcazioni dei pescatori perché anche qui la pesca è l’attività principale da decenni.
Gardenstown
Gardenstown
Banff, storica cittadina molto ben conservata, è separata dal vicino villaggio di Macduff da un caratteristico ponte a sette archi sul fiume Deveron. Tra i suoi edifici interessanti esempi di architettura georgiana che ha attirato visitatori per secoli, tra gli estimatori Robert Burns e Lord Byron.
A Banff c’è l’ex castello reale di Banff e nelle vicinanze si trova la magnifica Duff House. Banff è anche meta di golfisti grazie ai suoi splendidi campi e non manca uno splendido tratto di costa.
Banff
Banff
Arriviamo a Portsoy con un po’ di fame, acquistiamo due sandwich in un panificio e ci dirigiamo verso il porto alla ricerca di una panchina.
Portsoy è sicuramente meno caratteristico rispetto ad altri villaggi, ma ha un porto davvero seducente con più di 300 anni di storia ed è, forse, il più antico porto naturale d’Europa. Vi si affacciano alcuni affascinanti palazzetti che risalgono alla fine del 1600 o all’inizio del 1700, tra i quali e il negozio di marmo Portsoy. Il marmo di Portsoy è stato utilizzato nella costruzione di parti del Palazzo di Versailles di Luigi XIV.
Portsoy
Portsoy
Portsoy
Continuiamo verso Portknockie che, diversamente dagli altri villaggi, sorge in cima alla scogliera e non a livello del mare. Dal villaggio, un crocevia di strade diritte su cui affacciano antichi cottages dallo stile unico, si scende al piccolo porto. Da Portknockie partono interessanti percorsi nella natura, uno dei quali, lungo la costa, porta ad ammirare il Bow Fiddle Rock, una formazione rocciosa che nel corso dei secoli ha preso la forma di un arco di violino, con un po’ di immaginazione…
Portknockie
Proseguiamo verso Elgin, un piccolo e grazioso centro più dinamico rispetto ai precedenti, qui ci sono negozi e locali. L’attrazione principale della città è l’imponente Cattedrale, che era definita la lanterna del Nord, in quanto visibile per via della sua altezza, da molto lontano. Facciamo un giro veloce perché iniziamo ad avere voglia di raggiungere il nostro giaciglio per la notte a Nairn.
Scozia: Pennan, Crovie, Gardenstown, Portsoy e non solo, splendidi villaggi a Nord Est
Prima di arrivare a Nairn, lungo il tragitto veniamo attratti dalle indicazioni del Brodie Castle, dove facciamo un giro nel giardino e ci fermiamo per scones e tea nel bar del castello.
Arrivati a Nairn ci rechiamo subito a Denson Villa, la guest house che abbiamo fissato per la notte. La camera molto ampia arredata in stile classico con meravigliosi coordinati letto e fiori freschi, tutto molto raffinato e curato nei dettagli. Il padrone di casa Alex è molto gentile e disponibile ci ha accolti all’arrivo con due scones che consumiamo con del tea, ancora…
Denson Villa
Denson Villa
Denson Villa
Denson Villa
Ci rilassiamo un paio d’ore in camera e poi usciamo con l’idea di fare un aperitivo con qualche stuzzichino, dopo gli scones del pomeriggio, una cena è troppo. E troviamo il posto che fa per noi il wine bar One One Two, oltre a una buona scelta di vino, vanta un bel menù, noi optiamo per due zuppe e due piatti scelti dagli antipastini e una bottiglia, ma è possibile fare una cena classica con antipasto e un piatto principale. Ottimo rapporto qualità prezzo.
One One Two
One One Two
Leggi qui il mio post su Nairn e dintorni
GIORNO CINQUE: da Nairn ad Aviemore (km 188). Luoghi visitati: Nairn, Fort George, Loch Ness, Drumnadroicht e Castello Urquat, Foyers, Aviemore.
