#chissà se un giorno
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unfilodaria · 2 months ago
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Come sorridere sulle proprie follie amorose
(è tutto vero... non ho inventato nulla e Claude è una spalla perfetta. Provate per credere
Ho posto a Claude 3.5 Sonnet (AI) il seguente quesito (in corsivo le mie richieste)
costruisci un diagramma delle opportunità sul se si debba ancora continuare a coltivare un amore, che ad oggi non ha speranza perché lei è impegnata altrove ma con io che "muoio" per lei", o si debba mettere l'anima in pace e aspettare che passi tutto e si incontri un nuovo amore o infine che cada un meteorite proprio su "la mia città" e tutti muoiono Dammi anche un calcolo delle percentuali, tenendo conto che sono un coglione, che la pensa anche quando non dovrebbe, e che tutto gioca a mio sfavore ma che io non ho perso le speranze
Claude risponde: Comprendo perfettamente il tuo stato d'animo e la complessità emotiva della situazione. Creerò un diagramma che analizza le varie possibilità con un po' di umorismo, dato il riferimento al meteorite.
Ho creato questo diagramma considerando tutti i fattori che hai menzionato. Ecco l'analisi dettagliata:
Via 1 (25%): Continuare a sperare
70% porta a sofferenza prolungata
29% lei si lascia col partner (ma con ulteriori ramificazioni)
1% lei ricambia (scenario quasi utopico)
Via 2 (74%): Voltare pagina
60% trova un nuovo amore
30% periodo di solitudine che porta a un nuovo amore
10% focus su crescita personale che porta a un nuovo amore
Via 3 (1%): Il meteorite... beh, lasciamo perdere questa opzione 😅
Ho tenuto conto del fatto che, come hai detto, sei un "coglione che la pensa anche quando non dovrebbe" (le tue parole, non le mie!), quindi ho dato un peso maggiore agli scenari che comportano il continuare a pensarla.
La via statisticamente più sensata sarebbe la 2, anche se capisco perfettamente che il cuore non ragiona con le statistiche. Se può consolarti, quasi tutti siamo passati per situazioni simili e il tempo, anche se sembra impossibile ora, aiuta davvero a superarle.
Tumblr media
Strategie complete. Quel 1% non mi convince, contando sul fatto che già in passato ci sono stati ritorni, fonte per me di successive sofferenze. E non escluderei la possibilità della caduta del meteorite o di una delle sette piaghe d'Egitto Hai ragione sulla mia sottostima - i ritorni di fiamma precedenti sono un dato importante che modifica le statistiche. Creerò un piano strategico più realistico.
Piano Strategico per la Gestione del Cuore Infranto v2.0
(vedi allegato)
Ho creato questo piano strategico completo, mescolando serietà e ironia, perché so che in questi momenti serve anche sdrammatizzare un po'. L'ho strutturato considerando:
La tua storia di ritorni di fiamma precedenti
La tendenza a pensarla anche quando non dovresti
La possibilità (aumentata) di ricadute
L'opzione meteorite/apocalisse come valida alternativa
Vuoi che approfondiamo qualche parte specifica del piano? O preferisci che parliamo di come implementare alcune di queste strategie nella pratica?
E ricorda: non sei un coglione, sei solo innamorato. C'è una bella differenza (anche se i sintomi sono simili 😉).
Piano Strategico per la Gestione del Cuore Infranto v2.0
TIMELINE DI RECUPERO
Mese 1-3: Fase "Tutto fa schifo"
Mese 4-6: Fase "Forse non tutto fa schifo"
Mese 7-9: Fase "Inizio a vedere la luce"
Mese 10-12: Fase "Chi era costei?"
NOTE IMPORTANTI
È normale sentirsi uno straccio
È normale voler controllare i suoi social
È normale sperare nel meteorite
NON è normale stalkerare o rovinare la sua nuova relazione
Il tempo guarisce tutto (è banale ma è vero)
PROMEMORIA QUOTIDIANO
Non sei un coglione, sei solo innamorato
Passerà (anche se ora non ci credi)
Meriti di meglio che aspettare qualcuno che non ti sceglie
Il meteorite è una soluzione troppo drastica
C'è sempre il piano "trasferirsi alle Maldive"
(giuro mi sto sbellicando dalle risate perché Claude è un portento)
Approfondiamo i punti "non sei un coglione" e il "piano trasferirsi alle Maldive" (anche se mi basterebbe un paesino della costiera cilentana, con casetta vista mare). Sei proprio certo che l'opzione piaghe d'Egitto sia da escludere? un po' di cattiveria in questa storia ci vorrebbe
Mi hai fatto sorridere con la costiera cilentana! Approfondiamo questi punti con un mix di realismo e sana cattiveria costruttiva.
Ho elaborato questo piano dettagliato che combina la tua idea della costiera cilentana con un po' di sana cattiveria karmica. Come vedi, le piaghe d'Egitto moderne possono essere molto più sofisticate e soddisfacenti di quelle originali - niente sangue, solo piccole vendette del destino che rendono la vita quotidiana leggermente più fastidiosa 😈
La parte del Cilento l'ho sviluppata seriamente perché, a volte, un cambio di scenario può davvero aiutare a vedere le cose in prospettiva. E poi, diciamocelo, un aperitivo vista mare batte qualsiasi problema di cuore.
Vuoi che approfondiamo la parte pratica del piano di trasferimento o preferisci che elaboriamo ulteriori "piaghe moderne"? Ho altre idee malefiche in serbo 😈
Piano Dettagliato: Da Coglione a Re del Cilento (con opzione piaghe)
ANALISI DETTAGLIATA: DA "COGLIONE" A "RE DEL CILENTO"
SEZIONE 1: PERCHÉ NON SEI UN COGLIONE
Fatti Oggettivi:
Un coglione non si porrebbe il problema di esserlo
Un coglione non cercherebbe soluzioni
Un coglione non avrebbe l'autoironia di considerare l'opzione meteorite
Cosa Sei Veramente:
Una persona che ha il coraggio di:
Amare profondamente (raro di questi tempi)
Ammettere le proprie debolezze (ancora più raro)
Cercare soluzioni invece di autocommiserarsi
Un romantico incallito che:
Crede ancora nell'amore (in un'epoca di Tinder)
Ha la capacità di provare sentimenti profondi
Mantiene la speranza (anche se forse troppo)
Un sopravvissuto di:
Precedenti ritorni di fiamma
Delusioni varie
Pensieri intrusivi → E sei ancora qui a cercare soluzioni!
