#chissa' cosa significa
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darkdreammoon · 1 year ago
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Qualcuno che sa interpretare i sogni???
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sognosacro · 7 months ago
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perchè sono allergica ai pollini? mega non ha senso.
Poi mi prudono i timpani, mi prudono cose che non ha senso sentirsi prudere. Perchè non so nemmeno dove sento il prurito.
È tutto mrga finto e senza senso. Pure gli occhi potrebbero diventsre una cosa stranissima e spugnosa. Giuro è assurdo.
Non ho nemmeno voglia di discurere sulle "precauzioni" "antistaminici" "cose"
Perchè no, è solo un ammortizzare
Per me capire qualcosa significa risolverla e quindi se ho qualcosa in me che non capisco, diventa un enigma da risolvere.
Uno schema da aprire e osservare, studiare e strategizzare le mosse.
Però appunto, a questa cosa do soltanto una visione, ma non risolvo il problema, eppure mi non è che mi sembra un problemone.
Ricordo che alle elementari ho visto una bambina piangere cob gli occhi rossissimi e le ho chiesto se stava bene e cosa a aveva e mi ha detto che era allergica.
Io manco sapevo cosa fosse e li mi pare di averla desiderata, ma non esplicitamente l'allergia, centrava qualcosa con le attenzioni della mamma.
Così alle medie è successo. Ed effettivamente li la mia soliudine in casa è aumentata. Ero tipo sempre a casa da sola e quando c'era qualcuno me ne stavo su di sopra per i cazzi miei. Per me era come vivere da sola.
Cazzate, mia madre era una carcerirera.
Forse sono vere entrambe le storie, ma chi se lo ricorda per certo non lo so.
nessuno probabilmente, se lo chiedete a mia madre lei era perfetta e io ero cattiva e lei ha fatto tutto il possibile.
Lo dice, io ero una ribelle indisciplinata secondo lei. Che scappava di casa e non ascoltava le regole.
Fa di un chicco di riso una risaia, non credetele al 99%
Però ero un bel pepe🧂
Sta di fatto che penso che sia tutto così insensato e ingiusto. Trovare se stessi nel impossibilità di vivere la gioia appieno, di non godersi i piaceri della vita, di non permettersi la pace interna a causa di questo.
Probabilmente è tutto collegato.
il sentiero della vergogna in realtà porta ad un aspetto genetico di non sentirsi abbastanza, dal non sentirsi meritevoli, dal non sentirsi fatti per ricevere amore.
ma forse questi sono i sentieri della violenza, che marcherò con dei segnali, per chi per sbaglio ci inciamperà nel camminare, probabilmente io.
Ma è un aspetto genetico sul serio, quindi immagino che anche altri miei parenti si sentano così nel profondo. Svuotati della possibilità di esprimere il proprio sè appieno.
A causa di una credenza instillata di non essere buoni in qualcosa. Relegati a lla miseria e alla privazione.
Dove ogni gioia viene strappata via, violentemente.
Dove la gioia è una briciola.
Dove la vita è sottomissione e servitù, catene e punizioni. Privazioni.
Non riesco nemmeno più a chiedere quello che voglio perchè ho paura di condannarmi e ferirmi con le mie scelte. O di far sentire così imprigionati gli altri.
Quante volte sono uscita per una passeggista infinita, con la speranza di incontrarti e sentivo qualcuno al ritorno "e ma così è soffocante"
"cosa?!" esattamente cosa?!
Alla fine dtai parlando del niente.
Come può esserlo?
Nonostante questo, le energie sono così sottili, chissa cosa percepivo.
ora sonl gelosa e arrabbiata e odio che tu ci godi e odio che lo fai apposta per ferirti da solo, per paura di essere ferito.
Però sono affari tuoi.
Io dormo.
tutto ciò ha preso una piega strana, io parlavo di allergia
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iotnoitutti · 8 months ago
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Sig Rossi, mi raccomando: almeno una volta alla settimana!
Fermi tutti: vedo gia’ sui volti di alcuni di voi il ghigno di sorriso neanche avessi detto chissa’ cosa e allora, a questi “spiritosoni” vorrei dire due cose: la prima “risus abbundat in ore stultorum”, che mi sembra il minimo (la citazione in latino per alzare un po’ il livello del blog), la seconda….che chi sorride per questi fraintendimenti significa che l’ultima volta che ha svolto questa…
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iamlostthelove · 10 months ago
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Chissa allora cosa significa per te
quello che in realtà significano vichingo
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ilsimplicissimusblog · 1 year ago
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La birra anti corporativa
Come forse qualcuno avrà letto,  nelle settimane scorse una nota marca di birra in Usa  è stata boicottata perché aveva fatto stampare sulle proprie latine l’immagine di un tizio che si identifica come una donna, tale Dylan Mulvaney  definito un’attivista LGBTQIAP+(chissa cosa significa) il quale poi era anche al centro di uno spot televisivo. Questa forma di pubblicità “sveglia” ( si fa per…
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bebravebefree89 · 5 years ago
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Sento..
SOno gia un paio di settimane che penso di scrivere ma poi un po per pirgrizia un po per paura non lo faccio mai. Quando scrivo tutti i miei pensieri diventano reali. Bianco su nero li vedo tutti e non posso piu far finta che non ci siano. Ho passato questo primo mese di gennaio a pensare un sacco e riflettere moltissimo sull’anno trascorso e su tutto quello che mi sta succedendo.  A volte mi sento come se non sono in grado di sentire nulla, ma nulla. Tutto quello che ho fatto, visto, vissuto lo ricordo a malapena. Forse ho fatto troppo o forse l ho fatto solo per darmi un motivo per andare avanti. Perdere Benny, la mia vita a Malaga...tutto...mi ha devastato. Sono dovuta rinascenre in qualche modo. ma non capisco. Cosa sto facendo? Perche’? Sto bene qui? Cosa mi manca?
