#come non vergognarsi
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NO VERGOGNA audio mp3 DCS di Autoipnosi DCS Vera e Professionale
Utilizza tale mp3 DCS e la timidezza sarà solo un brutto ricordo…
Ti senti escluso da tutto e da tutti quando si è timidi e la gente ti scarta perché ti etichettano come asociale e strano, vero?
Con NO TIMIDEZZA tu cambierai rotta e non avrai più paura di essere giudicato o di sbagliare, sarai libero dai limiti imposti dalla timidezza, socializzerai con tutti e sarai la persona più socievole del mondo e sempre in controllo.
Le persone che hanno utilizzato NO TIMIDEZZA hanno risolto lo ro problema rispettando le istruzioni allegate e oggi sono persone solari e socievoli, allegre, positive, gioviali e piacevoli con cui parlare e socializzare.
AVVERTENZA/Disclaimer Si consiglia di non utilizzare questo prodotto mentre siete alla guida o state utilizzando macchinari pericolosi. Questo prodotto non si sostituisce a trattamenti medici o psicoterapeutici o psicologici ove questi fossero necessari. Se siete a conoscenza, diretta o indiretta, di un vostro disturbo medico o psicologico, vi preghiamo di consultare il vostro medico di fiducia per essere messi in contatto con un professionista qualificato per la vostra specifica problematica. L’utilizzo di questo audio/video mp3 DCS è riservato ai maggiori di 18 anni. I minori possono usufruirne solo sotto la supervisione e responsabilità di un adulto. Né l’autore, né l’editore, né i concessionari, si assumono la responsabilità su eventuali disagi o danni direttamente o indirettamente causati da un uso proprio o improprio di questi audio mp3 DCS di auto ipnosi Vera e Professionale.
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Sono veramente affranta e stanca di leggere nostri politici e testate giornalistiche spargere transfobia a gogò come se fosse una cosa normale e di cui non vergognarsi, per giunta ai danni di un'atleta che manco è una donna transgender. Vorrei dire che "abbiamo toccato il fondo", ma non è vero, il fondo l'abbiamo toccato tempo fa, noi siamo armati di martello pneumatico per raggiungere livelli di bassezza mai visti prima.
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Sono rari gli uomini che scelgono donne profonde al proprio fianco, perché quelle superficiali e, perlopiù, concentrate sull'apparenza, danno meno problemi e sono più facilmente gestibili.
Una donna profonda, invece, cerca dialoghi costruttivi e confronti, vuole e crea intimità, ha consapevolezza di sé e conosce i propri limiti e le proprie forze. Una donna profonda detesta la superficialità, la volgarità. Non vuole piacere a tutti, non si accontenta ma cerca, sa che il suo valore non risiede nell'aspetto ma nella tenacia del cuore.
Le donne profonde sono come uragani. Non si fermano davanti a nulla. Ridono e piangono senza vergognarsi e se ne hanno voglia si siedono per terra o camminano scalze come se fosse la cosa più normale del mondo. Non hanno paura delle sfide per trovare ciò che hanno nel cuore, né di soffrire per inseguire i loro ideali. Non cercano nella coppia un leader da seguire, né un figlio da salvare. Ma un compagno con il quale camminare.
Le donne, tutte le donne, devono sempre ricordarsi chi sono e di cosa sono capaci. Non devono temere di mostrarsi intelligenti, di rimanere sospese sulle stelle, di notte, appoggiate al balcone del cielo! Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede coraggio… una sfida che non annoia mai.
- Oriana Fallaci
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“Sono rari gli uomini che scelgono donne profonde al proprio fianco, perché quelle superficiali e, perlopiù, concentrate sull'apparenza, danno meno problemi e sono più facilmente gestibili.
Una donna profonda, invece, cerca dialoghi costruttivi e confronti, vuole e crea intimità, ha consapevolezza di sé e conosce i propri limiti e le proprie forze. Una donna profonda detesta la superficialità, la volgarità. Non vuole piacere a tutti, non si accontenta ma cerca, sa che il suo valore non risiede nell'aspetto ma nella tenacia del cuore.
