#città moderne
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Changchun: La Città dei Parchi e della Cultura in Cina. A cura di Alessandria today
Un gioiello culturale e naturale nel cuore della Manciuria.
Un gioiello culturale e naturale nel cuore della Manciuria. Situata nel nord-est della Cina, Changchun, la capitale della provincia di Jilin, è conosciuta come “La Città dei Parchi” per i suoi vasti spazi verdi e la sua atmosfera rilassante. Questa città, che combina storia, cultura e progresso, rappresenta una meta affascinante per i viaggiatori che desiderano scoprire un lato meno conosciuto…
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tour7-blog · 2 years ago
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La Città di Londra: Una Guida Completa alle Attrazioni nella City di di Londra.
Introduzione Benvenuti nella City di Londra, uno dei luoghi più affascinanti e vibranti al mondo. Questa guida completa vi condurrà attraverso le meraviglie di questa città, dalle maestose architetture alle affascinanti attrazioni storiche. Scoprirete tutto ciò che c’è da vedere e da fare nella Città di Londra, inclusi luoghi imperdibili come lo Sky Garden e la Cattedrale di St. Paul. London…
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falcemartello · 2 months ago
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Ho chiesto a Chat GPT come la tirannide dovrebbe eliminare il veicolo privato . La risposta
Se fossi una tirannide e volessi eliminare il veicolo privato senza far accorgere le persone del piano,
dovrei procedere in modo sottile e graduale, in modo che le persone non si sentano minacciate e non si ribellino. Ecco come potrei agire:
### 1. Introduzione di politiche che sembrano vantaggiose - Migliorare i mezzi pubblici: Investire in infrastrutture di trasporto pubblico come metropolitane, tram e autobus, facendole sembrare più convenienti e moderne rispetto al veicolo privato. L'idea sarebbe quella di rendere i mezzi pubblici più efficienti, economici e accessibili, creando un'alternativa apparentemente vantaggiosa. - Progetti ecologici e "green": Promuovere la sostenibilità e l'uso di veicoli pubblici elettrici come parte di un impegno per l'ambiente, facendo credere che l'eliminazione delle auto private sia una necessità per il bene del pianeta.
### 2. Manipolazione economica - Tasse e tariffe elevate: Introdurre imposte indirette sulle auto, come aumenti nelle tasse di registrazione, assicurazioni e carburante. Iniziare con incrementi piccoli e graduali, in modo che le persone non si ribellino immediatamente. - ZTL e restrizioni di traffico: Imposizione di zone a traffico limitato nelle città, dove è difficile per i veicoli privati accedere. Questo potrebbe essere giustificato da motivi ambientali, ma alla lunga sarebbe una misura che spingerebbe le persone a non voler usare più il loro veicolo.
### 3. Tecnologia e monitoraggio - Incentivare la tecnologia per il controllo del traffico: Installare telecamere e sistemi di monitoraggio per la gestione del traffico in modo che sembri una questione di sicurezza. I dati raccolti potrebbero essere utilizzati per limitare l'accesso delle auto private in determinate aree o per multare comportamenti considerati non conformi, come l'inquinamento. - Sistemi di pagamento elettronico e tracciamento: Creare sistemi di pagamento che siano obbligatori e che incentivino le persone a usare solo i mezzi pubblici (per esempio, "carte del trasporto pubblico" che monitorano il movimento dei cittadini).
### 4. Modificare la mentalità pubblica - Educazione e propaganda: Usare i media e la cultura popolare per far passare il messaggio che l'auto privata è ormai obsoleta, inquinante e poco efficiente. Potrei promuovere l'idea che il trasporto pubblico è la scelta più intelligente e responsabile. - Glamorizzare alternative: Creare una narrazione che dipinge l'auto privata come qualcosa di antiquato o addirittura egoistico, mentre il trasporto pubblico o condiviso viene descritto come una scelta più moderna, altruista e civile.
### 5. Sostituire l'auto privata con alternative controllabili - Promozione di veicoli condivisi e a noleggio: Offrire incentivi per utilizzare car-sharing, bici e scooter elettrici, che possono essere monitorati e controllati, rendendo l'auto privata meno necessaria. Anche il trasporto pubblico potrebbe essere incentivato con soluzioni digitali, come app di mobilità integrata. - Rendere l'auto privata meno conveniente: Introdurre tecnologie che rendano più difficile possedere o utilizzare un'auto privata, come l'obbligo di dispositivi elettronici che tracciano i veicoli o costringono a pagare in modo dinamico per l'uso di strade e parcheggi.