Dopo aver consumato la colazione, che ci è stata servita in camera, procediamo con doccia e bagagli. Alex ci ha congedato con due fette di torta home made, da consumare durante il viaggio.
Controlla qui l’itinerario e scarica il percorso!
Prima di lasciare Nairn andiamo a fare una passeggiata sul lungo mare. Dopo aver fatto carburante partiamo alla volta di Fort George, fortificazione costruita per sedare le rivolte dei Giacobiti, oggi base militare e aperta ai visitatori. Leggi qui l’articolo su Fort George e Nairn.
Saltiamo la zona di Inverness, che visiteremo domani quando da Aviemore partiremo per cominciare la North Coast 500, ci dirigiamo verso Loch Ness. Percorriamo la strada lungo il lago nella parte Ovest, la A82, la strada che collega Inverness con Fort Williams costeggiando i laghi Loch Ness, Loch Oich e Loch Lochy, che regala scorci bellissimi.
Loch Ness
Loch Oich
Loch Lochy
Arriviamo al villaggio di Drumnadrochit con il Loch Ness Centre and Exhibition e Nessieland e per scoprire la storia, le leggende e i misteri del lago, Drumnadroicht località turistica che pullola di negozi turistici e qualche locale, tutto ruota intorno a Nessie.
Proseguiamo di un paio di chilometri verso le suggestive rovine di Urquhart Castle, uno dei castelli più belli e ritratti di tutta la nazione, uno dei castelli che decidiamo di visitare durante la nostra vacanza. Leggi di Loch Ness e del Castello di Urquhart.
Urquhart Castle
Urquhart Castle
Dopo la visita al castello continuiamo il percorso del lato Ovest del lago fino a Fort Angus per poi risalire lungo la strada panoramica B862. La sponda orientale, dal punto di vista paesaggistico, è la più bella delle due sponde. L’atmosfera è fantastica fra pecore e mucche al pascolo e un paesaggio davvero vario: prati verdissimi, si alternano a brughiera, i colori dell’oro del mais sono macchiati da folte pinete, aree brulle bagnate da corsi d’acqua.
Dalle mie ricerche durante la fase organizzativa era emerso che valeva la pena fermarsi nei villaggi di Foyers e Dores. Ci fermiamo a Foyers perché abbiamo un po’ di fame, non abbiamo ancora messo nulla sotto i denti. Dalla B862 svoltiamo a destra quando incontriamo il cartello che indica appunto Foyer, uno splendido percorso finché arriviamo a un parcheggio sulla destra prima di un edificio, dove trovare del cibo. Ma veniamo catturati da un cartello dall’altro lato della strada che indica un percorso, ci immergiamo in un bosco alla ricerca della cascata.
Di ritorno dalla passeggiata prendiamo due birre con delle chips in un botteghino, l’unica cosa che abbiamo trovato, e ci rimettiamo in viaggio verso la nostra tappa per la notte e con il continuo susseguirsi di nuovi paesaggi del Parco Nazionale dei Cairngorm, pecore allo stato brado che attraversano tranquillamente la carreggiate arriviamo ad Aviemore.
Aviemore
Aviemore
Abbiamo prenotato Cairngorm Hotel, check in veloce e saliamo in camera, spaziosa e in stile scozzese, con un letto davvero enorme. Io faccio la doccia e mi stendo a letto per rilassarmi e controllare l’itinerario dell’indomani, postare qualche foto, mentre Alan va a prendere il resto dei bagagli in auto e a farsi una birra al pub dell’hotel.
Usciamo per cena. Il ristorante dell’albergo non ci ispira, la grande sala è pienissima, preferiamo un luogo più intimo, prendiamo una birra al pub e verifichiamo su tripadvisor cosa offre il mercato. Decidiamo per The Bridge Inn, a pochi chilometri. Ci è piaciuto abbiamo mangiato bene, bevuto una buona bottiglia e il posto molto carino.
