#consegna a domicilio droga
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Alessandria. Delivery della droga smantellato dai Carabinieri in città.
Quattro gli indagati ritenuti responsabili dello spaccio in centro e in zona Cristo.
Quattro gli indagati ritenuti responsabili dello spaccio in centro e in zona Cristo. Alessandria – Un vero e proprio delivery market della cocaina, con offerte, sconti e consegne a domicilio, reso più efficiente grazie alla costante attività di fidelizzazione del cliente attraverso richieste di feedback sulla qualità del prodotto e del servizio. È finita questa mattina, dopo l’esecuzione…
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Consegna droga a domicilio nel centro di Catania, un arresto
Due spacciatori che effettuavano consegne di droga a domicilio sono stati bloccati da carabinieri della squadra Lupi del nucleo Investigativo del comando provinciale di Catania. Sono un 22enne, che è stato arrestato, e un suo ‘collaboratore’ minorenne che è stato denunciato. Entrambi erano al ‘lavoro’ nel centro di Catania, su uno scooter Honda e quando sono stati fermati si sono liberati,…
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La Polizia di Stato di Busto Arsizio ha arrestato un “pony express” specializzato nella consegna a domicilio di droga. #ponyexpressdelladroga #poliziadistato #bustoarsizio #drogaadomicilio
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Cagliari, consegna la droga a domicilio col monopattino: arrestato un 20enne
Cagliari, consegna la droga a domicilio col monopattino: arrestato un 20enne
Leggi la notizia su Casteddu Online Cagliari, consegna la droga a domicilio col monopattino: arrestato un 20enne
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MADAGASCAR: COVID FAME AMORE
di padre Attilio Mombelli INFORMAZIONE VINCENZIANA 12 - 2020
È difficile poter dire ora quale sia la situazione reale in Madagascar, per quanto riguarda la diffusione di questo Covid 19. Per tanto tempo qualcuno pensava che il Madagascar non sarebbe stato toccato. Invece, nella prima decina di marzo, sono capitati i primi casi alla capitale, Antananarivo. Subito sono state prese decisioni drastiche, facendo intervenire l'esercito, con posti di blocco e di controllo; poi sono state chiuse le scuole, le chiese, i mercati e i luoghi di incontro; annullati quasi tutti i trasporti pubblici nelle città e interrotte le comunicazioni fuori città; soppressi i voli internazionali e nazionali. È iniziata la paura.
Ma tutte le precauzioni non sono state sufficienti per il diffondersi della malattia. Impossibile tenere chiusa in casa la gente che in casa non ha niente; famiglie numerose che vivono in grande promiscuità, in locali piccoli per il numero dei familiari; gente che se non guadagna qualcosa oggi, non potrà mangiare domani.
Nonostante tutto, tuttavia, non c'è stata la vera pandemia che si temeva. Forse anche perché non si potevano fare i controlli necessari, o forse perché le cifre e le informazioni erano interpretate in luce politica nazionale, che voleva far vedere che la malattia si poteva curare con delle medicine locali. Comunque, i morti sono stati veramente pochi e non si sono mai viste situazioni simili a quelle che abbiamo visto per televisione, in Europa. Di casi ce ne sono stati e bisogna dire che ci hanno colpito da vicino come Chiesa e come Comunità Vincenziana. Il nostro caro padre Albano Passarotto è stato spezzato da questa malattia in poche ore. Era il 21 giugno, al mattino, dopo una notte in cui si è sentito male e si sentiva soffocare: ci ha lasciato improvvisamente.
Un'altra notizia che ho appena ricevuto dal nostro Visitatore in Madagascar è che nove dei nostri undici novizi si sono contagiati proprio nei primi giorni del loro noviziato; per fortuna il contagio è stato scoperto e curato in tempo ed ora sono tutti fuori pericolo. Dal punto di vista religioso l'inconveniente più grosso è stato il fatto di dover chiudere Ie chiese; ma da settembre la situazione è tornata alla normalità. Per dare maggior possibilità alla gente di partecipare alla Messa, si è aumentato il numero delle celebrazioni, aggiungendo soprattutto le Messe prefestive e vespertine, che prima non si usava celebrare.
