#ci sta sempre bene un vaffanculo
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Finalmente sono un ferie.
Niente di che per l'Europa, ma qui avere più di 3 giorni di fila di festa è un miracolo di dimensioni astronomiche e di cui dovrei ringraziare tutti i kami giapponesi (anche se non se lo meritano).
Domani cerco di fare l'italiana pure io e vado al mare, anche se non ho un costume e, tra il mio odio per lo shopping e il fatto che molto probabilmente avrò una XXL giapponese, mi sa che è meglio se per una volta non compro su internet (ultimamente sta diventando il mio unico modo per non rimanere senza niente da mettere - e non sto esagerando).
Vorrei già andarmene pure da sto lavoro, ma vabbè che lo diciamo a fare. Ho fatto così tanto per trovare qualcosa che avesse orario flessibile e smartworking e invece comunque lo standard è l'ufficio. Poi ovviamente io ho avuto il grande culo di stare nel dipartimento dei visti quindi c'è sempre un via vai di passaporti immane, per cui se non ci sei tu, il lavoro va sugli altri che già hanno la loro merda da fare, già fanno gli straordinari e quindi via di senso di colpa e di responsabilità... poi uno si chiede perché questi so strani e si ammazzano di fatica: eccovelo spiegato facile facile.
Per questo motivo ultimamente sto pensando di traslocare. Ho trovato un monolocalino bellino a 10 min A PIEDI dall'ufficio (che è centralissimo) con un affitto abbordabile... peccato che qui esiste questa cosa magica chiamata "spese iniziali" per cui tu prima di entrare devi pagare tutta una serie di cose che loro faranno per te (tipo cambio chiavi di casa, pulizia generale, disinfestazione ecc) al prezzo che dicono loro pure se tu non vuoi. Peccato che ste spese iniziali ammontano a MEZZO STIPENDIO e se ti metti a pensare a tutte le cose nuove che vanno comprate (dato che qui gli appartamenti si vendono completamente vuoti e senza elettrodomestici), insomma, non lo so se voglio buttare uno stipendio così. Però dall'altra parte sto vivendo veramente male con sti viaggi continui in treno e ora con sto caldo che ammazza la voglia di vivere di chiunque... se ripenso all'anno scorso in cui non mi avevano ancora assegnato a nessun posto e sono stata tutta l'estate a casa... Madonna che culo che ho avuto e solo ora lo sto realizzando perché è veramente impossibile vivere così.
Ah poi vabbè parliamo in verità di buchi di monolocali dato che sono 20 m2 e sono pure TANTI. Ho visto annunci di appartamenti singoli di 13/15 m2 SENZA ARMADIO a prezzi che manco vi sto a dire. Poi dite la crisi abitativa a Milano e che la gente vive nei buchi a prezzi folli... che ve devo dì.
Inizialmente volevo fare un viaggio al sud per vedere delle amiche che abitano lì però poi tutte loro si sono impegnate con altre persone (perché giustamente le ferie queste sono e se non ci si muove addio) e quindi vaffanculo non sono andata da nessuna parte. Un poco me ne pento, un poco sono talmente stressata che veramente voglio solo morire sti giorni.
Poi considerando che in 1 anno sono stata a Tokyo meno di 10 volte nonostante ce l'abbia potenzialmente a 2 passi, direi che è meglio se me la comincio a girare un poco in più finalmente.
Per il resto come sto? Boh io mi sento sempre peggio. Questa non è vita, questa non è la mia vita. Però che devo fare, che posso fare? Niente posso fare. Posso solo patire, fare come quelli che non ho mai capito: fare finta che vada tutto bene, che questa sia vita; lo fanno tutti quindi lo devo fare anche io.
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Nettuno ti giuro nettuno
Oggi la fase depressiva domenicale è iniziata più presto del solito. In genere attende la discesa del sole e il passaggio dal grigio chiaro del cielo al grigio scuro, prima di divenire nero smog. Sarà perché nevica da qualche giorno e Vienna sembra uno di quei pandori spolverati di zucchero a velo che sono rimasti dimenticati in dispensa da Natale, oramai passato da tre settimane.
Nel solito bar dove mi reco per continuare a scrivere il manoscritto e che oramai chiamo scherzosamente "il mio ufficio" la barista ha visto che insieme a me era entrata una nuvola carica di tristezza che non è abituata a vedere. Sarà perché ho smesso di provarci con lei e sono passato alla completa onestà e quindi ti becchi anche tutto quello che è nascosto dietro le battute e i sorrisi. Mi ha chiesto cosa avessi, se fosse successo qualcosa ieri sera. Ci ho pensato e vediamo, sono uscito, andato a una festa con un amico che dopo 15 minuti ha conosciuto una signora e dopo 25 minuti stavano limonando duro. Potrebbe essere gelosia? Non del mio amico, ma del non aver limonato? No, non credo. Che noia limonare a caso alle feste. Parlare di come riportare in alto Rifondazione Comunista ecco quello è un modo per farmi eccitare di brutto il sabato sera. Forse sono state le troppe birre che ho bevuto perché la festa era abbastanza divertente ma piena di sudamericani e io da italiano mi domandavo tutto il tempo, ma perché noi italiani, che apparteniamo al ceppo latino, non possiamo definirci latini? Nel senso di Jennifer Lopez che dice I'm a LATINA. Magari perché non abbiamo conquistato territori assolati esportando la nostra lingua, al contrario degli spagnoli e dei portoghesi, però Colombo non era italiano? Genovese? Ok oggi non riesco a connettere e le birre si fanno sentire sto pensando a rallentatore, ho dimenticato tutto quello imparato a scuola. Diciamo che mi sta sul cazzo essere a una festa piena di appartenenti al mio ceppo e non sentirmi parte dello stesso ceppo. Ecco. Insomma ho esitato a rispondere alla barista ma poi l'ho fatto, ho raccontato della serata e della solitudine domenicale viennese e delle birre e dei pensieri ovattati dalla neve.
- È successo qualcosa ieri notte? - No. È proprio perché non sta succedendo qualcosa da molto tempo che mi sento così. Vorrei accadesse qualcosa. Ogni domenica aspetto sempre che qualcosa accada e invece alla fine l'unica cosa che accade è il lunedì. Meno male che accade il lunedì sarebbe brutto si fermasse il susseguirsi dei giorni.
