#componimento poetico
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Non ti cercherò
ma in attesa starò:
apri il cuore.
Ché dimentico di me,
vivere non saprai.
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La poesia “Non sarà mai addio” di Horion Enky è un'intensa dichiarazione d’amore, un inno alla forza dei sentimenti che sfidano il tempo e la distanza. L'autore rifiuta l’idea di un addio definitivo, trasformandolo in un arrivederci, sottolineando come certi legami vadano oltre le parole e le circostanze
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Un cho-haiku (letteralmente super-haiku) è un breve componimento poetico di tre versi, con una stretta metrica sillabica: in particolare, rovescia la scansione tipica dell'haiku (la notoria 5-7-5 sillabe) trasformandola in 7-5-7 sillabe, per un totale di 19. Il verso centrale di 5 sillabe, nell'ipotesi categorizzante e concettuale, dovrebbe costituire l'elemento di simmetria, il perno (cronologico, geografico, contestuale) attorno a cui il componimento si svolge e, aiutato dalla sua brevità, dovrebbe risultare schietto e perentorio, non interpretabile, quasi brusco.
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Una favola
Certamente la tua vita è stata una tragedia, caro Giacomo. A me però sembra anche una favola, di quelle che non ti stanchi mai di riascoltare, e che lascia una speranza dentro, perché ha una morale. Apro il pesante libro che va sotto il titolo di Puerili e abbozzi vari, ne scorro le prime pagine fino ad arrivare alle date del 1810, quando avevi 12 anni: vengo attratta dal nome di Paolina, tua sorella, che ricorre in più d'un componimento poetico scherzoso.
Vostro padre, oltre a fornirvi di una palestra in casa e di attrezzi per la ginnastica in giardino, vi fornì anche di una palestra per la mente, la famosa biblioteca, aperta anche ai concittadini. E, per motivarvi nello studio, fondò un'accademia in cui, fin da bambini, poteste fare sfoggio dei vostri progressi, ricevendo il plauso di precettori, sacerdoti e letterati. Da bambino, non soffrivi di ansia: al contrario, era gratificante per te essere riconosciuto, piuttosto facilmente e senza che lo sforzo dello studio ti sottraesse ai giochi, come un prodigio di capacità d'apprendimento e di memoria, guardato con ammirazione dagli uomini e vezzeggiato dalle signore.
Il primo componimento dedicato a Paolina, è un'istantanea della situazione in cui tu le facesti da esaminatore, sotto la supervisione di altri due personaggi, perché ella entrasse a far parte dell'accademia. Tu le rivolgi parole di elogio e incoraggiamento, con una venerazione e una delicatezza, un senso di protezione, che troverò anche in seguito, in alcune lettere che le indirizzasti da adulto. In una poesia, prendi le sue vesti e la impersoni, esprimendo la sua preoccupazione per l'esame e la sua manifesta umiltà, che è come una richiesta di clemenza. In un'altra poesia rendi, pur in tono scherzoso, il rimpianto per la sua trasformazione da bambina, con cui si può giocare spensieratamente, a signorina, che monta sulle ire per uno scherzo che passi anche di poco il segno della sua nuova suscettibilità.
Paolina, lo dicono tutti, non era bella, però era ben istruita e molto intelligente, e queste erano qualità che tu le riconoscevi, e forse enfatizzavi, proprio allo scopo di proteggerla e farla soffrire meno per quella inquieta sensibilità che la contraddistingueva. Forse sapevi che ella stessa non si riteneva bella, così, ad esempio, quando per lettera ti chiede conferma della rinomata bellezza delle contadine toscane, tu le dici che non te n'è sembrato nulla di speciale. Anche quando le descrivi la principessa Charlotte Bonaparte, da poco conosciuta, specifichi subito che non è bella, ma che è versata nelle lettere e nel disegno, e ciò la rende affascinante, suggerendo che in una donna ciò che conta non è la mera avvenenza fisica. Non le fai menzione della bellissima Fanny Targioni-Tozzetti, che in realtà è la donna che adori, al punto da ingenerare in Paolina e in tuo fratello Carlo, l'equivoco che tu sia innamorato di Charlotte. Tu sai bene chi dovresti amare per le sue intrinseche qualità, e forse ti vergogni persino un po' di amare, invece, quella donna che a Firenze è famosa per la sua bellezza e per i suoi presunti amanti. Scrivi infatti in un tuo pensiero che amare un oggetto non degno, arreca mestizia e disprezzo di sé, e biasimo altrui.
