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#ciclopedonale del Garda
alessandrobelliere · 1 year
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Bellissima camminata da Bussolengo a Garda con la metà del percorso costeggiando il lago su pista ciclopedonale
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lamilanomagazine · 5 months
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Veneto, al via i lavori tra Lazise, Peschiera e Castelnuovo lungo il percorso cicloturistico sulla SR 249 "Gardesana Orientale"
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Veneto, al via i lavori tra Lazise, Peschiera e Castelnuovo lungo il percorso cicloturistico sulla SR 249 "Gardesana Orientale". "Prendono il via oggi i lavori di messa in sicurezza della mobilità ciclopedonale sulla SR 249 "Gardesana Orientale" per il completamento di uno dei dieci percorsi cicloturistici di interesse nazionale, cinque dei quali attraversano la nostra Regione: la Ciclovia del Garda. L'opera, che riguarderà i Comuni di Peschiera, Lazise e Castelnuovo del Garda, rientra tra i progetti strategici turistici di interesse regionale realizzati con l'obiettivo di incrementare l'attrattività turistica di un territorio già di per sé molto caratteristico come quello gardesano. L'ennesimo intervento per la valorizzazione della mobilità lenta e in sicurezza, lungo un percorso dalla spiccata valenza culturale e paesaggistica". Lo ha detto la Vicepresidente della Regione del Veneto e Assessore alle Infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti, in occasione della cerimonia di avvio dei lavori del I lotto funzionale della Ciclovia del Garda nei Comuni di Peschiera del Garda, Castelnuovo del Garda e Lazise. "La nuova pista ciclopedonale, grazie ad un investimento di 5,9 milioni di euro – ha precisato la Vicepresidente De Berti -, si svilupperà per 12,9 chilometri, dei quali 7 nel Comune di Peschiera, 4 a Lazise e 1,7 a Castelnuovo. Il tracciato sarà realizzato dalla Regione, tramite Veneto Strade, ad una quota simile all'attuale sede stradale, a beneficio del comfort della percorrenza, e sarà protetto da cordoli lungo i tratti in affiancamento alla carreggiata. I lavori si protrarranno per due anni". "Sono 67 i chilometri del tracciato in territorio veneto, su 165 complessivi – ha concluso la Vicepresidente -, e 8 i Comuni della Provincia di Verona attraversati: Peschiera del Garda, Castelnuovo del Garda, Lazise, Bardolino, Garda, Torri Del Benaco, Brenzone e Malcesine. Il progetto prende il via da un'iniziativa dell'allora Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, per la realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche, per incentivare la mobilità dolce, alla scoperta delle bellezze del Paese, rivolto anche ad un pubblico internazionale. La ciclovia è stata, quindi, confermata e finanziata dai successivi Governi (ministri De Micheli, Toninelli e Giovannini) e, da ultimo, con il PNRR.".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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ferris60 · 4 years
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Noi, solo noi: di limoni e di limonaie e anche altro
Noi, solo noi: di limoni e di limonaie e anche altro
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Limone di giorno e di notte con la limonaia del Castel e l’inizio lontano della ciclopedonale
In realtà potremmo intitolare questo articolo: Ciclopedonale fantastica e come (non) trovarla.
La vera bellezza di Limone, il cui nome non deriva dalle piante per cui è ancora oggi famosa, ma probabilmente dalla pietra o roccia che la sovrasta e fa da confine, sono proprio le viuzze del centro…
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personal-reporter · 5 years
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Ciclopedonale del Garda: la pista con vista mozzafiato
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gardanotizie · 5 years
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Questa mattina il presidente di Azienda Gardesana Servizi Angelo Cresco, il direttore generale di AGS Carlo Alberto Voi e il direttore di ATO Veronese Luciano Franchini hanno presentato il progetto definitivo del nuovo collettore del Garda.
“Il progetto definitivo – ha detto il presidente Cresco – è stato consegnato ad AGS, completo, il 31 luglio. È evidente che i giudizi, le polemiche e le critiche giunte prima appaiono assolutamente incomprensibili e sono basate su dati che nulla hanno a che vedere con le soluzioni tecniche adottate. Per quanto riguarda le certezze, confermo che il progetto definitivo prevede la completa dismissione delle condotte sub lacuali e che non verrà posata alcuna tubazione nel lago. C’è assoluta unità di intenti per la realizzazione del collettore, nei tempi più rapidi possibili, da parte dei sindaci gardesani, che all’unanimità hanno sottoscritto un documento condiviso, degli operatori economici e di buona parte dei parlamentari veronesi. Lavoriamo in accordo con i bresciani che, da pochi giorni, hanno definito il luogo in cui costruire i due depuratori di loro competenza e stiamo rispettando i tempi stabiliti nella road map, a parte alcuni mesi persi a causa dei ricorsi proposti dalle aziende al Tar e al Consiglio di Stato”.
