#cividale del friuli
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Italico Brass (Italian, 1870-1943)
Soldati a Cividale
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Friuli Venezia Giulia: Un viaggio tra natura e tradizioni
Il Friuli Venezia Giulia si trova nel nord-est dell’Italia. È conosciuto per la sua posizione strategica e la sua diversità culturale. Questa regione è un mix di montagne, coste e tradizioni uniche. Le città come Trieste, Udine e Gorizia sono ricche di storia e arte. I vini friulani sono famosi in tutto il mondo. Non mancano neanche i Castelli di Miramare e Duino e le Dolomiti Friulane. Il Carso…
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Making postcards from my travels was actually such a good way to immortalise them, and now I shall do so by posting them on the internet.
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Cividale del Friuli (Ud) / Grimoaldo e i Longobardi protagonisti di un grande convegno internazionale
Cividale del Friuli (Ud) / Grimoaldo e i Longobardi protagonisti di un grande convegno internazionale
Si terrà dal 24 al 28 aprile a Cividale del Friuli e Bottenicco di Moimacco (Udine) “Grimoaldo. Dal Ducato friulano al Regno”, quarto Convegno del Centro Studi Longobardi. Il convegno affronta gli anni centrali del VII secolo, un periodo ��oscuro” ma decisivo per la formazione del primo medioevo, della storia italica e della nascita del territorio forogiuliese, imperniata sul nome della città che…
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#Centro Studi Longobardi#Cividale del Friuli#convegni#eventi#Friuli#Gisulfo II#Grimoaldo#In evidenza#Longobardi#Romilda
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UGO GANGHERI. Incedere di trame
Nella sua ricerca artistica Gangheri ha sperimentato diversi percorsi pittorici, dall’espressività della figura umana al paesaggio, dalle forme della figurazione all’astratto
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Accadde in una notte: Caporetto 24 ottobre 1917
CIVIDALE, 23 ottobre 1917. Sera Agitazione sempre crescente al Comando. Siamo qui in tre che non ripariamo a ricevere e mandar via telegrammi, fonogrammi.... Ogni tanto il Capo di Stato Maggiore, il Sottocapo entrano per leggere il non ancora interamente decifrato, per correggere ordini da trasmettersi; poi escono in furia. Altri ufficiali scendono e salgono le scale di corsa; arrivano e se ne vanno pezzi grossi. Nel cortile e nel giardino trepidano le automobili, scoppiano i motori dei syde-cars; la strada trema per il rotolio dei camions a precipizio.... Il generale Montuori, non mi è ancora riuscito di vederlo. Il generale Capello ha telegrafato da Padova che, sentendosi meglio in salute, è pronto a riprendere il comando. Ore appassionate d'intensa vita. L'attacco è cominciato all'ora precisa prevista, nel punto e nel modo stabiliti nell'ordine di operazione che conosciamo. Si aspettano con ansia i primi rapporti dei comandanti in linea. Tutti siamo su, intenti al lavoro. Il generale Capello è qui al Comando, si dice, ma nessuno sa nulla di preciso. Impossibile parlare con chicchessia, tanto è il daffare e l'agitazione di ognuno. Ore 4. Decifriamo i primi fonogrammi. Sorpresa dolorosa per le notizie che arrivano. Le nostre linee sono state arretrate davanti a Tolmino. Il nemico attacca da tutte le parti; avanza nella valle di Caporetto; cala dalla parte di Saga. L’ansia, l’angoscia di tutti qui, è terribile, sebbene dissimulata. Nelle facce pallide dei superiori, che s'intravedono mentre corrono da una stanza all'altra, danno ordini, spiccano ufficiali, ciclisti verso le linee, si legge l’inquietudine, il tormento dello spirito. Lorenzoni, il capitano Settimanni, i tenenti Onofri ed io, ritti in mezzo alla stanza, ci guardiamo in faccia senza osare di comunicarci i nostri pensieri. Consultiamo in silenzio le carte appese ai muri.... È possibile? Si sente che altre notizie ci sono nascoste, sebbene i dispacci che decifriamo con rabbiosa impazienza ne portino ad ogni istante delle più gravi. Altre linee sono state abbandonate. Arriva il capitano Ajraghi comandante del Quartier generale e ci ripete alcune voci che circolano nel comando, in paese.... — Che disastro! Che disastro!... Ma i nostri, i nostri, cosa fanno? Dopo il bombardamento nemico non si ode quasi più un colpo di cannone. Eppure si dice che le fortificazioni