#componimento poetico
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Non ti cercherò
ma in attesa starò:
apri il cuore.
Ché dimentico di me,
vivere non saprai.
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“La Vita” di Marcello Comitini: una poesia intensa che svela il dolore umano. Recensione di Alessandria today
Un viaggio lirico nell’animo umano, tra dolore, crudeltà e speranza, attraverso l’occhio poetico di Marcello Comitini.
Un viaggio lirico nell’animo umano, tra dolore, crudeltà e speranza, attraverso l’occhio poetico di Marcello Comitini. Nel suo componimento “La Vita”, Marcello Comitini esplora i sentimenti più profondi e universali dell’esperienza umana. Con una scrittura intensa e delicata, l’autore guida il lettore tra i simboli della fragilità e della resilienza, incarnati nei fiori colpiti dalla tempesta,…
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Un cho-haiku (letteralmente super-haiku) è un breve componimento poetico di tre versi, con una stretta metrica sillabica: in particolare, rovescia la scansione tipica dell'haiku (la notoria 5-7-5 sillabe) trasformandola in 7-5-7 sillabe, per un totale di 19. Il verso centrale di 5 sillabe, nell'ipotesi categorizzante e concettuale, dovrebbe costituire l'elemento di simmetria, il perno (cronologico, geografico, contestuale) attorno a cui il componimento si svolge e, aiutato dalla sua brevità, dovrebbe risultare schietto e perentorio, non interpretabile, quasi brusco.
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Una favola
Certamente la tua vita è stata una tragedia, caro Giacomo. A me però sembra anche una favola, di quelle che non ti stanchi mai di riascoltare, e che lascia una speranza dentro, perché ha una morale. Apro il pesante libro che va sotto il titolo di Puerili e abbozzi vari, ne scorro le prime pagine fino ad arrivare alle date del 1810, quando avevi 12 anni: vengo attratta dal nome di Paolina, tua sorella, che ricorre in più d'un componimento poetico scherzoso.
Vostro padre, oltre a fornirvi di una palestra in casa e di attrezzi per la ginnastica in giardino, vi fornì anche di una palestra per la mente, la famosa biblioteca, aperta anche ai concittadini. E, per motivarvi nello studio, fondò un'accademia in cui, fin da bambini, poteste fare sfoggio dei vostri progressi, ricevendo il plauso di precettori, sacerdoti e letterati. Da bambino, non soffrivi di ansia: al contrario, era gratificante per te essere riconosciuto, piuttosto facilmente e senza che lo sforzo dello studio ti sottraesse ai giochi, come un prodigio di capacità d'apprendimento e di memoria, guardato con ammirazione dagli uomini e vezzeggiato dalle signore.
Il primo componimento dedicato a Paolina, è un'istantanea della situazione in cui tu le facesti da esaminatore, sotto la supervisione di altri due personaggi, perché ella entrasse a far parte dell'accademia. Tu le rivolgi parole di elogio e incoraggiamento, con una venerazione e una delicatezza, un senso di protezione, che troverò anche in seguito, in alcune lettere che le indirizzasti da adulto. In una poesia, prendi le sue vesti e la impersoni, esprimendo la sua preoccupazione per l'esame e la sua manifesta umiltà, che è come una richiesta di clemenza. In un'altra poesia rendi, pur in tono scherzoso, il rimpianto per la sua trasformazione da bambina, con cui si può giocare spensieratamente, a signorina, che monta sulle ire per uno scherzo che passi anche di poco il segno della sua nuova suscettibilità.