“Lo schema idraulico del progetto preliminare – ha chiarito il direttore Voi – è assolutamente identico a quello del progetto definitivo. Non c’è alcuna difformità. Con il progetto definitivo abbiamo analizzato metro per metro l’intero sviluppo del collettore per capire dove fosse meglio posare la condotta. Qualora ci siano variazioni rispetto all’idea preliminare di posare le condotte sotto la Gardesana è per la presenza di numerosissimi sottoservizi e di altri manufatti che interferiscono con la posa del collettore. Dopo che il cda di Ags avrà approvato il progetto definitivo, lo invieremo ad Ato per la Conferenza dei Servizi: stimiamo di poter aprire i primi cantieri ad inizio dell’anno prossimo”.
“I progetti di questo rilievo – ha confermato Franchini – sono approvati dal Consiglio di Bacino di ATO Veronese. Noi convocheremo la Conferenza dei Servizi con tutti i portatori di interesse coinvolti che avranno 90 giorni per esprimere il proprio parere. Posso ribadire che sono confermati i 100 milioni di euro di finanziamento del Ministero dell’Ambiente, inseriti negli appositi capitoli del bilancio dello Stato. Il Consiglio di Bacino ha già in cassa, destinati a quest’opera, 3,6 milioni frutto dei finanziamenti del Ministero, della Regione, della Provincia. L’auspicio è che tutti gli enti coinvolti esprimano il proprio parere in tempi celeri e, fattore importante, è che si facciano circolare quanto più possibile informazioni corrette, a tutti i livelli. Questa è la chiave del successo”.
Il progetto definitivo
Il progetto definitivo redatto dalla Rete Temporanea d’Impresa, con capogruppo lo studio HMR, prevede il rifacimento quasi completo del sistema di collettamento dell’Alto lago veronese con la realizzazione di un collettore di trasporto che correrà dal nord di Malcesine fino all’impianto di Brancolino di Torri del Benaco. Stesso percorso faranno i rami secondari che convoglieranno i reflui dei vari centri abitati. Da Brancolino, poi le acque nere, saranno pompate attraverso un’unica condotta in pressione direttamente al depuratore di Peschiera senza disconnessioni idrauliche.
Il progetto, poi, prevede la realizzazione di un collettore in pressione dall’impianto di Maraschina, all’estremo ovest del Comune di Peschiera, fino al depuratore per convogliare i reflui del Basso Garda bresciano (Desenzano e Sirmione).
In ultimo, il progetto definitivo ha analizzato nel dettaglio quanto solo accennato dal progetto preliminare per quanto riguarda il collettore del Basso lago veronese. Da questa analisi approfondita è emerso che buona parte del collettore del Basso lago, che corre sulla sponda, va rifatto e non semplicemente pulito o manutentato come prevedeva il progetto preliminare.
La posa delle tubazioni sarà in parte su strada (21 km), in parte fianco lago (32 km) ed in parte su aree verdi (2km). Il progetto prevede la totale dismissioni delle condotte sublacuali. Inoltre, non verrà posata alcuna tubazione all’interno dello specchio lacuale.
Tecnologie di costruzione
Per la realizzazione dei nuovi sistemi di trasporto dei reflui verranno utilizzate tubazioni in ghisa sferoidali, con caratteristiche tali da essere parificate a tubazioni per acquedotto e, quindi, con la massima tenuta idraulica per annullare la possibilità di eventuale fuoriuscita di reflui.
Per alcuni tratti limitati verranno utilizzate tecnologie cosiddette “No Dig”, ovvero senza scavo, mediante la realizzazione di tunnel in cui verranno posizionate le condotte. Questa scelta, molto più onerosa rispetto allo scavo tradizionale, è stata presa in considerazione in quelle situazioni dove non vi era la possibilità di procedere con lo scavo tradizionale per la massiccia presenza di sottoservizi (tratto a sud di Peschiera) o per problemi logistici riferiti a difficili situazioni da aggirare (Castello di Malcesine).
Scelte progettuali
Il progetto preliminare era uno studio generale, “preliminare” come proprio definito dal titolo, mentre il progetto definitivo, come previsto dalla normativa tecnica vigente, è entrato nel merito delle questioni e ha definito con dettaglio “definitivo” la soluzione finale di progetto dell’opera.
Il progetto preliminare, ora definibile come Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica secondo il nuovo Codice degli Appalti del 2016, ipotizzava un tracciato parzialmente differente da quello identificato e dettagliato dal successivo progetto definitivo, con la maggior parte delle condotte da posarsi al di sotto dell’asfalto della Strada Regionale 249 Gardesana Orientale.
L’approfondimento avvenuto durante la successiva fase di progettazione definitiva ha appurato che l’attuazione di alcune soluzioni preliminari, tra cui la posa di grosse condotte sotto la strada Gardesana, in certi casi risultano impossibili.
