#chretien se troyes
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absolutely fucking iconic Perceval moment (from Chrétien)
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Jacques-Louis David - Parigi - Malmaison - Napoleone valica il Gran San Bernardo - 1803
Napoleone ha costituito uno spartiacque nella storia d’Italia: la generazione cresciuta sotto il suo dominio ha sviluppato ideali che hanno portato al Risorgimento.
La storia della letteratura italiana, ai cui albori vi è la volgarizzazione del latino soprattutto in chiave goliardica e l’influenza di altre culture (Chretien de Troyes e i minnesanger cortesi) può essere descritta secondo le seguenti tappe.
1059 - Il normanno Roberto il Guiscardo riceve dal Papa il potere sull’Italia meridionale
1077 - Gregorio VII accoglie a Canossa Enrico IV all’apice della lotta per le investiture
1095 - Urbano II lancia la prima crociata, atto di forza politica dopo aver prevalso sull’Impero nella lotta per le investiture.
1168 - Fondazione di Alessandria
1176 - Federico Barbarossa sconfitto a Legnano dai Comuni della Lega Lombarda. Da quel momento l’Italia del Nord, in assenza di sovrani, è territorio dei Comuni.
1189 - Terza crociata con Filippo Augusto di Francia, Enrico I d’Inghilterra e Federico Barbarossa
1202 - Nella quarta crociata, Zara viene assediata a vantaggio di Venezia
1220 - Nipote del Barbarossa e figlio dell’ultima esponente dei Normanni di Sicilia, Costanza d’Altavilla, Federico II è eletto imperatore. Si sviluppa la scuola siciliana (Cielo d’Alcamo, Giacomo da Lentini) in un ambiente di confluenza fra la cultura araba filosofica e scientifica e quella normanna e cavalleresca: l’amor cortese è ideale, non reale.
1224 - Cantico della Creature (San Francesco)
1260 - Nella battaglia di Montaperti, i ghibellini prevalgono sui guelfi a Firenze, ma Farinata degli Uberti impedisce la distribuzione della città.
1266 - Carlo d’Angiò, fratello di Luigi IX, sconfigge Manfredi a Benevento. Gli Angioini dominano l’Italia meridionale.
1277 - dopo la battaglia di Desio, i Visconti a capo del Comune di Milano
1282 - I siciliani, dopo il trasferimento della capitale da Palermo a Napoli, insorgono nei Vespri.
1284 - Pisa è sconfitta da Genova nella battaglia della Meloria
1289 - Con la battaglia di Campaldino sono i guelfi a prevalere a Firenze
1301 - Carlo di Valois, fratello di Filippo il Bello, favorendo i Neri, entra a Firenze. Dopo aver mandato in esilio l’amico Guido Cavalcanti e il cognato Corso Donati, Dante è esiliato a sua volta mentre è a Roma in una ambasceria con Bonifacio VIII. A Firenze domina l’amor gentile (“Tanto gentile e tanto onesta pare”).
1306 - 1321 Divina Commedia
~ Tu sei il mio maestro e il mio autore
~ l’amico mio e non de la ventura
~ nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria
~ divenir del mondo esperto de li vizi umani e del valore
~ loco d’ogni luce muto
~ la gente nova e i subiti guadagni
~ Libertà va cercando ch’è sì cara come sa chi per lei vita rifiuta
~ State contenti, umana gente, al quia; ché se potuto aveste veder tutto, mestier non era parturir Maria
~ facesti come quei che va di notte, che porta il lume dietro e sè non giova, ma dopo sè fa le persone dotte
~ Credete Cimabue nella pittura, tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, si che la fama di colui è scura
~ Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale
~ I' mi son un che, quando / Amor mi spira, noto, e a quel modo / ch'e' ditta dentro vo significando
~ O voi ch’avete li ’ntelletti sani, mirate la dottrina che s’asconde sotto ’l velame de li versi strani
1338 - Il Canzoniere (Petrarca), opera che non presenta più l’anelito mistico medioevale della Commedia, ma proprio per questo risulta connotata da una malinconia che segna la fine di un’epoca. L’amore di Petrarca è platonico, incapace di esprimere la vita vera eppure è più partecipato della lezione stilnovista.
~ E veggio ’l meglio, et al peggior m’appiglio
~ Italia mia, benché 'l parlar sia indarno
Solo et pensoso
Solo et pensoso i piú deserti campi / vo mesurando a passi tardi et lenti, / et gli occhi porto per fuggire intenti / ove vestigio human / l’arena stampi. / Altro schermo non trovo che mi scampi / dal manifesto accorger de le genti, / perché negli atti d’alegrezza spenti / di fuor si legge com’io dentro avampi: / sì ch’io mi credo omai che monti et piagge / et fiumi et selve sappian di che tempre / sia la mia vita, ch’è celata altrui. / Ma pur sí aspre vie né sí selvagge / cercar non so ch’Amor non venga sempre / ragionando con meco, et io co’llui.
1349 - 1351 Decameron (Boccaccio), eredità dell'enciclopedismo classico (Ovidio) e medioevale (Novellino), testimonianza della Peste nera, ma anche espressione di un mondo nuovo, lontano dagli ideali cavallereschi e dal misticismo medioevale, capace di aprirsi alla società comunale e borghese del tempo. Personaggi delle novelle sono: il mercante abbindolato Andreuccio da Perugio, l’innamorato Federigo degli Alberighi, Nastagio degli Onesti e il suo amore tossico, il venditore di reliquie Frate Cipolla, ….
1378 - tumulto dei Ciompi
1381 - Venezia e Genova si scontrano nella battaglia di Chioggia
1434 - Con il rientro dall’esilio a Venezia, Cosimo il Vecchio estende il potere dei Medici a Firenze. Per contrastare i dissidi fra le fazioni comunali, emergono le Signorie.
1454 - Con la Pace di Lodi, la Milano di Francesco Sforza, Venezia e la Firenze di Cosimo il Vecchio creano le condizioni per lo sviluppo del Rinascimento.
