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Graffiti Depicting Gladiators Found in Pompeii
Archaeologists have uncovered ancient graffiti depicting gladiators during excavations of the house of the Casa del Cenacolo Colonnato enclosure in Pompeii.
Pompeii was a Roman city, located in the modern commune of Pompeii near Naples, Italy.
Pompeii, along with the Roman town of Herculaneum, were buried under 4 to 6 metres of volcanic ash and pumice during the eruption of Mount Vesuvius in AD 79.
Recent excavations at the Casa del Cenacolo Colonnato enclosure on the Via dell’Abbondanza have found ancient graffiti drawings made by children using charcoal. The graffiti was likely made just prior to the volcanic eruption and depicts several scenes of Roman gladiators.
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Gabriel Zuchtriegel, Director of the Pompeii Archaeological Park, explained that children living in the complex must have come into contact with this extreme form of spectacularised violence at the amphitheatre.
“The drawings show us the impact of this violence on the imagination of a young boy or girl, subject to the same developmental stages that are still found today,” said Zuchtriegel
According to the archaeologists, drawings in a corridor adjacent to a service courtyard depict a scene of two gladiators confronting each other, along with a hunting game (venatio) featuring two bestiarii armed with spears.
In an area of the complex used for the storage of amphorae, another series of drawings were uncovered portraying two figures playing with a ball, a wild boar, and a boxing scene. Another boxing scene in the complex immortalizes the act of “knock-out”, but this depiction has been partly covered by whitewash and was drawn using a red mineral pigment.
By: Mark Milligan.
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Colonnato della Basilica di San Pietro, Vaticano, Roma, Italia.
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Bernini e il Colonnato: un capolavoro barocco
Il Colonnato progettato da Gian Lorenzo Bernini è la ‘machina heroica’ voluta fortemente da papa Alessandro VII Chigi per accogliere i cristiani e riportare gli eretici verso la fede, come lui stesso scrisse. Quel grande abbraccio di colonne in travertino, sormontate dai 140 Santi che si affacciano si Piazza San Pietro, è uno scenario teatrale. Bernini iniziò a progettare la grande opera nel…
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Andrea Pozzo - Roma Sant’Ignazio di Loyola - Apoteosi di Sant’Ignazio - 1694
I conflitti religiosi che nel Cinquecento avevano visto una composizione con la Pace di Augusta in cui Carlo V aveva accettato il principio del “cuius regio eius religio” sfociano nel Seicento in due tendenze contrapposte:
- le meraviglie del Barocco e le opere della Controriforma cattolica;
- l’ampio scenario della Guerra dei Trent’Anni.
La Guerra dei Trent’Anni può essere riassunta lungo queste tappe:
- 1594 - Enrico IV Borbone, convertendosi al Cattolicesimo, Re di Francia
- 1598 - Morte di Filippo II
- 1603 - Morte di Elisabetta I
- 1618 - i rappresentanti dell’imperatore cattolico Ferdinando II d’Asburgo, che cerca di creare uno stato moderno, vengono defenestrati dai protestanti boemi
- 1620 - Sacro Macello dei protestanti in Valtellina
- 1624 - Richelieu Primo Ministro
- 1628 - il generale boemo Wallenstein, al servizio degli Asburgo, sconfigge l’esercito danese
- 1631 - il candidato francese al Ducato di Mantova e del Monferrato Carlo I Gonzaga - Nevers prevale, anche grazie all’abilità diplomatica di Mazzarino, sul candidato sostenuto dagli Asburgo di Spagna e dai Savoia dopo la guerra del Monferrato in cui dilaga la peste raccontata nei Promessi Sposi. Nello stesso anno l’Impero saccheggia Magdeburgo, città alleata degli Svedesi
- 1642 - Mazzarino succede a Richelieu
- 1643 - i Francesi, guidate dal Duca d’Enghien (poi Principe di Condè) sconfiggono gli Spagnoli a Rocroi. Luigi XIV Borbone Re di Francia
- 1648 - Pace di Westfalia. Fine del conflitto in cui si profila la leadership francese sull’Europa: gli Asburgo si concentrano sui possedimenti propri (Austria e Ungheria) anziché sull’Impero;
- 1649 - Carlo I Stuart decapitato in Inghilterra
Il Seicento, secolo in Italia di decadenza politica ed economica, è però anche il secolo di Carlo e Federico Borromeo e del Barocco ispirato dalla Controriforma i cui eventi principali sono:
