#Torre di Londra
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La Città di Londra: Una Guida Completa alle Attrazioni nella City di di Londra.
Introduzione Benvenuti nella City di Londra, uno dei luoghi più affascinanti e vibranti al mondo. Questa guida completa vi condurrà attraverso le meraviglie di questa città, dalle maestose architetture alle affascinanti attrazioni storiche. Scoprirete tutto ciò che c’è da vedere e da fare nella Città di Londra, inclusi luoghi imperdibili come lo Sky Garden e la Cattedrale di St. Paul. London…
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#attrazioni di Londra#Cattedrale di St. Paul#Città di Londra#Covent Garden#Londra#Ponte di Londra#Sky Garden#Tate Modern#Torre di Londra
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INSEGUIRE OPERE
La Triennale di Milano e la Fondation Cartier pour l’Art Contemporaine di Parigi hanno stretto una intensa collaborazione e allestiscono mostre di grande interesse. È il caso per esempio di quella di uno dei più grandi scultori contemporanei, Ron Mueck. La scorsa estate ho avuto modo di visitare la sua mostra alla Fondation del Boulevard Raspail e sabato scorso ho visitato la stessa mostra (con qualche variazione) alla Triennale. È sempre molto stimolante per me vedere una installazione d’arte allestita in due contesti diversi, poiché l’opera assume, inevitabilmente, sfumature diverse se non, addirittura, significazioni diverse. Mi era capitato di notarlo la prima volta con “La Venere degli stracci” vista al Castello di Rivoli e rivista al Louvre, così come con la celebre mappa del mondo (“Map”) di Mona Hatoum fatta di carbone arso vista al Beaubourg e rivista alla Fondazione Prada. E ancora con opere di Louise Bourgeois viste alla Tate Modern di Londra e riviste a Parigi. Questa volta è capitato con “Mass” il gigantesco cumulo di teschi umani che Ron Mueck ha posizionato nella Hall principale della fondazione parigina e ha riallestito al primo piano del Palazzo della Triennale. Nell’esposizione parigina i teschi (che sono enormemente più grandi di un teschio originale), complice la bella stagione, ma soprattutto l’architettura “trasparente” di Jean Nouvel, mi davano l’impressione di un gigantesco “divertissement”, scanzonato, dissacrante. La possibilità di vedere anche dall’alto l’installazione, i riflessi del sole e l’ombreggiatura del lussureggiante giardino della Fondation, facevano di “Mass” un gioco più che un “memento mori”. Non così a Milano dove, una cupa giornata d’inverno e la razionale,ma gelida architettura di Giovanni Muzio (1933), nonché l’occhieggiamento inquieto della Torre Branca dalla finestra, mi hanno fatto apparire l’opera come un cupo monito alla nostra vita terrena. È davvero incredibile come un “contesto” possa contribuire a determinare il senso di un’opera. Certo questo vale anche per il “Tondo Doni” regalo di nozze di Agnolo Doni a Maddalena Strozzi che probabilmente doveva stare a capo del letto e non su una parete degli Uffizi, ma a maggior ragione vale per le opere d’arte contemporanea. Come suggeritomi da un’amica (e dallo storico dell’arte Philippe Daverio), è meglio cimentarsi in esercizi come questo anziché infilarsi in un museo per vedere (molto superficialmente) migliaia di quadri che sono stati dipinti da migliaia di artisti in centinaia di anni a cui noi poi possiamo concedere solo uno sguardo distratto. Provate anche voi a inseguire un’opera d’arte (non importa quale e non importa dove) e l’arte vi apparirà per quello che veramente è, uno specchio profondo dove ritrovare o perdere noi stessi.
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7 Febbraio 1944, Lunedì
Moriva a Fiesole, uccisa durante i bombardamenti, il soprano e attrice cinematografica LINA CAVALIERI
Offrendo ancora bambina ai passanti le violette per un baiocco e un sorriso gratis. Spesso "passa ponte" e, di nascosto dei genitori, a 13 anni, già donna e con i riccioli neri fluenti, s' intrufola al Baraccone delle Meravigliea piazza Pepe, rifacendo il verso alla sciantosa. Così la scopre un maestro di canto, che convince i genitori a farle educare la voce. Basta poco e debutta in abitino di cretonne alla Torre di Belisario a Porta Pinciana; solo un piattino passando tra il pubblicoa fine spettacolo per la "chetta", la questua. Ma è brava e bella, e allora la invitano al Grande Orfeo,e da lì al Salone Margherita. Niente più piattino, ma un contratto e un boa di struzzo. E diventa la diva del pubblico borghese del caféchantant di Roma, esaltata pure da Trilussa: «Fior d' orchidea,/ il bacio dato sulla bocca tua/ lo paragono al bacio d' una dea». Che la qualifica un personaggio di Roma. Ma eccola richiesta a Napoli e Milano; la sua bellezza e il suo modo di cantare seducente nel giro di dieci anni la portano a Parigi per le Folies-Bergères, a Londra per l' Empire, a Vienna per l' English Garden. Arriva a competere con la Bella Otero, ma finisce per essere lei la più bella del mondo, secondo la qualifica che le assegna D' Annunzio nel 1899 nella dedica di una copia del Piacere, definendola «massima testimonianza di Venere in Terra». Ormai ha migliorato tanto la sua voce da trasformarsi in cantate lirica, debuttando nel 1900 nella Bohème al San Carlo di Napoli. Sulla scena è splendido vederla più che udirla, fra portamento sensuale e sontuose acconciature. Famoso per audacia resta il bacio a Enrico Caruso sul palcoscenico del Metropolitan Opera di New York, al termine del duetto della Fedora. Da allora Lina negli Stati Uniti è "The kissing primadonna". E si diverte a sposarsi. Quattro matrimoni per quattro divorzi. Nel 1899 con il principe russo Aleksandr Bariatinsky; nel 1908 per soli 8 giorni con il milionario americano Robert Winthrop Chanler; nel 1913 con il tenore francese Lucien Muratore; nel 1927 con il pilota automobilistico Giuseppe Campari. E tanti altri amori, dall' industriale Davide Campari che la segue in tournée per pubblicizzare il suo aperitivo, al re del Kazan che la sposerebbe se abbandonasse le scene, ai cantanti Mattia Battistini e Tito Schipa, a Guglielmo Marconi. Fino al suo impresario Arnaldo Pavoni, con il quale passa gli ultimi anni tra la villa della Cappuccina a Rieti e quella di Fiesole. Il 7 Febbraio 1944, durante un attacco aereo su Firenze, una bomba distrugge la villa, seppellendola sotto le macerie con Pavoni e la cameriera. Gina Lollobrigida la rievocherà nel film "La donna più bella del mondo" del 1955. Era nata a Viterbo il 24 dicembre 1875.
