#collegiata san giovanni
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pietroalviti · 1 month ago
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Ceccano, S. Giovanni in festa per l'anniversario delle dedicazione della Collegiata
Domenica 24 novembre, alle ore 11, nella Collegiata di S. Giovanni battista a Ceccano, si ricorderà la dedicazione della chiesa, rinnovata nel 1905. Ecco un interessante articolo di Giancarlo Ruggiero che ci aiuta a capire l’importanza della celebrazione La dedicazione della chiesa, profondamente rinnovata ed ampliata, avvenne il 19 novembre 1905 da parte di monsignor Bianconi,…
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Turismo, altri siti monumentali illuminati per fare più bella Catania
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Turismo, altri siti monumentali illuminati per fare più bella Catania Un nuovo colpo d'occhio di luce che aumenta la ricca suggestione della Catania notturna, valorizzando lo straordinario patrimonio artistico, di una città sempre più meta di turisti. E' il frutto dell'illuminazione delle facciate di altri quattro siti ecclesiastici di particolare pregio storico monumentale, operata dal sindaco Enrico Trantino, che ieri sera ha acceso in simultanea le luci artistiche a quattro chiese non ancora illuminate all'esterno: San Biagio, piazza Stesicoro; Sant'Agata al Carcere, piazza Santo Carcere; Sant'Arcangelo ai Minoriti in via Etnea e San Placido nell'omonima piazza. Il nuovo piano di valorizzazione di edifici di pregio storico, artistico e monumentale, frutto di uno specifico atto d'indirizzo dell'amministrazione comunale, è stato varato dal capo di gabinetto del sindaco Giuseppe Ferraro, utilizzando le risorse finanziarie della tassa di soggiorno e dunque senza gravare sugli equilibri del bilancio comunale. "Un modo proficuo e intelligente di investire le risorse della tassa di soggiorno -ha detto il sindaco Trantino- che rende la nostra Catania sempre più bella anche nelle ore serali. Ringrazio particolarmente il capo di gabinetto Giuseppe Ferraro che già nei mesi scorsi si era reso parte diligente illuminando la Cattedrale, la Badia di Sant'Agata, via dei Crociferi e la Collegiata. Ora, con questi altre installazioni notturne, i turisti e visitatori ma anche i cittadini catanesi potranno apprezzare al meglio la magnifiche risorse del nostro patrimonio artistico, un percorso virtuoso che ancora proseguirà con l'illuminazione di altri siti" A eseguire i lavori di installazione dei proiettori illuminanti nei quattro siti è stata l'azienda Enel Spazio X, che si è avvalsa di tecnici specializzati nel settore e della collaborazione degli uffici comunali dell'assessorato alle manutenzioni e impianti elettrici retto da Giovanni Petralia, presente al momento dell'accensione. "Grazie a questo nostro intervento abbiamo sostituito gli apparecchi presenti adottando una illuminazione LED di ultima generazione – ha commentato Simone Boaretto, Responsabile dell'area di Delivery & Operations Sicilia di Enel Sole - in un intervento teso ad illuminare le facciate di quattro chiese della città di Catania, valorizzando in questo modo edifici di pregio e ricchi di storia e permettendo allo stesso tempo l'adozione di una tecnologia che garantirà, nel futuro, un risparmio energetico consistente e un abbattimento dei costi di manutenzione"... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 1 year ago
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La March de Noel 2023 ad Aosta
L’atmosfera del Natale, ad Aosta, comincia dal 25 novembre quando, fino al 7 gennaio 2024, le vie e le piazze del centro storico della città diventeranno un suggestivo Mercatino di Natale a cielo aperto.         Noto come Marché Vert Noël, il mercatino si trova in alcuni luoghi simbolo del capoluogo della Valle d’Aosta, come le piazze Roncas, Caveri e Giovanni XXIII, conosciuta anche come piazza della Cattedrale, che ospiteranno un villaggio alpino, ricco di idee regalo per celebrare al meglio il Natale. Saranno i manufatti di artigianato valdostano, come gli affascinanti oggetti in legno, oltre ai prodotti enogastronomici del territorio, gli oggetti d’antan, le ispirazioni nordiche, a riempire i banchi delle casette in legno della tradizione natalizia, in grado di trasportare un contesto magico nel cuore della città per poter accedere a regali insoliti. L’occasione è anche utile per cogliere l’opportunità di immergersi in un contesto archeologico di grande bellezza. Infatti, il percorso del Marché Vert Noël, che è anche interamente accessibile