A volte sento di avere tutto mentre altre volte sento di non avere nulla...perche tutto sembra troppo poco paragonato a quello che avevo prima. Che poi, diciamocelo, quello che avevo prima nemmeno mi bastava. Quindi cosa cazzo voglio? Non lo so. Mi sveglio la mattina e penso di dover trovare una equilibrio, una stabilita’ eppure la vedo cosi lontana. Ho paura di aver perso la parte di piu profonda di me. Lei me la fa tornare in vita. Perche mi piace? Non lo so. E mi sento una stupida. Ma mi fa sentire qualcosa, dopo tanto tempo sento qualcosa. Forse e’ vero, ho bisogno di amare per sentirmi viva...e seppure cosi fosse, cosa ci sta di male?...il male sta nelle persone che questo lo sottovalutano, che non capiscono e non lo valorizzano come dovrebbero. Mi piace si ma ho troppa paura. Mi sento spesso bombardata dalle opinioni delle persone. Non riesco ad essere lucida nella mia vita. E’ come se il 2019 davvero abbia dato vita ad una nuova Alessia. Non mi riconosco in nulla di quello che faccio, dico e penso. Eppure mi piace... la canzone di Fabrizio Moro dice “MI chiedete se ho una vita felice, posso solo dire che mi piace”...ed e’ proprio cosi. Mi piace la mia vita. Mi piacciono i miei amici, mi piace la possibilita’ di poter sognare un viaggio, una macchina, di avere tante persone che mi amano a partire dalla mia famiglia. Ho capito che nella vita tutto si puo’ risolvere, tutto si puo’ superare. La vita non finisce vfino all ultimo respiro. io non lo so dove mi portera’ questa sensazione che provo per lei. Ma la provo, e magari tra un paio di mesi non sara’ piu’ nulla ma oggi c e’. Merito di piu. SI, forse e’ vero. Ma io merito anche di essere libera di veivere e sentire cose belle e lei per un attimo me le ha date. Vorrei fosse tutto piu semplice, anche io avrei voluto la vita facile di tante persone che conosco. Innamorarmi della persona giusta, litigarci ma poi essere felice. Ma non e’ cosi’ che andra’ la mia vita o per lo meno non ne posso essere certa. Le mie esperienze chiaramente mi dicono di no... Non sono una persona orgogliosa, eppure non ti scrivo...non ti parlo...mi hai ferito e delusa. Sono troppo incazzata anche se mi manchi. Con quale criterio? non lo so. Cosa mi manca? non lo so. Mi manca forse tutto quello che per 4 mesi ho immaginato potesse crearsi. Mi manca l idea di poter organizzare un viaggio insieme, perche poi questa e’ una delle cose che abbiamo in comune. Perche la vita ci mette sempre davanti a delle sfide e soprattutto perche mi ritrovo sempre dinanzi a scelte difficili. Devo sempre prendere la strada piu giusta o almeno provarci per avere rispetto di me stessa. Dico sempre che tu hai un’idea di te stessa lontana da quella che sei...ma io davvero mi conosco quanto dico. Si , e’ vero, sono una ragazza con le palle, Ho preso tante decisioni coraggiose nella mia vita, Ma ho anche perso tanto, troppo, per essere troppo io. L incontro con Benny e’ stato cosi inutile!!! Un’altra volta  riconfermare per l ennesima volta di non avere coraggio, un amore cosi cgrande, che forse restara’ il piu’ grande della mia vita, sprecato... Posso vivere senza di te, ma voglio? DOvrei volerlo, dovrei dimenticare tutto, dovrei mandarti a cagare, e dovrei continuare a vivere la mia vita con la stessa leggerezza con cui ho vissuto quest anno eppure non riesco a convincermi a farlo. Sono troppo innamorata dell idea di amare di nuovo. Ne ho un bisogno insito. E questo non significa che voglio amare chiunque, ma se tu mi hai fatto sentire qualcosa dopo tanto tempo, forse sei tu... Ho passato un anno da sola, con me stessa, nelle mie esperienze, nei miei viaggi e non mi sono lasciata andare con nessuno. A volte mi sento criticata per il mio preservare la parte piu’ intima di me solo a chi davvero lo merita....la stessa Benny mi ha detto che devo lasciarmi andare... ma perche’? Chi lo dice? DOve sta scritto che per vivere appieno la vita bisogna lasciarsi andare con chiunque? Io non voglio, non mi piace, non credo cambierebbe il mio modo di vivere. Io godo delle mie giornate, sorridendo, mangiando con gli amici, chiamando mio nipote, sognando i miei viaggi...questo mi riempie la vita. Non mi serve fare sesso con qualche sconosciuta per sentirmi viva. Mi serve sentire qualcosa, e quel qualcosa l ho sentito con te. Non riesco a farmi domande sul futuro, non mi sento nella posizione di poterlo fare, perche sembra tutto cosi momentaneo, tutto cosi passeggero. La vita in Irlanda e’ completamente diversa da quella che avevo in Spagna. Li sembrava tutto chiaro, tutto gia’ prescritto. Qui invece io non so nemmeno domani cosa possa accadermi. Ho voglia di scoprirlo...sento che mi sto fossilizzando su di te, che mi viene mal di stomaco quando ti penso e sembra che tutto il resto sia gia diventato di minore importanza. Fosse per me, ti darei cosi tanto anzi troppo...perche sono cosi, perche o tutto o niente? Non riesco ad avere mezze misure, mezze parole...eppure le persone che conosco lo fanno in maniera cosi facile... Io se ti voglio bene, se ti amo, ci sono... quello che ho notato ultimamente e’ anche che sono molto cambiata nei confronti delle persone...e’ vero quel detto che dice “chi e’ amica di tutti, non e’ amica di nessuno”...per occuparmi o preoccuparmi di un amico devee sserci qualcosa di grave, sono piu’ disattenta...sono piu’ egoista....e forse e’ anche giusto cosi’... Vorrei sbloccarti, parlarti, sapere se ancora mi vuoi, sapere come stai, sapere se hai voglia di vedermi...ma non posso farlo...non devo... sarebbe il passo piu’ lungo della gamba per me in questo caso... Chissa che cosa pensi... che cosa vuoi, chissa se hai capito qualcosa di quello che ti ho detto... sei cosi diversa da me, cosi piccola... so che non cambierai mai...perche tendiamo sempre ad idealizzare le persone? Perche ci aspettiamo sempre che si avvicinino a quello che noi ci aspettiamo da loro e poi puntualmente ne rimaniamo deluse...come se ci avessero mai dimostrato il contrario... e se io sentissi tutto questo, solo per sentire qualcosa?