1478 - Congiura dei Pazzi
1483 - Orlando innamorato (Boiardo)
1490 - “Chi vuol essere lieto, sia. Del doman non c’è certezza” (Lorenzo de’ Medici). Le rime di Lorenzo, l’erudizione di Poliziano, la concretezza di Leon Battista Alberti rappresentano l’apice dell’Umanesimo prima che le vicende politiche ne decretino la fine.
1494 - Calata di Carlo VIII poi sconfitto a Fornovo, chiamato da Ludovico il Moro. I francesi, finita la Guerra dei Cent’anni, si rivolgono ad un’Italia ricca e divisa.
1498 - Morte di Savonarola
1513 - Il principe (Machiavelli, tanto homini nullum par elogium) in cui sono affrontate, senza vincoli morali, le virtù - quelle del leone e della volpe - che possono condurre alla nascita dello Stato. Ciò che stava avvenendo presso gli altri Paesi europei e non accadrà in Italia.
"Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch'io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; e non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro".
1516 - Orlando furioso (Ariosto). È il poema dell’immaginazione, dell’ironia, della fantasia: dipinge un mondo cavalleresco consapevole della sua fine, ma senza lo scherno di Cervantes che scriverà cento anni dopo, nel mondo successivo a Lepanto e alla scoperta dell'America. Senza valori cortesi o cristiani, con la perdita della ragione di Orlando sentenzia in metafora la fine del Rinascimento.
“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, / le cortesie, l’audaci imprese io canto”
1518 - Mandragola (Machiavelli)
1525 - Prose de la volgar lingua (Bembo)
1526 - Sonetti lussuriosi (Aretino)
1528 - Il cortegiano (Castiglione)
1530 Carlo V e Clemente VII (Giulio de’ Medici) ripristinano il potere dei Medici a Firenze. Ricordi (Guicciardini).
1552 - Baldus (Teofilo Folengo)
1555 - Galateo (Della Casa)
1559 - Pace di Cateau - Cambresis: Milano e Napoli sotto la dominazione spagnola
1563 - Emanuele Filiberto trasferisce la capitale del Ducato a Torino
1581 - Gerusalemme liberata (Tasso), effetto della battaglia di Lepanto (1571)
1589 - Della ragion di Stato (Botero)
1623 - Adone (Marino)
1647 - Rivolta popolare di Masaniello
1706 - A seguito della guerra di successione spagnola, Milano passa all’Austria
1737 - Si estingue la dinastia dei Medici: Firenze entra nell’orbita dell’Austria
1751 - La locandiera (Goldoni), donna borghese che intende sedurre i suoi nobili ospiti, è l’opera più famosa di un autore che supera lo schematismo della commedia dell’arte e inscena personaggi borghesi con un intreccio e un canovaccio preciso.
1763
Il giorno (Parini)
Storia dell’arte nell’antichità (Winkelmann)
1764 - Dei delitti e delle pene (Beccaria)
1798 - Le ultime lettere di Jacopo Ortis (Foscolo) da cui traspare la delusione per il Trattato di Campoformio
1803 - Alla sera (Foscolo)
Forse perché della fatal quïete / tu sei l'immago, a me sì cara vieni, / o Sera! E quando ti corteggian liete / le nubi estive e i zeffiri sereni, / e quando dal nevoso aere inquïete / tenebre e lunghe all'universo meni / sempre scendi invocata, e le secrete / vie del mio cor soavemente tieni / Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme / che vanno al nulla eterno; e intanto fugge / questo reo tempo, e van con lui le torme / delle cure onde meco egli si strugge; / e mentre io guardo la tua pace, dorme / quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.
1806 - Vita (Alfieri)
1807 - Sepolcri (Foscolo)
All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno / della morte men duro? / Celeste è questa corrispondenza d’amorosi sensi / egregie cose il forte animo accendono l’urne de’ forti
1816 - Con la pubblicazione dell'articolo "Sulla maniera e sull'utilità delle traduzioni" di Madame De Stael, in Italia si innesca il dibattito fra classico e romantico. Il romanticismo, reazione al regime neoclassicista francese, assegna all'arte (Schelling) la facoltà creatrice per eccellenza ponendo al centro la natura, il popolo, la Nazione, il Medioevo.
1821 - Ei fu (Manzoni)
Ei fu. Siccome immobile, / dato il mortal sospiro, / stette la spoglia immemore / orba di tanto spiro, / così percossa, attonita / la terra al nunzio sta, / muta pensando all’ultima / ora dell’uom fatale; / né sa quando una simile / orma di piè mortale / la sua cruenta polvere / a calpestar verrà. / Dall’Alpi alle Piramidi, / dal Manzanarre al Reno, / di quel securo il fulmine / tenea dietro al baleno; / scoppiò da Scilla al Tanai, / dall’uno all’altro mar. / Fu vera gloria? Ai posteri / l’ardua / sentenza / Ei si nomò: due secoli, / l’un contro l’altro armato, / sommessi a lui si volsero, / come aspettando il fato; / ei fe' silenzio, ed arbitro / s’assise in mezzo a lor.
1828 - Sonetti (Belli)
1831 - Canti (Leopardi)
"Virtù viva sprezziam, lodiamo estinta" (Nelle nozze della sorella Paolina)
1832 - Le mie prigioni (Pellico)
1842
I promessi sposi (Manzoni)
~ Pensino ora i miei venticinque lettori
~ Si racconta che il principe di Condé dormì profondamente la notte avanti la giornata di Rocroi
~ Che vuol ch’io faccia del suo latinorum
~ Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire
~ All’avvocato bisogna raccontar le cose chiare: a noi tocca poi a imbrogliarle
~ Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana!