Ahinora (la barista) si ferma a guardarmi e poi dice. - Sai, ieri ho investigato un po' perché anche io mi sentivo strana e alla fine è nettuno che sta passando attraverso la dodicesima casa e scombussola ogni cosa e quindi... - Ma che cazzo stai dicendo? - ... e poi c'è la luna che si oppone al transito di... - Tu non sai quanto vorrei credere a ste cose e avere pianeti da colpevolizzare per il mio umore di merda e l'aver allontanato tutti negli ultimi anni per paura di essere ferito nuovamente o di ferire, sarebbe così bello crederci! E invece che faccio? Passo le domeniche ad ammazzarmi di seghe mentali e scrivere. - Tu non capisci niente Matteo, non è una religione che ci devi credere, sono fatti, i pianeti influenzano i... - Io mi siedo, hai ragione tu, se passa nettuno digli che ha rotto il cazzo da parte mia, che non è che siccome è un pianeta grande e grosso può permettersi di fare il bello e il cattivo tempo con il mio umore e poi ah, un macchiato per favore! - Il solito con latte d'avena? - Bravissima. Il solito. Non sono pronto alle novità. - Non hai detto prima che vorresti che qualcosa di nuovo accadesse? - Vero. L'ho detto. Hai ragione. Ma non credo sarei in grado di affrontare un caffè nuovo ma disgustoso, rovinerebbe ancora di più questa giornata già resa impossibile da nettuno! - Vaffanculo. Vai a sederti al tuo posto e mettiti a scrivere. - D'accordo capo!
Ultimamente sto bene solo quando scrivo. Quando faccio vivere nei miei racconti persone inesistenti, create per farmi ragionare. O persone scomparse, che ho cacciato e trasformato in apparizioni per non dover affrontarle più.
La prossima storia che scriverò parlerà di me che mi sbatto un casino, divento uno scienziato famosissimo, poi presidente dell'intero mondo, poi tiranno assoluto, poi investo ogni risorsa rimasta del pianeta per creare un missile razzo nucleare micidiale e spararlo e far esplodere nettuno solo per poter andare da Ahinora e dirle: "Allora, senza nettuno come ti senti? Cosa ti sta influenzando oggi? La dodicesima casa di stocazzo oppure la smettiamo di dire stronzate e ci mettiamo a lavorare su noi stessi?". - Come fai tu Matteo? Sei tu l'esempio che dovrei seguire?
Dannazione. Ha ragione. Non so che dirle. Me lo sentivo che a renderla un personaggio di una storia sarebbe diventata più intelligente di me.
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Viaggio a Roma fantastico.
Veramente poco di perfetto.. ma quel poco ha reso perfetto il resto.
Qualche appunto:
Ho dormito con Ele. La prima notte giusto qualche mini coccola ma niente di particolare.. “aveva freddo” e io sono una stufa umana
La seconda notte.. anzi, partiamo dalla sera… le ho fatto i grattini tutta la sera prima di andare a letto per poi passare al coccolarla un poco poco, tenerle le mani perché le aveva veramente gelide con la sua testa che appena appena si appoggiava sulla mia spalla (che si è presa piano piano..) e infine dormire “vicini vicini”…
Lo so che può sembrare incoerente.. e buona parte di me lotta per non cedere.
Alla fine l’ho coccolata tutta notte. La accarezzavo dove le faceva male per via dei 25km di “passeggiata” per Roma. Si è del tutto lasciata toccare… anche al mattino. Mentre parlavamo di cosa fare nelle restanti ore. Mi ha lasciato la mano scorrere libera nel suo interno coscia… con la sua testa sempre vicina alla mia, appoggiata sulla mia spalla.
Di base non mi sono mai spinto così il la con lei.. ma perché non me l’ha mai permesso! Ogni altra minima occasione di contatto durava 5/10 minuti.. dove poi venivo allontanato. Stavolta parlo di una notte intera.. dalle 3 alle 10 del mattino.
Ok ok.. ho pensato di provare a spingermi un po’ oltre gli schemi dopo uno di quei famosi momenti da 5 minuti.
Il venerdì sera, al tiki bar nel momento di pagare, aveva le mani congelate.. le ho messo le mie mani davanti e.. HA MESSO LE SUE SOPRA!! 😂 e io che pensavo di sentire un vaffanculo o qualcosa… e invece, per qualche misero minuto, siamo rimasti così.. a guardarci.
Che poi magari erano 10 secondi ma per me è sembrato “parecchio tempi”
Altro punto. Il rientro in treno.
Da milano a Varenna si è seduta vicina a me… facendo scambio con uno della compagnia.
Ha tenuto il busto lontano da me ma teneva una gamba attaccata alla mia.. e ogni tanto la muoveva stile carezza (oppure era il treno?). Fatto sta che “dormiva” e le ho messo una mano sul ginocchio.. davanti a me J e mio fratello che mi guardavano 😂
Da lì.. ho iniziato ad accarezzarla un po’. Niente di zozzo eh! Tra timidezza e pudore sto messo na merda.
Anche quando si è svegliata mi ha lasciato fare.. ed ero tornato all’interno coscia come al mattino. Parlavamo tutti e 4 assieme.. e continuava a lasciarmi fare.
Altri punti interessanti anzi fondamentali per le mie vacanze romane:
Ho finalmente conosciuto dal vivo lei, la persona che mi ha salvato dall’oscurità che continuava a crescere dentro di me.
V sei davvero speciale… non mi sono mai sentivo così bene e tranquillo. Venerdì mi è sembrato di vivere in un mondo alternativo.