Le donne profonde sono come uragani. Non si fermano davanti a nulla. Ridono e piangono senza vergognarsi e se ne hanno voglia si siedono per terra o camminano scalze come se fosse la cosa più normale del mondo. Non hanno paura delle sfide per trovare ciò che hanno nel cuore, né di soffrire per inseguire i loro ideali. Non cercano nella coppia un leader da seguire, né un figlio da salvare. Ma un compagno con il quale camminare.
Le donne, tutte le donne, devono sempre ricordarsi chi sono e di cosa sono capaci. Non devono temere di mostrarsi intelligenti, di rimanere sospese sulle stelle, di notte, appoggiate al balcone del cielo! Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede coraggio, una sfida che non annoia mai.”
Oriana Fallaci
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PERCHE' NON SENTO AMORE?
(Da una mia ricerca interiore personale esperienziale)
Per risponderti devo partire dall’inizio, da quando eri ancora in fasce.
Ogni essere umano nasce con un corpo fisico e un’essenza, quello che è nel profondo.
L’ essenza è amore, coscienza, intelligenza, felicità e gioia.
Nella parte profonda, c’è l’anima, quel continuum energetico che passa di corpo in corpo e si chiama essenza o coscienza profonda.
Alla nascita, nel cervello in cui troviamo la personalità, non c’è scritto ancora quasi nulla.
Ci sono solo alcune informazioni in base a ciò che il bambino ha registrato nel liquido amniotico, quando era ancora nella pancia della mamma.
Noi siamo come dei semi che devono crescere, evolvere, cambiare. Abbiamo bisogno di svilupparci, insomma.
E come si permette a queste caratteristiche e qualità di essere sviluppate?
Con l’educazione della famiglia.
Ecco i problemi dell’uomo.
Ogni anima ha già una vocazione, una sua direzione che verrà compiuta grazie alle varie esperienze. E spesso le qualità che ci portiamo dietro ne fanno parte.
Per avere un’immagine più vivida del concetto di semi e crescita osserva che i bambini, crescendo, mostrano già delle tendenze.
Ad esempio, se nella vita precedente era un musicista si porterà dietro, in questo corpo, l’amore per la musica, la capacità di apprendere facilmente le note, l’attrazione per alcuni strumenti musicali.
Questi sono semi ed è necessario un buon terreno per farli crescere.
È chiaro che se nascerà da una famiglia di musicisti o da una famiglia che pur non essendo nella musica, non interferirà in questa tendenza del figlio, lui potrà sviluppare questo seme.
Il problema è che a volte i genitori interferiscono eccome…
E certi semi rimangono infossati. Non crescono.
Cosa vuol dire educare secondo te?
Educare vuol dire aiutare a tirar fuori le caratteristiche, far uscire ciò che è già all’interno.
Illuminare la propria strada.
Capisci anche tu che plasmare qualcuno in ciò che non è non è educare.
Con un’educazione sana, è difficile che il bambino si porti dietro dei buchi.
Svilupperà le sue capacità di comprendere e di sentire con naturalezza; imparerà a esprimersi a modo suo, ad amare a modo suo.
Nel secondo caso, quei semini infossati scatteranno.
Come?
Creando un buco.
I buchi rivelano un vuoto.
Sono parti di noi sviluppate poco o non sviluppate affatto.
Zone che non siamo in grado di scorgere, perché non ci arriva luce, cioè la nostra consapevolezza.
I buchi più profondi sono quelli dove la caratteristica non solo non si è sviluppata, ma è stata addirittura considerata sbagliata, da nascondere, qualcosa di cui vergognarsi.
È chiaro che quel semino si è nascosto molto sotto. È stato represso.
E lì, sotto il buco, si cela una ferita sanguinante.
Quei semini agiscono dall’inconscio.
Quel “Sento che mi manca qualcosa”, altro non è che il semino che attende il suo momento per emergere.
Noi non sentiamo il semino, non identifichiamo la ferita, percepiamo solo un bisogno che non trova mai sollievo.
E più profondo è il buco, più forte il bisogno ci torturerà.