~ E Dio non turba mai la gioia de’ suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande
~ La sventurata rispose
~ Comanda chi può e ubbidisce chi vuole
~ Il coraggio, uno non se lo può dare
~ Il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune
1848 - Cinque giornate di Milano e prima guerra di indipendenza
1849 - il generale Oudinot e Luigi Napoleone (poi Napoleone III) costringono alla resa la Repubblica Romana di Mazzini e Garibaldi
1859 - Seconda guerra di indipendenza ed armistizio di Villafranca
1861 - Proclamazione del Regno d’Italia
1866 - Terza guerra di indipendenza e annessione del Veneto
1870 - Sconfitta francese di Sedan e conquista di Roma capitale d’Italia
1877 - Odi barbare (Carducci)
San Martino
La nebbia a gl’irti colli / piovigginando sale, / e sotto il maestrale / urla e biancheggia il mar; / ma per le vie del borgo / dal ribollir de’ tini / va l’aspro odor de i vini / l’anime a rallegrar. / Gira su’ ceppi accesi / lo spiedo scoppiettando: / sta il cacciator fischiando / sull’uscio a rimirar / tra le rossastre nubi / stormi d’uccelli neri, / com’esuli pensieri, / nel vespero migrar.
Pianto antico
L’albero a cui tendevi / la pargoletta mano, / il verde melograno / da’ bei vermigli fior, / nel muto orto solingo / rinverdì tutto or ora, / e giugno lo ristora / di luce e di calor. / Tu fior de la mia pianta / percossa e inaridita, / tu de l’inutil vita / estremo unico fior, / sei ne la terra fredda, / sei ne la terra negra / né il sol più ti rallegra / né ti risveglia amor.
1881 - I Malavoglia (Verga)
1896 - X Agosto (Pascoli)
San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l'aria tranquilla / arde e cade, perché sì gran pianto nel concavo cielo sfavilla. / Ritornava una rondine al tetto: l'uccisero: cadde tra i spini; ella aveva nel becco un insetto: la cena dei suoi rondinini. / Ora è là, come in croce, che tende quel verme a quel cielo lontano; / e il suo nido è nell'ombra, che attende, che pigola sempre più piano. / Anche un uomo tornava al suo nido: l'uccisero: disse: Perdono; / e restò negli aperti occhi un grido: portava due bambole in dono. / Ora là nella casa romita, / lo aspettano, aspettano in vano: egli immobile, attonito, addita / le bambole al cielo lontano. / E tu, Cielo, dall'alto dei mondi sereni, infinito, immortale, / oh! d'un pianto di stelle lo inondi quest'atomo opaco del Male!
1889 - Il piacere (D’Annunzio)
1902 - La pioggia nel pineto (D’Annunzio)
1908 - L’umorismo (Pirandello)
1916 - Il porto sepolto (Ungaretti)
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What are your favorite legends or mythologies? And what are the best adaptations (in your opinion) of your fav books?
Sorry if you've answered similar questions before.....
No need to apologize! Who doesn’t love to talk about themselves? :)
I was obsessed with Ancient Greek mythology as a kid. Also, growing in an atheist country had the advantage of them publishing a lot of religious stuff of other religions as part of “these are just fun stories” narrative - I had a thick book of Hindu “myths” as the cover referred to them (which once I grew older, I realized were various narratives connected to Hinduism) and I found the stuff in the Old Testament delicious. I had no thought on it being current religious beliefs at the time and just enjoyed them as stories.
If you mean a particular story, I was obsessed with Ramayana as a kid. There is a wonderful Russian translation and I devoured it over and over until the cover got ratty.
Also this is not a legend per se (because it’s an epic novel poem by Gurgani) but Vis and Ramin is wonderful and is based on a Parthian legend. There is a good English translation and I recommend highly (if you read it, you will see every single one of my favorite ship tropes.)
I was fond of Russian былины (not sure what the English word will be) about bogatyrs. Alyosha Popovish is a fox, I don’t make the rules!
In terms of Greek mythology (to get back to it), let’s be cliche and say Orpheus but I was also fond as hell of the Odyssey which I read in excellent Zhukovsky translation as a kid.
I also somehow stumbled on Chunghyang story as a kid (in a bizarre collection that had it next to the story about Yang Guifei which is not a legend but I was !!!!!)
Later as a teen, I discovered the Lais of Marie de France and of course Chretien de Troyes and so those are also awesome!
In terms of book adaptations, I am a book purist so most adaptations fail for me. Some of the few I liked were 1995 Pride and Prejudice (I dislike the rest), 1983 Jane Eyre adaptation (same,) and 1998 adaptation of Our Mutual Friend.
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Ygerne (Igraine) deserved better and here’s why
First a little background - I’ve been reading Robert de Boron’s version of Merlin. Or sort of, because he originally wrote the narrative in verse, but I’m reading it in the prose because a lot of the verse was lost.
Short timeline: Geoffroy of Monmouth’s Historia Regium Britanniae gets reworked into Wace’s Roman de Brut, which greatly influences Robert de Boron’s Roman de Graal cycle (Joseph, Merlin, Perceval), which then gets turned into the Vulgate-Grail cycle. Chretien de Troyes’ work comes a little earlier than this and is actually mentioned briefly in Merlin. All this to say that there is a very strong connection of French literature with the Arthurian legend (think Norman conquest etc).
Anyway, now on to the actual story. To set the scene: Uter (Uther) has just become Uterpandragon on the death of his brother Pandragon (we can talk about naming conventions at another time) and has also just become king. Merlin had created the Round Table under Pandragon’s rule, but now it’s a tradition to gather at Pentecost at the Table for celebration. Ygerne (Igraine) is the wife of the Duke of Tintagel (not named here, but often identified as Gorlois in other works).
She lives a tragedy. Not necessarily in the Greek sense, as she does nothing wrong. In fact the fatal flaw is really on Uter for falling in love so deeply that he (in my opinion) loses his sense of reason. Here’s my explanation how Ygerne is a victim of her time, situation, and Merlin. (Content warning: creepy behavior and nonconsensual relationships)
She’s established to be beautiful, well-born, and incredibly loyal (”estoit molt preudefeme et molt bele, et molt loiaus vers son segnor”). That loyalty is incredibly important.