ai disabili, si snoda in tre piazze che fanno parte del tessuto romano e medievale della città ed è una preziosa iniziativa per scoprire le vestigia dell’antica Augusta Pretoria. Tra queste ci sono il Criptoportico, straordinaria testimonianza della città antica, che sorge proprio a lato della Cattedrale, nell’area dove anticamente sorgeva il foro cittadino, e il Museo Archeologico Regionale, che ha sede in piazza Roncas, oltre al poco distante complesso monumentale di Sant’Orso. Il Marché Vert Noël 2023 è aperto al pubblico tutti i giorni nel centro storico di Aosta, con ingresso gratuito, a partire dal 25 novembre fino al 7 gennaio 2024, dalle 11 alle 20 e il sabato e la domenica già dalle 10, il 25 dicembre e il 1 gennaio 2024 dalle 15 alle 20. Aosta venne fondata dai Romani nel 25 a.C. col nome di Augusta Praetoria Salassorum, ed è un modello esemplare di urbanistica romana, ancora riconoscibile e, per l’importanza, fu definita la Roma delle Alpi. Di notevole importanza nel centro della città sono la Collegiata di Sant’Orso con la basilica paleocristiana di San Lorenzo, la chiesa romano gotica, il campanile del XII secolo, il priorato quattrocentesco, il famoso chiostro istoriato romanico e nella centrale Piazza Chanoux si trovano il Municipio ottocentesco in stile neoclassico e il settecentesco Hotel des Etats. Read the full article
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oqposto · 2 years ago
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Usi & Costumi
Mentre in tutta Italia già da qualche tempo è usanza per le squadre di calcio, scendere in campo tenendo per mano dei bambini, ad Angri come al solito riusciamo sempre ad essere un passo oltre il cosiddetto “politicamente corretto”, ma di questo parliamo dopo. Si sa il calcio è una passione che coinvolge milioni di persone che si ritrovano accomunate per il tifo verso una squadra aldilà di qualsiasi barriera sociale, economica o culturale. Il tifo viene spesso definito una fede e forse per questo ad Angri si creano incresciose commistioni tra i colori della squadra di calcio e quelli del manto di San Giovanni Battista.  Già il fatto che nello stadio cittadino (credo caso raro se non unico nel suo genere) sia stato realizzato un murales con l’effige del santo patrono, lascia intendere che la devozione per il Battista sia molto radicata anche tra i tifosi, al punto da consentire di prendere a pallonate il volto di San Giovanni; a conferma di ciò vi è anche il maldestro tentativo, per mano di alcuni gruppi di tifosi, di installare una teca contenente la statua del Santo nei Giardini di Villa Doria: progetto sostenuto da alcuni consiglieri, benedetto dal parroco della Collegiata alla presenza del nostro meritato sindaco e bocciato (come da norme in vigore) dalla Soprintendenza di Salerno ed Avellino. Tornando all’incipit, ad Angri, probabilmente perché si sente troppo la mancanza del Santo tra le strade cittadine, cosa si sono inventati i tifosi grigiorossi? Prima della partita casalinga di domenica scorsa (16 aprile n.d.r.) hanno fatto scendere in campo due ragazzini che trasportavano a spalla una particolare effige di San Giovanni, e qui l’ingerenza della fede religiosa nella fede calcistica e viceversa, ha agitato i cuori di tanti uomini e donne angresi. Tanti i commenti social a sostegno dell’originale iniziativa, ma più di tutti  è saltato agli occhi quello del nostro meritato sindaco che, supportando con le sue parole le fotografie pubblicate, ha stigmatizzato positivamente l’accaduto auspicando un presto ritorno della statua del Santo tra la gente di Angri. Fermo restando che ognuno può esternare la sua fede (religiosa o calcistica) come meglio crede ma sempre nel rispetto dell’altro, come si può collocare nella vita reale un simile episodio? Se per una preghiera a scuola (o poco più), una maestra in Sardegna è stata sospesa dal lavoro, quale azione bisognerebbe intraprendere per contrastare chi continua a mescolare sacro e profano? Se in tutti gli ambienti lavorativi, sociali, di svago e di cultura, si “predica” la parità, l’uguaglianza ed il rispetto altrui, qual è il significato di quello che è successo domenica scorsa? Perché chi va allo stadio per la partita di pallone deve essere testimone di un simile delirio? La verità è che ad Angri gli usi diventano abusi e chi dovrebbe tutelare i costumi di ognuno di noi, pur di mantenere la sua posizione, si inchina meschinamente all’onda lunga della povertà culturale. Questo è quello che penso, ma mi tocca fare i conti con la realtà: San Giovanni, dopo aver fermato la lava del Vesuvio ed il terremoto del 1980 ha fatto un altro miracolo? La squadra grigiorossa non vinceva in casa da cinque mesi, dopo l’ingresso in campo della sacra effige, gli uomini di mister Sanchez hanno vinto 2 a 0…
