#colmare i vuoti
Explore tagged Tumblr posts
Text
Il 2025 custodisce un 9.
Il 9 è il numero dei bilanci, del compimento, degli ultimi passi prima del nuovo ciclo.
Spinge a tagliare i rami secchi per liberarsi di dolori, di pesi, di disfunzioni. Tutto questo può essere vissuto con una profonda necessità di isolamento, perché si fanno i conti con vari livelli di presenze sgradite e di assenze anelate.
L'anno nuovo si avvia in realtà il 31 ottobre, quindi molte persone già da un po' hanno potuto avvertire qualche spinta interna che li ha posti su quesiti più critici e selettivi della propria vita.
Crisi di pianto, nostalgie, intimi desideri di trasformazione, volontà di alleggerirsi, confronto approfondito tra sé e l'altro, sono chiavi di lettura.
Fa' dei tuoi culmini una rotta di buon senso, prendi decisioni che tengano conto di un progresso e non di un accumulo, elimina irrisolti e sospesi, persegui obiettivi da portare davvero avanti e non colmare i vuoti di altro vuoto.
Buon proseguimento, Anna.
44 notes
·
View notes
Text
Le relazioni "tappabuchi" non servono a nulla. I buchi non spariscono, se non apparentemente. Sperare che una relazione vada a risolvere da sola i tuoi vuoti interiori è inutile, perché non lo farà mai. Non riuscirai nemmeno ad amare gli altri nella maniera giusta.
I buchi li devi colmare tu stesso/a. Devi essere tu a voler migliorare la tua vita. Gli altri possono solo essere un aiuto.
#pensieri#riflessioni#scrittori#scrittura#frasi#frasi tumbrl#frasi pensieri#vita#relazioni#amore#amicizia
9 notes
·
View notes
Text
Le Coppie si dividono perché manca l’Amore.
E l’Amore non è Bisogno.
E’ piena condivisione dell’Unità interiore.
Non siamo stati amati. Perciò non sappiamo amare. E incolpiamo l’Altro di non riuscire a colmare i nostri vuoti. Di rompere il patto di “compensanzione” reciproca.
Le donne cercano disperatamente la protezione di un padre, gli uomini il grembo di una madre.
E quando questa illusione si scontra con la realtà, con la vertiginosa mancanza di adultità emozionale, il teatrino crolla. E ci si ritrova puntualmente soli, traditi, arrabbiati, delusi e reciprocamente asserragliati nelle ragioni e nei torti.
Chiediamo all’Altro di riparare il nostro bambino interiore, piangente e ferito. Chiediamo a chi ci sta accanto di frapporsi tra noi e il nostro Vuoto.
Non siamo in grado di "accontentarci" di un compagno o di una compagna. Pretendiamo un “risarcimento danni”.
Il Femminile si sente ricattato dall’immaturità del Maschile, che spesso diviene prepotente e capriccioso, e il Maschile si sente allontanato dal Femminile, svalorizzato e rifiutato, messo in secondo piano rispetto ai figli, perpetrando il circolo vizioso delle Ferite abbandoniche.
I figli si sentono colpevoli, non voluti, di peso, maturando essi stessi ferite insanabili d’amor perduto.
Un “gioco al massacro”. Tutti si guardano indietro per tentare di recuperare i “pezzi perduti”. Nessuno si spinge in avanti, nessuno si accorge di distruggere con la propria immaturità la generazione successiva. In un ciclo senza fine di Disamore e Mancanza.
E’ per questo che le Coppie Sacre sono rare. Rarissime. Poche centinaia al momento. Poiché rari sono coloro che hanno guarito e risolto con sufficiente amorevolezza la propria Ferita incarnazionale dell'Origine.
Le guerre, i lutti irrisolti, le perdite economiche, i massacri, le violenze, i ricatti emotivi, sono frutto di questa reiterata e folle mancanza di maturità emozionale e spirituale.
Siamo poveri e miseri. O perlomeno è questo quello che ci hanno fatto credere.
Ma tutto può cambiare.
Siamo immersi in un Tempo unico e prezioso di destrutturazione e di crescita, di responsabilità, di conoscenza approfondita dei nostri schemi irrisolti, delle nostre credenze illusorie sull’Amore.