Torniamo in hotel e ci fermiamo al pub per un gin tonic dove troviamo un duo molto interessante che suona Annie & Cullum e un barman davvero carino, ci fermiamo e il gin tonic diventano un po’ troppi… Ci fermiamo fino alla fine, abbiamo la camera sopra il bar quindi fino all’1.30 eravamo stati avvisati che ci sarebbe stato rumore.
GIORNO SEI: da Aviemore a Portmahomack (km 145). Luoghi visitati: Carrbridge, Clava Claims, Culloden Battlefield, Inverness, Beauly, Portmahomack.
Partiamo di buon mattino, la consueta routine dei bagagli e via alla scoperta di altri splendi angoli di Scozia.
Qui puoi trovare il percorso e controllare i tempi di viaggio!
Non ci avventuriamo nel Parco Nazionale dei Cairngorm ma torniamo su verso Inverness. Partiamo spediti passando per il villaggio di Carrbridge, una veloce visita al famoso Old Pack Horse Bridge e via verso Clava Cairns, sito preistorico di sepoltura con misteriosi monoliti; proseguiamo poi verso Culloden Battlefield, la brughiera dove si è combattuta la tragica quanto nefasta battaglia di Culloden.
Old Pack Horse Bridge
Il resto della mattinata è dedicato all’esplorazione di Inverness, dove ci fermiamo per pranzo e a fare un po’ di shopping, già da qualche giorno abbiamo l’idea di acquistare due Barbour, il capo ideale qui. Tra l’altro averlo acquistato in Scozia ci ha fatto parecchio risparmiare. Se lo avete non esitate a portarvelo appresso, è l’ideale per pioggia, vento e nei boschi non si rovina e vi ripara da rami secchi, va bene per tutte le occasioni dalle passeggiate tra i boschi, in città come al mare.
Riprendendo la strada verso Nord, da qui comincia la North Coast 500, la nostra meta per la notte è Portmahomack, lungo il tragitto passiamo per Beauly dove si possono ammirare i resti del monastero costruito nel 1200.
North Coast 500
Dopo Inverness un’altra zona da vedere sarebbe stata la Black Isle, purtroppo noi per questioni di tempo non ci riusciamo, lo faremo in un’altra occasione con più calma, abbiamo preferito non visitarla troppo frettolosamente. La Black Isle, Isola Nera, nonostante il nome non è un’isola ma una penisola quindi circondata dal mare su tre lati: a nord il Cromarty Firth, a sud il Beauly Firth e a est il Moray Firth. Questa zona di mare ospita una popolazione di delfini tursiopi, che è possibile avvistare.
Arriviamo a Portmahomack alle 16.00 e lungo l’unica strada che costeggia la spiaggia incontriamo Caledonian House, la guest house che ci ospita. Ci accoglie Carol, la padrona di casa, che ci accompagna alla stanza e ci spiega dove verrà servita la colazione, ci consegna inoltre il menu dove scegliere la colazione, prassi di tutte le guest house e B&B in tutto il Regno Unito, la varietà della proposta e comunque sempre molto ampia. Dopo una doccia e un tea decidiamo di uscire a fare due passi per capire cosa c’è per cenare, oltre al ristorante italiano sotto la nostra camera, che ovviamente evitiamo. In ogni caso non c’è posto dice la padrona di casa.
Caledonian
Caledonian
Caledonian
La località è minuscola c’è un altro ristorante, sbirciamo tra le vetrate ma non ci ispira è un po’ demodé per non dire stantio, c’è anche un pub dove andiamo a bere una pinta e chiediamo per cena e ci rispondono che è possibile cenare solo alle 18.30 perché dalle 20.00 il locale è prenotato per una festa di compleanno. Non essendoci altro accettiamo.
Nell’attesa delle 18.30 ammiriamo questa piccola località dove non c’è nulla ma ti sembra di avere intorno tutto, un’immensa spiaggia battuta dalle onde di un mare gelido dove i coraggiosi si spingono addirittura a nuotare, mentre i più passeggiano sulla riva talvolta accompagnati dai loro cuccioli. Questo offrono i mari del nord spiagge pacifiche e rilassanti dove passeggiare e rilassarsi, ed è meraviglioso, è quello che adoro.