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morelin · 4 years ago
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Morbegno
Morbegno (Sondrio) non è terra solo di cantine e bitto. Nel suo centro storico, il dedalo di viette vi condurrà a palazzi, angoli affrescati e chiese da scoprire in un’atmosfera tranquilla e rilassata.
Il tour inizia dal vecchio ponte sopra il fiume Bitto sul quale troviamo ad accoglierci la statua di San Giovanni Nepomuceno, protettore dalle inondazioni.
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Palazzi affrescati, balconcini e battenti di portoni in ferro battuto ci accompagnano poi fino in Piazza Marconi o Piazza delle Tre fontane, nome che deriva proprio dalla fontana che vi si trova al centro.
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Rimanendo in tema di palazzi, di notevole bellezza è il Salone d’onore di Palazzo Malacrida, più volte definito il più bel palazzo veneziano fuori da Venezia.
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Merita una visita la Collegiata di San Giovanni Battista, l’edificio barocco più importante della Valtellina.
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Dietro l’imponente facciata si nasconde una vera e propria pinacoteca dove Pietro Ligari, il massimo artista valtellinese, è il principale protagonista; per questo motivo la chiesa viene definita anche “tempio ligariano”. Inoltre, la collegiata vanta importanti reliquie tra le quali la Sacra Spina donata dal vescovo morbegnese Feliciano Ninguarda.
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Un altro luogo di culto da visitare che si trova un po’ al di fuori del centro cittadino è il Santuario dell’Assunta. La struttura rinascimentale con influenze bramantesche custodisce una bellissima ancona lignea che racchiude un affresco tardo-gotico, una Madonna col Bambino in trono, che è da sempre ritenuta immagine miracolosa.
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Ultima tappa, una sosta per ammirare la struttura del Ponte di Ganda costruito nel 1778, ponte che per molti secoli è stato l’unico attraversamento stabile e sicuro nella parte bassa dell’Adda.
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sciatu · 4 years ago
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Catania la Collegiata, Ispica Maria Annunziata, Modica Cattedrale, Noto Cattedrale, Scicli San Bartolomeo, Scicli San Michele, Scicli San Giovanni, Ragusa la Cattedrale e San Giuseppe, Petralia Soprana Santa Maria di Loreto,
Quando muore il sognatore, cosa succede al sogno? In miei due post precedenti, ti ho raccontato le premesse del Barocco Siciliano con Pietro Novelli a rappresentare la raffinatezza raggiunta ad inizio del 1600 nell’arte siciliana e con padre Tommaso Napoli a rappresentare gli influssi che dal nord Europa verso la fine del 1600raggiungevano la Sicilia. Padre Tommaso infatti, tornando dalla corte asburgica viennese, aveva portato con sé centinaia di disegni e tavole rappresentanti l’architettura che si stava sviluppando nel nord Europa. Essendo diventato Architetto del Regno, fu certamente il riferimento per i giovani architetti del suo tempo e sicuramente mostrò il bello che stava riempiendo i regni continentali. Cosi Guarino Guarini, nelle sue nuove chiese progettate per la ricca Messina mercantile, ne aveva subito l’influsso e così, indirettamente, il gesuita Angelo Italia e da qui a seguire fino ad arrivare Rosario Gagliardi che realizzò le più belle chiese barocche della Val di Noto. Gagliardi fu maestro non tanto nell’invenzione, ma nel riadattare spazi, ruderi di chiese antecedenti e prospettive esistenti per creare il suo sogno architettonico, verticale, aereo, scenografico e innovativo. In certi casi fu un ricostruire tra vincoli pratici, committenti incerti e limiti strutturali inconsueti. Per questo molte delle opere di Gagliardi, benché da lui progettate o da lui ispirate, furono realizzati e conclusi molto dopo la sua morte, passando di mano in mano, con la continua penuria di sovvenzioni e cambiamenti non programmati. Alla fine però il suo sogno gli è sopravvissuto, forse non per come inizialmente l’aveva immaginato, ma sicuramente il risultato, per noi uomini moderni, che abbiamo bisogno di macchine, computer e materiale speciali per realizzare quanto pensiamo, il risultato è fantastico.