Nello specifico dal punto di vista tecnico si sono evidenziate le seguenti problematiche tecniche:
la presenza di numerosissimi sottoservizi interferenti;
la presenza di 66 vallette che scaricano le acque di pioggia dal monte Baldo a lago;
presenza di nuclei abitati a valle della strada gardesana.
Alla luce di queste considerazioni, Azienda Gardesana Servizi e i progettisti del progetto definitivo hanno individuato la possibilità concreta di posare le nuove condotte sul lungolago, creando molti meno disagi rispetto alla realizzazione dei lavori sulla Gardesana.
Ovviamente la valutazione non è stata meramente tecnico-economica, ma anche di tipo sociale-ambientale, con l’obiettivo di tutelare l’ecosistema del Lago di Garda, i canneti, le rive e le passeggiate ciclopedonale già esistenti lungo le rive.
Le tempistiche
Il progetto dovrà essere approvato dal Cda di Azienda Gardesana Servizi. Dopodiché sarà inviato al Consiglio di Bacino Veronese, che è l’ente deputato all’autorizzazione del progetto. Ato Veronese, quindi, procederà all’indizione di una Conferenza dei Servizi alla quale saranno invitati tutti gli enti coinvolti dall’intervento. La durata di questo procedimento amministrativo è fissata in 90 giorni. Le amministrazioni locali coinvolte dall’intervento sono sempre state aggiornate circa lo sviluppo progettuale ed hanno appoggiato in maniera totale la prosecuzione dell’iter progettuale.
Verranno, inoltre, calendarizzati degli incontri aperti al pubblico per illustrare nel dettaglio il progetto stesso, affinché la trasparenza e la condivisione delle informazioni sia massima.
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  Azienda Gardesana Servizi ha presentato il progetto definitivo del nuovo collettore del Garda Questa mattina il presidente di Azienda Gardesana Servizi Angelo Cresco, il direttore generale di AGS…
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allnews24 · 7 years
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Entro l'estate pronta a Lazise la nuova ciclopedonale, primo tratto del futuro "Anello del Garda"
Entro l’estate pronta a Lazise la nuova ciclopedonale, primo tratto del futuro “Anello del Garda”
Entro la prossima stagione turistica, Lazise potrà contare su una nuova pista ciclopedonale. Azienda Gardesana Servizi, infatti, grazie alla convenzione che ha stipulato con il Comune, ha redatto il progetto per la realizzazione di un nuovo percorso ciclopedonale che riqualificherà interamente il lungolago nel tratto che va da Lido Ronchi a Pacengo. Precisamente, la nuova ciclopedonale partirà…
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colospaola · 7 years
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Tra storia, arte e natura, il territorio lombardo è ricco di campagne, laghi, fiumi e salite, infatti, una pista ciclabile, un argine o i tornanti di un colle fanno parte del lungo viaggio ideato dal progetto “In Bici In Lombardia”, un nuovo modo di vivere il cicloturismo con dieci nuovi itinerari che esplorano in ogni dettaglio la regione.
Presentato al velodromo Vigorelli, per la partenza della Milano Ride, la granfondo sponsorizzata da radio Deejay, lo scopo del progetto è quello di valorizzare la regione con la rete d’itinerari cicloturistici nei luoghi più iconici, i paesaggi più suggestivi e le città più affascinanti della regione.
“E’ fare della Lombardia un punto di riferimento della cicliclabilità e del cicloturismo” spiega l’assessore allo sviluppo economico della Regione Mauro Parolini “Per ciò abbiamo reso disponibile un bando che ha permesso di sostenere investimenti per 17,8 milioni in interventi infrastrutturali e di promozione di percorsi ciclabili”.
Un ulteriore impulso a quello che è un settore in forte espansione, quello dello slow-travel, e che attira sempre più turisti sul territorio, facendo conoscere al meglio non solo i paesaggi e la storia ma apprezzare anche tutti i sapori e la varietà che l’enogastronomia locale può offrire.
Per inaugurare l’iniziativa sono partiti sette team con sportivi, ex ciclisti, giornalisti, blogger e imprenditori, che hanno pedalato in sette suggestivi percorsi, scelti come simbolo dei dieci itinerari turistici proposti da In Bici in Lombardia.
Tra di loro c’erano il vincitore del Giro d’Italia del 1994, il russo Evgenij Berzin, altri ex professionisti come due storici velocisti come Stefano Allocchio e Guidone Bontempi, quindi Giuseppe Guerini, Alessandro Vanotti e Danilo Gioia, la campionessa di sci Lara Magoni ora dirigente sportiva, i blogger Alberica di Carpegna e Laura Magoni e gli imprenditori Matilde Atorino, Camilla Alberti e Lorenzo Serafini, per essere testimonial di un progetto che lancia il cicloturismo come una forma di promozione per i territori lombardi.
Percorsi più o meno impegnativi che si snodano lungo tratti turistici della regione che prevedono itinerari adatti sia per una passeggiata domenicale in famiglia, sia come allenamento per qualche gara.