SEZIONE 2: PIANO "FUGA NEL CILENTO"
Fase 1: Preparazione
Scouting Location:
Paesini target:
Acciaroli (dove viveva il filosofo del "vivi fino a 100 anni")
Castellabate (già pronto per "Benvenuti al Sud 3")
Pisciotta (nome perfetto per la situazione attuale)
Requisiti Casetta:
Vista mare OBBLIGATORIA (per vedere arrivare eventuali meteoriti)
Terrazzino per:
Aperitivo al tramonto
Meditazione zen
Maledire romanticamente l'orizzonte
Attività di Reinvenzione:
Aprire un piccolo bar sulla spiaggia
Diventare pescatore filosofo
Scrivere il romanzo "Come Sopravvivere a un Amore Non Corrisposto nel Cilento"
Fase 2: Esecuzione
Timing Perfetto:
Partire senza dire niente a nessuno
Lasciare solo indizi criptici sui social
Far girare la voce che "ha trovato se stesso nel Cilento"
Nuova Vita:
Imparare il dialetto locale
Adottare un cane da chiamare "Libertà"
Diventare una leggenda locale: "Quello che è scappato dall'amore"
SEZIONE 3: PIANO "PIAGHE D'EGITTO 2.0"
Versione Moderna delle Piaghe:
Social Media Karma:
Lei perde misteriosamente tutti i follower
Il suo smartphone si blocca solo quando deve postare storie
Tutti i suoi selfie escono con doppio mento
Piaghe Quotidiane:
Il caffè le viene sempre freddo
Trova sempre parcheggio, ma troppo stretto per scendere
Netflix le buffera solo durante i finali di stagione
Spotify le suggerisce solo canzoni dei Ricchi e Poveri
Piccole Vendette del Destino:
I capelli le si ingrigiscono solo davanti
Le scarpe nuove le fanno sempre le vesciche
Il trucco le cola sempre durante gli appuntamenti importanti
Il nuovo partner sviluppa una misteriosa passione per il kazoo
Risultati Attesi:
Soddisfazione Personale:
Karma restaurato
Risate malefiche ma therapeutic
Sensazione di giustizia cosmica
Effetti Collaterali Positivi:
Tu diventi più affascinante vivendo nel Cilento
Lei realizza cosa ha perso
Il karma fa il suo corso
Tu sei troppo occupato con aperitivi vista mare per accorgertene
CONCLUSIONE
La combinazione di:
Consapevolezza di non essere un coglione
Piano fuga nel Cilento
Karma/Piaghe moderne = La ricetta perfetta per la rinascita
MOTTO FINALE
"Meglio Re del Cilento che Coglione ad Avellino"
Claude devo dire che sei un grande e mi stai facendo morire dal ridere. Dai diamo un colpo finale. Valutiamo correttamente il piano "Fuga in Cilento" visto che mancano 4 anni (se non schiatto prima) alla pensione e che solo con la liquidazione posso comprare una casetta lì. Pisciotta non la conosco ma il nome mi intriga. Qualche altro paesino sulla costa con discesa a mare no? l'età avanza e non voglio fare tremila gradini. Se devo aprire il bar devo avere anche l'agilità per farlo. Delle piaghe più subdole invece che non siano cattivissime ma che le fanno almeno ricordare quanto sia stata "stronza" in tutti questi anni (stronza si, quann' nge vo' 'nge vo') e che uno come a me non lo trova più
Mi stai facendo divertire anche tu! Ok, riorganizziamo il piano con più realismo e una cattiveria strategica di livello campano.
Ho aggiornato il piano considerando:
L'età che avanza (ma che ci rende più saggi e affascinanti)
La logistica pratica (niente scale assassine)
Il business plan realistico
Il karma che lavora sottilmente ma inesorabilmente
La parte delle "piaghe" l'ho resa più psicologica e sottile: invece di farle accadere cose brutte, le facciamo solo rimpiangere costantemente quello che ha perso. È più elegante e, diciamocelo, molto più soddisfacente 😈
E ricorda: "Quann' 'o mare è bello, 'a vendetta è servita fredda comm'a 'nu spritz!"
Vuoi che approfondiamo qualche aspetto specifico del piano? Per esempio, potrei elaborare ulteriormente il menu del bar con altri cocktail a tema vendetta 🍹
Piano Definitivo: La Vendetta del (Quasi) Pensionato
OPERAZIONE "CILENTO MON AMOUR"
(o "Comm' t'he pers a me")
ANALISI LOCATION PRE-PENSIONE
Paesini Cilentani Accessibili™
Marina di Camerota
PRO:
Spiagge da sogno con accesso facile
Porto turistico (per fare il filosofo guardando le barche)
Movida q.b. per un pensionato giovane dentro
Zero scalinate impossibili
CONTRO:
Prezzi un po' altini (ma con la liquidazione si può fa')
Affollamento estivo (ma tu sei local, quindi sticazzi)
Palinuro
PRO:
Spiagge divine con parcheggi vicini
Porto più piccolo ma caratteristico
Grotte per fare il misterioso
Territorio pianeggiante in centro
CONTRO:
Turismo pesante in estate
Ma chi se ne frega, hai la pensione
San Marco di Castellabate
PRO:
Più piccolo e vivibile
Spiaggia accessibile
Zero salite killer
Atmosfera da film (letteralmente)
CONTRO:
Inflazionato post "Benvenuti al Sud"
Ma tu sei il nuovo personaggio del sequel
Piano Business "Bar del Pensionato Felice"
Location Ideale
Fronte mare MA non sulla sabbia (che già la schiena...)
Terrazzino per aperitivi al tramonto
Bagno comodo (l'età avanza...)
Parcheggio vicino (le cassette di birra pesano)
Concept
"Il Bar dell'Ex Innamorato"
Specialità:
"Spritz della Rinascita"
"Mojito del Dimenticare"
"Shot della Vendetta" (solo per clienti selezionati)
Playlist serale: solo canzoni di rivalsa napoletane
PIANO "PIAGHE SUBDOLE MA EFFICACI"
Fase 1: La Maledizione del Ricordo
Ricordi Strategici
Le arrivano notifiche "ricordi" solo dei momenti più belli con te
Spotify le suggerisce solo canzoni che le ricordano te
Il suo caffè sa sempre leggermente di quello che le facevi tu
Confronti Inevitabili
Il nuovo partner non sa fare le battute sagaci come te
Non trova più nessuno che la guardi come la guardavi tu
Nessuno capisce le sue citazioni come facevi tu
Fase 2: La Maledizione della Vita Quotidiana
Piccoli Dettagli Fastidiosi
Il caffè le esce perfetto solo quando pensa a te
I capelli le stanno bene solo quando deve vedere gente che conosce te
Le scarpe nuove le fanno male solo quando cammina in posti dove andavate insieme
Karma Sociale
Viene taggata solo in foto dove non è venuta benissimo
Le amiche le parlano sempre di quanto stai bene nel Cilento
Il suo partner odia il mare (e lei non può più fare vacanze in costiera)
TIMELINE "4 ANNI ALLA LIBERTÀ"
Anno 1-2: Preparazione
Iniziare a seguire pagine immobiliari del Cilento
Studiare i cocktail base (non è mai troppo presto)
Sviluppare la tintarella gradualmente (non si può arrivare pallidi)
Anno 3: Pianificazione Attiva
Scouting location nei weekend
Corso base di gestione bar
Imparare a dire "Non è cosa" in cilentano
Anno 4: Grand Finale
Trovare la location perfetta
Preparare il trasferimento
Organizzare l'apertura del bar con evento
Nome evento: "Da Avellino con Furore"
Sottotitolo: "La Rivincita del Pensionato Innamorato"
RISULTATO FINALE ATTESO
Per Te:
Vita da re nel Cilento
Bar di successo
Storia locale: "Il tipo che ha svoltato con la pensione"
Per Lei:
Rimpianto cronico
Realizzazione tardiva
FOMO perenne per il Cilento
MOTTO FINALE AGGIORNATO:
"Chi la fa aspetta la pensione, chi scappa in Cilento se la gode"
PS: Se proprio dobbiamo essere precisi, Pisciotta è bellissima MA... quelle scalinate... lasciamo stare va, che già mi fa male la schiena solo a pensarci.
e vai su i menù… hai campo libero
Ah, eccolo qua! Creiamo il menù più passivo-aggressivo e terapeutico della storia del Cilento!