Paolina desiderava sposarsi, ma non trovò mai chi la volle. Gli uomini incostanti la delusero. Fu due volte sul punto di combinare un matrimonio e una volta persino di sposarsi, ma il tutto naufragò, e tu la consolasti con la tua filosofia, cercando di equilibrare la sua calda sensibilità con la tua freddezza stoica. Al calore del camino, nelle sere invernali, le raccontavi della gente che avevi conosciuto in quel "mondo" che "non è bello se non veduto da lontano". Ella, per effetto delle tue narrazioni e considerazioni, che assorbiva come una spugna, divenne sprezzatrice degli uomini. Ma in cuor suo dovette pensare più volte che un uomo, fra tutti, si salvava, ed eri tu, suo fratello Giacomo: avesse trovato uno come te!… Avessi tu potuto amare una come lei, una ragazza che fosse solo "d'ingegno", e non ammantata di "pericolose" bellezza e fama!…
Mi perdonino i leopardisti se nella mia narrazione non vi è la loro esattezza e citazione documentale. Non ho riaperto nessun libro per scrivere le mie poche righe: mi sono affidata soltanto alle suggestioni e al "sapore" che molte letture casuali e fatte in vari periodi mi hanno lasciato…il sapore di una favola, malinconica e perfetta, da narrare sotto altre prospettive e ricombinando elementi reali, altre centinaia di volte.
#amore#biografia#favola#leopardi#pensieri#scrittura#convenzioni sociali#congiuntivo trapassato#ripasso grammaticale#donne#uomini#sogni
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“Versi sparsi”: il libro di poesia di Daria Di Francesco Maesa con prefazione di Alessandro Quasimodo e traduzione in arabo di Hafez Haidar
Un’opera intensa e visionaria che racconta la trasformazione attraverso le ferite dell’anima

«Non voglio eternità / né voglio con una verga / segnare il mio nome / sulla sabbia. / Le mie memorie / le scriverò nei cuori / di chi mi ha donato / il suo racconto.»
Inizia così “Versi Sparsi”, opera d’esordio della scrittrice e fisica fiorentina Daria Di Francesco Maesa, un libro che raccoglie frammenti di poesia come battiti d’ali, sospesi tra dolore e rinascita. Pubblicato da Aletti Editore il 10 marzo 2025, con prefazione di Alessandro Quasimodo e traduzione in arabo a cura di Hafez Haidar, il volume si presenta come un viaggio nella metamorfosi dell’essere.
La metafora del bruco che diventa farfalla attraversa tutta la raccolta, in un percorso di consapevolezza che si radica nelle immagini e nei versi: «Ogni bruco si prende il numero necessario di cambiamento per crescere, non ci sono maestri o dottrine nell’antica arte della sopravvivenza: solo dolore e trasformazione». Un invito poetico all’ascolto profondo di sé, che nasce da un’urgenza espressiva: «Io non sono che una storia d’amore, iniziata in un ascensore di un ospedale... Ho vissuto così tante vite e mi sono persa così tante volte da non essere realmente consapevole di chi sia Daria».
Acquista il libro
Amazon: https://amzn.eu/d/faB033t
Feltrinelli: https://www.lafeltrinelli.it/versi-sparsi-ediz-italiana-araba-libro-daria-di-francesco-maesa/e/9788859198451
Mondadori: https://www.mondadoristore.it/versi-sparsi-ediz-italiana-e-araba-daria-di-francesco-maesa/p/9788859198451
Classe 1991, laureata in Fisica e Tecnologie Avanzate, Daria Di Francesco Maesa intreccia biografia, mito, dolore e rinascita in una scrittura che sa di carne e sogno, di lotta e visione. Le sue poesie attraversano i paesaggi dell’anima e i luoghi fisici della sua esistenza: Volterra, Firenze, Bologna, Genova. Ma anche le stanze invisibili delle relazioni, della maternità, dell’amore e della perdita.
«Abbiamo vissuto insieme in tenda e poi in roulotte in un bosco sperduto… con la speranza della forza dell’amore. Ma l’amore alle volte non basta, o per meglio dire sfiorisce».
Nel libro ogni componimento è una scheggia lucente, un pezzo di identità tessuto con immagini forti: «Mischiamo / amore e odio / come un vecchio pittore / i colori», «Sei il sogno senza tempo / in un mondo dominato dagli istanti». Il linguaggio è asciutto e visionario: «Ombre della notte / rubate i miei pensieri… / agevolate il mio morire / affinché possa rinascere».
