#collana rosa
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Il fascino delle collane con orsetti fucsia
La ricerca della collana perfetta può essere un viaggio emozionante e personale, specialmente quando si tratta di trovare quel pezzo unico che cattura non solo l’attenzione ma anche il cuore. Tra le varie opzioni disponibili, una che spicca per la sua vivacità e originalità è la collana con orso fucsia. Questo accessorio non è solo un gioiello, ma un’affermazione di stile che combina l’innocenza…
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" C'è un momento nella storia di ogni famiglia in cui si appare felici a se stessi. Magari non lo si è affatto. Ma lo si porta scritto in faccia: io, famiglia da poco composta, sono nella mia pienezza e necessità, sono il cibo per l'occhio altrui, sono la carne terrena che imita la carne divina, sono la Famiglia nella sua beatitudine terrena. La si lascia stampata nelle fotografie questa felicità, sprizza dagli occhi, dai vestiti, dall'unità interna, da quel chiedersi, cercarsi, spingersi, annusarsi che abbiamo in comune con gli animali. Dopo, non si sa come, tutto si rompe, prende a sfaldarsi. La rosa ha dato il meglio di sè, ora perde i petali a uno a uno e assomiglia più a un dente cariato che a un fiore. L'odore è l'ultima cosa che se ne va; quel leggero sentore di carni addormentate, di fiati teneri e giovanissimi, quel profumo di necessità che costituisce la perfezione della famiglia nel suo nascere. È orribile trovarsi adulti, ormai usciti da quel paradiso dei sensi e degli odori, e capire di avere conservato quella felicità solo in qualche fotografia. Un singulto nel ritrovare nelle narici quegli odori di letti materni e sapere che sono persi per sempre. "
Dacia Maraini, Bagheria, (collana La scala), Milano, Rizzoli, 1993¹; pp. 101-102.
#Dacia Maraini#Bagheria#libri#letteratura italiana del XX secolo#romanzi#letture#letteratura degli anni '90#citazioni letterarie#narrativa italiana#Sicilia#relazioni familiari#padri e figli#passato#rimpianti#crescere#adultità#infanzia#famiglia#parenti#fotografie#felicità#odori#storie#Topazia Alliata#nostalgia#emozioni#sentimenti#lontananza#scrittrici#Fosco Maraini
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io felice perché mamma mi ha regalato una collana in perline di corallo rosa stupenda
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Recap prima seconda terza quarta quinta serata:
• mi sono persa la banda che suonava rip
• morandi voleva suonare pure lui sta lì con la chitarra, l'anno prossimo propongo il fanta ma per i presentatori, voglio godere del panico conseguente
• elodie decide di far svenire tutt* causa nosebleeds stile anime con quel vestito signorina miss elodie darling what are you wearing and can we have gay sex i mean have gay sex i mean expl
• qualuno grida a elodie di sposarlo dalla platea e honestly mood
• straguzzo? What are the young kids up to these days? Ama imperterrito acconsente
• colla zio meglio? colla zio bravi? colla zio carucci?
• il vestito di mara sattei è un si per me
• tananai in direttissima dal (suo?) matrimonio col completo il fiore e tutto
• ferragni in her little blue dress & gold breastplate era with gold catenaccio incluso... im confused, what's not clicking?
• giorgia casts santino di ama e finalmente tira fuori la voce e ci ricorda di essere giorgia (i just had a totally unrelated war flashback bad phrasing bad phrasing ffff). Also, she was wearing a cotta di maglia (to defend her spot in the classifica? The hordes of frothing fans? Stuff)
• coladimasplash fantastici come al solito la frase delle seychelles suona come l'assolo di javert dei les mis this is the hill im willing to die on today
• diretta ig cringe ft. ferragni con yet another body shaped dress (?)
• a gino paoli non frega di cantare he came for the tea and that's what he wants to spill all over the stage LET THE MAN TALK AMA
• raga che dire, rosa chemical came here to slay e ci è riuscito. Not female presenting pierced nipples di fuori per il fanta, la canzone è un bop, è vestito da cameriere fetish ma who cares, siamo tutti collectively esplosi visto che
• LIMONE LIMONE SIGNORA IL LIMONEEE rosa chemical fa una lap dance a fedez in platea poi lo limona in maniera molto french live e lo rapisce portandolo sul palco a ballare, nel mentre fedez sorride e annuisce e chiara boh conta i follower da dietro le quinte i guess. Da due a tre il passo è breve e rosa ha deciso che volere è potere good for him
• achille lauro ha strappato la federa del divano dal cadavere dei potroneesofà guys e l'ha indossata per cantare wow
• ah no sono qui. Non si scappa dai poltroneesofà. Loro ti troveranno. Sempre.
• cmq achille e rosa separati uno al suzuki e l'altro all'ariston per non far scomunicare tutta la città causa orgia in diretta i guess dati i precedenti
• ciuri ribattezza achille cristina d'avena e chi può dargli torto quest'anno. Ciuri uno di noi se ci stai leggendo we love you ciuri💖
• cugini di campagna che vogliono rompere la barriera del suono con gli acuti cute e vestiti arcobbbaleno i approve
• parte cringissima della ferragni che invoca il nome dei meme invano e cerca di far entrare ama nel giro mostrandogliene due tre cringissimi di cui uno dal profilo insta di fedez pls stop. Stendiamo un velo pietoso e perdoniamo chi non sa di cosa parla
•mr rain si esibisce (con meno bambini del solito mi dicono?? Idk non so contare, were they disappeared? Did the poteri forti (amadeus) remove hostile entities (bimbi milanisti)? Thats sus)
• in questa notte di sole furore furore diventa decisamente on point per i limoni serali odierni oh how the tables turn
• a una certa ama ha fatto una diretta e uno da dietro faceva i segnali di fumo nei suoi 3 secondi di fama i stan
• levante normale direi (?)