### 6. Manipolare l'offerta di auto - Restrizione nell'offerta di nuove auto private: Utilizzare leggi e regolamenti che rendano difficile o costoso l'acquisto di nuove auto private, limitando le vendite di auto tradizionali a favore di modelli elettrici che possano essere meglio controllati o monitorati. - Controllo sulla produzione e distribuzione: Creare incentivi per le case automobilistiche affinché sviluppino solo determinati tipi di veicoli, come veicoli elettrici o condivisi, limitando la scelta dell'utente.
### 7. Controllo dei tempi di utilizzo - Limitazione dell'uso durante determinati orari: Implementare sistemi che limitano l'uso di auto private durante le ore notturne.
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crazy-so-na-sega · 12 days ago
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Confrontiamo il centro storico di qualsiasi città europea con le sue moderne periferie che prolificano nelle campagne. Confrontiamo quindi la sezione istologica di un tessuto organico sano con quella di un tumore maligno. Troveremo analogie sorprendenti!.
-Konrad Lorenz
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carroattrezzi-torino-24h · 2 months ago
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Carroattrezzi Torino 24h!
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theperfectpints · 3 months ago
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Lockout e indipendenza
Nel 1918 iniziò la guerriglia degli Irish Volunteers (Volontari Irlandesi, che, guidati da Michael Collins, si rinominarono Irish Republican Army) contro i britannici e dal 1922 Dublino è la capitale dell'Irlanda indipendente. Durante la guerra civile molte zone vennero distrutte: lo Stato Libero d'Irlanda successivamente ne restaurò parecchie, ma la città rimase in uno stato di superficiale abbandono fino agli anni sessanta, se non di demolizione (come la colonna di Nelson, distrutta dall'IRA in quegli anni e oggi sostituita dallo Spire).
In tempi recenti sono state molte le opere di restauro e ricostruzione, spinte anche dal boom economico che ha caratterizzato l'Irlanda negli anni 1990, ma queste nuove e moderne costruzioni e ricostruzioni hanno però snaturato le caratteristiche di tradizione e identità irlandese, rendendo Dublino una città sempre più simile allo standard della maggior parte delle capitali europee.
© Wikipedia
Dublin 🏰
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kneedeepincynade · 1 year ago
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Viewers' discretion is advised,the following footage contains working infrastructure and might not be suitable for an American/western audience
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
🇨🇳 Potete andare in diverse città della Cina, da Shanghai a Pechino, da Shenzhen a Chongqing, da Guangzhou a Suzhou, fermandovi nella ridente Chengdu, e così via. In qualsiasi città Cinese, troverete stazioni dei treni e linee della metropolitana altamente sviluppate. Sono bellissime, delle vere opere d'arte che fondono l'estetica tradizionale della Cina (Foshan, Xi'an) con la tendenza della modernità, come a Shenzhen e Changchun.
😍 Fonte del video: Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia ⭐️
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🇨🇳 You can go to different cities in China, from Shanghai to Beijing, from Shenzhen to Chongqing, from Guangzhou to Suzhou, stopping in the charming Chengdu, and so on. In any Chinese city, you will find highly developed train stations and subway lines. They are beautiful, true works of art that blend the traditional aesthetics of China (Foshan, Xi'an) with the trend of modernity, like in Shenzhen and Changchun.
😍 Source of the video: Embassy of the People's Republic of China in Italy ⭐️
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zero0virgola0 · 5 months ago
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SINDROME IKEA
Da alcuni anni, nel luogo in cui abito, il paesaggio è stato prepotentemente invaso da una creatura infestante, di certo estranea a queste terre. L'animale a cui mi riferisco è la Gruis vulgaris, volgarmente nota come gru. Questo piccolo paese-dormitorio, situato nelle vicinanze di una città di una certa fama e in costante espansione, è divenuto terreno fertile per l’assalto di una mandria di costruttori: nuovi condomini sorgono ovunque, da oriente a occidente, “giardini con piscina”, posto auto garantito, 50 metri quadrati di felicità a tasso zero.
Devo ammettere che molte di queste costruzioni di nuova fattura sono moderne, curate nei minimi dettagli, realizzate secondo criteri di ecosostenibilità, progettate a misura d’uomo (e di donna, di single e di famiglie), ma si rivelano, inesorabilmente e tristemente, essere tutte uguali. A cominciare dalla cromia degli esterni, invariabilmente declinata nelle varie sfumature del bianco: bianco ottico, bianco fumo, bianco acciaio e così via. Le linee di queste palazzine si rincorrono, geometricamente simili, reiterando noiosi concetti di minimalismo ed efficienza. Di spazio per la fantasia, un guizzo di originalità, ce n'è ben poco. Gli appartamenti vengono venduti, le consegne devono essere rispettate, nessuno è disposto a tollerare ritardi di due mesi per lasciar sfogo alla fantasia.