arretrate in quel punto siano formidabili, imprendibili. Abbiamo trasmesso ordini tremendi di resistenza sulla linea Monte Mia — Matajur — Monte Cucco — Kolovrat — Santa Lucia. — Restare su questa linea fino alla morte. Punire senza pietà ogni debolezza nella difesa, qualunque segno d'indisciplina. Le truppe nemiche sono entrate in Caporetto. I nostri resistono ancora sui monti. Ma le notizie si fanno più rare. Si vive come in un buio pieno di minacce. Si spera in una forte resistenza alla stretta di Saga. Qualcuno dice però che è già stata forzata. Che cosa avviene? Non si capisce più.... E questo silenzio, lassù!... Col viso disfatto, gli occhi annebbiati dallo sforzo sui cifrari, guardiamo come intontiti la gente che seguita ad andare e venire. 24 ottobre. All'alba, sono andato in camera mia per riposarmi un'ora. Dormiveglia tormentoso dopo l’atroce notte. L'atroce notte! Che cosa è mai successo? [...] Non ho il coraggio d'interrogare il Sottocapo o il generale Egidi, nero in viso e agitato. Ma capisco che qui avviene qualcosa di tremendo. Si parla della perdita del Matajur, dello sfacelo della linea; ma le notizie sono ormai confuse e contraddittorie. Non si sa più che pensare.
A. Soffici, La ritirata del Friuli, note di un ufficiale della seconda armata, Firenze, Vallecchi, 1919. Online su Archive.
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Antonio Zacara da Teramo. Magister Zacharias (c.1350 c.1413)
Credo (I) [(2v) Cod. XCVIII. Museo Archeologico Nazionale, Cividale del Friuli, Italy]
_ Enigma Fortuna – Zacara da Teramo – Complete works. La Fonte Musica, Michele Pasotti. (2021, Alpha Classics – ALPHA640)
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Presepada 2022: Bruxas, alquimistas e símbolos esotéricos e mágicos na anti-natividade usual de Bergoglio
Por Cláudio Tsuyoshi Suenaga
“Também neste ano, a falsa igreja anti-papal de Bergoglio propôs o usual anti-presépio com elementos esotéricos, pagãos, heréticos, mágicos e anticristãos inseridos furtivamente. Este é o preço a pagar quando o verdadeiro Papa não é defendido e um eclesiástico sem o múnus petrino, a investidura papal de origem divina, é deixado a ocupar o cargo de Romano Pontífice.” (Andrea Cienci in Quotidiano Libero, 04–12–2022)
Em 3 dezembro, enquanto o mundo se embevecia com o início das oitavas de final da Copa “Ouroboros/Fita de Möbius” pontilhada por profusões de olhos de Hórus, pirâmides Illuminati e símbolos reptilianos, mais uma vez a falsa igreja do maçom Jorge Mario Bergoglio não decepcionava ao contrário de muitas seleções no Qatar. Como já é de praxe, e dando continuidade à série iniciada em 2020 com o “Presépio Darth Vader” ou “Deuses Astronautas”, seguido pelo “Presépio Pachamama” do ano passado, o Vaticano nos presentava com a inauguração na Praça São Pedro do “Presépio do Friuli”, repleto de elementos esotéricos, pagãos, mágicos e anticristãos.
Relembre os presépios “Darth Vader” e “Pachamama” aqui no blog:
Para quem ainda considera “inocente” e meramente de matiz “transcultural” e “inter-religiosa” a presença dessas deidades, lembro que a elas eram oferecidos sacrifícios humanos.
Feito de madeira de cedro da região de Sutrio, província de Udine, um dos “borgos” mais característicos de Carnia, uma zona histórico-geográfica na região italiana do Friuli, parte da região administrativa de Friuli-Veneza Giulia, o presépio deste ano evoca noções aparentemente inócuas, “politicamente corretas” e trivialmente demagógicas de ecossustentabilidade e valorização das tradições locais. O Vatican News, site oficial do Vaticano, faz questão de salientar que “as estátuas de madeira de cedro são esculpidas à mão” e como “provém do corte planejado por viveiristas que cuidam de jardins públicos ou privados, onde foram plantadas árvores de cedro há mais de cem anos, nenhuma árvore foi cortada para fazer o presépio”, que parece bem menos chocante e escandaloso do que os seus predecessores e até passa por algo tradicional à primeira vista, mas que na verdade, por trás, não fica atrás e mergulha até mais fundo em termos ocultistas, tanto que na própria matéria no site do Vaticano, o seu porta-voz Silvonei José escreve literalmente, sem qualquer remordimento: “Sutrio, no coração de Carnia, ostenta uma importante tradição no trabalho com madeira e todos os anos, em setembro, organiza um evento cultural chamado ‘Magia da Madeira’.”