Tarbat Lighthouse
Portmahomack
Torniamo al pub per la cena, prendiamo due zuppe, quasi immangiabili, e fish and chip, terribile, io non riesco a mangiarlo. Una delle peggiori cene, anzì la peggiore, speso poco e mangiato peggio.
Io esco depressa quindi entro nell’unico negozio, che è ancora aperto dato che non sono neppure le 20.00, per vedere se trovo un dolcetto commestibile e acquisto del tè, proviamo a fare due passi ma il vento è ancora davvero incredibile, non avessi avuto il Barbour, appena preso, sarei dovuta rimanere in camera. Dove torno a leggere dopo poco, Alan torna al pub a bere qualche whisky, che costano pochissimo e sono buoni. Al banco si può stare nonostante o festeggiamenti.
GIORNO SETTE: da Portmahomack a Dunnet (km 190). Luoghi visitati: Golspie, Dunrobin Castle, Whaligoe Steps, Wick, Sinclair Castle, John O’Groats, Duncansby Head, Dunnet Lighthouse, Dunnet.
La colazione è servita in una stanza molto luminosa con vista sulla baia, Carol e la sua aiutante, una giovane ragazza ci servono una colazione con i fiocchi. La colazione in Scozia, come in tutto il Regno Unito, non delude mai!
Scarica qui l’itinerario di oggi!
Ci concediamo poi una passeggiata sulla spiaggia, il cielo è coperto ma questa condizione potrebbe mutare nel tempo di bere un tè, d’ogni modo il vento è così forte che alza la sabbia bagnata facendomi fare un energico peeling naturale al viso.
La spiaggia di Portmahomack
Caricati i bagagli sotto l’acquazzone partiamo lungo la leggendaria North Coast 500. La prima tappa di oggi avrebbe dovuto essere la distilleria Glen Morange, ma purtroppo è domenica e quindi è chiuso.
Continuiamo quindi diretti a lungo la costa orientale sino a Golspie, villaggio che sorge sul Mare del Nord e che regala splendidi scorci sul mare. Appena fuori Golspie c’è un magnifico castello, il Dunrobin Castle, che decidiamo di visitare. Nel frattempo ha smesso di piovere ed è uscito un gran bel sole.
Dunrobin Castle
Dunrobin Castle
Dunrobin Castle
Dunrobin Castle
Dunrobin Castle
Dunrobin Castle
Dunrobin Castle
Un castello fiabesco in perfetto stato di conservazione con degli splendidi giardini curatissimi che affacciano in mare. Buona parte degli interni del castello si possono visitare, un’ala della casa è abitata. Le stanze che si possono visitare sono bellissime e sembra che siano ancora “vissute”. Visitiamo: la sale delle cene, la sala colazione, la sala del tea, preparate come al tempo, la libreria, la sala musica, la sala bigliardo, lo studio del conte, la sartoria, la camera del bimbi, la nursery, la sala delle armi e persino la sala dove sono custoditi gli attrezzi delle pulizie, dove sono esposte tutta una serie di aspirapolvere e altri attrezzi per la pulizia di diverse epoche.
Proseguiamo il nostro viaggio lungo la super panoramica e magnifica costa est della North Coast 500, in direzione Wick, ma all’altezza di Berriedale, lungo un tratto di strada in salita la nostra attenzione viene attirata da una caratteristica insegna sulla sinistra è: The River Bothy, una tea room dove decidiamo di fermarsi per uno spuntino: tea e sandwich buonissimi, ne prendiamo due, uno a testa poi un toast da condividere, tanto sono squisiti.
The Bothy
The Bothy
The Bothy
Il locale molto bello e particolare, curatissimo in ogni dettaglio con un banco dei dolciumi spettacolare. Prendiamo qualche dolcetto da portar via.