Sono vuoti esistenziali.
Il che comporta che possiamo sbarazzarcene solo colmandoli dall’interno.
Solo portandoci consapevolezza ed entrando in contatto con quelle qualità essenziali.
Ovviamente non ne siamo a conoscenza ed è per questo che cerchiamo di buttarci dentro roba sperando di trovare il tappo giusto.
Ma tutto quello che finisce nel buco, come l’amore delle persone, viene risucchiato dentro e non lascia niente.
Sei come una voragine che vuole risucchiare tutto ciò che di bello trova attorno a sé.
Il vero guaio è che noi basiamo tutta la nostra vita su questi buchi neri.
E tutto ciò che attiriamo, spesso, serve solo a renderli sempre più affamati.
Mi chiederai cosa c’entra l’amore con tutto questo.
E io ti rispondo che l’amore fa parte delle qualità e delle potenzialità che abbiamo tutti come esseri umani e che quindi vanno sviluppate.
Se il seme dell’amore non germoglia, lascia spazio a uno dei buchi neri più famosi della storia: il buco d’amore.
ROBERTO POTOCNIAK
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“Sono rari gli uomini che scelgono donne profonde al proprio fianco, perché quelle superficiali e, perlopiù, concentrate sull'apparenza, danno meno problemi e sono più facilmente gestibili.
Una donna profonda, invece, cerca dialoghi costruttivi e confronti, vuole e crea intimità, ha consapevolezza di sé e conosce i propri limiti e le proprie forze. Una donna profonda detesta la superficialità, la volgarità. Non vuole piacere a tutti, non si accontenta ma cerca, sa che il suo valore non risiede nell'aspetto ma nella tenacia del cuore.
Le donne profonde sono come uragani. Non si fermano davanti a nulla. Ridono e piangono senza vergognarsi e se ne hanno voglia si siedono per terra o camminano scalze come se fosse la cosa più normale del mondo. Non hanno paura delle sfide per trovare ciò che hanno nel cuore, né di soffrire per inseguire i loro ideali. Non cercano nella coppia un leader da seguire, né un figlio da salvare. Ma un compagno con il quale camminare.
Le donne, tutte le donne, devono sempre ricordarsi chi sono e di cosa sono capaci. Non devono temere di mostrarsi intelligenti, di rimanere sospese sulle stelle, di notte, appoggiate al balcone del cielo! Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede coraggio, una sfida che non annoia mai.”
Oriana Fallaci
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Ricapitolando: i migranti che pagano cinquemila euro evitano di finire in un cpr, quelli che non li hanno ci finiscono dentro e buonanotte al secchio. La norma contenuta nel decreto del ministro dell’Interno (di concerto con i ministri della Giustizia e dell’Economia, quindi c’è pure la firma del presunto “illuminato” Nordio) pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di ieri, che stabilisce l’importo della “garanzia finanziaria” introdotta dal decreto Cutro, completa quella che tecnicamente è un’estorsione. Lo stato italiano taglieggia e ricatta i migranti, esattamente come fanno quelli che consentono loro di attraversare il deserto o li imbarcano sui gommoni. Ci sarebbe tanto, tantissimo di cui vergognarsi. A meno che, naturalmente, non si conosca la vergogna. Alessandro Capriccioli, Facebook
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Rivoluzione della Terra – Genetliaco
Oltre 936 milioni di chilometri percorsi attorno al Sole in 365 giorni, un viaggio chiamato rivoluzione della Terra. Mentre siamo sospesi nello spazio lungo questi chilometri spesso, da un anno all’altro e su questa Terra, si perdono persone e luoghi, sogni ed emozioni, tutte cose che molte volte non si ritrovano più.
In fondo spesso si è sospesi anche in questa vita terrestre.
Un sentiero lunghissimo, il mio, dove anno dopo anno ho perso anche pezzi di me stesso, convinzioni che non ho più o speranze che ho sepolto lungo il percorso.