Friuli-Veneza, e mais propriamente Carnia, cercadas por zonas montanhosas confinadas entre a Áustria e a Eslovênia que as mantiveram muito isoladas, são tidas como uma “terra mágica-esotérica” onde sobreviveram uma língua ancestral e conhecimentos milenares e multiculturais de raízes pagãs, cujos rituais na época do Solstício de Inverno, como as grandes fogueiras epifânicas, ainda hoje se encenam como tradição local.
Mapa da região de Friuli-Venezia Giulia. Crédito: Slow Travel Tours.
O nome desta região consiste em duas partes: o nome de Friuli deriva do Fórum Iulii, o nome latino de Cividale del Friuli, capital do Ducado de Friuli a partir de 569. O nome de Venezia Giulia foi criado pelo linguista italiano Graziadio Isaia Ascoli (1829–1907) na segunda metade do século XIX para definir uma área disputada entre austríacos, italianos, eslovenos e croatas e submetido várias vezes a diferentes denominações e soberanias nas décadas anteriores e também para substituir (Küstenland), o nome com o qual os alemães denominavam a região.
Palmanova, cidade italiana cercada por muros da região de Friuli-Venezia Giulia, província de Udine, nordeste da Itália, com população de aproximadamente 5.344 habitantes. Construída pelos venezianos em 1593, a cidade tem um desenho simétrico em forma de estrela de 9 pontas, toda cercada por uma muralha contornada por um fosso, com apenas 3 portões de entrada. A construção do primeiro círculo levou 30 anos. A segunda fase da construção ocorreu entre 1658 e 1690, e a linha exterior de fortificações só foi concluída entre 1806 e 1813. Em 1960, Palmanova foi declarada um monumento nacional. Não foi por acaso que escolheram essa região que tem uma cidade em forma de estrela de 9 pontas, como veremos adiante. Foto: Cidades em Fotos.
Monia Montechiarini, uma jurista, especialista em direito e escritora que há mais de vinte anos está envolvido em pesquisa documental para reconstruir os julgamentos contra as bruxas, em seu livro Streghe, eretici e benandanti del Friuli Venezia Giulia. Processi, rituali e tradizioni di una terra magica (Bruxas, hereges e andarilhos de Friuli Venezia Giulia. Processos, rituais e tradições de uma terra mágica, Orvieto (Terni), Intermedia Edizioni, 2021), apurou vários casos de mulheres acusadas de bruxaria e heresia na região de Friuli Venezia Giulia.
Montechiarini reconstrói suas histórias e perfis criminais, ilustrando não apenas os dados legais, mas também as práticas e atividades mágicas subjacentes aos crimes: remédios de “ervas”, hostesses, parteiras, curandeiras, tempestare e seus feitiços de amor, magias propiciatórias e adivinhações com fogo. Relatos de possessões diabólicas e ressurreições temporárias em santuários marianos se alternam com diabas acorrentadas, invocações contra lobos e soldados “de coração sincero” nas grandes fortalezas construídas para defender a região.
Monia Montechiarini no Castelo de Toppo di Travesio, província de Pordenone, Itália. Foto de Ferdi Terrazzani.
Entre os personagens da natividade no presépio, destacam-se o “Cramar” e a “Tecelã”, esta em segundo plano, de pé atrás de um tear.
Vê-se aqui o Cramar, a tecelã ao fundo e uma família composta de três figuras (um homem, uma mulher e uma criança) que, unidos num abraço, estão de pé diante da Gruta. Os Três Reis Magos foram colocados ao longo da rampa que leva à Gruta.
O Cramar ou Cramaro, colocado em cena no seu caminho para a Natividade, era um mascate que, deixando sua aldeia a pé e carregando uma arca de madeira sobre seus ombros, uma espécie de mochila cheia de bolsinhos que circulava entre Veneza e o mundo eslavo-alemão, indo de aldeia em aldeia para vender os poucos produtos artesanais criados por sua comunidade. Ele geralmente era uma pessoa educada que sabia ler e fazer aritmética e negociava com especiarias e substâncias raras.
