#collana rosa
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Il fascino delle collane con orsetti fucsia
La ricerca della collana perfetta può essere un viaggio emozionante e personale, specialmente quando si tratta di trovare quel pezzo unico che cattura non solo l’attenzione ma anche il cuore. Tra le varie opzioni disponibili, una che spicca per la sua vivacità e originalità è la collana con orso fucsia. Questo accessorio non è solo un gioiello, ma un’affermazione di stile che combina l’innocenza…

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" C'è un momento nella storia di ogni famiglia in cui si appare felici a se stessi. Magari non lo si è affatto. Ma lo si porta scritto in faccia: io, famiglia da poco composta, sono nella mia pienezza e necessità, sono il cibo per l'occhio altrui, sono la carne terrena che imita la carne divina, sono la Famiglia nella sua beatitudine terrena. La si lascia stampata nelle fotografie questa felicità, sprizza dagli occhi, dai vestiti, dall'unità interna, da quel chiedersi, cercarsi, spingersi, annusarsi che abbiamo in comune con gli animali. Dopo, non si sa come, tutto si rompe, prende a sfaldarsi. La rosa ha dato il meglio di sè, ora perde i petali a uno a uno e assomiglia più a un dente cariato che a un fiore. L'odore è l'ultima cosa che se ne va; quel leggero sentore di carni addormentate, di fiati teneri e giovanissimi, quel profumo di necessità che costituisce la perfezione della famiglia nel suo nascere. È orribile trovarsi adulti, ormai usciti da quel paradiso dei sensi e degli odori, e capire di avere conservato quella felicità solo in qualche fotografia. Un singulto nel ritrovare nelle narici quegli odori di letti materni e sapere che sono persi per sempre. "
Dacia Maraini, Bagheria, (collana La scala), Milano, Rizzoli, 1993¹; pp. 101-102.
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Sette sorelle delle Pleiadi "Era l'ora in cui le Pleiadi apparvero nel firmamento come le pieghe di una fascia di seta variamente ornata di gemme. Riesci a legare insieme le brillanti Pleiadi? Non riesci a disporre insieme la rosetta di diamanti delle Pleiadi? Ai tuoi poemi il Cielo appone la Rosetta di Perle delle Pleiadi come sigillo di immortalità... Una rosa che si apre era anche una frequente similitudine orientale; mentre nel Gulistan di Sadi, il Roseto, leggiamo: Il terreno era come se fosse cosparso di pezzi di smalto, e file di Pleiadi sembravano pendere dai rami degli alberi; come se le cime degli alberi fossero circondate dalla collana delle Pleiadi. ..lentamente le Pleiadi.. ~ Milton & ~Hafiz ********************** Seven Sisters of Pleiades "It was the hour when the Pleiades appeared in the firmament like the folds of a silken sash variously decked with gems. Canst thou bind together the brilliant Pleiades ? Canst thou not arrange together the rosette of diamonds of the Pleiades ? To thy poems Heaven affixes the Pearl Rosette of the Pleiades as a seal of immortality.... An opening rose also was a frequent Eastern simile; while in Sadi's Gulistan, the Rose-garden, we read: The ground was as if strewn with pieces of enamel, and rows of Pleiades seemed to hang on the branches of the trees; as though the tops of the trees were encircled by the necklace of the Pleiades. ..slowly the Pleiades.. ~ Milton & ~Hafiz
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io felice perché mamma mi ha regalato una collana in perline di corallo rosa stupenda
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Pomeriggio di pioggia a casa e l'unica cosa che senti/vedi in tv o sui social è Sanremo quindi cosa ti viene in mente:
"PERCHÉ NON PROVARE A MIXARE LE CANZONI!"
È venuto fuori qualcosa tipo:
"MAH...COSA HO CREATO" e "MA È BELLISSIMO!!!"