Da Bergamo alle dolci colline e ai vigneti della Franciacorta, tra le anse del Po fino ad arrivare Mantova, sulle sponde del Lago di Garda e di quello di Como, Varese, Cremona, la Brianza per toccare poi Pavia, i navigli e Abbiategrasso. Questi sono i territori e i luoghi del progetto “In Bici In Lombardia”.
La ciclovia del Mincio si dipana lungo le acque del fiume che dal lago di Garda scendono fin verso il Po. Si parte dalla splendida Desenzano e si entra poi nel Parco Regionale del Mincio. Superata la Centrale del Corno, si pedala fino a Pozzolo dove la pista lascia il fiume. Si arriva quindi a un mulino medioevale ancora funzionante. Altri 10 km per arrivare a un naviglio da dove partono diramazioni di percorsi sterrati.  Si abbandona la strada e si pedala in campagna fino a raggiungere Mantova.
La seconda ciclovia è all’insegna della tradizione enogastronomica, il percorso si sviluppa tra i territori bergamasco e bresciano, partendo dalle Terre del Vescovado, attraversando la Val Cavallina, per poi ripartire verso le Torbiere e il Sebino.
Vede la partenza da Rovato nel bresciano, dal Convento dell’Annunciata, si prende per Erbusco tra le dolci colline e i vigneti della Franciacorta, poi per Adro e Capriolo. Si arriva a Paratico, sul lago d’Iseo, da cui parte la pista ciclabile che arriva fino a Brescia e che si segue fino alle Torbiere del Sebino sulle passerelle in legno. Subito dopo il Monastero di San Pietro in Lamosa, si riprende l’itinerario ciclabile che risale verso le colline della Franciacorta.
Il terzo itinerario è quello varesino, che parte proprio dalla centrale e storica sede della Provincia, villa Recalcati. Si scende poi dolcemente verso il lago di Varese, imboccando la pista ciclabile che scorre per 28 km lungo il perimetro dello specchio d’acqua. Si passa tra ville antiche, cascine, borghi, dalle ghiacciaie di Cazzago Brabbia, alle paludi e attraverso un percorso che si dipana attraverso un patrimonio mondiale dell’Unesco come i resti palafitticoli risalenti anche a 7000 anni fa. Poi si punta sul vicino lago Maggiore, Cittiglio (patria di Alfredo Binda con il suo museo), la Val Cuvia, si attraverso il Parco Regionale del Campo dei Fiori, si arriva a quindi a Brinzio da cui inizia la salita della Rasa, da qui poi il ritorno verso Varese è tutto in discesa.
Dalle sponde del Lago Maggiore si seguono le ciclovie che portano a Milano e ai Navigli, per poi proseguire, in un viaggio tra natura e storia, ville spettacolari, fino all’arrivo nell’affascinante Pavia dei Longobardi e delle risaie. Per un percorso complessivo da fare in due/tre giorni.
Il quarto itinerario vede le Valli Bergamasche protagoniste. Territori che conservano il fascino delle montagne con delle valli del Serio e del Brembo, dei loro piatti e dei loro vini forti
Il quinto percorso vede dalla Valtellina a Milano s’intraprende una lunga discesa dalle cime delle Alpi fino alle luci della città, seguendo il corso dell’Adda, un tempo confine naturale e lungo le sponde del lago di Como, tra le province di Sondrio, Lecco e Milano.
Il sesto percorso è praticamente tutto brianzolo, tra Monza e il Lario.  Un itinerario che dalla Villa Reale di Monza, porta alle vette sopra il Lago di Como, regalando paesaggi unici, lungo le storiche e affascinanti salite della Brianza. Alcune di queste hanno scritto la storia del ciclismo mondiale.
Da Monza ci si porta verso il lago di Alserio, si pedala poi costeggiando il lago di Montorfano e si raggiunge Como. Dal capoluogo lariano si continua a pedalare in direzione di Cernobbio e da qui inizia la parte più spettacolare ma più impegnativa: la salita al Monte Bisbino sono 15,7 chilometri di pedalata con una pendenza del 6,9% e 1.000 metri di dislivello. Una strada che scorre attraverso i boschi e una pineta, costruita a inizio 900 come un tratto della linea difensiva Cadorna. Un percorso che regala una visione incredibile non solo sul lago di Como, ma sull’intera pianura padana e sulle vette alpine svizzere.
Questo itinerario prevede anche una possibile deviazione. Superato il lago di Alserio si può continuare in direzione di Erba e proseguire verso Asso, costeggiando il lago del Segrino fino a Canzo e oltre, dove si sfiorano i 1.400 metri di altezza. Da Sormano si giunge al Muro, salita storica del Giro di Lombardia. Da qui all’altra storica salita del Ghisallo mancano 6 chilometri, magari per una tappa al museo del ciclismo.
Il settimo itinerario prevede un percorso tra i laghi e monti dell’Alto Garda  che inizia a Salò da cui si prende la Gardesana Occidentale in direzione di Riva, 15 chilometri in piano che conducono fino a Gardone, poi si continua verso Maderno e quindi Gargnano.