When the dreamer dies, what happens to the dream? In my two previous posts, I told you about the premises of Sicilian Baroque with Pietro Novelli to represent the refinement reached at the beginning of the 1600s in Sicilian art and with Father Tommaso Napoli to represent the influences that from northern Europe towards the end of the 1600 reached Sicily . In fact, Father Tommaso, returning from the Viennese Habsburg court, had brought with him hundreds of drawings and tables representing the architecture that was developing in northern Europe. Having become Architect of the Kingdom, he was certainly the reference for the young architects of his time and certainly showed the beauty that was filling the continental kingdoms. Thus Guarino Guarini, in his new churches designed for the rich mercantile Messina, had suffered the influence and so, indirectly, the Jesuit Angelo Italia and from here to follow up to Rosario Gagliardi who built the most beautiful baroque churches in the Val di Known. Gagliardi was a master not so much in invention, but in re-adapting spaces, ruins of previous churches and existing perspectives to create his architectural, vertical, aerial, scenographic and innovative dream. In some cases he was a reconstruction between practical bonds, uncertain clients and unusual structural limits. For this reason many of Gagliardi's works, although designed by him or inspired by him, were made and completed long after his death, passing from hand to hand, with the continuing shortage of subsidies and unscheduled changes. In the end, however, his dream survived him, perhaps not as he initially imagined it, but certainly the result, for us modern men, who need special machines, computers and materials to achieve what we think, the result is fantastic.
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perfectlysassypoetry · 4 years ago
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A San Quirico d’Orcia, all’interno della Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta, celebrati il 16 giugno, si trova una bellissima pala d’altare quattrocentesca con la Madonna col Bambino, gli angeli e i santi su uno sfondo dorato, di Sano di Pietro, 1405-1481. Sono riconoscibili sulla sinistra san Giovanni Battista e san Quirico e sulla destra san Fortunato e san Giovanni Evangelista. Nella lunetta, invece, sono rappresentati la Resurrezione e la Discesa di Cristo al Limbo. La predella, rimaneggiata, presenta storie della Vergine. L’artista senese realizzò nella sua bottega numerose pale d’altare, nelle quali a una codifica delle immagini dei santi fanno spesso riscontro, nelle storie dipinte, un piglio vivace e delicate gamme cromatiche.