- 1534 - Alessandro Farnese, fratello di Giulia, amante di Alessandro VI Borgia, eletto Papa Paolo III. Approvazione della Compagnia di Gesù
- 1542 - Paolo III istituisce l’Inquisizione
- 1545 - Concilio di Trento: accentramento del potere papale, importanza delle opere e non solo della grazia, formazione del clero, impegno pastorale
- 1566 - Michele Ghislieri eletto Papa Pio V, il Papa che raccoglie la Lega che vince a Lepanto nel 1571
- 1572 - Il bolognese Ugo Boncompagni eletto Papa Gregorio XIII, promotore non solo del calendario gregoriano, ma anche di importanti iniziative religiose, pastorali e culturali. Nel 1580 viene inaugurato il Quirinale
- 1589 - Fontana del Mosè sotto il pontificato di Sisto V che fa erigere obelischi e migliorare il tessuto urbanistico dell’Urbe: è il modello della “Ecclesia triumphans” dopo il contrasto alle eresie dei decenni precedenti
- 1592 - Clemente VIII Aldobrandini Papa
- 1600 - Cappella Contarelli a San Luigi dei Francesi (Caravaggio). Giordano Bruno al rogo a Campo dei Fiori, decapitata Beatrice Cenci
- 1605 - Camillo Borghese eletto Papa Paolo V. Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo (Caravaggio)
- 1612 - Carlo Maderno inaugura la nuova facciata di San Pietro
- 1623 - Maffeo Barberini eletto Papa Urbano VIII
- 1626 - Baldacchino di San Pietro (Bernini)
- 1633 - Abiura di Galileo
- 1651 - grazie alla mediazione di Olimpia Maidalchini, Innocenzo X Pamphili affida al Bernini la Fontana dei Fiumi che completa Piazza Navona
- 1652 - Estasi di Santa Teresa a Santa Maria della Vittoria (Bernini)
- 1655 - Fabio Chigi eletto Papa Alessandro VII
- 1657 - Colonnato di San Pietro (Bernini)
- 1660 - Sant’Ivo alla Sapienza (Borromini)
- 1667 - Oratorio dei Filippini (Borromini), Santa Maria della Pace (Pietro da Cortona)
Terminato lo slancio mecenatistico dei pontefici, l’Apoteosi di Sant’Ignazio con la finta cupola commissionata ad Andrea Pozzo dai Gesuiti segna nel 1694 la fine del Barocco a Roma.
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29th May 2024.
On the 28th May 2024 opened a new house in Pompeii, the casa del Cenacolo colonnato
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Quarant’anni fa, alle scuole medie, l’insegnante di musica s’indignò molto quando scoprì che nessuno di noi aveva la più vaga idea di come fosse fatto il colonnato di San Pietro. «Domani – ci disse – voglio che sul vostro quaderno ci sia incollata una foto del colonnato di San Pietro». Fu un pomeriggio infernale, perché le immagini una volta (e parlo degli anni Ottanta, non del Medioevo) non c’erano. Si cercarono cartoline dal tabaccaio, ma eravamo a Torino, non a Roma. C’era la biblioteca di quartiere: ma lì i libri d’arte non erano fotocopiabili. Si sfogliarono i pochi libri casalinghi, ma senza successo. Ma era un’epoca doverista, e arrendersi non contava tra le opzioni.
Claudio Giunta
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Loggiato del Sinatra - Ispica, Sicilia.
Il Loggiato del Sinatra, imponente e inaspettato, si trova a Ispica (Ragusa). È la piazza antistante la Basilica di Santa Maria Maggiore e venne progettato da Vincenzo Sinatra. Si tratta di una struttura semi-ellittica, su modello del colonnato del Bernini a San Pietro, con ventisei aperture. Fra il 1750 e il 1761 il palermitano Giuseppe Gianforma completò gli stucchi. E' stata location per il film Divorzio all'italiana, film di oltre 60 anni fa, con Marcello Mastroianni, Lando Buzzanca e Stefania Sandrelli. Di recente, nel 2018, sono state girate diverse scene de La mossa del cavallo - C'era una volta Vigata, film tratto dal primo romanzo di Andrea Camilleri.
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“La notte seguente fui condotto a una seconda immagine. Mi trovo nell’abisso roccioso che mi appare simile a un cratere. Davanti a me vedo la casa col colonnato. Vedo Salomè andare verso sinistra lungo la parete della casa, cercando a tentoni la strada, come fanno i ciechi. Il serpente la segue. Sulla porta c’è il vecchio che mi fa cenno. Mi avvicino titubante. Lui richiama indietro Salomè. Lei pare sofferente. Non riesco a scoprire in lei nulla che parli del suo atto scellerato. Ha le mani candide, e il suo viso esprime dolcezza. Davanti ai due c’è il serpente. Io me ne sto dinanzi a loro, impacciato come uno stupido ragazzino, sopraffatto dall’incertezza e dall’ambiguità. Il vecchio mi scruta con sguardo indagatore ed esclama: «Che cosa vuoi tu qui?».”