Salendo si trova Valvestino a cui si arriva dopo una salita di 7,5 km con una pendenza media del 5,5%, poi la strada conduce a Molino di Bollone e a Magasa verso Cima Rest, con davanti una salita di 8 chilometri con punte del 10% di pendenza che porta a prati e pascoli a 1.100 metri di quota.
Un itinerario di primavera e autunno come ottava proposta, un giro che parte da Cremona e continua in direzione sudest lungo l’itinerario ciclabile della Golena del Po, un tratto della più lunga e ampia ciclopedonale VenTo che collegherà Venezia a Torino.
Dopo aver viaggiato per il Po tra cascine e campi, attraverso l’oasi Lipu fino a Casalmaggiore, l’itinerario ciclabile prosegue sulla sponda destra del Po, sempre lungo il fiume che scorre fino a 5 metri sopra il livello dei campi e quindi anche sopra la pista ciclabile.
Il nono itinerario al 100% asfaltato conduce da Pavia ad Abbiategrasso lungo le acque del Ticino, con partenza al Ponte coperto di Pavia, poi si pedala lungo l’argine tra rogge, campi e cascine.
Dopo il bivio del Mulino di Limido, si continua per Zerbolò, quindi per Parasacco e si passa per il ponte delle Barche di Bereguardo, poi si prosegue dritti lungo un falsopiano fino a Bereguardo.
Infine c’è la Greenway dell’Oglio, 279 km suddivisi in cinque tappe che vi porteranno dalle Alpi Retiche al Lago d’Iseo per poi arrivare al fiume Po dopo aver seguito fedelmente il corso del fiume Oglio attraversando il suo parco.
Dalle pendici dell’Adamello è una lunga via ciclabile immersa nel verde che attraversa la Valle Camonica, fino ad arrivare al Lago d’Iseo e proseguire sempre vicino alle sponde del fiume.
La prima tappa vede Passo del Tonale – Breno (62km), tutta in discesa. Si passa dai 1883 metri del passo del Tonale ai 343 metri di Breno, in Val Camonica lungo il percorso dell’Oglio, con la possibilità di visitare le incisioni rupestri della Valcamonica, patrimonio dell’Umanità, gustare il prodotto dei vigneti attraversati, godendo al meglio del panorama e dei prodotti del territorio, come i formaggi come la Mascherpa agli insaccati come lo Strinù, senza dimenticare i dolci come la Spongada.
Seconda tappa da Breno a Iseo (47 km), si passa tra i vigneti, di Marzemino e Merlot.
A Darfo Boario Terme, per chi vuole mettersi alla prova ci sono i tornanti che portano al Lago Moro; la strada è ripida e porta a un tranquillo laghetto a mezza costa sulla montagna. Per recuperare le energie non c’è niente di meglio di una visita alle famose terme della zona.
Una volta ritemprati si prende a seguire l’Oglio che confluisce nel lago di Iseo. Il lago ha un suo percorso ad anello di 62km che corre tutt’attorno, magari v’inviterà a restare una notte in più. Vi darà prospettive sempre nuove su Monte Isola, al centro dello specchio d’acqua e la possibilità di visitare Lovere, uno dei borghi più belli della Lombardia ma non solo.
Terza tappa da Iseo a Orzinuovi (55 km) magari prima una passeggiata sul lungolago e nel centro storico, scoprendo la medievale Pieve di Sant’Andrea e il castello Oldofredi, e assaggiate una tinca appena pescata, al forno con polenta. Appena dopo la partenza sulla sinistra la Riserva naturale Torbiere del Sebino. Si pedala sulla sponda sinistra del fiume Oglio, fra campi coltivati, splendide cascine ristrutturate. Si entra poi in Palazzolo sull’Oglio e quindi si arriva a Orzinuovi.
Quarta tappa della Greenway da Orzinuovi a Ostiano per 53 km, si prosegue lungo il percorso del fiume Oglio, attraversando il suo lungo parco naturale. All’altezza di Acqualunga una deviazione porta a incrociare il naviglio civico di Cremona, che permette di pedalare verso l’omonima città oppure di andare verso Crema.
L’attraversamento del fiume Mella, uno degli affluenti dell’Oglio, annuncia l’arrivo a Ostiano, termine di questa tappa.
Ultima tappa da Ostiano a San Matteo (62 Km). L’itinerario si allontana per qualche chilometro dal fiume Oglio per arrivare fino a Redondesco, luogo di diverse battaglie, sin dai tempi antichi. Il fiume Oglio sfocia nel Po vicino alla località San Matteo, le strade arginali del Po sono molto adatte, e possono essere percorse per esplorare il grande fiume in entrambe le direzioni.