Paolina, lo dicono tutti, non era bella, però era ben istruita e molto intelligente, e queste erano qualità che tu le riconoscevi, e forse enfatizzavi, proprio allo scopo di proteggerla e farla soffrire meno per quella inquieta sensibilità che la contraddistingueva. Forse sapevi che ella stessa non si riteneva bella, così, ad esempio, quando per lettera ti chiede conferma della rinomata bellezza delle contadine toscane, tu le dici che non te n'è sembrato nulla di speciale. Anche quando le descrivi la principessa Charlotte Bonaparte, da poco conosciuta, specifichi subito che non è bella, ma che è versata nelle lettere e nel disegno, e ciò la rende affascinante, suggerendo che in una donna ciò che conta non è la mera avvenenza fisica. Non le fai menzione della bellissima Fanny Targioni-Tozzetti, che in realtà è la donna che adori, al punto da ingenerare in Paolina e in tuo fratello Carlo, l'equivoco che tu sia innamorato di Charlotte. Tu sai bene chi dovresti amare per le sue intrinseche qualità, e forse ti vergogni persino un po' di amare, invece, quella donna che a Firenze è famosa per la sua bellezza e per i suoi presunti amanti. Scrivi infatti in un tuo pensiero che amare un oggetto non degno, arreca mestizia e disprezzo di sé, e biasimo altrui.
Paolina desiderava sposarsi, ma non trovò mai chi la volle. Gli uomini incostanti la delusero. Fu due volte sul punto di combinare un matrimonio e una volta persino di sposarsi, ma il tutto naufragò, e tu la consolasti con la tua filosofia, cercando di equilibrare la sua calda sensibilità con la tua freddezza stoica. Al calore del camino, nelle sere invernali, le raccontavi della gente che avevi conosciuto in quel "mondo" che "non è bello se non veduto da lontano". Ella, per effetto delle tue narrazioni e considerazioni, che assorbiva come una spugna, divenne sprezzatrice degli uomini. Ma in cuor suo dovette pensare più volte che un uomo, fra tutti, si salvava, ed eri tu, suo fratello Giacomo: avesse trovato uno come te!… Avessi tu potuto amare una come lei, una ragazza che fosse solo "d'ingegno", e non ammantata di "pericolose" bellezza e fama!…
Mi perdonino i leopardisti se nella mia narrazione non vi è la loro esattezza e citazione documentale. Non ho riaperto nessun libro per scrivere le mie poche righe: mi sono affidata soltanto alle suggestioni e al "sapore" che molte letture casuali e fatte in vari periodi mi hanno lasciato…il sapore di una favola, malinconica e perfetta, da narrare sotto altre prospettive e ricombinando elementi reali, altre centinaia di volte.
#amore#biografia#favola#leopardi#pensieri#scrittura#convenzioni sociali#congiuntivo trapassato#ripasso grammaticale#donne#uomini#sogni
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La caducità della vita umana in versi
Il 19 settembre del 1554, in età abbastanza avanzata, scrissi una lettera al Vasari in cui volli aggiungere un componimento poetico che lui, successivamente, incluse nella versione Giuntina delle Vite. Nel testo della lettera rispondevo a una missiva del Vasari in cui mi esortava di far ritorno a Firenze, molto probabilmente incoraggiato dal duca Cosimo I che sperava rientrassi in terra natìa…
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A volte dimentico persino i compleanni, per non parlare delle incombenze quotidiane per poi rendermi conto, mentre cucino, che c'è un'intera area del mio cervello che ricorda il seguente componimento poetico ascoltato in TV ormai di sicuro più di quindici anni fa: "Se lei sapesse com'è fresco, vorrebbe il mio! Solo un Nostromo ha la sua flotta E quel nostromo sono io! Così il mio tonno, sono sicuro, E' sempre come dico io. Splendido! Tenero! Eppur, compatto! In ogni scatola, Signora mia!" A MEMORIA, che manco Jesus Christ Superstar (che pure lo ricordo al 90%) lo so così bene. Se foste curiosi, la fonte è questa qui:
youtube
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LE REGOLE HAIKU
LE REGOLE HAIKU Lo haiku [häikɯ] è un componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo. Generalmente è composto da tre versi per complessive diciassette more (e non sillabe, come comunemente detto, secondo lo schema 5/7/5. Lo haiku [häikɯ]) è un componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo. Generalmente è composto da tre versi per complessive diciassette more (e non sillabe, come…
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LA GALLERIA PROSPETTICA DI BORROMINI
Realizzata nel 1653, è uno dei manifesti dell' illusionismo barocco. Sebbene lo spettatore abbia l'impressione di trovarsi di fronte a un profondo colonnato, la lunghezza dell'ambiente, in realtà, non raggiunge i 9 metri. La statua di Guerriero posta sul fondo del colonnato e percepita come monumentale, misura appena 90 centimetri.