• ornella vanoni wanders on stage. It's her time to sing. Maybe. She finishes. Delira. Says la gara mi fa morire. Amadeus le dà un mazzo di carciofi. Lei li conta e dice che alla rai sono tirchi. E i carciofi a Milano fanno schifo. I understood none of *gestures* this
• LDA embraces the glitter nel pigiamino look.
• someone walks on stage i do not know her she speaks in napoletano ama speaks in napoletano i have no idea what just happened but that dress tho 👀👀👀 respectfully🙌🏻
• ah la ferragni da un'oretta ha una collana a forma di utero? Tipo? D'oro placcato obv
• chiara ha l'ennesimo momento cringe e regala ad anna moglie di gianni la sua sciarpetta bianca patentata da meme con su scritto pensati divorziata buon matrimonio or something
• Olly in rapprensentanza formale del gesticolare compulsivo made in italy uno di noi
• addetto alle telecamere dell'ariston che deve pulirle dalla bava la saliva il rossetto il covid dopo ogni esibizione causa fantasanremo you have my thoughts my prayers and my sword
• i 31 articolano la canzone noo oerché mi tirate i pomodori faceva ridere nella mia testaa
• uhmmmm... will... ha cantato... *eyes slowly closing*
• leo alla riscossa (?), alla fine la canzone è carina e lui si fa valere. MA I BUCHI DIETRO ALLA GIACCA SONO PER I DUE CUORI?? SONO SEMPRE STATI LÌ ANCHE SE È LA PRIMA VOLTA CHE LI VEDO?? doctor who confirmed
• I used the ouija board as a JOKE why is anna oxa standing in my living room help me (ft. @sasukesexbomb). Anyways anna is sempre più sulla strada per diventare una sciamana maga magò una delle parche addetta al pianto greco ai funerali a questo punto i dont even know anymore
• OH GOD OH GOD OH GOD L'ULTIMO L'ULTIMO THIS IS ENDING I CANT BELIEVE IT anyways caruccia la canzone di sethu dai
• c c c c c lassifica del ca
• my worst nightmare: sanremo che ricomincia daccapo all'una e mezza di notte- ah no solo i top 5 in classifica
• che btw sono ultimo tananai mengoni lazza e mr rain
• obv io sono imparziale MA [REDACTED] NO DAI SU NON SI PUÒ SENTIRE *viene assassinata nel sonno dalle fan*
• 😴😴😴
• i bimbi di mr rain stanno a nanna PERCHÉ NOI DOVREMMO STARE QUI A VEDERE SANREMO ANCORA??? EH???
• no ma serio ama con la lettera di zelensky alle ore 2:13 di sabato sera? Uhhh guarda che stiamo tutti dormendo o quasi. Try again in prima serata next time.
• band ucraina? Ok. Magari coi sottotitoli era più d'impatto eh. Per dire. Un suggerimento. Visto che era, sai, in ucraino.
• una gioia BEN DUE GIOIE per i coladimasplash daje ve le meritate
• ULTIMO QUARTOO
• *gasps* mengoni primoo wow so unexpected much surprise
• no vabbe scherzi apparte sono ok con la classifica
• gianni che scopa un'ultima volta sul palco pun fully intended daje
Thank god siamo alla fine. Alright gays guys it's been real it's been fun it's been real fun ora tutti a ninne e ci si vede all'esc e/o l'anno prossimo direttamente. Notte a tutti ✨✨✨
#sanremo#sanremo 2023#ps feel free di darmi fastidio quanto volete in chat or whatever ormai siamo tutti sulla stessa barca#reduci da questo eterno purgatorio musicale che ci ha tenuti in ostaggio tutta la settimana#my askbox is open my dms tok etc etc non mordo lalala#recap quinta serata sanremo 2023#*too
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Pomeriggio di pioggia a casa e l'unica cosa che senti/vedi in tv o sui social è Sanremo quindi cosa ti viene in mente:
"PERCHÉ NON PROVARE A MIXARE LE CANZONI!"
È venuto fuori qualcosa tipo:
"MAH...COSA HO CREATO" e "MA È BELLISSIMO!!!"