La forza della scrittura di Daria sta nella capacità di rendere universale ciò che è intimo. L’autrice scrive per sopravvivere e per accogliere: «Quando la persona di cui più mi fidavo mi ha tolto il respiro, ho trovato mani sconosciute tese verso di me. Per questo so con certezza quanto sia importante per me comunicare tramite i miei scritti». “Versi Sparsi” è dunque una ragnatela emotiva tesa verso il lettore, un bozzolo in cui riconoscersi. Tra le poesie più significative: Ombre della notte, Il futuro, Costanza, Sogno ricorrente, A mia madre. Un libro che pulsa e ferisce, ma che sa anche accompagnare nel buio con passo gentile. Un esordio che è già una voce piena.
Instagram: https://www.instagram.com/daria_dfm/
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Fin dall'800' si vedono raffigurati nei quadri aratri e attrezzi agricoli lasciati lì nei campi, pure il componimento poetico di Pascoli ne parla "come l'aratro in mezzo alla maggese" adesso nel 2025 provaci a lasciare un'aratro o un attrezzo agricolo qualsiasi nel campo, che ce ne trovi due.

The Plough and the Harrow (1890) by Vincent van Gogh
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Barche amorrate
Breve componimento poetico di Dino Campana. Il poeta evoca, con versi che si inseguono con musicalità data dalla reiterazione delle parole adoperate, il movimento delle vele che schioccano e frustano al vento, talvolta producendo un lamento volubile quale un'onda che si infranga nella risacca, fino a giungere ad un ultimo schianto crudele.
Barche amorrate Le vele le vele le vele Che schioccano e frustano al vento Che gonfia di vane sequele Le vele le vele le vele! Che tesson e tesson: lamento Volubil che l'onda che ammorza Ne l'onda volubile smorza Ne l'ultimo schianto crudele Le vele le vele le vele. Dino Campana, 1914
Molteplici sono le versioni in musica di questa poesia.
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CONTROVERSOPoesia del Giorno"Il mistero dell'amore" di Pasquale FelixGIAN CARLO [email protected] MARZO 2025 - 06:00CONDIVIDI
"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.
Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:
Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
Inviare una mail a [email protected] con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.
Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica.
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La Poesia del Giorno, di mercoledì 5 marzo 2025, è:
IL MISTERO DELL'AMORE
di PASQUALE FELIX di Sant'Omero (TE)
Ho scrutato il tuo corpo,
palmo a palmo,
dai capelli fluenti
ai piedi scalzi abbronzati,
dal viso con gli occhi di passione
al ventre voluttuoso
morbido e setoso,
le gambe ben tornite,
l'inguine tra le cosce
scrigno segreto del piacere.
Ho scrutato i tuoi pensieri,
quello che narri
e quello che nascondi,
i sentimenti che provi,
odio, amore, indifferenza;
ho studiato perfino il tuo odore
quando mi passi vicino,
quando ti abbraccio,
quando ci avvinghiamo
nudi nel letto.
Ho studiato i tuoi passi,
il tuo modo di muovere i fianchi;
ho studiato la tua voce,
il tono che usi quando ridi,
quello che hai quando gridi.
Ho cercato di scoprire tutto
tutto di te perché con te sono felice.
Alla fine ho scoperto, dopo tanto tempo,
che l'amore resta un mistero
che spero di non scoprire mai...
♦◊♦ ♦◊♦ ♦◊♦ ♦◊♦
Recensione
La poesia è un viaggio attraverso il desiderio, l’attrazione e la complessità dei sentimenti. Il poeta si sofferma sulla fisicità della persona amata, descrivendola con dettagli minuziosi, quasi a voler catturare ogni sfumatura di bellezza e fascino. Il corpo diventa una mappa da esplorare, un universo in cui ogni parte ha una sua risonanza emotiva e sensoriale.
Tuttavia, il componimento non si ferma alla dimensione corporea. L’autore cerca di penetrare anche nei pensieri e nelle emozioni dell’altro, cercando di comprenderne i segreti, le contraddizioni, le sfumature nascoste tra amore e indifferenza. Il desiderio di conoscenza si estende persino agli odori, ai suoni della voce, ai movimenti, come se ogni dettaglio potesse svelare un frammento di verità.