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theshitiseverywhere · 5 years ago
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E dopo quasi due mesi di resistenza sono ricaduta nel mio vizio, che forse è l'unico che ho e per questo per quanto ci provi non riesco a smettere. So che per molti mangiarsi le unghie può sembrare una cosa da niente, ma per me significa dita sanguinanti, dolore nell'afferrare qualsiasi cosa e soprattutto mal di pancia. È frustrante non riuscire a fermarsi perché so le conseguenze, so che mi fa male ma lo faccio lo stesso, è più forte della mia volontà. L'unica cosa che posso fare è convincermi che se ce l'ho fatta per due mesi posso riuscirci anche per tre o quattro. E chissa, magari un giorno sarà per sempre, lo spero.
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d-a-r-e-d-a-r-e · 3 years ago
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« giusto per fartelo sapere » eh, sentiamo « per me quello è un capitolo chiuso, perciò puoi anche levarti quell`aria da stron*etto arrogante dal grugno, ogni volta che parliamo di Lys »
 L`attenzione che era tornata sulla partita ritorna solo distrattamente su Daemon, almeno fino quando Grifondoro che gli si e` piazzato di fianco sceglie introdurre l’argomento Lis. Ma c`e` anche un sorriso arreso - divertito, colpevole - che gli scivola sul volto quando ritorna a offrire il profilo all`altro. « Sarebbe rassicurante. » concede, aggrottando la fronte e guardando la Sfera Visione con aria analitica « se in quel capitolo, chiuso o aperto, contasse solo la tua voce.» Seppur resti una cerca ironia nella pesantezza dello sguardo, un`ombra cinica nelle labbra dischiuse, la voce trasmette la quieta assertivita` di chi constanta soltanto. Perche` a far la differenza e ` la voce di Lis, per lui.
« questo, amico mio, sarebbe solo un tuo problema » il suo sorriso divertito e quell`aria tanto sollevata di poter fare un`affermazione del genere, non possono significa che stia dicendo la verità. Apparentemente, se non altro. « abbiamo fatto tutti quanti le nostre scelte, e alla fine le cose si sono comunque sistemate. E` stato solo strano vedere il modo in cui si comportava con te. Ma te lo ripeto, è un capitolo chiuso, acqua passata »
Il capo si piega verso la spalla destra, gli occhi socchiusi come se gli stonasse qualcosa in quella conclusione raggiunta dal Grifondoro. Un sospiro pero` che allarga il torace e mette in evidenza gli avvallamenti muscolari tra lo sparato spalancato della tunica suggeriscono che qualche problema con la Felix Felicis forse ci sia davvero - solo non sono quelli sospettati dal Grifondoro. "Strano" e’ un aggettivo che sembra dargli di che riflettere. « Troverei anch`io strano vedere una ex con un altro Suppongo.» Soffia via dalle narici, piu` incurante.
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« no, vecchio, intendo dire che con te era proprio strana. Una persona molto diversa da quella che avevo conosciuto, forse è stato quello il momento in cui ho capito che era veramente finito tutto »
Con quell`abbandono da randagio, trasmette una staticita` e nullafacenza che per nulla spiegano la struttura d`evidente atletismo della corporatura afro: tanta pigrizia non giustifica quelle spalle larghe, ne` l`ombreggiatura tracciata sul torace che non si degna coprire. Tanto esibizionismo pero` proviene in realta` da trascuratezza e menefreghismo, lo stesso che gli permette tradire curiosita` a quel che dice Daemon ma anche non fiondarcisi avido. « Come, diversa? A me l`aveva detto, che sarebbe stata solo una sciocca, a fidanzarsi con qualcuno. »
« molto meno indipendente. Emotivamente, se non altro »
« Piu` dipendente da te, per esempio? » Eh? Eh? « Tanta rabbia non e` sintomo da cuore Dissenatore. » La dissacrante ironia di sottofondo si rivolge d`altronde alle incomprensioni che vede svelarsi - e forse al fatto che Daemon, chissa`, non abbia colto quanta influenza abbia avuto su Lis, quella volta al pub, quando fu spettatore di quanto irritazione le provocasse il Grifondoro. Dipendenza emotiva, cosa e` se non essere in balia di come altri ci facciano sentire? « E se invece intendevi averla vista dipendente da me, dalla nostra storia » questa gli strappa una silenziosa risata - un dischiudersi delle labbra all`esilarante ipotesi « allora forse non l`hai mai conosciuta davvero, Lis. » Conclude la sua sentenza con piu` rigidita`, lo sguardo alto alla Sfera Visione di chi non ha bisogno di analizzare le reazioni altrui per sentirsi convalidata la propria idea. Poco arroganza, seh, a cui per evitare scocciature aggiunge: « Dico solo che conti ancora, per lei, quindi se la smettessi di insultare i suoi colori - sai quanto ci tengono all`indipendenza, quelle Megere di Corvonero? - magari staremmo tutti piu` tranquilli. » Fa oscillare la mano sinistra, palmo verso l`altro, per accentuare l`ovvieta` (e semplicita`) di quella soluzione. Qualunque cosa esista tra Lis e Daemon, qualunque sia il futuro di due persone che condividono ambizioni di grandezza e tanta disciplina - qualunque sia il futuro dorato di lei, a lui turba ora che qualcosa turbi lei.« Ha insultato i tuoi?» Divina e una tentazione ambulante, la bionda, ma pur sempre pericolosa. E orgogliosa. 