Il Libro rosso. Liber Novus
Carl Gustav Jung
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Vi sono anche le bande di Nice di Finale e di Alassio
Vi sono anche le bande di Nice, di Finale e di Alassio https://ift.tt/Psl5THL Ventimiglia (IM): l'ex-dogana di Ponte San Luigi Quindi tutte insieme le ragazze intonano qualche nota della simpatica vecchia canzonetta che ripete quelle parole: No, ma cherie no, ainsi non va disons adieu à l'amour si dans l'amour il n'y à pas... de felicité... Più tardi, piano piano, Fofò ed il Brigadiere ritornano in Dogana e Gianni dice loro che il Direttore li desidera. Con un ragionamento molto equilibrato, il Direttore commenta il fatto di poco innanzi e li incita a far meglio nel futuro. Fofò cerca di scusarsi e fa presente che è stato il Vicedirettore a far partire la macchina senza permettere che lui parlasse. Il Direttore li assicura di aver telefonato alla Volante di Ventimiglia di fermare la macchina, farsi dare i documenti e portarli in Dogana con una delle loro veloci motociclette per provvedere alla mancata registrazione ed ai dovuti visti. Fuori c'è il signor Di Pietra che li attende, ma Fofò, senza dargli tempo di aprir bocca, gli dice che per star bene e far le cose giuste, bisogna essere sempre tranquilli [...] p. 141 Davanti a quel monumento [n.d.r.: il Trofeo di Augusto a La Turbie, Costa Azzurra], tutti restano attratti in muta ammirazione. La ciclopica opera d'arte è fatta interamente con enormi massi di pietra, lavorati e squadrati con una perfezione sorprendente, tanto più che in quell'epoca non avevano alcuna macchina di moderna invenzione. Quei pesantisimi massi furono sollevati e messi a posto con grande precisione ad altezze considerevoli. Un'ampia base quadrata alta una decina di metri; poi un colonnato snello ed alto riunito tutto insieme da un unico gigantesco capitello. Ena fa notare che un altro monumento dello stesso stile, ma più piccolo, si trova a Pompei, il monumento degli Istacidii. Fanno delle fotografie e prendono un caffè, una tazza di caffè stile francese, come un decotto diluito ed abbondante. Ripartono; adesso la macchina discende: si va verso Nizza. In tutta la zona attraversata vi sono ricche e splendide ville che sono dei veri gioielli d'arte incastonati in angoli naturali di incomparabile bellezza. A Nizza l'autobus sosta per tre ore circa. Ne approfittano per passeggiare un po', pranzano, si fermano negli ampi giardini ove i passerotti rubano ai colombi i pezzetti di pane, che lanciano i bambini. p. 197 Vi sono anche le bande di Nice, di Finale e di Alassio; quest'ultima è preceduta da un piccolo stuolo di belle ragazze che spargono profumi con appositi spruzzatori. Sembra di vivere in un mondo irreale. Il bel sole, caldo e chiaro, avvolge tutto con la sua luce più bella, sembra che anche lui intervenga alla festa ed i suoi raggi danno maggior vita a tutto lo scenario. Ognuno si sente come dominato ed esaltato. Dopo alcuni giri fatti dai carri, sempre accompagnati da ben meritati applausi, gli altoparlanti danno l'ordine di sostare un po' e di prepararsi per la battaglia; per chi non lo sa, gli altoparlanti precisano che, appena si rimettono in moto i carri, incomincia la Battaglia dei fiori. Una vera battaglia, ove i proiettili sono graziosamente rappresentati da fiori, fiori e fiori. È assolutamente proibito raccogliere fiori in terra o strapparli dai carri. La maggior parte dei fiori sono applicati ai carri con speciali chiodi sottili e lunghi, il cui lancio è pericoloso. Per le tribune circolano delle ragazze con i classici e simpatici costumi antichi di Ventimiglia, portano cestini e panieri di fiori, piccoli fasci che offrono gratuitamente agli spettatori, affìnché possano rispondere ai tiri provenienti dai carri. La lotta si presenta accanita. p. 244 Luigi Nicodemi, Fofò in Dogana, Edizioni Europa, 1957 via Aspetti rivieraschi https://ift.tt/HLFsqlS January 12, 2025 at 12:39PM
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Greg Vance Photography
Alba dal colonnato della Biblioteca Marciana, San Marco. Buon sabato...
alnche su Instagram - https://www.instagram.com/gregvancephotography/
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Colonnato della Basilica di San Pietro, Roma, Italia.