In Bici In Lombardia. Dieci itinerari da scoprire Tra storia, arte e natura, il territorio lombardo è ricco di campagne, laghi, fiumi e salite, infatti, una pista ciclabile, un argine o i tornanti di un colle fanno parte del lungo viaggio ideato dal progetto…
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alessandrobelliere · 1 year
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L Pista ciclopedonale del lago di Garda
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lamilanomagazine · 7 months
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Ciclovia del Garda, Vicepresidente De berti: "Al via un'opera indispensabile per la messa in sicurezza dell'utenza debole lungo la gardesana"
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Ciclovia del Garda, Vicepresidente De berti: "Al via un'opera indispensabile per la messa in sicurezza dell'utenza debole lungo la gardesana". "Un'opera indispensabile per mettere in sicurezza l'utenza debole che transita lungo la Gardesana orientale, caratterizzata da una elevata promiscuità tra traffico veicolare e ciclabile. Grazie all'intervento, in collaborazione con l'amministrazione comunale di Torri del Benaco, andiamo a realizzare un percorso ciclopedonale protetto tra le località Roccia delle Griselle ed Acque Fredde, lungo il perimetro del Lago di Garda. Un altro tassello per il completamento del tratto veneto della Ciclovia del Garda che, inserita nel "Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche", interessa tre Province (Verona, Trento e Brescia) e tre Regioni (oltre al Veneto, Trentino Alto Adige e Lombardia) e si collega alla rete europea "Eurovelo". Con la realizzazione dell'infrastruttura andiamo a dare un ulteriore impulso alla mobilità lenta negli spostamenti quotidiani casa-lavoro e a valorizzare ancora di più il nostro territorio, sia in termini turistici che ambientali". Lo ha detto la Vicepresidente della Regione del Veneto e Assessore alle Infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti, che a Torri del Benaco (Verona) ha partecipato alla cerimonia di avvio dei lavori del secondo lotto della Ciclovia del Garda. "I lavori, a cura di Veneto Strade, si protrarranno per un anno e mezzo – ha precisato la Vicepresidente – per un investimento complessivo di 17,3 milioni di euro con fondi Pnrr, FUNT (Fondi Nazionali per il Turismo) e FOI (Fondo Opere Indifferibili) mentre il costo della progettazione è stato finanziato dal Comune di Torri del Benaco. La ciclovia si svilupperà per circa 2,3 chilometri con una larghezza di 3,50 metri lungo un percorso dedicato, separato dalla carreggiata. Completerà l'intervento la messa in sicurezza di un tratto soggetto a fenomeni erosivi, in località Acque Fredde. L'ennesima dimostrazione che la Regione del Veneto sta investendo molto nello sviluppo della rete ciclabile regionale e della mobilità sostenibile e sicura".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lamilanomagazine · 1 year
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Vicenza, nasce la nuova ciclabile lungo strada di Carpaneda
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Vicenza, nasce la nuova ciclabile lungo strada di Carpaneda. Si sono conclusi i lavori della nuova pista ciclopedonale tra Vicenza e Creazzo che questa mattina è stata aperta alla circolazione alla presenza delle amministrazioni provinciali e comunali di Vicenza e Creazzo. Il percorso si inserisce nel più ampio progetto di collegamento ciclabile tra Vicenza e Montecchio Maggiore e diventerà un tratto dell’“autostrada delle bici” Aida, l'Alta Italia Da Attraversare, progetto promosso da Fiab per collegare le città del Nord. Da Vicenza a Creazzo “Un percorso ciclopedonale prezioso che da Vicenza, in particolare dalla zona Pomari, attraverso Creazzo e Sovizzo, arriva a Montecchio Maggiore e, quindi, fino al Lago di Garda – ha precisato l’amministrazione comunale –. Il nostro grazie va a Creazzo per aver reso possibile il collegamento tra i due Comuni, anche in ottica di spostamenti casa lavoro, alla Provincia di Vicenza per l’importante sostegno al cicloturismo sul territorio, e a Fiab Vicenza, per il sollecito a completare l’Alta Italia da Attraversare AIDA, un asse di collegamento fondamentale in tutto il nord Italia, di cui questo tassello è un anello fondamentale. Si tratta di un’opera molto attesa e importante dal punto di vista della mobilità sostenibile che ci permetterà di valorizzare ancora di più il nostro territorio e quello dei Comuni contermini”. Un collegamento sicuro La nuova pista ciclopedonale di snoda in un contesto ambientale e naturalistico di pregio, e costituisce un collegamento ciclabile sicuro per raggiungere il centro della città dalla zona e dai Comuni posti ad ovest del capoluogo. Sfruttando in parte l’argine del fiume, rappresenta inoltre un percorso di grande interesse cicloturistico e quindi una nuova occasione di valorizzazione del territorio. Per quanto riguarda il tratto nel Comune di Vicenza, l’infrastruttura ha uno sviluppo di circa 1.600 metri, in continuità con la pista ciclabile proveniente da Creazzo, Sovizzo e Montecchio Maggiore. A partire dal confine comunale, in corrispondenza della rotatoria su strada Piazzon, la pista si snoda verso est lungo strada della Carpaneda, che risulta così riqualificata e messa in sicurezza, per poi proseguire sull'argine e attraversare la roggia Dioma fino a raggiungere via Battaglione Valtellina e il sottopasso dello svincolo della tangenziale, realizzato da Anas, per la connessione alla zona residenziale dei Pomari di fronte alla Camera di Commercio. L’attraversamento della Dioma avviene su un nuovo ponte in acciaio lungo 25 metri. 