She catches the king’s eye and he falls in love immediately pretty much. He sends her jewels - this is the first trap. She cannot refuse them. (”Et ele n’osa refuser les joiaus.”)
Uter tells her she has his heart and she does the only thing she can do - pretends not to hear. (”et ele ne fist onques samblant que ele l’entendist”)
Uter talks to Ulfin, who rebukes him for wanting to sleep with a women - essentially telling Uter to back off on the lust/wanting to die from love.
This doesn’t stop anything, though since Ulfin agrees to talk to Ygerne and brings her even more jewels. Ygerne refuses - “s’en desfendoit, et n’en voloit nus prendre.”
She asks him why he’s done this - he lies initially and says it’s because she’s beautiful but eventually reveals that it’s not actually him that’s giving the jewels, but the king. Ulfin tells her that she has the king’s heart. At this, Ygerne crosses herself and says ‘God, what a traitor the king is, who has pretended to love the duke so’. Essentially, the king has been showing her husband with attention so he can see her. (”Deus, com est li rois traitre, qui fait samblant del duc amer”).
She threatens - rightly - to tell her husband about this. She states that her husband will kill the king for this. (”je le diroie mon segnor. Et se il le savoit, il vos en convenroit morir.”) This makes sense - obviously she’s doing her best to stay loyal to her husband, in a very fraught situation.
Ulfin says have some mercy on the king and also remember that you can’t go against the king’s wishes, to which Ygerne makes her only possible response - she will never be in the same place as the king ever again. (“Et Igerne respont en plorant: ‘Se ferai, se Diu plaist, que je ne serai jamais en liu u il me puisse veïr.’”)
Uter still won’t back off. Here’s the second trap - at dinner, he sends her a beautiful golden cup filled with wine with the request that she drink from it for the love of him. She cannot refuse his request in public and has to drink from it. She feels shame, but drinks and wants to send it back, but is told that she is to keep it. (“Quant la dame l’entent, si en ot molt grant honte et rogi, et prist le cope, et i but, et le volt renvoier arriere.”)
After this episode, Ygerne tells Ulfin that she knows that the cup was a trick by the king and says that she’s going to tell her husband. Ulfin tries to talk her out of it, as the king once again pretends to show favor to the duke in order to be near her. She knows this.
At night, when she and her husband return to their lodgings, she begins to cry. Her husband tries to comfort her and asks what the issue is. She explains and says that she would like to be dead. Her husband has his men saddle up and get ready to leave. They go back home, though the king is alerted.
The king then brings political machinations into this by claiming that the duke has offended him (technically true as he wasn’t granted leave, but at the same time, he has good reason for it.) Uter is told to send a messenger requiring them back at court, which he does.
The duke of Tintagel receives this message and is like ‘bruh’. What he actually says is that he’s never going to return to the king’s court because of what Uter did to his wife. (“’Car il m’a tant fait, et a moi et as miens, que je ne le doi croire ne amer’”). The duke also sends out a message asking for support should the king bring a war to him.
The king, predictably, does. [I’m going to skip ahead a bit here, but just know that the king beseiges Tintagel and feels super in love with Ygerne. There’s also some standard Merlin trickery.]
Merlin has shown up and Uter asks for help. Merlin says this might be difficult since she’s smart and loyal towards her husband and God. (“car ele est molt sage dame, et molt loiaus vers Dieu et vers son segnor.”)
But, this is Merlin. He’s got a plan. The plan is that he’ll give Uter the form of the duke so that she’ll confuse the disguised Uter with her actual husband. Yeah.
The plan goes down - Uter gets into the castle and sleeps with Ygerne, who thinks he’s her husband. This is absolutely horrible. Like, I’m sure you can see that, but hoo boy, this particular narrative makes me so angry on her behalf. Like, no woman is treated well by Arthurian narratives, but Ygerne did nothing wrong. Oh my god.
But it doesn’t end there! Because in the morning after Uter flees, Ygerne learns that she’s pregnant and that her husband is actually dead. She’s a smart woman, so she realizes that she doesn’t actually know who she slept with that night.
So now Ygerne is in charge of her husband’s cause. And it gets worse. Uter sends her a messengers who is supposed to tell her that she can’t fight against him - consider the deeper meaning here. (“Et li dites que ele ne se puet desfendre vers moi”).
They have to negotiate the end of the conflict, which includes a price for her husband’s death. Which means she has to negotiate WITH UTER. WHO DID THAT TO HER. She has so little power in this situation - she demands all she really can, which is a recompense for her husband’s death but she is so trapped. [Skipping over more negotiations]
Uter forces her hand and gets her in marriage - to quote the text more directly - ‘thus had the king Ygerne’. Again, double meaning. Not sure if that double meaning is there in the Old French, but it may well be. (“Tot ensi ot li rois Ygerne.”)
IT GETS WORSE THOUGH. She’s clearly pregnant, and who knows who the father is (Uter does). KNOWING THAT HE IS THE FATHER OF HER CHILD, Uter confronts her about her pregnancy and FORCES HER TO ADMIT SHE DOESN’T KNOW THE FATHER, which forces her to relive the uncertainty around that situation and makes her fear for her ‘relationship’ with Uter as well. I could talk about the situation with Merlin’s mother, but this is already so long.
Uter then tells her that he won’t tell anyone if she won’t breathe a word and also gives her child away immediately after birth. She does so - essentially giving Artus (Arthur) to Merlin who then passes him on to his foster father.
Once she’s given birth to Artus, Ygerne pretty much disappears from the narrative.