Elio Varutti, professor na Universidade de Trento, autor de inúmeras publicações sobre a história friulana, eleito em 2012 conselheiro honorário do Comitê Provincial de Udine da Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANGVD), em seu artigo “Pedlars and Alchemists in Friuli: History of itinerant sellers in an alpine reality” [“Mascates e alquimistas em Friuli: História dos vendedores itinerantes em uma realidade alpina”, Udine (Italy), September 23, 2011], mostrou como os cramars muitas vezes, e de bom grado, praticavam a Alquimia, seja manipulando ervas e substâncias naturais que comercializavam ou derretendo metais em busca da pedra filosofal, tanto que alguns deles mais tarde se tornaram tocadores de sinos também em Ljubljana. Ao entrarem em contato com o mundo alemão, muitas vezes e voluntariamente absorveram outras cosmovisões, luteranas, não católicas e/ou mágico-esotéricas relacionadas a cultos pré-cristãos. Escreve Varutti: “Os vendedores ambulantes do Friuli, e principalmente os vendedores de especiarias e fragrâncias do passado, eram verdadeiros alquimistas, pois produziam medicamentos para a cura do corpo, como pomadas, emplastros, cremes e pós.”
As mulheres em Carnia, quase todas tecelãs, eram depositárias de conhecimentos antigos, um dos quais era a arte mágica de amarrar ou desamarrar. Além de exímias na arte da tecelagem, eram profundas conhecedoras dos nós, tanto que deixaram manuais nas famílias para que passassem essas habilidades.
O escritor Paolo Paron, outro importante estudioso das tradições friulianas, diz que essas mulheres conheciam as propriedades das plantas, das essências e também dos ciclos lunares, dos tempos de colheita. Essa “cultura médica” transmitida de mulher para mulher através de gerações, desde o paganismo, só podia ser transmitida na noite da véspera de Natal, uma noite tão mágica quanto a de São João, em 24 de junho. Paron informa também como as antigas curandeiras de Carnia agem medindo, amarrando, desfiando faixas, cintos, fitas, ataduras, laçadas, cordões, franjas, fios e cordões. Praticavam a “magia dos nós”, explorando ao máximo o espaço ambivalente existente entre as polaridades de amarrar/desamarrar, a prática de medir/remedir nós, e ao mesmo tempo, como meio de defesa contra os feitiços alheios.
Portanto, o que está por trás do presépio de 2022 na Praça de São Pedro é toda a parafernália anticatólica usual do Bergoglianismo: Sincretismo, Neoluteranismo, Neoarianismo, Neognosticismo, Neopaganismo, Noachismo, tudo misturado a um mortal coquetel de heresias e apostasias. A Igreja Bergogliana favorece o “despertar dos mágicos”, o ressuscitar das feiticeiras e bruxas, os cultos pré-cristãos ligados a Grande Mãe, a M��e Terra, a união dos opostos, o “saber” alquímico e a cura do corpo, mesmo que à custa da danação da alma.
Aqui se vê a pastora, que simboliza a montanha que fornece alimento para os animais com seus recursos. A pastora é colocada de joelhos com duas ovelhas a seu lado e uma “gerla”, a cesta típica da montanha. Há também duas figuras simbólicas: um homem ajuda o outro a se levantar para caminhar de volta para a Gruta. É um lembrete da solidariedade que é especialmente praticada em ambientes como a montanha.
O Presépio de Sutrio é inteiramente feito de madeira “ecológica”, com uma semiesfera que atua como uma gruta, onde é exibida a Sagrada Família, em torno da qual são colocados personagens em tamanho real.
Para completar, no topo da cúpula do presépio está uma estrela de nove pontas, o símbolo Bahá’í, que reflete a importância do número para a Fé. O número nove é o número de um dígito mais alto, simboliza a conclusão e o cumprimento das expectativas de todas as religiões anteriores. A estrela é frequentemente retratada nos templos Bahá’í, que têm nove lados. O Santuário Bahá’í fica em Haifa, a maior cidade do norte de Israel. Como já me referi, Palmanova, a cidade italiana cercada por muros da região de Friuli-Venezia Giulia, província de Udine, tem um desenho simétrico em forma de estrela de 9 pontas, em conexão com essa estrela de Bahá’í.
