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Assorbenti
Per la categoria cose d(i)a uomini affrontiamo il tema assorbenti… Per anni erano sconosciuti, ora , in maniera più mirata, sbarcano in televisione e in modalità strana… A dirla tutta, in realtà, per anni, l’immaginario generale ma in particolar modo maschile, si è affezionato all’idea del motto “[nome del prodotto]… e vai” oppure all’immagine che puntualmente a cena o a pranzo compariva della…
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Club
Rassegna informativa della moda maschile a cura di Lucio Ridenti
Fascicolo stagionale Autunno Inverno 1951
Consorzio Club, Torino 1951, 84 pagine, 24,2 x 32,5 cm, Edizione di 10.000 copie numerate, Esemplare n.7363
Copertina di Gruau
euro 40,00
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08/06/23
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Mi potete dire chi ha inventato il concetto di mettere il mentolo nei prodotti per l'igiene intima che lo uccido con le mie mani grazie
#perché va così di moda??? e perché non lo scrivono a caratteri cubitali sulle confezioni così riesco ad evitarlo???#ci sarà sicuramente gente a cui piace avere il culetto friccicoso tutto il giorno ma io no ok???
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Uno dei pezzi forti di queste confezioni regalo gastronomiche sono senza dubbio i Filetti di tonno italiano.
confezioni alimentari regalo natalizie
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Piloti di Formula 1: edizione rapimento Moro. Ovvero: come reagirebbero i piloti della griglia 2024 a guidare la Renault 4 in cui era stato rapito lo statista Aldo Moro. Leggere a discrezione della propria sensibilità.
Max Verstappen: il tempo di prepararsi un caffè, e Max è già tornato alla base delle BR. L'unico problema è che attacca una pippa di due ore su tutti i problemi della Renault: sospensione fottuta, motore ridicolo, aerodinamica imbarazzante. Poi parte con l'elogio della RB19 mentre cerca in rubrica il numero di Newey, perché senza di lui si rifiuta di far parte del team. La polizia invade il covo delle BR il giorno dopo perché Max stava streammando da lí una gara di sim racing. Prima di essere arrestato, Max riceve un telegramma da Jos che lo insulta perché poteva andare più veloce in curva e risparmiare un paio di secondi durante il rapimento.
Sergio "Checo" Perez: con evidenti difficoltà, dopo un'ora circa Perez è rientrato alla base. Il ritardo è dovuto ad un tamponamento con Kevin Magnussen, che appena ha visto Perez in strada ha rubato un motorino parcheggiato davanti ai un punto SNAI solo per andargli a sbattere contro. La Renault è ammaccata e ha uno sportello distrutto. Aldo Moro è morto a causa di una commozione celebrale a seguito dell'impatto con Magnussen, le BR hanno perso il loro ostaggio e non hanno più modo di ricattare il governo. Tuttavia, Perez viene ugualmente riconfermato come pilota per i prossimi due anni perché "tiene famiglia".
Charles Leclerc: stava andando tutto bene, finchè il motore non ha deciso di andare in panne nel bel mezzo della strada. Charles telefona alla base delle BR lamentando il problema, ma l'unica risposta che ottiene é "We are checking". Inoltre, per qualche motivo la macchina ha le catene e le ruote da neve in primavera. Mentre la macchina è ferma, le passano davanti quattro gatti neri. Charles si mette a piangere e picchiare sul volante gridando "Why am I so unlucky?". Aldo Moro tenta di consolarlo dal bagagliaio. Alla fine è costretto a chiamare un carro attrezzi per ritirare l'auto. Moro viene scoperto nel bagagliaio. Charles viene sottoposto a interrogatorio e viene fuori che era convinto che le BR fossero una sottodivisione della Ferrari in quanto rosse. Riesce a corrompere gli ufficiali con delle confezioni di gelato LEC e se la d�� a gambe, a piedi: così è sicuro che non ci siano imprevisti tecnici.
Carlos Sainz: la guida prosegue inizialmente liscia, Carlos spara a volume altissimo Smooth Operator della radio per coprire i lamenti di Moro. Tuttavia, al momento di fare il pieno, un agente segreto delle BR che era appostato alla pompa di benzina per fare sì che nessun estraneo vedesse e riconoscesse il volto di Carlos riempe il serbatoio col diesel invece che la benzina. Le BR sono costrette a chiamare un carro attrezzi e Moro viene scoperto operato nel bagagliaio, a Carlos tocca la galera. Si scopre che l'incidente era programmato per togliere dalle palle Carlos, così che possa subentrare Hamilton.
Lando Norris: ignorando la raccomandazione alla discrezione, Lando si presenta davanti alla casa di Moro sparando a mille i suoi pezzi da DJ dalla radio della Renault. Chiama Moro "muppet" cinque volte e prima di riuscire a mettere a moto la macchina deve calmarsi dal ridere perché "la situa è troppo assurda bro". Arriva alla base senza troppi imprevisti, ma dopo 5 minuti arriva anche la polizia che lo ha facilmente seguito grazie agli giganteschi sticker fluorescenti con il suo logo che Lando ha attaccato alla macchina.