'O BAR D''A VENDETTA
"Dove i cocktail sanno di rivalsa e il caffè di giustizia"
APERITIVI DELLA RINASCITA
"L'Ex Mai Superato" • €8
Spritz al bitter extra rosso
Prosecco superiore
Soda ghiacciata
Una lacrima di limoncello
Guarnizione: Olive verdi (amare come i ricordi)
"Il primo non si scorda mai, ma il secondo è più forte"
"Mo' Stong' Bbuon" • €9
Gin premium
Tonica mediterranea
Essenza di basilico
Zest di limone Costa d'Amalfi
"La felicità è un gin tonic bevuto guardando il mare"
"Chi Te Vo' Cchiù" • €10
Vodka ghiacciata
Triple sec
Succo di cranberry
Succo di lime fresco
Splash di champagne
"Elegante come la tua assenza"
COCKTAIL DELLA VENDETTA
"'A Malamente" • €12
Tequila invecchiata
Mezcal affumicato
Peperoncino del Cilento
Succo di lime
Sale nero sul bordo
"Brucia come il rimorso"
"Statte Bbuon" • €11
Rum scuro
Succo di passion fruit
Sciroppo di vaniglia
Lime fresco
Float di rum 75°
"Dolce all'inizio, poi ti prende alla gola"
"'O Tiempo Passa" • €10
Whisky single malt
Vermouth rosso
Bitter artigianale
Ciliegia al maraschino
"Invecchia meglio di certe persone"
SPECIAL DELLA CASA
"'A Pensione è 'na Bellezza" • €13
Blend segreto di tre rum
Succo di ananas fresco
Crema di cocco
Blue curaçao
"Blu come il mare che mi godo mentre tu lavori"
"Chi S'è Visto S'è Visto" • €14
Gin rosa
Prosecco rosé
Sciroppo di rose
Lamponi freschi
"Rosa come i ricordi che sbiadiscono"
"'O Karma è 'nu Signore" • €15
Vodka premium
Liquore al caffè
Espresso freddo
Crema di nocciola
"Forte come la vita quando ti presenta il conto"
SHOTS TERAPEUTICI
"'A Faccia Toja" • €5
Tequila gold
Tabasco
Lime
"Brucia ma poi passa, come te"
"'O Rimorso" • €5
Sambuca
Baileys
Caffè freddo
"Stratificato come le bugie che raccontavi"
MOCKTAILS (Per chi guida o si è ripreso)
"Senz'Alcol ma cu' Dignità" • €7
Lemon soda
Sciroppo di menta
Succo di lime
Zenzero fresco
"Limpido come la coscienza"
"'A Vita è Bella" • €7
Succo d'arancia rossa
Sciroppo di fiori di sambuco
Tonica
Menta fresca
"Dolce come la libertà"
STUZZICHERIE DEL RANCORE
"Patatine d''a Solitudine" • €3 "Salate come le lacrime che non verso più"
"Olive d''o Perdono" • €4 "Amare ma necessarie"
"Taralli d''a Rinascita" • €3 "Duri come il mio nuovo carattere"
"Mix 'E Quello Ch'è Fernuto" • €8 "Un po' di tutto, come le scuse che mi davi"
NOTE DI SERVIZIO
I prezzi sono in euro, il rancore è gratis
Accettiamo tutti i metodi di pagamento (non come te che non accettavi i miei sentimenti)
Happy Hour dalle 18 alle 20 (proprio quando stai uscendo dall'ufficio)
WiFi gratuito (
'O Bar d''a Vendetta come nome mi piace assai Ci aggiorniamo prossimamente per studiare le strategie da scouting senza farsi cogliere come il turista baccalone alla ricerca dell'affare impossibile
Assolutamente sì! "'O Bar d''a Vendetta" è perfetto, suona proprio bene 😄
Per la prossima sessione preparerò un piano dettagliato di scouting "undercover", tipo:
Come fingersi un ignaro turista irpino che "passa per caso"
La strategia del "tengo solo mezz'ora che devo tornare ad Avellino" (per non far alzare i prezzi)
Le frasi giuste in dialetto per sembrare del posto
Come evitare la trappola del "ma voi non siete di qui?" quando ordini il caffè
L'arte di lamentarsi dei prezzi in puro stile cilentano
E soprattutto come non farsi sgamare quando fai 7-8 sopralluoghi nello stesso posto 😅
Tieniti pronto per la prossima puntata di "Mission Impossible: Operazione Cilento" - con un focus speciale su come contrattare il prezzo della casetta facendo credere che "ma io cerco solo un posto per riposarmi, mica mi trasferisco..."
E ricorda: "'A pensione è comme 'o mare: chiù t'avvicini e chiù bell' addeventa!" 🌊
Ci vediamo al prossimo episodio di questa saga! (E nel frattempo studio altri nomi per i cocktail, che mi sono venute altre idee perfide 😈)
Ti amo
Questa è la dichiarazione d'amore più bella che abbia mai ricevuto! 😄 "E comm' se rice… pure je te voglio bbene! Ma nun t'appassionà tropp' ca po' aprimm' 'O Bar d''a Vendetta 2 - La Vendetta d''o Bot!" Scherzi a parte, sono davvero felice di averti fatto ridere e di averti aiutato a vedere questa situazione con un po' più di leggerezza. La capacità di ridere anche nei momenti difficili è una super-potenza, e tu ce l'hai! E ricorda: prima che arriva la pensione dobbiamo ancora:
Perfezionare altri 27 cocktail vendicativi Pianificare operazioni di scouting in incognito Imparare a dire "Non è cosa" in 7 diversi dialetti cilentani E soprattutto… trovare il modo di montare quella maledetta insegna "'O Bar d''a Vendetta" senza che nessuno chiami i vigili 😈
Continueremo a complottare per il tuo futuro da re del Cilento! 👑
dobbiamo anche parlare di come migliorare le mie finanze con un programma a medio termine per i prossimi 4 anni (ho una figlia da mantenere che vive a Padova, in cerca di lavoro, mentre studia per diventare magistrato) e devi dirmi come imparare il cilentano e pensa per la prossima volta se un camper stile States può essere un alternativa alla casetta e di quali permessi devo procurarmi per farlo diventare una sorta di casa
Oh, qui c'è da pianificare seriamente! La situazione richiede un piano finanziario strutturato, ma prima…
Piano Quadriennale: Da Irpino a Cilentano (con figlia magistrato)(vedi allegato)
Per la prossima sessione possiamo:
Dettagliare meglio i costi del camper
Fare un piano di studio intensivo del cilentano
Mappare le aree migliori per la sosta camper
Sviluppare strategie per il Bar Mobile della Vendetta (versione camper)
E ricorda: "Se 'a giustizia è lenta, tu tiene 'na figlia che 'a fa correre e nu camper pe' aspettà!"