Ogni male sparito
Ogni casino scasinato
Ogni angolo buio sembrava illuminato
I tuoi occhi trasmettono così tanta sicurezza che invidio i tuoi pazienti.. pagherei anche io pur di stare qualche altra ora😂
Hai un posto nel mio cuore.. assieme al Trapizzino alla trippa che mi ha fatto piangere da quanto era buono😂 mai mangiato qualcosa di così divino. Anche lì… merito tuo che ci hai mandati li ❤️
Conclusioni:
Non ho intenzione di provarci con Ele. Le voglio davvero bene… ci sono sensazioni dentro me che dicono che ha solo bisogno di essere un po’ amata. Anche se lei non vuole.. a quanto pare. Parte di me pensa che ci sia qualcosa. Ha solo paura. È quando si sente al sicuro che si lascia andare
V è speciale e se potessi averla a portata di auto.. andrei a cercarla ogni sera. Per un caffè. Anche stare in silenzio andrebbe bene.. mi basterebbe tuffarmi nei suoi occhi un po’, sentirmi coccolato e apprezzato per quello che sono
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Riletture
Mi sconvolge rileggere i miei ultimi post, ancora una volta sottoscrivo di quanto sia importante per me scrivere, fissare le emozioni e i momenti che sto passando: perchè li dimentico. Inevitabilmente, un po' per mia natura, un po' perchè mi piace vivere così, sono in continua e costante evoluzione. Faccio, disfo e incontro, e così nel giro di pochi mesi le mie priorità cambiano rapidamente e mi dimentico cosa mi facesse star male prima, magari lo ricordo vagamente, ma sempre circondato da nebbia. Mai come prima ora sento di amare le mie migliori amiche, ci sono stati momenti di difficoltà che mi rendo conto sono stati utili per la nostra amicizia, siamo cambiate in tempi e in ritmi diversi, ognuna afflitta dalle proprie insicurezze, paure, che, inevitabilmente abbiamo un po' riversato su di noi. E' da un po' che non mi sento più meno amata, finalmente. I mesi prima del 2023 effettivamente ricordo di aver vissuto grandi complessi all'interno delle mie relazioni, e da un lato, probabilmente, mi sono fatta sopraffare dalle mie insicurezze. Da un lato sentivo che troppe persone volevano che io ci fossi sempre, che fossi costante, che mettessi impegno. E se da un lato questa cosa mi faceva sentire desiderata da molti, in realtà è la cosa che mi ha fatta star più male, perchè circondata da molti sì, ma pochi sentivo che c'erano veramente. E poi in risposta a questo mi sono ritrovata essere quella sfuggente, quella che pacca sempre, quella che non ci tiene. Quella che dalle relazioni sfugge, quella che non comunica, quella che ho sempre odiato. Oggi posso dire di non risentirmi più così, ho trovato il mio equilibrio all'interno delle relazioni e ho imparato che dire di no è importante, perchè chi ci tiene lo capisce e non te lo fa pesare. Ho imparato a comunicare, verbalizzare le frasi, gli atteggiamenti, le maniere che mi feriscono. Ho imparato che quello che dice la nostra testa non è sempre vero, e che se senti delle mancanze da parte di qualcuno forse vale lo stesso al contrario. E se da un lato ho imparato a dire di no, dall'altro ho imparato che è importante dire anche di sì, crearsi degli spazi quando vedersi diventa difficile, far capire alle altre persone che ci tieni. Perchè se no che resta? Inconsciamente ho applicato, gli scorsi mesi, una serie di atteggiamenti che ripensandoci ora sembrano proprio quelli di una persona evitante, non perchè non mi importasse degli altri, ma perchè facevo fatica a crederci, perchè sentendomi ferita, tradita e anche violata (A.T vaffanculo) dalle persone di cui mi sono fidata ho iniziato a pensare che non valesse la pena, impegnarsi emotivamente, dalle relazioni, agli amici, agli sconosciuti. Classico meccanismo di autodifesa in cui quando inizi ad accumulare tante delusioni inizi a chiuderti e a pensare che non ne valga la pena. Per fortuna in questi mesi le cose sono cambiate, avrò trovato un mio equilibrio? forse. Fatto sta che in quel periodo non stavo bene, e non mi amavo quando mi comportavo così. Io sento di essere una persona che ama molto, anche in modo genuino e ingenuo, e mi amo quando amo. Ho deciso di accettare questa mia caratteristica, pur salvaguardandomi.
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Vaffanculo.
Vaffanculo a me che per prima non so contenermi, che sono un fiume in piena di emozioni, che mi scaldo per niente, che non so trattenermi quando devo essere schietta.
Vaffanculo a me che ho permesso alla cattiveria di avere la meglio su di me, di farmi piangere e di rendermi succube, vaffanculo alle mie risposte di merda che mi fanno sembrare una stronza, un’altezzosa e arrogante.
Sono una persona fragile anche se ne ho passate così tante che le cicatrici le porto addosso. Potrà sembrare una frase scontata o forse addirittura banale e sciocca. Mi sento così distrutta, il cervello che si sta surriscaldando e la testa che gira ai tremila allora e tutto sembra così brutto.
Mi sono comprata un pacchetto di sigarette, da avere lì e io non fumo neanche se non ogni tanto in compagnia, ci rendiamo conto? Forse va bene così, forse a volte ho solo bisogno di chiudermi nel mio mondo e piangere e ascoltare musica che mi fa piangere come ho sempre fatto. Ma devo reagire poi, andare avanti e sorridere.
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Ormai odio scrivere tuttavia ne sento il bisogno
Ho l’ADHD, mi è stata diagnosticata tardi, nei miei 18/19 anni. Ho sempre avuto una mente brillante, ottimi voti, spiccata passione per la scienza, chimica e fisica, microbiologia ecc. ma odio la matematica, perché non la capisco.
In precedenza mi è stato diagnosticato un disturbo d’ansia, ma non l’ADHD, nonostante iperattività , difficoltà a gestire e seguire una routine ( non che ne abbia mai avuta una sana e normale vivendo in una famiglia realmente disfunzionale) e la causa di una mancata diagnosi sostanzialmente è stato che avevo una mente troppo brillante e troppo buono voti perché qualcuno si potesse mai accorgere di un disturbo da deficit di attenzione.
Negli anni ho avuto violenza domestica con mio padre, in seguito alla morte di mia nonna, il mio pilastro, ma anche sua madre, io finisco in depressione, l’ansia di acutizza, credo di aver vissuto anche di disturbo da stress post traumatico: insomma un vero casino. Lui non si rendeva conto e per quasi 10 anni ho subito violenza psicologica e fisica da parte appunto di mio padre.
Ma grazie allimpulsività che dà l’ADHD ero che ero la pazza ribelle della situazione e mio padre era sempre e comunque nella ragione, poverino, da comprendere. Mentre una bambina ( ciò che ero io all’epoca) di 11 anni, fino ai suoi 18 anni lottava contro il demone più grande: la sua ansia, la sua depressione e allo stesso tempo in un loop di violenze e traumi ripetuti.
Inutile chiedere aiuto alla famiglia ero io la pazza. Ero io la ribelle. E le forze dell’ordine? Beh io ero la figlia, lui il padre, io quella da educare, lui quello a dettare legge e ordini. E se non mi andava bene ciò che lui faceva? Prendi le valige e vai, ma vai dove?
Certo ormai a 18 anni sei libero di andare, in una società dove il lavoro è precario, guadagni dagli 800 ai 1000 ma per avere una vita sana ne servono almeno 1200/1500 ai giorni d’oggi, e pochi sono perché in realtà per il caro vita, spesa, luce, affitto, al massimo sopravvivi.
Una vita fatta di traumi e 0 ascolto. Un’adolescenza mai vissuta e rovinata, un’adolescenza rovinata da ansia e depressione, un’adolescenza irrecuperabile. Che non potrò mai più riavere, crescendo, non cresce solo l’età anagrafica ma anche le responsabilità, i doveri. Mentre dentro mi sento ancora una ragazza che ha tanto da vivere, tanto in sospeso che non può riscattare quegli anni.