Ho imparato a osservare lungo tutti questi giri attorno al Sole, in particolare la natura. Da essa ho imparato molte cose, come per esempio un insegnamento dagli alberi. Ogni anno perdono le foglie diventano spogli, eppure i loro rami rimangono protesi verso il cielo fino a quando nuove foglie rispunteranno. Questo perché hanno radici profonde piantate nel terreno.
Così ho imparato che i sogni devono sempre essere protesi verso il cielo, hanno bisogno di spazio, ma i piedi devono necessariamente rimanere piantati a terra.
Lungo la strada si lasciano delle persone, a volte per proteggersi a volte con grande dolore, ma si viene anche lasciati e questo può far male, ci si può sentire abbandonati. Io ho sofferto molto per un abbandono.
Credo che una cosa sia molto importante nonostante questi addii, la capacità di trovare sempre se stessi. Io mi sto ritrovando pezzo dopo pezzo dopo anni d’oblio, di incoscienza dove ho passato più tempo ad accontentare gli altri, perdendo sempre più me stesso. Ma lungo la strada in un anno ho trovato nuove persone, nuove anime e nuove emozioni.
Oggi mi guardo allo specchio, mi vedo invecchiato comprendo che il corpo che mi ospita cede ogni anno. Eppure non riesco a capacitarmi di come spiritualmente io mi senta senza un’età definita. Questo mi spaventa a volte. Temo il giorno in cui mi accorgerò di essere davvero invecchiato, tutto d’un colpo.
La mia mente si sta aprendo sempre di più, incredibile, la mia anima è più permeabile. Scrivo pubblicamente queste mie sensazioni senza vergogna, sapendo che molti sorrideranno sarcasticamente vedendo in me uno che si umilia pubblicamente, uno che si ridicolizza e dovrebbe vergognarsi.
Io dei miei sentimenti non mi vergogno e ne parlo liberamente. Almeno oggi consentitemelo, in questo giorno dove riceverò gli auguri dei miei figli e con molta probabilità, per la prima volta, non quelli di mia madre. Che si sta dimenticando tutto, senza colpe.
Oggi, tanti anni fa, vide la luce un sognatore che voleva fare grandi cose. Di quel sognatore una parte resiste ancora in qualche meandro della mia difficile mente.
Per aspera ad astra, che la buona sorte si decida ad accompagnarmi un po’ più spesso in questo nuova rivoluzione terrestre.
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Le donne profonde sono come il vento d'autunno, non si fermano davanti a nulla…🍁
Ridono e piangono senza vergognarsi e se ne hanno voglia si siedono per terra, come se fosse la cosa più normale del mondo...🍂
Non hanno paura delle sfide per trovare ciò che hanno nel cuore...🍁
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Non ho mai visto un albero vergognarsi dei suoi fiori e dei suoi rami. Non ho mai visto un'aquila nascondere le sue ali divine. Non ho mai visto un uccello che non canti la mattina. Sii come tutti loro, non nascondere mai la tua magia. -Arnau de Tera- *********************** I have never seen a tree ashamed of its flowers and branches. I have never seen an eagle hide its divine wings. I have never seen a bird that does not sing in the morning. Be like all of them, never hide your magic. -Arnau de Tera-
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Sconfiggere la Vergogna: Il Percorso di Guarigione con l'Ipnosi Professionale
Senza Vergogna: La Trasformazione Personale attraverso l’Ipnosi Professionale Liberarsi della Vergogna attraverso l’Ipnosi Vera e Professionale La vergogna è un’emozione potente e limitante che può influenzare negativamente la vita di una persona, impedendo il pieno sviluppo personale e relazionale. Tuttavia, l’ipnosi vera e professionale offre una via per liberarsi da questo peso emotivo,…
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Oggi mi sono imposta di scrivere, so che mi aiuterà.
Non voglio parlare di quanto quest’ anno sia volato via o di come allungando le dita arrivi a sfiorare con precisione i bordi del vuoto che hai lasciato.
Non voglio tristezza, ho deciso di celebrare la vita tramite i ricordi. Così da permettermi di vederti meglio e far sorridere chi ti ha conosciuta.