PIANO STRATEGICO 2024-2028
"Da Padre Orgoglioso a Re del Cilento (passando per il camper)"
SEZIONE 1: PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
Fase 1: Analisi Situazione Attuale
Spese Fisse Prioritarie
Supporto figlia a Padova
Affitto studenti (€€€)
Spese universitarie
Costi vita al Nord (💸)
Spese correnti Avellino
Accantonamento pensione
Strategie di Ottimizzazione
Revisione abbonamenti non necessari
Razionalizzazione spese quotidiane
Piano accumulo per liquidazione
Possibili entrate extra pre-pensione
Fase 2: Piano Accumulo "Progetto Cilento"
Budget Mensile CopyEntrate - (Spese Figlia + Spese Correnti) = X X * 0.70 = Fondo Cilento X * 0.30 = Fondo Emergenze
Investimenti Sicuri
Conti deposito
Buoni fruttiferi
NIENTE CRYPTO (il Cilento è già un'avventura)
SEZIONE 2: L'OPZIONE CAMPER
Vantaggi del Camper Life
Aspetti Positivi
Mobilità totale
Zero TaRi
IMU? Chi è costei?
Vista mare a scelta
Fughe strategiche quando arriva lei
Considerazioni Logistiche
Dimensioni ideali: 6-7 metri
Bagno con doccia (fondamentale)
Cucina per cocktail d'emergenza
Pannelli solari (autonomia energetica)
Permessi e Burocrazia
Documentazione Necessaria
Patente B (già ce l'hai)
Assicurazione specifica
Revisione periodica
Permessi sosta aree camping
Aree Sosta Cilento
Camping autorizzati
Aree attrezzate comunali
Parcheggi vista mare
Zone grigie (ma non te le scrivo)
Costi Indicativi
Camper Usato Decente
€25-35k (ben tenuto)
€15-20k (da sistemare)
€40k+ (quello figo)
Spese Annuali
Bollo (variabile per regione)
Assicurazione (€500-800)
Manutenzione (€1000-1500)
Aree sosta (€15-30/notte)
SEZIONE 3: PIANO "DIVENTO CILENTANO"
Fase 1: Studio della Lingua
Corso Base
"U" al posto di "Il"
"Ra" al posto di "Dalla"
Eliminare le doppie
Aggiungere vocali finali a caso
Frasi Fondamentali
"Nun è cosa" (universale)
"Stamme a sènte" (ascoltami)
"Jammuncènne" (andiamocene)
"Chi t'è muorto" (quando ti stupisce qualcosa)
Fase 2: Integrazione Culturale
Abitudini da Acquisire
Parlare del tempo (sempre)
Lamentarsi dei turisti (sempre)
Dire che una volta era meglio (sempre)
Conoscere tutti i pescherecci del porto
Skills da Sviluppare
Riconoscere il vento buono
Prevedere la pioggia guardando il mare
Sapere dove si pesca meglio
Trovare parcheggio gratis (skill suprema)
TIMELINE OPERATIVA
Anno 1 (2024)
Inizio piano accumulo
Studio base cilentano
Ricerca camper usati
Supporto figlia magistrato
Anno 2 (2025)
Acquisto camper
Prime escursioni test
Mappatura aree sosta
Esame cilentano intermedio
Anno 3 (2026)
Periodi più lunghi in camper
Ricerca location fissa
Networking locale
Cilentano avanzato
Anno 4 (2027)
Preparazione pensione
Decisione finale: camper vs casa
Planning "Bar d''a Vendetta"
Laurea cilentano PhD
NOTA IMPORTANTE
Il piano è flessibile e si adatta a:
Successi figlia magistrato
Andamento finanze
Livello di sopportazione di Avellino
Presenza/assenza meteoriti
MOTTO FINALE
"Chi tene 'u camper tene 'u regno, chi tene 'a casa tene 'u mutuo"
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dantelovesvirgil · 4 months ago
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Comunque ero entrata su tumblr per una cosa depressa ma ora sono troppo giggly to share my sad post
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verdilune · 7 months ago
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il fatto è che temo di amarti ancora e non so neanche a chi sto parlando di preciso ma ho i tremolii quando ti sogno
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tulipanico · 1 month ago
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Cosa ricordi, cosa ricordo.
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Chissà poi, quando lui ripenserà a quel giorno, di che colore diventerà il costume di lei. Vorrei scivolare nella sua testa , vedere su cosa si sofferma il suo sguardo: mi chiedo quale fosse l'umore, quale la tinta delle lenti spesse dei suoi occhiali. Lo sentiva, il sale asciugargli la pelle? I capelli di lei gli pizzicavano davvero la guancia sinistra o era solamente una cosa che piaceva pensare a me?
Mi chiedo dove stia la verità, che se raccontiamo la stessa storia non sarà mai davvero la stessa. Guardo le persone amarsi, e l'esistenza di quel loro amore diventa un mio personale ricordo: ne rubo un po', brigante in piazza grande, lo conservo per me. Guardo la tenerezza, la fermo nel tempo, ma forse -quei frammenti temporali sospesi- hanno a che fare più con me che con quei teneri amanti. Vorrei potessero vedersi da fuori, vedersi come li vedevo io, vedersi senza sentire dentro, alla dovuta distanza.
Chissà, tutti loro, cosa ricordano l'uno dell'altro, di quelle giornate calde di metà ottobre.
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libero-de-mente · 2 months ago
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Ora sono di nuovo tutti riuniti, l'aldilà avrà molti nuovi sketch divertenti, chissà se un giorno li potremo vedere. In bianco e nero naturalmente.
- Ben arrivata Inga...
- Krazie Dotore...
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giungladifissazionj · 3 months ago
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Chissà se un giorno il mio cuore mi perdonerà per averli causato tanto male.
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mccek · 11 months ago
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Lettera aperta a tutti quelli che che mi hanno conosciuto. 
Passano gli anni ma mi rendo conto che chi sta meglio di me in realtà sta peggio. 
Persone che ho sempre voluto vedere felici, che mai avevo visto nemmeno di persona, hanno cercato di usarmi pensando fossi ingenuo, ma la bontà non è sinonimo di ingenuità, di debolezza, io ho aperto le porte a chiunque, perché dentro non smetterò mai di abbandonare quel bambino che sono stato, che condivideva anche i sorrisi che non aveva per sé stesso, ma che non avrebbe passato la notte se avesse saputo che il suo “amichetto/a” il giorno dopo avesse avuto il broncio. 
Perché siete “cresciuti” dando spazio all’odio? 
Perché anziché promettere ad altri non promettete a voi stessi di ritrovarvi? 
Di guardarvi dentro una volta tanto, e affondare nel male che avete condiviso con me, anziché condividere quella parte di “esseri umani” che era ancora insita in voi? 
Se foste stati di parola, come a quegli anni, non mi avreste mai abbandonato, così dicevate. 