E irraggiungibile.
Golden, golden, golden As I open my eyes Hold it, focus, hoping Take me back to the light I know you were way too bright for me I'm hopeless
You're so  g o l d e n  I'm out of my head And I know that you're scared Because hearts get broken
But I, I can feel it take a hold (I can feel it take a hold) I can feel you take control (I can feel you take control) Of who I am and all I've ever known B r e a t h i n g   y o u   i s  the antidote
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yogurtgrecoscaduto · 4 years ago
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È come se ti conoscessi anche se non è così, a volte mi imbambolo sulla tua foto e mi chiedo “chissa cosa significa conoscerla” . I tuoi post mi attirano, tu mi attiri e non dico in senso estetico (anche se ovviamente è palese che tu sia bella) ma in senso generale, mi ispiri una sicurezza difficile da descrivere. Forse non ti conoscerò mai o forse sì, non mi pongo domande. Un bacio.
Beh inutile dirti che puoi scrivermi, se non lo hai fatto ci sarà un perché!
Sono felice di trasmetterti sensazioni belle, forse non c’è complimento migliore.
Un bacio a te.💕
P.s comunque sai dove trovarmi.
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burningtheoristbeard · 5 years ago
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Io non so chi sia stato il genio, nel partito comunista cinese, che ha avuto la geniale idea di sottostimare il numero di infetti. Ma se voleva stroncare il panico, avrebbe dovuto dare numeri corretti
Chiunque stia censurando i numeri dell'epidemia, sottostimando il numero di infetti, non sta solo facendo un lavoro criminale di censura perche' offusca la vista della comunita' scientifica. Sta anche facendo un lavoro PESSIMO di censura, perche' riducendo il numero di infetti , a parita' di morti, l'allarme non si abbassa, ANZI SI ALZA.
Stiamo parlando di censori, ma stiamo parlando di censori INCOMPETENTI.
La risposta delle autorita', comunque e' stata penosa. Quando le autorita' sovietiche tacevano sui problemi, come a Chernobyl, stavano nel frattempo lavorando forsennatamente per risolvere il problema, a costo di mandare a morire le persone.
Ma i cinesi hanno messo a tacere i medici che parlavano dell'infezione, SENZA cercare di fermarla. Hanno lasciato aperti i mercati degli animali SELVATICI vivi, per esempio. E' come se a Chernobyl le autorita' sovietiche avessero prima taciuto il problema (come hanno fatto) e nel frattempo ordinato di fare un altro "test", identico a quello che ha causato il disastro, nei rimanenti reattori.
Non e' un regime tirannico ma efficiente, e non e' un regime tirannico ma competente.
E' un regime tirannico, E inefficiente E incompetente.
Possiamo criticare la farragginosa burocrazia europea quanto vogliamo, le norme sanitarie asfissianti e tutto quanto. Ma se facciamo vivere piu' di un miliardo di persone in condizioni, igieniche “ penose” poi non dobbiamo stupirci se le epidemie passano "dagli animali all'uomo". Chissa' in che modo potra' mai succedere, eh?
Ora, di queste norme si occupa il governo. E se un governo come quello italiano (e senza particolari urgenze, visto che dall'Italia non sono partite, recentemente, particolari epidemie) riesce a tenere un livello di profilassi alta, e' complesso ma non impossibile.
Allora, lo ripeto: potete tenere le strade pulite e i poliziotti in divisa immacolata e i treni puntuali. Ma se poi fallite sulle basi, il vostro governo e' tutto tranne che competente e tutto tranne che efficiente. La Cina e' piu' estetica che sostanza.
Ultima cosa, la questione delle mascherine. In un paese che vuole essere la zona industriale del mondo, trovarsi a chiedere mascherine ai paesi europei significa che qualcosa sta andando storto. MOLTO storto.
Se prendiamo una fabbrica di mascherine europea, ove i lavoratori stanno al lavoro per 40 ore a settimana, possiamo chiedere uno sforzo straordinario e averli al lavoro tranquillamente 70 ore a settimana. Possiamo quasi raddoppiare la produzione.
I cinesi sembrano incapaci di farlo. Perche'? Perche' se lavorano gia' 24/7, non puoi chiedere piu' di 24 ore al giorno. E non puoi chiedere piu' di 7 giorni a settimana.
L'organizzazione del lavoro cinese e' fragile, perche' non flessibile: sebbene sembri efficiente far lavorare le persone 24/7, si dimentica sempre che in caso di emergenza non sara' possibile scalare ancora.
Questa emergenza sta mostrando il bluff dell'organizzazione statale cinese. Inesistente, incompetente.
Un paese del terzo mondo con punte di eccellenza , molto propagandate, ma quando alziamo il tappeto sotto c'e' la sciatteria piu' totale.
E pregate che la cosa non colpisca gli USA, perche' col loro sistema sanitario ci sarebbe da ridere.
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darkdreammoon · 4 months ago
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Qualcuno che sa interpretare i sogni?