2kd di pista ciclabile L'intera ciclabile di collegamento tra Vicenza a Montecchio Maggiore attraverso Creazzo, lunga circa 2.130 metri, fa parte di un intervento che vale complessivamente 1.750.000 euro, di cui 800 mila euro coperti dalla Provincia di Vicenza, 600 mila euro da Vicenza e 350 mila euro da Creazzo. I lavori sono stati eseguiti, con il coordinamento del servizio Mobilità, trasporti e lavori pubblici, dalla ditta CGC Srl di Altavilla Vicentina che si è aggiudicata l’opera per circa 820 mila euro. Read the full article
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lamilanomagazine · 2 years
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Malcesine (VR), accordo per il tratto della Ciclovia del Garda
Malcesine (VR), accordo per il tratto della Ciclovia del Garda. La Giunta regionale del Veneto ha approvato l’Accordo di programma tra Regione, Comune di Malcesine (VR) e Veneto Strade finalizzato alla progettazione definitiva ed esecutiva del tratto della Ciclovia del Garda ricadente nel Comune di Malcesine (VR). La Ciclovia del Garda è un itinerario ad anello lungo le sponde del lago di Garda e interessa il territorio della Regione del Veneto, della Lombardia e della Provincia Autonoma di Trento, per un totale di circa 165 km. Si connette con l’itinerario 7 della rete europea ciclabile EuroVelo (Eurovelo 7) e tocca 19 comuni rivieraschi, tra cui 8 veneti in provincia di Verona: Malcesine, Brenzone sul Garda, Torri del Benaco, Garda, Bardolino, Lazise, Castelnuovo del Garda e Peschiera del Garda per una lunghezza di circa 67 km. L’iter di attuazione ha visto, nel 2021, la consegna al MIMS del progetto di fattibilità tecnico economica dell’intera Ciclovia, cui è seguita, con deliberazioni di Giunta, l’approvazione di specifici accordi di programma per l’individuazione e la realizzazione congiunta dei primi lotti funzionali con le amministrazioni comunali interessate. Nel dettaglio, le opere previste nel tratto ricadente nel Comune di Malcesine consistono nella realizzazione di un collegamento ciclopedonale dal Km 2+195,15 e km 4+644,70, per un’estensione complessiva di 2.449,55 km. La realizzazione di tale lotto è stimata in 1.800.000 €. L’amministrazione comunale di Malcesine finanzierà con 92.000 euro la progettazione definitiva ed esecutiva "Dopo l’accordo di programma con il comune di Torri del Benaco e quello con i comuni di Peschiera, Lazise e Castelnuovo, oggi sigliamo un’intesa anche con l’amministrazione di Malcesine per accelerare la fase di progettazione dell’opera, in modo da essere pronti nel momento in cui arriveranno i finanziamenti del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili" - commenta la Vicepresidente della Regione Elisa De Berti. "La Ciclovia del Garda porterà un’ulteriore valorizzazione turistica del territorio, contribuendo a portare i visitatori anche nell’entroterra gardesano. In particolare, pensiamo ad un viaggiatore “slow”, attento alla mobilità sostenibile e rispettoso dell'ambiente" – chiude la Vicepresidente De Berti.  ... Read the full article
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gardanotizie · 8 years
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Documenti storici fanno ritenere che la sua origine possa risalire addirittura al 1463: la tradizionale distribuzione gratuita di polenta e mortadella a Varone, nata da un antico «beneficio» dovuto dalla Curia alla comunità, consistente nell’obbligo di distribuire una «soma di pane di frumento, una brenta di vino ed un minale di farina cotta», torna domenica 5 marzo, per la prima volta al parco del Pernone (anziché in piazza della Chiesa), come sempre preceduta da «Quattro passi in attesa di polenta e mortadella», marcia non competitiva con tre tracciati di diversa difficoltà (uno per persone con disabilità), il ricavato delle cui iscrizioni sostiene un progetto umanitario del Gruppo Missionario Alto Garda e Ledro. Organizza la locale pro loco Gruppo Iniziative Varone
L’inizio è alle 13 con l’apertura della manifestazione; alle 14 inizia la distribuzione di polenta e mortadella; dalle 16 lo spettacolo musicale. Per tutta la durata della manifestazione è in funzione un fornitissimo bar ristoro con bevande e panini. In caso di maltempo la manifestazione sarà spostata alla domenica successiva, 12 marzo. L’organizzazione è a cura del comitato Polenta e Mortadella di Varone, col patrocinio del Comune di Riva del Garda.