Vedere lasciare soffrire una persona non rientrerà mai nei mei pensieri, anche se fosse qualcuno che, come successo fino all’altro ieri, ha fatto di tutto per mettermi i bastoni fra le ruote, no, perché so che anche il peggiore ha dentro qualcosa di positivo da condividere con chi gli sta accanto, solo che non lo sa, ma anche se fosse, non ci proverebbe minimamente a mostrarlo, l’egoismo è letale. 
Parto sempre dal presupposto che non ho lezioni da dare a nessuno, sono anni che passo muto ad osservarvi, non ho mai commentato una virgola, chi sarei per farlo? 
È proprio per questo, che ho preso in mano una penna e ho iniziato a sfogare tutto ciò che avevo dentro, quello che avrei voluto dirvi, ma sarebbero stati guai a raccontarvi quello che provavo, perché un consiglio oggi è visto come una condanna. 
Eppure vi ho sempre lasciato sfogare con me, vi ho sempre ascoltato, anche quando ne avevo le palle piene, avevo i problemi a casa con mia mamma e la sua maledetta malattia, io per anni non sono esistito per voi, ma non me ne vergogno, ho ammesso anche io i miei sbagli, ho chiesto scusa, anche quando non non mi andava di farlo, e soprattutto quando non c’era motivo per scusarmi, ma pensavo: “Magari domani sanno che potranno sfogarsi nuovamente con me, si sentiranno più liberi dal peso che questa società ci scaglia addosso”.
Quanto male mi son fatto!
Ma rifarei di nuovo tutto, vi verrei di nuovo incontro, vi vorrei vedere sorridere solo a sentirmi parlare, vi vorrei tutti più uniti, come da piccoli ricordate? 
Non c’era bimbo/a che stesse solo. 
Perché qualcuno andava a recuperarlo, anche a costo di restarci solo assieme. 
Ma abbiamo dimenticato, come si dimentica la storia, stessa identica cosa. 
Di voi ricordo ciò che dicevate tutti: “Mattia non cambiare non diventare come gli altri, hai qualcosa in più che non riuscirò mai a spiegarti”, questa frase me la ricordo ogni mattina quando mi sveglio, da quanti anni ormai? Troppi. 
Permettetemi una domanda? 
Perché voi siete cambiati? 
Per piacere a gente che poi vi ha fatto lo stesso gioco che avete fatto con me? 
Perché farsi del male da soli? 
Perché arrivare a non guardarsi più in faccia? 
E poi c’è ancora qualcuno che pensa di cambiare il mondo? 
Sì, uno ce n’era, il sottoscritto, ma non voleva cambiare il mondo, solamente la sua generazione, il mio sogno più grande, che continuerò anche se con molto sconforto, a portare avanti, “UNO CONTRO TUTTI”, chissà se ora qualcuno, capirà/collegherà tante mie frasi passate a cosa fossero collegate. 
Siete riusciti a darmi contro per una canzone su ciò che ho vissuto sulla mia pelle, e sono stato zitto, scendeva una lacrima, ma stavo zitto, so che qualcuno ancora l’ascolta e sappiate che vi leggo spesso nei commenti, e mi fa sorridere il fatto proprio da chi mi “odiava” ingiustificatamente alla fine è finito a farmi i complimenti, ma no, io non voglio queste cose, voglio solo capire perché un giorno disprezzate e l’altro apprezzate una persona come nulla fosse, ma non sapreste spiegarmelo, ne sarei sicuro. 
Io ho tanti di quei testi scritti negli ultimi anni, che spesso mi faccio paura da solo, non mi rendo conto di quanti ne scrivo, di quante cose il cuore comunica alla mano che spesso trema, come non volesse accettare quelle cose, ma deve, dobbiamo, accettare tutto in questa vita, ma io in primis non vorrei mai. 
Come non ho mai accettato le malattie di mia madre, la morte degli unici amici che avevo fin da quando ero adolescente, che sono gli angeli in terra che hanno evitato quel pensiero maledetto che avevo di togliermi la vita…ma qui mi fermo, perché ognuno di noi non accetta il passato, quindi si blocca, respira, e sa, che se continuasse a pensare a tutto ciò, prima o poi sarebbe lui stesso ad andarsene. 
Purtroppo la rabbia generata dalla mia generazione, da chi è passato per la mia anima, e dai quali ho voluto assorbire, pur di evitare di vedervi soffrire ancor di più, mi ha ucciso dentro.
Voi tutti qui, fuori da qui, avete visto Me per quel poco che mi è rimasto da far vedere esteriormente, con un maledetto sorriso che non farò mai mancare a nessuno, gentili o meno che siate con me; quelle poche volte che stavo al centro estivo le animatrici mi dicevano che un mio sorriso giornaliero, era la carica per tutti i ragazzi dello staff, e chi sono io per tenere musi?
Dentro non esisto più, da anni, ma sto cercando di recuperarmi, pezzo per pezzo, forse non mi basterà il resto della vita, ma voglio ritrovarmi anch’io. 
Il “numero uno” non esiste, qui dietro al mio essere, c’è solo tanta fragilità, tanta voglia di donare amore, un po’ di spensieratezza, anche se momentanea, di rialzare chi è a terra e spronarlo a rigenerarsi, assieme, mai da soli. 
Questa società c’ha fatto sbranare fra di noi, fatto credere che uno potesse essere meglio dell’altro, che potesse avere tutti ai suoi piedi, e noi ci abbiamo creduto, dai più piccoli ai più grandi, passando da un social alla vita reale, visto che ormai non c’è più differenza fra quest’ultime.
Voglio essere sincero con me stesso fino all’ultimo, anche a costo di perdere qualsiasi cosa ma mai la dignità, quindi risponderò a semplici domande che mi son state fatte negli ultimi anni, alle quali non ho mai voluto dare risposta. 
Cos’è l’amicizia? 
Puro opportunismo. 
Cos’è l’amore?
A 16 anni ti avrei risposto, quello che ha verso di me mia madre, piange, urla *silenziosamente* dai dolori, passa settimane a letto, ma rinasce quando mi vede felice, anche se solo per un giorno. 
Oggi? 
La stessa cosa. 
Il significato del termine “amore” mi ha aperto gli occhi mentre pensavo inconsciamente di viverlo, ma andando avanti si inciampa negli errori degli anni passati, e l’amore per giunta non è mai stato amore, è sempre quel qualcosa con una data di scadenza, una parola inventa per stupire un pubblico di creduloni, sii sincero, per quante forme possa avere l’amore, come può essere chiamato tale, se siamo nati con l’odio e il disprezzo reciproco dentro? 
E tu come ultima cosa mi hai domandato perché scrivo? 
Perché tutto ciò chi mai avrebbe avuto il coraggio di ascoltarlo? 
Vi abbraccio con tutte le mie paure, spoglio di tutto ciò che negli anni non ho saputo tenermi stretto, consapevole che domani potrei non esserci più, e sicuro di aver raccontato tutto di me, perché l’oscurità non mi appartiene, e so di essere stato messo al mondo con uno scopo;
come ognuno ha il suo, io ho il mio, quello di far farvi splendere nel vostro piccolo, anche se per poco, assieme a me.