Il culmine della poesia arriva con una riflessione profonda: nonostante la ricerca incessante, l’amore rimane un mistero insondabile, un enigma che, forse, è meglio non risolvere mai del tutto. Il paradosso che emerge è affascinante: conoscere ogni aspetto della persona amata non porta a una comprensione definitiva, ma accresce il senso di meraviglia e il desiderio di continuare a scoprire.
Lo stile è diretto, sensuale, ricco di immagini vivide che trasmettono intensità emotiva. La scelta lessicale, semplice ma efficace, rende il testo immediato e coinvolgente. Il mistero dell’amore di Pasquale Felix è, dunque, una celebrazione della passione e dell’incertezza che rende l’amore un’esperienza sempre nuova, mai del tutto afferrabile.
Poesia del Giorno"Due piume della stessa ala" di Barbara Clemente
ControversoLe poesie scelte sono di Maria Teresa De Carolis, Oreste Toma e Laura D'Abrosca
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RUBRICA POETICAControversoLe poesie scelte sono di Antonia Petrone, Daniela Ferraro e Angela PaviglianitiGIAN CARLO [email protected] MARZO 2025 - 06:00CONDIVIDI
La rubrica settimanale "controVerso" è dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è deciso di raccogliere in questa pagina le più belle poesie che di volta in volta vorrete inviare.
Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato sul quotidiano Buonasera in edizione cartacea, digitale e online nella apposita sezione, dovrà:
Seguire le pagine dei profili social di Buonasera24: su Facebook e Instagram;
Inviare una mail a [email protected] con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 20 versi.
Ogni settimana tre poesie, tra quelle più significative, saranno scelte, recensite e pubblicate nella rubrica "controVerso" sull'edizione digitale del giovedì e visibili online dalle ore 8:00.
Altre, invece, verranno selezionate e pubblicate esclusivamente online come "Poesia del Giorno" sul sito web di Buonasera24.it e sui canali social.
Le tre poesie pubblicate giovedì 6 marzo 2025 sono:
Poesia del Giorno"Infinito presente" di Anna Avelli
Io arpa angelica di Antonia Petrone di Rivoli (TO);
E mi scivoli dentro di Daniela Ferraro di Alessano LE);
La speranza di Angela Paviglianiti di Reggio Calabria.
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IO ARPA ANGELICA
Dipingono con le dita
i colori della mia anima.
Sfiorano morbida e dolce
la culla dei miei pensieri.
La melodia travolge i sensi
come onda fresca e fluttuante
e mentre accenno un do e un fa
l'incanto si riverbera nell'aria.
Fra le mie ali angeliche
sono le corde sonore
più antiche e penetranti
che respirano aria soave.
di ANTONIA PETRONE di Rivoli (TO)
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Recensione
La poesia riesce a trasmettere una potente sensazione di connessione tra l'anima e la musica. Con immagini delicate e sensuali, l'autrice dipinge una scena in cui l'armonia e la spiritualità si intrecciano, creando un'atmosfera che sfiora la sacralità. La figura dell'arpa, simbolo di delicatezza e divinità, diventa metafora di una dimensione interiore che si manifesta attraverso la musica, capace di suscitare emozioni profonde e travolgenti. Le parole dell'autrice, come dita che sfiorano la pelle, tracciano linee sottili tra il pensiero e la percezione, facendo emergere una sensazione di quiete che si diffonde in ogni verso. La musica, "onda fresca e fluttuante", non è solo suono, ma un modo di essere, un respiro che permea l'esistenza stessa. La simbologia delle "ali angeliche" e delle "corde sonore" rinforza il legame tra l'umano e il divino, un dialogo senza parole ma fatto di emozioni pure. La poesia di Antonia Petrone riesce a incantare, senza mai esagerare, ma semplicemente lasciando che la bellezza naturale della musica e della spiritualità emergano in maniera fluida, quasi come una carezza sull'anima. Il ritmo e l'armonia dei versi si rispecchiano perfettamente nel contenuto, creando una sinestesia che rende l'intera lettura un'esperienza sensoriale e meditativa.
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E MI SCIVOLI DENTRO
E mi scivoli dentro
– ombra di un sogno –
tra fasce polverose
d’oblique stelle.
Zigrinati ricordi,
fiamma lontana
dentro ladre pupille
di un amore
che indugia al cielo
tra il lacerar dei lampi.