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Ringraziare voglio il divino
labirinto delle cause e degli effetti
per la diversità delle creature
che compongono questo universo singolare,
per la ragione, che non cesserà di sognare
un qualche disegno del labirinto,
per il viso di Elena e la perseveranza di Ulisse,
per l’amore, che ci fa vedere gli altri
come li vede la divinità,
per il saldo diamante e l’acqua sciolta
per l’algebra, palazzo di precisi cristalli,
per le mistiche monete di Angelus Silesius,
per Schopenhauer,
che forse decifrò l’universo,
per lo splendore del fuoco
che nessun essere umano può guardare
senza uno stupore antico
per il mogano, il sandalo e il cedro,
per il pane e il sale,
per il mistero della rosa
che prodiga colore e non lo vede,
per certe vigilie e giorni del 1955,
per i duri mandriani che nella pianura
aizzano le bestie e l’alba,
per il mattino a Montevideo,
per l’arte dell’amicizia,
per l’ultima giornata di Socrate,
per le parole che in un crepuscolo furono dette
da una croce all’altra,
per quel sogno dell’Islam che abbracciò
mille notti e una notte,
per quell’altro sogno dell’inferno,
della torre del fuoco che purifica,
e delle sfere gloriose,
per Swedenborg,
che conversava con gli angeli per le strade di Londra,
per i fiumi segreti e immemorabili
che convergono in me,
per la lingua che secoli fa parlai nella Northumbria,
per la spada e l’arpa dei sassoni,
per il mare, che è un deserto risplendente
e una cifra di cose che non sappiamo,
per la musica verbale d’Inghilterra,
per la musica verbale della Germania,
per l’oro che sfolgora nei versi,
per l’epico inverno
per il nome di un libro che non ho letto,
per Verlaine, innocente come gli uccelli,
per il prisma di cristallo e il peso d’ottone,
per le strisce della tigre,
per le alte torri di San Francisco e di Manhattan,
per il mattino nel Texas,
per quel sivigliano che stese l’Epistola Morale,
e il cui nome, come preferiva, ignoriamo,
per Seneca e Lucano, di Cordova,
che prima dello spagnolo
scrissero tutta la letteratura spagnola,
per il geometrico e bizzarro gioco degli scacchi,
per la tartaruga di Zenone e la mappa di Royce,
per l’odore medicinale degli eucalipti,
per il linguaggio, che può simulare la sapienza,
per l’oblio, che annulla o modifica i passati,
per la consuetudine,
che ci ripete e ci conferma come uno specchio,
per il mattino, che ci procura l’illusione di un principio,
per la notte, le sue tenebre e la sua astronomia,
per il coraggio e la felicità degli altri,
per la patria, sentita nei gelsomini
o in una vecchia spada,
per Whitman e Francesco d’Assisi che scrissero già
questa poesia,
per il fatto che questa poesia è inesauribile
e si confonde con la somma delle creature
e non arriverà mai all’ultimo verso
e cambia secondo gli uomini,
per Frances Haslam, che chiese perdono ai suoi figli
perché moriva così lentamente,
per i minuti che precedono il sonno,
per il sonno e la morte,
quei due tesori occulti,
per gli intimi doni che non elenco,
per questa musica, misteriosa forma del tempo.
- Jorge Luis Borges. Altra poesia dei doni.
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Dopo la caduta dell’Impero Romano, i popoli barbarici occupano l’Europa: mentre nel Nord Italia si insediano i Longobardi (di loro rimangono vestigia persino nell’Isola Comacina), in Inghilterra vi sono gli Angli, i Sassoni, gli stanziamenti dei Danesi, le incursioni dei Vichinghi e l’arrivo del popolo norreno dei Normanni. L’incontro fra questi popoli darà vita alla lingua e alla letteratura inglese.
Queste sono le principali tappe.
Angli e Sassoni ( - 1066)
Il poema Beowulf narra la saga della lotta fra questo eroe e mostri scandinavi. La sua ambientazione danese è prova delle influenze norrene in Inghilterra: la confluenza fra le lingue celtiche, germaniche e scandinave produce l’inglese antico.
Normanni (1066 - 1154)
La conquista normanna da parte di Guglielmo I introduce, attraverso i romance cavallereschi come il ciclo arturiano, elementi francesi nell’inglese antico ed è alla base dell’inglese medio di questo periodo.
Plantageneti (1154 - 1399)
Enrico II (1154 - 1189), marito di Eleonora d’Aquitania
Riccardo I (1189 - 1199)
Ambientato nel 1194, Ivanhoe di Walter Scott (1819) racconta la fusione del popolo anglosassone e del popolo normanno nel matrimonio fra la sassone Rowena e Ivanhoe, cavaliere che aveva seguito Riccardo alla crociata.
Giovanni Senzaterra (1199 - 1216)
Enrico III (1216 - 1272), in età minore soggetto alla tutela di Guglielmo il Maresciallo e Guala Bicchieri.
Edoardo I (1272 - 1307), antagonista di William Wallace
Edoardo II (1307 - 1327)
Edoardo III (1327 - 1377)
1346 - Edoardo III, grazie ai suoi arcieri, sconfigge i francesi a Crecy nella prima battaglia della Guerra dei Cent’anni.
1356 - Vittoria inglese di Poitiers
Riccardo II (1377 - 1399), nipote di Edoardo III, figlio del Principe Nero che si era distinto a Poitiers, in seguito alla crisi della Guerra dei Cento Anni, è deposto da Enrico Bolingbroke della casa di Lancaster. Sotto il suo regno ha luogo la rivolta dei contadini inglesi (1381).
1388 - I racconti di Canterbury (Chaucer) che, in “medio inglese”, mette in scena una società più ampia di quella cortese sulla scia del Decameron: del resto Chaucer era stato in Italia per attività diplomatiche.
Lancaster (1399 - 1471)
Enrico IV (1399 - 1413)
Enrico V (1413 - 1422), già principe “Hal”, nel dramma di Shakespeare amico di Falstaff. Sconfitti i francesi ad Azincourt (1415), sposa la figlia del re di Francia Caterina di Valois.
Enrico VI (1422 - 1461, 1470 - 1471) sotto il cui regno si hanno le sconfitte da parte di Giovanna d’Arco, arsa sul rogo nel 1431. In Shakespeare simbolo dell’uomo che soffre per il potere che ha ricevuto, muore nel 1471 nella Torre di Londra, imprigionato dagli York del futuro Edoardo IV al termine della Guerra delle Due Rose.
“Questa battaglia è come la guerra del mattino quando le nubi morenti contendono con la luce che cresce, e il pastore soffiandosi sulle dita intirizzite non sa se sia giorno o notte. Ora la vittoria inclina da questa parte, come un mare possente forzato dalla marea a combattere con il vento; ora inclina dall'altra parte, come quello stesso mare che la furia del vento forzi a ritirarsi; talora la vince il vento e talora la marea; ora l'uno è più forte ora l'altra fortissima: lottano entrambi per la vittoria corpo a corpo, e nessuno è vincitore o vinto: così ugualmente bilanciata è questa terribile battaglia” (Shakespeare, Enrico VI)
York (1471 - 1485)
Edoardo IV (1461 - 1470, 1471 - 1483)
Edoardo V (1483)
Riccardo III (1483 - 1485), sconfitto a Bosworth da Enrico Tudor
Tudor (1485 - 1603)
Enrico VII (1485 - 1509)
Enrico VIII (1509 - 1547)
Elisabetta I (1547 - 1603)
1516 - Utopia di Tommaso Moro
Shakespeare scrive in early modern English come il volgare di Dante: per questo si chiama Commedia.