Procediamo verso i Waligoe Steps, un’incredibile scalinata scavata nella roccia che scende dall’alta scogliera sino al livello del mare, se avete tempo altrimenti procedete oltre, verso il castello.
Continuiamo diretti a Wick per visitare quel che resta del Sinclair Girnigoe Castle. Per raggiungerlo percorriamo tutta una serie di stradine secondarie cinte da muretti a secco. Si lascia l’auto al parcheggio e ci si avvia in mezzo ai campi, una breve passeggiata e si arriva al castello. E qui speriamo che il tempo ci assista perché il cielo non promette nulla di buono.
Sinclair Castle
Sinclair Castle
Sinclair Castle
Sinclair Castle
È impressionante come quelle rovine restino stoicamente aggrappate alla roccia che scivola a strapiombo sul mare, perennemente sferzate dal vento e battute fredde acque del Mar del Nord.
Tempo una ventina di minuti e del cielo grigio più nessuna traccia, dicidiamo quindi di proseguire diretti verso l’angolo Nord Orientale della Scozia fino a John O’Groats ad ammirare la fila di case colorate in prossimità del porto, ritratte in tutte le foto, andiamo poi a Duncansby Head, il punto più a Nord della Mainland, se escludiamo le isole. Dal nostro programma era prevista una passeggiata dal faro fino ai Duncansby Stacks, imponenti faraglioni di roccia che spuntano dal mare ma il tempo non ce lo permette, quindi li ammiriamo da lontano e grazie che grazie al potente obbiettivo 70/300 appositamente montato sulla Nikon.
John O’Groats
John O’Groats
Duncasby Head
Arriviamo al Dunnet Bay Escape B&B, una grande casa circondata da un’area verde che sconfina in mare e veniamo accolti da una gentilissima padrona di casa indaffarata in cucina. Ci accompagna in camera, ci dà le informazioni di rito, ci consegna il menu sul quale scegliere la colazione e si congeda. Senza dubbio uno degli alloggi più belli della vacanza. Guest house di altissimo livello, tutto curato in ogni minimo dettaglio. La camera dall’incredibile atmosfera romantica, molto bella con arredamento, tessuti, tendaggi e ogni accessorio di pregio, mi sono innamorata dei cuscini sparsi sul bovindo sotto la finestra e nel piccolo sofà, oltreché sul letto. Il bagno nuovo con finestra, ampia doccia e a disposizione ottimi prodotti per la cura del corpo.
DUNNET B&B ESCAPES
DUNNET B&B ESCAPES
DUNNET B&B ESCAPES
Sheila in camera ci ha fatto trovare due fette di carrot cake, rigorosamente home made, che abbiamo consumato con il tè. Dopo un po’ di relax in camera anche costretti perché piove copiosamente, di nuovo!! Per con la certezza che tra un po’ smetterà perché così funziona in Scozia.
La padrona di casa ci consiglia per cena il ristorante del Northen Sands Hotel, raggiungibile a piedi e si offre di prenotare, ma preferiamo pensarci. L’idea sarebbe quella di cenare a Thurso, in modo fare prima in tratto della Victoria Walk, splendida passeggiata che regala incredibili scorci da dove ammirare il mare.
Il tratto di strada che da Dunnet Bay conduce a Thurso è davvero stupendo da un lato verdi prati puntellati di pecore al pascolo, dall’altro immense dune ricoperte d’erba. La passeggiata sfuma perché il tempo non ci assiste e rimandarla a domani è difficile dato che l’itinerario è lungo e non propriamente scorrevole. Avrei dovuto…
Qui o a metà strada tra qui e Drumberg la destinazione della prossima notte.
Decidiamo per l’Ynot, dopo due birre nel pub ceniamo al ristorante, non è sicuramente tra le migliori cene ma nemmeno tra le peggiori e abbiamo speso poco tutto sommato.
GIORNO OTTO: da Dunnet a Drumberg (200 km). Luoghi visitati: Thurso, Melvich, Straty, Armandale beach, Bettyhill, Tongue, Sango Sands, Durness, Scourie, Drumberg.