Questa standardizzazione edilizia evoca in me due ricordi. Il primo riguarda un tavolino dell’Ikea, simbolo indiscusso di uniformità di massa. Fonti statistiche ci informano che il 90% della popolazione ha posseduto, o almeno visto, uno di quei tavolini quadrati da 12 euro (in basso nella foto). Durante il mio primo anno universitario ne acquistai uno, di colore verde. Con il tempo, man mano che conoscevo nuove persone e visitavo le loro abitazioni, notavo lo stesso tavolino ovunque, come una sorta di sigillo del vivere comune. Quella uniformità mi suscitava un certo disgusto, tanto che iniziai a tappezzare il mio tavolino Ikea con adesivi di ogni tipo, trovati in giro nei pub, nella metro, sui pali della luce, in università, allo stadio. Lo ricoprii completamente, sentendomi finalmente soddisfatto di possedere un tavolo davvero unico, fatto a mano, o meglio, incollato a mano.
Il secondo ricordo che questa uniformità edilizia mi richiama alla mente risale a qualche anno fa. Dal mio ufficio, potevo comodamente osservare la costruzione di un nuovo condominio. L’architetto, o chi per lui, aveva scelto un discutibile tono giallo cadmio per l’esterno e, come se non bastasse, aveva deciso di adornare la facciata principale, che separava la scala A da quella dei dirimpettai della B, con una gigantesca margherita stilizzata. Ricordo di aver riso a lungo davanti a quello scempio estetico, ma oggi, confrontando quella facciata floreale con l’attuale monotonia degli edifici copia-incolla, sarei ben felice di preferire la "margherita malfatta". Almeno, in quel caso, avrei potuto dare un’indicazione precisa a chi volesse venire a trovarmi: "La mia casa è quella con la margherita orribile sulla facciata", senza dovermi perdere nell'anonimato di mille condomini nuovi di un insipido bianco yogurt.
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istanbulperitaliani · 8 months ago
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I silos di Çubuklu
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I Silos di Çubuklu sono tra i più antichi impianti di stoccaggio di Istanbul. Situati nella località di Çubuklu di Beykoz, i silos hanno svolto un ruolo cruciale nello stoccaggio di carburante durante il periodo di industrializzazione di Istanbul. Dopo il loro abbandono hanno ritrovato nuova vita grazie ad un ambizioso progetto di restauro e trasformazione realizzato dal comune di Istanbul.
Il complesso, con una superficie di 20.000 metri quadrati, offre ora una vasta gamma di servizi culturali e ricreativi. Ha una biblioteca che può ospitare 110 persone e dispone di una collezione di 12.500 opere. Inoltre, il sito comprende il Museo delle Arti Digitali, il Museo della Natura e della Scienza, laboratori, un palco per eventi, aree per bambini, ristoranti e bar.
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Come successo per altre strutture, come ad esempio il Museo Gazhane, non solo é stato preservato un pezzo significativo del patrimonio industriale di Istanbul ma é stato creato un nuovo centro culturale che arricchisce la vita della comunità locale con eventi educativi, culturali e artistici accessibili a tutti. Sono tutte innovazioni che rendono Istanbul una metropoli all'avanguardia per i progetti di rigenerazione urbana, combinando conservazione del patrimonio e funzionalità moderne per il beneficio della città.
La mia Vita a Istanbul: consigli e informazioni turistiche. Disponibile come GUIDA per delle ESCURSIONI in città.
Scrivi una e-mail a: [email protected]
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carmenvicinanza · 1 year ago
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Georgia O’Keeffe
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I decided that I wasn’t going to spend my life doing what had already been done.
Georgia O’Keeffe è tra le due pittrici più quotate al mondo. Icona dell’arte moderna statunitense, è la più influente artista di paesaggi e scenari naturali del XX secolo. 
È stata la prima donna a cui è stata dedicata una retrospettiva al Museum of Modern Art di New York, nel 1946.
È passata alla storia per le sue grandiose rappresentazioni della natura. Fiori visti da molto vicino, riprodotti con una minuziosa attenzione ai dettagli e che le hanno consentito di sviluppare un linguaggio espressivo originale che oscilla tra astrazione e figurazione.
All’inizio della sua carriera, aveva fatto parte della corrente del precisionismo, movimento artistico statunitense nato dopo la prima guerra mondiale, conosciuto anche come realismo cubista, le cui tematiche toccavano i temi dell’industrializzazione e la modernizzazione, rappresentati con forme geometriche precise e finemente definite. Anche se le sue opere più importanti e conosciute se ne sono discostate notevolmente.
Nata in una fattoria vicino a Sun Prairie, nel Wisconsin, il 15 novembre 1887, era la seconda dei sette figli e figlie degli allevatori di bestiame  Francis Calyxtus O’Keeffe, di origine irlandese e Ida Totto, di origine ungherese.
Sin da ragazzina, aveva dimostrato una grande propensione all’arte che la spinse a iscriversi alla Scuola d’Arte di Chicago.