Mi sveglio ed è passata solo un’ora
Non mi addormenterò
Ancora otto lune nere e tu la nona
Madre figlia,luna nuova,sorella amica mia Io ti do la mia parola
Ahia ia ia ia ia iai
Ahia ia ia ia ia iai
Mi chiamano con tutti i nomi
Tutti quelli che mi hanno dato
Ma nel profondo sono libera,orgogliosa e canto
(Sinceramente tua & Mariposa)
C’è una guerra di cuscini
Ma cuscini un po’ pesanti
Se la guerra è dei bambini
La colpa è di tutti quanti
Con linee immaginarie bombardate un ospedale
Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane
Non c’è mai pace
Ma il prato è verde,più verde,più verde
Sempre più verde(sempre più verde)
Il cielo è blu,blu,blu
Molto più blu (ancora più blu)
(Onda alta & Casa mia)
Ma di svegliarmi con accanto qualcuno
Per me l’amore è come un proiettile
Lo sai che sei un proiettile nel cuore però avevo il giubbotto
E lo sai,cercarti è un po’ come aspettare ad un semaforo rotto
(Click boom & Un ragazzo una ragazza)
Cosa siamo noi
Solo diamanti grezzi
Cadono in mille pezzi
Ma siamo fragili
Come la neve
Come due crepe
(Diamanti grezzi & Fragili)
Cosa ci fai qui
Non vorrai mica deludermi
Hai sciolto le catene che abbiamo stretto insieme
Per tenerci lontani
Non mi piace niente ma tu mi togli il respiro
Apnea
(Ti muovi & Apnea)
Affogo in una lacrima perché il mio destino è autodistruttivo
Copri le lacrime segreti da tenere,non farti scoprire
Lo sai che a casa non devon sapere,cosa dovrai dire
(Autodistruttivo & La rabbia non mi basta)
Nun less pnzat maij
Ca all’inizij ra storij er gia a fin ra storij p nuij
O ciel c sta uardann
E quant chiov e pcchè
Se dispiaciut p me e p te
Solo una stupida canzone per riuscire a riportarti da me
Soltanto un’ultima canzone per riuscire a ricordarmi di te
('I l' me,tu p' te' & Tu no)
Io sono pazza di me,di me
E voglio gridarlo ancora
Non ho bisogno di chi mi perdona io,faccio da sola,da sola
E sono pazza di me
Prima di te non c’era niente di buono
Come se
Tu fossi l’unica luce a dare un senso
E questa vita con te
È un capolavoro
(Pazza & Capolavoro)
Io che da sola
Non so stare
Ad occhi chiusi
Sopra la follia
Perché in giro da sola non resto
Anche la più bella rosa diventa appassita
Va bene,ti aspetto,ma non tutta la vita
(Fino a qui & Ma no tutta la vita)
La mia collana non ha perle di saggezza
A me hanno dato le perline colorate
Per le bimbe incasinate con i traumi
Da snodare piano piano con l’età
Eppure sto una pasqua guarda zero drammi
Tu non guardare indietro mai e vai uh uh
Non guardare indietro mai e vai uh uh
Non guardare indietro mai e vai uh uh
(La noia & Vai)
Tu che non mi ami
E io ancora che ti chiamo
Per dirti
Finiscimi
Fammi sentire quanto sono pessimo
Ma tu già lo sai
Che io non sarò mai
Un porto sicuro
In un mare calmo
Mi hai lasciato con l’amore in bocca
(Finiscimi & L'amaro in bocca)
Lasciarmi cadere nel vuoto per sentirmi vivo
Anche solo per un attimo
Rincorrere ancora quel brivido
Sarà fantastico
Morire ancora per te
Vorrei guardare il passato con te
Addosso al muro col proiettore
Viverlo insieme un minuto anche tre
Scappare per un po’ da Roma Nord
(Il cielo non ci vuole & Tutto qui)
Parliamone da soli in una notte di prigione
Con gli occhi spalancati e le labbra di silicone
Dammi un po’ di te,un pezzo dei Blur,un locale da spaccare
(Fammi vergognare)
Non paragonarmi a una bitch così
Non era abbastanza noi soli sulla jeep
Ma non sono bravo a rincorrere
5 cellulari nella tuta gold
Baby non richiamerò
(Governo punk & Tuta Gold)
E non sai come vorrei farne a meno
E lo sa solo Dio
Chi è più pazzo di me
Sotto questo mantello di cielo
E allora piove da quel buco sulle teste,
Sì,ma non fa niente.
Tanto si riparte:
Non so nemmeno dove.
(Pazzo di te & Ricominciamo tutto)
Ma abbracciami abbracciami che è normale
Stringerti forte è spettacolare
Come l’amore il primo giorno d’estate
Come i dischi belli che non scordi più
Come l’istante che ti cambia per sempre
Ma in fondo resti ancora e ancora
Io e te fermiamo il mondo quando siamo insieme
Anche se dura un secondo come le comete
Griderò,griderò il tuo nome fino a perdere la voce
Sotto la pioggia sotto la neve
Sospesi in aria come due altalene
(Spettacolare & Due altalene)
-la ragazza dal cuore nero♡
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Il suo cuore era così bello...rosso...era un regalo per chi ne era degno...rispettoso di quel valore
Era un cuore che donava profumato di rossa passione...come una rosa sbocciata in pieno sole
E dentro conteneva saggezza...non solo amore...la saggezza acquisita nel tempo come una collana bianca di perle
MaryVictory 🌹
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Le nostre ultime interazioni sono state così tanto intense da sembrare di essere state sceneggiate per una piece teatrale sull'amore maledetto di due persone che non si sanno volere bene.
A volte mi sorprendo a immaginare che dal nulla io possa ricevere un suo messaggio che, come in un brutto libro di una collana rosa venduto in edicola a 4,99€, mi dice: "Da quando mi hai detto che ti viene più voglia di scrivermi il sabato o la domenica, ogni fine settimana ho il telefono sempre vicino".