“Amare se stessi” non è un “mito”. Prendersi cura delle proprie emozioni non è uno “slogan pubblicitario”e non è la “moda del momento”. L’autonomia emotiva e la cura di se stessi sono l’unica medicina efficace per questa società malata, asservita e completamente allo sbando.
Si riparte da Noi.
Solo da Noi.
Da quanto siamo disposti a metterci in gioco nel processo di Guarigione.
Da quanto siamo in grado di entrare nelle nostre oscure cantine impolverate e costellate di scheletri del Passato.
Non possiamo passare da una Relazione all’altra a caccia di "madri e padri surrogati".
Queste storie inizialmente così idilliache e perfette, anestetizzano per un po’ la Ferita, nascondono la Verità di chi siamo veramente per un tempo limitato, ma l’innamoramento finisce in fretta. E la doccia fredda della Realtà non tarda a sopraggiungere. Il Principe si trasforma in un ranocchio e la Principessa nella matrigna senza scrupoli.
Questo è il momento di affrontare. Di maturare. Di risollevarci dal Buio della nostra Incoscienza.
Non è tardi. Non lo è mai stato. Per nessuno.
Ma ci vuole tanta volontà, tanto investimento, tanta ricerca e ascolto interiore.
Siamo chiamati ad investire tutto ciò che abbiamo sul nostro potenziale emotivo, sulla nostra generatività, sul nostro ampio ventaglio di Doni e Talenti.
Non è sufficiente "comprendere".
Non sarà l’intelligenza o qualsiasi altra capacità di elaborazione mentale a guarire le fratture del nostro Campo Energetico.
Qui entra in gioco il “Cuore”.
Qui si entra nel "Dolore più profondo e oscuro". Quello che sbatte i piedi di fronte all’ingiustizia di non essere stato amato, visto, rispettato e accolto veramente. Quello che ci toglie il respiro e il sonno. Quello che condanna l’Altro per non essere mai all’altezza del nostro vuoto d’Amore. Quello che pretende un “risarcimento genitoriale”. Quello che vede nella Relazione il “nemico affettivo” da punire, da sconfiggere o da sfruttare. Quello che trema nello specchiarsi davanti a se stesso e alla propria fragilità emozionale.
Nell’Odio c’è Amore negato.
Nella Violenza c’è disperata Mancanza Affettiva.
Nel Dolore c’è il Vuoto di Senso.
Ma nella Guarigione Interiore c’è Vita.
Quella Vita che meritiamo di riconquistare.
Quella Vita che per intere generazioni si è persa, smarrita, dimenticata di Se stessa.
Lo sappiamo oramai: nessuno salverà nessuno.
Ma tutti possiamo salvare noi stessi.
Ed è solo accogliendo e ricomponendo i nostri Cuori spezzati che scopriremo quanto sia meraviglioso sperimentare l’Adultità nelle Relazioni. Quel senso di piena Libertà e Autonomia di esistere, di manifestare, di condividere, di accrescere l'abbondanza reciproca.
L’Amore non pone sul piedistallo l’Altro, non lo distorce, non lo obbliga a stare dentro ad un ruolo che non gli compete. Non sana le Ferite. Non è lì per surrogare una mancanza. Non è Padre e non è Madre.
C’è stato un tempo per l’Infanzia ed uno per l’Adolescenza. Un tempo per essere amati e uno per la ribellione. Un tempo che se anche non ha “funzionato”, non è più recuperabile.
Ma possiamo crearne uno nuovo. Reale e consapevole. Senza toglierci più nulla, senza elemosinare o pretendere “favole a lieto fine”. Un tempo reale, concreto. Rispettoso di noi stessi. E dell’Altro.
Un Tempo dove diventa umiliante e dissacrante continuare a palleggiarsi le Ferite.
Un Tempo di Padri e Madri consapevoli e integri, amorevoli e coraggiosi.
Chi davvero ambisce alla pienezza di Vita e di Amore, raccolga il proprio “zaino” da terra, lo liberi dalle aspettative, dai rimpianti, dalle illusioni, dai drammi irrisolti. Si rivesta della Forza, della Compassione e della Verità e segua la potente Onda della Grande Trasformazione.