Dopo aver insegnato arte per qualche anno, si era trasferita a New York, dove si era formata alla Arts Students League, vincendo borse di studio e diversi premi.
Nella metropoli, si era ritrovata al centro dell’influente cerchia che ruotava intorno al fotografo, gallerista e mediatore artistico Alfred Stieglitz, tra i primi a esporre le opere delle avanguardie europee e il primo che le ha consentito di esporre le sue opere, riconoscendone l’enorme  potenziale artistico.
Le sue creazioni di quegli anni sono caratterizzate da un astrattismo lirico creato da armoniose linee, figure e colori. Le sue serie di illustrazioni a carboncino e acquerelli, sono considerate fra le più innovative di tutta l’arte statunitense del periodo.
Il sodalizio artistico tra l’artista e il gallerista, mutò in un legame sentimentale che ha portato al matrimonio, nel 1924.
Dagli anni venti, aveva abbandonato l’acquerello per realizzare pitture a olio di grande formato con forme naturali e architettoniche rappresentanti vedute della città di New York.
Ma la città non l’affascinava, attratta dagli spazi aperti in cui era nata, dal 1929, aveva iniziato a passare molto tempo nel New Mexico, dove ha dipinto alcune delle sue creazioni più famose in cui sintetizzava fiori e paesaggi tipici, per lo più colline desertiche disseminate di rocce, conchiglie e ossa. I contorni sono increspati, con sottili transizioni tonali di colori che variano fino a trasformare il soggetto in immagini astratte che, talvolta richiamano alla mente l’organo sessuale femminile.
Tra le sue opere più famose ci sono Papaveri orientali del 1927, Colline rosse con fiore del 1937 e, soprattutto, White Flower No 1 del 1932. La tela, dopo esser stata nella sala da pranzo dell’ex presidente George W. Bush alla Casa Bianca, è stata venduta da Sotheby’s nel 2014, per 44,4 milioni di dollari, l’opera d’arte realizzata da una donna più costosa, fino a quel momento.
Nel 1943 l’Art Institute di Chicago ha ospitato la sua prima retrospettiva in un museo.
Quando, nel 1946 perse il marito, decise di trasferirsi definitivamente nel New Mexico, dove ha prodotto una serie di pitture con forme architettoniche e una vasta serie di dipinti di nuvole come viste dai finestrini di un aeroplano.
Agli inizi degli anni settanta è stata colpita da una malattia alla vista, che l’ha costretta a ridurre il lavoro. Ha comunque continuato a lavorare a matita e acquerello, per poi passare alla creta, fino all’ultimo istante della sua vita.
Il 10 gennaio 1977 venne insignita della maggiore onorificenza statunitense, la Medaglia presidenziale della libertà, dal Presidente Gerald Ford.
È morta a Santa Fe il 6 marzo 1986, aveva 98 anni.
Vent’anni dopo, sono state pubblicate le oltre 25000 lettere che si era scambiata col marito nel periodo del suo auto-esilio in New Mexico. Lui le scriveva anche tre lettere al giorno, alcune lunghe più di quaranta pagine, sperando di convincerla a tornare definitivamente da lui.
La maggior parte delle sue opere sono conservate in oltre 100 collezioni pubbliche e private negli Stati Uniti.
In Europa, la prima mostra importante si è svolta dopo la sia morte, nel 1993, alla Hayward Gallery di Londra.
Georgia O’Keeffe è considerata tra le più importanti artiste del ventesimo secolo.
È stata una donna libera e visionaria, che amava superare i limiti e esplorare territori differenti, prediligeva abiti maschili e ha vissuto relazioni omosessuali con diverse donne, tra cui Frida Kahlo e Rebecca Strand. Considerata ultra liberale e segnalata dall’FBI per le sue idee e comportamenti, ha più volte sottolineato che l’arte non ha genere, rifiutando di veder relegata la sua opera in una categoria a parte, come pittura femminile.
Mentre critici d’arte, psicologi e intellettuali si sforzavano di spiegare cosa si celasse dietro quei fiori che l’hanno resa tanto famosa, spiazzò tutti spiegando che aveva scelto di ritrarli solo perché “sono meno costosi dei modelli e stanno fermi”.
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pier-carlo-universe · 21 days ago
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Louisville (Kentucky): Un Ponte tra Storia, Cultura e Innovazione
Scopri la città che unisce tradizione e modernità sulle rive del fiume Ohio
Scopri la città che unisce tradizione e modernità sulle rive del fiume Ohio Louisville, situata nello stato del Kentucky, è una città affascinante che combina una ricca storia, un’eredità culturale vibrante e un approccio innovativo al futuro. Fondata nel 1778 e intitolata al re Luigi XVI di Francia, Louisville si sviluppa sulle rive del fiume Ohio, rendendola un punto strategico per il…
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fiat500nelmondo · 8 months ago
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Inquina di più una Fiat 500 d'epoca o una Fiat 500 moderna? Sorpresa....