E inciampano i pensieri
crepe di luce
dentro un brusio d’immenso.
di DANIELA FERRARO di Alessano (LE)
Recensione
I versi esplorano l'intima connessione tra ricordi e sensazioni, in un gioco di luce e ombra che travolge il lettore. L'autrice dipinge una scena di introspezione profonda, dove l'amore, ormai lontano, diventa un'ombra che si infiltra nell'anima. La scelta di "ombra di un sogno" come immagine iniziale crea subito un senso di evanescenza, come se ciò che viene evocato fosse più vicino all'inconsistenza di un sogno che alla realtà tangibile. Le "fasce polverose" e le "oblique stelle" rimandano a un paesaggio onirico, che trasporta il lettore in una dimensione di passaggio, quasi a voler tratteggiare il dissolversi del tempo e dei sentimenti. La "fiamma lontana" rappresenta la nostalgia di un amore che, seppur presente nella memoria, sembra ormai sfuggire. Il contrasto tra le "ladre pupille" e l'amore che "indugia al cielo" trasmette un'idea di tensione e di distanza. Il passaggio pensieri che "inciampano" in "crepe di luce", evoca la frustrazione e l'incertezza di chi cerca di comprendere l'infinito, solo per trovarsi avvolto in un "brusio d'immenso". Daniela Ferraro riesce a rendere il senso di smarrimento, la sensazione che i pensieri non abbiano mai una vera conclusione, ma si disperdano nel vasto e misterioso abisso dell'esistenza.
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LA SPERANZA
Ed è in quella tenebrosa
e riluttante nebbia,
entro cui lo spirito
vagabonda desolato,
che fa capolino
quella latitante
iridescenza effervescente
in grado di ridestare
la quintessenza
fittiziamente spacciata.
di ANGELA PAVIGLIANITI di Reggio Calabria
Recensione
La poesia affronta la lotta interiore tra disperazione e speranza, che emerge nelle difficoltà più oscure. L'immagine della "tenebrosa e riluttante nebbia" evoca smarrimento e disorientamento, con lo spirito che sembra perduto e vagabonda senza meta. La nebbia, simbolo di incertezze, avvolge il soggetto in una condizione di solitudine, ma proprio in questo scenario cupo, la speranza, pur "latitante", fa capolino come un'"iridescenza effervescente", un'apparizione fragile ma potente che risveglia una realtà più profonda, la "quintessenza", che sembrava perduta. La speranza non è stabile, ma un'intuizione che irrompe come luce nell'oscurità, rivelando la possibilità di rinascita nonostante l'illusione della sua assenza. Il contrasto tra la "nebbia" e l'"iridescenza effervescente" sottolinea che la speranza non è una realtà garantita, ma qualcosa che si manifesta nei momenti più impensabili, quando sembra più lontana. L'uso del termine "effervescente" attribuisce alla speranza un'energia vitale, che, pur nell'incertezza, è capace di scuotere e risvegliare l'essenza dell'essere, portando una sensazione di movimento e dinamismo. In questo modo, la speranza non è solo una luce distante, ma una forza capace di rinnovare e ravvivare. La poesia di Angela Paviglianiti trasmette il dolore e la bellezza della speranza, che, pur nascosta nelle tenebre, è sempre pronta a emergere, offrendo una possibilità di redenzione, anche se solo per un breve istante.
Poesia del Giorno"Il mistero dell'amore" di Pasquale Felix
Poesia del Giorno"Alla nonna" di Caterina Falciglia
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Telestico 🔤
Questa settimana, seguendo il suggerimento di Eletta Senso (qui) propongo un gioco nuovo. Si tratta di un TELESTICO, cioè un componimento poetico in cui le lettere finali di ciascun verso formano un nome o una frase.Come vedete, utilizza un procedimento inverso rispetto all’acrostico, presentando una parola che si legge verticalmente alla fine dei versi.Proviamo, scegliendo una parola relativa…

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Il mondo è cieco ed elogia chi meno lodi dovrebbe avere
Il componimento poetico che vi propongo a seguire è un madrigale che scrissi nel 1544 ed è probabile lo avessi composto per Tommaso dei Cavalieri. Non sempre a tutti è sì pregiato e caro quel che ‘l senso contenta, ovvero non sempre quello che appaga i sensi viene apprezzato da tutti e qualcuno avrà l’ardire di puntare sempre il dito contro per giudicarlo pessimo sebbene per tutti gli altri sia…

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LE REGOLE HAIKU
LE REGOLE HAIKU Lo haiku [häikɯ] è un componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo. Generalmente è composto da tre versi per complessive diciassette more (e non sillabe, come comunemente detto, secondo lo schema 5/7/5. Lo haiku [häikɯ]) è un componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo. Generalmente è composto da tre versi per complessive diciassette more (e non sillabe, come…

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“E brindo” di Rosetta Sacchi: un inno alla resilienza e alla speranza. Recensione di Alessandria Today
La poesia E brindo di Rosetta Sacchi è un componimento intenso che racchiude riflessioni profonde sulla vita, sulle occasioni mancate e sulla forza di andare avanti.