Arriva una gravidanza a 21 anni, la nascita, e la necessità di lavorare portare soldi a casa, le responsabilità e l’impossibilità di poter seguire un percorso psicologico sano perché mancano i soldi ( una diagnosi costa 500€, un percorso varia dai 100 ai 200 al mese, rendiamoci però conto di avere una società dove se non hai una laurea , e anche con quella ormai viene da ridere , non vivi perché gli stipendi sono troppo bassi, la vita costa troppo non puoi permettertelo)
Annegata nei traumi e problemi passati che tornano nel presente, distruggendo tutto ciò che hai attorno, una famiglia che finge di essere presente se hai bisogno ti pregano di contattarli, e quando lo fai ricevi critiche e 0 aiuti, oggi proprio, ad esempio, ieri ho litigato con i miei, abbiamo difficoltà economiche gravi, siamo stati licenziati a causa di una febbre estiva, nessuno ci ha creduto. 0 soldi in tasca perché tutto troppo di corsa, tutto troppo di fretta, 0 risparmi, bollette da 300€ senza accendere nulla, a causa di una dispersione o chissà che, ho chiesto 20€ ai miei zii per aiutarmi con gli alimenti della bambina, soldi che avrei restituito appena mi sarebbero stati accreditati quelli del mio ultimo lavoro, una forte negazione con accuse gravi, ovviamente non mi hanno aiutata, “ tuo padre sta morendo” di che cosa ? Bho!!! Non ha una patologia grave come un tumore, non soffre di cuore, non soffre di nulla che lo sta portando alla morte, che io sappia. Pero insomma, inutile spiegare che non è comunque giustificabile le sue urla e i suoi insulti i suoi vaffanculo e i suoi ti cancello e il dolore che lascia, la ragione come l’aveva ai miei 12 anni la ha anche oggi per avermi per l’ennesima volta fatta soffrire e abbandonata.
Io vorrei solo una vita normale, una famiglia normale. E tutto questo non esiste. È tutto un caos, è tutto un circolo vizioso di abbandoni e critiche, nessuno che si rende conto della gravità della situazione, psicologicamente sono distrutta, vorrei solo dormire h24, io non so più come rialzarmi. Lo faccio da 10 anni e più, crollare e rialzarmi. Non ho mai avuto la mia rivincita, non mi sono mai potuta veramente sganciare, sono stanca di lottare e dipendere da tutto e da tutti, stanca di non potermi ribellare, stanca di dover continuare a sentire critiche e giudizi, stanca di non avere nessuno, ho solo il mio compagno, e menomale, non saprei come fare senza perché è il mio unico supporto e io il suo. Se mi ribello come ho fatto, perdo quel poco di supporto che ho almeno per sopravvivere in una situazione come quella che sto vivendo e sono stanca di non potermi difendere da abusi emotivi.
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Cara T,Sono stati giorni difficili ma non ce n'è stato uno in cui io non abbia pensato a te.Sono sfinita dalle complicazioni che la vita mi sta presentando e, ogni giorno, mi chiedo cosa mi diresti se potessi parlare. Sono quasi sicura di aver sbagliato tutto nella mia vita.Ho lasciato che decidessero gli altri per me.Prima mio padre, poi mio marito e poi é stato troppo tardi per invertire la rotta. Più passa il tempo, più diventa difficile spiegarla questa mia vita, queste catene invisibili che mi tengono relegata in un angolo. Sono quella che sbaglia sempre, quella degli errori imperdonabili.Credo di aver sbagliato tutto anche con Giacomo, sul quale non ho più nessun controllo. Mi dico che ho sempre fatto tutto il possibile, che la mia rigidità é frutto non solo della educazione ricevuta ma anche degli eventi che hanno distrutto il nostro rapporto.Tu lo sai bene, quante volte mi hai ascoltata e consolata,consigliata.Ho stretto i denti per anni, ripetendomi che"col tempo cambierà".Il tempo é passato e le cose sono cambiate solo in peggio.Sono stanca T.Lo so che ti sembra una bestemmia.Perché io non sono prigionera del mio corpo e di una malattia infame,che posso camminare, mangiare, parlare, ridere,abbracciare chi amo, venire da te ogni fine settimana a stordirti con le mie chiacchiere.Lo so che dire a te tutte queste cose é stupido,E probabilmente mi diresti"vaffanculo Giò Giò".Ma io a te non ho mai nascosto niente,Né posso farlo ora.Perché tu,se mi guardi negli occhi, capisci subito cosa mi passa perla testa.L'unica consolazione che ho é che finalmente ho trovato la pace sul piano sentimentaleHo smesso di credere, per cui non do spazio a nessuno, non faccio avvicinare nessuno, vivo al riparo da tutto e mi evito problemi, complicazioni...e lacrime.Che di lacrime ne ho versate anche troppe.Mi sono arresa all' idea che nella mia vita non entrerà più nessuno,con buona pace di tutto quello che avrei ancora da dare.É stupido lo so,e so che se potessi parlare mi diresti di non dire cazzate che non posso scegliere di chiudermi adesso,Ma a una certa ti stanchi anche.E io almeno da un lato meritavo la pace,ho scelto di trovarlo proprio dal lato in cui ho sofferto di più. Basto a me stessa, lo saiQuello che mi manca di più ora é quello che avevamo NoiLa nostra Amicizia, il nostro sorreggerci a vicenda. Ci siamo conosciute troppo tardi, abbiamo avuto troppo poco tempo insieme da vivere come volevamo.Io sono grata di poter venire da te e stringerti Di poter vedere l' Amore nei tuoi occhi, sentirlo in quella stanzaFa male vederti così ma nello stesso tempo, poter stringere la tua mano e guardarti negli occhi é qualcosa a cui non rinuncio.Mi manca quello che avevamo, mi manca la tua voce e a volte la tua presenza fisica in alcune situazioniMa so che con il cuore ci sei e questo mi bastaMi hai trovata accartocciata,a pezzi e mi hai aiutata a rimettermi in piedi, a non mollare. É un momento difficile, piango spesso, sono fuori di me e credo nessuno abbia capito quantoE non posso dirlo neanche a te ora, cerco di nasconderlo perché non devi mai e poi mai sentirti parte del mio doloreMa soffro molto anche per te, per tutto quello che ti é stato toltoEd é profondamente ingiustoVederti da un lato mi consola, dall' altro mi spacca il cuore in due ogni voltaMa l' Amore é amore e voglio viverti ogni istante che possoPerché ti sono Amica, perché non ti lascio solaPerché finché avrai piacere di vedermi arrivare, io sarò lì con te.❤️ Balleremo sul mondo Sempre
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Un pediatra scrive:
"La carne rossa non fa benissimo e' piena di ormoni. E vabbè mangiamoci il pollo. No, perché è pieno di schifezze anche lui.
Il pesce se lo mangi diventi fosforescente come "lanterna verde". D'altronde il mare e' una gigantesca discarica a cielo aperto.
Frutta e verdura sono piene di pesticidi e cazzate affini.
Pure il biologico pare essere 'na sola.
Latte e farina secondo un grande oncologo italiano sono tra i più grandi veleni del millennio.
Veronesi sostiene da anni il suo assoluto no alla polenta.
Sostiene che sia altamente cancerogena.
Credo ci resti solo più da mangiare il cartone.
Oddio, anche quello dipende da che albero e' stato ricavato.
Io credo a tutto.
Nel senso che sono consapevole del fatto che ci avveleniamo mangiando.