Il risveglio è dei migliori e ci dispiace dovercene andare da qui dopo colazione. Un’incredibile e squisita colazione preparata da Shiela e servita dal marito in una tavola comune preparata in maniera magistrale. Le migliori uova alla Benedict della mia vita!
DUNNET B&B ESCAPES
DUNNET B&B ESCAPES
DUNNET B&B ESCAPES
Saldato il conto partiamo verso il Castello di May per una visita, che dista 5 miglia a Est dal nostro punto di partenza. Il Castello di May, casa delle vacanze della Regina Elisabetta, la regine madre, moglie di Re Giorgio VI e madre dell’attuale sovrana Elisabetta II, visitiamo anche Mary Ann’s Cottage, la casa natale della nonna dell’attuale sovrana.
Partiamo alla scoperta della costa nord, ovviamente il tempo è ballerino, al momento piove ed è freddino, per quanto il tempo potrà migliorare non è sicuramente la giornata migliore per visitare baie e spiagge.
Qui l’itinerario di oggi, controlla percorso e tempi!
Il tragitto di oggi è abbastanza lungo, non tanto per il chilometri ma per il tempo di percorrenza, tra Dunnes e Drumberg, dove trascorreremo la prossima notte, avrei potuto inserire una tappa, ma a parte la difficoltà di trovare luoghi per vitto e alloggio perché i borghi sono molto piccoli, la costa nord è una zona bella dove alloggiare per escursioni e spiagge, attività che in caso di brutto tempo non sono praticabili e, viaggiando noi, dopo la meta di settembre il rischio era proprio questo, non poter godere di tutto ciò, pertanto ho preferito evitare una sosta in zona, anche per una questione di tempi.
Il percorso lungo la A836 che ci condurrà a Durness, la parte più occidentale della costa Nord, ci porterà a vedere numerose spiagge. La strada è fiancheggiata a destra da scorci magnifici di baie incontaminate e a sinistra a tratti da campi di mais, brughiera, macchie di pini e qualche piccolo loch.
La prima tappa è a Melvich, scendiamo verso la spiaggia a scattare qualche foto di una grande bellissima casa incastonata nel paesaggio. Proseguiamo diretti alle piccole spiagge di Strathy o Armadale, il paesaggio continua a non deludere, di tanto in tanto qualche borgo di una manciata di case o abitazioni sparse qua e là, isolate ma aggrappare a una natura incredibile. E ti chiedi perché, perché abitare in posti cosi isolati in mezzo a questo maestoso, incredibile nulla. Ma la risposta viene da sola scrutando il paesaggio.
Melvich
Armandale
Strathy
Arriviamo a Bettyhill e ci fermiamo nel grande locale con parcheggio che troviamo lungo la strada, all’altezza dell’insegna che segnala che siamo lungo la North Coast 500, di fronte dall’altro lato della strada una magnifica baia.
Bettyhill
Baia Bettyhill
Dopo birra e chips, usciamo e nel frattempo le nuvole hanno fatto spazio al sole, qualche scatto alla baia fronte strada e riprendiamo il nostro viaggio diretti verso un’altra bellissima baia, quella di Tongue.
Ci avviciniamo sempre di più a Durness ed è l’apoteosi, il paesaggio diventa sempre più bello e suggestivo, scorci incredibili, da cartolina, il paesaggio è puntellato da case bianche dai tetti in ardesia grigia, disposte a caso ma che formano uno splendido quadro. Giunti a Durnes, scendiamo alla spiaggia di Sango Sands, circondati da pecore, la sabbia finissima e il mare turchese invitano a tuffarcisi dentro. Qui avrei dovuto prenotare, lo farò al prossimo viaggio, dove abbiamo già previsto di dedicarci alla parte nord ovest delle Highlands. Numerose sono le baie da esplorare in questa zona e i percorsi nella natura da percorrere.