Sonetto 75
Tu sei per la mia mente, come cibo per la vita. / Come le piogge di primavera, sono per la terra. / E per goderti in pace, combatto la stessa guerra / che conduce un avaro, per accumular ricchezza. / Prima, orgoglioso di possedere e, subito dopo, / roso dal dubbio, che il tempo gli scippi il tesoro. / Prima, voglioso di restare solo con te, / poi, orgoglioso che il mondo veda il mio piacere. / Talvolta, sazio di banchettare del tuo sguardo, / subito dopo, affamato di una tua occhiata. / Non possiedo, né perseguo alcun piacere, / se non ciò che ho da te, o da te io posso avere. / Così ogni giorno, soffro di fame e sazietà, / di tutto ghiotto, e d’ogni cosa privo.
Sonetto 116
Non sia mai ch’io ponga impedimenti all’unione di anime fedeli; / Amore non è Amore se muta quando scopre un mutamento / o tende a svanire quando l’altro s’allontana. / Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; / è la stella-guida di ogni sperduta barca, / il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza. / Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote / dovran cadere sotto la sua curva lama; Amore non muta in poche ore / o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio: / se questo è errore e mi sarà provato, Io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato
Elisabetta I crea la Compagnia delle Indie Orientali che gestirà il commercio fino al 1874 quando nascerà il Vicerè delle Indie.
Stuart (1603 - 1714)
Giacomo I (1603 - 1625), amante di George Villers, il duca di Buckingham presente nei Tre Moschettieri di Dumas
Carlo I (1625 - 1649), decapitato e seguito dal periodo del Commonwealth di Oliver Cromwell
Carlo II (1660 - 1685)
Giacomo II (1685 - 1688), deposto dalla Gloriosa Rivoluzione
Maria II (1688 - 1694) seguita dal marito
Guglielmo d’Orange (1694 - 1702)
Anna (1702 - 1714)
1606 - Volpone (Ben Jonson), ambientato a Venezia
1611 - Bibbia di Re Giacomo
1633 - Poemi (John Donne, “Nessun uomo è un'isola … non mandare mai a chiedere per chi suona la Campana: essa suona per te”)
1667 - Paradiso Perduto (Milton). Il Puritanesimo, di cui Milton ha fatto parte, portò alla chiusura dei teatri e alla fine di quel periodo dorato a cui appartengono, fra gli altri, Marlowe e Shakespeare. Nel poema si assiste a quel fervore e a quello stile presenti anche nel Tasso. La lettera scarlatta (Hawthorne, 1850) racconterà il puritanesimo americano e la condanna di un'adultera.
1703 - Il Duca di Malborough ed Eugenio di Savoia sconfiggono i francesi a Bleinheim nella guerra di successione spagnola: nel 1713 il Trattato di Utrecht. La Gran Bretagna ottieni i possedimenti francesi in America ed è dominatrice incontrastata dei commerci marittimi.
Hannover (1714 - 1901)
Giorgio I (1714 - 1727)
Giorgio II (1727 - 1760)
Giorgio III (1760- 1820) di cui è famosa la “pazzia di Re Giorgio”
Giorgio IV (1820 - 1830), reggente dal 1811
Guglielmo IV (1830 - 1837)
Vittoria (1837 - 1901)
1719 - Robinson Crusoe (Defoe). Il protagonista, esponente della borghesia in ascesa, non è in viaggio per Dio, per il Re, per la Dama, ma per raggiungere la sua piantagione e la società che costruisce è orientata alla produzione, non ad un ideale. Si tratta di un novel e non di un romance cavalleresco in seguito all’evoluzione costituzionale e parlamentare della monarchia ed all’esistenza di una classe, quella borghese, che acquistava libri.
1721 - 1742 Robert Walpole primo Primo Ministro whig di Giorgio I
1722 - Moll Flanders (Defoe). La protagonista, lontana dai canoni morali tradizionali, vive le disavventure dovute al suo materialismo e alla corruzione della società.
1726 - I viaggi di Gulliver (Swift) che influenzerà il romanzo epico americano Moby Dick (Melville, 1851).
1749 - Tom Jones (Fielding) il cui protagonista orfano denota l’origine picaresca del romanzo moderno.
1757 - Edmund Burke fonda la poetica del Sublime
1759 - La vita e le opinioni di Tristram Shandy (Sterne)
1760 - Canti di Ossian (Macpherson)
1763 - Fine della Guerra dei Sette Anni: l’Inghilterra è padrona di tutte le colonie americane e del Canada.
1764 - Il castello di Otranto (Walpole), iniziatore del romanzo gotico
1773 - 1783 Sotto Giorgio III, Guerra di secessione americana iniziata con la rivolta del Boston Tea Party e decisa dalla battaglia di Yorktown (1781).
1798 - Ballate liriche (Woodsworth, Coleridge). Inizio del Romanticismo in contrapposizione con il neoclassicismo e la rivoluzione industriale (“I Wandered Lonely as a Cloud”). La ballata del vecchio marinaio (Coleridge) è il poema immaginifico di un viaggio avventuroso, di tipo gotico e medievale, e della sorte del marinaio che uccide l’albatros come il poeta romantico che, per creare, si scaglia contro le consuetudini.
1805 - Nelson sconfigge Napoleone a Trafalgar
1811 - Per via della follia di Giorgio III, inizia la reggenza del figlio Giorgio IV, periodo nel quale vi sono la vittoria su Napoleone, il neoclassicismo nelle arti, il dandismo.
Ragione e Sentimento (Austen), esempio di novel of manners, storie d’amore delle sorelle Elinor e Marianne.
1813 - Orgoglio e pregiudizio (Jane Austen), storia d’amore fra l’indipendente Lizzy Bennet, di ceto inferiore, e il Signor Darcy.
1818
Anno di maggior produzione di Keats, noto per la “negative capability” ovvero la capacità di farsi influenzare dal contesto, anche solo con espressioni evocative.
Il pellegrinaggio del giovane Aroldo (Byron) in cui diventa popolare l’eroe byroniano che combatte per la libertà dei popoli all’epoca della Restaurazione.
In Frankenstein di Mary Shelley si trattano i temi della responsabilità dello scienziato e dell’intellettuale (Vita di Galileo di Brecht, Faust di Goethe) e della società i cui pregiudizi marginalizzano la creatura e si introduce il dualismo dell’individuo.
1818 - Northanger Abbey (Austen), una satira del romanzo gotico
1836 - Ne Il Circolo Pickwick Dickens dà inizio al romanzo a puntate (“Make them laugh, make them cry, make them wait”) e racconta in modo umoristico l’Inghilterra rurale di quegli anni. Doveva essere il commento a delle vignette satiriche, divenne un romanzo illustrato di mille pagine.
Età vittoriana (1837 - 1901)
1838 - Oliver Twist (Dickens) racconta la situazione delle workhouses. Con toni ironici e drammatici, riesce a rappresentare luci e ombre della società vittoriana.
1844 - Barry Lyndon (Thackeray)
1847
Jane Eyre (Charlotte Bronte). In questo romanzo di formazione (Bildungsroman), l’orfana (come il Tom Jones di Fielding, 1749 e Oliver Twist) riesce a crearsi un’educazione è una posizione fino a trovare l’amore: la purezza salva.
Wuthering Heights (Emily Bronte). Il romanzo tratta dell’amore passionale fra Catherine e il tenebroso Heathcliff, un’opera di stampo romantico in epoca vittoriana.