Sicuramente ciò non accadeva nell'800, quando tutta sta merda non veniva utilizzata ed era tutto sano e naturale.
Infatti schiattavano a 40 anni. Sopravvivere al parto era già un gran culo.
Uno spiffero d'aria ed erano tutti cazzi tuoi. Al primo " ecciu'" prendevi penna e calamaio e facevi testamento.
Ora a sessant'anni sei un ragazzino ( anche di testa aime') e certi nonnini a 90 anni non li abbatti manco a cannonate.
Il fatto è che non siamo più abituati a morire. Ammalarsi sembra quasi un affronto, ci si stupisce, ci si guarda allo specchio e ci si sussurra " perché proprio a me?".
Mia nonna aveva tre sorelle. Due morte di spagnola. Era così. Si poteva morire.
Oggi no.
Mangiamo ci avveleniamo moriamo sempre più tardi e ci incazziamo pure.
Siamo diventati proprio strani.
Io per primo che sono pure ipocondriaco.
Bene.
A sto punto mentre vi avviso che pure il Kamut e' una presa per i fondelli , vado a farmi un Big Mac o Lardo di Colonnata che a me piace di più !
E vaffanculo."
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“Dico: "Sto bene" solo l'istante in cui mi chiedono: "Come stai?"
Vado affanculo ormai da anni e te mi chiedi: "Ma dove vai?"
Sai chi sono, mi chiamo Justin, chiedono: "Che nome hai?"
Odio il mondo, le persone, la gente chiede: "Come mai?"
Hai presente quando hai l'ansia, dici: "Tranqui, tanto poi passa"
Ma col cazzo tanto che passa, è l'unica che è sempre rimasta
Mai seguita la massa, seguo solo i bassi e la cassa
Il livello si alza tipo tipo tassa, flow decreto: rimanda a casa
La gente stanno fuori anche quando stanno a casa
La gente stanno fuori, dovrebbero restare a casa
Non portarmi i fiori quando resterò carcassa
La verità scomparsa, la società collassa
L'economia a puttane, tipo un puttantour globale
Rivuoi la vita normale, ma insomma, cos'è normale?
La banalità del male, la balnearità del mare
In un'estate senza estate che sta per non arrivare
Io stavo chiuso già da prima, tutto il giorno in paranoina
L'angoscia quasi ogni sera e l'ansia in petto la mattina
Poi ho capito che, vaffanculo, se stai male frega a nessuno
Se stai bene invece a tutti, frega di lasciarti insulti
A me non serve haterarmi, perché noi veri supershalli
Anche se ci vedete calmi, dentro solo dilemmi e drammi”
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ehi.
vorrei scriverti ma so che non posso. so che non è una cosa giusta, che tutti mi direbbero che sto facendo una cazzata, che non mi farebbe bene per niente.
quindi sono qui.
dopo un anno che ormai tutto è andato a fanculo, ti chiederai com'è possibile che ancora non smetta di pensarci? perché non ci passo sopra e basta? me lo chiedo anche io tutti i giorni, tutte le notti in cui ti sogno, tutte le volte in cui ti nominano e mi viene quel groppo in gola tremendo.
non so più cosa provo esattamente. ti odio, ti voglio ancora bene, voglio picchiarti, ma voglio saperti al sicuro, spero tu sia felice, non voglio saperlo però, ho voglia di parlarti, spero di non vederti mai più.
se potessi farlo ti chiederei solo una cosa. perché? perché non mi hai più risposto? so che hai detto ad altri "non ne vale più la pena" ma questa come risposta non basta. perché non l'hai detto a me? perché non ne vale più la pena? perché hai deciso proprio di lasciarmi appesa per sempre?
forse ho fatto cose tremende che manco ho mai realizzato e quindi anche tu, odiandomi, hai voluto mandarmi a quel paese.
ma perché non farlo realmente? perché non rispondermi con un vaffanculo potente e lasciare che la cosa si chiudesse così? voglio capire perché non mi hai ritenuta degna di una risposta. dopo tutta la nostra amicizia, che sembrava una di quelle che non finiscono mai. avremmo potuto parlarne, lavorarci su, prenderci del tempo e riavvicinarci. invece mi hai lasciato appesa a questo filo trasparente, invisibile, che vedo solo io e nessuno intorno a me, che mi fa sembrare una pazza appesa al vuoto. ma quel filo c'è e lo sai bene, perché l'hai lasciato proprio tu nel momento in cui hai deciso di non scrivermi più.
mi chiedo tante cose. mi chiedo come stai ora. mi chiedo se mi pensi mai. mi chiedo cosa provi nei miei confronti, se ti manco oppure sei più felice senza di me. mi chiedo se ormai mi hai dimenticata per sempre, o se ti senti mai in colpa per non avermi mai dato risposta. ma non penso, o mi avresti riscritto anche mesi dopo. o forse no.
mi chiedo quale sarebbe la cosa giusta da fare.
perché io ci ho provato.
ad andare avanti.
a far finta di nulla.
a conoscere nuove persone.
a passarci sopra.
non ci riesco. e mi sento stupida. le persone intorno a me mi fanno sentire stupida. "ormai è passato un sacco di tempo, perché non la smetti con sta storia?".
ma davvero, io mi chiedo, come potrei? condividevamo tutto. eravamo due corpi e una sola persona. ed è stato così per anni. e poi mi hai appesa. è questo che crea tutta la rabbia dentro di me. non aver ricevuto un punto. doverlo mettere io, da sola, quando neanche avrei voluto.
non ho mai dubitato della nostra amicizia fino a quel momento. non voglio cancellare le cose belle che hai fatto per me, ma ammetto di averne dubitato. quando ho visto che non ero abbastanza importante per il tuo tempo o per una tua risposta. mi sono chiesta se ti fossi stancata di me e da quanto tempo ormai non vedevi l'ora di liberarti. mi sono chiesta se ti fossi semplicemente accontentata di me nell'attesa di conoscere qualcuno di più interessante. mi sono chiesta se eri felice finalmente di buttarmi fuori dalla tua vita. e non so più ormai distinguere la linea tra quello che è nella mia testa e quello che eri realmente. perché ormai non so cosa sei, o chi sei, dato che non ti riconosco più. e forse neanche tu riconosci più me.
quello che eravamo non lo saremo mai più. è perso per sempre, buttato via e distrutto. ingiustamente, a mio parere.
si spesso mi sento patetica. continuo a dare tutte le mie energie verso cose che non la meritano, verso persone a cui non interesso. e mi sento in colpa, perché ho paura di trascurare chi mi sta intorno perdendomi a pensare a chi mi ha abbandonata. rischiando di perdere pure loro.
cerca di capirmi, non è facile vivere nella mia testa. do tutta me stessa alle cose sbagliate, me ne rendo conto troppo tardi, ci sto male e non riesco a dimenticarle, ad estirpare tutte le radici di quei semi velenosi, che continuano a farmi male. mi odio per questo. mi chiudo in me stessa per questo. ma non odio quanto amore do, anche se mi faccio male. ne sono felice, perché significa che sono pura. non mi mantengo, nonostante abbia paura di essere ferita, non mi do limiti.
alcuni penseranno io sia stupida. forse lo sono. o forse sono loro ad essere stupidi, a passare la vita limitandosi. magari nessuno ha torto invece, perché tanto si finisce per farsi del male in entrambi i modi.
un po' ironico, ma forse questo dubbio non avrà mai risposta. un po' come me, perché non ho il coraggio di scriverti ancora, perché non hai interesse a scrivermi ancora.