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Inquinamento, marmitte catalitiche, filtri antiparticolato, ma siamo sicuri che un auto nuova inquini meno che una vecchia 500?
In questi anni tutta l'informazione ci ha convinto che le vecchi automobili, come le nostre Fiat 500 d'epoca,  sono molto inquinanti e che occorre utilizzare auto moderne con iniezione elettronica, marmitta catalitica, filtri antiparticolato e adesso, perfino le auto elettriche, per ridurre l'inquinamento. Peccato che in realtà l'inquinamento in questi ultimi dieci anni sia solo aumentato Ma come? Abbiamo fatto tanto, come mai? Oggi si scopre che a produrre l'inquinamento nelle città sono le pastiglie dei freni (le fiat 500 d'epoca hanno i tamburi, quindi non inquinano) e il rotolamento degli pneumatici. Ovviamente i 500 Kg del Cinquino producono meno attrito dei 1300 -1800 Kg delle auto circolanti, a maggior ragione di quelle elettriche, che pesano molto di più. Abbiamo voluto essere scientifici e fare un pò di conti e di confronti: Fiat 500 Epoca Emissioni di PM10: Motore: 0.01125 g per 100 km. Rotolamento: 5 mg/km×100 km=0.5 g5mg/km×100km=0.5g Totale PM10: 0.01125 g + 0.5 g = 0.51125 g. Emissioni di PM2.5: Motore: 0.007875 g per 100 km. Rotolamento: 2.5 mg/km×100 km=0.25 g2.5mg/km×100km=0.25g Totale PM2.5: 0.007875 g + 0.25 g = 0.257875 g. Le emissioni totali per 100 km della Fiat 500 d'epoca sono circa 0.51125 g per PM10 e 0.257875 g per PM2.5. Fiat 500 2023 Emissioni di PM10: Motore: 0.015 g/km × 100 km = 1.5 g. Rotolamento: 10 mg/km × 100 km = 1 g. Frenata: 20 mg/km × 100 km = 2 g. Totale PM10: 1.5 g + 1 g + 2 g = 4.5 g per 100 km. Emissioni di PM2.5: Motore: 0.0075 g/km × 100 km = 0.75 g. Rotolamento: 5 mg/km × 100 km = 0.5 g. Frenata: 10 mg/km × 100 km = 1 g. Totale PM2.5: 0.75 g + 0.5 g + 1 g = 2.25 g per 100 km. Per un'auto di 1300 kg con specifiche Euro 4, pneumatici 175/65R14 e freni a disco sul due ruote, le emissioni totali stimare per 100 km sono di circa 3 g di PM10 e 1,5 g di PM2.5.
Ma ne vogliamo parlare !?
Purtroppo non avendo la marmitta catalitica, la vecchia Cinquecento emette Benzene (Circa 0.007 grammi per 100 km)
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Ma la cosa più importante è un'altra: per produrre un auto nuova, quanta C02 si produce? Quanto PM 10, PM2,5 a altri inquinanti vengono prodotti? Per costruire un auto nuova servono qualcosa come 30.000 kW di energia.  Vengono altresì prodotti 15 Kg di Ossidi di Azoto (NOx), 7Kg di Ossido di Zolfo (SOx),  circa 5 kg di PM10 e PM2.5 (ci vogliono 10000 Km in giro con le nostre Fiat 500 d'epoca per fare altrettanto!)  e sopratutto 6-8 tonnellate di CO2 per veicolo (!) Se poi parliamo di auto elettriche, il solo pacco batteria richiede: Energia: 2100 kWh CO2: 2.1 tonnellate + 0.315 tonnellate (smaltimento) = 2.415 tonnellate NOx: 2.4 kg SOx: 1.2 kg PM10/PM2.5: 0.6 kg COV: 0.24 kg Metalli pesanti: 0.06 kg
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Quindi, siamo sicuri che le nostre Fiat 500 d'epoca inquinino?
Queste cose sono da tenere presente e da sapere quando si sentono notizie non tanto vere sull'inquinamento e quando vengono fatte le solite proposte di impedire la circolazione della auto d'epoca. Se si fosse fatta attenzione a creare auto più durature (ma questo va contro ogni forma business) avremmo molto meno inquinamento. Voi cosa ne pensate? Mi piacerebbe avere i vostri commenti.