Quando Borromini compì l'opera, realizzata nell'arco di un anno grazie anche alla collaborazione del padre agostiniano Giovanni Maria da Bitonto, aveva 54 anni e ottenne l'artificio convergendo i piani verso un unico punto di fuga: mentre le due file di colonne si avvicinano tra loro e mano mano vanno rimpicciolendosi (l'ultima misura meno di 2 metri!), il pavimento mosaicato e quello della parte scoperta salgono progressivamente con pendenza di 60 cm.
La spiegazione del significato di questo capolavoro ci viene data proprio dal suo committente, il cardinale Bernardino Spada, che in un breve componimento poetico scrisse: come le forme piccole possono sembrare grandi per via dell'illusione, così anche le cose del mondo, ritenute grandi, sono in realtà illusorie e insignificanti.
#art#arte#kunst#kunst und kultur#rome#architecture#art history#roma#rome history#barocco#borromini#prospettiva#storiadellarte#allontanarsidallalineagialla
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Le Poesie d'Amore più Celebri nella Storia della Letteratura
L'amore è un sentimento universale che ha ispirato poeti, scrittori e artisti di ogni epoca. La poesia d'amore, in particolare, ha una lunga e ricca storia, e molte poesie hanno lasciato un'impronta indelebile nella cultura e nella letteratura mondiale. In questo articolo, esploreremo alcune delle poesie d'amore più celebri nella storia. "Sonetto 18" - William Shakespeare Il nome di William Shakespeare è sinonimo di poesia d'amore. Il suo "Sonetto 18", con l'inizio "Shall I compare thee to a summer's day?", è uno dei più famosi sonetti d'amore mai scritti. Questa poesia celebra la bellezza eterna dell'amato, sottolineando che essa non sfiorirà mai come le stagioni. "Canzone di Solomon" - Salomone La "Canzone di Solomon" è un antico testo biblico che esprime l'amore appassionato tra il re Salomone e la sua sposa. Questa poesia, contenuta nel Cantico dei Cantici dell'Antico Testamento, è un inno all'amore e alla passione. "How Do I Love Thee?" - Elizabeth Barrett Browning Elizabeth Barrett Browning è famosa per il suo ciclo di sonetti d'amore scritti al marito Robert Browning. "How Do I Love Thee?" è uno dei sonetti più celebri, in cui l'autrice esprime il suo amore incondizionato e misura la sua affezione in modi infiniti. "Poesie di Rumi" - Rumi Il mistico e poeta persiano Rumi ha scritto molte poesie d'amore, spesso rivolte a Dio, ma intrise di una profonda passione. Le sue poesie esplorano i temi dell'amore divino e dell'estasi spirituale, con versi ricchi di bellezza e profondità. "Il Bacio" - Francesco Petrarca Francesco Petrarca, uno dei padri del movimento poetico italiano del Dolce Stil Novo, è celebre per le sue "Canzoni" dedicate all'amata Laura. "Il Bacio" è uno dei suoi componimenti più noti, in cui descrive il momento di un bacio rubato. "Annabel Lee" - Edgar Allan Poe L'oscuro poeta Edgar Allan Poe è noto per i suoi componimenti gotici e misteriosi, ma "Annabel Lee" è una poesia d'amore struggente che narra l'amore eterno tra il narratore e la sua amata Annabel Lee, anche dopo la sua morte. "She Walks in Beauty" - Lord Byron Lord Byron è uno dei grandi poeti romantici britannici, e "She Walks in Beauty" è un'ode alla bellezza e all'eleganza di una donna. La poesia esprime l'ammirazione del poeta per la grazia e l'armonia della sua amata. "I Carry Your Heart with Me" - E.E. Cummings E.E. Cummings è noto per la sua sperimentazione con la forma poetica, ma "I Carry Your Heart with Me" è una poesia d'amore classica. Questo componimento celebra l'intimità profonda tra amanti e l'idea di portare nel proprio cuore l'amato. Poesie d'amore attraverso i secoli Le poesie d'amore hanno attraversato secoli e culture diverse, catturando l'essenza dell'amore in tutte le sue sfumature. Ogni poesia rappresenta un diverso aspetto dell'esperienza amorosa, e queste opere rimangono delle testimonianze durature dell'eterno richiamo dell'amore nell'animo umano. Foto di Ben Kerckx da Pixabay Read the full article