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Rifiuto Росси́я
15 Giugno 2023
Ciao blog, come stai? Io, male. Stasera Giovedì 15 Giugno male. Ci sono stati effettivamente degli sviluppi, almeno degli eventi, anche se la sostanza della mia vita che mi aspettavo non è arrivata come mi aspettavo l’ultima volta che ti ho scritto. Ho fatto un’altra trasferta a Catania, e quasi concluso il trasloco in Città Studi. Nel frattempo, temo di essermi invaghito di una ragazza, da cui il titolo del post. Lei per una settimana o giù di lì mi ha dato una speranza, e poi in questi ultimi giorni, che l’ho effettivamente invitata a uscire, mi ha allontanato. Lavoro con lei, ed è più fredda, più distaccata. Ha un ragazzo, anche simpatico, però vaffanculo. MI scrive più di rado, prima anche per scemenze, e mi cercava.
Scrivere qui mi fa bene. Perché quando sei da solo, i pensieri turbinano e volano, come un uragano. Quando scrivi invece, pensi al passo delle tue dita sulla tastiera, hai il tempo di vedere le cose con più calma e con un’altra prospettiva. Facciamo chiarezza, perché sono overall contento di questa situazione. Non prendetemi per matto: questo impasse fa cagare è ovvio, però come percorso storico è un bene! Io fino ad un anno fa non ero capace di farmi piacere qualcuno, e soprattutto non ero capace di approcciare qualcuno. Non ero capace a relazionarmi, e non ero capace a creare un ponte con una ragazza. Sentimentalmente intendo, non in termini di amicizia. Ora sto imparando, sto effettivamente uscendo dal guscio, finalmente. Mi sto aprendo. Certo, non è bello farlo a 27 anni, ma tanto tempo di depressione fa questo effetto qui, e la corazza non è corazza ma prigione. E’ la mia riscossa. Ed è un percorso lento, a piccoli passi. Forse è cominciato con la ragazza tedesca? Sicuramente sì! Ora con una russa? Certo diventa macchinoso se il target è una sola per paese straniero. Il mio problema è che non sono capace con qualcuno appena conosciuto, perché il mio inconscio mi blocca, mi ferma, non mi fa fare. A me piace una persona solo se ho avuto giorni per parlarci, se posso essere sicuro di poter essere me stesso, senza sentirmi diverso dagli altri.
Sono scoppiato in lacrimoni dallo psicologo quando ho realizzato questa cosa. E’ tutta la vita che mi sento diverso dagli altri, sono stato emarginato e mi hanno fatto sentire diverso di proposito, nel momento più fragile della mia esistenza. Per forza che ora mi piace solo qualcuno che non mi fa sentire così, che mi fa sentire sicuro.
Il mal di pancia e il mal di gola hanno ripreso a farsi sentire oggi. Temo sia anche lo stress del lavoro, stare dietro al mio capo che sembra farsi di cocaina, tanto è pimpante e arzillo. Riconosco ancora la mia fragilità: il rifiuto di questa ragazza mi sta pesando, perché sempre mi sono pesati i rifiuti, e sempre gli ho temuti.
Come è brutto vivere così.
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Iniziamo bene.
Oggi mi sono svegliato prestissimo e male, ho sognato che dicevo merda alla tipa del fondo di disoccupazione, oggi c'è l'ultima telefonata, perché le spiattellavo il fatto che siccome sono razzisti non mi chiamano neanche, una frase che mi ricordo :"Mi vuoi dire che uno chef italiano con esperienza anche se non parla perfettamente la vostra lingua di merda non è adatto ai vostri ristoranti dove non sapete ne cucinare ne servire?", il tutto è montato perché le feci notare quel video, dicendole che le avrei mandato il link, dove gli ucraini che stanno ospitando si lamentano che non trovano lavoro, poi nel finale mi ha detto :"Allora mi spiace ma non posso farti avere l'ultima rata....", l'ho interrotta dicendogli che avrebbe perso il lavoro lei e quella stronza che mi avrebbe dovuto aiutare invece mi ha solo buttato giù, conclusi la telefonata dicendole che avrei scritto alla comunità europea per avvertirli di un forte razzismo nel paese e il mancato rispetto dei valori comunitari, rafforzando il tutto con una prospettiva futuristica pesante, l'uscita del paesino dall'UE e l'invasione russa.
Il buongiorno si vede dal mattino :D dovrei dirle veramente che nonostante le mie mille capacità non vengo neanche chiamato per razzismo? Perché ci sono più salvini qua che in Italia e Ungheria? Il partito di destra Ekra qualche anno addietro diceva "prima gli estoni", ma in quella campagna elettorale persa avevano in programma di aumentare il famoso salario minimo, ma si sa che i politici fanno promesse che non manterranno mai, soprattutto quelli di destra. Leggevo oggi un articolo, a proposito di destra italiana, del Tribune inglese, che dice che il fascismo in Italia non è mai andato via, bello corposo, lo posto alla fine. In realtà non ci fu un processo stile norimberga in Italia e i fascisti che sfuggirono alla gogna popolare, cioè quelli che si levarono la divisa (che uomini duri eh!), furono poi assunti con il bene stare degli americani, quando c'è qualcosa di merdoso ci sono sempre loro, nelle forze dell'ordine, si sa che la manovalanza fa sempre comodo. La storia è scritta anche nell'articolo quindi non la ripeto, poi la dovrebbero sapere tutti ma anche se la sanno pensano che sia una cospirazione, quindi che ve lo dico affà? :D
Cambiamo discorso, ieri ad un certo punto della giornata mi sono trovato a tu per tu con me stesso davanti lo specchio e in un impeto mi sono mandato a fanculo, oltre a sputarmi in un ecchio (cit.), poi ho iniziato a mandare a fanculo tutti e tutto, specificatamente, le persone, i posti di lavoro, tutti va. Mi sono sentito bene a tal punto che sono passato in modalità rocky balboa, ho fatto gli esercizi fisici, una bella passeggiata, poi sono andato nello studio e ho fatto un'ora di esercizi per i piedi alla batteria, poi volevo mettermi un pò a smanettare col mixer ma ha chiamato lei che stava per arrivare col legno, sta cosa è na rottura di coglioni, e li ho realizzato che sarà una rottura di coglioni per il resto della mia vita, come spalare la neve e tagliare l'erba, me cojoni. Sto iniziando a pensare che sarebbe meglio mollare questo andazzo confortevole, per carità, ma che mi da poca soddisfazione per luoghi con più attività, non solo lavorativa, ma anche artistica, è dura, molto dura già solo a pensarci, ma visto il risveglio e l'impegno a sorbirmi una telefonata di convenienza, cerco di non pensarci. Quindi ritorno in modalità vaffanculo, che stavo bene, e vado avanti.