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denimbex1986 · 11 months ago
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'Filmyhype.com Ratings: 4.5/5 (four and a half stars)
Freely based on the novel of the same name by Taichi Yamada, All of Us Strangers is the new film by Andrew Haigh starring Andrew Scott, Paul Mescal, Claire Foy, and Jaime Bell. After being presented at the Telluride Film Festival in August 2023. All of Us Strangers is a journey into loneliness, resentment, and the importance that, for better or for worse, our families have on us. But it is also a story of love, acceptance, and forgiveness. “Every love story is a ghost story”, read the title of the biography dedicated to David Foster Wallace, a brilliant author who died too soon after an uninterrupted struggle with the specter of depression. A prophetic title, because truly every human relationship is populated with ghosts, shadows of the past that each of us carries with us as a legacy every time we transmigrate from an old story to a new one, when we make another friendship and perhaps close one historical, as well as when it puts an end – not without pain – to a bond with someone you loved very much, from a lover to a close family member.
And director Andrew Haigh (Weekend, 45 years old) seems to have unconsciously made this title-mantra his own, outlining through the new film he directed – and wrote – a dramatic ghost story, which is in reality much more: we are talking about All of Us Strangers). Presented as an Italian premiere at the 21st edition of Alice nella Città, the film brings together a cast of British excellence on the screen, starting from Andrew Scott (Fleabag) through the very popular Paul Mescal (Aftersun) up to the rediscovered Jamie Bell (Rocketman) and Claire Foy (Women Talking) to tell a modern story of solitudes that meet at the wrong time, of tragic wounds difficult to fill with the gold of Kintsugi and much broader reflections on sexual and even national identity, as demonstrated by the London location. And right in contemporary London, during an ordinary night, the screenwriter Adam (Scott) has a chance encounter with a mysterious neighbor, Harry (Mescal).
They both live in the same almost empty apartment building, they need company and don’t want to spend the night alone, especially Harry: this meeting will break Adam’s routine and, while the two continue their relationship, the screenwriter never stops being obsessed with the fragments of his past, wandering through the terraced houses on the outskirts where he grew up and among which he finds not only his old house but also his parents, who seem to still live there exactly as he left them, thirty minutes later. years after their death. All of Us Strangers is a cosmic melodrama and a torn fantasy, which passes from the tactile to the phantasmatic, isolating the characters in a landscape suspended between an alienating center (a practically uninhabited London building) and an idealized suburb (a villa surrounded by greenery) and connected by a train running on tracks beyond the laws of this world.
All of Us Strangers Review: The Story
London, 2023. We enter the apartment of a screenwriter, Adam (Andrew Scott) that’s his name, with an apparent writer’s block exacerbated by a tragic past. He lives alone in an uninhabited building, or almost so. Thanks to the unmotivated triggering of the fire alarm, Adam, once on the ground floor, discovers that he has only one neighbor, whom he glimpses by scanning the upper floors. The two strangers find themselves face to face only thanks to the cheekiness (fueled by the Japanese alcoholic drink he holds in one hand) of Adam’s only neighbor, Harry (Paul Mescal) who would like some company. He feels alone, he jokingly states that there are “vampires at his door”. Embarrassed and intrigued, Adam declines the offer.
From this moment on, Haigh’s caressing direction transports us into a dreamlike atmosphere, to say the least, in which our protagonist’s past slowly emerges. Orphaned at the age of 12 due to a car accident that took his parents away from his life. To overcome the creative block that afflicts him, Adam decides to return to his old home where his parents (Claire Foy and Jamie Bell) who are younger than him at the moment because they were crystallized at the moment of death, open the door for him and both us and we are aware that it is only a reunion that is as imaginary as it is healing and cathartic. Adam will return to them several times, openly declaring his homosexuality to that couple who, in perfect 80s style, still reveal themselves to be slightly tetragonal to their son’s declaration, even though they had already guessed what his sexual preferences might be, revealing quite a few resentments of the child Adam who felt misunderstood, resentments that are washed away by the tears shed on both sides.
Playing a key role is the 80s soundtrack (Always on My Mind; Tainted Love and many other iconic pieces) which gives an air of carefreeness, the same that Adam lived in his childhood before it was tragically taken away from him. The music accompanies family meetings in which Adam has a dreamy look that makes you shiver due to the brutality of his tenderness. But let’s get back to Adam and Harry. Adam decided to make up for that first awkward encounter by indulging his curiosity and giving himself the chance to experience a carnality that had so far been dormant and poorly experienced with the stranger downstairs. The two meet in Adam’s house and talk about episodes of real life, of how growing up they felt like strangers due to those irreconcilable differences>> exacerbated by the society in which they lived. Together with passion, understanding, and complicity grow and that same evening they decide to “come out” by going to a gay club and dancing to the notes of “Promised Land” by Joe Smooth which almost seems to want to establish the arrival in a promised land free of judgments and labels made especially for the two of them.