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«Se leggendo poesie in lingua italiana, di stili e autori differenti, siamo dinanzi a diverse espressioni di una stessa lingua, quello che accade con la poesia dialettale è lo svolgersi di un ‘prima’ espressivo che ha miriadi di sfaccettature, di cui sono sempre presenti almeno due variabili: l’autore del componimento e la sua lingua, che pure appartenendo al medesimo dialetto, alla medesima zona di provenienza di altri autori, per l’unicità delle scelte lessicali operate, per alcune sfumature legate a scelte personali, pone il lettore davanti a una lingua sempre differente. Ventiquattro autori non sono ‘solo’ ventiquattro autori, quindi, ma anche ventiquattro lingue. Lo sarebbe anche se fossero in ‘lingua’, nome con cui di solito si definisce la poesia in italiano. In questo caso sono partito dai temi, a seguire la lingua, poi il gusto. Procedendo da poesie che raccontano i sentimenti e le emozioni personali, contestualizzati in situazioni caratterizzate, riconducibili alla tradizione della quotidianità di un territorio, con elementi del paesaggio umano e terrestre. Tra alcuni dei componimenti si aggiungono quelli nei quali il dialetto è stato letteralmente ‘piegato’ alla narrazione di fatti recenti, con l'intenzione, attualizzando la lingua, di avvicinarsi alla contemporaneità del lettore.
Il mondo contadino, il mondo dei nostri antenati più prossimi, è quello più facilmente evocato, in ciò la lingua dialettale si rivela essere lingua della memoria.
In questa duplice tensione tra antico e moderno da una parte, con tematiche personali e ‘ambientali’, e storico dall’altra, si colloca il giudizio, sul tema prescelto, nel contesto, e sullo stile, accostato all’uso della lingua e all’esito poetico – dove entra in gioco il mio gusto personale proprio – più o meno raggiunto, dal componimento.
Questa sera presso la Biblioteca di Tuglie, alle 18, si terrà la cerimonia di assegnazione del Premio Silvana Mottura, per la poesia dialettale, leggere le poesie e le tesi è stato un piacere e un impegno divertente. Questa sera dirò qualcosa sui lavori della sezione dedicata alle tesi, anche essi interessantissimi.» fr. 14/X/2023
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Piccola Accademia di Poesia - da una visione di Elena Mearini
MILANO - PAP - Piccola Accademia di Poesia
22 SETTEMBRE - APERTURA NUOVO ANNO ACCADEMICO con nuovi corsi e tanti ospiti tra cui LELLO VOCE e FRANCESCO ROAT.
A settembre riprendono i corsi della Piccola Accademia di Poesia di Milano, la scuola di scrittura dedicata esclusivamente al componimento in versi, un’esperienza unica in Italia.
Piccola Accademia di Poesia è una visione nata dalla fantasia di Elena Mearini, poetessa, scrittrice e imprenditrice dove "PAP" è l'acronimo usato per indicare questo luogo di incontro, confronto, dialogo e ascolto della Poesia.
Una “Piccola Accademia” in cui, attraverso un metodo didattico innovativo e interdisciplinare, si può scoprire e mettere a punto una cifra poetica personale. Un luogo unico in cui lasciarsi invadere dalle voci dei più grandi poeti di ieri e di oggi e mettere alla prova la propria.
Vorrei che l’Accademia diventasse sempre di più un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano frequentare e praticare la poesia ma non solo. Un luogo di confronto e scambio tra amanti della parola in ogni sua forma ed espressione, uno spazio capace di accogliere e sostenere progetti creativi che pongono al centro lo sguardo poetico sulle cose.