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Milo Manara: Maestro del Fumetto Sensuale
Maurilio "Milo" Manara è un fumettista italiano, conosciuto a livello internazionale per il suo stile sensuale ed elegante. Le sue opere, spesso caratterizzate da donne affascinanti e atmosfere oniriche, hanno esplorato tematiche come l'amore, l'erotismo e la psiche umana. Gli esordi e il successo Manara inizia la sua carriera alla fine degli anni '60 con storie erotico-poliziesche per la collana "Genius". La sua fama cresce negli anni '70 con la collaborazione al "Corriere dei Ragazzi" e con opere come "Lo Scimmiotto" e "El Gaucho". La consacrazione arriva negli anni '80 con "Valentina", la serie a fumetti che lo rende un'icona. Protagonista è la sensuale Valentina Pera, una fotografa che vive avventure erotiche e sentimentali in giro per il mondo. La serie ottiene un enorme successo, conquistando un pubblico vasto e diversificato. Stile e influenze Lo stile di Manara si distingue per la sua eleganza e raffinatezza. Le sue tavole, spesso acquerellate, sono caratterizzate da linee fluide e morbide, che delineano corpi femminili sensuali e atmosfere oniriche. Manara è stato influenzato da diversi artisti, tra cui Hugo Pratt, Guido Crepax e Balthus. Le sue opere, a loro volta, hanno ispirato numerosi fumettisti e artisti in tutto il mondo. Oltre Valentina Oltre a Valentina, Manara ha realizzato numerose altre opere di grande valore. Tra queste, ricordiamo "Il Gioco", "L'Histoire du Monde", "Hawaï", "Il Nome della Rosa" e "Caravaggio". Ha inoltre collaborato con scrittori come Hugo Pratt e Alejandro Jodorowsky, e con registi come Federico Fellini e Francis Ford Coppola. Un maestro del fumetto Milo Manara è considerato uno dei più grandi fumettisti di tutti i tempi. Le sue opere hanno innovato il linguaggio del fumetto, esplorando nuovi territori narrativi e visivi. La sua influenza sulla nona arte è immensa e il suo nome è ancora oggi sinonimo di sensualità, eleganza e maestria artistica. Curiosità su Milo Manara - Manara è stato insignito di numerosi premi, tra cui il Premio Yellow Kid al Salone Internazionale dei Comics di Lucca e il Grand Prix International du Festival d'Angoulême. - Le sue opere sono state tradotte in diverse lingue e pubblicate in tutto il mondo. - Manara è ancora attivo e continua a realizzare nuove opere. Artista a tutto tondo Milo Manara è un artista unico e visionario che ha lasciato un segno indelebile nel mondo del fumetto. Le sue opere continuano ad affascinare e ispirare lettori di tutte le età, confermandolo come un maestro indiscusso della nona arte. Foto di Pexels da Pixabay Read the full article
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La fuga di Pulcinella
Pulcinella era la marionetta più irrequieta di tutto il vecchio teatrino. Aveva sempre da protestare, o perché all'ora della recita avrebbe preferito andare a spasso, o perché il burattinaio gli assegnava una parte buffa, mentre lui avrebbe preferito una parte drammatica. - Un giorno o l'altro, - egli confidava ad Arlecchino, - taglio la corda. E così fece, ma non fu di giorno. Una notte egli riuscì a impadronirsi di un paio di forbici dimenticate dal burattinaio, tagliò uno dopo l'altro i fili che gli legavano la testa, le mani e i piedi, e propose ad Arlecchino: - Vieni con me. Arlecchino non voleva saperne di separarsi da Colombina, ma Pulcinella non aveva intenzione di portarsi dietro anche quella smorfiosa, che in teatro gli aveva giocato centomila tiri. - Andrò da solo, - decise. Si gettò coraggiosamente a terra e via, gambe in spalla. «Che bellezza, - pensava correndo, - non sentirsi più tirare da tutte le parti da quei maledetti fili. Che bellezza mettere il piede proprio nel punto dove si vuole». Il mondo, per una marionetta solitaria, è grande e terribile, e abitato, specialmente di notte, da gatti feroci, pronti a scambiare qualsiasi cosa che fugge per un topo cui dare la caccia. Pulcinella riuscì a convincere i gatti che avevano a che fare con un vero artista, ma ad ogni buon conto si rifugiò in un giardino, si acquattò contro un muricciolo e si addormentò. Allo spuntare del sole si destò e aveva fame. Ma intorno a lui, a perdita d'occhio, non c'erano che garofani, tulipani, zinnie e ortensie. - Pazienza, - si disse Pulcinella e colto un garofano cominciò a mordicchiarne i petali con una certa diffidenza. Non era come mangiare una bistecca ai ferri o un filetto di pesce persico: i fiori hanno molto profumo e poco sapore. Ma a Pulcinella quello parve il sapore della libertà, e al secondo boccone era sicuro di non aver mai gustato cibo più delizioso. Decise di rimanere per sempre in quel giardino, e così fece. Dormiva al riparo di una grande magnolia le cui dure foglie non temevano pioggia né grandine e si nutriva di fiori: oggi un garofano, domani una rosa. Pulcinella sognava montagne di spaghetti e pianure di mozzarella, ma non si arrendeva. Era diventato secco secco, ma così profumato che qualche volta le api si posavano su di lui per suggere il nettare, e si allontanavano deluse solo dopo aver tentato invano di affondare il pungiglione nella sua testa di legno. Venne l'inverno, il giardino sfiorito aspettava la prima neve e la povera marionetta non aveva più nulla da mangiare. Non dite che avrebbe potuto riprendere il viaggio: le sue povere gambe di legno non lo avrebbero portato lontano. «Pazienza, - si disse Pulcinella, - morirò qui. Non è un brutto posto per morire. Inoltre, morirò libero: nessuno potrà più legare un filo alla mia testa, per farmi dire di sì o di no». La prima neve lo seppellì sotto una morbida coperta bianca. In primavera, proprio in quel punto, crebbe un garofano. Sottoterra, calmo e felice, Pulcinella pensava: «Ecco, sulla mia testa è cresciuto un fiore. C'è qualcuno più felice di me?» Ma non era morto, perché le marionette di legno non possono morire. È ancora là sotto e nessuna lo sa. Se sarete voi a trovarlo, non attaccategli un filo in testa: ai re e alle regine del teatrino quel filo non dà fastidio, ma lui non lo può proprio soffrire.