To summarize that behemoth of a text:
The king falls madly in love with Ygerne, a married woman, who understands the conventions of the time - she can’t really go against the king’s wishes, but she can avoid him. She tries her best to avoid his attentions, but he goes too far and she tells her husband, who ends up going to war with the king over the insult. Uter’s forces kill her husband, but before she learns of this, Merlin gives Uter a disguise so that he can sleep with her. They then negotiate the end of the conflict, which ends with Uter taking her as his wife. He then pretends to be ignorant of the circumstances of her pregnancy and makes her give away their child.
#sophies ramblings#god i don't know how to tag this#arthurian legend#arthuriana#long post#please feel free to ask for clarification or even MORE of my opinions about all this#mine
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WITCHTOBER
DAY 20 : " Morgane"
"Morgane, the enchantress with two faces".
Morgane is a recurring character of the Arthurian cycle that transcribes in the Middle Ages Celtic legends peddled by Welsh and Armorican storytellers and jugglers. She is nowadays often depicted with long ebony hair, lascivious forms and a dark spirit with treacherous tricks.
However, a very different portrait of her was told by the bishop and historian Geoffroi de Monmouth, first author to mention her in his poem of 1148: "The Life of Merlin". She is described as the Mistress of the paradisiac Apple Island, an enchantress excelling in the art of healing, helping Arthur and the Knights of the Round Table.
Little by little her image is tarnished with Chretien de Troyes who makes her the sister of Arthur. Then in the 13th century, she sees herself adorned with an evil aura that makes her a real opponent to the actors of the quest for the Grail.
Fairy then "witch", incarnation of the divine feminine or rival of Merlin, another female character who suffered a lot ...
To illustrate the article I chose "The Cup of Love" Dante Gabriel Rossetti (1867). In the prose, Morgue brings to the court of the King a magical cup that can reveal the queen's infidelity.
Jour 20 : MORGANE
"Morgane, l'enchanteresse aux deux visages".
Morgane est un personnage récurent du cycle arthurien qui transcrit au Moyen-Âge des légendes celtiques colportées jadis par les conteurs et jongleurs gallois et armoricain. Elle est de nos jours souvent représentée avec des long cheveux d'ébène, des formes lascives et un esprit sombre aux ruses perfides.
Pourtant, un portrait bien different de celui-ci était dressé par l'évêque et historien Geoffroi de Monmouth, premier auteur à la mentionner dans son poème de 1148 : "La Vie de Merlin". Elle y est décrite comme la Maîtresse de la paradisiaque île des Pommiers, enchanteresse excellant dans l'art de guérir aidant Arthur et les chevaliers de la Table ronde.
Progressivement son image se ternit avec Chretien de Troyes qui en fait la soeur d'Arthur. Puis au XIII ème, elle se voit parée d'une aura maléfique qui en fait une véritable opposante aux acteurs de la quête du Graal.
Fée puis "sorcière", incarnation du féminin divin ou rivale de Merlin , encore un personnage féminin qui a beaucoup souffert...
Pour illustrer l'article j'ai choisi "La Coupe d'amour" de Dante Gabriel Rossetti (1867). Dans le Tristan en prose, Morgue porte à la cour du Roi une coupe magique pouvant révéler l'infidélité de la Reine.
Pour un savoir davantage, rendez-vous au Centre de l'Imaginaire Arthurien
#morgane#legends#arthurian legend#dante gabriel rossetti#painting#preraphaelite#witchcraft#witch#witchery#Occult#womenpower#morganelefay#witchtober#avalon
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Bonsoir :D C'est ton Secret Santa, je suis vraiment navré de pas t'avoir trop écris cette semaine mais mes pensées étaient avec toi tout du long. J'epere que tu as passé un bon debut de semaine 💖 Est-ce que tu as déjà commencer à décorer ton sapin ? J'ai entendu dire que tu aimais bien Yvain et Gauvain, si tu ne devais en choisir qu'un ca serait lequel et pourquoi :D ?
Salut à toi!
Pas de soucis t'excuse pas!;) Et vi merci j'espère que toi aussi ! il neige de mon coté donc c'est vraiment cool :) n'étant pas chez moi avant quelque temps toujours pas de sapin mais ça ne tardera plus longtemps je suis prêt à démêler les guirlandes!
Oh mon dieu ça c'est super dure comme question ça va partir en analyse pourrie,
D'un coté Yvain est très attachant il peut être parfois stupide et maladroit mais il est jamais vraiment méchant et à parfois des remarques intelligentes. De plus il se plante h24 dans les mots et les expressions et est une drama queen donc franchement je relate.
Mais d'un autre coté malgré la fierté un peu mal placé de Gauvain dans le dernier film il est aussi super loyal, et essaye toujours de rendre fières les personnes qu'il apprécie, de plus la légende de Gauvain dans les livres de chretien de Troyes est juste fantastique et ma préférée malgré son état inachevé.
Donc en vrai je fait genre mais je choisis Yvain, il est celui auquel je me suis le plus attaché et que je trouve le plus intéressant s'il devait être seul x)
Mais quel dilemme tu m'as mis entre les pattes Secret Santa!
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Guinevere y Sir Mordred: ¿una historia de amor?
El cuento del amor prohibido entre la reina y el caballero es mucho más viejo que Lancelot. Guinevere tuvo antes a otro amante, quien era nadie menos que Sir Mordred, sobrino-hijo de Arturo. En gran parte, la interacción de la reina con el caballero es lo que establece el tono de las intenciones y la personalidad de Mordred, quien es desde mi punto de vista un personaje que vilificaron con el propósito de ensalzar a un rey que era todo menos perfecto. Sí, Arturo podía ser un tirano sin corazón, pero ese es otro tema.
En la versión de Geoffrey de Monmouth no queda claro el tinte de la relación entre ambos. Geoffrey dice que el traidor Mordred vivió en adulterio con la Reina quien había roto sus votos matrimoniales anteriores, sin aclarar si fue forzada a casarse o si lo hizo por voluntad propia. No obstante resulta curioso que la Reina, al enterarse del triunfo de Arturo en Roma y su regreso para pelear contra Mordred, decide, desesperada, irse de York y recluirse en un convento que está cerca de donde se encuentra Mordred, en Winchester, en lugar de alejarse de él.