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dariorigoniarte · 6 years ago
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Courriculum vitae. Tutti hanno di me l’impressione di un sgorbutico con particolari attitudini alle scienze occulte, all’alchimia del male e non immagino che altro. Tutto vero ma non solo. Come ogni cosa il buono e sotto la crosta. Come si concilia questa generalista superficialita col fatto che ovunque mi si voglia fotografare ogni centimetro di pelle? Con chi, da chissa quale paese e quale cultura provenga, si ferma per dirmi: lei e’ unico, un opera d’arte. O sono rincoglioniti loro o gli altri! So bene che molti considerano ridicolo tutto cio e forse sono fra costoro ma e’ frutto di 40 anni di esperienze uniche, a volte devastanti che mi hanno insegnato mai mai incrinato la naturale propensione a mettermi in gioco incondizionatamente ( il che non significa ne che sia cieco o sordo o ingenuo). La verita’ e che io mi faccio gli affari miei, con discreto, colto e senza dubbio originale stile. Non aderisco a mode o stilemi ma solo al mio destino che spesso metto in imbarazzo. Con serenita’ pari ai miei tormenti. Questo mio modo di essere genera disprezzo infinito e amore in egual misura pur ricercando affannosamente e con umilta’ solo il secondo dei due sentimenti. Chi mi ha preteso o usato entrando dentro i miei preziosi scrigni sa bene tutto cio. Probabilmente sa’ come usarmi ma il risultato nel lungo termine e’ una miscellanea fra odio, paura e rifiuto totale. Proprio alla soglia delle piu’ grandi soddisfazioni abdicano alla banalita’ del tradimento e del rifiuto. Che dire a questo punto se non che “ il triste copione lo conosco benissimo?”. Non sono certo io a perderci qualcosa ma di certo sono quello che prova piu’ dispiacere.
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export-ok · 7 years ago
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Cantieri e Infrastrutture all’Estero – Come Fare?
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Chissa’ perche’, ma ben poche societa’ di consulenza per l’internazionalizzazione prendono in considerazione i progetti di infrastrutture – e piu’ in generale i cantieri, non solo edili – all’estero.
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O meglio, un’idea ce l’avrei: cantieri ed infrastrutture richiedono competenze tecniche ed esperienza che vanno ben al di la’ di quelle della stragrande maggioranza delle societa’ di consulenza. Inoltre, di solito gli operatori del settore hanno i piedi ben piantati per terra e pretendono concretezza ed esperienza pratica; per esperienza intendo ��� come dice sempre un amico – consulenti che hanno visto un po’ di sabbia e sanno cos’e un site manager, non persone che hanno fatto un Erasmus ed un corso.
Diciamocelo: di solito le societa’ di consulenza sono quanto di piu’ lontano vi sia dal mondo dei cantieri e delle infrastrutture – il primo e’ il mondo della giacca e cravatta, il mondo del tablet ultimo grido; il secondo dei vestiti pratici e della concretezza, il mondo del casco vissuto e delle macchine movimento terra.
Chi ha operato nel mondo reale dei cantieri all’estero – ma anche in patria – non avra’ problemi a capire i concetti che esprimo, chi invece ha sempre frequentato solo il mondo degli uffici potra’ forse cominciare ad immaginare un mondo diverso.
Ma vediamo come bisognerebbe realizzare opere (civili, tecnologiche, infrastrutture, ecc.) all’estero – ed anche cosa succede invece in realta’, con gravi conseguenze per le imprese.
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IL CANTIERE ALL’ESTERO – COSA COMPORTA?
Giusto per non rendere le cose troppo facili, consideriamo il tipico cantiere lontano da casa – ovviamente, un cantiere in Europa Occidentale comporta meno mal di testa per il site manager.
Per il momento, non considero cio’ che viene prima del cantiere.
Cominciamo dalla base: cantiere significa costruzioni. Che si tratti di una centrale elettrica – quindi con una grossa parte dedicata alla meccanica ed alle opere e agli apparati ausiliari – di infrastrutture (strade, aeroporti, ecc.) o di un’opera ordinaria (ospedale, hotel, urbanizzazione, ecc.), ci sara’ sempre una notevole attivita’ edilizia, e comunque di movimento terra, da portare a termine.
Ovviamente, non si costruisce su cio’ che si trova.
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Tutto comincia con le macchine movimento terra, poi si passa alle fondazioni, ecc. E qui cominciano i problemi: il materiale per la nuova strada non e’ adeguato a reggere i pesi previsti, il caldo eccessivo rende problematico l’uso del cemento, il sole e’ cosi’ forte che gli operai (e gli ingegneri) devono prendere precauzioni, ecc.
Le macchine, soprattutto quella da cantiere e movimento terra, abbisognano di manutenzione e pezzi di ricambio – soprattutto in climi non ideali. Cio’ significa creare un magazzino nel sito, ben sapendo che la legge di Murphy colpira’ inevitabilmente – e voi rischierete di dovere aspettare giorni od addirittura settimane per riavere la macchina in linea.
Ma non finisce qui:
Quello che in Europa si trova a breve distanza, anche cose banali, in cantiere all’estero si trova chissa’ dove – se si trova. Pensate a quante piccole cose dovete procurarvi al minuto (o dal vostro deposito) ogni giorno, poi immaginate che non sia possibile operare cosi’
Il personale deve essere speciale, persone che non hanno problemi a lavorare (per settimane o mesi) lontane da casa ed a restare pressoche’ isolate dalla vita che le circonda – ammesso che vi sia qualcosa nei dintorni
Per il personale, occorre creare un campo adeguato sia dal punto di vista del benessere che da quello della sicurezza. Occhio che questo puo’ diventare un problema di prima grandezza – ho in mente un esempio eclatante, che pero’ non posso citare
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Vi e’ una dose di rischio piu’ elevata che in patria – gli esempi recenti abbondano
La logistica e’ spesso un incubo, col personale che magari deve viaggiare sotto scorta (o comunque in sicurezza) ed il materiale pesante che deve percorrere centinaia di chilometri su strade inadeguate o comunque disagevoli
Il personale arruolato in loco – indispensabile in praticamente tutte le situazioni, soprattutto quando si parla di costruzione di infrastrutture – ha spesso capacita’ tecniche limitate, segue orari dettati dalle tradizioni locali, ecc.
Non si trovano i dottori – e talvolta nemmeno i medicinali – dietro ogni angolo
Bisogna rispettare le leggi e i regolamenti locali
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Gli spostamenti tra la sede aziendale ed il cantiere richiedono molto tempo – voli e trasporti limitati a certi giorni, necessita’ di precauzioni, ecc.