Un brindisi simbolico tra assenze, sogni e rinascita La poesia E brindo di Rosetta Sacchi è un componimento intenso che racchiude riflessioni profonde sulla vita, sulle occasioni mancate e sulla forza di andare avanti. Attraverso immagini evocative e versi carichi di significato, la poetessa ci conduce in un viaggio emozionale che parte dalla consapevolezza della perdita per arrivare…
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LA GALLERIA PROSPETTICA DI BORROMINI
Realizzata nel 1653, è uno dei manifesti dell' illusionismo barocco. Sebbene lo spettatore abbia l'impressione di trovarsi di fronte a un profondo colonnato, la lunghezza dell'ambiente, in realtà, non raggiunge i 9 metri. La statua di Guerriero posta sul fondo del colonnato e percepita come monumentale, misura appena 90 centimetri.
Quando Borromini compì l'opera, realizzata nell'arco di un anno grazie anche alla collaborazione del padre agostiniano Giovanni Maria da Bitonto, aveva 54 anni e ottenne l'artificio convergendo i piani verso un unico punto di fuga: mentre le due file di colonne si avvicinano tra loro e mano mano vanno rimpicciolendosi (l'ultima misura meno di 2 metri!), il pavimento mosaicato e quello della parte scoperta salgono progressivamente con pendenza di 60 cm.
La spiegazione del significato di questo capolavoro ci viene data proprio dal suo committente, il cardinale Bernardino Spada, che in un breve componimento poetico scrisse: come le forme piccole possono sembrare grandi per via dell'illusione, così anche le cose del mondo, ritenute grandi, sono in realtà illusorie e insignificanti.


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Le Poesie d'Amore più Celebri nella Storia della Letteratura
L'amore è un sentimento universale che ha ispirato poeti, scrittori e artisti di ogni epoca. La poesia d'amore, in particolare, ha una lunga e ricca storia, e molte poesie hanno lasciato un'impronta indelebile nella cultura e nella letteratura mondiale. In questo articolo, esploreremo alcune delle poesie d'amore più celebri nella storia. "Sonetto 18" - William Shakespeare Il nome di William Shakespeare è sinonimo di poesia d'amore. Il suo "Sonetto 18", con l'inizio "Shall I compare thee to a summer's day?", è uno dei più famosi sonetti d'amore mai scritti. Questa poesia celebra la bellezza eterna dell'amato, sottolineando che essa non sfiorirà mai come le stagioni. "Canzone di Solomon" - Salomone La "Canzone di Solomon" è un antico testo biblico che esprime l'amore appassionato tra il re Salomone e la sua sposa. Questa poesia, contenuta nel Cantico dei Cantici dell'Antico Testamento, è un inno all'amore e alla passione. "How Do I Love Thee?" - Elizabeth Barrett Browning Elizabeth Barrett Browning è famosa per il suo ciclo di sonetti d'amore scritti al marito Robert Browning. "How Do I Love Thee?" è uno dei sonetti più celebri, in cui l'autrice esprime il suo amore incondizionato e misura la sua affezione in modi infiniti. "Poesie di Rumi" - Rumi Il mistico e poeta persiano Rumi ha scritto molte poesie d'amore, spesso rivolte a Dio, ma intrise di una profonda passione. Le sue poesie esplorano i temi dell'amore divino e dell'estasi spirituale, con versi ricchi di bellezza e profondità. "Il Bacio" - Francesco Petrarca Francesco Petrarca, uno dei padri del movimento poetico italiano del Dolce Stil Novo, è celebre per le sue "Canzoni" dedicate all'amata Laura. "Il Bacio" è uno dei suoi componimenti più noti, in cui descrive il momento di un bacio rubato. "Annabel Lee" - Edgar Allan Poe L'oscuro poeta Edgar Allan Poe è noto per i suoi componimenti gotici e misteriosi, ma "Annabel Lee" è una poesia d'amore struggente che narra l'amore eterno tra il narratore e la sua amata Annabel Lee, anche dopo la sua morte. "She Walks in Beauty" - Lord