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goticoabruzzese · 6 years ago
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Il 5 febbraio cade la ricorrenza liturgica di Sant'Agata, forse la martire cristiana più venerata dalle donne per via del seno - attributo femminile per eccellenza - che le fu strappato con delle tenaglie durante il martirio. Il folklore abruzzese non poteva di certo "trascurare" questa santa vissuta in Sicilia nel III secolo d. C. e patrona di Catania: una antica leggenda, infatti, la lega al torrente Piomba, nelle vicinanze di Città Sant'Angelo (Pescara). «Il 5 febbraio di moltissimi anni fa, lungo il Torrente Piomba, una contadina faceva il bucato. Una comare che passava le disse: - Come, oggi è Sant'Agata e tu lavori ?! - Santa gatta ?! - No, Sant'Agata.. - Non sapevo che ci fosse una gatta santa. - No, ti ripeto, è Sant'Agata. - Santa gatta, santa gatta, santa gatta! Non aveva finito di dire così che la contadina sprofondò con la sua conca. Da quel giorno esiste laggiù, sulla sponda sinistra della Piomba, una buca d'acqua calda che gorgoglia come se bollisse.» L'importanza di Sant'Agata per Città sant'Angelo, così come il gemellaggio cultuale e culturale tra l'Abruzzo e la Sicilia, è stato ulteriormente suggellato la scorsa estate, con l'esposizione del Velo di Sant'Agata (conservato a Catania) nella Collegiata di San Michele Arcangelo il 21 e 22 luglio. A Castelvecchio Subequo, in provincia dell'Aquila, si trova una chiesetta rurale intitolata a Sant'Agata risalente al 1114, edificata sui resti di un tempio dedicato a Ercole. Di fronte alla chiesa è situata la fonte trecentesca in cui avviene il rito taumaturgico della “immersione” delle pagnotte di S. Agata il 4 di febbraio; uno dei tanti riti cristiani eredi delle pratiche pagane idroterapiche basate sulle proprietà curative dell'acqua. [Immagine: Giovanni Lanfranco, "Sant'Agata visitata in carcere da San Pietro e dall'angelo", 1614 circa] @rodja_80 https://www.instagram.com/p/BtgzjCyHV_O/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=us16g8hvp6c5
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bigarella · 2 years ago
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Imperia: Collegiata di San Giovanni Battista
Imperia: Collegiata di San Giovanni Battista
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pietroalviti · 2 months ago
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Ceccano accoglie don Italo, nuovo arciprete
Ci sarà sabato alle 17,30, l’ingresso nella Chiesa Collegiata di San Giovanni Battista del nuovo arciprete di Ceccano, don Italo Cardarilli
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Perché visitare Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Teme?
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Perché visitare Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Teme? I racconti della Contessa Anna La via degli asini, benessere e menù a base di fiori e frutti dimenticati Continuando nel nostro itinerario sull'Appennino tosco-emiliano, consigliando la visita a tre località attigue, ognuna con proprie caratteristiche uniche: Brisighella, Riolo Terme e Casola Valsenio. I tre scogli di selenite, sui quali sorgono la Rocca Manfrediana, la Torre dell'Orologio e la Basilica del Monticino dominano il paesaggio di Brisighella (RA), sorta alla fine del 1200 attorno alla prima rocca, edificata dal condottiero Maghinardo Pagani. Nel XIV Secolo, fu iniziata la costruzione della Rocca Manfrediana, ultimata sotto la Serenissima Repubblica di Venezia, che dominò su Ravenna dal 1411 al 1509. Brisighella deve la sua fortuna economica alle cave di gesso, sovrastanti il paese; il minerale era trasportato con asini, che transitavano per quello che inizialmente era stato il primo bastione a difesa del borgo, ora è conosciuto come Via degli Asini, forse unica strada medioevale sopraelevata e coperta, che prende luce da una serie di arcate.
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Tre sono gli edifici religiosi di particolare interesse: la Chiesa di Santa Maria degli angeli e la Collegiata di San Michele Arcangelo, in cui sono conservati dipinti del Palmezzano, allievo di Melozzo da Forlì, col quale costituisce il nucleo della scuola forlivese di pittura; la Pieve di San Giovanni in Ottavo o del Thò, in stile romanico, già menzionata in un primo documento del 909. Da Brisighella in pochi minuti si arriva a Riolo Terme. Tra il 1494 e il 1499 feudo di Caterina Sforza, che lo dotò della rocca. Nel 1870, nella cornice di un parco secolare, fu avviata la costruzione delle Terme, aperte al pubblico il 24 luglio 1877. Certificate dal Ministero della Salute “Stabilimento Termale 1° Livello Superiore”, per la presenza di acque medicali e del finissimo fango sorgivo dei vulcanetti di Bergullo, sono particolarmente adatte per riabilitazione motoria e respiratoria. E' presente anche un Centro di Medicina Estetica. Da Riolo Terme, si arriva a Casola Valsenio, costeggiando il Parco regionale della Vena del Gesso romagnola, una "Formazione gessoso-solfifera" di epoca Messiniana, circa 6,5 - 5,5 milioni di anni fa, che si estende dal Piemonte alla Sicilia, ma che solo qui raggiunge affioramenti così evidenti. Nell'area di Casola Valsenio sono stati rinvenuti resti archeologici, risalenti a etruschi, galli e romani, ma la storia del borgo inizia nel 1216 con la distruzione da parte dei faentini del castello di Casola, che sorgeva nella collina sovrastante. Da visitare, l'Abbazia di San Giovanni Battista in Valsenio e la Villa il Cardello, antica foresteria dell'Abbazia, nonché abitazione del famoso poeta e scrittore Alfredo Oriani (1856-1909), oggi adibita a sua casa-museo. Ma nella sua storia recente Casola Valsenio è famosa per le sue manifestazioni: "Erbeinfiore", ultimo fine settimana di maggio; nel Giardino delle Erbe "Augusto Rinaldi Ceroni" si tiene un'esposizione di fiori utilizzati in cucina e per il benessere del corpo.