Mi sveglio ed è passata solo un’ora
Non mi addormenterò
Ancora otto lune nere e tu la nona
Madre figlia,luna nuova,sorella amica mia Io ti do la mia parola
Ahia ia ia ia ia iai
Ahia ia ia ia ia iai
Mi chiamano con tutti i nomi
Tutti quelli che mi hanno dato
Ma nel profondo sono libera,orgogliosa e canto
(Sinceramente tua & Mariposa)
C’è una guerra di cuscini
Ma cuscini un po’ pesanti
Se la guerra è dei bambini
La colpa è di tutti quanti
Con linee immaginarie bombardate un ospedale
Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane
Non c’è mai pace
Ma il prato è verde,più verde,più verde
Sempre più verde(sempre più verde)
Il cielo è blu,blu,blu
Molto più blu (ancora più blu)
(Onda alta & Casa mia)
Ma di svegliarmi con accanto qualcuno
Per me l’amore è come un proiettile
Lo sai che sei un proiettile nel cuore però avevo il giubbotto
E lo sai,cercarti è un po’ come aspettare ad un semaforo rotto
(Click boom & Un ragazzo una ragazza)
Cosa siamo noi
Solo diamanti grezzi
Cadono in mille pezzi
Ma siamo fragili
Come la neve
Come due crepe
(Diamanti grezzi & Fragili)
Cosa ci fai qui
Non vorrai mica deludermi
Hai sciolto le catene che abbiamo stretto insieme
Per tenerci lontani
Non mi piace niente ma tu mi togli il respiro
Apnea
(Ti muovi & Apnea)
Affogo in una lacrima perché il mio destino è autodistruttivo
Copri le lacrime segreti da tenere,non farti scoprire
Lo sai che a casa non devon sapere,cosa dovrai dire
(Autodistruttivo & La rabbia non mi basta)
Nun less pnzat maij
Ca all’inizij ra storij er gia a fin ra storij p nuij
O ciel c sta uardann
E quant chiov e pcchè
Se dispiaciut p me e p te
Solo una stupida canzone per riuscire a riportarti da me
Soltanto un’ultima canzone per riuscire a ricordarmi di te
('I l' me,tu p' te' & Tu no)
Io sono pazza di me,di me
E voglio gridarlo ancora
Non ho bisogno di chi mi perdona io,faccio da sola,da sola
E sono pazza di me
Prima di te non c’era niente di buono
Come se
Tu fossi l’unica luce a dare un senso
E questa vita con te
È un capolavoro
(Pazza & Capolavoro)
Io che da sola
Non so stare
Ad occhi chiusi
Sopra la follia
Perché in giro da sola non resto
Anche la più bella rosa diventa appassita
Va bene,ti aspetto,ma non tutta la vita
(Fino a qui & Ma no tutta la vita)
La mia collana non ha perle di saggezza
A me hanno dato le perline colorate
Per le bimbe incasinate con i traumi
Da snodare piano piano con l’età
Eppure sto una pasqua guarda zero drammi
Tu non guardare indietro mai e vai uh uh
Non guardare indietro mai e vai uh uh
Non guardare indietro mai e vai uh uh
(La noia & Vai)
Tu che non mi ami
E io ancora che ti chiamo
Per dirti
Finiscimi
Fammi sentire quanto sono pessimo
Ma tu già lo sai
Che io non sarò mai
Un porto sicuro
In un mare calmo
Mi hai lasciato con l’amore in bocca
(Finiscimi & L'amaro in bocca)
Lasciarmi cadere nel vuoto per sentirmi vivo
Anche solo per un attimo
Rincorrere ancora quel brivido
Sarà fantastico
Morire ancora per te
Vorrei guardare il passato con te
Addosso al muro col proiettore
Viverlo insieme un minuto anche tre
Scappare per un po’ da Roma Nord
(Il cielo non ci vuole & Tutto qui)
Parliamone da soli in una notte di prigione
Con gli occhi spalancati e le labbra di silicone
Dammi un po’ di te,un pezzo dei Blur,un locale da spaccare
(Fammi vergognare)
Non paragonarmi a una bitch così
Non era abbastanza noi soli sulla jeep
Ma non sono bravo a rincorrere
5 cellulari nella tuta gold
Baby non richiamerò
(Governo punk & Tuta Gold)
E non sai come vorrei farne a meno
E lo sa solo Dio
Chi è più pazzo di me
Sotto questo mantello di cielo
E allora piove da quel buco sulle teste,
Sì,ma non fa niente.
Tanto si riparte:
Non so nemmeno dove.