Oscar Piastri: è letteralmente Baby Driver di Edgar Wright. La polizia non lo ferma mai perché c'ha troppo la faccia da bravo ragazzo. Mentre guida taglia la strada a Carlos Sainz che si mette a inseguirlo gridandogli dal finestrino che doveva dargli la precedenza, cabrón. L'inseguimento alla Fast and Furious si interrompe quando alla macchina di Carlos si buca una ruota, Oscar scuote la testa mormorando "Classic Carlos". Moro viene consegnato alla base delle BR senza ulteriori problemi. Dopo questa felice collaborazione, le BR provano ad ingaggiare Oscar per un altro colpo, considerandolo ormai parte della squadra. La sua risposta è una missiva contenente la seguente dichiarazione: I understand that, without my agreement, Brigate Rosse have put out a statement this afternoon that I am driving for them next year. This is wrong and I have not signed a contract with BR for 1979. I will not be driving for BR next year.
Lewis Hamilton: nonostante la manomissione del sedile e del motore da parte dell'ex capo Toto Wolff, Hamilton riesce ad arrivare sotto casa di Moro, che quasi si imbarazza alla presenza del 7 volte campione del mondo britannico e si scusa che lo abbiano scomodato per il rapimento di uno statista qualunque. Insomma, Hamilton meriterebbe come minimo un presidente della repubblica! Ma il britannico sorride educatamente e lo tranquillizza, ringraziandolo per i complimenti e la stima. Viene fermato dalla polizia che lo vede bere al volante, ma il disguido è presto spiegato: si tratta della tequila analcolica di sua produzione, spiega Hamilton con un occhiolino. Ne lascia un paio di bottiglie ai poliziotti insieme a un autografo e va per la sua strada. Tutto sembra andare liscio, finché non incontra ad un incrocio Nico Rosberg. Istintivamente, si lancia in una corsa senza pietà che si conclude con Nico e e Lewis che si tamponano a vicenda. Moro approfitta della confusione per uscire dal bagagliaio e scappare. Appena uscito dall'auto, Nico tenta di intervistare Lewis in una live di TikTok chiedendogli di commentare l'incidente. Lewis se ne va senza dire una parola. Quando fa ritorno alla base delle BR senza Renault e senza Moro, alla richiesta di spiegazioni Lewis scrolla le spalle. Le BR non hanno il coraggio di domandare oltre: lui é Lewis Hamilton, Cavaliere della Corona Britannica e sette volte campione del mondo, e loro non sono un cazzo.
George Russell: il problema maggiore è superare la barriera linguistica, dato che George parla esclusivamente britannico stretto che consiste di espressionj insensate tipo "if and buts, carrots and nuts", "right, what's all this then" e "innit, mate". Dopo avergli fatto un disegnino, George capisce il piano e si reca a casa di Moro. Tutto starebbe andando per il meglio, finché nella visuale di George non si para un muro davvero irresistibile e il pilota britannico non riesce a controllare la tentazione e vi si schianta. In modo apparentemente non correlato, Carlos Sainz esulta per aver vinto una gara di sim racing contro Max Verstappen. L'onorevole Moro ha dato una capocciata contro il bagagliaio e ha apparentemente perso la memoria. Cosa ancora più tragica, adesso parla anche lui in britannico stretto e fa discorsi strani sul restaurare la monarchia in Italia e abolire il caffè a favore del the.
Lance Stroll: abituato al lusso, Lance si rifiuta di guidare una miserrima Renault. Si presenta davanti casa di Moro con un'Aston Marton Valkyrie, regalo di papino. Il bagagliaio in cui Moro viene tenuto prigioniero ha tutti i comfort: é spazioso, rivestito in pelle, c'è l'aria condizionata condizionata e qualche rivista messa a disposizione per ingannare l'attesa. A lavoro finito, l'onorevole Moro dichiara sia stata un'esperienza più rilassante di una crociera, da provare almeno una volta nella vita. Ovviamente la macchina di Lance non passa inosservata e la polizia risale facilmente a lui. Tuttavia, papà Stroll corrompe tutti i giudici con un ammontare di denaro che basterebbe a saldare il debito pubblico italiano e tutti sono felici e contenti. Nel frattempo, inizia a discutere l'acquisizione delle BR così da garantire a Lance il posto fisso. Cosa non si fa per amore di un figlio.