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"Festa dei Frutti Dimenticati", come azzeruole, giuggiole, cotogni, pere volpine, mele della rosa, nespole, avellane, sorbe e corbezzoli, unificata alla "Festa del Marrone di Casola".
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Nel centro storico, tutti i venerdì di luglio e agosto, si tiene il Mercatino Serale delle Erbe. Da queste manifestazioni hanno tratto spunti molto interessanti e gustosi alcuni ristoranti di Casola, che, in base alla stagione, propongono interi menù a base di fiori e frutti dimenticati. Segnaliamo l'antesignano Ristorante Fava, con i suoi piatti da contemplare, ma anche da gustare.  
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jmmultimediadev · 4 years ago
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Grottammare Alta, un viaggio tra terra e mare
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Grottammare Alta, un viaggio tra terra e mare
Tra le località più fotografate delle Marche c'è il borgo di Grottammare Alta che regala uno splendido panorama sul mare dagli intensi contrasti cromatici tra il blu dell'Adriatico e il bruno del cotto che ne compone il borgo.La posizione cruciale per il controllo dei confini la rese protagonista di una lunga serie di attacchi, ingerenze e alcune frane che ne cambiarono lentamente l'aspetto. Lo sperone roccioso su cui si aggrappa era, in passato, molto più vicino al mare e gli abati di Farfa, che nelle vicinanze avevano eretto la corte di San Martino al Tesino, lo scelsero per farne una fortificazione di guardia. Gli abati, protetti da papi e da bolle imperiali per tutto il XII secolo, furono costretti a cedere la loro Grottammare a Fermo nei primi anni del Duecento anche se i fermani riuscirono ad arginare con fatica i tanti nemici che aspiravano alla sua conquista.Un annus orribilis fu il 1451 quando una grossa frana ne distrusse le mura e buona parte delle abitazioni lasciando la popolazione esposta alle numerose scorrerie di pirati che si muovevano nell'Adriatico fino alla conquista degli ottomani nel 1525. Quando Fermo riuscì a recuperare Grottammare iniziò la ricostruzione delle mura, ma la crescita della città fu sostenuta soprattutto dall'intenso impegno di papa Sisto V che qui nacque nel 1521 con il nome di Felice Peretti e promosse opere assistenziali e culturali, nuovi scambi commerciali, la costruzione di palazzi e chiese di grande valore artistico.Alla fine del Settecento una nuova frana cambiò l'aspetto di Grottammare, questa volta non toccò alle mura che rimasero intatte, ma al porto che venne completamente interrato modellando una nuova zona pianeggiante dove si sviluppò un elegante borgo sulla costa frequentato fin dall'Ottocento da raffinati visitatori, alcuni anche prestigiosi come Franz Liszt, che hanno fatto nascere preziose ville liberty attorniate da ameni giardini con le palme, fino a divenire una della località balneari più frequentate dai turisti di oggi.Il nostro tour vi propone un giro partendo da Piazza Peretti con la famosa loggia panoramica che è ormai un must di tutti i social. Sono chiamate anche "Logge dell'Arancio" perché la tradizione racconta di un albero di arancio piantato al centro della piazza proprio da Sisto V. In realtà la coltivazione degli agrumi in questo fazzoletto di terra non rappresentava un'eccezione, ma una vera regola di lunga tradizione. Per visualizzare a tutto schermo fare doppio click all'interno del Virtual Tour. Dalle logge si accede al Museo il Tarpato che raccoglie le opere di Giacomo Pomili detto il Tarpato (Grottammare 1925 - 1997), un pittore autodidatta che potrebbe essere ascritto tra gli artisti naif e folk, pazzi e instabili, ma che ha realizzato una sua visione del mondo svincolato da qualsiasi logica creando oniriche visioni e pezzi di sogni dai colori potenti. Subito relegato tra le fila degli artisti locali che ritraggono il solo paese di provincia, Pomili è oggi sempre più apprezzato dai critici e dal pubblico per l'immediatezza con cui ha saputo leggere e tradurre in immagini l'anima della sua terra.