Credit : Simona Luisa Savini
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Lilith Festival 2024: Sabrina Napoleone, Tommi Scerd e Serafino per la rassegna Mermaids
Giovedì 10 ottobre e venerdì 11 ottobre spazio ai nuovi talenti della nuova canzone d’autrice e d’autore presso il Teatro del Chiostro di S.Andrea a Genova. Nel suggestivo colonnato medievale dietro la casa di Colombo sono infatti in programma due serate a ingresso libero della rassegna Mermaids che rientra nel programma del lungo Lilith Festival 2024. Inizio concerti h.20, apertura bar dalle…
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Incontri.5
Ferragosto, a piazza Risorgimento. Roma è deserta e sono le sei del mattino. Nel chiarore appena accennato e nel più pallido e caldo silenzio d'agosto, una povera pazza inveisce contro qualcosa o qualcuno. Si trascina dietro un carrelletto con le sue povere cose e viene da Borgo Angelico, quella barocca cuna di miseria e deiezioni che è sani Pietro. Forse è stata spinta ad allontanarsi dai militi che sorvegliano gli accessi alla piazza per l'angelus, forse ha creduto di essere scacciata: non è sana di mente e quindi non è possibile sapere cosa sia successo. Grida verso il colonnato con una voce forte e ventrale, da grande attrice tragica: parla di Dio di cui è messaggera, invoca il Signore degli Eserciti, bada a te, soldato, ammonisce il vuoto azzurro del lastricato che riflette il cielo. Le vesti sono moderne, ma la follia è ancora divina e terribile con la stessa violenza di millenni fa.
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ROMA. SCOPERTO IL SONTUOSO PORTICO DI CALIGOLA
Durante i lavori di scavo stratigrafico per la delocalizzazione della fullonica rinvenuta nel cantiere per il sottopasso di piazza Pia, gli archeologi hanno portato alla luce un'importante struttura antica che offre una finestra sulle sontuose residenze imperiali romane. Tra i reperti emergono un portico colonnato, alcuni terrazzamenti e tubi idrici, tutti legati all'imperatore Caligola.
La Soprintendenza Speciale di Roma, sotto la direzione di Daniela Porro e la supervisione scientifica di Alessio De Cristofaro, ha condotto lo scavo. Dora Cirone ha coordinato le attività sul campo, documentando come il sito abbia subito tre fasi edilizie tra l'età di Augusto e quella di Nerone. Dietro un muro di travertino in opera quadrata, che terrazzava la riva destra del Tevere, si trovava un portico colonnato le cui fondazioni sono ancora visibili, e un'ampia superficie sistemata a giardino.
La scoperta più significativa è stata un tubo idrico in piombo (fistula plumbea), recante l'iscrizione C(ai) Cæsaris Aug(usti) Germanici, che identifica chiaramente Caligola come il proprietario del giardino. Figlio di Germanico e Agrippina maggiore, Caligola fu imperatore dal 37 al 41 d.C. Questo dettaglio conferma che il giardino apparteneva agli Horti di Agrippina, situati vicino al Tevere.
Le scoperte archeologiche trovano un interessante riscontro nelle fonti letterarie antiche. Un passo dell'opera Legatio ad Gaium di Filone di Alessandria descrive un incontro tra Caligola e una delegazione ebraica negli Horti di Agrippina, dove il giardino separava il Tevere da un monumentale portico. L'incontro, volto a rappresentare le difficoltà della comunità ebraica di Alessandria, si concluse con un rifiuto da parte dell'imperatore, noto sostenitore della componente greca della città. La somiglianza tra i resti rinvenuti e la descrizione di Filone suggerisce che piazza Pia possa essere stata il luogo di quell'incontro storico.
Alessio De Cristofaro ha sottolineato l'importanza storica dell'iscrizione sulla fistula, poiché conferma che lo scavo di piazza Pia rientra nell'area degli Horti di Agrippina maggiore.
Altri tubi in piombo con iscrizioni, trovati in scavi del secolo scorso sempre a piazza Pia, portano il nome di Iulia Augusta, presumibilmente Livia Drusilla, seconda moglie di Augusto e nonna di Germanico. È plausibile che la residenza, passata in eredità a Germanico, sia poi appartenuta alla sua vedova Agrippina maggiore e infine al loro figlio Caligola.
Lo scavo ha inoltre restituito Lastre Campana, terrecotte figurate con scene mitologiche, utilizzate per decorare i tetti. Originariamente destinate alla copertura di strutture del giardino, come il portico, sono state successivamente riutilizzate come coperture delle fogne della fullonica.
Questa scoperta, arricchendo il panorama archeologico romano, offre un'importante testimonianza delle lussuose residenze imperiali e della vita quotidiana al tempo di Caligola, gettando nuova luce sulla storia antica di Roma.
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