In a painful new visit to his parents, Adam is revealed that he will soon have to let them go and that this enchantment is destined to fade. Before being dismembered once again, or rather, definitively, the family decides to share a last meal, in which the couple will relive the deadly accident. Once home Paul decides to go to Harry, determined to live the love story with him. Adam and Harry in the moments we saw them together were always at Adam’s house, they never went down to Harry’s apartment. This is because the first evening that from strangers they became neighbors, Harry took his own life after the rejection he suffered and the door thrown in his face.
The two go upstairs, Adam reassures Harry by telling him that he is there at that moment, in his company, no matter what the state of his body is. The finale is to the tune of the poignant “The Power of Love” by Frankie Goes to Hollywood of which Adam reassuringly hums the first lines to Harry: <<I’ll protect you from the hooded claw, keep the vampires from your door>>- I will protect you from death (hooded claw) and the vampires at your door. The exact request that Harry had made of him that first evening but that he hadn’t been vulnerable enough to grasp and accept.
All of Us Strangers Review and Analysis
As has already happened in other films – a title above all, Nowhere Special by Uberto Pasolini – All of Us Strangers also represents a journey into the deepest and most unfathomable mysteries of the male universe, undertaken by a British filmmaker perhaps also to exorcise the legacy of a rigid culture, which has compressed male emotions to the point of making them cryptic and even unknown to those directly involved. “Boys Don’t Cry” we could say, and this aspect also flows into the kaleidoscope of colored and irregular glasses created by Haigh, who relies on the power of the looks, the silences, and the very close-ups of his interpreters, on the explosive force of their interpretations that vibrate like tuning forks crossed by emotions, in an emotional overture that involves the spectator until he feels it.
And this crescendo is also rendered by an aestheticized direction, at times strongly permeated by the British psychedelic culture of Ken Russell of The Devils (one of the many films directed by the filmmaker) or by the bizarre eccentricities of Kenneth Anger, director of the 70s. Emotional oddities mark Adam’s slow descent into the burrow of an acidic White Rabbit, due to which the boundaries between imagination and hallucination become increasingly blurred and sensitive, frightening and unpredictable exactly like a portal between two worlds. That same border that Harry also finds himself, despite himself, crossing, partly by choice and partly to chase Adam, a new Orpheus who tries to get Eurydice back from the Underworld into which she was dragged: but also the boy, with his sad eyes, he just needs to be saved and not feel too alone during one of the very long nights marked by a blood moon in the sky, which silently watches over human destinies.
The protagonists share a condition of alienating loneliness, a situation that is represented in every shot and in every scene starting from the uninhabited building, a loneliness that fills every aspect of Adam’s life. It is Adam who is the common thread among the few characters who haunt the story. All of Us Strangers is a journey into the past, but above all, it is a story of love, redemption, and forgiveness. Forgiveness for others, but above all for oneself. Adam is anchored in the memory of his childhood, a period of life that was not particularly happy, but it is the resentment for a life he never had the chance to live that pushes him to return to his parent’s house. Everything gives the illusion that time has stopped: from his parents’ house to the way they are dressed; Adam himself seems imprisoned in a bubble.
From the aesthetics to the music to the television shows that aired decades before that Adam uses as a background to write, everything takes us back to a past that is only apparently better, but extremely fragile as Adam himself says: “It seems like we live in a better time, but it doesn’t take much to reopen old wounds”. Haigh’s screenplay is infused with nostalgia for a time that had its dark sides, for a difficult childhood that ended too quickly and left Adam completely alone to face the discovery of his homosexuality, the cruelest period of his life. AIDS, complex adolescence, but also without anyone with whom to share the best memories such as having bought an apartment, being able to make a living from writing, or his relationship with Harry. Adam also remembers his parents in an honest way, not sweetened by the desire to paint a better family than it is.
His parents are a traditionalist couple where homosexuality is seen as something distant, not natural, not every day, a condition frowned upon. While his mother is worried and dreams of a marriage with a woman and grandchildren for him, his father realizes the mistakes he has made, and his failure to be close to Adam when he needed him most. All of Us Strangers bring to the screen a sad everyday reality where homophobia is not represented through physical but psychological violence. A homophobia that distances, alienates, forces people to live on the margins of society, alone and abandoned. Stranger is a film made of pauses, silences, and extrapolated moments. Nothing is left to chance. Haigh both in the intimate direction, both in the silences and the music, and the cast reduced to the essential, but where each actor manages to carve out a space for himself, he manages to conceive an intelligent film. Intelligent in the way he combines the pieces, carrying forward a dramatic story that however does not fall into the usual clichés.
All of Us Strangers Review: The Last Words
Are we all alone in the universe, lonely stars scattered in a remote galaxy, or can the force of love unite even what is distant, in time and even in physical space? All of Us Strangers also tries to answer these questions by creating perhaps the definitive film on the very concept of love and feeling, instilling doubts, trying to provide solutions (but never answers), and exorcising even the worst specter of all: that of the past, with the risk of remaining stuck in our tragic wounds without being able to move forward, stuck in a path of growth and self-determination to finally truly know ourselves. Being able to hug each other again, clarify, apologize, confess. Become children again, perhaps, lying in bed together. “As if the future didn’t matter”. And no longer because the pain has turned everything off. But because in love there is only light that shines. Like a star.
