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#ciligie
copihueart · 1 year
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POESIE IN PROGRESS
il tempo delle macchine elettriche
il tempo dell’intelligenza artificiale
della carne sintetica e dell’aureola boreale
Forse siamo caduti senza rialzarsi
a cercare compagnia con il cellulare in mano
sconvolti nel centro delle migrazioni umane
senza giudicare pensieri inammissibili
quando siamo più degli altri diventati solitari
Forse non abbiamo più memoria dell’amore
del perdono che sanno cogliere le piante
della compassione che sa indicarci la natura
Forse la luce del sole ci rende opachi
persa l’onestà emotiva gettata al vento
a nascondere sempre e ancora i sentimenti
Forse ci manchiamo a tratti come stelle fugaci
che la voce non più insinuante ormai rauca
smarrita nel tempo ogni carezza carnale
sollevato lo guardo involontario verso il cielo
il ciliegio ritorna a rifiorire.
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corallorosso · 4 years
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Divorare ciliegie mentre si parla di bambini morti: non c’è da ridere, c’è da avere paura Di Giulio Cavalli Alla fine è riuscito a spostare il fuoco della discussione sulle ciliegie. Si fatica a credere come la comunicazione di Matteo Salvini segua ostinatamente sempre i soliti trucchi, gli stessi sentieri, sempre puntando a banalizzare il cuore di una critica e fingendo di non cogliere la temperatura delle osservazioni che gli vengono poste. Il problema non è che Salvini mangi ciligie, figurarsi. Contento lui, contento lo strapagato Morisi che ha trasformato un ex ministro in un food blogger, buon per loro. Il problema è che divorare ciliegie mentre si parla di un batterio letale e della morte di bambini indica ciò che più di tutto a Salvini continuiamo a imputare: una totale mancanza di empatia. E un politico incapace di praticare empatia è una disgrazia che non si augura a nessuno essendo la politica l’ascolto e la declinazione di governo dei bisogni che troppo spesso non vengono ascoltati di invisibili che spesso non vengono nemmeno notati e di disperazioni che vengono sottaciute. Non c’è nulla da ridere se un leader di partito esibisce, anche con una certa fierezza, l’incapacità di sentire ciò che gli accade intorno. C’è da averne paura perché è quello stesso politico a cui si vorrebbe affidare la gestione delle difficoltà delle persone. Forse basterebbe chiedere ai genitori di quei bambini morti cosa ne pensano, basterebbe buttarla, come Salvini fa spessissimo, sul piano del buonsenso che decide cosa sia opportuno e cosa non lo sia. La risposta poi è la perfetta fotografia della malevola comunicazione. Salvini pensa che una certa sinistra (perché è sinistra tutto ciò che si permette di avanzare delle osservazioni, con la solita bambinesca divisione i noi e loro come in una partita di pallone) ce l’abbia con le ciliegie. Avrebbe potuto scusarsi, semplicemente, magari raccontandoci anche di ciò che Zaia stava provando a dire, poteva cogliere l’occasione per esprimere solidarietà a famiglie che hanno perso i figli e invece si è esibito ancora una volta in uno spettacolo tetro e goffo che riesce a essere quasi più insultante dell’abbuffarsi precedente. E chissà che non si riesca a parlare una volta per tutte di questi personaggi politici fieramente insensibili che giocano a agitare gli umori sporcando i temi che incrociano durante la loro propaganda.
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giuliocavalli · 4 years
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Divorare ciliegie mentre si parla di bambini morti: non c’è da ridere, c’è da avere paura
Divorare ciliegie mentre si parla di bambini morti: non c’è da ridere, c’è da avere paura
    Alla fine è riuscito a spostare il fuoco della discussione sulle ciliegie. Si fatica a credere come la comunicazione di Matteo Salvini segua ostinatamente sempre i soliti trucchi, gli stessi sentieri, sempre puntando a banalizzare il cuore di una critica e fingendo di non cogliere la temperatura delle osservazioni che gli vengono poste. Il problema non è che Salvini mangi ciligie,…
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daniela--anna · 4 years
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🍒TORTA morbida panna & ciliegie
(Senza burro)
✓Ingredienti:
•250 gFarina 00
•250 gZucchero
•3Uova
•250 gPanna fresca liquida (da montare)
•1Scorza di limone (grattugiata)
•1 bustinaLievito in polvere per dolci
30Ciliegie (snocciolate)
✓Preparazione della torta morbida panna & ciligie
1. Sbattere le uova con lo zucchero fino a farle diventare molto molto spumose. Aggiungere la panna non del tutto montata, la farina, il lievito e la buccia di limone. Tagliate le ciliegie a dadini e infarinatele.