Con te ho imparato l’arte dei dettagli: mi facevi annusare il profumo dei detersivi quando caricavi la lavatrice, prendevi fra le mani i miei lavori a maglia e correggevi con pazienza tutti i vuoti che lasciavo pasticciando con i ferri, sfioravi le carte ad una a una prima di scendere con il tuo sorriso furbo a prendere il sette bello o il carico a briscola.
“Nonna! Ma ti pare un bel lavoro?”
“È venuto su ora dal mazzo” come a giustificare che non avevi colpe se stavo perdendo un’altra partita.
Sei stata la persona con cui ho imparato a ridere di pancia. Non avevi mezzi termini nella tua risata, c’era troppa gioia. Sei stata anche la prima persona che ho visto piangere, mi hai fatto capire che non bisogna vergognarsi delle emozioni.
Davi la giusta percezione alle cose grandi e ridimensionavi quelle che sapevi potevano farmi male. Storica infatti la risposta al mio “Nonna, mi ha lasciata”:
“Eh, che vuoi che sia! Dopo un papa se ne fa un altro”.
Ricordo quella Pasqua che passammo io e te a pranzo in ospedale dove gli infermieri ti portarono non so quanti piatti perché era un giorno di festa e dopo un iniziale “Ehh, quanta roba! Ma chi ce la fa a mangiare tutto?” finisti ogni cosa zitta zitta.
Hai sempre avuto un bell’appetito e sorrido al pensiero delle due torte che facevi ad ogni compleanno: la campagnola con lo zucchero a velo e l’altra con la crema e le albicocche sciroppate sopra.
Stavi agli scherzi, da babbo che ti slacciava il grembiule quando ti passava dietro al ritornello che cantavi “tanti auguri a te, ma la torta a me!”
Negli ultimi tempi, quando la mancanza del nonno si era fatta più pesante, dicevi a tutti che erano meravigliosi. Ti illuminavi sulla poltrona rossa quando qualcuno veniva a trovarti.
Avevi una mente matematica, scrivevi precisa con il tuo corsivo appuntito tutte le dosi dei farmaci che dovevi prendere, eppure eri la prima a leggere quello che scrivevo. Ricordo ancora quando ti eri fatta prestare gli occhiali e leggendo a due centimetri dalla carta avevi letto tutta la raccolta dove compariva anche la mia poesia.
“Brava!”. Era il complimento che aspettavo con più trepidazione.
Ci sarebbero tanti momenti ancora: i saluti al telefono, quando nonno ti diceva “c’è la Giulia!”e io sentivo i passi dalla cucina e quel “Ciccina!” gridato forte nella cornetta mi faceva sorridere.
Quando hai conosciuto il mio ragazzo e neanche il tempo di presentarsi e già gli avevi detto “aveva venti giorni quando me l’hanno messa in braccio”.
Manchi, certi giorni sono più difficili di altri.
Eppure so che trovi il modo di farti sentire.
Nelle tante, tantissime rondini che sono passate sull’Acropoli giorni fa e ho guardato a bocca aperta perché avevano scelto di radunarsi proprio lì prima di partire. Anche i turisti erano ammirati. Nei modi di dire, nei tratti della mamma e dello zio, nei miei.
Che dono immenso la vita con te.
Grazie.
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Sono rari gli uomini che scelgono donne profonde al proprio fianco, perché quelle superficiali e, perlopiù, concentrate sull'apparenza, danno meno problemi e sono più facilmente gestibili.
Una donna profonda, invece, cerca dialoghi costruttivi e confronti, vuole e crea intimità, ha consapevolezza di sé e conosce i propri limiti e le proprie forze. Una donna profonda detesta la superficialità, la volgarità. Non vuole piacere a tutti, non si accontenta ma cerca, sa che il suo valore non risiede nell'aspetto ma nella tenacia del cuore.
Le donne profonde sono come uragani. Non si fermano davanti a nulla. Ridono e piangono senza vergognarsi e se ne hanno voglia si siedono per terra o camminano scalze come se fosse la cosa più normale del mondo. Non hanno paura delle sfide per trovare ciò che hanno nel cuore, né di soffrire per inseguire i loro ideali. Non cercano nella coppia un leader da seguire, né un figlio da salvare. Ma un compagno con il quale camminare.