È dal punto di vista sociale che sono sorti i problemi più gravi: c'è un aumento della povertà terribile per un popolo che è già tra i più poveri del mondo. Ho ricevuto proprio da non molto una documentazione sulla situazione "allarmante" in Madagascar che dice: «secondo l'indice Globale della fame del 2020, il Madagascar si classifica al terz'ultimo posto: 105quesimo tra 107 paesi con dati sufficienti per calcolare i punteggi di GH|2020. Con altre 10 nazioni, il Madagascar ha un livello di fame allarmante» (https://wrvw.globalhungerindex,org/madagascat.htmÌ ).
Quello 0,0001 % di quello che dicono le statistiche, sono volti e persone che vedo sempre di fronte a me.,, sento le loro voci, le loro parole, vedo le loro lacrime e la loro paura.
Vedo quella madre di famiglia, con 5 figli che vanno ancora a scuola, con il marito ammalato che lavora solo quando riesce a stare in piedi; lei si alza alle 4 del mattino per accendere un fuocherello, riscaldare l’acqua per i bambini, far cuocere qualche pezzo di manioka [una specie di grossa patata) per dare da mangiare a tutta la famiglia. Poi va a lavorare; passa in diversi posti a ritirare roba da lavare; quando ha un fagotto sotto il braccio e una grossa bacinella piena sulla testa, compera un pezzo di sapone e va al fiume a lavare. Ne ha per qualche ora; inginocchiata nella sabbia bagnata, aggiusta davanti alle ginocchia una pietra sulla quale strofina i panni; quando ha finito di lavare e sciacquare qualche cosa, la distende al sole sull'erba o sui rovi... e avanti così. Mangia magari una banana o un piccolo pane di farina di riso; finisce mettendo in ordine la biancheria lavata e la consegna a chi gliel'ha data la mattina, per ricevere 8/9000 ariary (2€); ne deve mettere da parte uno al giorno per i bambini che vanno a scuola o per le medicine e le cure per il marito; deve mantenere la sua famiglia con l’altro euro che le resta, le basta per un giorno solo per comprare un po' di manioka, se riesce una o di kapaoka di riso qualche volta alla settimana, ma non possono mangiare carne se non qualche volta all'anno, nei giorni di grande festa.
Vedo ragazzi che alle 5 del mattino si presentano alla casa di un patron, che si è aggiustato e ha potuto procurarsi 3, 4 magari anche 10 motorini "Kinga - APE" che affitta. I giovanotti ascoltano il patron, se ha qualche cosa da dire (in genere rimproveri), poi ciascuno prende il suo Kinga, tira fuori dalla tasca una bottiglietta con dentro mezzo litro di benzina che mette nel serbatoio, ma ne lascia un mezzo bicchiere nella bottiglia che potrebbe servire per arrivare ad un distributore, caso mai dovesse restare a secco; poi partono "proprio come api" in cerca di clienti. Di per sé potrebbero portare 2, al massimo 3 passeggeri, ma riescono a mettere sino 7 persone adulte e caricano di tutto: biciclette, maiali, tavoli e sedie, sacchi di riso o di carbone Il trasporto costa poco (dai 6 ai 12 centesimi di euro): per questo devono veramente "volare come api", perché alla sera devono consegnare il kinga al patron e versare sino a 15 € al giorno, e in più devono mettere la benzina; il che vuol dire che devono trasportare più di 120 persone al giorno, e se tutto andrà bene ritornano a casa con 6 euro, dopo aver girato e corso da 8 a 10 ore al giorno.
Vedo questi, chiamiamoli facchini, che spingono dei carrettini varamba che sembrano essere stati sbarcati dall'arca di Noè. Sono lì, quasi come dei falchi ad aspettare quando arriva un pulmino pieno di viaggiatori, per cercare chi ha dei bagagli che non può portare da solo; o aspettando i camion che trasportano merci, ma che non riescono a raggiungere il luogo dove lasciarla. Subito si propongono a fare il trasporto bagagli a domicilio, litigando tra di loro e abbassando i prezzi pur di avere il cliente [salvo poi dividere con i "compari" i pochi soldi guadagnati per non essere fatti fuori). Sovente anche questi facchini non sono i padroni del loro mezzo di trasporto e alla sera devono pagare l'affitto del mezzo che hanno usato durante la giornata, e se hanno rovinato qualche cosa devono ripararlo prima di consegnarlo. Se i prezzi dei kinga sono bassi... quelli dei varamba sono stracciati 20 centesimi per un'ora di lavoro, caricando, spingendo e scaricando magari 300/400 kg. Sovente questi ragazzi non riescono a mangiare e cercano un po' di forza nel rongony (droga) o nella taoka (bevanda molto alcolica) per cui arrivano a casa sfiniti, ubriachi, fatti, e con quasi niente in tasca, solo quel poco per far mangiare i figli e litigare con la moglie. Eppure questi sono i casi di persone che hanno un lavoro, dunque qualcosa, anche se poco.