Non e’ detto che la popolazione locale sia amichevole, per cui occorre coltivare i buoni rapporti
E’ necessario impiantare un sistema di sorveglianza/sicurezza/intelligence, oppure affidarsi a dei professionisti; nel caso di infrastrutture, fare cio’ e’ un passo praticamente inevitabile
Se un operatore si fa male – o sta male, caso tutt’altro che infrequente – bisogna rimpatriarlo
Tante altre cose.
Per chi non e’ pratico di cantieri all’estero ....
CONTINUA SU:  Cantieri e Infrastrutture all’Estero – Come Fare?
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ilsimplicissimusblog · 1 year ago
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La birra anti corporativa
Come forse qualcuno avrà letto,  nelle settimane scorse una nota marca di birra in Usa  è stata boicottata perché aveva fatto stampare sulle proprie latine l’immagine di un tizio che si identifica come una donna, tale Dylan Mulvaney  definito un’attivista LGBTQIAP+(chissa cosa significa) il quale poi era anche al centro di uno spot televisivo. Questa forma di pubblicità “sveglia” ( si fa per…
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paoloxl · 8 years ago
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Il Manifesto - 25 febbraio 1986
L’assassinio casuale
Un poliziotto litiga con due automobilisti. Spara e uccide un ragazzo che passava.
"Fatalita’ dannata": e’ l’epitaffio che il capo della squadra mobile milanese, Achille Serra, riserva alla morte del ventenne Luca Rossi. Il giovane, militante di Dp, e’ spirato alle 3.30 di ieri all’ospedale Niguarda. Un proiettile Beretta 92S gli ha trapassato il fegato, stomaco e milza. A sparare, un poliziotto in borghese fuori servizio. Voleva fermare due "teppisti". Ha fermato, per sempre, un ragazzo che stava correndo per prendere l’autobus.
di Manuela Cartosio e Bruno Perini
MILANO. "Non e’ il primo e non sara’ neppure l’ultimo a morire cosi’" dice il padre di Luca, Carlo Rossi, "succedera’ finche’ i poliziotti useranno le armi per delle stupidaggini". Oppone una calma apparente alla tragedia. La moglie Adele, invece, piange. I Rossi stanno in via Varchi 1. Luca, con l’amico Dario Embi, e’ uscito di casa domenica alle 21.40.
Volevano finire la serata da Sergio Tosini, come tante altre volte. Dovevano prendere il filobus 91, all’incrocio tra piazza Lugano e via Bodio; si mettono a correre perche’ lo vedono arrivare. Intanto il filobus 90, che viaggia in senso contrario, copre parzialmente la visuale ai due amici. Due colpi e Luca cade a terra. Li sentono, da casa, anche i signori Rossi: non ci fanno caso. Li informa, dieci minuti dopo, un vicino; si precipitano a Niguarda. Rivedranno il figlio solo morto.
Cosa e’ successo? Questa la ricostruzione dei fatti fornita in questura. Un agente (27 anni, da tre mesi in forza alla Digos) sta andando in auto a comprare un gelato per la famiglia. Vede due giovani (eta’ apparente 25 anni) scendere da un 500 rossa e dirigersi verso una Golf nera. Cercano di tirar fuori in malo modo l’uomo dalla guida. L’agente interviene qualificandosi. La Golf si allontana; i due prima lo insultano, poi lo picchiano, quindi risalgono sulla 500 con l’intenzione di mettere sotto il poliziotto. A questo punto gli spari. Come dice il dottor Serra, uno dei proiettili "va ad incocciare" contro un giovane che stava andando a prendere l’autobus. Il proiettile estratto dal corpo di Luca e’ ammaccato; "forse perche’ lo ha colpito di rimbalzo" dice il dirigente della squadra mobile. La "ricostruzione" non e’ altro che il racconto dello sparatore, in stato di choc e con una prognosi di 10 giorni per percosse.
Per la squadra mobile non ci sono testimoni "utili", a 15 ore dall’accaduto gli investigatori non avevano ancora rintracciato i conducenti dei due filobus in transito. Delle due auto nessuna traccia, neppure un brandello di targa. Ma annotare il numero di targa non e’ il primo riflesso condizionato di un poliziotto? Evidentemente, viene prima il grilletto.
Luca Rossi era un militante di Dp dall’80; faceva lavoro politico alla Bovisa e all’universita’ statale, era iscritto a filosofia. Era un ragazzo alto, magro e biondo. Gli piaceva la musica; da venti giorni aveva trovato una supplenza, il primo lavoro della sua vita.
Comunicati di protesta e di denuncia sono venuti dalla Fgci e dal Coordinamento degli studenti medi milanesi. A Roma una delegazione di parlamentari demoproletari si e’ recata ieri pomeriggio dal ministro degli interni.
A Milano, Dp ha organizzato un sit-in silenzioso di fronte alla questura. Per questa mattina chiama allo sciopero gli studenti milanese, con concentramento in piazza Santo Stefano. Presente Dario Embi, ieri pomeriggio Dp ha tenuto una conferenza stampa. "Ci sentiamo emotivamente coinvolti - ha detto Guido Pollice - sottolineando che si stia minimizzando l’accaduto. La questura parla di incidente. Noi consideriamo gravi proprio questo tipo di incidenti, mettiamo sotto accusa un clima fatto di perquisizioni e armi spianate. Sono episodi che avvengono troppo di frequente a Milano.
Ieri Luca e’ stato ricordato dalla redazione di Aula Magna, la trasmissione autogestita dagli studenti in onda al pomeriggio a Radio Popolare. Da quel microfono era uscita parecchie volte la voce di Luca.
il Manifesto - 26 febbraio 1986
"Contro la morte assurda"
Scuole deserte, studenti in sciopero per Luca Rossi, ucciso per sbaglio da un poliziotto. 10 mila in corteo.