Le donne, tutte le donne, devono sempre ricordarsi chi sono e di cosa sono capaci. Non devono temere di mostrarsi intelligenti, di rimanere sospese sulle stelle, di notte, appoggiate al balcone del cielo! Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede coraggio, una sfida che non annoia mai.
Oriana Fallaci
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“Sono rari gli uomini che scelgono donne profonde al proprio fianco, perché quelle superficiali e, perlopiù, concentrate sull'apparenza, danno meno problemi e sono più facilmente gestibili.
Una donna profonda, invece, cerca dialoghi costruttivi e confronti, vuole e crea intimità, ha consapevolezza di sé e conosce i propri limiti e le proprie forze. Una donna profonda detesta la superficialità, la volgarità. Non vuole piacere a tutti, non si accontenta ma cerca, sa che il suo valore non risiede nell'aspetto ma nella tenacia del cuore.
Le donne profonde sono come uragani. Non si fermano davanti a nulla. Ridono e piangono senza vergognarsi e se ne hanno voglia si siedono per terra o camminano scalze come se fosse la cosa più normale del mondo. Non hanno paura delle sfide per trovare ciò che hanno nel cuore, né di soffrire per inseguire i loro ideali. Non cercano nella coppia un leader da seguire, né un figlio da salvare. Ma un compagno con il quale camminare.
Le donne, tutte le donne, devono sempre ricordarsi chi sono e di cosa sono capaci. Non devono temere di mostrarsi intelligenti, di rimanere sospese sulle stelle, di notte, appoggiate al balcone del cielo! Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede coraggio, una sfida che non annoia mai.”
Oriana Fallaci
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La saggezza del pene.
Mi prendo la responsabilità di aprire la bocca su un tabù di quelli con la T maiuscola.
Scrivo dopo una seduta profondamente toccante con un uomo.
Scrivo perché so che quello che sto per dire non è una cosa rara che capita a pochi, è invece una storia collettiva di dolore che tocca il maschile e lo piega a metà.
Pene grosso o pene piccolo?
Potenza o Impotenza?
Sarai amato o sarai rifiutato?
Così come tantissima dell’insicurezza delle donne vive nel disagio e nell’imbarazzo legato al loro corpo, anche per gli uomini la “sicurezza interiore” spesso passa da un’esame di virilità che spesso avviene da ragazzini.
Ed è proprio da ragazzini che si passa questa specie di spartiacque tra i fighi che ce l’hanno grosso e gli sfigati che ce l’hanno piccolo.
Perché ai ragazzini non glielo insegna nessuno che il valore di un uomo non sta alla pari con la misura del suo pisello.
I ragazzini crescono negli spogliatoi da calcio e tra una doccia e un’altra se ne raccontano di stronzate.
.. e tra una doccia e un’altra tutti ci provano a guardare in sordina verso il pisello dell’altro e a farsi due conti.
Poi se sei fortunato incontri la prima fidanzatina/o innocente e un po’ naive come te che ti farà sentire il suo grande eroe nonostante la misura che porti in mezzo alla gambe.
Ma soprattutto nonostante la tua “prestazione”.
Se sei meno fortunato le prime esperienze sessuali e di confronto con il tuo pene possono essere un disastro.
Per l’uomo con cui ho lavorato l’esperienza che ha segnato la sua storia è stata l’incontro con una ragazza che lo ha in leggerezza umiliato commentando alla misura del suo pene.
L’umiliazione a 13/14/15 anni non è qualcosa che si può risolvere capendo con la testa che cosa è avvenuto.
L’umiliazione verso i genitali è un colpo al centro dello stomaco dove si proverà vergogna per il resto della vita.
Se la sessualità per le donne è spesso un gran bel panorama di vergogna, giudizio, condizionamenti, paure generazionali, colpa del prete e traumi della madre.
Anche la vita sessuale degli uomini è tappezzata di ferite individuali e collettive profondissime.
Il pene è qualcosa di cui vergognarsi, e c’è sempre un motivo buono.