«Quattro passi in attesa di polenta e mortadella» inizia con la partenza libera dalle 9 alle 10. I percorsi sono due (chi vuole può farli di seguito entrambi); il primo, di pianura, ha uno sviluppo di circa 8 chilometri ed è tutto pianeggiante, quasi interamente su piste ciclopedonali. La partenza è dal Pernone, quindi si imbocca la ciclopedonale del torrente Varone all’altezza del ponte di via Fornasetta, che è percorsa fino al parco Miralago; qui c’è il ristoro; si prosegue sul lungolago fino a porto San Nicolò, quindi risalendo da via Longa si raggiunge la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, per poi girare a sinistra in via Filanda; superato l’incrocio con via Rovigo, si attraverserà la strada Provinciale all’altezza del semaforo vicino al depuratore, e quindi ricongiungersi alla ciclopedonale del torrente Varone (percorsa nell’andata) e tornare al punto di partenza.
Il secondo percorso, di montagna, ha uno sviluppo di circa 7 chilometri per un dislivello di 200 metri, prevalentemente in montagna, su strade secondarie, forestali e sentieri Partenza dal Pernone, si imbocca la strada che sale nell’olivaia di Roncaglie, si percorrono circa 300 metri della Provinciale del Tombio fino al tornante di Dom (prestare molta attenzione), per poi scendere alla località Foci (San Giacomo) e proseguire sul sentiero che porta a Santa Maria Maddalena; da qui si procede prima in discesa e poi in piano fino al Bastione, dove trova il ristoro; si scende poi fino a Riva del Garda per imboccare via Ardaro, via Marone e via Chiesa Vecchia, per tornare al punto di partenza.
Per le persone con disabilità è disponibile un percorso dedicato, di 2 chilometri circa, con partenza alle ore 10 e l’accompagnamento di un responsabile.
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Dalle ore 11 pasta party per tutti i concorrenti.
È a disposizione un ampio parcheggio a 350 metri dal luogo di partenza.
Iscrizioni nella sede del Pernone, il giorno della manifestazione, dalle ore 8 alle 9.30. I gruppi potranno anche iscriversi i giorni precedenti tramite email ([email protected]), con ritiro dei cartellini e pagamento prima della partenza alla postazione delle iscrizioni. L’atto di iscrizione fa fede per l’idoneità fisica.
Informazioni
Gruppo Iniziative Varone pro loco, telefono 329 7931263 (Lucia)
Qualche nota storica
La tradizionale sagra di «polenta e mortadella» a Varone rappresenta una delle feste popolari più antiche di tutto il Trentino. Sfogliando qualche vecchio documento è possibile risalire al dicembre del lontano 1708, quando il curato don Gaetano Bertoldi affermava di essere tenuto, in virtù di un «beneficio» di cui godeva le rendite, conferitogli dalla comunità che ne deteneva lo «Jus Patronatus», a distribuire nel giorno dell’Annunciata nella chiesa di Santa Maria del Perdono una «soma di pane di frumento, una brenta di vino ed un minale di farina cotta».
L’usanza è giunta fino ai nostri giorni: alla «farina cotta» (polenta) è andata ad aggiungersi la mortadella e la data effettiva è slittata dal giorno dell’Annunciazione alla prima domenica di Quaresima. Un’altra testimonianza scritta dell’usanza di distribuire cibarie alla popolazione del Varone risale al 1829. E andando ancora a ritroso nel tempo, si scopre che il «beneficio» cui si fa riferimento nello scritto del 1708 risale addirittura al 1463, quando «Ser Gabriel Pitiliani, originario della città di Siena e sepolto nel cimitero di San Francesco di Riva, lasciò tutti i suoi beni all’altare di San Giacomo nella chiesa del Pernone e volle che lo «Jus Patronatus» fosse del Comune di Riva. Non è dunque da escludere che le pubbliche distribuzioni di cibarie a Varone, di cui «polenta e mortadella» è la moderna continuazione, abbiano avuto inizio proprio in quel lontano 1463.
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A Riva del Garda l’antichissima sagra di polenta e mortadella Documenti storici fanno ritenere che la sua origine possa risalire addirittura al 1463: la tradizionale distribuzione gratuita di polenta e mortadella a Varone, nata da un antico «beneficio» dovuto dalla Curia alla comunità, consistente nell'obbligo di distribuire una «soma di pane di frumento, una brenta di vino ed un minale di farina cotta», torna domenica 5 marzo, per la prima volta al parco del Pernone (anziché in piazza della Chiesa), come sempre preceduta da «Quattro passi in attesa di polenta e mortadella», marcia non competitiva con tre tracciati di diversa difficoltà (uno per persone con disabilità), il ricavato delle cui iscrizioni sostiene un progetto umanitario del Gruppo Missionario Alto Garda e Ledro.
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