Fernando Alonso: accusato di aver violato tutte le leggi della strada nonché diversi articoli della convenzione di Ginevra con la sua guida, ha rischiato di investire 12 pedoni. Ha passato un numero imprecisato semafori rossi, dato il medio a 5 vigili e guidava a 120 km all'ora per le strade di Roma, almeno secondo quanto sostiene l'accusa. Briatore peró rassicura: Alonso non era al corrente di avere lo statista della Democrazia Cristiana nel bagagliaio. Assolto con formula piena, nel dubbio la colpa va a Nelson Piquet jr. Alonso fa inoltre ricorso al tribunale per accursalo di bias contro gli spagnoli.
Daniel Ricciardo: quel gran simpaticone di Daniel si presenta sotto casa di Moro gridando "Donne! È arrivato l'arrotino!". Lo carica in macchina dopo aver fatto u. paio di battute per alleggerire la situazione e si mette in moto. Alle BR aveva assicurato: un quarto d'ora, venti minuti se c'è traffico, sono da voi. Passa un'ora e mezza e di lui non c'è traccia. È anche vero che gli avevano promesso una Renault 4, però ci sono stati problemi con la gestione dei fondi finanziari e adesso Daniel si muove con una Renault 4CV. Alla base, le BR sono divise: c'è chi dice che Daniel ormai non vale più nulla come pilota e dovrebbero scaricarlo e chi sostiene che sia la Renault 4CV a impedirgli di dare la sua prestazione migliore. Il dibattito dura per altre 3 ore, quando finalmente Daniel arriva, senza Moro. Sono rimasti imbottigliati nel traffico per 2 ore, hanno avuto modo di fare conoscenza e Daniel non se l'é sentita di consegnarlo alla morte. Si sono bevuti un paio di Vodka RedBull ad un bar e poi lo ha riaccompagnato a casa. Le BR sono ancora troppo impegnate a discutere se Daniel sia o meno ancora un grande pilota per interessarsi della situazione Moro.
Yuki Tsunoda: anche a Yuki tocca una Renault 4CV, il modello precedente della Renault 4. Inizialmente c'era timore che, a causa dei tratti somatici tipicamente giapponesi, Yuki potesse facilmente riconosciuto dalla polizia. Ma Yuki inizia a sbraitare e bestemmiare da inizio e fine corsa, strombazzando il clacson contro qualunque macchina gli si pari davanti, e la polizia lo scambia per un veneto qualunque. L'onorevole arriva alla base delle BR traumatizzato dalle volgarità che è stato costretto ad ascoltare e prega la Brigate di ucciderlo il prima possibile.
Pierre Gassly: Pierre si mette alla guida della Renault con l'orgoglio che solo un francese può provare nel guidare una vettura di gallica matrice. Purtroppo la Renault 4 è uno scossone e Pierre impiega 20 minuti per metterla in moto. Mentre si dirige a casa di Moro, intravede il connazionale Estaban Ocon che cammina su un marciapiede. Decide di fare una breve deviazione di percorso e tenta di investire Ocon numerose volte gridando dal finestrino "VOGLIO IL TUO SCALPO". La Renault non rientrerà mai alla base e l'onorevole Moro è sano e salvo. Qualcuno sostiene che Gassly sia ancora da qualche parte a Castelli a inseguire Ocon e che la Renault si alimenti puramente del suo odio e della sua frustrazione. Il suo obiettivo è incidere sulla fronte di Ocon le parole "liked by Pierre Gassly".
Esteban Ocon: anche il suo orgoglio francese dura poco alla guida della Renault e la sua attenzione viene rapita dalla vista del rivale Gassly. Tuttavia, Ocon deve inoltre avere a che fare con un impressionante numero di persone a cui è riuscito a stare sul cazzo negli anni. Quindi, nel bel mezzo dell'insegnamento, devo schivare una serie di bombe carta che gli vengono tirate addosso da Fernando Alonso e Checo Perez. Aldo Moro, che passa di lì per andare a lavoro, sente un improvviso un sfrigolamento di coglioni alla vista di Esteban, e si fa prestare qualche bomba carta da Alonso e Perez. Il giorno dopo, tutt i giornali riportano la notizia di un giovane francese attaccato dall'onorevole Moro, che viene arrestato per aggressione.
Nico Hulkenberg: le BR volevano un pilota di tedesco, che quelli sono fortissimi, ma Schumacher non era disponibile e Vettel non lo potevano permettere, quindi hanno dovuto ripiegare su Nico Hulkenberg, sperando che i geni teutonici facciano qualcosa di buono. Hulkenberg fa un lavoro sorprendente pulito. Moro viene recapitato alla base delle BR senza complicazioni e in perfetto prario. Le Brigate si imbarazzano nell'aver sottovalutato e gli chiedono come mai un pilota della sua caratura non ha mai raggiunto il podio. Una lacrima solitaria scende sulla pallida gota alemanna: é la domanda che si pone Hulkenberg ogni sera, fissando il soffitto della sua camera da letto per ore intere.