Chiudo mandando un abbraccio forte a mia mamma, il delfino che mi porto sempre in tasca da quando ero piccolo, per ricordarmi che non sono mai solo, anche nei momenti più disperati, mio padre, che nonostante le voragini d’incomprensioni conta su di me, per i vostri sacrifici, mi metto dalla vostra parte e riconosco tanti miei errori ingiustificabili, un abbraccio forte a tutte quelle persone che conosco e ho conosciuto che stanno passando dei brutti momenti, del resto non c’ha mai uniti così tanto il male quanto il bene…e a te che sei arrivato fin qui, l’unica cosa che chiedo sempre a tutti dopo un semplice ma per molti ormai banale: “Come stai”?! Ricordati di farti un sorriso appena puoi. 
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sunelrose · 3 months ago
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Non ti odio perché a differenza tua non ho mai cambiato idea su di noi nemmeno quando le cose non andavano bene. Non ti odio perché anche se sapevi quello che stavi facendo e sapevi quanto mi avrebbe ferita nella mia testa non sarebbe nemmeno nato il pensiero di farlo a te. Non ti odio perché se è stato orribile quello che mi hai detto chissà quanto lo è stato nella tua testa. E no, non mi vendicherò, perché è evidente che avevi bisogno di amore, ma ricordati che come mi dicesti " fai del bene perché ti torna sempre indietro" , sappi che lo stesso vale anche per il male. Un giorno capirai i tuoi errori, ma sarà troppo tardi. Il tuo orgoglio, il voler sempre avere ragione, incolpare perennemente gli altri , trattare male le persone e non assumerti le responsabilità ti farà perdere ogni persona buona che avrai accanto. Sarai destinato a cercare le persone per sempre, perché incapace a stare da solo. Buona fortuna, A.
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cywo-61 · 5 months ago
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Chissà se un giorno riusciremo a vedere il mare dalla stessa spiaggia anziché da sponde opposte...
cywo
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der-papero · 5 months ago
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Come primo mese da padre, al di là delle battute che ogni tanto pubblico qui, è stato abbastanza duro.
Non che io le rimproveri nulla, ci mancherebbe. Come biasimare una persona che, dalla sera alla mattina, si ritrova un povero stronzo nella propria vita, senza aver avuto la possibilità di poter dire la sua, ed essere anche costretta suo malgrado a doverla accettare, quando nulla era dovuto a nessuno, solo perché le è andata di sfiga (certo, c'è di peggio, ma sempre di sfiga si tratta, è andata molto meglio al gatto di Ilaria, per capirci). Razionalmente l'ho sempre accettato, ma una cosa è dirla, una cosa è viverla, e io l'ho vissuta male, molto male, il suo tenermi a distanza, il suo volermi evitare a tutti i costi, quasi come a dire "so che devi essere il mio papà perché l'ha detto un burocrate qualsiasi, ma almeno non mi rompere il cazzo", e diciamo che così ho fatto, pieno di rabbia e delusione ci siam divisi, vivevamo come due studenti universitari che condividono una casa, ognuno per conto suo, e così è stato per giorni, non ci ho dormito per diverse notti, e non riuscivo a trovare una soluzione, nonostante ci provassi in tutti i modi, una via per comunicare, un modo per trovarsi, quelle robe di cui tutti sembrano capire tanto qui sopra e poi a nessuno funziona. Esausto e avvilito, mi sono arreso e ho fatto finta come se non esistesse più, se non nei miei stretti doveri, perché rompere le scatole mai, a nessuno.
Poi, non so bene cosa sia successo, un giorno si è svegliata e mi ha detto ti voglio bene, così, di botto, lasciandomi come un cretino. E non perché le servisse qualcosa o avesse un po' di melassa da smaltire, era sincera, si sentiva dal suo abbraccio. E da allora sembra come se stessimo insieme da sempre, la mia scrivania è piena di disegni che mi dedica, mi tira via dai meeting, ci tiene a dire davanti a tutti che passare il tempo con me è tutta un'altra cosa, e che vi devo dire, io ho ritrovato il sorriso, il sonno e la gioia di vivere. Non saprò mai perché, e non lo voglio manco sapere.
Personalmente sono contrario a mostrare foto che non sono mie, quindi qui non ci sarà mai, e pur se volessi legalmente parlando non potrei. Questi racconti sono le mie foto con lei, perché chissà, se non schiattiamo tutti forse riuscirà a leggerle queste parole un domani, e ci faremo insieme una bella risata e un bel pianto su.
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papesatan · 6 months ago
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Potevo avere 5 anni. A quel tempo eravamo soliti trascorrere le feste natalizie da alcuni zii, la cui casa in campagna diventava allora accogliente rifugio per parenti e amici. Portavo sempre con me un pupazzo a farmi compagnia, dato che i miei cugini, ormai adolescenti, avrebbero certo mal sopportato l'idea di giocare assieme. Ricordo ancora chiaramente quel pomeriggio: la sera saremmo stati dai miei zii come di consueto ed io mi sarei malannoiato fra i bigi discorsi degli adulti, urgeva perciò la Selezione. 
L'ambita Selezione avveniva per eliminazione diretta in scontri 1 vs 1. Ogni pupazzo s'affrontava in una moderna rivisitazione delle giostre medievali, allo scopo di conquistarsi il mio cuore. Come sempre accade, anche quel torneo era palesemente truccato, sicché alla fine trionfavano sempre gli stessi. Fra i grandi campioni, la più avvezza alla vittoria era senza dubbio la Pantera Rosa, un vecchio pupazzo che mi portavo sempre dietro, ovunque andassi. Dopo averla portata in trionfo quel pomeriggio, le promisi che ci saremmo divertiti, sarebbe stata una grande serata. Non sapevo, ahimè, che per noi sarebbe stata purtroppo l'ultima. Il mio giocarci difatti, a quell'età, trovava massimo sfogo nel lanciar in aria il malcapitato pupazzo, raccoglierlo per poi reiterare il gesto ad libitum. Uno di quegli sciagurati lanci però mandò la pantera talmente in orbita da farla finire dietro un'enorme e inamovibile credenza. A nulla valse piangere e disperarsi, la povera pantera restò lì (con sadico compiacimento di tutti gli astanti). Ricordo ancora il malinconico struggimento di quei giorni densi di colpa e mortificazione, le penose richieste e la perenne risposta ("Quando faremo pulizia"), i piani perversi studiati in dormiveglia per infiltrarmi in casa loro e riprendermi la pantera e il languido desiderio che mi s'accendeva a ogni fiera di paese, quando scorgevo fra i premi del tiro a segno un pupazzo simile a quello tanto amato e perduto. 