Questi sono pochi esempi, certo non molto "allegri” di come vive o sopravvive Ia nostra gente. Si tratta di lavori onesti, almeno per chi li fa, magari un po' meno per chi li fa fare. Ora, a causa del covid, tutti questi lavori onesti non rendono più e questa gente si trova a dover accettare qualunque condizione pur di racimolare qualche spicciolo. [una seconda parte sarà pubblicata su Informazione Vincenziana].
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ROMA: CONSEGNA DI COCAINA “A DOMICILIO”. SMANTELLATO “CALL CENTER” DELLA DROGA Operazione “SAN BASILIO CALL CENTER” Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del locale Tribunale, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia capitolina, nei confronti di 7 giovani cittadini italiani (3 in carcere e 4 ai domiciliari), accusati di aver costituito un vero e proprio “call center” della cocaina, a cui si rivolgevano centinaia di persone per ricevere, a domicilio, le dosi di stupefacente.
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Droga a Torino ai tempi del Coronavirus: domanda stabile ma cambiano le ‘piazze di spaccio’
Ad essere cambiato, almeno in parte, è il sistema delle “piazze di spaccio”: formalmente “chiuse” al pubblico degli acquirenti, ora la droga si consegna a domicilio, in coda al supermercato o nelle abitazioni degli spacciatori. E’ quanto sottolinea la Questura di Torino in comunicato stampa sugli ultimi arresti effettuati, già 46 nella prima settimana di … Leggi tutto L'articolo... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/1tIiUMZ
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Droga "delivery" ai clienti fidelizzati, anche in taxi. Cinque arresti a Roma
Una rete di spaccio così capillare e avviata da rendere possibile la consegna della droga a domicilio e, all’occorrenza, in taxi. Clienti fidelizzati tramite offerte speciali e tariffari. È quanto emerso dal blitz effettuato dai Carabinieri questa mattina presso il quartiere popolare di San Basilio a Roma: l’operazione ha portato all’arresto di cinque persone nell’ambito di un giro di affari…
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Saviano su Observer: "Kit anti Covid", consegnati dalla mafia
Roberto Saviano sul settimanale inglese Observer ha raccontato l’attività delle mafie nostrane ai tempi della pandemia. Lo scrittore italiano parla di consegne a domicilio da parte della mafia e della camorra. Sostiene che i malavitosi, ora come non mani, stanno inseguendo tutte le opportunità che la pandemia, tramite l’iniezione nell’economia di ingenti quantità di denaro contante, può dare. La mafia insegue il denaro contante. L’occasione è particolarmente favorevole per le mafie per via della velocità con cui i contratti vengono aggiudicati e la possibilità di spostare merci e denaro senza i normali controlli o protocolli legali e burocratici. Con il loro abituale senso degli affari, negli ultimi decenni le organizzazioni criminali hanno investito in una serie di società diventate molto redditizie oggi per via dell’emergenza sanitaria i atto: imprese multiservizi (ristorazione, pulizia o disinfezione), lavanderie industriali, trasporti, pompe funebri, raccolta dei rifiuti, distribuzione di alimenti e salute. In Italia, la polizia e i servizi hanno anche già lanciato l'allarme sugli investimenti delle mafie nella produzione e distribuzione di "kit anti Covid", che comprendono mascherine, disinfettanti per le mani e guanti in lattice. Saviano rincara la dose. Per ogni onesto imprenditore a rischio di dover chiudere il proprio negozio, c'è un clan mafioso pronto a sostituirlo. Per la mafia calabrese, la 'ndrangheta, questo sarebbe un territorio familiare: per anni ha fatto investimenti di capitale nel settore della farmaceutica e dei prodotti sanitari. Nel marzo 2016, infatti, è stato scoperto che la 'ndrangheta aveva lavorato in modo aggressivo