Peccato che non ho la figa e due tette, se no mi masturbavo su onlyfans come fanno molte e la finivo li, almeno fino a quando non risolvevo col lavoro, mannaggia. Si lo so che se sei donna non è la cosa che farebbero tutte, anzi ci vuole coraggio, però prostituirsi oltre a essere un reato è anche una questione di morale, d'altronde tutti si prostituiscono, chi più chi meno, vendendosi a chi offre di più o nella maggior parte dei casi a chi ti riesce ad intortare per bene schiavizzandoti.
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Tu non mi odierai mai più di quanto già lo faccio, solo un'occasione ed io l'ho persa per coraggio quindi so che me lo merito di stare sola o che comunque non mi merito di starti accanto.😔
~Io c'ho due voci🗣 in testa🧠 non so neanche mentre canto quale sto ascoltando, so solo che i pensieri💬 non vanno per la testa, ma dal petto alla mia gola passano soltanto.🗡
E Tu lo sai da quando, mi conosci, che sono poche le volte che vinco coi mostri👺👻tanti vogliono convincermi che anch'io lo sono ma è guardando nei tuoi occhi👀che me lo dimostri. Non esiste una scusa, ammetto che la tua forza è stata solo sfortuna perchè hai scelto me?🤷🏻♀ perché hai scelto me? 😭
(Perché non ti facevi i cazzi tuoi e ti stavi con quella fottuta NICOLE al posto di rivolgermi la parola?) tanto non sei così diversa da tutte loro...anzi sei anche peggio😭 le hai sempre preferite tutte ste puttane dalla prima all'ultima e io l'unica sfigata a credere che per te potessi essere qualcosa di importante diversa dalle altre. Invece sono sempre stata na specie di sfogo personale per quando le troie non la calcolavano.😭 BASTARDA.
~E ora questa come me la perdono? Ora come lo ritrovo chi sono?
Non meritavo tanto, e non è che recitavo se ti davo tanto❤ è quella parte di me che ti sta supplicando ti prego rivienimi a prendere.🧸🙏🏼😭 (Ti prego Ro...io non ce la faccio più senza di te.) Siamo in due👭 però a pagare, pago il vuoto dentro 😭
Che cosa potevo pretendere? 🤷🏻♀
Ti avrei dovuto guardare lontano come un orizzonte🌌 a fuoco dal mare🌊 come fossi un paesaggio tu da fotografare📸 non mettermi di mezzo e poi sporcarti di nero⚫ e poi farti del male.❌
CHE GIÀ LO SAPEVO.😭
LE PAROLE DI MIA NONNA IN TESTA COME POLVERE DA SPARO.
"Non fidarti di questa ragazza Antonella".
"Ho visto nei suoi occhi qualcosa di cattivo, da come ti guardava stai attenta non ti ci affezionare"
"Avrai una bruttissima delusione da lei"
"Non ti vuole bene sul serio, tu per lei ti faresti ammazzare ma lei per te non farebbe lo stesso"
E io cosa ho fatto? LE HO AUGURATO PERSINO LA MORTE PER DIFENDERE L'INDIFENDIBILE. E la cosa peggiore è che anche se vorrei odiarti non c'è nessun odio che tenga davanti tanto "amore"
Sto cuore mi ha fottuta ancora. 😭 MA VAFFANCULO. PERCHÉ NON RIESCO AD ODIARTI PERCHÉ? 😭 Vorrei solo riaverti al mio fianco nient'altro...me l'avevi promesso...😭 invece adesso mi ritrovo qui da sola a parlare come un'imbecille.
@occhicastanitristi-blog @cuoregelidoo-blog @delusa-da-tutti
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Stanco e perso, in un mondo alla deriva
Sono le due di notte ed io sono qui che rimugino in silenzio provando a cercare un senso nella mia vita. Mi sento stanco e perso, non ho più voglia e forza di provare a stare bene, non ho più voglia e forza per provare ad inseguire le mie idee.
È da un po’ che sento di non avere motivo di andare avanti, mi sento stanco di tutto quello che mi circonda, guardo giornalmente alle persone che lavorano con me e mi chiedo quando arriverà un futuro in cui la gente si renderà conto che le differenze di genere sono una roba stupida, quando non esisterà più il gender gap, quando le persone smetteranno di fare battute sul prenderlo al culo.
Non vedo un futuro brillante per il mondo, non vedo un futuro brillante per me, non vedo un futuro. Quando penso al futuro vedo solo un grande nero difronte ai miei occhi, sono ormai sfiduciato nel futuro e penso che non abbia più senso impegnarsi per cercare di imparare qualcosa di nuovo. Mi sento vuoto.
Sono stanco di provare a stare bene, sono stanco di dover cercare di tenere a bada gli attacchi d’ansia. Ma non voglio neanche più stare male, mi sento fermo in un loop da cui non riesco ad uscire perché è tutto troppo oneroso in fatto di energie. Mi sono rotto il cazzo di voler stare bene.
Non ho più voglia di combattere per stare bene, io non voglio stare bene, sono stanco di dover per forza stare bene. Io sto male e non riesco a stare bene, e sono stanco che tutti mi vogliano far stare bene. Mi da i nervi sta cosa, io non riesco a stare bene, perché mannaggia a cristo sto vivendo una vita di merda, devo lavorare in un cazzo di MC Donald’s per 800€ al mese e farmi un culo quadrato per dei soldi di cui la metà se ne va in affitto a persone che non hanno fatto niente per meritarseli e ci hanno dato una casa di merda, io non voglio più farmi andare bene questa vita, è tutto troppo spossante, non riesco ad avere il controllo su niente. Mi sono stancato.
Vorrei solo avere più scelta e più possibilità, ma mi trovo costretto a sacrificarmi per poter andare avanti. Non so bene neanche io cosa voglio, ma non è questo. Odio tutti quanti.
Sono stanco. Vaffanculo pezzi di merda.
Messaggio scritto a me stesso durante un momento di down depressivo.
Ricorda questo dolore, ricorda tutto quello che stai provando in questo momento, non dimenticarlo mai. Il senso di vuoto, di stanchezza, di voglia di farla finita. Non dimenticare mai questo dolore, portalo sempre con te perché sai che prima o poi ci ritornerai e forse a quel punto sarai pronto
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Fermate il tempo, voglio scendere
Grande gesto di educazione civica poco fa sulla metro.