Kevin Magnussen: appena individuato Moro, Magnussen gli tira due sberle e lo spinge nel bagagliaio con un calcio. Durante il tragitto verso la base delle BR, causa volutamente tre incidenti e investe un gruppo di ciclisti per aver osato mettersi sulla sua strada. Fa una deviazione e si mette a guidare sui sampietrini, per il gusto di rendere il viaggio più sgradevole a Moro, che viene sballotatto su e giù nel bagagliaio. Per la stessa ragione, frena all'improvviso ogni tre per due. Quando i vigili lo fermano, Magnussen non nega la sua colpevolezza: non batte ciglio mentre i vigili lo privano di tutti i punti della patente, ma prima che possano portarlo in centrale si rimette al volante, guidando a 150 all'ora verso la base delle BR. La Renault 4 a malapena si tiene insieme quando la parcheggia. Magnussen apre il bagagliaio e trascina un Aldo Moro grondante di sangue per un orecchio al cospetto delle BR. A tale vista, le Brigate mettono seriamente in discussione la possibilità di potersi definire terroriste se messe al confronto col pilota danese. Due membri della banda trascinano l'onorevole in infermeria, mentre un terzo chiama di nascosto la polizia, pregando che li venga a salvare dallo psicopatico che hanno accidentalmente ingaggiato. L'onorevole Moro viene portato in salvo, le BR si costituiscono e Kevin Magnussen viene condannato a nove ergastoli.
Valterri Bottas: Bottas aveva chiesto di poter passare a prendere l'onorevole in bici, ma non c'è stato verso di convincere le BR. Bottas si presenta sotto casa di Moro con invidiabile nonchalance, occhiali da sole e braccio fuori dal finestrino. Batte un paio di colpi sulla portiera: come a dire, entra. L'onorevole sarebbe dovuto entrare nel bagagliaio, ma lì Bottas tiene la bici, quindi lo fa sedere davanti con lui. L'onorevole e il pilota piombano in un silenzio imbarazzante. Moro prova a fare conversazione, ma senza successo. Tuttavia, invece di dirigersi alla base delle BR, perché è una bella giornata, Bottas decide di fare una deviazione verso Ostia e andare al mare. Ovviamente, Bottas si dirige verso una spiaggia di nudisti e, appena messo piede sulla sabbia, si disfa di ogni indumento e si tuffa a mare ignudo come mamma lo ha fatto. Aldo Moro, che famosamente si presentava in giacca e cravatta persino in spiaggia, è disgustato da cotale spettacolo e si allontana indignato. Le BR non vedranno mai più nè Aldo Moro, né la loro Renault 4, nè Valterri Bottas, almeno dal vivo, perché anni dopo lo ritroveranno su un calendario a posare nudo.
Zhou Gyanyu: una Renault 4 potrà essere poco chic, ma ci pensa l'outfit griffato di Zhou a restituire charme a questo rapimento che di terroristico ha solo il senso dello stile. La guida sarebbe proseguita senza intoppi se non fosse per il pitstop di 45 minuti alla pompa di benzina. Zhou si era fermato solo per riempire il serbatoio, ma oer qualche ragione dopo mezz'ora la macchina ha una ruota in meno e caccia fumo. Quando finalmente ritorna alla sede delle BR, Zhou tiene una TedTalk sul comunismo di Mao, mentre le Brigate prendono appunti. Zhou sostanzialmente li addita come dilettanti e afferma di aver partecipato al rapimento solo per pietà nei loro confronti. Quando, quattro ore dopo, le Brigate vanno a recupare Moro dal bagagliaio scoprono che è morto di asfissia.
Alex Albon: la Renault di Alex Albon, oltre a ospitare uno statista nel bagagliaio, trasporta tre dei suoi tenerissimi gattini. Alex si scusa con l'onorevole, ma purtroppo quel giorno aveva già confermato una visita dal veterinario e proprio non la puó rimandare: promette di fare il prima possibile. Moro è costretto ad aspettare un paio d'ore parcheggiato in macchina. Alex torna tutto pimpante, informando accuratamente Moro della buona salute dei suoi animali domestici. Durante la conversazione a senso unico, riceve un messaggio da Lily, che gli ricorda dell'appuntamento romantico fissato per quella sera: Alex se n'era proprio scordato! Peró mica puó lasciare i gatti da soli. Chiede quindi a Moro se non gli dispiaccia fare da babysitter ai gatti per una sera. Moro, persona cortese, accetta di buon grado. Alex e Lily passano una splendida serata, rasserenati dalla consapevolezza che i loro animali domestici godono di buona salute. Una volta tornato a casa, Alex ringrazia di cuore l'onorevole Moro e si offre di accompagnarlo a casa per il disturbo. Alex riconsegna la Renault alle BR con tanto di pieno, e alla domanda "E Moro?" risponde "Una persona squisita, vi saluta tanto!"