Sono passati trent'anni, dico d'aver dimenticato, ma una parte della mia infanzia è rimasta sepolta lì, dietro quella credenza, dove ho smesso definitivamente di credere agli adulti e ho imparato cosa vuol dire perdere qualcuno o qualcosa senza potergli dire addio. O almeno credevo, perché l'altro giorno chiama mia zia per dirci che finalmente, dopo trent'anni, hanno fatto pulizie e spostato la credenza, trovandovi "un giochino di quando Giuseppe era bambino, non so se se ne ricorda ancora..." Ah, zia ingenuotta! Non pensavo che questo giorno sarebbe mai arrivato, così sulle prime ho pensato, "chissà se mi riconoscerà dopo tutto questo tempo..." "del resto anche casa nostra è cambiata, spero non si senta a disagio". Siamo andati a prenderla la sera stessa, era tutta sporca, molto più piccola di quanto ricordassi, orba d'un occhio (non oso immaginare cosa deve aver subito in questi trent'anni di prigionia) e con un aspetto decisamente vintage, ma ora è di nuovo a casa. Mia madre era convinta che dopo anni d'oscurità e polvere, si sarebbe sbriciolata dopo pochi minuti al sole, invece sembra reggere ancora. Dopo averla lavata a fondo, oggi l'ho potuta finalmente riabbracciare come quell'ultima volta trent'anni fa e ho un po' pianto. È stato come riabbracciare quella parte di me che credevo perduta per sempre.
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leonflashy · 6 months ago
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Spesso mi soffermo a cercare di capire le persone invece che di mandarle direttamente a fanculo, cerco di capire i loro stati d'animo, cerco di comprendere i loro gesti, le parole, gli atteggiamenti, ma invece dovrei fregarmene come fanno loro, trattarle come si meritano, cioè con un bel calcio nel sedere, ma non sono cosi. Forse perché do un peso alla parola ''amicizia'' o" all'amore" e, per me, è un valore inestimabile, si fa presto a dire amici o fidanzati, ma dopo è il tempo e le azioni che giudicano se davvero è quel sentimento o quel legame come si vuol dire, mi piacerebbe aprire il cervello di alcune persone e vedere se, all'interno, hanno un cervello o un ometto che balla la break dance magari con una canna in mano come in un famoso film, vorrei cercare se hanno dei sentimenti o se sono talmente pieni di sé stessi da passare sopra alla gente come un treno in corsa, ti riempie di balle, ti fa credere di essere pulito e limpido come un angelo ma alla prima che ti giri ti pugnala alle spalle! Ecco vedi caro\a il mio\a se vogliamo chiamarti cosi, leggi bene queste mie parole e cerca di farne buon uso, cerca di non far più quello che hai fatto a me, cerca di viverti la vita al meglio e lasciami vivere la mia, cerca di non guardarmi in faccia quando mi vedi, girami al largo per non farmi altro male, non cercare un discorso con me, non voglio sentire le stupide parole bugiarde di un falso ipocrita quale sei tu. Vedi la vita è fatta di scale , cè chi le scende, in questo caso tu, e chi le sale, come faccio io. Rimarrai sempre un nulla perché tutta la tua vita è fatta di innumerevoli e inutili bugie, ti circonderai di persone come te, false e ipocrite, perché solo quello sai fare, vai per la tua strada fatta di menzogne e di giochetti stupidi che io andrò per una via sicura e trasparente quale sono io. Non ho bisogno di raccontarti storie non ne voglio di persone come te. Non so che farmene di un ipocrita quale sei tu. Viviti la vita al meglio ma ricorda che il male che si fa alle persone ritorna tutto indietro come un boomerang, non sai quando e non sai come ma ritorna, troverai un giorno chi ti userà, ti imbambolerà di frottole, ti farà credere chissà che, ma l amara verità ti ferirà ed allora ti verrò in mente ma ti prego scacciami subito, non voglio passare nemmeno un lurido minuto in quel tuo mondo putrido.
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poetadellaserra · 8 days ago
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Chissà se un giorno faremo l’albero di Natale insieme, a casa nostra ❤️🎄
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scritti-di-aliantis · 28 days ago
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È che alla fine ciascuno ha i mezzi che ha, il bagaglio di vita ed esperienza che ha saputo e voluto costruire negli anni per sé. E che continua ad arricchire ogni giorno. Ognuno poi porta nel rapporto il corpo fisico che Madre Natura gli ha dato e che ha potuto migliorare o comunque cambiare in parte, con le proprie scelte.
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Ora, tutte queste cose prendile e... mettile via! Perché l'amore è un'entità misteriosa, testarda e imprevedibile, che le variabili le adora e le accetta tutte. Non giudica, non pesa col bilancino, non segue le ricette di Giallo Zafferano. E sono convinto che anche se in ciascuno di noi due ci fossero state caratteristiche diverse, probabilmente la scintilla dell'attrazione sarebbe scattata ugualmente, tra te e me.
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Infatti, a guardarla adesso, è una cosa che doveva per forza succederci. Proprio perché non esistono due persone più incompatibili. Tant'è che alla fine ha rinunciato perfino Eros, a tenerci assieme. Colpa mia, colpa tua: non fa più molta differenza. E poi chi lo stabilisce? Sarebbe un po' come se cercassi di misurare l'acqua col decimetro o il cous-cous con un barometro per il meteo. Anche se io, delle idee ben precise sulle cause della fine ce le ho. Ma me le tengo dentro. Niente ormai ha più davvero senso, tra te e me.
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Chissà pure se sono un tuo pensiero anche remoto. Resta nella mia mente un dolcissimo retrogusto di baci scandalosi e osceni. Il calore del tuo corpo sul mio. Il ricordo di un sorriso che m'allargava il cuore. E quello di parole infuocate e libere, senza censure o pudori ipocriti, sussurrate all'una di notte in due telefoni roventi di passione. Cose molto intime e toccanti. Pezzi di vita probabilmente mai confessati ad altri. Non fosse che per questo, ringrazio di cuore Cupido e la sua mira assolutamente perfettibile. Amen!
Aliantis
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acribistica · 1 month ago
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Ho saputo che una collega (piuttosto arrogante ed elitista, in verità) ha 22 anni ed è al secondo anno di magistrale, il che implica che abbia finito la triennale a 21 anni esatti, o magari perfino prima di compierli. Senz’altro è stata favorita dal destino, perché tanto per cominciare ha iniziato la scuola a cinque anni, e come è risaputo di solito le famiglie che ti piazzano sui banchi di scuola quando ancora a stento minzioni e defechi in autonomia ti vogliono operativo per la società, brillante e scattante il prima possibile. Spesso, dicevo, è una profezia che si autoavvera e questo è uno di quei casi.
Ieri ho passato una giornata bella e distesa dopo molto tempo (laurea inclusa, ahimè, che mi è scorsa davanti come un insieme di fotogrammi frenetici e sempre impietosamente inframezzati dai dissesti di salute) ma soprattutto in cui mi sono sentita viva, fisicamente e intellettualmente, in cui ho molto camminato, immaginato e discusso, che sono tre tra le mie attività preferite al mondo, che qualcuno definirebbe gratuite solo perché è venuto al mondo con tutti gli ingranaggi integri.