Para el poeta Wace, Mordred estaba enamorado de la reina, pero la relación entre ambos era imposible debido a que Mordred era sobrino de su esposo. Sin embargo, Arturo no está enterado de que Mordred ama a la reina y lo hace regente cuando debe ir a pelear a Roma. Cuando Arturo vuelve la reina deja York y se recluye en el convento por miedo a Arturo, debido a su "pecado". Obviamente, esto quiere decir que tuvo una relación con Mordred.
Layamon es más duro con Mordred y Guinevere, culpándolos de la caída del reino entero. Donde para Wace había amor, para Layamon no era más que traición.
Cuando Chretien de Troyes entra con el Caballero de la Carreta, el papel de Mordred como el amante de la reina es tomado por Lancelot. Para resolver los problemas en la trama que esto creaba y para evitar eliminar a su popular Lancelot, Chretien escribió Mort Artu donde modificó la relación entre Arturo y Mordred, convirtiendo al segundo en hijo ilegítimo del primero y haciendo que Mordred sea el que revela los secretos de la relación entre la Reina y el caballero. Esto provoca que los medios hermanos de Mordred (Gaheris, Agravain y Gareth) sean asesinados por Lancelot (quien era en realidad un tipo que asesinaba en arrebatos de ira y no un dulce caballero) en medio de una trifulca provocada por este al querer escaparse con la reina luego de ser descubiertos. Gawain, el otro hermano de Mordred, persigue a Lancelot hasta la Europa continental provocando que Arturo lo siga para mediar el conflicto entre su sobrino favorito y su amigo haciendo que Mordred se quede como regente y pretenda obligar a Guinevere a casarse con él para apoderarse del trono. Guinevere escapa a Londres y se recluye en la Torre para asegurar su seguridad.
La mayoría de los trabajos posteriores han seguido la trama de Chretien, sin embargo, la Alliterative Morte Arthure desprecia los romances franceses, eliminando a Lancelot. Hay ciertas ambigüedades que permiten especular que de todas maneras, Mordred sigue siendo hijo de Arturo, lo que continúa dando un tono incestuoso a la relación entre el caballero y la reina. El poeta además muestra a un Mordred que no quiere poder o el trono sino gloria militar y es obligado por Arturo a quedarse como regente. Guinevere se transforma en la traidora, no sólo teniendo una relación con el caballero sino además entregándole a Clarent, la espada de Arturo, y con esto, mostrando su deseo de que él se quede en el trono. Mordred y Guinevere tienen varios hijos, los cuales son asesinados posteriormente por Arturo, quien por cierto perdona a Guinevere. Ella se recluye en un convento.
Finalmente, Malory escribió su Mort d'Artur, la cual se volvió el estándar durante siglos posteriores en la tradición Arturiana. Guinevere y Lancelot tienen una relación pero la reina nunca se muestra interesada en Mordred y nunca se involucra con él de ninguna manera. Mordred es la representación física de los pecados de Arturo, incesto y adulterio, de manera que es visto como un personaje despreciable, malvado y ruin.
Un hecho que me parece curioso es que los autores siempre consideraron la relación entre Mordred y Guinevere incesto puro y duro y por lo tanto pecaminoso y en consecuencia, la causa del caída de Camelot, aunque en realidad no tienen una relación consanguínea. Más bien parece una excusa al aplicar laxamente el término (pues son sólo parientes políticos) para evitar culpar a Arturo y su falta de lealtad a su esposa. Y luego su preferencia casi homoerótica con Lancelot.
Lo más interesante de la Arturiana es la serie de posibilidades que ofrece para el escritor. Es sin duda alguna uno de los fanfics más ricos, populares y atrapantes de la historia XD
https://olggah.deviantart.com/art/Lancelot-and-Guinevere-448570416
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Tal día como hoy
El 1 de abril del año 1204 falleció Leonor de Aquitania, reina consorte de Inglaterra y Francia, en su retiro de la abadía de Fontevraud, Francia.
Debido al papel excepcional que Leonor de Aquitania tuvo en la historia, ha sido musa de trovadores franceses y bardos bretones. Se convirtió, asimismo, en mecenas de literatos de su tiempo, como Chretien de Troyes y Robert Wace, por lo que sin duda impulsó el ciclo literario artúrico y griálico. A ella se debió también un cambio espectacular en la valoración de la figura femenina en la Edad Media.
Para mayor información: http://www.ancient-origins.es/noticias-general-historia-personajes-famosos/leonor-aquitania-la-primera-reina-%E2%80%9Cfeminista%E2%80%9D-la-historia-002890
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good stuf
The year that just passed was wack as hell for numerous reasons, but there were also some nuggets of gold that stood out like corn kernels in the giant turd that was 2016. Here is a list of art I encountered for the first time and enjoyed last year. Most of it didn’t actually come out in 2016, but who cares.
COMICS!
Sir Alfred #3, by Tim Hensley. Best comic of the year. So funny, well drawn, and balanced right on the precipice between touching and farcical while moving with an incredible momentum. Also a fitting end to the tragically departed Alvin Buenaventura’s magnificent publishing career.
Providence #7-11, but especially 11, by Alan Moore and Jacen Burrows. Alan Moore at his best is better than all the other comics; this is Alan Moore at his best. Burrows is as good as anyone Moore’s ever collaborated with, which is to say a league of comics legends. Providence 11 goes past being just a really good scary comic into feeling like the object itself is actually evil, actually the carrier of something malign. Brilliant.
Peplum, by Blutch. The best comic in the best genre (ancient Rome). Makes the ancient world seem as wild and strange as it would probably seem if you could actually visit it. The drawings in here are what Will Eisner wanted to be but lacked the skill to achieve. Holy shit is this an amazing book.