Una giovane madre ha fatto alzare suo figlio che era seduto, dicendogli di lasciare il posto al signore anziano che era in piedi vicino a loro.
Tutto bello. Se non fosse che la persona indicata come anziana ero io.
Avevo ancora cinque fermate prima di scendere, ma non sapendo come reagire ho declinato l’offerta giustificandomi che ero arrivato. Così sono sceso. Cinque fermate prima della mia destinazione.
Ho fatto passare altre due metro, prima di prendere coraggio e salire di nuovo.
Temevo di non essere stato convincente, a tal punto che tutti quelli presenti nel vagone, avendo mangiato la foglia, fossero scesi alla fermata successiva, solo per vedermi arrivare sulla metro seguente e deridermi.
Per un attimo volevo farmela a piedi, ma vista l’età avrei potuto anche stramazzare a terra affaticato prima di raggiungere la mia meta.
Scusatemi. Ora mi cancello dal social, i social sono per i giovani.
Ho scaricato l’app dating Gerocomio Lovers, navigherò su quella. Addio.
#libero de mente#battuta#ironia#frase divertente#pensiero#frase#divertente#raccontarsi#storia#breve storia#metro#ci sta sempre bene un vaffanculo
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Uscire dalla tana.
Nel nuovo ufficio sto cercando di pormi come un uomo diverso. Voglio tagliare col passato fatto di sette anni di quasi totale solitudine così sto esplorando nuove parti di me. Ad esempio, sto socializzando a pranzo. Capita spesso che vada in cucina mentre tutti mangiano e mi metta pure a parlare. L'altro giorno ero con la Social Media Manager, una ragazza giovane che si veste sempre benissimo. Talvolta troppo bene per quello che facciamo là dentro. Noto che cercava qualche argomento di conversazione. - Sei italiano? - Eh sì. - Cosa pensi di questa pizza che sto mangiando? Va bene anche se ha il tonno e la cipolla? - Se a te piace mi va benissimo. - Perché non la trovo molto saporita. Forse ci metto su del pesto di basilico. Cosa pensi? - Penso che devi fare quello che credi. Non giudicherò. Mette il pesto. La addenta. Mi guarda. - Adesso sì che è proprio buona! Devi provarla! - Ti ringrazio ma preferisco di no. - È perché sei italiano? - Vero. Apprezza lo sforzo che sto facendo nel non urlarti addosso per aver messo del parmigiano sopra il tonno. - Infatti, sei molto calmo riguardo al cibo, per essere un italiano. - Voglio scappare da certi cliché. Qualche anno fa sicuro mi sarei messo a farti la paternale sul destino del povero tonno che non solo muore ma viene pure umiliato da cadavere cosparso di formaggio. Invece oggi sono felice per te. Noto che come sfondo del telefono ha la foto del giorno del suo matrimonio. Io non capisco sta cosa degli austriaci, che si sposano sempre. Convivono subito. Fanno figli come hobby e divorziano e vanno avanti fino al prossimo matrimonio. - È stato un bel giorno? - Quale? - Quello del tuo matrimonio - Ah sì, molto bello - Ti sei divertita? - Molto! - Quindi lo rifaresti di nuovo? - Non capisco... in che senso? - No niente, pensavo a certi cliché che ho nella testa io di voi austriaci... - Tu non sei uno che parla molto con le persone, vero? - Per niente. Parlo tantissimo. Qua mi trattengo perché non voglio farmi conoscere. O spaventare. O forse solo perché non ne ho voglia. Mi sembra sempre di dover riiniziare da capo oramai. Conosci una persona nuova, racconti quello che sei e speri che ci creda subito così poco dopo puoi andartene avendo lasciato un'immagine di te che funziona. Come una bella storia. Ecco alla fine penso che oggi conoscere persone sia diventato un ripetere costante la propria storia. Bella o brutta che sia, è solo quello che vuoi venga percepito, perché non abbiamo più tempo reale per metterci a conoscere qualcuno. E se poi ci stanchiamo? Si va avanti. Posso mettermi a parlare e conoscere un centinaio di persone in un pomeriggio quasi senza fatica. È un potere immenso che mi annoia. Così adesso sto tranquillo e cerco di comunicare il meno possibile, ripetendo la storia di me che mi piace di più. - Wow. Sei davvero uno che parla tanto. - Eh lo so. - Hai figli? - No. - Ne vorresti avere? - Non mi piaccio così tanto da volermi vedere riprodotto in formato minore. Cioè, guardo i nostri colleghi che hanno 3, 4 figli e penso "Cazzo, devi proprio credere in te stesso se vuoi che ci siano tre versioni di te ulteriori sul pianeta". Io credo in me stesso per altre cose, però forse se lascio qualcosa sul pianeta dopo di me, deve essere qualcosa che lo migliora sto posto. - Ah ok. Capito. Per me invece è ancora troppo presto. - Quanti anni hai? Se posso chiedere. - 25. - Sì sei molto giovane. - Perché chiedi il permesso per ogni cosa? - Tipo? - Mi hai chiesto il permesso per sapere la mia età. - Ah. Non lo so. Questione di privacy? Rispetto? Magari non ti andava. So che ci tenete molto alle distanze voi. - Voi? - Voi giovani. - Quanti anni hai? - Vado per i 38. - Come? Te ne avrei dati massimo 30! - Eh. Ci provo davvero tantissimo a sembrare giovane. Tatuaggi, piercing, colori pastello. È uno sforzo notevole. - Ti manca l'Italia? - Tutti i giorni. - E pensi mai di tornarci? Per me è bellissima. Ci vado sempre in vacanza. - Ecco per le vacanze è ottima, ma non credo tornerei mai a viverci. L'ho lasciata quasi 10 anni fa oramai, non ce la facevo più, non facciamo altro che
litigare tra di noi. Lo facevamo ai tempi di Roma. Tra Guelfi e Ghibellini. Tra città, ducati, regni. Nord e Sud. Oggi per i vaccini. - E per l'ananas sulla pizza - Ecco meno male che hai messo il pesto, io cerco di trattenermi e fare il bravo ma ho anche io un limite - Dovresti venire più spesso a pranzo tra noi, non sei così antipatico come credi - Ti ringrazio, ma facciamo un po' alla volta. Oggi è stato un esperimento. - Vuoi un pezzo di biscotto? - Adesso no, più tardi magari sì - O adesso o me lo mangio tutto. - Vaffanculo. Se fossi mia amica ti direi che morirai da sola. - Ah. Ok. Ora capisco perché ti trattieni qua dentro. - Eh. Che ci vuoi fare. Dai tu sei sposata, se fai meno l'austriaca sicuro avrai qualcuno al tuo capezzale dovesse andare male. Ci salutiamo, prima di tornare a lavorare vado in bagno. Sulla scrivania trovo metà biscotto. Sono fottuto. Ha capito come tirare fuori l'orso dalla tana.
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