2. Imburrare uno stampo a cerchio apribile (diametro cm.20-22), versarvi il composto e poi tuffarvi i dadini di ciliegie. Questi durante la cottura scenderanno da sole nell’impasto
3. Cuocere in forno già caldo a 180° statico per circa 45 minuti. Raffreddare e spolverizzare con zucchero a velo. Qui trovate la mia ricetta dello zucchero a velo da pasticceria
5. Ecco pronta la vostra torta morbida con panna e ciliegie!
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Colazione:
250 ml di the (2kcal)
10 g marmellata ciligie rosse ligh hero ( 4 kcal)
2 fette biscottate (62 kcal)
Totale: 68 kcal
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sciamedipensieri · 5 years
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Ho sempre avuto un certo entusiasmo per i miei compleanni e onomastici, sono sempre stata dell'idea:"ogni scusa è buona per festeggiare" ed ero sempre pronta per preparare, organizzare e fare mille cose.
Quest'anno mi sento strana e diversa. Ho l'amore della mia vita con me, ma ho lei lontana. A volte mi capita di pensare che per davvero tutto ha un peso, o che funzioni come una sorta di scambio, del tipo:"se vuoi avere una fragola dammi una delle tue due ciligie".
Mi sento strana perché in giorni come questi, trovavo sempre qualcosa che potesse stupirmi, e sì lo facevo da sola perché pensare a me era (ed è) una priorità. Eppure perché mi sento così stanca? Ho così tanta voglia di lasciare fare e lasciarmi sorprende, però la paura di essere delusa azzera quasi sempre le mie aspettative e questo mi butta giù.
È il mio onomastico ma non ho voglia di festeggiare. E no, non è un bene.
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pietrovultaggio · 7 years
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Cosa non farebbero alcune #donne per 2 #ciligie, abbiamo ancora un mese per prepararci... #mangiaresanoebene
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Tema, in classe
Colore rosso.
Il colore rosso.
Tutti dobbiamo descrivere, o spiegare, il nostro pensiero su questo colore.
Io molto spesso, prima di scrivere qualsiasi testo, inizio a immaginare le risposte degli altri.
Guardo quei fogli mezzi vuoti desiderosi di essere riempiti. Guardo quelle penne che si muovono, che vengono mangiucchiate dai loro proprietari, che vengono chiuse e aperte in attesa di essere usate, impazienti di lasciare il proprio segno.
Di conseguenza guardo: la gente confusa, la gente distratta dallo spiraglio della luce che filtra dalla finestra della classe, della gente che magari in quel momento sta pensando a cosa deve pensare, delle persone che stanno pensando a cosa scrivere, delle persone che semplicemente stanno pensando ai loro proprio problemi personali, o al loro gol decisivo nella partita di calcetto, o a come vestirsi per quell'appuntamento importante. Poi quasi sempre c'è quel ragazzo che proprio odia scrivere e nella sua testa pensa "preferirei essere obbligato dalla mia ragazza ad un pomeriggio di shopping che scrivere questa roba", e poi c'è proprio quella ragazza che si perde nei suoi troppi pensieri e inizia a scrivere e a scrivere, e la vedi china sul suo banco decisa a marcare con l'inchiostro il suo foglio.
Più che loro, io voglio analizzare il loro comportamento perchè è da quello che riesco a percepire il loro pensiero e perciò posso immaginarmi di che parole stanno riempiendo i loro fogli.
Forse la cosa che mi piace di più dell'osservare, è che riesco a mettere un filtro tra me e le persone e creare un tipo di collegamento mentale ed empatico sensazionale. Osservando a volte si impara più che ascoltando.
In ogni caso, la cosa che più mi piace osservare quando alzo la testa dal mio foglio per studiare le persone che mi stanno attorno, è vedere le persone viaggiare con la propria mente. Scrivere ti fa viaggiare e penso siano dei viaggi bellissimi ogni volta. Vedere le persone perse nel mondo della propria mente è una cosa incredibilmente unica, gli occhi che guardano verso l'alto, le mani che si muovono nervosamente, la testa che si china a destra e a sinistra e poi si abbassa, una scarica di adrelina che ti arriva dai piedi e sale su quando finalmente la tua mente è riuscita a partorire qualche idea.
C'è un mondo dietro le persone che scrivono e ancora più vasto è il mondo delle loro idee.
"Il colore rosso è rosso, è semplicemente un colore, nient'altro di più che un colore..." potrebbe introdurre una persona concreta, poco profonda e con poca immaginazione.
"Il colore rosso è un colore forte, penso che mi rappresenti; il colore rosso può accecare come può accecare la mia bellezza..." potrebbe iniziare una persona forte e sicura di sé.
"Il colore rosso è il colore delle fragole, dei lamponi, dei pomodori, delle ciligie e persino dell'etichetta della Coca cola!" potrebbe enunciare una persona golosa e amante del cibo.
"Il colore rosso è Marte, e a volte persino la Luna lo diventa." potrebbe dire una persona sognatrice e, perchè no, sognante di andare nello spazio.
"Il colore rosso è la mia maglia del Torino, quindi è il mio colore preferito. Ma quando perdiamo, lo amo un po' di meno" potrebbe iniziare una persona tifosa del Toro.
"Il colore rosso è il colore dei miei capelli, cioè non proprio dei miei miei, in realtà ero mora. Ed è anche il colore del mio rossetto preferito e dello smalto delle mie unghie di questo mese." direbbe una ragazza molto curata e amante della propria immagine e bellezza.