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Precedente Successivo Questo bel loggiato che guarda il mare sorregge anche il neoclassico Teatro dell'Arancio, ascritto tra i "Teatri Storici delle Marche" e progettato da Pietro Maggi (Bruzella, Canton Ticino, 1756 – Colonnella, Teramo, 1816). Fu costruito completamente in legno con tre ordini di palchi rifiniti con dorature. Abbandoni e rifacimenti ne cambiarono l'aspetto fino alla versione attuale frutto del restauro del 2003 quando l'ingresso dalle logge, ancora visibile perché murato, fu chiuso a favore di una scalinata a fianco della torre civica. Al centro della facciata è posta la statua di bronzo di Sisto V realizzata da Stefano Interlenghi nel 1794. Nella piazza campeggia anche al chiesa di San Giovanni Battista che custodisce il Museo Sistino con i preziosi oggetti che papa Sisto V regalò alla sua città esposti insieme ai dipinti di Vittore Crivelli e Vincenzo Pagani.Spostandosi verso nord, al centro di una balconata sul mare, si trova la semplice, ma austera chiesa di Santa Lucia voluta da Sisto V nel luogo dove era la sua casa. Fu progettata da Domenico Fontana (Melide, Svizzera 1543 – Napoli, 1607), ma il papa non riuscì a vederne il completamento per il sopraggiungere della morte il 27 agosto del 1590. A decidere la continuazione dei lavori fu sua sorella Camilla Peretti come narra la scritta sull'architrave del portone di ingresso "Dive Lucie Camilla Pirieeta Dicavii". Fu terminata nel 1595 e papa Clemente VIII le conferì il titolo di Collegiata l'anno seguente.Ritornando alla piazza e scendendo di pochi metri in direzione sud, si arriva al Largo Porta Maggiore con uno sguardo sull'infinito del mare. Qui si trovano in mostra le rovine della vecchia porta probabilmente costruita nel 1529, quando tutte le mura furono rinforzate, e poi abbattuta nel corso dell'Ottocento per aprire una strada più comoda per raggiungere la piazza.Dal Largo si arriva al simbolo di Grottammare: il Torrione della Battaglia. Tutto a mattoni con pianta circolare ha la sommità percorsa da beccatelli piombanti abbelliti da sinuosi merli ricurvi cha lasciano aperto il belvedere sul mare. Questa torre è frutto di quell'opera di rafforzamento difensivo avvenuto nel Cinquecento dopo il saccheggio dei pirati provenienti da Dulcigno, città del Montenegro, conosciuta all'epoca come un covo di pirati turchi.Se Sisto V è stato figlio illustre di Grottammare, nel Novecento la città ha dato i natali anche al grande artista Pericle Fazzini (Grottammare 1913 – Roma 1987) autore della Resurrezione esposta nella Sala Nervi in Vaticano e di opere che sono custodite in tutti i più rinomati musei. A Grottammare ha lasciato molte delle sue creazioni oggi disposte lungo un percorso cittadino che parte dal mare per giungere al borgo alto.BibliografiaDragosei, Il Papa & l’Architetto, Gangemi Editore, 2015.Addazi, Grottammare: popolo, territorio, arte, storia, 1998.Appella, Pericle Fazzini, Libreria dello Stato, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 1994.Marini, Storia della terra di Montottone nelle Marche pel Dottore Achille Marini, 1863.Linkhttps://www.comune.grottammare.ap.it/ https://www.comune.grottammare.ap.it/servizi/musei-comunali/ https://www.papasistov.it/it/ http://museisistini.it/ Il Tarpato | Facebook Read the full article
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personal-reporter · 4 years ago
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La chiesa di Santa Maria Nuova a Lu Monferrato
La chiesa di Santa Maria Nuova a Lu Monferrato