Logan Sargeant: Sargeant prova a mettere in moto la macchina (che gli era stata fatta trovare parcheggiata davanti casa di Moro per evitare che si schiantasse almeno all'andata), ma compreso che si tratta di un modello con cambio manuale si mette a piangere sul volante. Prova ugualmente a guidarla ma si schianta contro un palazzo a 5 metri da casa dell'onorevole. La polizia arriva nel giro di 20 minuti, recupera Aldo Moro e consola Sargeant.
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Quel momento a cavallo tra Trainspotting e Dmax's Airport Security..
La cena coi nostri connazionali expat è stata fantastica e al tempo stesso ha dato modo a tutti noi di sentire come vicina, ingombrante e assurda continui ad essere la burocrazia italiana a mezzo mondo di distanza.
Passaporti, rinnovi, richieste, moduli, tempistiche.
Sempre lo stesso nonsense.
Ad annegare il dispiacere ci ha pensato una bottiglia di amarone aperta giusto per l'occasione e del manzo coreano (equivalente al kobe giapponese) preparatoci dai cuochi utilizzando i due fuochi in mezzo al tavolo.
Fast forward dopo taxi, treno veloce siamo arrivati a Busan per salpare verso il Giappone.
Problema: la documentazione da presentare all'arrivo alla immigrazione giapponese ha definizioni molto larghe su cosa non sia consentito (a differenza di quella coreana).
Ora, noi abbiamo farmaci con codeina e benzodiazepine.
Tutti con prescrizione firmata dal medico italiano.
Ci sentiamo fortunati?
Io non voglio rischiare, vado in paranoia. Decido che le medicine in questione rimaste vanno buttate così da poter compilare i questionari con una sfilza di NO.
OVVIAMENTE I CESTINI NELLA AREA PARTENZE SONO TUTTI TRASPARENTI E CI SONO TELECAMERE OVUNQUE.
Vorrà dire che butterò tutto nel cesso! - urlo a me stesso mentalmente.
Appena sente che devo andare in bagno il futuro erede decide di accompagnarmi.
Sorpresa: anche nell'anticamera davanti agli stalli c'è una telecamera.
Entro e lascio fuori il nano che inizia a chiedermi se sto bene, se ho fatto tutto, se deve chiamare la polizia(wtf?).
Snocciolo le compresse una dopo l'altra nel cesso e mi viene in mente la scena - QUELLA SCENA - di Trainspotting anche se questo è uno dei bagni più puliti che abbia mai visto.
Scarico pensando a come saranno calmi per giorni i pesci di Busan.
Per qualche assurdo motivo le compresse con la codeina si sono incollate sul fondo.
Non c'è uno spazzolone.
Appallottolo della carta igienica e la faccio lavorare a mo di ariete.
Ora ho due confezioni vuote e ci sono solo dei cestini trasparenti.
Comprimo tutto in un tovagliolo di carta e lo getto in un secchio dell'inserviente.
Torno nella hall col pupo facendo il vago e sentendomi ingiustificatamente un colpevole criminale.
Ora siamo qui e ho appena visto due ragazze col passaporto italiano.
Come minimo staranno leggendo questo tumblr nell'attesa mentre le valigie fanno la fila al posto nostro (letteralmente).
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Un sabato sera dai minuti contati questo.
Raggiunta casa di mia madre, entro in silenzio e come immaginavo lei è già a letto. Le chiudo la porta della camera per non disturbarla, mentre sistemo la spesa che le ho fatto, controllo nel frigorifero le confezioni di alimenti scadute. Le rimuovo buttando il contenuto negli organici.
Lei puntigliosa su queste cose, ora non le riesce più di controllarle.
Un rapido riassetto alla casa, ma non le metto a posto tutto. So quanto ci tenga a dimostrare di saperci ancora fare con le pulizie, diciamo che pulisco dove c'è da spostare o alzare qualcosa di pesante.
Mi giunge la telefonata di figlio 2 "Papà ci sono le pizze da infornare, sai che dopo devo uscire".
Mi avvio a casa, dopo aver avuto cura di sistemare le medicine dentro il porta pillole settimanale, in modo che mia madre non sbagli.
La frase di mio figlio "...sai che dopo devo uscire" era incompleta.
La verità è che lo dovrò accompagnare io. In auto raccogliendo tre suoi amici.
Le pizze sono uscite molto buone questa sera, forse la pioggia che insiste me le farebbe gustare meglio se Gabriele non uscisse. Se ancora per un sabato sera fosse il mio scricciolo a casa. Ma non sarebbe giusto per lui.
Appuntamento sotto lo stadio cittadino, poi seconda stella a destra, questo è il cammino, e poi dritto fino al mattino, poi la strada la trovi da te, porta a una pensilina dove c'è un altro amico per voi tre. Anzi quattro, maledetta rima.