Abbandoni le recriminazioni, le scuse, le egoiche pretese di approvazione e riconoscimento e impugni la Spada.
Si affidi totalmente all’Anima e si prepari a riconquistare la propria integrità, la propria indipendenza, la Terra e l’eredità degli Avi. Si abbandoni con Fede e Fiducia alle Fiamme del proprio Fuoco Interiore.
Siamo qui per la Vita, e la Vita è qui per noi.
Con infinito affetto, Mirtilla Esmeralda.
13 notes
·
View notes
Text
La parola di oggi è CALMARE.
Facile a dirsi.
La rabbia, la paura, partono dalle viscere che, aggrovigliate come sono,hanno spazio e vorticosamente attraversano sangue e muscoli fino alla tensione di tutto l'organismo.
Che esplode.
Calma.
La calma nasce dai polmoni.
La calma sa respirare.
A fondo, lentamente, entra dalle narici, si permea nelle cellule, le irrora di pace, le sazia...poi risale e scalda la faringe, i denti, la lingua e silenziosamente esce.
E con essa i fumi velenosi di energie basse ed inutili, quelle che non risolvono, stagnano parassitose nei tessuti evocando la malattia, che, con dita nodose ed unghiute, attende nascosta nel midollo...e poi stritola.
CAlmare.
Animi, passioni, ardori.
COlmare.
Vuoti, solitudini interiori.
E poi rimane lui.
cal MARE.
(Angela P.)
16 notes
·
View notes
Text
non usare una persona per colmare i vuoti nella tua vita
32 notes
·
View notes
Text
Piove.
Leggo distratta. Non rispondo a messaggi insistenti ed ingannevoli. Non ammetto distrazioni. Non ammetto scusanti.
A volte mi chiedo quanto di più avrei potuto capire delle relazioni con meno rigidità, più flessibilità. Se avessi imparato ad accontentarmi, ad accettare il “tanto per…”.
Se in qualche momento della mia vita mi fossi convinta che le parole sbagliate erano le mie. Miei i comportamenti esagerati ed irremovibili. Mie le mancanze. I torti. Le responsabilità.
Se in quel momento, uno solo dei tanti, avessi deciso che il mio punto di vista era quello meno importante, meno decisivo, meno vero…meno tutto.
Se mi fossi lasciata convincere che i rapporti stanno in piedi per tanti motivi diversi…e legittimo diventa colmare vuoti e insoddisfazioni…e stare insieme senza amore, condivisione, complicità, empatia…che queste diventano dettagli inutili di fronte ad una vita che scorre insieme e parallela fatta di legami terzi, e responsabilità genitoriali…
Me lo chiedo. Perché più divento grande e più le aspettative sulle persone adulte in termini di maturità, scelte, idee e principi…scivolano via su piani obliqui che io non avevo considerato.
Dov è il tasto “off”.
Spegnetemi.
7 notes
·
View notes
Text
- Oggi l’hai sentito?!
- Sì.
- Ti ha chiamato?
- No.
- Allora ti ha mandato un messaggio...?!
- Nemmeno.
- Non capisco.
- Eppure non è complicato, sai?! Oggi l’ho “sentito” senza parole e senza voce. Succede, sai?! È regalare spazio al pensiero. Ed è meraviglioso. Domandarsi chissàcomesta o cosastafacendo... senza domandare. Immaginare la sua vita che scorre... parallela. Sperare che vada tutto bene e sapere per certo che, per qualunque cosa di bello-brutto che sia, io sono qui e lui... anche. Concedersi il tempo della mancanza. Evitare conversazioni di circostanza o messaggi di forma che servono solo a colmare vuoti. Scoprire che il VERO SENTIRE è privilegio di pochi, gioco sottile di libertà e giusta distanza...
- Cazzate. Io se amo qualcuno lo voglio sentire tutti i giorni.
- Io lo sento tutti i giorni.
- Non fare finta di non capire...