per affermarsi nel campo delle industrie mediche e farmaceutiche in tutta la Lombardia. Aveva persino inviato nella regione parenti laureati in medicina, assistenza infermieristica e farmacologia. Ma tali opportunità commerciali non sono l'unico vantaggio che le epidemie apportano alle organizzazioni criminali. Un prodotto ancora più redditizio è il silenzio. Con l'attenzione pubblica monopolizzata interamente dall'epidemia di Covid19, la mafia può agire indisturbata. Saviano sostiene che con la maggior parte delle forze dell'ordine occupate nella lotta contro il Covid-19, i controlli in mare e nei porti sono diminuiti, favorendo la circolazione globale delle sostanze narcotiche. Consegna door to door In Italia, i criminali hanno perso i loro tradizionali luoghi di spaccio di droga al di fuori delle scuole e dei parchi. Hanno, però, fatto ricorso alla consegna a domicilio, adottando un metodo noto nei paesi Anglosassoni “door to door” su chiamata. Un altro servizio lo offre la camorra che ha istituito le consegne quotidiane a domicilio di beni di prima necessità. Secondo l’antimafia italiana la camorra avrebbe iniziato anche a concedere prestiti, ma non ai suoi soliti tassi di interesse compresi tra il 50% e il 70%. Tassi concorrenziali e più bassi rispetto alle banche. Lo fanno perché stanno investendo nel consenso: le persone disperate che oggi ricevono l'aiuto della Camorra saranno grate o, piuttosto, dovranno esprimere la loro gratitudine quando tutto tornerà alla normalità. La camorra avrà bisogno di forza lavoro per le attività illecite. Questa è una strategia già adottata dai cartelli della mafia messicana. La prossima fase della pandemia vedrà ancora più attività l’attività mafiosa Le aziende ferme avranno bisogno di un'iniezione di capitale per riprendere le loro attività: dalla ristorazione al commercio, dal cemento al turismo. In questi settori le organizzazioni mafiose italiane sono già ben integrate, non solo in Italia ma anche a livello internazionale. Per ogni imprenditore onesto che rischia di dover chiudere il proprio ristorante o negozio, c'è la mafia pronta a intervenire e ad assumere il controllo dell'azienda, oppure a offrire un'iniezione di denaro in cambio di azioni. Se i governi non agiscono ora per aiutare le aziende in crisi, sarà troppo tardi. L'Europa deve subito deliberare azioni veloci di sostegno all’economia. In molti credono che dare soldi all'Italia equivalga nutrire la mafia - come erroneamente affermato dal quotidiano tedesco Die Welt all'inizio di aprile - ma è esattamente il contrario. Meno supporto economico viene reso disponibile, più le organizzazioni mafiose ne trarranno vantaggio. Centri finanziari come la città di Londra, Lussemburgo e Andorra lo sanno perfettamente perché le vaste risorse della mafia sono custodite nei loro paradisi fiscali. La mafia è stata anche utilizzata nella crisi del 2008. E’ intervenuta per salvare le banche durante la crisi finanziaria del 2008, come è stato rivelato dall'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine. Allo stesso modo, nell'attuale pandemia, esiste il rischio che le mafie possano andare in soccorso alle aziende europee. Oggi conclude Roberto Saviano, siamo in un'emergenza e l'imperativo è sopravvivere, ma non bisogna abbassare la guardia perché gli interessi criminali si stanno mobilitando. Read the full article
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ANCONA – Per il trasporto della polvere bianca da Gioia Tauro ad Ancona sfruttavano mezzi pubblici. Un volume d’affari riferito a ciascun carico di circa 50mila euro. La prassi ormai era consolidata: Parallelamente al trasporto occulto della droga lo stesso viaggio veniva percorso da un’auto privata che poi giunta a destinazione, recuperava la cocaina pronta per essere distribuita. Saldato il conto, la consegna agli assuntori avveniva a domicilio.