(Pazzo di te & Ricominciamo tutto)
Ma abbracciami abbracciami che è normale
Stringerti forte è spettacolare
Come l’amore il primo giorno d’estate
Come i dischi belli che non scordi più
Come l’istante che ti cambia per sempre
Ma in fondo resti ancora e ancora
Io e te fermiamo il mondo quando siamo insieme
Anche se dura un secondo come le comete
Griderò,griderò il tuo nome fino a perdere la voce
Sotto la pioggia sotto la neve
Sospesi in aria come due altalene
(Spettacolare & Due altalene)
-la ragazza dal cuore nero♡
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Collana Da Principessa, Stessa Collana In Cristallo Rosa E Opale Per Ragazze, Accessorio Carino
Collana Da Principessa, Stessa Collana In Cristallo Rosa E Opale Per Ragazze, Accessorio Carino
Ho scoperto prodotti incredibili su SHEIN.com, venite a vederli!
Vorrei un'amica per regalarle una di queste collane 🥹😭
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COLLANA PERLE ROSA DOPPIA
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Milo Manara: Maestro del Fumetto Sensuale

Maurilio "Milo" Manara è un fumettista italiano, conosciuto a livello internazionale per il suo stile sensuale ed elegante. Le sue opere, spesso caratterizzate da donne affascinanti e atmosfere oniriche, hanno esplorato tematiche come l'amore, l'erotismo e la psiche umana. Gli esordi e il successo Manara inizia la sua carriera alla fine degli anni '60 con storie erotico-poliziesche per la collana "Genius". La sua fama cresce negli anni '70 con la collaborazione al "Corriere dei Ragazzi" e con opere come "Lo Scimmiotto" e "El Gaucho". La consacrazione arriva negli anni '80 con "Valentina", la serie a fumetti che lo rende un'icona. Protagonista è la sensuale Valentina Pera, una fotografa che vive avventure erotiche e sentimentali in giro per il mondo. La serie ottiene un enorme successo, conquistando un pubblico vasto e diversificato. Stile e influenze Lo stile di Manara si distingue per la sua eleganza e raffinatezza. Le sue tavole, spesso acquerellate, sono caratterizzate da linee fluide e morbide, che delineano corpi femminili sensuali e atmosfere oniriche. Manara è stato influenzato da diversi artisti, tra cui Hugo Pratt, Guido Crepax e Balthus. Le sue opere, a loro volta, hanno ispirato numerosi fumettisti e artisti in tutto il mondo. Oltre Valentina Oltre a Valentina, Manara ha realizzato numerose altre opere di grande valore. Tra queste, ricordiamo "Il Gioco", "L'Histoire du Monde", "Hawaï", "Il Nome della Rosa" e "Caravaggio". Ha inoltre collaborato con scrittori come Hugo Pratt e Alejandro Jodorowsky, e con registi come Federico Fellini e Francis Ford Coppola. Un maestro del fumetto Milo Manara è considerato uno dei più grandi fumettisti di tutti i tempi. Le sue opere hanno innovato il linguaggio del fumetto, esplorando nuovi territori narrativi e visivi. La sua influenza sulla nona arte è immensa e il suo nome è ancora oggi sinonimo di sensualità, eleganza e maestria artistica. Curiosità su Milo Manara - Manara è stato insignito di numerosi premi, tra cui il Premio Yellow Kid al Salone Internazionale dei Comics di Lucca e il Grand Prix International du Festival d'Angoulême. - Le sue opere sono state tradotte in diverse lingue e pubblicate in tutto il mondo. - Manara è ancora attivo e continua a realizzare nuove opere. Artista a tutto tondo Milo Manara è un artista unico e visionario che ha lasciato un segno indelebile nel mondo del fumetto. Le sue opere continuano ad affascinare e ispirare lettori di tutte le età, confermandolo come un maestro indiscusso della nona arte. Foto di Pexels da Pixabay Read the full article
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/03/chiara-ferragni-che-tempo-che-fa-il_49.html Chiara Ferragni a Che tempo che fa: il significato della collana con due ciondoli. Il look «fine e semplice, come piace a me» Per Chiara Ferragni scegliere l'outfit da indossare per l'intervista a Che tempo che fa non è stata una questione da poco. L'imprenditrice digitale lo ha confessato personalmente a Fabio Fazio nel corso del primo colloquio in tv dopo la deflagrazione del caso pandoro Balocco, e non c'è da stupirsi. Se è vero che la tuta grigia indossata nel video di scuse pubblicato su Instagram tre giorni dopo la notizia della multa dell'Antitrust è stata scandagliata nei più reconditi significati nascosti, Chiara era ben consapevole che anche stavolta la sua scelta non sarebbe passata inosservata. Il look a Che tempo che fa «La tuta grigia? La indossavo da tre giorni e ho registrato il video con quella». Così ha spiegato Chiara Ferragni a Fabio Fazio riguardo l'ormai celebre outfit del video di scuse pubblicato all'indomani dello scandalo Pandoro. Per l'intervista a Che tempo che fa, quindi, la scelta del look è stata quanto mai complicata. «Alla fine ho scelto un look fine e semplice, come piace a me», ha detto. Ha optato per un tailleur nero, con giacca linga sui fianchi e pantaloni svasati. Nere anche le scarpe, unica nota luminosa, il sottogiacca in seta bianca. I ciondoli Ad assumere particolare significato in un outfit così semplice, la scelta della collana. Al collo di Chiara Ferragni spiccano due ciondoli che non sono passati inosservati e che hanno un significato ben preciso. I due pendenti in oro rappresentano un angelo in rosa e uno in azzurro. Un chiaro riferimento ai figli Vittoria e Leone, un modo per portarli con sé e attingere da loro forza in un momento così delicato della sua vita familiare in seguito alla separazione da Fedez.