- Io capisco. Pensa... a me, a volte, capita di sentirlo di più quando non lo sento davvero. E ho la sua voce nell’orecchio e le sue mani addosso... Mi piace pensare a tutta la vita che ci racconteremo e a tutti i pensieri che potremo condividere.
- Ma, cavoli, non ti manca?!
- Sì. Mi capita quando “sento” che non lo sento. A volte succede, sai... Allora ho un po’ paura. Però passa. È umano.
- Io non sarei capace...
- Nemmeno io sarei capace di amarlo diversamente da così.
Letizia Cherubino
19 notes
·
View notes
Text
La gente usa i rapporti d’amore e d’amicizia per colmare dei vuoti. Fino a quando ti danno conforto e sollievo va bene, ma se ti creano un minimo di disagio, la tua fragilità è tale che di colpo s’interrompono. Allora la solitudine è una grande conquista, non una dannazione.
3 notes
·
View notes
Text
Tutti i peccati sono tentativi per colmare dei vuoti...࿐༵❥
13 notes
·
View notes
Text
I pensieri si susseguono come un vinile che gira su un giradischi. Il suono si inceppa sempre sui passaggi più cupi e macabri, e io non riesco nemmeno a sollevare la puntina. Vivo con quel giradischi in un modo così passivo che non so nemmeno più quale sia la musica che sta suonando. Non ricordo più il suo colore, né com'era fatto, eppure quel giradischi era sempre lì, davanti ai miei occhi, usato per riempire un silenzio che mi assordava. Ma lentamente, invece di colmare quel vuoto, scoprivo che lo guardavo con occhi vuoti, sentendomi come quel vinile, con la puntina che incideva il mio cranio, riproducendo sempre lo stesso loop infernale.
2 notes
·
View notes
Text
La gente usa i rapporti d'amore e d'amicizia per colmare dei vuoti..Fino a quando ti danno conforto e sollievo va bene...ma se ti creano un minimo di disagio..la tua fragilità è tale che di colpo s' interrompono...Allora la solitudine è una grande conquista...💙
©G.G. @femmenoir-red
-emozioninoired 10*04*23
55 notes
·
View notes
Text
Rinuncia al ruolo di Salvatore e ritorna ad essere “semplicemente” un uomo. Imprescindibile per te stesso. Unico per te stesso. Integro per te stesso.
Noi non salveremo nessuno. E nessuno salverà noi.
Non abbiamo potere sull’Altro. E l’Altro non può avvalersi di alcun potere su di noi.
La manipolazione si basa sul bisogno ferito e inascoltato di Riconoscimento e di Amore. Sulla ancestrale mancanza delle cure emotive e fisiche di accudimento. Siano esse state fornite in maniera inadeguata o totalmente assente.
Ma ciò non giustifica comportamenti predatori nei confronti degli altri Esseri Umani. Non può avvallare una bieca e miserabile pretesa Risarcitoria.
Tutto ciò che non appartiene a noi, va sempre restituito all’Altro.
E l’Altro deve compiere lo stesso atto altruistico.
Nessuno di noi può arrogarsi il ruolo di "strumento di guarigione".
Nessuno può insediarsi sul piedistallo della Risoluzione. Nessuno può aggiustare.
Non ci si può sostituire al dolore e all’impotenza dell’Altro,. Non siamo qui per ricomporre Umani rotti, ne’ per controllarli. Non siamo genitori surrogati e non siamo detentori di alcuna magia trasformativa.
Scendiamo dal piedistallo, dall’illusione, dalla simbiosi e dalla dipendenza affettiva ed emotiva.
L’Altro non ci appartiene e non ci apparterrà mai.
Se rinunciamo a questo ruolo salvifico improprio e dannoso, possiamo concederci relazioni sane. In caso contrario continueremo a perpetrare e perseverare meccanismi compensativi disfunzionali e tossici.
L’Altro non è un oggetto. E’ una persona. E’ un essere indipendente da noi. Appartiene solo a se stesso. E lo farà per sempre, finché avrà respiro.
E’ libero.
Se pensiamo di guarirci attraverso l’Altro, saremo condannati a ingabbiarlo nel gioco della perversione affettiva, con ricatti subdoli e manipolatori.