Grazie ad una intensa attività investigativa dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Jesi l’organizzazione criminale è stata stroncata. Nel corso dell indagini partite nel marzo del 2019 sono stati recuperati ingenti quantitativi di droga, il più importante il 19 dicembre 2019 presso la stazione ferroviaria di Ancona dove i carabinieri hanno trovato tre calabresi in possesso di 1.3 chili di cocaina pura contenuta in un pacco regalo con tanto di coccarda natalizia
Da qui il Gip del Tribunale di Ancona ha emesso una misura di custodia cautelare diretta a 5 persone (4 calabresi ed uno jesino) Tre sono finiti in carcere e due sono ai domiciliari
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Palermo, cocaina a domicilio: blitz di 16 arresti
Una consegna di cocaina a domicilio, come accade con le pizze e con il take away, così operavano due bande di Palermo che smistavano droga dal centro alla periferia. Bastava una telefonata per veder arrivare il fattorino con la cocaina poco dopo nella propria abitazione. I numeri di cellulare degli spacciatori erano attivi 24 ore su 24, inoltre c'era la possibilità di ordinare la cocaina ed andarla poi a ritirare di persona. In totale sono state arrestate 16 persone del quartiere Zisa, arresti eseguiti dalla squadra mobile con a capo Rodolfo Ruperti. L'operazione è stata denominata "H24 evolution", con molti sequestri e perquisizioni, che hanno svelato lo spaccio del quartiere gestito da due gruppi criminali. La cocaina era destinata soprattutto a professionisti, dal centro ai quartieri della movida. Tra gli arresti c'è una persona parente di un noto pregiudicato mafioso, un segnale che la mafia locale ha ancora le mani sul traffico di droga. Le indagini della Dda hanno mostrato come i metodi seguiti dalle due associazioni era molto pesanti, con i pusher che erano controllati e non potevano "alzare la testa", se non volevano rischiare ripercussioni. "Mi hanno detto che sono fortunato perché ho due figli", ha raccontato un pusher ad un agente della polizia. Read the full article
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Cosa Nostra, ’Ndrangheta, Camorra. L’Intelligence: ecco dove stanno puntando
Cosa Nostra, ’Ndrangheta, Camorra. L’Intelligence: ecco dove stanno puntando
Rapporto dell’Intelligence. Droga, rifiuti, gioco (anche legale), mercato ortofrutta. Tutte le mani ‘sporche’ e le azioni di contrasto. Nella droga si fanno largo ‘piazze di spaccio virtuali’, gestite sui social network con consegna a domicilio. Focus sulla Camorra partenopea: il ruolo dei clan storici, dei clan minori e delle realtà estemporanee. Cosa Nostra cerca di riorganizzare la propria…
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In auto 30kg di marijuana, la droga consegnata a domicilio: arrestati pusher
Consegna della droga a domicilio a Primavalle dove gli agenti della Polizia di Stato del commissariato di quartiere hanno arrestato, per detenzione e spaccio di stupefacenti, tre cittadini polacchi e una di nazionalità ucraina, veri e propri “fattorini” pusher.
A Primavalle droga a domicilio
Gli investigatori, sono venuti a conoscenza di un fiorente traffico di droga, in zona nord di Roma…
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Consegnavano droga a domicilio ma facendo pagare la consegna
I carabinieri di Torino hanno eseguito 13 misure cautelari emesse dal gip, 5 sono finiti in carcere, due ai domiciliari, 6 sottoposti all’obbligo di firma. La banda, con base alle Vallette, era dedita allo spaccio di sostenza stupefacenti. Cocaina, hashish e marijuana venivano spacciate con le modalità tradizionali ma anche consegnata a domicilio. In questo … Leggi tutto L'articolo... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/1tIiUMZ
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ASCOLI PICENO – È stato celebrato oggi ad Ascoli Piceno, presso la sede del Comando Provinciale di Palazzo Catenacci, il 244° anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza. La cerimonia, svoltasi in una cornice solenne, alla presenza del Comandante Provinciale Col. Michele Iadarola e degli Ufficiali delle province di Ascoli Piceno e di Fermo, ha avuto inizio con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica e dell’Ordine del giorno del Comandante Generale del Corpo – Generale di Corpo d’Armata Giorgio Toschi, culminando con la consegna delle ricompense di carattere morale ai militari che si sono particolarmente distinti in importanti operazioni di servizio. Il Col. Michele Iadarola ha, quindi, tracciato il resoconto dell’attività condotta negli ultimi 18 mesi.
LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI
La disfatta degli evasori fiscali
Dai 449 interventi effettuati, tra verifiche e controlli ai fini delle imposte dirette e dell’iva, sono stati rilevati circa 210 milioni di euro di base imponibile e iva non dichiarata per oltre 40 milioni di euro.