1849 - David Copperfield (Dickens). Autobiografia romanzata dell’autore, storia di affrancamento di un ragazzo che si afferma fnonostante le avversità familiari e sociali del tempo.
1886 - Lo strano caso del Dr. Jeckill e di Mr. Hyde (Stevenson)
1889 - Tre uomini in barca (Jerome), originariamente pensato come guida turistica.
1894 - Il libro della giungla (Kipling)
1897 - Dracula (Stoker)
1899 - Cuore di tenebra (Conrad)
Windsor (1901 - )
Edoardo VII (1901 - 1910)
Giorgio V (1910 - 1936)
Edoardo VIII (1936)
Giorgio VI (1936 - 1952), re balbuziente
Elisabetta II (1952 - 2022)
Carlo III (2022 - )
1908 - Camera con vista (Forster)
1922 - Casa Howard (Forster)
1924 - Passaggio in India (Forster)
1928 - L’amante di Lady Chatterley (Lawrence) in cui la moglie di un nobile paralizzato descrive i piaceri di un amore con un operaio.
1951
“Non andartene docile in quella buona notte, / vecchiaia dovrebbe ardere e infierire quando cade il giorno; / infuria, infuria contro il / morire della luce” (Dylan Thomas)
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Parigi 2024: L’importanza dell’Abbigliamento Sportivo ai Giochi Olimpici
I Giochi della XXXIII Olimpiade, conosciuti commercialmente come Parigi 2024, si terranno a Parigi, in Francia, dal 26 luglio all’11 agosto 2024. Questo evento segnerà il centesimo anniversario dall’ultima volta che la città ha ospitato i Giochi Olimpici. L’assegnazione di Parigi come città ospitante è stata ufficializzata il 13 settembre 2017 durante la 131ª Sessione del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) a Lima, in Perù. Parigi diventerà così la seconda città, dopo Londra, a ospitare per tre volte i Giochi Olimpici estivi, dopo le edizioni del 1900 e del 1924.
Assegnazione dei Giochi
Il processo di selezione della città organizzatrice dei Giochi della XXXIII Olimpiade è iniziato il 16 settembre 2015, quando il CIO ha annunciato le cinque città candidate: Budapest, Amburgo, Los Angeles, Parigi e Roma. Tuttavia, Budapest, Amburgo e Roma si sono successivamente ritirate, lasciando Parigi e Los Angeles in corsa. Il 9 giugno 2017, a causa dei ritiri, il comitato esecutivo del CIO ha proposto di assegnare contemporaneamente i Giochi del 2024 e del 2028, con Parigi scelta per il 2024 e Los Angeles per il 2028.
Il Passaggio della Torcia
Il passaggio della torcia olimpica per Parigi 2024 è iniziato il 16 aprile ad Olimpia, in Grecia. Il primo tedoforo è stato il vogatore greco Stefanos Douskos, seguito dalla nuotatrice francese Laure Manaudou. Tuttavia, la staffetta in Nuova Caledonia è stata annullata a causa di disordini locali.
Simboli e Mascotte
Per questa edizione dei Giochi, sono stati realizzati due loghi: uno per la fase di candidatura e uno ufficiale per i Giochi, svelato il 21 ottobre 2019. Il logo combina una medaglia d’oro, la fiamma olimpica e la Marianne, simboli della vittoria, dell’unione attraverso lo sport e dei valori di uguaglianza e fratellanza. La mascotte, Phryge, ispirata ai berretti frigi della Rivoluzione francese, rappresenta la libertà e l’inclusività.
Medaglie
Le medaglie di Parigi 2024 presentano gettoni di rottami di ferro dalla Torre Eiffel. Le medaglie d’oro sono realizzate con il 98,8% di argento e l’1,13% di oro, mentre le medaglie di bronzo sono realizzate con rame, zinco e stagno.
Sedi di Gara
In linea con l’Olympic Agenda 2020 del CIO, Parigi 2024 utilizzerà prevalentemente impianti esistenti o temporanei, con solo alcune strutture permanenti nuove, come l’Arena Porte de la Chapelle, il centro acquatico di Saint-Denis e lo stadio di arrampicata di Le Bourget.
Paesi Partecipanti
Nel settembre 2022, il CIO ha sospeso gli atleti del Guatemala a causa di controversie interne al Comitato Olimpico Guatemalteco. Inoltre, i Comitati Olimpici di Russia e Bielorussia sono stati sospesi per violazione della tregua olimpica, con gli atleti di questi paesi che gareggeranno come “Atleti Individuali Neutrali”.
Abbigliamento Sportivo ai Giochi Olimpici
Un elemento fondamentale per gli atleti che parteciperanno ai Giochi di Parigi 2024 sarà l’abbigliamento sportivo. Questo non solo per il comfort, ma anche per migliorare le prestazioni e garantire la sicurezza durante le competizioni. L’abbigliamento sportivo ha evoluto enormemente negli ultimi decenni, grazie a materiali tecnici avanzati che offrono leggerezza, traspirabilità e resistenza all’acqua.
L’importanza dell’abbigliamento sportivo si estende a tutte le discipline olimpiche, dove la scelta del giusto equipaggiamento può fare la differenza tra una performance mediocre e una vittoria. Gli atleti utilizzano capi specifici per ogni tipo di sport, adattati alle esigenze particolari della disciplina. Ad esempio, le scarpe tecniche sono progettate per offrire aderenza e supporto su terreni variabili, essenziali per sport come il trail running e il ciclismo.
Innovazioni Tecnologiche nell’Abbigliamento Sportivo
Le innovazioni tecnologiche nell’abbigliamento sportivo hanno rivoluzionato il modo in cui gli atleti si preparano e competono. Tessuti con proprietà di termoregolazione aiutano a mantenere una temperatura corporea ottimale, mentre materiali antibatterici e anti-odore sono fondamentali per le gare lunghe e impegnative. Inoltre, l’integrazione di sensori e dispositivi elettronici negli indumenti sportivi permette di monitorare parametri fisiologici cruciali, come la frequenza cardiaca e la temperatura corporea, ottimizzando così le prestazioni.
Conclusioni
Parigi 2024 promette di essere un evento straordinario, non solo per la storicità dell’evento, ma anche per l’attenzione all’innovazione e alla sostenibilità. L’abbigliamento sportivo giocherà un ruolo centrale nel garantire che gli atleti possano competere al meglio delle loro capacità. L’evoluzione dei materiali tecnici e delle tecnologie applicate all’abbigliamento sportivo continuerà a migliorare le prestazioni degli atleti, rendendo le competizioni sempre più emozionanti e spettacolari.
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St Paul cathedral e torre di Londra
E’ la nostra ultima giornata a Londra perché poi affitteremo un auto e ci sposteremo in Scozia.
Passiamo la mattina alla famosa cattedrale di San Paul, tanto raccontata in tutti i libri di inglese delle scuole medie e superiori, per poi spostarci alla torre di Londra.
La famosa fortezza ci prende quasi tutto il resto della giornata, ma Simona Polselli non poteva visiere senza aver visto i gioielli della corona almeno una volta.