Essi porteranno a schemi sofferenti e denigratori.
La Vita è sacra. Noi siamo Sacri. I nostri spazi sono Sacri.
Ed entrare in relazione con l’Altro significa rispettarne i confini, chiedere di volta in volta il permesso per entrare, accogliere il suo atto volitivo, riportare la relazione ad uno scambio e non ad un movimento di “depredazione assistita".
L’Altro non è lì per colmare i nostri vuoti, né per disinfettare le nostre Ferite.
E’ lì per condividere Amore.
Non sarà mai nostro. Non sarà mai obbligato a restare. Nè dovrà essere ingannato, ricattato, posto in una condizione di colpa o di vergogna. Non può assurgere a distributore energetico, né a “sostanza d’abuso”.
E’ semplicemente “se stesso”. E merita di preservare il suo talento umano e spirituale, il suo respiro vitale, la sua riserva energetica.
Chiunque depredi volontariamente o inconsciamente il dono dell’Altro senza restituire nulla, compie un atto dissacrante e violento, dimostrando disprezzo per la salute e per l’incolumità di chi lo circonda.
Nessuno è il metadone di nessuno. Nessuno può essere considerato un mezzo di sopravvivenza o di esaltazione dell’Ego. Nessuno è il trofeo di nessuno.
Se la persona manca di autostima o integrità, umilmente dovrà corrispondere al suo viaggio evolutivo nelle sedi deputate, evitando di interferire pesantemente con il suo irruento e insaziabile bisogno di piacere, di esaltazione e di riconoscimento.
Il sistema prevalente, nonché la malattia del millennio, è la depredazione energetica associata al consumismo bulimico, impersonale e asettico delle risorse altrui.
E’ triste che, nonostante all’oggi ci sia ampia possibilità di divulgazione e informazione, ci siano innumerevoli corsi e strumenti esperienziali di evoluzione e cambiamento, ci si ritrovi ancora a “predicare” le basi del processo di maturazione umana.
Significa che siamo ancora totalmente disconnessi da noi stessi. Dalle nostre emozioni. Dalle nostre movimentazioni energetiche.
Non ci conosciamo. Non sappiamo cosa creiamo. Siamo ignari delle conseguenze che addossiamo agli Altri quando tentiamo di relazionarci a loro.
Ci vuole responsabilità. E volontà. Non spocchia e non arroganza. Non vittimismo, né esaltazione.
Noi siamo tutti dotati di risorse illimitate.
Possiamo accedere ad un mondo interiore infinito di doni e strumentazione energetica. Siamo già predisposti per “l’autosufficienza”. Se così non fosse, possiamo ripristinare l’equilibrio perduto, evitando di rivolgerci alle svariate e insane formule compensative e predatorie.
Abbiamo tutto dentro. Tutto ciò che ci serve è già presente. Saperlo utilizzare e farne esperienza è l’unico compito a cui dovremmo porre attenzione, prima di correre dall’Altro a rifocillarci di ciò che ci manca e che non vogliamo riconoscerci dentro.
Comprendere questo è vitale.
E per prenderci carico di noi stessi, dobbiamo prima inchinarci alle nostre fragilità umane. E prendere visione di ciò che ancora pretendiamo dall’Altro in termini di risarcimento o di diritto acquisito.
Nessuno vi deve nulla.
Nessuno è obbligato a dare.
Rimane una libera scelta. Basata sulla disponibilità all’incontro e alla condivisione sincera ed equilibrata.
Perciò basta.
Qui c’è in gioco il Destino dell’Umanità.
Non è più un movimento sostenibile “la tossicità nei rapporti”.
Va scardinata. E denunciata. A noi stessi in primis.
Le regole sono semplici: si chiede il permesso prima di entrare. Ci si pulisce le scarpe. Si riconosce all’Altro il diritto in ogni istante di rifiutare un dono indesiderato e non richiesto.
Sono le basi.
Basi che pare il Mondo abbia totalmente smarrito, svalutato, disincentivato e manipolato secondo il proprio bisogno compulsivo e famelico di gratificazione immediata e incontrollata.
Non funzionerà alcuna relazione se non si rispettano le regole essenziali dell’affettività e della dignità.