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" Rosa augurò agli ospiti la buona notte, salí di corsa nella sua camera e chiuse l'uscio a chiave per sentirsi piú sola. Quando tutta la casa fu immersa nel silenzio, Rosa si mise a scrivere al suo amore cosí: «Amore caro, quest'oggi ti scrivo di sera perché tutto il giorno siamo stati qua e là, un poco a fare visite e un poco a spasso per la campagna. Durante le visite mi pareva d'essere morta e sotto terra, nella campagna invece diventare una rondine o un angelo e volare tra la terra e il cielo, e ogni tanto mi pareva ci fossi anche tu a volare con me, ma non era vero, ma ero felice ugualmente; dimmi se questo è molto brutto. Io credo di no perché in quella felicità mi sentivo riempire di cose buone da portare a te quando ti rivedrò, che sarà tra undici giorni e quasi mezzo, cioè esattamente tra duecentosettantatré ore.
I momenti che mi pareva ci fossi anche tu erano specialmente quando dai campi aperti entravamo dentro i boschi, che sono di querce foltissime e scure e fresche come le chiese; ma anche con tutti quei rami e i milioni di foglie unite come un gran tetto, quando sentivo tutt'a un tratto che c'eri tu e mi prendevi per un gomito, riuscivamo benissimo a traversare le foglie e volare al disopra delle querce e raggiungere il cielo che era chiaro e aperto senza una nuvola e pieno di luce da tutte le parti. Ma erano momenti brevi, tu scomparivi súbito, dove diavolo te ne andavi cosí d'improvviso? e io mi trovavo di nuovo giú; e i miei compagni e compagne a domandarmi: «che cos'hai Rosa?». Allora io mi chinavo a guardare in terra e cosí improvvisamente ho scoperto che tra le querce un po' dappertutto erano spuntate le violette: certi cespi in mezzo ai sentieri paiono mazzetti già pronti e si ha paura di schiacciarle; certe altre stanno piú al sicuro ai piedi della quercia proprio tra le radici che sporgono e il tronco: tutti quegli incavi con un po' di terra erano tanti nidi di violette nate la notte prima, alcune piú cupe altre pallide quasi celesti. Loro si sono messi a coglierle, a me invece dispiaceva staccarle di là, ma mi vergognavo a dirlo, cosí ne ho colta una poi correvo via e quelli mi seguivano e non ci pensavano piú. Mi piacerebbe…» "
Massimo Bontempelli, L'amante fedele, prefazione di Marinella Mascia Galateria, Utopia Editore (Collana Letteraria europea), Milano, 2023, pp. 35-36.