Te ne vergogni perché è sempre pronto per fare sesso.
Te ne vergogni perché non è mai pronto.
Te ne vergogni perché si eccita quando non dovrebbe e te ne vergogni perché si eccita quando dovrebbe.
Te ne vergogni quando ”dura a lungo “.
Te ne vergogni quando “dura poco”.
La comunicazione tra la mente e il pene di un uomo è spesso pari a zero.
Tra il cuore e il pene forse arriviamo a due su una scala di dieci.
Il pene è abbandonato.
Segregato dietro la cerniera dei pantaloni.
Colpevolizzato e demonizzato per tutto il male che ha fatto nei secoli.
Giudicato perché serve solo a quello.
Il pene porta pena, mi disse una volta un uomo.
Si porta appresso pressione.
Ansia da prestazione.
Paura di fallire.
E poi sì certo, è possibile che FUNZIONI il minimo indispensabile per vivere una vita sessuale mediocre “abbastanza”.
Ma il pene non è una funzione.
Così come non lo è la vagina.
Sono organi di senso, altamente intelligenti che SENTONO e sono connessi alla vita intera dell’organismo.
Pensare con il pene non vuol dire pensare solo al “sesso”.
Il centro energetico del sesso, come quello della mente, del cuore, del plesso solare è un centro di potere.
È un centro di conoscenza.
Ciò che rende il pene una pena è la tua disconnessione, il NON ascolto, l’abuso, le credenze limitanti.
Ma soprattutto i traumi, le memorie e le ferite che porta il tuo pene.
Solo attraverso la riconessione con questa parte sacra del corpo un uomo può riconquistare la sua autentica virilità.
Virilità.
Non significa ce l’ho più grosso di te e posso prendere ciò che voglio, distruggendo e senza voltarmi.
Questa è la piaga del patriarcato: gli anni di abuso del potere di un maschile immaturo e sofferente.
Virilità è la bellezza potente del Fallo come simbolo di forza, di presenza, di sicurezza, di energia.
Il Fallo che penetra il cuore della terra per portare Vita.
Il Fallo che porta il SEME della VITA.
Il Fallo che feconda la terra perché sia abbondante di frutti.
La guarigione del “pene” è una guarigione collettiva.
Non è solo degli uomini.
È anche delle donne.
È di tutti coloro che hanno realizzato che qualcosa nella nostra società è andato perso ed è nostro diritto e dovere ricordare.
È di chi parlerà ai ragazzi maschi del potere e della sensibilità che portano in mezzo alle gambe e di come rispettarsi e rispettare con amore e consapevolezza.
È di chi saprà fermarsi ogni volta che l’atto sessuale diventa una gara carica di pressione e potrà piangere invece che continuare a tenere.
Il pene ha bisogno di piangere e di gridare.
A volte eiaculare è pianto e grido trattenuto per troppo a lungo.
🖤
Federica Clemente
#Tantrasciamanico
#maschilematuro
#sessualitasacra
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Tieniti stretto quello che ti dice che ti telefona, e poi ti telefona davvero. Senza inutili attese, che le attese fanno male al cuore.
Tieniti stretto quello che ti chiede se hai fame, se hai freddo, se hai paura. Che si preoccupa di come stai, senza quel menefreghismo che va di moda perché essere menefreghisti vuol dire essere forti. Secondo me vuol dire essere scemi, ma è un altro discorso.
Tieniti stretto quello che ti domanda se sei arrivata a casa, perché saperti al sicuro lo fa dormire tranquillo.
Tieniti stretto quello che quando ti vede sorride, senza vergognarsi, perché se si vede una cosa bella si sorride per forza .
Tieniti stretto quello che ti dice cose importanti, compromettenti, anche se è presto, anche se non è il caso, anche se è meglio dubitare che illudersi. Credigli perché le cose dette di getto, senza la razionalità che sottrae e non aggiunge, sono le più belle.......
E gli altri?
Gli altri possono emigrare in Corea del Nord, che siamo donne, non un ente benefico che distribuisce amore a chi non ci vuole
Mary G. Baccaglini
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