Ciò, in perfetta sinergia con le strategie d’intervento centralmente stabilite e comunque volte a rafforzare l’azione di contrasto alle fenomenologie illecite più gravi e insidiose, soprattutto sul versante dell’aggressione ai patrimoni da cui hanno tratto origine.
Infatti, i nuovi percorsi intrapresi dalla Guardia di Finanza, che mirano a “stanare” gli evasori qualificando e quantificando la sproporzione esistente tra le manifestate disponibilità finanziarie e i redditi dichiarati delle persone interessate da procedimenti di prevenzione patrimoniale.
Evasori fiscali, quindi, che quasi sempre si avvalgono di una rete di connivenze per realizzare circuiti viziosi fatti di fatture false, emesse o utilizzate in contabilità.
Veri e propri sodalizi criminali che, affidandosi in qualche caso all’esperta consulenza di studi tributari, sono in grado di minare la concorrenza tra le imprese sane del Paese.
Quello connesso alle fatture false è un fenomeno arduo da contrastare proprio per le difficoltà connesse alla necessità di dimostrare l’inesistenza delle transazioni – a volte immateriali e complesse oltre che di respiro internazionale – o per i tempi occorrenti, talvolta lunghi, per raccogliere tutte le prove.
combattere le insidiose frodi fiscali anche internazionali
Interventi sempre più mirati per contrastare le frodi fiscali, con verifiche e controlli avviati nei confronti delle persone e delle imprese considerate maggiormente a rischio di evasione fiscale.
Sono 163 i soggetti denunciati per reati fiscali in un anno e mezzo di attività, di cui uno tratto in arresto.
La maggior parte di questi sono rappresentati dagli illeciti più insidiosi e pericolosi per la stabilità economico – finanziaria del Paese: l’emissione di fatture false, la dichiarazione fraudolenta, l’occultamento di documentazione contabile. I sequestri di disponibilità patrimoniali e finanziarie ai responsabili di frodi fiscali ammontano a 3.696.502 euro, cui si aggiungono le ulteriori proposte di sequestro già avanzate, per quasi 52 milioni di euro.
l‘economia “invisibile“ e le accise
Sono 80 le persone del tutto sconosciute al fisco (evasori totali) responsabili di aver omesso di presentare le relative dichiarazioni, occultando quasi 27 milioni di IVA e un imponibile imposte dirette di oltre 143 milioni di euro.
Nello stesso periodo, sono stati verbalizzati 11 datori di lavoro per aver impiegato 14 lavoratori in “nero” o irregolari.
Nel settore delle accise, i 30 interventi conclusi dalle Fiamme Gialle hanno portato al sequestro di oltre 3 milioni di kg di prodotti energetici oggetto di frode.
CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA
al bando corruzione e sprechi
Altra fenomenologia illecita contro cui, dopo l’evasione, il Corpo riversa le migliori risorse, è la corruzione, campo nel quale, sempre nell’ultimo anno e mezzo, sono state denunciate, per delitti contro la Pubblica Amministrazione, 11 persone di cui 10 pubblici ufficiali, per un valore delle condotte di peculato di 207.323 euro.
Ma la corruzione è solo la punta dell’iceberg di un insieme di inefficienze e sprechi di risorse di cui si rendono colpevoli persone che, operando nel pubblico, procurano danni all’erario: nel periodo di riferimento le Fiamme Gialle ne hanno individuate 30, responsabili di un danno erariale da oltre 5 milioni di euro.
le frodi al bilancio nazionale e comunitario, del “ticket sanitario“e delle prestazioni sociali agevolate
Le frodi scoperte in danno del bilancio nazionale e comunitario e nel settore della spesa previdenziale e sanitaria hanno comportato la denuncia di 9 persone, con l’esecuzione di oltre 60 interventi, a tutela dei principali flussi di spesa pubblica.
Proseguendo in ambito sanitario, ci sono poi i “furbetti” del ticket, settore nel quale i controlli mirati hanno consentito di individuare “sacche” di irregolarità nel 100% dei casi: in pratica, ogni 10 persone controllate, 10 si sarebbero fatte curare gratis, in ospedali pubblici o in altre strutture private convenzionate senza averne diritto.