[Edizione originale: A. Mondadori, 1953]
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Collana di corniola [regalo della nonna qualche giorno prima della partenza di Hogwarts]
Polvere di Buiopoesto Peruviana [regalo da parte di Neera fatto sull'Hogwarts Express il primo giorno che si sono incontrate "Se un giorno dovessi aver bisogno di scappare o non farti vedere" , perché deve averle fatto proprio una bella impressione]
Libro vecchio e malconcio di trasfigurazione del IV anno trovato lungo il lago nero Prestato a Corey per le ricerche del caso
Piantina arcobaleno con ancora la bolla protettiva intorno alla corolla [Zevran Thingread; novembre 2079]
Pacchetto di palloncini da gonfiare [Babba Knox]
Piccola palla di neve con dentro il Big Ben [Babbo Willoughby]
Dose di Veleno per Chizpurfle [Evora Shrinvey; Dicembre 2079]
Girasole finto (che lei crede sia vero) [Jaemin, 22.12.79]
Set di elastici di raso colorati (rosa con le ciliegie, azzurro con delle nuvolette bianche e giallo con delle stelline) rigorosamente animati; un paio di numeri di Streghetta2000 che trattano argomenti come cura dei capelli; due smalti colorati (verde menta e rosa shocking) e una gonnellina in tartan verde [Peach, 25.12.79]
Snatchy, una sveglia a forma di boccino d'oro che va catturata per farla smettere di suonare [Jaemin, 25.12.79]
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Io sono Nannarella. Intrigo a Firenze (Viola Editrice) è il nuovo romanzo giallo di denuncia di Carla Cucchiarelli, giornalista e scrittrice, da sempre attenta alle tematiche legate ai diritti delle donne. Nell’era post covid, in un ospedale di Firenze, viene ricoverata d’urgenza una donna sui quarant’anni che ha tentato di togliersi la vita. Non ha con sé documenti né cellulare e nessuno ne ha comunicato la scomparsa. Afferma di essere Anna Magnani e, in effetti, le somiglia molto. Il suo modo di parlare e ridere, i penetranti occhi neri, il racconto puntuale degli aneddoti sulla vita di registi famosi, sorprendono, incuriosiscono e mettono in allarme l’intero reparto. Qualcuno pensa sia davvero la reincarnazione della diva del cinema scomparsa molti anni prima, altri ipotizzano che si tratti di una falsa identità. Tutti parlano di Nannarella, schietta e verace; persino la stampa locale è interessata alla vicenda. L’articolo che mostra una sua foto “rubata”, seppur scritto nella ricerca di verità, riaprirà vecchie ferite e rischierà di mettere in pericolo la sua vita. Profondi e variegati i personaggi tratteggiati, pezzi importanti di un puzzle ricco di suspence e umanità. Prestandosi a diversi livelli di lettura, con numerosi riferimenti cinematografici e analisi psicologiche sapienti, in contesti cittadini ben delineati, la periferia romana accogliente e viva e il capoluogo toscano mostrato anche nei suoi scorci più belli, il libro offre uno scenario attuale poco lontano dalla realtà, che intende denunciare la violenza di genere raccontando, in forma di romanzo, una delle numerose e drammatiche storie di stalking, soprusi, violazioni, portate quotidianamente alla ribalta delle cronache nazionali. E così, nel cinquantesimo anniversario dalla scomparsa, la Magnani, icona del cinema neorealista e protagonista di capolavori come Bellissima e Roma città aperta, presta idealmente la sua voce a una giovane chef, Silvia, che deve il nome all’amore della madre per l’illustre Leopardi. La scelta di vivere in periferia come espressione di libertà, la cucina come fatto culturale, elemento di ribellione, ricerca e cura per il prossimo, l’incontro con la persona sbagliata, la paura, il pericolo, la solitudine. La fuga come strumento di salvezza. La verità, alla fine, arriverà, dura e commovente. Intensa la copertina del libro, che raffigura un dipinto dell’artista Pier Toffoletti. Una storia senza tempo, quella di Nannarella, che fa riflettere e che Carla Cucchiarelli, già autrice del libro sull’impegno trentennale del Telefono Rosa, dedica a tutte le donne che non ce l’hanno fatta. Io sono Nannarella. Intrigo a Firenze di Carla Cucchiarelli, pubblicato da Viola Editrice (Roma) nella collana “Psico” - pp. 230, euro 17,00 -, è disponibile in libreria e online da giugno 2023.