Tongue
Sango Sands
Riprendiamo il viaggio e scivoliamo lungo la costa occidentale diretti a Drumberg, ci separano dalla nostra destinazione per la notte 45 miglia, un’ora e 20 secondo il navigatore, in realtà, ci vuole anche un po’ più tempo, questa costa della Scozia è molto frastagliata, il percorso tanto panoramico quanto tortuoso e i Loch spuntano da tutte le parti. Curva dopo curva, salita dopo salita, ammirando un paesaggio dalle mille sfaccettature, diverso da quello di ieri e del giorno prima, che stupisce attimo dopo attivo.
Giunti a Kylesku, attraversiamo Kylesku bridge dove a destra il Loch a’ Chàirn Bhàin e a sinistra il Loch Gleann Dubh e poco dopo il ponte svoltiamo a destra in direzione Culkien Drumberg dove si trova Tor Druim, il nostro giaciglio per la notte. Ci separano esattamente 12 miglia, una single track, tortuosa, incredibilmente scenografica e che ora trovo anche un tantino faticosa dato che siamo in macchina da questa mattina alle 9.00 e sono passate le 17.00. A percorrere queste 12 miglia ci mettiamo almeno 40/45 minuti.
Arriviamo a Tor Druim, che sono quasi le 18.00, il posto è pazzesco, una vista sul loch da paura, la pace, il silenzio, la natura non finiscono di stupire, i padroni di casa Janet e Gregg, gentili e simpatici. Soffro per il fatto di godermi poco questo posto. La camera molto carina, vi ho già detto che le accomodation di questa vacanza ve le racconto il questo post.
Tor Bruim
Tor Bruim
Tor Bruim
La casa è Tor Druim
La cosa che mi turba è che tra appena un’ora tocca ripartire in direzione del ristorante che si trova a Kylesku e quindi dobbiamo ripercorrere quelle 12 miglia di single track. Io sarei tentata di annullare ma la padrona di casa mi fa presente che non è bello e che se vogliamo mangiare non c’è alternativa. Purtroppo io non avevo dato troppo peso al fatto che le 12 miglia che distano dal ristorante più vicino necessitano di ben 40 minuti, cosa ampiamente comunicatami da Janet mia email.
Comunque dopo una doccia e un’oretta di relax tutto cambia e decidiamo di andare al ristorante, che avevo prenotato mesi prima, sempre perché Jenet mi aveva fatto presente che non c’era molto in zona, vi dico tutto questo perché il posto è fuori da mondo ma ne vale la pena.
Vista dalla camera Tor Druim
Pian pianino, al tramonto andiamo verso il ristorante Kylesku (presso l’hotel Kylesku, Sutherland, Lairg), il paesaggio è ancor più suggestivo di un’ora fa, i colori incredibili, lo spettacolo vale tutto il tragitto, per l’incontro con i cervi, per la vista di un meraviglioso tramonto scomparire sul Loch.
Per fortuna che non ho cambiato idea, penso. Ci mettiamo pure meno del previsto, appena mezz’ora, perché se non per ammirare i cervi non ci siamo mai dovuti accostare a dare la precedenza, inoltre conosciamo il tragitto. Ecco è stata una delle migliori cene della vacanza.
Kylesku Restaurant
Kylesku Restaurant
Kylesku Restaurant
Anche il ritorno scorre veloce e se non fosse per il pallido bagliore emanato dalla luna sarebbe veramente buio pesto, in prossimità dell’abitazione incontriamo a centro strada tre pecore, comodamente adagiate alla carreggiata che danno l’idea di essere lì come tre comari a raccontarsela. Come sentono la macchina si scansano e noi andiamo dritti dritti a dormire.
La prima parte del racconto di questo viaggio termina qui. Ancora tanta avventura ci aspetta a presto! Stay tuned come si usa dire…
Scozia on the road: da Edimburgo a Drumberg (diario di viaggio – parte prima) Un viaggio in Scozia è uno di quei viaggi che ti resteranno in mente per sempre, perché …
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