In serata abbiamo fatto un salto a Soho per provare il fish and chips di the Poppies. Un’esperienza affollata ma piacevole.
https://www.neongenesis.it/marioaprea/pages/tour/lonscot/ls3.php
#diario #travel #viaggio #Londra
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Sergio Strizzi: The perfect moment è alla Estorick Collection of Italian Modern Art
Di Silvia Pellegrino Ha preso il via ieri 15 maggio alla Estorick Collection of Italian Modern Art di Londra "Sergio Strizzi: The Perfect Moment", una mostra di 80 scatti che testimoniano il lavoro del grande fotografo nel cinema italiano. Sergio Strizzi, The perfect moment è alla Estorick Collection of Italian Modern Art Ha preso il via il 15 maggio e prosegue fino all'8 settembre "Sergio Strizzi: The perfect moment", la mostra fotografica ospitata dalla Estorick Collection of Italian Modern Art di Islington a Londra che presenta 80 scatti realizzati dal grande fotografo e dedicati al mondo del cinema italiano. La mostra presenta per la prima volta nel Regno Unito una panoramica pressoché completa del lavoro di Sergio Strizzi (1931-2004) che ha lavorato come fotografo di scena su alcuni dei più importanti set cinematografici sia in Italia che all'estero dagli anni '50 ai primi anni 2000. Il suo lavoro include fotografie iconiche di Monica Vitti, Marcello Mastroianni e Sophia Loren. L'esposizione che ha preso il via mercoledì scorso è il risultato di un progetto ambizioso nato circa un anno fa, frutto della collaborazione tra la Fondazione Sergio Strizzi e la Direttrice della Estorick Collection of Modern Italian Art, Roberta Cremoncini. Pensato per il pubblico inglese, il progetto ha avuto una prima fase di selezione di 120 foto, fino alla scelta delle 80 in mostra, principalmente in bianco e nero, che raccontano la carriera del famoso fotografo cinematografico. Come ci confermano Vanessa e Melissa Strizzi, le figlie del grande fotografo che abbiamo incontrato alla serata per la stampa, la scelta delle foto dei set cinematografici e dei ritratti non è stata così "indolore": "Avrei voluto anche la barriera...", confida Melissa. Ci spiegano che la foto in questione fa parte del set del film Fuga per la vittoria (Escape to Victory), presente in mostra in diversi scatti, ma senza la foto dei giocatori allineati sul campo, quella che loro chiamano affettuosamente "la barriera". Risulta altrettanto difficile trovare la loro foto preferita tra quelle in mostra: tra le più amate da Melissa, quella con Marcello Mastroianni e Jeanne Moreau, presente nel set "La Notte" e nella stessa locandina della mostra, perchè in questo scatto il padre è riuscito a cogliere qualcosa di iverso: "Nella foto l'attrice sorride, mentre nel ruolo che interpreta nel film di Michelangelo Antonioni è sempre triste". Per Vanessa la preferenza cade sul set del "Giudizio Universale" (The Last Judgement), con due foto in bianco e nero: un ritratto di Silvana Mangano che sembra avvolta dalla luce e quella corale del ballo di sala. Per la direttrice della Estorick Roberta Comencini sono i ritratti del servizio fotografico realizzato alla Torre Galfa di Milano che hanno come protagonista un'altra icona del cinema italiano: Monica Vitti. Ma è lo stesso Strizzi che l'occhio attento riesce a scorgere nello sfondo di una foto di scena con l'attrice de "La Ragazza con la Pistola" (cercate in galleria 1) e così pure negli scatti di altri attori di cui divenne amico e che ci vengono indicati dalle sorelle Strizzi. "Ce ne sono diversi, sicuramente Stanley Baker...quando morì fu una delle poche volte che vedemmo papà piangere". L'amicizia con il leggendario attore non è l'unico legame che il fotografo strinse fuori dal set con attori inglesi e non. Oltre a Baker, prematuramente scomparso a 48 anni, ci raccontano dell'amicizia con Sir Michael Cane (in esposizione nelle foto di Escape to Victory) e con l'attore americano Ben Gazzara, immortalato da Strizzi con Audrey Hepburn sul set del film Bloodline. Tra gli italiani, il regista Francesco Rosi e Marcello Mastroianni, che erano di casa quando Vanessa e Melissa erano piccole. Nella bella video intervista di Luigi Abramo che vi suggeriamo di vedere all'entrata in galleria, Sergio Strizzi dice di Mastroianni: "Non amava farsi fotografare e non riusciva a distinguere tra una buona ed una cattiva foto, ma sempre disponibile sul set.. sempre collaborativo". Quello che per il visitatore è un viaggio nel mondo fantastico del cinema dei tempi d'oro, per Vanessa e Melissa bambine era la normalità. Entrambi i genitori lavoravano in quel settore, quindi giocare con i props del film Lo Squalo o vestirsi con costumi di scena delle Avventure del Barone Munchausen (in esposizione ci sono foto del set con Robin Williams) era il nostro equivalente di giocare con le bambole. Un po' meno facile spiegare il lavoro del padre agli amichetti e compagni di scuola, ci spiegano, perchè a quei tempi il fotografo cinematografico era una professione praticamente nuova. Niente a che vedere con la figura del paparazzo, sebbene alcune testate giornalistiche l’abbiano erroneamente associata al fotografo romano. ... Continua a leggere su
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Requiem of the Rose King 13
Edward V e suo fratello vengono rinchiusi nella Torre di Londra in seguito al fallito tentativo di uccidere Richard. Quest’ultimo, tolti di mezzo i suoi principali avversari, è ormai a un passo dal suo obiettivo, ma deve affrontare un nuovo imprevisto. Stavolta, a mettersi contro di lui è il popolo stesso! Riuscirà a sconfiggere questa minaccia e a impadronirsi del trono…?