Elena Mearini
Si riparte il 22 settembre con i PAP, i moduli di formazione crescente sviluppata in DUE ANNI, suddivisa in quattro quadrimestri: PAP0, PAP1, PAP2 e PAP3.
La frequentazione di ogni PAP dà accesso di diritto al quadrimestre successivo.
I quadrimestri sono strutturati con 8 lezioni ciascuno di una durata di 3h circa per 2 incontri al mese, a scelta tra la classe del venerdì sera dalle 19 alle 22 e quella del sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30.
Oltre alla parte didattica si prevedono esercitazioni propedeutiche alla scrittura in classe insieme ai docenti e condivisione collettiva. Talvolta ci saranno “compiti” da svolgere a casa.
La frequentazione potrà avvenire in presenza in sede oppure online (via Zoom).
Le sessioni saranno due all'anno: da fine settembre a inizio febbraio e da inizio marzo a fine giugno.
Si aggiungeranno frequenti occasioni di incontro con poeti contemporanei e personalità artistiche. Tra i nuovi ospiti, LELLO VOCE, scrittore e performer, tra i fondatori del Gruppo 63 e ideatore del primo Poetry Slam italiano.
Oltre a Lello Voce è prevista la presenza anche di FRANCESCO ROAT, saggista e critico letterario e GIOVANNI BLOCK compositore e cantautore (Targa Tenco come migliore autore emergente)
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La Piccola Accademia di Poesia nasce nel 2019, a oggi conta oltre 44 iscritti al primo anno (nell’anno accademico 2021/2022 erano 13), prevalenza donne (65%) con un’età che va dai 24 a 71 anni, provenienti da Milano, Lombardia e fuori regione grazie alla modalità mista di fruizione (online e in presenza).
Tra i docenti, oltre alla direttrice Elena Mearini, l'editore Marco Saya e il filosofo Angelo De Stefano.
In aggiunta ai corsi, tanti gli appuntamenti riservati agli allievi: un fitto calendario di incontri con personalità artistiche e culturali provenienti dagli ambiti più diversi, in un’ottica di contaminazione e trasversalità che è alla base del programma formativo dell’Accademia. Sandro Bonvissuto, Ivan Tresoldi, e nel 2023, Fabio Pusterla, Vivian Lamarque, Vincenzo Mascolo, Maurizio Cucchi e LELLO VOCE.
L’Accademia è un vero e proprio hub della poesia in cui poeti e insegnanti porteranno gli studenti a scoprire la consapevolezza del verso attraverso una “didattica dell’ascolto”.
Il metodo di divulgazione e insegnamento della poesia all’interno della Piccola Accademia si sviluppa seguendo tre direzioni:
la lettura e l’analisi delle grandi voci poetiche che hanno lasciato tracce sostanziali durante il Novecento e lo studio delle più significative voci emerse nel nuovo millennio.
Lo studio della metrica e della neometrica per l’acquisizione degli strumenti necessari a creare e governare il ritmo e le sue variazioni.
La conoscenza del pensiero dei maggiori filosofi del secolo scorso, del loro sguardo sul linguaggio e sulla funzione della poesia.
Queste tre direzioni s’intrecciano costantemente durante le lezioni, permettendo agli allievi di approcciare contemporaneamente stile, suono e contenuto di una poesia.
Inoltre, l’ampio spazio dedicato alle esercitazioni pratiche durante le lezioni, consente un confronto immediato con il docente accelerando il processo di apprendimento e verifica delle nozioni impartite.
Altra caratteristica della Piccola Accademia è l’idea del “fare concreto insieme”, ovvero creare diverse occasioni di scambio tra gli allievi, proporre esercizi di gruppo sulla parola poetica e occasioni di reading pubblici per allenare gli allievi a confrontarsi con lo sguardo dell’altro e permettere alle loro parole di stare con e tra la gente. https://www.piccolaaccademiadipoesia.com/
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DA LONTANO di Mirella Ester Pennone Masi. Recensione di Alessandria today
Un viaggio poetico tra sogno e realtà, alla ricerca di un mondo perduto e di una speranza mai spenta.