Ciascuno di noi ha pieno diritto all’Esistenza e alla Libertà.
Nessuno è migliore di nessuno. Ma tutti possiamo migliorarci giorno dopo giorno nella piena consapevolezza che se siamo tutti soli in questo viaggio, è anche vero che possiamo scambiarci gentilezza, comprensione, vicinanza, senza calpestare alcun fiore dell’aiuola del nostro vicino.
Guardatevi dentro. Con attenzione e umiltà. E risolvete.
Con le scarpe pulite poi bussate. E se all’Altro farà piacere, aprirà porte e finestre.
Lo Spirito nulla può contro le barbarie dell’Essere Umano. Ma l’Essere Umano può rendersi in ogni momento degno di accogliere lo Spirito.
Mirtilla Esmeralda
11 notes
·
View notes
Photo
Sono incapace a colmare i vuoti. Li lascio lì, ad occupare spazio, a pretendere attenzione, ad imporsi nella loro arrogante inconsistenza.
LaPugile
67 notes
·
View notes
Text
Resoconti di https://www.tumblr.com/sweetarale
Sto pensando che sono felice!
Felice di non essere una persona cattiva né invidiosa, felice di non essere capace di giudicare mai gli altri o quantomeno il loro vissuto, perché ognuno ha il suo.
Sono felice di provare ancora amore, di provare del bene, affetto verso chi conserva ancora sentimenti puri e sinceri.
Felice di compatire chi dentro ha invece astio, invidia, cattiveria, perché chi lo fa, non prova altro che un senso di insoddisfazione nell’osservare i propri fallimenti.
Sono felice perché ho la mia famiglia che sa chi sono e come sono.. e sa amarmi alla follia da sempre .
Sono felice perché ho un bellissimo lavoro che mi permette di guardare in faccia la sofferenza e quindi saper prendermene cura.
Sono felice perché ho una figlia carinissima, ragazza intelligente, bellissima, buona che sa già guardare oltre pur essendo solo una giovane ventenne.
Sono felice perché ho una casa, anzi due, dove potermi rifugiare quando fuori la tempesta è troppo forte.
Sono felice perché ho amici fedeli, attenti, pronti sempre a colmare i miei piccoli grandi vuoti.
Sono felice perché posso guardarmi allo specchio senza dovermi vergognare di ciò che faccio o di ciò che sono, anche se spesso attiro l'invidia di qualcuno/a che prova a "buttarmi giù".. ma haimè senza alcun risultato, perché il loro male, è solo il riflesso di ciò che invece non hanno il coraggio di fare, o peggio, che non sanno fare!
3 notes
·
View notes
Text
Tutti i peccati sono tentativi per colmare dei vuoti
|| Simon Weil
4 notes
·
View notes
Note
Cosa vuol dire per te amare qualcuno?
Amare vuol dire dare. Basta, è questo secondo me... Dare e fare del bene, vedere l'altra persona stare bene e stare bene tu stesso, è una sensazione che ti riempie, non è qualcosa che ti toglie o fa sentire mancanze. Amare sta proprio lì... è senza paura, senza giudizi, con gratitudine per l'esistenza dell'altro, con compassione per la sua sofferenza, con inclusione ma senza sovrastare, senza controllare, senza attaccamento. Perché finché si ama come se fosse un bisogno, un modo per colmare i propri vuoti interiori, non è realmente amare qualcuno, ma soltanto se stessi e il proprio ego. Vuol dire donare e non aspettarsi qualcosa in cambio, avendo la consapevolezza che tutto cambia forma. Quindi dai, apprezzi e poi lasci andare. Credo che l'amore sia una scelta che nessuno può mai toglierci, è la libertà più grande, è la risposta che possiamo sempre dare e accogliere di fronte a qualsiasi situazione o problema della vita.
Scelgo l'amore per me e per l'intero universo, senza discriminazione. Voglio amare davvero, ma tutto ciò che mi circonda e tutto ciò che c'è dentro di me. Non voglio più separazioni, barriere, confini. Voglio amare anche chi mi fa del male, anche la mia sofferenza.
3 notes
·
View notes