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Modena, Ghirlandina, oltre 64 mila visitatori per un 2023 da record
Modena, Ghirlandina, oltre 64 mila visitatori per un 2023 da record Con 64 mila 869 visitatori, il 2023 è stato l'anno del record per la Ghirlandina che ha ripreso e superato i numeri del 2019, ultimo anno prima della pandemia, quando gli accessi erano stati 63 mila 488. Molto alta anche la presenza di turisti stranieri che hanno raggiunto un quarto del totale dei visitatori (16 mila 294, il 25,12 per cento) provenendo per lo più da Paesi europei, Francia e Spagna soprattutto, ma anche da Stati Uniti e Giappone. E il 2024 è iniziato sotto i migliori auspici: dopo l'ottimo andamento delle visite per le feste di Natale, con 2.053 ingressi dal 26 dicembre all'ultimo dell'anno, lunedì 1 gennaio sono stati 225 i turisti che hanno deciso di iniziare l'anno nuovo salendo i duecento scalini della Torre civica, cuore del sito Unesco con il Duomo e piazza Grande. "Abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo proposti per quest'anno – commenta l'assessora al Turismo e promozione della città Ludovica Carla Ferrari – che erano superare i numeri del 2019, il dato più alto raggiunto prima della pandemia e allargare la platea dei visitatori a chi proviene da fuori regione e anche ai turisti stranieri, per i quali c'è stato un vero e proprio boom che ci rende particolarmente soddisfatti. I numeri diventano ancora più interessanti se pensiamo che tutte le visite sono su prenotazione, dal sito di Visitmodena, con un massimo di 25 persone per ogni salita: questo significa che le campagne promozionali on line che abbiamo realizzato per raccontare Modena attraverso esperienze che tutti possono vivere hanno funzionato e hanno permesso di aumentare l'attrattività della Ghirlandina nei diversi orari della giornata e lungo tutta la settimana. Sono risultati voluti – conclude l'assessora – che abbiamo ottenuto anche grazie al lavoro collaborativo e alla dedizione degli operatori dei diversi uffici e servizi coinvolti". Secondo i dati raccolti dagli operatori di Archeosistemi, che gestisce le visite guidate alla Torre, e dell'Ufficio di accoglienza turistica di piazza Grande, nel 2023 è stato aprile il mese dei record, con oltre novemila visitatori ma, rispetto al 2022 sono cresciuti molto anche novembre e, soprattutto, dicembre con 5.420 visitatori nel 2023 contro i 4.085 del 2022. In crescita nel tempo anche i turisti stranieri passati dal 18 per cento del 2015 a poco oltre il 24 per cento del 2019 e arrivati nel 2023 a superare il 25 per cento. Le provenienze, analizzando i dati dal 2015 a oggi, vedono ai primi posti l'Europa con Francia (con 11 mila 788 visitatori nel corso degli anni) e Spagna (10 mila 801), seguiti da Germania e Regno Unito che stacca di pochissimo gli Stati Uniti (7.657 presenze totali) molto più presenti nel corso degli ultimi anni. In aumento negli anni anche i turisti giapponesi, seguiti da polacchi, russi, svizzeri e olandesi. Tra i visitatori della Ghirlandina, raccontano gli operatori di Archeosistemi, ci sono parecchi "habitué" delle torri, come i genovesi Fulvio e Franca ("finché abbiamo l'età, le torri le facciamo tutte") o le famiglie di Elena, Leonardo, Nicola e Alessandra che arrivano da Pisa, "da una torre all'altra". C'è anche chi, come Tomas, che arriva dall'Argentina perché sa di trovare una bella città e una bella accoglienza e conosce la storica rivalità tra Modena e Bologna, chi è arrivato dopo aver visto il film "Ferrari" e chi, come Andrea Cappi, modenese d'origine ma che ha girato il mondo e ora vive a Londra, ha deciso di portare sempre con sé Duomo e Ghirlandina e se li è tatuati su un braccio.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Inghilterra, XVII secolo. John Wilmot, secondo conte di Rochester, rinchiuso nella Torre di Londra per aver offeso il re Carlo II con dei versi poetici, viene richiamato a corte dallo stesso sovrano per riuscire a risollevare il prestigio internazionale della nazione nella quale i cittadini sono avvezzi soltanto ai vizi e alle passioni. Il conte è il primo rappresentante del libertinismo aristocratico dell'epoca, esperto, come ammette egli stesso, nelle tre più importanti occupazioni del suo tempo: la scrittura di versi, lo svuotamento di bottiglie ed il riempimento di fanciulle. Nonostante la sua raffinatezza e genialità nel comporre opere poetiche, la sua carriera non arriverà mai ad un apice di successo a causa del suo dedicarsi quasi esclusivamente ai piaceri. Viene incaricato dal re di progettare e dirigere un sontuoso spettacolo teatrale per mostrare la bellezza dell'Inghilterra al re di Francia, una vera e propria epopea al Regno di Carlo II. John, assiduo frequentatore di teatri, inizia ad interessarsi alla carriera di un'attrice emergente: Elizabeth Barry, detta Lizzie, per il cui amore e successivo abbandono cadde definitivamente in rovina. Intenzione del conte era, infatti, di aiutare Lizzie a diventare la più popolare attrice di teatro di Londra, cosa che, a dispetto delle aspettative dei suoi compagni, gli riesce. Quando arriva il giorno della prima dell'opera commissionata da Carlo II, di fronte ad un ambasciatore venuto direttamente da Parigi, il re ed il pubblico tutto si aspetta un grande successo: John, invece, propone una sorta di parodia pornografica che mostra apertamente la reale situazione della città in quel tempo. L'opera viene bruscamente interrotta e il Conte è costretto a darsi per 6 mesi alla macchia per riuscire a sfuggire all'ira del re, che, dopo aver riposto in lui tutta la sua fiducia e le sue attenzioni, decide di non ucciderlo, bensì di condannarlo a vivere fino all'ultimo il poco tempo che gli rimane (John è malato di sifilide). John, ormai debilitato dalla sifilide, decide, in punto di morte, di redimersi pubblicamente dai suoi peccati convertendosi al cristianesimo, dichiarando il suo amore a Lizzie che nel frattempo aveva dato alla luce una bimba figlia del conte stesso ed aiutando il re, forse per far sì che alla sua morte di lui rimanesse non solo il ricordo del suo essere un libertino, ad ottenere dal Parlamento i voti necessari affinché una legge contro lo stesso sovrano non fosse approvata. Infine muore tra le braccia della moglie Elizabeth che, nonostante l'amore di John non fosse più per lei, è rimasta vicino al poeta lungo tutta la sua vita, come unica figura a cui aggrapparsi alla fine della propria esistenza. (fonte it.wikipedia.org)
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[Inclusività][Carlo Scovino]
Le città, con i loro luoghi, sono anche spazi di emancipazione e visibilità per la comunità LGBT+. Si tratta di contesti di liberazione o di isolamento identitario? "Inclusività" di Carlo Scovino propone alcune riflessioni su questi temi.
San Francisco, Londra, Sitges o, in Italia, Torino e, fino a qualche anno fa, Torre del Lago e la Versilia gay friendly, per non parlare dell’evoluzione della Spagna dopo la dittatura franchista: le città, con i loro luoghi, sono anche spazi di emancipazione e visibilità per la comunità LGBT+. Si tratta di contesti di liberazione o di isolamento identitario? Il libro propone alcune riflessioni su…
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#2023#Carlo Scovino#gay#inclusività#Italia#LGBT#LGBTQ#libri gay#Luoghi e spazi dell&039;amore LGBT+#nonfiction#Riflessioni itineranti#Rogas#Rogas Edizioni
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Treviso - Porta di San Tomaso - 1518
Dopo la sconfitta di Agnadello (1509) in cui Venezia fu sopraffatta dalla Lega di Cambrai (Francia, Sacro Romano Impero, Inghilterra, Giulio II), Treviso si dotò di mura di terrapieno. In questo modo superò indenne l’assedio del 1511. La guerra si concluse con la decisione di Giulio II di sciogliere la Lega di Cambrai e di formarne una, la Lega Santa, per ridurre l’influenza francese in Italia. Accanto al Papa si trovarono Venezia e l’Inghilterra di Enrico VIII, uno dei tanti casi di contatto fra il regno inglese e la città lagunare: anche per questa ragione l’Italia - non solamente Roma - è così presente nelle opere di Shakespeare (Giulietta e Romeo, La bisbetica domata a Padova, I gentiluomini di Verona, Il mercante di Venezia, Otello, Molto rumore per nulla a Messina).
Mentre l’Europa continentale si preparava alla Prima Crociata (1096), l’Inghilterra era stata conquistata dai Normanni con la Battaglia di Hastings (1066): Guglielmo il Conquistatore costruì la Torre di Londra e regnò fino al 1087 e, dopo di lui, i suoi discendenti fino al 1154.