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Gianni Rodari, Favole al telefono, Einaudi (collana Gli struzzi n°14), 1973⁷; pp. 107-108. [Prima edizione: 1962]
#Gianni Rodari#Favole al telefono#letture#racconti#leggere#scrittori italiani del '900#fiabe#letteratura del '900#bambini#favola della buonanotte#storie#anni '60#narrativa#burattini#raccolte di racconti#Pulcinella#Carnevale#Arlecchino#libri#citazioni letterarie#immaginazione#immaginare#Colombina#intellettuali italiani del XX secolo#fantasia#creatività#infanzia#pensiero fantastico#fantastica#libertà
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/03/chiara-ferragni-che-tempo-che-fa-il_49.html Chiara Ferragni a Che tempo che fa: il significato della collana con due ciondoli. Il look «fine e semplice, come piace a me» Per Chiara Ferragni scegliere l'outfit da indossare per l'intervista a Che tempo che fa non è stata una questione da poco. L'imprenditrice digitale lo ha confessato personalmente a Fabio Fazio nel corso del primo colloquio in tv dopo la deflagrazione del caso pandoro Balocco, e non c'è da stupirsi. Se è vero che la tuta grigia indossata nel video di scuse pubblicato su Instagram tre giorni dopo la notizia della multa dell'Antitrust è stata scandagliata nei più reconditi significati nascosti, Chiara era ben consapevole che anche stavolta la sua scelta non sarebbe passata inosservata. Il look a Che tempo che fa «La tuta grigia? La indossavo da tre giorni e ho registrato il video con quella». Così ha spiegato Chiara Ferragni a Fabio Fazio riguardo l'ormai celebre outfit del video di scuse pubblicato all'indomani dello scandalo Pandoro. Per l'intervista a Che tempo che fa, quindi, la scelta del look è stata quanto mai complicata. «Alla fine ho scelto un look fine e semplice, come piace a me», ha detto. Ha optato per un tailleur nero, con giacca linga sui fianchi e pantaloni svasati. Nere anche le scarpe, unica nota luminosa, il sottogiacca in seta bianca. I ciondoli Ad assumere particolare significato in un outfit così semplice, la scelta della collana. Al collo di Chiara Ferragni spiccano due ciondoli che non sono passati inosservati e che hanno un significato ben preciso. I due pendenti in oro rappresentano un angelo in rosa e uno in azzurro. Un chiaro riferimento ai figli Vittoria e Leone, un modo per portarli con sé e attingere da loro forza in un momento così delicato della sua vita familiare in seguito alla separazione da Fedez.
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Emilia-Romagna, Il nuovo spettacolo di Valter Malosti con Anna Della Rosa dall’opera di William Shakespeare Antonio e Cleopatra
Emilia-Romagna, Il nuovo spettacolo di Valter Malosti con Anna Della Rosa dall’opera di William Shakespeare Antonio e Cleopatra Antonio e Cleopatra di William Shakespeare è un’opera raramente rappresentata in Italia, ma è tra le vette poetiche del corpus drammatico dell’autore, un’occasione per il pubblico e gli appassionati di confrontarsi con un capolavoro sconosciuto ai più, anche grazie alla nuova traduzione italiana in versi di Nadia Fusini e Valter Malosti. È questo il testo che Malosti, il direttore di ERT / Teatro Nazionale, sceglie per la sua nuova regia, in prima assoluta al Teatro Storchi di Modena dal 10 al 14 gennaio, e subito dopo a Bologna al Teatro Arena del Sole dal 17 al 21 gennaio. La tournée proseguirà nelle principali città italiane fino a giugno, chiudendosi al Piccolo Teatro di Milano. Lo spettacolo è una produzione di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale con Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura. In occasione della replica di sabato 13 gennaio alle ore 16.30 al Teatro Storchi è in programma un incontro con Valter Malosti, Anna Della Rosa e Nadia Fusini, moderato dal docente e coordinatore del corso di Laurea in Discipline della musica e del teatro dell’Università di Bologna Enrico Pitozzi, nell’ambito del ciclo Conversando di Teatro. Nei panni dei due protagonisti, lo stesso Malosti e Anna Della Rosa, già finalista ai Premi Ubu 2021 come miglior attrice per la sua interpretazione della regina d’Egitto in Cleopatràs, il primo dei Tre lai di Giovanni Testori, con la regia di Valter Malosti. Con loro, un ampio cast che vede insieme attrici e attori affermati e giovani talenti (Danilo Nigrelli, Dario Battaglia, Massimo Verdastro, Paolo Giangrasso, Noemi Grasso, Ivan Graziano, Dario Guidi, Flavio Pieralice, Gabriele Rametta, Carla Vukmirovic). Per la messa in scena il regista collabora con alcuni fra i migliori professionisti del teatro italiano, tra cui i premiati agli Ubu 2023 Margherita Palli (scenografa), Cesare Accetta (direttore della fotografia e light designer) e GUP Alcaro, sound designer che affianca i lavori di Malosti da due decenni, vincitore per il progetto sonoro di Lazarus. I costumi sono di Carlo Poggioli, candidato ai Nastri d'Argento, ai David di Donatello e ai BAFTA; e