E o que é a fé Bahá’í? Fundada por Bahá’u’lláh (1817-1892) na Pérsia, a mais jovem das grandes religiões mundiais, é uma religião monoteísta que enfatiza a união espiritual de toda a humanidade. Três princ��pios básicos estabelecem a base para os ensinamentos bahá’ís: a unidade de Deus, que há apenas um Deus que é a fonte de toda a criação; a unidade da religião, que todas as maiores religiões têm a mesma fonte espiritual e partem do mesmo Deus; e a unidade da humanidade, que todos os seres humanos foram criados igualmente e que a diversidade racial e cultural deve ser apreciada e aceita. Em outras palavras, a fé Bahá’í é o modelo da religião mundial preconizada pela Nova Ordem Mundial e promovida aberta e intensamente pelo Papa Francisco, em detrimento da própria fé e doutrina católicas.
Este artigo foi baseado no do historiador da arte, jornalista e escritor italiano Andrea Cienci, “Alchimisti, fattucchiere e magia dei nodi. L’anti presepe 2022 di Bergoglio in Vaticano”, publicado no blog Quotidiano Libero em 4 de dezembro:
Leia esta matéria no Medium:
Não deixem de prestigiar a exposição do Frei Tiago São José sobre o “PRESÉPIO ESCANDALOSO ANTI-CRISTÃO NO VATICANO” em seu Canal Monte Carmelo no YouTube:
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Cividale del Friuli, Δεκέμβριος ‘22
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Day 3: Aug, 31st, 2024
Devil’s Bridge
Cividale del Friuli, Italy
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Langobard Project - A Migration Period kit based on grave finds at Cividale del Friuli
When I first decided to make a Migration Period kit I wasn’t sure where to start. Fortunately I have some friends who gave me advice on a former Langobard duchy with grave finds exhibited in a modern museum located not far from Venice, a place I visit yearly. The duchy is was called Forum Julii (modernly Cividale del Friuli) and it was the first settlement of Langobards immigrating from Pannonia…
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Il proiettile di Antonella Bukovaz
Antonella Bukovaz è nata a Cividale del Friuli, dove vive, il 13 giugno 1963; ma è originaria di Topolò-Topolove, borgo sul confine italo-sloveno, nelle valli del Natisone. Lì ha cresciuto le sue figlie, e scritto poesie. Sei stato lungo la vita fermo in uno stesso luogoincantato dall’effetto che il suono vibrante –dell’appartenenza nei suoi effetti speciali quotidiani– ha sulla mente umana e…
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Rally del Friuli e Alpi Orientali Historic, vittoria di Marsura-Lizzi e Aragno-Guzzi tra le moderne
🔴🔴Rally del Friuli e Alpi Orientali Historic, vittoria di Marsura-Lizzi e Aragno-Guzzi tra le moderne
Andato in archivio il 59° Rally del Friuli Venezia Giulia-28° Rally Alpi Orientali Historic, con le valli del Natisone e del Torre, scenario unico per momenti di grande enfasi e scenario imperdibile per la sesta prova del Campionato Italiano Rally Auto Storiche (CIRAS) e per la prima della Coppa Rally di Zona 5, con Cividale del Friuli ancora cuore pulsante. Le vicende delle due classifiche…
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Natisone, tutte le domande senza risposta (un mese dopo): la possibile fuga, la piena e i tempi dei soccorsi Il Natisone ha inghiottito per 23 giorni il corpo di Cristian Molnar, 25 anni, travolto e ucciso dalla piena del fiume con le amiche ventenni Patrizia Cormos e Bianca Doros. Le ricerche sono state incessanti e per recuperare il corpo hanno lavorato sessanta unità dei vigili del fuoco tra specialisti sommozzatori, soccorritori fluviali, gruppi speleologici, cinofili, esperti di droni ed elicotteristi. È una vicenda complessa, con molti misteri, sulla quale indaga la Procura di Udine che ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, al momento senza indagati. Molte sono le domande ancora senza risposta. Natisone, trovato il corpo di Cristian: era sotto un sasso nel fiume non lontano dal luogo della tragedia Perché i tre ragazzi sono stati colti alla sprovvista dalla piena? Chi vive nei pressi del Natisone sa che con il maltempo a monte, la piena arriva violenta. I ragazzi erano non erano del posto, ignoravano le caratteristiche del fiume. Una foto li ritrae sull’isolotto