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Michele La Rosa, Le parole del lavoro, FrancoAngeli, 2023
Michele La Rosa, Le parole del lavoro COLLANA: Sociologia del lavoro – diretta da M. La Rosa Le riflessioni qui proposte ruotano intorno ai problemi sui quali l’Autore ha riflettuto per tutti gli anni successivi alla sua appartenenzaLeggi di più

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Elio Vittorini, tra letteratura ed editoria

Una vita che attraversò parte del Novecento… Elio Vittorini nacque il 23 luglio 1908 a Siracusa, in Sicilia e il padre, ferroviere, si spostava speso per lavoro lungo la regione, portando con sé la famiglia. Elio, adolescente irrequieto, divenne desideroso di scoprire un mondo più ampio degli orizzonti provinciali, così scappava frequentemente da casa per esplorare luoghi nuovi e sconosciuti. A sedici anni, stanco della scuola di ragioneria cui era stato iscritto dalla famiglia, abbandonò per sempre la Sicilia nel 1924 e, dopo aver trovato un impiego a Gorizia, cominciò la sua formazione culturale, modellata sui grandi scrittori europei del tempo in reazione al provincialismo della cultura del regime. Sempre di questo periodo fu l'avvicinamento alle posizioni di Curzio Malaparte e della rivista Strapaese, che Vittorini espresse in un articolo apparso nel 1926 su La conquista dello stato. L’anno successivo, grazie all’intervento di Malaparte, Elio divenne collaboratore della Stampa, e, dopo aver spedito a La fiera letteraria il suo primo racconto, Ritratto di re Gianpiero, lo vide pubblicato sulle pagine della rivista. Nel 1927 Vittorini sposò la sorella del poeta Salvatore Quasimodo, Rosa, che gli diede l’anno successivo il primo figlio, Curzio, nome scelto per il legame con Malaparte. Poco dopo, nel 1929, lo scrittore ritornò sul carattere provinciale della letteratura italiana pubblicando alcuni interventi sulle pagine della rivista fiorentina Solaria, che era la principale voce per dare un respiro europeo alla cultura italiana soffocata dal regime e dalle sua pretese autarchiche. Nel 1931 fu pubblicato, sempre dalla rivista fiorentina, Piccola borghesia, prima raccolta di racconti di Vittorini che, trasferitosi a Firenze, divenne segretario di redazione di Solaria e correttore di bozze per il quotidiano La Nazione. All'identità di Solariano, Vittorini unì la frequentazione della Firenze intellettuale ed ermetica, riunita all’epoca nel caffè delle Giubbe Rosse, dove iniziò ad interessarsi alla cultura e la lingua anglosassone. Studiato l'inglese, Elio cominciò la carriera di traduttore, che gli permise di lavorare a stretto contatto con il mondo editoriale, sia come collaboratore che come direttore di importanti collane. Nel 1933 pubblicò a puntate sulle pagine di Solaria Il garofano rosso, suo primo romanzo e nell’anno successivo divenne padre per la seconda volta, questa volta di Demetrio. Elio nel 1936 iniziò a lavorare su Conversazione in Sicilia, una delle sue opere principali sia sul piano contenutistico che su quello stilistico, che fu pubblicato a puntate su Letteratura, poi ripubblicato in volume prima da Parenti nel 1941 e da Bompiani nel 1942. Nel 1938 lo scrittore si trasferì a Milano per lavorare da Bompiani, e li ci fu il riavvicinamento di Vittorini con un vecchio amore milanese, Ginetta Varisco. L’opera di censura perpetrata dal regime fascista colpì anche l’antologia Americana, una raccolta dei principali narratori statunitensi del tempo e di cui Vittorini aveva redatto le note critiche. Il secondo conflitto mondiale e la guerra di Resistenza videro lo scrittore attivamente impegnato nella stampa clandestina e coi partigiani. Questa esperienza diede vita nell'immediato dopoguerra a Uomini e no, romanzo che è il punto di maggiore vicinanza tra l'autore e il Neorealismo. Lasciata la famiglia per vivere con Ginetta Varisco a Milano, Vittorini nel 1945 divenne direttore dell’Unità e fondò Il Politecnico, rivista che mirava a smuovere il dibattito sulla cultura e la società italiana, ma che durò solo fino al dicembre del 1947. Nel 1951 Einaudi affidò allo scrittore la collana di narrativa I gettoni, grazie alla quale debuttarono scrittori di successo, come Carlo Cassola, Beppe Fenoglio, Mario Rigoni Stern e Leonardo Sciascia. Inoltre Vittorini collaborò con Mondadori, per cui rifiutò di pubblicare Il gattopardo di Tomasi di Lampedusa, grande best-seller del 1957 per Feltrinelli. Malato da tempo, Elio Vittorini morì il 12 febbraio 1966 a Milano. Read the full article
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