la cura del movimento è del regista e coreografo Marco Angelilli. Antonio e Cleopatra Valter Malosti si confronta con Antonio e Cleopatra dopo un lungo e appassionato percorso shakespeariano. Tra gli spettacoli: Shakespeare/Venere e Adone (Premio ANCT 2009), Lo stupro di Lucrezia (Premio Ubu 2013 a Alice Spisa), Amleto, Shakespeare/Sonetti, Macbeth. Nel 2022 Einaudi pubblica nella collana di Poesia la sua traduzione de I Poemetti. «I due straripanti protagonisti – spiega Valter Malosti – eccedono ogni misura per affermare la loro infinita libertà. Politicamente scorretti e pericolosamente vitali, al ritmo misterioso e furente di un baccanale egiziano vanno oltre la ragione e ai giochi della politica. Inimitabili e impareggiabili, neanche la morte li può contenere. Di Antonio e Cleopatra – prosegue il regista – la mia generazione ha impresso nella memoria soprattutto l’immagine, ai confini con il kitsch, e vista attraverso la lente d’ingrandimento del grande cinema (grande davvero vista la regia di Joseph L. Mankievicz) di Hollywood, della coppia Richard Burton / Liz Taylor. Ma su quest'opera disincantata e misteriosa, che mescola tragico, comico, sacro e grottesco, su questo meraviglioso poema filosofico e mistico (e alchemico) che santifica l’eros, che gioca con l’alto e il basso, scritto in versi che sono tra i più alti ed evocativi di tutta l’opera shakespeariana, aleggia, per più di uno studioso, a dimostrarne la profonda complessità, l’ombra del nostro grande filosofo Giordano Bruno: un teatro della mente». La storia d’amore tra Antonio e Cleopatra permette a Shakespeare di raccontare l’incontro e il conflitto tra Oriente e Occidente, un conflitto politico ma anche scientifico. Nel 1580 infatti Giordano Bruno si trovava in Inghilterra, qui recuperò le scienze astronomiche degli antichi egizi e diffuse nella cultura occidentale le sue teorie rivoluzionarie che gli sarebbero poi costate la vita. Per Antonio conoscere Cleopatra – un “Serpente del vecchio Nilo” che siede in trono rivestita del manto di Iside – è ciò che dà un senso al viaggio della vita, nell’incontro con Cleopatra Antonio nasce pienamente a sé stesso. Quanto a Cleopatra, scrive Nadia Fusini, «oltre che Didone e Iside, è una zingara, è la grande prostituta d’Oriente, un’anticipazione di Isolde, la donna “strana” e straniera dei Proverbi, la “lussuriosa” di Dante, la “fedele” in amore di Chaucer, la puttana di Cesare, e ora l’amante di Antonio. Ma soprattutto, ora, in questo dramma, è la sacerdotessa di un’azione drammatica da cui sgorga ancora e di nuovo l’antica domanda, che già ossessionava Zeus e Era: in amore chi gode di piú? l’uomo o la donna? e chi ama di piú, gode forse di meno? E tra gli amanti, chi riceve di piú? Sono domande che nella logica dell’economia erotica con cui Shakespeare gioca esplodono con fragore dissolvendo pretese macchinazioni puritane volte a legiferare in senso repressivo sulla materia incandescente dell’eros». Antony and Cleopatra, come ci suggerisce il docente, traduttore e poeta Gilberto Sacerdoti, è un prisma ottico: «Se viene osservato solo di fronte un prisma ottico mostra una sola immagine, e se non si fa un passo a sinistra e uno a destra, le altre due restano invisibili – il che, in caso di “verità” e “segreti della natura” che “dovrebbero tacere”, può venir buono per farli tacere e parlare al tempo stesso.” Visto di fronte è dunque la storia di amore e di politica narrata da Plutarco. Visto di sbieco ci spinge a decifrare “l’infinito libro di segreti della natura”. Per trovare un corrispettivo dell’infinito amore di Antonio “bisogna per forza scoprire un nuovo cielo e una nuova terra”, e a chi è disposto a lavarsi il cervello col forte vino d’Egitto, Dioniso rivela “un mondo che gira” proprio come quello che l’umanità si stava preparando a scoprire». Un breve appunto su ordine e disordine / Valter Malosti FILONE La demenza del nostro generale oltrepassa ogni misura: i suoi occhi che mandavano bagliori di fuoco sulle schiere e le adunate di guerra, riflessi sul metallo come un Marte, ora son volti su quella egiziana, e il suo gran cuore di capitano, che in battaglia faceva saltar via le fibbie della corazza sul petto, rinnega sfrenato ogni temperanza, è diventato il mantice e il ventaglio che rinfresca i bollori d’una zingara lussuriosa. Guarda bene la scena Vedrai uno dei tre pilastri del mondo trasformato nel buffone d’una puttana. Fa’ attenzione e guarda. Mi hanno sempre colpito leggendo e rileggendo Antonio e Cleopatra, la prima e l’ultima scena ma non capivo esattamente il perché. Mi sembravano due scene, stavo per dire due inquadrature, non rilevanti. Nella prima scena uno degli ambasciatori arrivati da Roma per avere un colloquio con Antonio parla del grande generale come se fosse un vecchio demente, disordinato, libidinoso, perso dentro l’amore per la “zingara” Cleopatra, e d’altra parte gipsy arriva proprio da