Editor's Rating: 4.5
Pros
* The issue of loneliness and how it is addressed * The story is full of suffering and drama, but does not give in to clichés * The cast and direction are the real highlights that enrich a brilliant screenplay reduced to the essentials
Cons
* It may be a little slow at first, but slowness soon becomes essential to enter Adam's daily life and better understand his world'
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monkey-man-streamingita-cb01 · 10 months ago
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Monkey Man
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✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ https://t.co/pJRGNXcHnM
:: Trama Monkey Man ::
Kid è un giovane lottatore che si batte sul ring di un circuito di scommesse clandestine gestite, dal sudafricano Tiger. Ha origini rurali e indossa una maschera di scimmia, ispirandosi alla divinità Hanuman, esempio di virtù quali lealtà, forza e saggezza. Il suo vero obiettivo però non è farsi strada come lottatore, bensì vendicare la morte della madre, uccisa in un raid contro la comunità dov'è cresciuto. Dietro questo crimine c'è una speculazione edilizia che vede i potenti della città alleati a un santone e Kid intende infiltrarsi nel loro mondo, prima come lavapiatti e poi come cameriere, fino ad arrivare loro abbastanza vicino da poter mettere in atto la propria vendetta. Dovrà però prima assaggiare la sconfitta e ritrovare la purezza dello spirito.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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monkey-man-2024-in-italia · 10 months ago
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Monkey Man 2024 In Italia
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:: Trama Monkey Man ::
Kid è un giovane lottatore che si batte sul ring di un circuito di scommesse clandestine gestite, dal sudafricano Tiger. Ha origini rurali e indossa una maschera di scimmia, ispirandosi alla divinità Hanuman, esempio di virtù quali lealtà, forza e saggezza. Il suo vero obiettivo però non è farsi strada come lottatore, bensì vendicare la morte della madre, uccisa in un raid contro la comunità dov'è cresciuto. Dietro questo crimine c'è una speculazione edilizia che vede i potenti della città alleati a un santone e Kid intende infiltrarsi nel loro mondo, prima come lavapiatti e poi come cameriere, fino ad arrivare loro abbastanza vicino da poter mettere in atto la propria vendetta. Dovrà però prima assaggiare la sconfitta e ritrovare la purezza dello spirito.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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kungfupanda4streamingita · 10 months ago
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Kung Fu Panda 4
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https://megavids.online/movie/1011985/kung-fu-panda-4?tumblrah
:: Trama Kung Fu Panda 4 ::
Mentre i Cinque Cicloni sono via per allenarsi dopo aver compiuto varie missioni, Po, destinato a diventare la guida spirituale della Valle della Pace, è costretto a cercare il suo successore come nuovo Guerriero Dragone mentre combatte insieme a una volpe ladra di nome Zhen, i nostri eroi dovranno sconfiggere un nuovo spaventoso nemico chiamato "La Camaleonte", una terribile ed infida strega che riporta in vita Tai Lung e gli altri nemici sconfitti dal panda nei film precedenti con l'unico scopo di governare la città di Juniper e la Valle della Pace grazie alle tecniche di kung fu che ruba a questi ultimi.
Kung Fu Panda 4 è un film d'animazione del 2024 diretto da Mike Mitchell e Stephanie Ma Stin.
Prodotto da DreamWorks Animation e distribuito da Universal Pictures. È il quarto capitolo del franchise di Kung Fu Panda, e sequel di Kung Fu Panda 3 (2016), e presenta Jack Black, Dustin Hoffman, James Hong, Bryan Cranston e Ian McShane che riprendono i ruoli dei film precedenti, con Awkwafina, Viola Davis e Ke Huy Quan che si uniscono al cast come nuovi personaggi.
Ai registi Jennifer Yuh Nelson e Alessandro Carloni venne chiesta la possibilità di un quarto film di Kung Fu Panda prima dell'uscita del terzo film nel gennaio 2016, con Nelson che in seguito affermò nell'agosto 2018 di essere aperta a un quarto capitolo. DreamWorks ha annunciato ufficialmente il quarto film nell'agosto 2022, con Mitchell, Ma Stine, e Rebecca Huntley rispettivamente come regista, co-regista e produttore nell'aprile 2023. La maggior parte del cast vocale principale è stato annunciato nel dicembre 2023, in seguito al casting di Awkwafina nel maggio di quell'anno.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, “cinematografia”) ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate “fotogrammi”. Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come “fenomeno Phi”.
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