"Il colore rosso mi fa pensare subito alla bottiglia di vino rosso che non vedo l'ora di poter aprire al mio compleanno" scherzerebbe una persona buongustaia di vino.
"Il colore rosso è il colore del diavolo, delle cose proibite, del fuoco e del sangue" sdramatizzerebbe una persona "dark"
"Il colore rosso è tanto, proprio tanto, così tanto che non sto ad elencare il tanto che è il colore rosso." direbbe una persona che non ha fatto il compito e che non ha mai avuto voglia di iniziarlo.
"Il colore rosso è il colore dell'amore, delle rose, della passione. Quindi, viva il rosso!" potrebbe iniziare una persona molto romantica, e molto probabilmente innamorata.
Chissà quante altre risposte da altri tipi di persone, chissà quanti altri infiniti pensieri.
Una volta essermi immaginata tutte queste risposte, sia per il fatto dell'empatia e forse spinta anche dalla mia grande curiosità, inizio a pensare a cosa scrivere.
Qua, a volte, giunge il problema. A volte mi ritrovo a scrivere per ore e ore intere senza perdermi e altre mi ritrovo troppo dispersa dai miei pensieri che iniziano a spingermi di qua e di là e io non riesco più a sentirne nemmeno uno.
Ma io ci provo comunque.
Io non so in realtà cosa pensare, a quale categoria potrei unirmi e a quale potrei essere.
Non sono ancora riuscita del tutto a definire me stessa, sono un insieme di tante emozioni e di tanti pensieri differenti. Ho sempre pensato che dentro di me è come se ci fossero due persone completamente opposte che in continuazione si dichiarano guerra.
Una parte di me forse pensa che il rosso è amore, quella più romantica. Poi esce la mia parte più emotiva e negativa che fa valere il suo pensiero, che il rosso è in realtà la sofferenza delle emozioni più forti, che è fuoco che si divampa, che è sangue che gocciola lentamente.
Ma esiste anche la parte più golosa, che pensa alle fragole e ai lamponi.
Non devo dimenticare la parte che si cura di più, che pensa ai vestiti rossi bellissimi che ho nell'armadio, e ai mille rossetti nella trousse.
Ma un pensiero comune, tra tutte le diverse parte di me che forgiano il mio carattere, forse c'è.
Secondo me il colore rosso non è una cosa in particolare, è sbagliato definire una cosa astratta così infinita con un oggetto o una semplice e unica emozione. Ma la cosa giusta è guardare o pensare a quel colore e scrivere la prima cosa che il tuo cuore. E' giusto che ognuno di noi ci riesca a immaginare qualcosa di diverso in lui, nel Rosso. E' questo che ancora ci distingue, i pensieri diversi. E' bello sapere che io, del colore rosso, non penso la stessa cosa che pensa la mia compagna di banco e di quel ragazzo seduto davanti a me. Ma il pensiero non deve limitarsi e non deve limitare.
Per questo, se io penso al colore rosso, penso ad un mondo infinito. E in questo mondo infinito che io vedo, mi piace immaginare che siano incluse tutte quelle cose e quelle emozioni dei miei compagni.
Un mondo infinito, che io immagino pieno di emozioni sentite fortemente. L'unica cosa che mi viene da pensare quando provo a guardare dentro questo mondo infinito che ci offre il colore rosso, è che la freddezza non esista qui. La freddezza, l'indifferenza, la solitudine, il razzismo e le discriminazioni non fanno parte del mondo che io vedo in questo colore. Forse queste cose le potrei vedere nel colore nero, o grigio, ma mai nel rosso. Quindi per me il colore rosso è pensiero, emozioni forti e molto sentite, è tutto ciò che è bello, è un mondo infinito che non bisogna limitare, ma in cui anzi, perdersi ed immaginare.
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big-b-sid · 7 years
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Quanto è bella la natura #ciligi #in #fiore #bellezza #tranquillità
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foodeffecto · 7 years
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danielajloveu · 7 years
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famo la finta contadina ahahaha ma le ciligie so bone 🍒🍒🍒🍒 (presso Bagnacavallo)
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marinagalatioto · 6 years
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Sole mare estate ma amche una giornata in città con questo abitino tutto ciligie . . . . #colori #colorimoda #rosso #outfitdelgiorno #outfit #outfitoftheday #Outletdeisogni #outlet #legnanocity #legnano #vitadascrittrice
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clo-rofilla · 11 years
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le domande filosofico-esistenziali sono innumerevoli, complesse, e in genere irrisolte, ma mai nessuna batterà quella che da 21 anni, ogni volta all'arrivo dell'estate, con rinnovata costanza e infaticabile persistenza torna irrimediabilmente ad affliggermi: ciliegie si scrive con o senza la i?
[PS è inutile che adesso rispondiate tutti che si scrive con la i - sì, perché si scrive con la i - ("ma io lo sapevo gneh gneh!": bravi a mamma) perché ho appena controllato la regola per l'ennesima volta pure io; se proprio volete essere fighi sapete cosa fare in fine primavera 2014.]
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