Da quel momento furono i Plantageneti a regnare:
- Enrico II (1154 - 1189)
- Riccardo Cuor di Leone che partecipò alle Terza Crociata (1189) e che regnò fino al 1192
- il fratello Giovanni Senzaterra (1192 - 1216) che sostenne senza successo l’avversario di Federico II che divenne imperatore nel 1214: i debiti che ne derivarono lo portarono a firmare la Magna Charta (1215), costituzione del Regno. Fu protagonista di una tragedia di Shakespeare
- Enrico III (1216 - 1272) supportato, nei suoi primari anni, da Guglielmo il Maresciallo e dal legato di Innocenzo III, Guala Bicchieri
- Edoardo I (1272 - 1307), l’antagonista di Braveheart
- Edoardo II (1307 - 1327)
- Edoardo III (1327 - 1377) che iniziò la Guerra dei Cento Anni dalla quale sarebbero emersi, dal feudalesimo, gli eserciti nazionali e lo Stato moderno capitalista in Inghilterra e in Francia. Scoppiata per la rivendicazione del trono francese da parte del re inglese, vide inizialmente vittorie britanniche grazie alla superiorità dei reparti di arcieri inglesi (Crecy, 1346 e Poitiers 1356), ma i francesi presero il sopravvento nella seconda parte;
- Riccardo II (1377 - 1399) che dovette fronteggiare la rivolta dei contadini scoppiata a causa del perdurare della guerra dei Cento Anni (1381) e che fu deposto da Enrico Bolinbroke della casa di Lancaster. Fu protagonista di una tragedia di Shakespeare
I Lancaster regnarono con:
- Enrico IV (1399 - 1413), protagonista di una tragedia di Shakespeare in cui emerge il futuro Enrico V
- Enrico V (1413 - 1422) vittorioso ad Azincourt, consorte della figlia del re francese Carlo VI il Folle, Caterina di Valois, protagonista di una tragedia di Shakespeare.
[Prologo dell’Enrico V di Shakespeare
Oh, per una Musa di fuoco, capace di ascendere al risplendente empireo dell’Invenzione: un regno per palcoscenico, principi per attori, e monarchi, a spettatori di un dramma grandioso!
Allora sì che, da par suo, il battagliero Harry
sarebbe un Marte personificato, ed alle sue calcagna, tenuti a freno come dei segugi, Ferro, Fuoco e Fame s’acquatterebbero, cupidi d’azione. Ma perdonate, pubblico cortese, la scarsa, incerta ispirazione di chi ebbe l’ardire, su questa indegna impalcatura, di portare in scena sì epica vicenda. Può contenere, quest’angusta arena, gli sconfinati campi della Francia? Possiam stipare a forza in questo “O” di legno anche solo i cimieri che ad Agincourt fecer tremare il cielo? Ah, perdonateci! perché uno sgorbio da nulla può, nel suo piccolo, rappresentare un milione.
Lasciate dunque a noi, gli zeri di sì gran rendiconto, di fare appello alle forze dell’immaginazione.
Immaginate che entro la cinta di questi muri
sian confinati due possenti reami che si confrontan dall’alto dei loro orgogliosi confini, divisi solo da un periglioso braccio di mare.
Supplite voi, col vostro pensiero, alle nostre carenze: dividete ogni singolo uomo in mille unità, così creando armate immaginarie.
Pensate, se vi parliam di cavalli, di vederli voi stessi calcare i lor fieri zoccoli nella terra amica; è alla vostra mente che spetta ora equipaggiare i sovrani e condurli per ogni dove, bruciando i tempi e condensando gli eventi di molti anni in un voltar di clessidra: e proprio a questo fine fatemi fare in questa storia, vi prego, la parte del Coro; ed io, da prologo, vi chiederò umilmente di esser pazienti e giudicare cortesemente il nostro spettacolo con occhi indulgenti].
- Enrico VI (1422 - 1471): la sua vita, di sovrano di Francia e Inghilterra fin dalla giovanissima età per via del matrimonio del padre con una principessa francese, è raccontata nell’opera di Shakespeare che mostra una Giovanna d’Arco demoniaca ed ammaliatrice (battaglia di Orléans, 1429) e affronta come, nel periodo di instabilità iniziata con lo scoppio nel 1455 della Guerra delle Due Rose, ne esca vincente la casa di York mentre terminava la Guerra dei Cento Anni e i Turchi prendevano Costantinopoli (1453).
Gli York regnarono con:
- Edoardo IV (1471 - 1483)
- Edoardo V deposto da Riccardo III
- Riccardo III (1483 - 1485), protagonista di una grande tragedia di Shakespeare fino alla sconfitta di Bosworth Field.
Sconfitti in battaglia, i Plantageneti lasciarono il campo ai Tudor che regnarono con:
- Enrico VII (1485 - 1509) che pacifica il Regno sposando Elisabetta di York e che accentra il potere dello Stato contro alle istanze dei feudatari appoggiandosi alla gentry mentre la Spagna, con la Reconquista e la scoperta dell’America (1492) inizia il suo Secolo d’Oro
- Enrico VIII (1509 - 1547) coevo di protagonisti quali Carlo V (imperatore dal 1519 l) e Solimamo (Sultano dal 1520), protagonista di una tragedia di Shakespeare. Sposò Caterina d’Aragona, figlia di Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, zia di Carlo V. Nel 1534 ha luogo lo Scisma anglicano: nonostante il parere contrario del suo cancelliere Tommaso Moro per questo giustiziato, Enrico VIII incamera i beni della Chiesa, depone Caterina d’Aragona per Anna Bolena, fonda una fede “istituzionale” che non potrà, di fronte alle istanze riformatrici, che dare luogo al puritanesimo successivo
- Edoardo VI (1547 - 1553)
- Maria la Sanguinaria (1553 - 1558), figlia di Caterina d’Aragona ed Enrico VIII
- Elisabetta I (1558 - 1603): diventata regina un anno dopo Filippo II, osservò l’Assedio di Malta (1565), partecipò alla Battaglia di Lepanto (1571) e sconfisse la Invincible Armada di Filippo II iniziando il domino inglese sui mari.
William Shakespeare visse fra il 1564 e il 1616: in lui confluiscono la tradizione narrativa inglese, epica e novellistica, e il teatro di Marlowe e nei suoi drammi storici è raccontata la storia inglese dei Plantageneti e dei Tudor. Come Tasso in quegli anni scriveva la Gerusalemme Liberata alludendo alla battaglia di Lepanto così Shakespeare scrisse drammi relativi al passato per rappresentare le preoccupazioni del presente.
Nei suoi personaggi abbraccia l’intera umanità innovando il teatro dato che solo in due drammi rispetta le unità aristoteliche. Ad esempio nella Commedia degli errori, fondata sul classico intreccio dello scambio di identità.