Byron Lord Byron è uno dei grandi poeti romantici britannici, e "She Walks in Beauty" è un'ode alla bellezza e all'eleganza di una donna. La poesia esprime l'ammirazione del poeta per la grazia e l'armonia della sua amata. "I Carry Your Heart with Me" - E.E. Cummings E.E. Cummings è noto per la sua sperimentazione con la forma poetica, ma "I Carry Your Heart with Me" è una poesia d'amore classica. Questo componimento celebra l'intimità profonda tra amanti e l'idea di portare nel proprio cuore l'amato. Poesie d'amore attraverso i secoli Le poesie d'amore hanno attraversato secoli e culture diverse, catturando l'essenza dell'amore in tutte le sue sfumature. Ogni poesia rappresenta un diverso aspetto dell'esperienza amorosa, e queste opere rimangono delle testimonianze durature dell'eterno richiamo dell'amore nell'animo umano. Foto di Ben Kerckx da Pixabay Read the full article
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«Se leggendo poesie in lingua italiana, di stili e autori differenti, siamo dinanzi a diverse espressioni di una stessa lingua, quello che accade con la poesia dialettale è lo svolgersi di un ‘prima’ espressivo che ha miriadi di sfaccettature, di cui sono sempre presenti almeno due variabili: l’autore del componimento e la sua lingua, che pure appartenendo al medesimo dialetto, alla medesima zona di provenienza di altri autori, per l’unicità delle scelte lessicali operate, per alcune sfumature legate a scelte personali, pone il lettore davanti a una lingua sempre differente. Ventiquattro autori non sono ‘solo’ ventiquattro autori, quindi, ma anche ventiquattro lingue. Lo sarebbe anche se fossero in ‘lingua’, nome con cui di solito si definisce la poesia in italiano. In questo caso sono partito dai temi, a seguire la lingua, poi il gusto. Procedendo da poesie che raccontano i sentimenti e le emozioni personali, contestualizzati in situazioni caratterizzate, riconducibili alla tradizione della quotidianità di un territorio, con elementi del paesaggio umano e terrestre. Tra alcuni dei componimenti si aggiungono quelli nei quali il dialetto è stato letteralmente ‘piegato’ alla narrazione di fatti recenti, con l'intenzione, attualizzando la lingua, di avvicinarsi alla contemporaneità del lettore.
Il mondo contadino, il mondo dei nostri antenati più prossimi, è quello più facilmente evocato, in ciò la lingua dialettale si rivela essere lingua della memoria.
In questa duplice tensione tra antico e moderno da una parte, con tematiche personali e ‘ambientali’, e storico dall’altra, si colloca il giudizio, sul tema prescelto, nel contesto, e sullo stile, accostato all’uso della lingua e all’esito poetico – dove entra in gioco il mio gusto personale proprio – più o meno raggiunto, dal componimento.
Questa sera presso la Biblioteca di Tuglie, alle 18, si terrà la cerimonia di assegnazione del Premio Silvana Mottura, per la poesia dialettale, leggere le poesie e le tesi è stato un piacere e un impegno divertente. Questa sera dirò qualcosa sui lavori della sezione dedicata alle tesi, anche essi interessantissimi.» fr. 14/X/2023
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Piccola Accademia di Poesia - da una visione di Elena Mearini
MILANO - PAP - Piccola Accademia di Poesia
22 SETTEMBRE - APERTURA NUOVO ANNO ACCADEMICO con nuovi corsi e tanti ospiti tra cui LELLO VOCE e FRANCESCO ROAT.
A settembre riprendono i corsi della Piccola Accademia di Poesia di Milano, la scuola di scrittura dedicata esclusivamente al componimento in versi, un’esperienza unica in Italia.
Piccola Accademia di Poesia è una visione nata dalla fantasia di Elena Mearini, poetessa, scrittrice e imprenditrice dove "PAP" è l'acronimo usato per indicare questo luogo di incontro, confronto, dialogo e ascolto della Poesia.