Li ascolto parlare, mi fanno sorridere e anche ridere. Non hanno nulla che non vada bene. Sono ventenni con la voglia di vivere e divertirsi. Lo ero anche io. Forse non sentendomi mai amico al pari degli altri.
Tipo strano "il Rino", sempre assorto e spesso assente.
Li lascio alla pensilina concordata dove il quinto amico li aspetta, e si fanno i nomi di altri che arriveranno più tardi. Forse.
Li saluto, Gabriele inaspettatamente mi saluta baciandomi. "Non ti preoccupare pa' sarò bravo e starò attento, come vuoi tu".
Non ho nulla da obiettare, riparto. Alla prima rotatoria inverto il senso di marcia, un'ultima occhiata a qui sorrisi, a quella complicità di amici che legano le proprie vite in un patto di sangue, di quelli indissolubili che se ben curate, come relazioni, potrebbero durare davvero a lungo.
Nel mio ritorno solitario penso alle mie amicizie perse, al fatto che mi sento solo ed estraneo anche in mezzo ad altre persone.
Ho sempre pensato che la mia vita non avesse un senso, ma un senso l'ho trovato. Sono i sorrisi dei miei figli, la gioia dei loro successi, gli occhi innamorati di chi sceglieranno come persone con cui condividere la vita.
Questo non me lo voglio perdere. Mi madre e mio padre queste cose non le hanno mai viste. Mai. Io le voglio assaporare.
E mentre alla radio passa il brano "I love my life" di Robbie Williams, le sue parole:
I love my life
I am wonderful
I am magical
I am me
I love my life
Mi squarciano il cuore, e la pioggia è come se battesse direttamente sui miei occhi, e non sul parabrezza.
Sono solo, ovvero mi sento solo, ma dovrò aspettare. Aspetterò i successi e le gioie dei miei figli, prima di mollare.
Piove, vedo centinaia di ragazzi che si avviano alla discoteca.
Poco dopo incontro le ragazze sfruttate per dare del sesso a pagamento sui bordi delle strade.
Vorrei fermarmi, dare loro una coperta che le ripari, qualcosa di caldo da bere e la possibilità di dire loro: vai, sei libera. Puoi fare altro nella tua vita, perché hai forza di volontà da vendere.
Solo durante questi pensieri mi accorgo che in radio passa Sweet Disposition un pezzo che trovo meraviglioso dei The Temper Trap
A moment, a love
A dream, aloud
A kiss, a cry
Our rights, our wrongs
A moment, a love
A dream, aloud
A moment, a love
A dream, aloud
Stay there
'Cause I'll be coming over
And while our blood's still young
It's so young, it runs
Won't stop 'til it's over
Won't stop to surrender
Avere la forza, di superare, di aspettare chi è un passo indietro.
Mi sento maledettamente solo, anche se non lo sono. Sto male.
Ma in questo sabato sera i miei figli, chi in un modo e chi nell'altro, si divertiranno. Questo conta. Ne basta uno anomalo in famiglia. E quello sono io.
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report sul tonno
Viviamo immersi in questa forma di ideologia tipicamente occidentale che predica che c'è un posto per tutti, per tutti c'è un futuro, una casa, una macchina, un cane che ti aspetta in giardino, ma non è vero, è un modello commerciale, non è vero che c'è posto per tutti, una parte del mondo deve per forza lavorare per noi in condizioni miserrime, per ogni mulino bianco ci sono un'infinità di pozzi neri, e puoi benissimo vederlo da te cercando semplicemente su Google Map una qualsiasi factory vietnamita di inscatolamento del tonno segnata in minuscolo sul retro delle confezioni del discount, delle catapecchie con il tetto in lamierino ondulato che manco le favelas, poi noi ripuliamo il lavoro sporco dei vietnamiti con un packaging accattivante in linea con le direttive europee.
"Secondo Eurostat, il Vietnam è diventato il principale fornitore di tonno fresco, congelato e secco al di fuori dell'Unione Europea per l'Italia."
Non andate a fare indagini per conto vostro, meglio non sapere e farsi il segno della croce.
(anche una delle più note marche italiane lavora il tonno in loco in factories tailandesi, però poi ci mettono sopra la bandierina italiana per fare fessi i sovranisti)
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Benita ha tre anni. Si cambia il pannolino da sola, è capace di aprire il pan bauletto e di richiuderlo col fil di ferro. Quando qualcosa le cade dice "Sorry", quando per sbaglio ti colpisce mentre gioca si avvicina e chiede scusa in italiano, poi ti dà un bacino. Corre per casa e ti porta ogni oggetto possibile perché vuole che tu le dia le attenzioni che probabilmente non riceve su base quotidiana. Quando la mamma le dice "Behave" torna dritta come un soldatino. La aiuta a mettere le cose in ordine nei cassetti. Ha un orsetto di peluche che si chiama Fadiah.
Parla poco italiano perché la mamma le parla soprattutto in inglese in casa.