Un viaggio poetico tra sogno e realtà, alla ricerca di un mondo perduto e di una speranza mai spenta.. DA LONTANO di Mirella Ester Pennone Masi è un componimento che si veste d’autunno e di nostalgie, come un viandante che osserva il mondo sfuggire. Il tempo, protagonista silenzioso e inesorabile, trascina con sé una riflessione profonda sull’effimero e sul desiderio di recuperare un’innocenza e…
#anima e cuore#armonia e malinconia#Autunno#bellezza dei versi#connessione con la natura#connessione cosmica#delicatezza poetica#Emozioni#introspezione#letteratura italiana#lirica italiana#luce delle stelle#Mirella Ester Pennone Masi#mondo interiore#mondo perduto#nostalgia#PACE E AMORE#Poesia#poesia contemporanea#poesia d’autunno#poesia italiana#poesia riflessiva#poetesse italiane#raggio di luna#realtà e sogno#ricerca dell’anima#Ricerca interiore#riflessione sul tempo#sensibilità#sentimenti umani
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Le donne del mio Vate – ☾XXXVII☽🖋️
Cap. 6 – L’ALTRA OLGA (7) Prima che Olga Ossani entrasse nella vita del mio Vate, lo scrittore napoletano Salvatore Di Giacomo le dedicò una poesia pubblicata il 10 luglio 1882 sul “Corriere del Mattino” con il titolo di “Uocchie de Suonne” , a sua volta inizio del componimento poetico “Nannina”.Di Giacomo era il figlio di un medico ed era stato spinto dal padre a frequentare la facoltà di…
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Quando Leopardi cerca di rendere con metafore scientifiche, che si richiamano alla dinamica dei fluidi e degli aeriformi, alcuni concetti filosofici e risultati di analisi sociologica, mi fa molta tenerezza, così come ogni rarissima volta in cui mi avvedo che il suo tempo e la sua cultura hanno determinato un lieve sviamento della totale esattezza del suo pensiero.
Mi fa molta tenerezza ogni suo componimento poetico che è diversi gradini sotto alla fulgida perfezione dell'Infinito e di A Silvia e che gli è servito come appunto e promemoria, dal quale poi miracolosamente si è distaccato spiccando il volo.
Mi fa molta tenerezza che ancora a ventisei anni, come a diciannove, preferisse immaginare e sognare una donna piuttosto che frequentarla e prendersi cura di lei; che il suo amore fosse solipsistico ed egoistico, e che considerasse questo tipo di amore degno di essere esposto in un'operetta morale come Dialogo di Torquato Tasso e del suo genio familiare.
Per quanto si sentisse decrepito già da ragazzo, credo che Leopardi sia morto giovane, quasi bambino.
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Il mondo è cieco ed elogia chi meno lodi dovrebbe avere
Il componimento poetico che vi propongo a seguire è un madrigale che scrissi nel 1544 ed è probabile lo avessi composto per Tommaso dei Cavalieri. Non sempre a tutti è sì pregiato e caro quel che ‘l senso contenta, ovvero non sempre quello che appaga i sensi viene apprezzato da tutti e qualcuno avrà l’ardire di puntare sempre il dito contro per giudicarlo pessimo sebbene per tutti gli altri sia…
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Entrando nell'appartamento il tepore investe i nuovi ospiti, li accoglie con un abbraccio caloroso, stretto. Manca l'aria. L'attenzione per il domicilio è tangibile una cura forse fin troppo eccessiva. Chiuse le finestre, dalle grandi terrazze, da un lucernario cola una luce soffusa un fascio luminoso fa risplendere due veterine in un angolo, bianco, abbellite da copiosi oggetti, natura e provenienza, a me sconosciute. La presenza dei libri è quasi assente, evidente è il disinteresse per la lettura; piccolo è l'angolo cottura giallo e tenero, un leggero solco lungo il viso si forma involontariamente, gli angoli della bocca all'insù si traducono in tenerezza, aspirante alla felicità. Le parole del televisore riecheggiano per le piccole e strette stanze, un senso di vuoto trova dimora.
-Cat
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