Una “Piccola Accademia” in cui, attraverso un metodo didattico innovativo e interdisciplinare, si può scoprire e mettere a punto una cifra poetica personale. Un luogo unico in cui lasciarsi invadere dalle voci dei più grandi poeti di ieri e di oggi e mettere alla prova la propria.
Vorrei che l’Accademia diventasse sempre di più un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano frequentare e praticare la poesia ma non solo. Un luogo di confronto e scambio tra amanti della parola in ogni sua forma ed espressione, uno spazio capace di accogliere e sostenere progetti creativi che pongono al centro lo sguardo poetico sulle cose.
Elena Mearini
Si riparte il 22 settembre con i PAP, i moduli di formazione crescente sviluppata in DUE ANNI, suddivisa in quattro quadrimestri: PAP0, PAP1, PAP2 e PAP3.
La frequentazione di ogni PAP dà accesso di diritto al quadrimestre successivo.
I quadrimestri sono strutturati con 8 lezioni ciascuno di una durata di 3h circa per 2 incontri al mese, a scelta tra la classe del venerdì sera dalle 19 alle 22 e quella del sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30.
Oltre alla parte didattica si prevedono esercitazioni propedeutiche alla scrittura in classe insieme ai docenti e condivisione collettiva. Talvolta ci saranno “compiti” da svolgere a casa.
La frequentazione potrà avvenire in presenza in sede oppure online (via Zoom).
Le sessioni saranno due all'anno: da fine settembre a inizio febbraio e da inizio marzo a fine giugno.
Si aggiungeranno frequenti occasioni di incontro con poeti contemporanei e personalità artistiche. Tra i nuovi ospiti, LELLO VOCE, scrittore e performer, tra i fondatori del Gruppo 63 e ideatore del primo Poetry Slam italiano.
Oltre a Lello Voce è prevista la presenza anche di FRANCESCO ROAT, saggista e critico letterario e GIOVANNI BLOCK compositore e cantautore (Targa Tenco come migliore autore emergente)
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La Piccola Accademia di Poesia nasce nel 2019, a oggi conta oltre 44 iscritti al primo anno (nell’anno accademico 2021/2022 erano 13), prevalenza donne (65%) con un’età che va dai 24 a 71 anni, provenienti da Milano, Lombardia e fuori regione grazie alla modalità mista di fruizione (online e in presenza).
Tra i docenti, oltre alla direttrice Elena Mearini, l'editore Marco Saya e il filosofo Angelo De Stefano.
In aggiunta ai corsi, tanti gli appuntamenti riservati agli allievi: un fitto calendario di incontri con personalità artistiche e culturali provenienti dagli ambiti più diversi, in un’ottica di contaminazione e trasversalità che è alla base del programma formativo dell’Accademia. Sandro Bonvissuto, Ivan Tresoldi, e nel 2023, Fabio Pusterla, Vivian Lamarque, Vincenzo Mascolo, Maurizio Cucchi e LELLO VOCE.
L’Accademia è un vero e proprio hub della poesia in cui poeti e insegnanti porteranno gli studenti a scoprire la consapevolezza del verso attraverso una “didattica dell’ascolto”.
Il metodo di divulgazione e insegnamento della poesia all’interno della Piccola Accademia si sviluppa seguendo tre direzioni:
la lettura e l’analisi delle grandi voci poetiche che hanno lasciato tracce sostanziali durante il Novecento e lo studio delle più significative voci emerse nel nuovo millennio.
Lo studio della metrica e della neometrica per l’acquisizione degli strumenti necessari a creare e governare il ritmo e le sue variazioni.
La conoscenza del pensiero dei maggiori filosofi del secolo scorso, del loro sguardo sul linguaggio e sulla funzione della poesia.
Queste tre direzioni s’intrecciano costantemente durante le lezioni, permettendo agli allievi di approcciare contemporaneamente stile, suono e contenuto di una poesia.
Inoltre, l’ampio spazio dedicato alle esercitazioni pratiche durante le lezioni, consente un confronto immediato con il docente accelerando il processo di apprendimento e verifica delle nozioni impartite.
Altra caratteristica della Piccola Accademia è l’idea del “fare concreto insieme”, ovvero creare diverse occasioni di scambio tra gli allievi, proporre esercizi di gruppo sulla parola poetica e occasioni di reading pubblici per allenare gli allievi a confrontarsi con lo sguardo dell’altro e permettere alle loro parole di stare con e tra la gente. https://www.piccolaaccademiadipoesia.com/


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