Le sue sorelle maggiori invece l'italiano lo parlano, perché vanno a scuola; Gift (chiamata così dalla mamma proprio perché significa "regalo") ha 5 anni ed un peluche di nome Hadem che considera il suo bebè; mi chiede di giocare con lei a far finta di andare in gita o al mare perché non l'ha mai visto. Quando mi chiede di tenere il suo bebè in braccio mi spiega come si fa perché "You are the nanny". Cindy invece ha 12 anni e in casa si occupa della maggior parte delle cose, mi parla in italiano ma fa ancora fatica con le coniugazioni.
La mamma, rimasta vedova due anni fa, cerca di guadagnare quello che può. Cresce le sue figlie in un appartamento fatiscente in una zona non proprio bellissima, ma nella prima capitale d'Italia, cosa di cui si è informata e di cui va fiera. Riceve una telefonata dal fratello che le chiede soldi per il proprio matrimonio, da inviare in Nigeria, rispondendo che "Marriage is God's will, but a man's responsibility". Nel frattempo Benita mi ordina "Now you brush your teeth" perché la mamma le ha insegnato che dopo pranzo si fa così. Io però non ho pranzato, le rispondo che non ho lo spazzolino e lei mi guarda male: la risolviamo con me che la seguo in bagno e faccio finta, anche se non è soddisfatta. Usciamo dal bagno e Gift mi chiede di fare finta di andare in gita e preparare il succo di frutta: usa vecchie confezioni della cera per capelli della mamma, che tiene su uno scaffale con gli altri "giochi" (un cavo del telefono che finge siano le chiavi dell'auto, una spina che finge sia il cellulare, una pallina di gomma che sarà la frutta che portiamo in gita, un cuscino che sarà la borsa dei panini). Salgo sul divano, ossia la nostra auto, le dico di allacciare la cintura e Benita piange, perché ancora è arrabbiata io non mi sia lavata i denti con lei. Per farla tranquillizzare accetto di fare un altro gioco con lei, alle sue condizioni. Il gioco è quello in cui mi fa sedere sulla sedia e fa finta che io stia facendo la cacca, perché ha appena imparato a usare il vasino e lo trova in gioco divertente. Funziona così: lei mi prende per un braccio, mi indica una sedia, io mi siedo, lei dice "Now pupù" e io devo stare ferma qualche secondo, finché lei non decide che ho finito, poi urla "Flush" e mentre imito il rumore dello sciacquone lei guarda in basso e saluta la pupú dicendo "Bye bye". Lo fa un paio di volte, poi sono libera e posso tornare a giocare con Gift, che nel frattempo ha deciso che la nostra finta gita sarà al mare. A quel punto Benita, gelosa del attenzioni mi richiama perché decide che mi scappa di nuovo. Quindi si riparte. Gift allora mi chiede "Now we bring bebé al mare" a cui rispondo "Sorry, I'm pooping". La madre scoppia a ridere, poi sgrida le bimbe "You are stressing her!".
Quando è l'ora di andare, Gift chiede alla mamma "Can nanny stay?". Dopo poche ore con loro credono io sia la tata. Mi viene da piangere. La mamma risponde che no, nanny ha da fare e deve andare via. "Uhmmmm" mugugna Gift, unendo le mani in segno di preghiera verso la mamma. Benita mi segue a piedi nudi per le scale e deve scendere Cindy per riportala in casa.
La saluto facendo Bye Bye.
(Nanny can't stay, sorry)
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A Natale non si fanno cattivi
pensieri ma chi è solo
lo vorrebbe saltare
questo giorno.
A tutti loro auguro di
vivere un Natale
in compagnia.
Un pensiero lo rivolgo a
tutti quelli che soffrono
per una malattia.
A coloro auguro un
Natale di speranza e di letizia.
Ma quelli che in questo giorno
hanno un posto privilegiato
nel mio cuore
sono i piccoli mocciosi
che vedono il Natale
attraverso le confezioni dei regali.
Agli adulti auguro di esaudire
tutte le loro aspettative.
Per i bambini poveri
che non vivono nel paese dei balocchi
auguro che il Natale
porti una famiglia che li adotti
per farli uscire dalla loro condizione
fatta di miseria e disperazione.
A tutti voi
auguro un Natale con pochi regali
ma con tutti gli ideali realizzati.
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Assaggi d'Italia per le Feste: irresistibili confezioni regalo natalizie
Le festività natalizie si avvicinano e quale modo migliore per diffondere allegria se non con un delizioso pacco regalo di Natale? Quest'anno, perché non portare le vostre papille gustative in un viaggio per Italia, la terra delle squisite delizie culinarie?
In questo post esploreremo la gioia di regalare e ricevere confezioni alimentari regalo natalizie di ispirazione italiana che delizieranno sicuramente anche i palati più esigenti.