Altro settore particolarmente a rischio è quello delle assistenze domiciliari, dei pasti a domicilio, degli assegni per il nucleo familiare e di quelli di maternità, degli assegni per le mense scolastiche, delle borse di studio, ecc.; insomma di tutti quegli aiuti economici e servizi sociali di assistenza spettanti ai cittadini che versano in delicate condizioni economiche e sociali.
I controlli svolti in tale ambito dalla Guardia di Finanza mirano proprio a evitare che delle “prestazioni sociali agevolate” – questa la definizione tecnica degli aiuti in argomento – possa beneficiare chi non ne abbia diritto, a danno dei più bisognosi. I risultati ottenuti sono significativi: il 60% dei controlli svolti ha evidenziato irregolarità.
LOTTA ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA
contrasto alle mafie, lotta al riciclaggioe al finanziamento del terrorismo
Le indagini patrimoniali contro le mafie, volte a sottrarre le risorse finanziarie e patrimoniali dalle quali le consorterie criminali traggono sostento, hanno portato a richieste di sequestro in corso per circa 8 milioni di euro.
Il denaro illecitamente accumulato dalle “mafie”, dagli evasori seriali, dai corrotti e corruttori e dagli altri criminali, per poter essere “lavato” della sua provenienza “sporca”, deve essere riciclato in attività o in investimenti apparentemente “puliti”.
Ecco che seguire i flussi finanziari diventa fondamentale in ogni tipologia di contrasto agli illeciti tramite indagini di polizia giudiziaria in termini repressivi e con una seria azione preventiva attraverso le analisi del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria delle segnalazioni di operazioni sospette.
il mercato del “falso”
Anche la contraffazione fa male al Paese perché danneggia il made in Italy, svilendo il prestigio del marchio italiano nel mondo.
Rientrano nei quasi 75.000 articoli sequestrati dalle Fiamme Gialle nell’ultimo anno e mezzo quelli propriamente contraffatti o con falsa indicazione del made in Italy, quelli non sicuri e i prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere circa l’origine e la qualità.
occhio alle banconote
La contraffazione non risparmia alcun settore: ne sono testimonianza le banconote, le monete, i titoli, i certificati e i valori bollati falsi sequestrati dal 1° gennaio 2017, per un valore complessivo di 17.650 euro. Denunciate 2 persone, 1 delle quali agli arresti.
caccia ai traffici illeciti via terra, mare e cielo
Non tende sicuramente a rallentare l’azione a contrasto dei traffici di droga. Con il tempo diventano semmai più efficaci i modi e i mezzi usati per combatterli. Significativo il fatto che oltre il 90% degli oltre 8 quintali di stupefacenti, sequestrati dal 2017 a oggi, sia stato intercettato grazie a grandi operazioni aeronavali condotte dalla GdF quale Polizia Economico – Finanziaria e del Mare.
campagna estiva
Per l’intero periodo estivo i Reparti Aeronavali del Corpo continueranno a garantire una costante presenza sul mare e nello spazio aereo sovrastante a favore dei villeggianti e delle imprese che operano lungo le coste picene e fermane.
Un piano straordinario di rafforzamento del dispositivo di sicurezza economico – finanziario nazionale è già in campo da parte della Guardia di Finanza per prevenire e contrastare fenomeni di illegalità diffusa, a tutela degli operatori nei settori economici che, proprio nel periodo estivo, vedono incrementare il proprio fatturato nonché per garantire una costante presenza del Corpo sul mare e nello spazio aereo sovrastante.
Quest’estate saranno anche potenziate le attività connesse all’esercizio delle funzioni di controllo doganale in materia di commercio della fauna e della flora tutelate dalla Convenzione di Washington (c.d. C.I.T.E S.) per contrastare i traffici illeciti di specie animali e vegetali in pericolo di estinzione.
Il controllo economico del territorio, infine, contribuirà al presidio delle strade provinciali, aree urbane, porti, frontiera marittima per la ricerca di fenomeni di sommerso d’azienda e di lavoro, nonché per la prevenzione ed il contrasto di tutte le tipologie di traffici illeciti.
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l’incredibile scoperta a Roma nord Gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Primavalle hanno arrestato per detenzione e spaccio di stupefacenti tre cittadini polacchi e una di nazionalità ucraina che effettuavano la consegna della droga a domicilio.
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