egyptian, così come il nostro italiano “gitano”, che è il latino aegyptanus, da Aegyptus «Egitto», e con questo ultimo appellativo Antonio chiamerà Cleopatra all’interno della tragedia shakespeariana. Nella scena che chiude la tragedia osserviamo invece il vincitore Cesare Ottaviano davanti al corpo esanime di Cleopatra che incita al “massimo ordine”. Antonio e Cleopatra inizia dunque col massimo disordine in atto, in cui eros vive insieme a thanatos in un baccanale egiziano e convive con le guerre e la res pubblica e il potere, ma tutto questo sconvolgimento del mondo svanisce con la morte dei due amanti “senza pari”. L’ultima inquadratura appartiene a Cesare Ottaviano che, dopo la beffa politica del suicidio di Cleopatra, concede ai due una imperitura tomba comune ed esige dai suoi il “massimo ordine” relativamente al rito di sepoltura con tutto l’esercito schierato. Massimo ordine che vuole cancellare per sempre il massimo disordine. Ed è, istintivamente, proprio dall’immagine per me ineludibile di questa tomba-monumento che è iniziata la nostra ricerca su Antonio e Cleopatra. Ho chiesto a Margherita Palli di creare una scena-tomba, con gli strati della storia (millenari) visibili, è un mausoleo di oggi che ospita tombe antiche di antichi ospiti, i fantasmi, le ombre come Shakespeare le chiamava, che sono l’essenza del teatro. Sono dei morti che qui ci parlano con una pienezza di vita e una presenza più viva della vita, grazie alla poesia. I. L'invertito gusto e invertibile anche del veleno che hai cercato, distribuito, amato, quell’odiosa, sadica mania di far che la materia dell’arte sia come la gola l’attimo prima che una mano la stringa o nelle vene infetti l’aspide-siringa la funesta bava-droga, l’attimo, l’ora, l’eternità, forse, prima che Cleopatra muoia II. Chi ha quaggiù dipinto e amato che non desiderasse nell’un tempo l’assassinio di sé e dell’amante, una morte comune, fosse pur pitturale, insieme, a due, l’agonie mie, le sue... Giovanni Testori, Francesco Cairo, da Maddalene, Franco Maria Ricci, 1989 Personaggi e interpreti - Anna Della Rosa Cleopatra - Valter Malosti Antonio - Danilo Nigrelli Enobarbo - Dario Battaglia Cesare Ottaviano - Massimo Verdastro Indovino - Paolo Giangrasso Messaggero di Cleopatra - Ivan Graziano Agrippa - Noemi Grasso Incanto - Dario Guidi Eros - Flavio Pieralice Messaggero di Roma - Gabriele Rametta Soldato di Antonio - Carla Vukmirovic Ottavia Valter Malosti, regista, attore e artista visivo, dirige dal maggio 2021 Emilia Romagna Teatro Fondazione / Teatro Nazionale e in precedenza la Fondazione Teatro Piemonte Europa e la compagnia indipendente Teatro di Dioniso. Gli spettacoli di Malosti hanno ottenuto, tra gli altri, il premio internazionale Flaiano per la regia di Venere in pelliccia di David Ives nel 2017, il Premio Ubu 2009 per la regia di Quattro Atti Profani di A. Tarantino e quello dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro sempre per Quattro Atti Profani e per Shakespeare/Venere e Adone. Nel 2004 Inverno di Jon Fosse ha ricevuto il Premio Ubu per il miglior testo straniero messo in scena in Italia. Del 2004 è il premio Hystrio per la regia di Giulietta di Fellini. Nel 1992 Malosti ha ricevuto una menzione speciale al Fringe Arts Festival di Melbourne come miglior performer interpretando Ella di H. Achternbusch in lingua inglese. Del 2019 è la nomination ai Premi Ubu per la regia e il progetto sonoro di Se questo è un uomo di Primo Levi. Malosti ha diretto opere di Nyman, Tutino, Glass, Corghi e Cage, spesso in prima esecuzione, e per il Teatro Regio di Torino Le nozze di Figaro di Mozart. Ha al suo attivo diverse regie radiofoniche per Rai Radio3. Tra i suoi progetti più recenti la regia d’opera de Il viaggio di G. Mastorna di Matteo D’Amico da Fellini e Lazarus di David Bowie e Enda Walsh. Come attore Malosti ha lavorato per quasi un decennio con Luca Ronconi, e al cinema con Mimmo Calopresti, Franco Battiato e Mario Martone. È stato Manfred (Schumann/Byron) per la direzione d’orchestra di Noseda. Ha diretto la Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino dal 2010 al 2018. Per la collana di Poesia di Einaudi Editore è uscita a fine novembre 2022 la sua traduzione de I Poemetti di William Shakespeare. Per la direzione di ERT / Teatro Nazionale nel 2023 ha ricevuto il Premio Enriquez e la Targa Volponi. Anna Della Rosa, diplomata alla scuola d’arte drammatica Paolo Grassi, si specializza con Luca Ronconi e Massimo Castri. Debutta con Peter Stein al Teatro Greco di Siracusa e nei più importanti teatri antichi d’Europa. È protagonista diretta da Toni Servillo, Luís Pasqual, Pascal Rambert, Valter Malosti, Martin Kušej, Marco Bellocchio, Andreè Shammah, Marco Baliani, Davide Livermore, Veronica Cruciani, Simone Toni e Jacopo Gassmann, per il quale è Ifigenia nell’Ifigenia in Tauride al Teatro Greco di Siracusa nel 2022. Per il ruolo di Giacinta ne La Trilogia