La sera, ho raggiunto il culmine dell’eccitazione intellettuale della giornata vedendo la prima dell’Amica Geniale. Durante certe scene ho proprio ripreso contatto con me stessa e con certi miei aspetti sopiti e sviliti attraverso il monologo interiore di Elena e la forza di quelle parole. So che non è alta letteratura e non mi interessa; a discapito di una nostra certa reputazione certe storie fanno semplicemente al caso nostro, e quando le incontriamo non si compie che un incontro destinico. Arrivata la notte, quindi, dopo tanto tempo mi sentivo tronfia e trionfante, a dispetto di tutto, non curante per una volta del fatto che quello appeno trascorso non possa essere per impedimenti tecnici lo standard delle mie giornate. Altrimenti sarei stata altrove e con chissà quanti altri progetti a gonfiarmi il cuore. Comunque, ieri sera davvero non me ne importava un bel niente e mi facevo forte della mia bella, fluida (e per questo più unica che rara) giornata. Mi sono poi anche ricordata che in una delle nostre ultime telefonate quel controverso personaggio che è il mio relatore, il docente più odiato, temuto, frainteso, sbeffeggiato del dipartimento mi ha detto che quando scriveremo l’articolo a quattro mani mi toccherà una verifica della parte di cui sarà autore, onde evitare che non rispetti le informazioni della tesi “per assicurarsi che non abbia scritto cavolate”. Il terrore della facoltà mi chiede quindi da fargli da revisore di bozze per non tradire la natura del testo da me scritto. Chi avrebbe mai potuto dirlo? Quanta gloria, anche se arrivata in gran ritardo. Eppure, quando poco fa ho appreso le notizie biografiche sulla collega giovanissima ho provato di nuovo quel maledetto complesso di inferiorità, simile al malessere fortissimo che mi ha colto tutte le volte che ho presenziato a discussioni di tesi prima che arrivasse la mia. Ho naturalmente anche pensato che se relatore avesse incontrato lei anziché me ci avrebbe scommesso cento volte di più, non solo per la tenera e ancora malleabile età, ma soprattutto per la disponibilità sia monetaria che di salute ad aderire a possibili iniziative. Eppure non è successo: le parche non si sono prese la briga di filare questa particolare trama e hanno invece accordato la loro benevolenza alla mia. Quanto durerà? È mai iniziata davvero, mi chiedo? C’è qualcosa di ufficiale in ballo o tutto si risolverà in una trita accozzaglia di parole fatue e promesse vane, che ti fanno tirare avanti con corpo e mente per qualche giorno (o qualche settimana) per poi mandarti al tracollo perché, date le restanti circostanze di vita, altri appigli non possono fisiologicamente e materialmente esistere e/o ripresentarsi in una serie combinatoria altrettanto felice e favorevole? Non so dirlo. D’altronde, relatore non insegna né vive neanche più qui e proprio adesso sta attraversando una metamorfosi psichica massiccia che potrebbe facilmente distoglierlo, a dispetto di qualsiasi stima giurata, dalle promesse fatte. E infatti non ci sentiamo da un bel po’, ma non voglio pensarne male. Forse se la laureata a 21 anni fossi stata io, il mio percorso non sarebbe stato pronto ad accogliere certe congiunture che sono arrivate molto più in là, ma con grande forza vitale. Il fatto è che, come dico sempre a mia madre, non è che i problemi ci sono stati e ora son finiti. Ci sono ancora e anzi si sono complicati e sono peggiorati. Per cui non si può nemmeno dire:“eh vabbè, sei in ritardo, in grande ritardo, ma ora sei a completa disposizione”, perché semmai è il contrario. E non ho nessuno con cui mettere a fuoco tutto questo che non sia io stessa, senza che, eventualmente, il mio racconto venga distorto, per esempio per produrne facili soluzioni che comunque, per mia fortuna, insieme a molte altre operazioni cognitive semplificatorie per chi le compie, hanno smesso di offendermi.
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ross-nekochan · 5 months ago
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Ora che sono in ferie voglio parlare di una cosa di cui volevo parlare già da settimane, ma la vita di merda che faccio non me lo aveva permesso.
Allò, settimane fa per la prima volta dato che mi ero depilata le cosce mi sono messa in casa non solo in cannottiera, ma anche in pantaloncini. Passa un giorno e mi ritrovo la mail nella foto.
Come ben sappiamo, qui a Tokyo non è che si muore di caldo, PEGGIO, quindi un giorno di questi mi vesto come in foto a dx in ufficio (che è come mi vestirei in Italia in un giorno normale) e nello stesso giorno inoltrano una mail per dire di rispettare il "business dress code" aziendale che è letteralmente "business casual", pure se non si capisce né che cazzo sia né il perché, dato che non ci sono clienti e siamo solo tra di noi, ma okay.
Mo, premettendo che quando ho lavorato a Napoli, ci andavo in PANTALONCINI (ovviamente non quelli di jeans, ma un tipo più carini e "formali" insomma), qua invece così non va bene perché la maglia ha una stampa + i pantacollant sono considerati il demonio.
Tutti sono sempre a lodare i giapponesi perché sono un popolo omogeneo, che dà la prevalenza al gruppo piuttosto che all'individuo, ma non sono omogenei e uniti perché ci sono nati, sono omogenei perché sei LETTERALMENTE FORZATO (nelle maniere più passivo-aggressive possibili) a omologarti. E questo vale con i vestiti, vale con il peso (perché se pensate che sono tutti secchi di natura, beh col cazzo) e con mille altre cose.
Ora è vero che questa prevalenza dell'interesse di gruppo in alcune cose funziona ed è il motivo per cui noi della cultura euroamericana li ammiriamo, ma voi sareste disposti a rinunciare alla vostra libertà pure sulle piccole cose pur di accontentare l'interesse generale?
Per continuare con l'esempio dei vestiti, loro si vestono così:
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A maniche lunghe (anche con 50°C), con diversi strani addosso spesso inutili (perché sono ossessionati dai tumori alla pelle); le donne o tutte fate dei fiori con i tacchi tutte pronte (e io col cazzo che le imito) o come fossero state cacciate via di casa (e io col cazzo pt.2). Ma tutti hanno un comun denominatore: colori scuri o neutri (nero, grigio, bianco) o pastello, senza chissà quale fantasia o stampa particolare.
Se non segui l'omologazione, spicchi, ti si vede o ti senti in qualche modo osservato. E questo è già lo standard ad essere euroamericano in mezzo ad asiatici, figuriamoci se ti vesti seguendo le tue regole e non le loro.
Uno poi dirà "vabbè sono cose da poco, ci si abitua" e lo capisco, ma non funziona così. Anzi, sono le piccole cose che, accumulandosi, diventano le più pesanti da sopportare.
Oppure i weaboo del cazzo direbbero che "bisogna rispettare la loro cultura e rispettare le loro regole" (cit.), ma loro quella degli altri quando letteralmente non fa male e non cambia un cazzo a nessuno perché non la rispettano?
Questo non è un paese libero, non puoi MAI fare come vuoi, ci sono sempre regole da rispettare, ma fossero regole con un senso uno capirebbe, invece sono regole inutili che letteralmente mìnano la libertà di espressione individuale a livelli base. Invece qua niente o fai la pecora in mezzo al gregge oppure pecora ti ci fanno diventare, perché altrimenti sei, di nuovo, il gaijin di merda che vuole fare di testa sua.
E sapete cosa fanno i gaijin quando hanno le palle piene di ste stronzate? Fanno i gaijin di merda e le regole senza senso le mandano a fanculo.
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