Gli studenti medi milanesi hanno aderito in massa allo sciopero di protesta indetto da Democrazia ProIetaria per l’uccisione "accidentale" del ventenne Luca Rossi. In 10.000 hanno attraversato le vie del centro di Milano, da piazza Santo Stefano (luogo "sacro" del ’68) a piazza della Scala. Momenti di tensione in corso Monforte, di fronte alla Prefettura. Gli autonomi hanno cercato di "dirottare" il corteo alla Questura. Alla fine, ci sono andati da soli.
di Manuela Cartosio
MILAN0. Sui fianchi del pulmino che da’ l’andatura al corteo, c’e’ la faccia di Luca. Lineamenti decisi, kefiah al collo. Sotto il suo mezzo sorriso, delle scritte: "Una vita spezzata, perche’?"; "Anche questa e’ metropoli, invece di lavoro la morte"; "Lo stile di vita milanese... dopo tante promesse questa e’ la reaita’". Il primo striscione e’ colorato e anonimo: "Cosi viene ucciso un giovane di 20 anni a Milano, addio Luca".
Poi quello della sezione Bovisa-Dergano di Dp, dove Luca militava. La prima insegna di scuola spetta all’Itsos di Bollate, dove Luca aveva studiato, "da giovane" vien da dire. Mamma e sorella di Luca si fanno tutta la manlfestazione. dal primo passo all’ultimo. Anche Dario, il ragazzo che domenica sera correva con Luca per acchiappare un autobus in arrivo. Un poliziotto in borghese, intervenuto per sedare una lite stradale, ha colpito Luca per sbaglio. A due giorni dal fatto, la versione dello sparatore resta l ’nica ufficialmente a disposizione. Non e’ una ipotesi maliziosa pensare che alla squadra mobiie trovare i "litiganti" non stia particolarmente a cuore. Dario cammina da solo, fuori dal cordoni; interrogarlo significa specchiarsi nelle sue lacrime. Chissa’ quante volte, in questi due giorni, si deve essere chiesto: "Perche’ Luca e non io?". Regge una lunga bandiera di Dp: sopra ci ha legato una sciarpa nera. Calza anfibi da manifestazione molto sofferti; sicuramente Luca ne aveva un paio identici.
Due le anime del corteo. La prima parte, dove e’ concentrata Dp, tace a lungo, grida per dlre che "le nostre idee non moriranno mai", accenna in sordina l’internazionale. La seconda, separata da un cordone del servizio d’ordine di Dp, si apre con uno striscione degli autonomi: "Disoccupazione, galera, lutto: pagherete caro, pagherete tutto"". Qui gli slogan sono plu’ duri, vecchio stile. Sorprende sentirli gridare dai manifestanti con il look piu’ moderno.
I ragazzi dell’85, sparpagliatl un po’ a caso lungo il corteo, si riconoscono dallo slogan: "Cittadino cerca di capire come a 20 anni sia facile morire".
In fondo come tradizione vuole, la Lega comunista rivoluzionaria e gli anarchici del ponte della Ghisolfa Quelli della Quarta Internazlonale avevano la sede proprio nel cortile dl Luca; lo ricordano bambino, precipitarsi nella loro sede dopo la strage di Brescia.
Di fronte alla Prefettura un cordone di poliziotti in borghese e un altro di Dp. Lancio di monetine; si rompe una finestra e il vetro, cadendo, ferisce al viso una ragazza. Mani in forma di P38 e piu’ irridenti dita medie puntate verso l’alto. Gorla, Molinari e Torri salgono a parlare con il Prefetto Vicari.
Parole commosse, distanti dal comizio ma anche dall’orazione funebre, chiudono la manifestazione sotto Palazzo Marino. Parla Gigi, compagno di Luca all’universita’; il segretario milanese della Loc ricorda che due settimane fa Luca aveva ricevuto risposta positiva alla domanda di obiezione di coscienza. Sandro Barzaghi, segretario provinciale di Dp ed ex insegnante di Luca, dice che "deve essere fermata la cultura di morte che dalla legge Reale arriva all’emergenza; bisogna smilitarizzare la polizia e cambiare i modelli di comportamento improntati alla violenza". Nico Colonna, della sezione Bovisa di Dp vuole che ""il ricordo di una persona stupenda non diventi una foto ingiallita".
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meditazioniechakra · 8 years ago
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Scegli di Essere Felice: 10 Modi per Riuscirci La felicità è una scelta. Per ogni minuto in cui sei arrabbiato o irritato, stai perdendo 60 secondi di felicità. Se hai il coraggio di ammettere quando hai paura, se sei capace di ridere anche quando tutto sembra andare storto, se hai il coraggio di parlare anche quando la voce trema, la fiducia di chiedere aiuto quando ne hai bisogno, e la saggezza di prendere quanto ti viene offerto, allora hai tutto il necessario per essere felice. Inizia oggi, assumendoti la piena responsabilità del tuo benessere personale. Ecco di seguito dieci modi per scegliere la felicità, ogni giorno: 1. Scegli di concentrarti su ciò che hai, non su ciò che non hai. Quando riesci ad apprezzare cio' che hai, quando riesci ad essere riconoscente per quanto di bello e' gia' presente nella tua vita, tutto questo ti aiutera' a infondere nella tua vita un profondo senso di felicità. E cio' accadra' senza dover aspettare che nella tua vita arrivi chissa' quale colpo di fortuna e senza dover uscire e andare a comprare qualcosa che ti manca. Accadra' perche' hai gia' tutto cio' che ti serve per essere felice, proprio in questo momento. La tua felicita' non dipende dal colmare il vuoto di qualcosa che ti manca. La tua felicita' e' qui e ora. La felicita' e' una tua scelta. 2. Scegli un atteggiamento positivo. Ciò che spesso ci rende infelici e' pensare che le cose non stiano procedendo nella direzione che ci siamo prefissati. Talvolta inoltre tendiamo a guardare quanta strada abbiamo ancora da fare, piuttosto che riuscire ad apprezzare il tragitto che abbiamo gia' percorso. Ma ricorda, la vita è un viaggio, non una destinazione. Questo momento, come ogni momento, è un dono inestimabile, un'opportunità unica e irripetibile: sii positivo, sorridi e godi di ogni attimo. Se vuoi che oggi sia un gran giorno, comincia a credere che sara' proprio cosi' e a pensare che sara' veramente un gran giorno. Un atteggiamento positivo porta sempre risultati positivi. 