Epoxy Cartoon Magazine, by John Pham. Not a comic per se but a “design container” by the dude in comics best equipped to make one of those.
“Canibul Ball” in Kramers Ergot 9, by Lale Westvind
“Silver Medicine Horse” in Kramers Ergot 9, by Steven Weissman
“Modern Box” in Decadence #11, by Lala Albert
Amandine Meyer’s untitled one-page short in Dome
Hugo Ruyant’s untitled one-page short in Dome
MOVIES!
The Witch, The Neon Demon, Don’t Breathe, The Handmaiden, The Love Witch, and Elle were all movies of more or less excellent quality that utilized different horror movie tropes (lost in da woods, Dario Argento type shit, final girl, period horror, sexploitation a la Jean Rollin, and rape revenge) to make feminist statements, or statements about feminism, that felt worthwhile and cogent. And even if they didn’t, they were all kickass movies that kicked ass. The best movie of the year, however, was Johnny Ma’s Old Stone, a first movie by a director completely at home stepping into the shoes of Taxi Driver and walking a totally different direction from that movie in them to produce something of equal lurching grace and black profundity. See it!
COMICS, BOOKS, MOVIES AND MUSIC THAT DIDN’T COME OUT THIS YEAR
I enjoyed far more old things that were new to me than actual new things in 2016. Here’s some....
The Airtight Garage, by Moebius - the best Moebius
Jeremiah, by Hermann - the best European comic!
Conan: Red Nails, by Barry Windsor Smith (in Marvel Treasury Edition #4)
Norakuro, by Suiho Tagawa
Dinotopia: Journey to Chandara, by James Gurney - if you like comics and you haven’t read the Dinotopia books, you really need to get on that
Paradise Now, by Peter Bialobrzeski - my favorite photography book ever, and the biggest influence on my own art in a really long time
Cape Light, by Joel Meyerowitz
The Hand of Man on America, by David Plowden
A Feast of Snakes, by Harry Crews - hardest shit in prose
Pick-Up, by Charles Willeford
Gentleman of Leisure, by Susan Hall and Bob Adelman
Fat City, by Leonard Gardner
Stoner and Butcher’s Crossing, by John Williams
Perceval, by Chretien de Troyes
Pocket Atlas of Remote Islands, by Judith Schalansky
33 1/3: Another Green World, by Geeta Dayal
Conan stories by Robert E. Howard
Memory of Fire: Genesis, by Eduardo Galleano
A Distant Mirror, by Barbara Tuchman
Bloodstone’s Greatest Hits, by Bloodstone
Fourth World vol. 1: Possible Musics, by John Hassell and Brian Eno
Angel Shadow, by Kim Free
M3000, by Mandre
One of these Nights, by The Eagles
Visions of the Country, by Robbie Basho
Introducing the Walker Brothers, by the Walker Brothers
Let The Power Fall, by Robert Fripp
...and that’s all I can think of off the top of my head. Best wishes for the new year! I hope nuclear war doesn’t happen in 2017, but when I’m honest it would be the best thing for the planet in the long run if it did, so either way we’re good!
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LANCELOT, O CAVALEIRO DA CHARRETE
Resumo
Durante um banquete fornecido pelo rei Arthur, surge um cavaleiro que anuncia ter tomado dele suas terras e servos e que a agora tomaria a sua rainha. Caso o rei quisesse algum dia ter de novo para si alguma daquelas posses, um de seus cavaleiros deveria reconquistá-los por meio de uma batalha. Assim sendo, Kai, o senescal da corte, se voluntaria para salvar Guinevere, a rainha. No entanto, como nenhum daqueles ali presentes realmente nutria qualquer esperança de vitória por parte do senescal, o cavaleiro Gawain também parte em busca da esposa do rei.
No seu percurso, Gawain encontra sinais de luta e o cavalo de Kai sem o seu cavaleiro. Ele cruza com um cavaleiro que se aproximava a pé e que lhe pede um de seus cavalos, o qual o escolhido pelo rei prontamente concede. Ambos se cruzam novamente ao encontrarem um anão em uma charrete que diz a eles saber o que aconteceu à rainha, porém só revelará se subirem em sua charrete, marca de grande desonra para qualquer cavaleiro uma vez que essas normalmente eram utilizadas para o transporte de prisioneiros e de pessoas vis.
Gawain se recusa a subir, mas o cavaleiro a quem forneceu seu cavalo, ainda que hesitante, sobe na charrete por também estar determinado a encontrar rainha. Assim, os três saem da floresta em que se encontravam e vão em direção a um castelo. Ao aproximarem-se da civilização, aquele que se encontrava sentado na charrete é difamado pela população ao seu redor.
Seguindo seu caminho, agora já sem o anão, lhes é informado que Guinevere se encontrava nas mãos do filho do rei de Gorre, cujo reino só era alcançado por dois caminhos: o da Ponte-sob-a-água e o da Ponte-da-espada. Os dois cavaleiros, então, se separam, para seguirem seus próprios trajetos.
Lancelot, aquele que subiu na maldita charrete, vai em direção à Ponte-da-espada e durante a sua jornada se depara com uma série de desafios que comprovam ao leitor o quão grande é a sua bravura, assim como a sua lealdade para com a rainha. Ele vence desde as batalhas com cavaleiros que cruzam o seu caminho até as tentativas de sedução por parte de damizelas que encontra, para, por fim, mesmo que depois de muito esforço, conseguir passar pela tão terrível ponte que tenta lhe impedir a possibilidade de encontrar sua amada.
A sua prova mais importante, contudo, provavelmente foi a de erguer uma pedra que cobria um sarcófago e que tinha em si gravado a seguinte mensagem: “Quem sozinho levantar esta pedra libertará aqueles que estão prisioneiros nesta terra, de onde não podem sair nem servo nem gentil-homem nascido ao redor. Ficam presos aqui os forasteiros, mas as pessoas do país entram e saem como lhes apraz”.