“In questo mondo io sono una goccia d’acqua che nell’oceano cerca l’altra goccia e, cadendovi, si disperde”
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L'Architettura di Renzo Piano: Un Viaggio Attraverso le Sue Opere
Renzo Piano è uno degli architetti contemporanei più influenti al mondo. Noto per la sua capacità di unire estetica ed ecologia, funzionalità ed emozione, Piano ha creato alcune delle opere architettoniche più iconiche e innovative dei nostri tempi. In questo articolo, esploreremo alcune delle sue opere più significative che testimoniano la sua straordinaria visione e creatività. Il Centre Pompidou, Parigi Una delle opere più celebri di Renzo Piano è il Centre Pompidou a Parigi, realizzato in collaborazione con l'architetto britannico Richard Rogers. Questo edificio rivoluzionario, completato nel 1977, è noto per la sua struttura esposta, con tubi colorati che si estendono all'esterno. Questa audace scelta di design ha permesso di liberare lo spazio interno per le gallerie d'arte e gli spazi espositivi. Il Centre Pompidou è diventato un simbolo dell'architettura moderna e dell'arte contemporanea. Il NEMO Science Museum, Amsterdam Il NEMO Science Museum ad Amsterdam è un altro esempio dell'approccio di Renzo Piano alla progettazione di edifici culturali. Questo edificio a forma di nave è stato completato nel 1997 e ospita un museo interattivo dedicato alla scienza e alla tecnologia. La sua forma unica e la sua posizione sulla riva dell'IJ rendono l'edificio una parte integrante del paesaggio urbano di Amsterdam. Il The Shard, Londra Il Shard, noto anche come Shard of Glass, è uno dei grattacieli più iconici di Londra e dell'intera Europa. Completato nel 2012, questo edificio di vetro e acciaio raggiunge un'altezza di 310 metri, rendendolo il grattacielo più alto del Regno Unito. Il suo design slanciato e la sua forma distintiva lo hanno reso un punto di riferimento visivo nella skyline di Londra. Il Museo Whitney di Arte Americana, New York Renzo Piano ha portato la sua genialità architettonica anche negli Stati Uniti con il Museo Whitney di Arte Americana a New York. Inaugurato nel 2015, questo museo è caratterizzato da ampie terrazze all'aperto che offrono spettacolari vedute sul fiume Hudson e sulla città. Il design luminoso e aperto del museo crea un ambiente ideale per l'esposizione dell'arte contemporanea americana. Il Centro Georges Pompidou-Metz, Metz Il Centro Georges Pompidou-Metz è un'affiliata del Centre Pompidou di Parigi ed è situato nella città di Metz, in Francia. Questo edificio, completato nel 2010, è noto per il suo tetto complesso e audace, che ricorda una serie di conchiglie sovrapposte. L'uso della luce naturale e lo spazio aperto all'interno creano un ambiente unico per l'arte contemporanea e le esposizioni culturali. La Sede del New York Times, New York La sede del New York Times è un progetto più recente di Renzo Piano a New York. Completata nel 2007, questa struttura riflette la sua attenzione alla sostenibilità ambientale. Il design della torre prevede l'uso intelligente della luce naturale e una serie di giardini pensili che contribuiscono alla riduzione dell'impronta ecologica dell'edificio. Conclusioni Renzo Piano è un architetto di fama mondiale noto per la sua innovazione, il suo uso intelligente dei materiali e la sua capacità di creare edifici che si integrano armoniosamente con il loro ambiente. Le sue opere sono spesso caratterizzate da una combinazione di forme audaci e funzionalità ecologica, che le rendono sia impressionanti che sostenibili. Oltre a queste opere iconiche, Renzo Piano ha contribuito a progetti in tutto il mondo, dalla California al Giappone. La sua eredità nell'architettura contemporanea è indiscutibile, e le sue opere continuano a ispirare e a plasmare il mondo dell'architettura e del design. Foto di Hands off my tags! Michael Gaida da Pixabay Read the full article
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Custodi di arte e fede: Cattedrale di Westminster
Con il suo stile gotico l’abbazia di Westminster, nel centro di Londra, è la storica sede delle incoronazioni e delle sepolture dei monarchi britannici. L’abbazia venne chiamata così per distinguerla da St. Mary of the Graces, situata a est del parlamento di Londra e sede di un monastero cistercense, la sua costruzione venne promossa da Edoardo il confessore, per adempiere a un voto fatto quando si trovava in Normandia, se Dio se lo avesse riportato al trono d’Inghilterra avrebbe compiuto un pellegrinaggio a Roma. Una volta re Edoardo non poté compiere il pellegrinaggio e chiese al Papa come fare per esser dispensato dal voto, proposta che sfociò nella decisione della costruzione di un monastero dedicato a San Pietro. Il luogo prescelto per la nuova chiese fu Thorney Island sul Tamigi dove esisteva dal 616 un piccolo santuario, in onore di un pescatore che aveva avuto una visione di San Pietro, infatti il 29 giugno da sempre i pescatori del Tamigi portano in dono a San Pietro un salmone, poi ricevuto dall’abate di Westminster. Il santuario verso il 970 venne ampliato con la costruzione di un convento benedettino da parte di San Dunstano. Re Edoardo nel 1045 iniziò la costruzione di una grandiosa chiesa in stile romanico consacrata nel 1065, ma nel 1298 un incendio la distrusse e venne ricostruita in stile gotico - francese dal re Enrico III che affidò i lavori all’architetto Henri de Reims. Nel 1376 la navata fu rifatta dall’architetto Henri Yevele, che curò anche la Torre di Londra e il Palazzo di Westminster, nel 1506 venne realizzato il soffitto a volta e la facciata neogotica con le 2 torri alte 68 metri. Con i regni di Enrico VII e Enrico VIII, venne costruita la Lady Chapel, oggi chiamata cappella Enrico VII, dove lavorarono artisti italiani tra i quali lo scultore Torrigiano. Larga 34 metri e lunga ben 156 metri, l’abbazia di Westminster ha la navata gotica più lunga del regno, simbolo dell’unità e della forza inglese, che raccoglie la memoria degli eventi della storia, infatti la cappella di San Giorgio è dedicata ai caduti della prima guerra mondiale,mentre a sinistra è posto il più antico ritratto di un sovrano, cioè quello di Riccardo II che risale al XIV secolo. All’ingresso della navata centrale c’è la tomba del Milite Ignoto e una lapide ricorda Sir Winston Churchill, inoltre vi sono collocate le tombe di alcuni architetti del XIX secolo e dell’esploratore David Livingstone. La navata destra presente una lapide sul pavimento in onore del fondatore dello scautismo Robert Baden-Powell e di sua moglie Olave, oltre a una serie di busti e rilievi raffiguranti vari personaggi inglesi. Nella terza navata c’è il monumento di William Pitt il giovane e tutto il transetto, a destra e a sinistra dell’altare maggiore, è occupato dalle sepolture di personaggi storici, tra cui alcuni santi. Il Poets’ Corner custodisce le tombe o le commemorazioni di alcuni letterati e poeti inglesi, come Shakespeare, Browning, Chaucer, Dickens e Kipling e l’altare maggiore di Sir Gilbert Scott è sovrastato da un mosaico in vetro raffigurante l’ultima cena. Dietro l’altare maggiore ci sono le Royal Chapels, delle quali la principale è quella dedicata a Enrico VII, a tre navate con una corona di cappelle, oltre a un centinaio di tombe, quasi tutte di sovrani d’Inghilterra. La statua di Edoardo III, custodita nel museo, è la più antica statua europea in legno del sovrano, mentre nella chiesa abbaziale è conservata la sedia di re Edoardo, dove si siedono i sovrani nell’ambito della loro incoronazione, che si tiene qui sin dal Natale del 1066, giorno dell’incoronazione di Guglielmo il Conquistatore. Read the full article
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