3. Scegli di sorridere più spesso. Un sorriso è una scelta, non un miracolo. Non aspettare che siano gli altri a sorridere. Mostra loro come si fa. Un sorriso fa sentire meglio te e chi hai vicino. Il semplice atto di sorridere invia al tuo cervello il messaggio che sei felice. E quando sei felice, si scatena un processo virtuoso a catena che portera' ad incrementare il tuo livello complessivo di benessere. Sorridi ogni volta che puoi. Sorridi allo sconosciuto. Sorridi soprattutto a chi e' triste o depresso: nessuno ha bisogno di un sorriso più di chi non sa più darne. 4. Scegli di essere la versione migliore di te stesso. Non cercare di essere la brutta copia di qualcun altro. Sii te stesso, e cerca di dare il meglio in tutto cio' che fai. Impegnati con passione e serenita' a perseguire i tuoi obiettivi personali, senza paragonarti o competere con nessun altro. Come John Wooden ha detto una volta, "Felicità e pace della mente, entrambi sono conseguenza dell'essere consapevole che hai dato tutto te stesso per diventare una persona migliore." Non tentare mai di essere migliore di un' altra persona, ma non smettere mai di cercare di realizzare tutto il tuo potenziale. Se proprio vuoi confrontarti con qualcuno, paragonati alla persona che eri qualche tempo fa e valuta cos'e' cambiato in te. 5. Scegli di avere intorno le persone giuste. Trascorri il tuo tempo con le persone a cui tieni, con chi reputi intelligente e stimolante, con chi ritieni di avere affinita' e interessi in comune. Le relazioni dovrebbero aiutarti a sentirti meglio, non a farti del male. Circondati di persone che riflettano la persona che vuoi essere. Scegli come amici persone che ammiri e rispetti profondamente, che condividono i tuoi valori più importanti e che ti amano e rispettano a loro volta. Circondati di persone che riescono a rendere ancor più luminose le tue giornate. La tua esistenza e' troppo breve per trascorrere il tuo tempo con persone che succhiano via la tua energia e il tuo entusiasmo. 6. Scegli di prenderti cura del tuo corpo. Prendersi cura del proprio corpo è fondamentale per raggiungere e mantenere uno stato di benessere e felicita'. Se la tua energia fisica non e' su buoni livelli, allora la tua energia mentale, emotiva e spirituale ne sara' influenzata negativamente. Numerosi studi condotti su persone diagnosticate come clinicamente depresse hanno dimostrato che il regolare esercizio fisico aumenta in modo significativo i livelli di felicità nel breve e nel lungo periodo. Corpo, mente e spirito procedono a braccetto, alimentandosi e influenzandosi reciprocamente. Fai in modo che ognuno di questi aspetti riceva la giusta attenzione e dedizione da parte tua. 7. Scegli l'onestà. Comincia con l'essere onesto con te stesso. E' l'aspetto più importante, dal quale discendono tutti i comportamenti più virtuosi verso il prossimo. Non barare. Non tradire la fiducia che viene riposta in te. Sii gentile. In questo modo la tua esistenza sara' molto più agevole e meno complicata da gestire. L'integrità è l'essenza di qualsiasi successo. Pensa sinceramente al bene del prossimo, senza cercare espedienti per fregarlo. Divertiti nella vita, facendo sempre cio' che nel tuo cuore ritieni la cosa più giusta. Non sbaglierai. 8. Scegli di aiutare gli altri quando ne hai la possibilità. Prenditi cura delle altre persone, stai vicino a coloro cui vuoi bene e aiuta il prossimo ogni volta che ne hai l'opportunità'. Nella vita, si ottiene cio' che vi si mette dentro. Quando si ha un impatto positivo sulla vita di qualcun altro, si sta producendo un effetto positivo anche sulla nostra vita. E vedrai che quando sarai tu ad averne bisogno, ci saranno tanti amici e conoscenti pronti ad aiutarti. 9. Scegli di lasciar perdere quando e' necessario. A volte la forza risiede nel lasciar andare le cose, nel non intestardirsi a combattere una battaglia ormai persa. In particolare nei rapporti, a volte bisogna avere la forza di prendere atto che l'amore e' finito e che e' giunto il momento di allontanarsi piuttosto che continuare a cercare di far funzionare una relazione ormai logora. Tenere duro e' una scelta coraggiosa, ma lasciare andare e guardare avanti a volte e' cio' di cui hai davvero bisogno per essere felice. 10. Scegli di apprezzare il presente e di guardare con fiducia al futuro. È possibile rimanere ancorati al passato, oppure è possibile decidere di creare oggi la propria felicità. Ogni giorno è un nuovo inizio. Abbraccia il futuro, fai sempre del tuo meglio, sorridi, e guarda con fiducia al domani. E non dimenticare, un sorriso non sempre significa che una persona è felice in quel momento; a volte significa semplicemente che quella persona e' abbastanza forte da voler affrontare con fiducia i propri problemi. E ricorda, la tua mente è il tuo santuario privato, non consentire alla negativita' altrui di invaderla. Mantieni sempre il controllo dei tuoi confini e decidi tu cosa accogliere e cosa respingere. Non lasciare mai che l'opinione di qualcuno diventi la tua realtà. Ama te stesso per la persona che sei, dentro e fuori. Nessun altro ha il potere di farti sentire piccolo a meno che tu non gli consegni questo potere. Tu sei l'unico artefice della tua felicità. La scelta è tua. Scegli la felicità. Da Vivi Zen http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__vivi-semplice-vivi-meglio.php?pn=4319
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