La connessione dei sensi con le ricche tradizioni italiane
L'Italia è rinomata per le sue ricche tradizioni culinarie e non è un segreto che la cucina italiana sia una delle preferite in tutto il mondo. Dalla pasta alla pizza, dall'olio d'oliva al vino, le offerte gastronomiche italiane sono una festa per i nostri sensi. Ma hai mai pensato di regalare queste delizie italiane durante le festività natalizie? È un modo premuroso e delizioso per mostrare il tuo apprezzamento ad amici, familiari o colleghi.
Filetti Di Tonno Italiano: Una Delizia Gourmet
Uno dei pezzi forti di queste confezioni regalo gastronomiche sono senza dubbio i Filetti di tonno italiano. Sono ricchi di sapore, consistenti e un'aggiunta perfetta a vari piatti. Che siano gustati su un'insalata, come parte di un piatto di pasta o semplicemente conditi con olio d'oliva e serviti con pane croccante, i filetti di tonno italiani elevano qualsiasi pasto allo status di gourmet.
Una sinfonia di sapori
Ora parliamo del nocciolo della questione: i pacchi alimentari di Natale. Questi non sono i tuoi doni ordinari; sono pacchetti ricchi di gioia realizzati con cura, che portano le ricche tradizioni italiane dell’Italia alle tue celebrazioni festive.
● Pacchetto dispensa classico italiano: immagina un pacchetto splendidamente confezionato contenente un assortimento di prodotti essenziali italiani. Dalle varietà di pasta selezionate con cura alle salse artigianali e al miglior olio extra vergine di oliva, questo pacchetto è un tesoro per ogni amante del cibo.
● Scatola delle delizie gourmet: per coloro che apprezzano le cose belle della vita, la scatola delle delizie gourmet è uno spettacolo. Presenta prelibatezze come aceto balsamico invecchiato e, naturalmente, quei deliziosi filetti di tonno italiano oltre al risotto al tartufo o porcini.
● Combinazione di Vino e Cena: nessun pasto italiano è completo senza una bottiglia di vino. I pacchetti gastronomici di Natale spesso includono una selezione di vini italiani da abbinare perfettamente al tuo piatto festivo. Che tu preferisca il rosso, il bianco o lo spumante, c'è vino per ogni palato.
Un gesto premuroso
In un mondo pieno di beni materiali, i gesti premurosi spesso hanno il massimo significato. Quando regali a qualcuno un pacco regalo di Natale pieno di prelibatezze italiane, non gli stai solo dando del cibo; stai offrendo un'esperienza. Esprimi la tua gratitudine in un modo che va oltre le parole quando dici: "Ti apprezzo".
Ordinazione del pacchetto alimentare regalo di Natale
Ordinare il tuo pacco alimentare dai distributori di prodotti alimentari italiani in Svizzera è un gioco da ragazzi. La maggior parte delle aziende dispone di siti Web intuitivi in cui è possibile sfogliare le offerte, selezionare il pacchetto desiderato e riceverlo a domicilio. Alcuni offrono anche opzioni di personalizzazione, permettendoti di adattare il pacchetto alle preferenze del destinatario.
Incartare
Esplora il mondo dei filetti di tonno italiano, della pasta, dei risotti al tartufo, porcini, zafferano e molto altro ancora attraverso le confezioni regalo di prodotti alimentari provenienti da distributori di fiducia in Svizzera. È un gesto che senza dubbio lascerà un ricordo indelebile e renderà queste festività davvero speciale. Quindi, perché aspettare? Ordina oggi il tuo pacco regalo di Natale e diffondi la gioia della cucina italiana!
#confezioni alimentari regalo natalizie#Filetti di tonno italiano#distributori di prodotti alimentari italiani in Svizzera
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Wanna Marchi: "Migliaia di confezioni di scioglipancia mandate al macero a causa di quei cretini dei complottisti..."
@boni_castellane
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#aspettandonatale
“Buon Natale” di Alda Merini
A Natale non si fanno cattivi
pensieri ma chi è solo
lo vorrebbe saltare
questo giorno.
A tutti loro auguro di
vivere un Natale
in compagnia.
Un pensiero lo rivolgo a
tutti quelli che soffrono
per una malattia.
A coloro auguro un
Natale di speranza e di letizia.
Ma quelli che in questo giorno
hanno un posto privilegiato
nel mio cuore
sono i piccoli mocciosi
che vedono il Natale
attraverso le confezioni dei regali.
Agli adulti auguro di esaudire
tutte le loro aspettative.
Per i bambini poveri
che non vivono nel paese dei balocchi
auguro che il Natale
porti una famiglia che li adotti
per farli uscire dalla loro condizione
fatta di miseria e disperazione.
A tutti voi
auguro un Natale con pochi regali
ma con tutti gli ideali realizzati.
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I prodotti "ad alto contenuto proteico" sono un successone commerciale
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