Por fim, uma vez tendo conseguido a simpatia do rei de Gorre e ganhado uma batalha contra Meleagant, o filho deste, ele consegue (mesmo que rejeitado em um primeiro momento) se aproximar de Guinevere, com quem acaba por se envolver física e (ainda mais) emocionalmente. Apesar disso, nosso herói é preso por Meleagant e só consegue se livrar de seu cárcere temporariamente para lutar em um torneio que se daria em Camelot. Saindo vitorioso do torneio, Lancelot volta despercebido para a sua prisão, da onde é mandado para uma torre secreta construída por aquele que o aprisionou em um primeiro momento.
Curiosidade
Chretien de Troyes escreveu essa história a pedido de sua protetora, Marie de Champagne, que já havia basicamente arquitetado a trama da obra. Foi o último texto que que ele escreveu.
A história de Lancelot, porém, nunca foi terminada por seu autor original. Foi Geoffroy de Lagny quem deu continuidade a ela dizendo que Lancelot foi por fim resgatado e voltou para a corte do rei Arthur, onde cortou a cabeça de Meleagant em um torneio.
Citações
“ - Nunca vi cavaleiro tão valente. Não há outro igual! ”
“De bom grado teriam entrado empós dela, se tal fosse possível. Mas coração, dono e senhor que possui mais poder, entrou junto, enquanto os olhos, cheios de lágrimas, permaneceram fora com o corpo. ”
“Depois disse baixinho para si mesma, para que não a ouçam, que não lhe peçam mais que beba nem que coma, se verdadeiramente estiver morto aquele cuja vida a fazia viver.”
Avaliação
Ainda que muito antiga e pouco verossímil, esse grande exemplo das novelas de cavalaria de amor cortês se mostra realmente capaz de prender seu leitor em meio as inúmeras aventuras por que passa o seu personagem principal. São diversos os episódios que poderiam facilmente serem desenvolvidos para se tornarem obras independentes umas das outras, uma vez que o que as liga é basicamente os personagens que nela constam.
É interessante notar que ainda que constantemente se refira ao período medieval como a Idade das Trevas, muitos dos valores que constavam em sua literatura são valorizados (ainda que em diferentes proporções) na nossa sociedade: honestidade, bravura, lealdade, e assim por diante. Valores que, inclusive, tendem a aparecer até mesmo nas histórias de aventura pelas quais ainda nos encantamos e que são tão atuais. Sendo impossível descartar as novelas de cavalaria como fonte, mesmo que indireta, de inspiração para os nossos heróis contemporâneos, ou pelo menos para aqueles mais convencionais.
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El rey Arturo nunca fue rey
El famoso rey Arturo,reconocido personaje de la literatura europea,especialmente inglesa y francesa,famoso por su mágica espada (Excalibur),que solo puede ser rescatada por el “verdadero rey de Gran Bretaña”,de rey tiene poco.
El escritor francés Chretien de Troyes es uno de los máximos representantes de la literatura artúrica y en sus obras describe a Arturo como un rey representando a sus famosos caballeros de la mesa redonda luchando por su honor.Relatos en las que lo sobrenatural tiene un gran papel,por ello también surge la duda de si estos personajes existieron de verdad o no,¿es todo una leyenda ya que presenta elementos sobrenaturales?¿O tal vez se trata de obras que juntan lo real con la fantasía?
Su existencia es dudosa y se han realizado minuciosos estudios para descubrir lo verídico de estas leyendas caballerescas.Una cosa que esta clara es que existiera o no,nunca fue rey.Esto se ha deducido ya que no existen documentos que afirmen que haya gobernado alguna vez un rey de Gran Bretaña con ese nombre o con esas cualidades.
Teorías opinan que fue un importante noble que formaba parte de la familia real de Dumnomia además ,Los textos más antiguos que existen, se refieren a él solamente como un caudillo o jefe militar que obtuvo 12 victorias en batallas libradas en diversos lugares de Britania.
A finales del siglo XII, los monjes de Glastonbury supuestamente hallaron en una tumba una cruz con una inscripción latina que identificaba a los allí inhumados como Arturo y su esposa, Ginebra. Se trató, sin embargo, de un fraude con la probable finalidad de aumentar la afluencia de peregrinos a la localidad.
El NO rey Arturo es uno de los grandes misterios de la literatura que atrae a millones de escritores,lectores e incluso directores de cine (guiño a “Merlin el encantador”),y que, aunque no fuera rey realmente(al menos de momento),siempre será un personaje de máxima importancia en la literatura medieval al que hay que recordar con mucho cariño ya que el ciclo artúrico fue uno de los repercursores de la novela,que es el género que leemos hoy en día (gracias al quijote pero eso ya es otra historia).
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Guinevere
Guinevere, llamada Ginebra en español, es bien conocida por ser la esposa de Arturo. En sus orígenes galeses, era Gwenhwyfar, "sombra blanca" y se supone que de hecho, Arturo tuvo tres esposas llamadas Gwenhwyfar. Los expertos piensan que esto es una reminiscencia de las diosas triples de la cultura celta, que solían ser hermanas o formas de una misma diosa. Gwen era conocida por tener el don de la profecía, lo que aumenta su similitud con las figuras míticas galesas. En algunas versiones fue amante de Mordred. En los romances franceses se volvió la hija de Leodegrance, un señor romano de la región llamada "Cameliard". De ahí en adelante se le empareja con Lancelot, personaje creado por Chretien de Troyes para su Historia "El Caballero del Carro".
En algunas versiones Gwenhwyfar tiene una hermana llamada Gwenhwyfach, quien es hija de otra madre pero es idéntica a ella (genes fuertes de don Leodegrance). En las triadas galesas, Gwenhwyfach es quien inicia los conflictos en entre caballeros y con el rey, pero en otras versiones ella sustituye a su hermana cuando esta se va con Lancelot.
“Queen Guinevere’s Maying” de John Collier (detalle)
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