prima della piena, quando si sono resi conto che dovevano scappare era già troppo tardi. «Erano nel panico», ha riferito a Telefriuli l’autista dell'autobus che ha lanciato l’allarme. Come mai non sono riusciti a mettersi in salvo guadando il fiume? Nel giro di pochi minuti la portata del Natisone è passata dai 20 metri cubi al secondo registrati alle 11,30, a 135 metri cubi al secondo alle 13,35, quando i giovani erano ancora sul greto. Un dato già eccezionale, salito poi a 250 metri cubi al secondo alle 15. Numeri ancora più impressionanti se si considera che la portata media nel Natisone nei mesi primaverili è tra i sei e gli otto metri cubi al secondo. La stazione di rilevazione di Cividale del Friuli, situata sei chilometri a monte del luogo della tragedia, ha registrato alle 13,30 un livello dell’acqua di 196 centimetri, saliti fino a 229 alle 15, a fronte di un valore ordinario di circa 20 centimetri. Perché la piena è stata così improvvisa? Quando i ragazzi hanno raggiunto l’isolotto il tempo era bello e il livello dell’acqua non destava preoccupazione. Ma nel giro di pochi minuti è cambiato tutto. Il repentino ingrossamento è stato determinato dalle forti precipitazioni avvenute a monte nelle ore precedenti e poiché il Natisone, fiume a carattere torrentizio, è lungo solo 55 chilometri la piena ha impiegato una manciata di ore per arrivare all’isolotto. Come mai il corpo di Cristian non si trovava? L’ipotesi dei soccorritori è che possa essere rimasto incastrato in una forra del fiume. La forra è una gola a pareti verticali e ravvicinate, che può essere profonda anche sei metri. Una caratteristica del Natisone, difficile da esplorare per i soccorritori, è che per arrivarci si ha bisogno del supporto dell’elicottero. La forra è inoltre un ecosistema in continuo cambiamento: le pareti che vengono scavate lentamente subiscono dei crolli e enormi massi dominano la scena. Dal 21 giugno le modalità di ricerca di Cristian sono cambiate, come ha comunicato il sindaco di Premariacco Michele De Sabata: «Subiranno una modulazione diversa, si cercherà Cristian sulle sponde fuori terra fino alla confluenza con il Torre. Le operazioni proseguono con i cani molecolari e i volontari della protezione civile». Tre giorni dopo il corpo di Cristian è stato avvistato proprio nei pressi del greto dove è avvenuto l’incidente, l’abbassamento del livello dell’acqua ha favorito il ritrovamento. I ragazzi potevano essere salvati? Gaetano Laghi, avvocato che assiste la famiglia di Cristian, si interroga sui tempi dei soccorsi. Dall’isolotto sul Natisone, Patrizia Cormos ha chiamato quattro volte la centrale operativa del 112. La prima richiesta è partita alle 13.29, mentre le altre sono state inoltrate poco dopo a distanza di pochi minuti. Nella prima telefonata, la ragazza ha fornito nome, cognome e luogo di residenza, chiedendo anche di avvertire la madre. L’ultima telefonata è rimasta senza risposta. La Procura indaga sulle chiamate, il pm Letizia Puppa ha cristallizzato i dati disponendo un accertamento tecnico irripetibile sul cellulare di Patrizia. È stata effettuata la copia forense del dispositivo, incluse le schede sim e le schede di memoria.
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CONVEGNI / San Giorgio in Vado a Cividale del Friuli: storia e patrimonio artistico di un gioiello poco conosciuto
CONVEGNI / San Giorgio in Vado a Cividale del Friuli: storia e patrimonio artistico di un gioiello poco conosciuto L'evento si terrà il 9 e 10 marzo.
Redazione Il complesso di San Giorgio in Vado presso Cividale del Friuli (Udine) – un importante monumento finora poco indagato se non limitatamente ad alcune delle opere d’arte conservate – è stato scelto quale punto focale di un Convegno internazionale che, coinvolgendo studiosi di differenti specialità e provenienti da Austria, Croazia, Italia, Slovenia e Spagna, si propone di offrire una…
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Feudatari, cavalieri, crociati. Il castello dei signori di Attems nel Friuli patriarcale Il progetto espositivo vuole essere un’occasione per condividere il contributo che vent’anni di campagne di scavo hanno offerto alla conoscenza del territorio.
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