della Villeggiatura diretta da Toni Servillo, vince il Premio ETI Gli Olimpici del Teatro come migliore attrice emergente e il Premio Virginia Reiter, per la sua interpretazione in Blackbird diretta Luís Pasqual, riceve il Premio Marisa Bellisario e il Premio Duse come migliore giovane attrice di teatro e il premio Internazionale “Amici di Milano per i giovani”. È finalista al Premio Ubu come miglior attrice nel 2008 per il ruolo di Giacinta e nel 2021 per le sue interpretazioni di Cleopatràs di Giovanni Testori con la regia di Valter Malosti e di Sorelle, scritto e diretto da Pascal Rambert. È la voce di Via col vento di Margaret Mitchell e di Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi, audiolibri prodotti da Storytel. È la Ragazza Esangue ne La grande bellezza di Paolo Sorrentino, Premio Oscar 2014 come miglior film in lingua straniera. Nella stagione 2023/2024 debutterà̀ in Durante, testo e regia di Pascal Rambert. Ha interpretato di recente al Nuovo Teatro delle Passioni di Modena Erodiàs + Mater strangosciàs, il progetto di Sandro Lombardi, storico interprete dei Tre lai di Testori, nato come un ideale passaggio di consegne da attore ad attrice (prodotto da ERT / Teatro Nazionale). Riprende inoltre Accabadora, dal romanzo di Michela Murgia, drammaturgia di Carlotta Corradi e regia di Veronica Cruciani, una co-produzione ERT con Savà srl. Tournée - 10-14 gennaio 2024, Teatro Storchi, Modena - 17-21 gennaio 2024, Teatro Arena del Sole, Bologna - 23 gennaio 2024, Teatro Asioli, Correggio - 25-28 gennaio 2024, Teatro Alighieri, Ravenna - 31 gennaio - 4 febbraio 2024, Teatro Sociale, Brescia - 8 -11 febbraio 2024, Teatro Comunale Bolzano - 13-18 febbraio 2024, Teatro Carignano, Torino - 22-25 febbraio 2024, Teatro Ivo Chiesa, Genova - 2-10 marzo 2024, Teatro Bellini, Napoli - 14-17 marzo 2024, Teatro Goldoni, Venezia - 20-21 marzo 2024, LAC – Lugano Arte Cultura - 4-9 giugno 2024, Piccolo Teatro Milano – Teatro d’Europa Informazioni - Teatro Storchi - Largo Garibaldi 15 – Modena - dal 10 al 14 gennaio 2024 - mercoledì, giovedì e venerdì ore 20.30 | sabato ore 19.00 | domenica ore 16.00 Conversando di Teatro Sabato 13 gennaio alle ore 16.30 al Teatro Storchi, incontro con Valter Malosti, Anna Della Rosa e Nadia Fusini, moderato da Enrico Pitozzi. Vengo anch’io! Laboratori creativi per bambin* mentre i grandi sono a teatro. Sabato 13 gennaio alle ore 19.00 è in programma il laboratorio di Movimento e Danza a cura di Centro Danza La Fenice: sarà un modo diverso per prendere confidenza con il movimento attraverso il gioco e la fantasia. Due esperte proporranno attività ludico motorie che associano suoni e colori ai movimenti proposti. Creatività, fantasia e ricerca saranno i filoni principali del laboratorio. Il costo di ogni appuntamento è di 7 € per bambin*, (10 € in tutto se i/le bambin* sono 2), oltre al prezzo (ridotto del 20%) del biglietto dello spettacolo per i genitori, ridotto al 20%. Disponibilità limitata e fino a esaurimento posti. Prenotazione obbligatoria: 059.2136021 – [email protected] Audiodescrizioni La replica di Antonio e Cleopatra di domenica 14 gennaio alle ore 16.00 sarà audiodescritta, grazie alla collaborazione con Centro Diego Fabbri di Forlì nell’ambito del progetto Teatro No Limits. L’audiodescrizione è realizzata con il sostegno del Banco S. Geminiano e S. Prospero. Biglietteria Tel. 059 2136021 | [email protected] Aperta dal martedì al sabato ore 10.00 – 14.00; martedì e sabato anche ore 16.30-19.00 Vendita online al seguente link e a questo link Prezzi: da 7€ a 27 € ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Collana di corniola [regalo della nonna qualche giorno prima della partenza di Hogwarts]
Polvere di Buiopoesto Peruviana [regalo da parte di Neera fatto sull'Hogwarts Express il primo giorno che si sono incontrate "Se un giorno dovessi aver bisogno di scappare o non farti vedere" , perché deve averle fatto proprio una bella impressione]
Libro vecchio e malconcio di trasfigurazione del IV anno trovato lungo il lago nero Prestato a Corey per le ricerche del caso
Piantina arcobaleno con ancora la bolla protettiva intorno alla corolla [Zevran Thingread; novembre 2079]
Pacchetto di palloncini da gonfiare [Babba Knox]
Piccola palla di neve con dentro il Big Ben [Babbo Willoughby]
Dose di Veleno per Chizpurfle [Evora Shrinvey; Dicembre 2079]
Girasole finto (che lei crede sia vero) [Jaemin, 22.12.79]
Set di elastici di raso colorati (rosa con le ciliegie, azzurro con delle nuvolette bianche e giallo con delle stelline) rigorosamente animati; un paio di numeri di Streghetta2000 che trattano argomenti come cura dei capelli; due smalti colorati (verde menta e rosa shocking) e una gonnellina in tartan verde [Peach, 25.12.79]
Snatchy, una sveglia a forma di boccino d'oro che va catturata per farla smettere di suonare [Jaemin, 25.12.79]
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