Tra le colline del Monferrato… La chiesa parrocchiale di Santa Maria Nuova situata nella parte alta di Lu Monferrato, risale al XIV secolo, quando papa Sisto IV soppresse la pieve e collegiata di San Giovanni di Mediliano, trasferendo ogni sua prerogativa a favore della chiesa di Santa Maria Nuova. Continue reading
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veronacom · 4 years ago
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Chiesa di San Giovanni in Valle La storia di San Giovanni in Valle è storia di tre chiese: la cripta risale ai secoli V-VI e fu costruita su un antico cimitero paleocristiano; la seconda chiesa fu eretta dai Longobardi nei secoli VI-VII e fu distrutta dal terremoto del 1117; la chiesa attuale risale al 1120, e fu ricostruita sulle rovine della precedente. Fu pieve battesimale con arciprete e “collegiata” di confratelli. Architettura ed arte. In stile romanico, con la facciata e i fianchi in tufo, a tre navate e tre...
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jakecarson90 · 4 years ago
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⁣ Samsung Galaxy Note 10+⁣ Taken on 13/02/2021.⁣ ⁣⁣ There's a little-known yet stand-out itinerary in the province of Novara that I'd highly recommend to art and history lovers out there.⁣ ⁣ It's called 'Itinerari D'Arte nel Novarese' that leads you to remarkable Romanesque churches in historical towns like Romagnano Sesia, Briona, Bellinzago Novarese, Sizzano and Biandrate. There are a few more on the list that are historically significant owing to their 'ricetto' such as Ghemme and Carpignano Sesia.⁣ ⁣ The funny thing about this itinerary was that I came across it while walking through the subway at the train station in Novara rather than, say, at a tourist information office.⁣⁣ ⁣ Swipe through these photos of fascinating frescoes that I took this morning in the 'Collegiata di San Colombano' (Collegiate Church of San Colombano) in Biandrate, about 15km west of Novara.⁣ ⁣ The origins of this church go back to the 12th century at a time when it was incorporated into the walls of 'il Castello dei Conti di Biandrate' ('the Castle of the Counts of Biandrate') whose remains are still visible.⁣⁣ ⁣ The frescoes, possibly the work of Giovanni de Campo, date from the 15th Century and include scenes from 'il Giudizio Universale' ('the Last Judgment') on one section of the wall and symbols of the four Evangelists on the central vault of the atrium.⁣⁣ ⁣ These frescoes were fairly difficult to capture with my Canon camera in poor lighting conditions, so I used my Samsung Galaxy phone instead.⁣ ⁣ 𝗛𝗼𝘄 𝘁𝗼 𝗴𝗲𝘁 𝘁𝗵𝗲𝗿𝗲:⁣ ⁣ If you fancy starting your art itinerary in Biandrate, catch a bus with 'STN' from outside Novara train station on the Novara–Vercelli line. It's also worth stopping at Vicolungo for its impressive castle 🏰. ⁣⁣ ______________________________________⁣⁣ ⁣⁣ #Biandrate #Ig_Novara #VisitPiemonte #IgersNovara #Italia #Italy #Affreschi #ItaliaSegreta #SmartPhonePhotography #SamsungGalaxy #MasterGallery #Masterpiece #InstaTravel #Piedmont #Italy_Hidden_Gems #Ig_Piemonte #PiemonteConte #Scatti_Italiani #IgersItalia #VolgoItalia #VolgoNovara #VivoPiemonte #ArtOfVisuals #FlashesOfDelight #Italy_Illife #PiemonteDaScoprire #NeverStopExploring #TravelDiaries (at Biandrate) https://www.instagram.com/p/CLOfMrqlWgh/?igshid=1w84mbbf0g7cg
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collasgarba · 4 years ago
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Il console scocciato faceva finta di impressionarsi
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