#chiostro del convento di Sant’Antonio
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Giugno al Chiostro 2024
Al convento di Sant’Antonio di Padova ritorna l’attesissima manifestazione Giugno al Chiostro di Stanislao Scognamiglio PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Dopo l’inevitabile stasi dovuta dall’epidemia indotta dal coronavirus, completati i lavori del restauro conservativo dell’imponente austero settecentesco chiostro, il convento dei Frati Minori Conventuali, in via dell’Università, è…
#Cetra Angelica Onlus#Frati Minori Conventuali#GianniAversano Trio#Giugno al Chiostro#Napoli milionaria#Portici Ieri e Oggi
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COMUNICATO STAMPA N.6 DEL 20/06/2023
Entrano nel vivo le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario
degli Sbandieratori Cavensi. Venerdì 23 giugno il convegno sull’identità cittadina. Sabato 24 giugno la santa messa e il corteo celebrativo.
Entrano nel vivo le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della fondazione dell’Ente Sbandieratori Cavensi-Città di Cava de’ Tirreni.
Venerdì 23 giugnoavrà luogo invece il convegno “Le identità plurime di Cava. La città, la comunità, la storia, il folklore”, alle 18.30 al Palazzo di Città, organizzato in collaborazione con Il Comune di Cava de' Tirreni ed il Centro studi per la storia di Cava de’ Tirreni - organismo comunale di studio e ricerca storica della città di Cava de' Tirreni- e finalizzato all’approfondimento del ruolo delle tradizioni storiche e del folclore nel processo di formazione dell’identità cittadina.
Per l'occasione sarà presentata la nuova bandiera identitaria che sarà utilizzata dal primo (1973-1983) dei cinque gruppi di sbandieratori rappresentati i periodi storici del sodalizio che parteciperanno al corteo delle celebrazioni del 50ennale. La bandiera è stata concepita con lo stemma della città di Cava e con gli stessi codici colori.
Al convegno interverranno: per gli indirizzi di saluto, il Sindaco Vincenzo Servalli; il Consigliere delegato alla cultura, Armando Lamberti; il Presidente dell’Ente Montecastello, Mario Sparano; il Presidente dell’Associazione trombonieri, sbandieratori e cavalieri, Pasquale Trezza; le relazioni saranno tenute dal prof. Giuseppe Foscari, Direttore del Centro studi per la storia di Cava de’ Tirreni; dalla prof.ssa Lucia Avigliano e dal prof. Enrico De Nicola. Modererà l’incontro il dott. Gianluca Cicco.
Sabato 24 giugno, cinque generazioni di associati si raduneranno per celebrare lo straordinario evento.
Ore 17.00: Corteo ed esibizione celebrativa in Piazza Vittorio Emanuele III e dalla foto celebrativa sulle scale della Concattedrale.
Ore 19.00: Chiesa del Convento di San Francesco e Sant’Antonio, Santa Messa in ricordo degli associati scomparsi, benedizione del gonfalone celebrativo, delle bandiere, degli strumenti e dei nuovi costumi nel chiostro,
Ore 20,00: Corteo storico di oltre duecento figuranti rappresentativo delle cinque generazioni associative che si snoderà lungo il corso porticato.
Le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario proseguiranno la settimana successiva, in occasione della XLVI Disfida dei Trombonieri, sabato 1° luglio con il grande corteo storico e domenica 2 luglio con l’esibizione celebrativo allo Stadio comunale.
Per i dettagli del programma del 50ennale: www.facebook.com/sbandieratoricavensi
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Buongiorno, sono stati appaltati i lavori per la realizzazione della nuova Scuola dell’infanzia per un importo di circa € 2.000.000,00 di fondi PNRR.
L’opera è stata pensata per assicurare un’ulteriore redistribuzione degli spazi scolastici e rispondere al problema persistente dei parcheggi e della sicurezza presenti attualmente nei pressi della Scuola Arcobaleno in Via Raia dei Monaci.
Grazie a questa operazione il Convento di Sant’Antonio in piazza Don Minzoni diventerà la Nuova Scuola dell’Infanzia.
L’accorpamento dei due plessi esistenti garantirà maggiore qualità, centralità e sicurezza in una struttura ricca di storia che avrà al tempo stesso un cuore innovativo e all’avanguardia, migliorando così l’offerta formativa e consentendo un notevole risparmio per l’Ente.
L’intervento, inoltre, darà nuova vita a Piazza Don Minzoni grazie all’apertura dei porticati che collegheranno la stessa al chiostro, ai bagni pubblici e al cineteatro che diventerà operativo già dal 9 maggio in occasione del Giro d’Italia creando così, un importante rinnovamento urbano. La differenza tra il dire e il fare è il FARE! 🇮🇹
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Cassino si estende ai piedi del colle sul quale sorge la celebre abbazia di Montecassino in un luogo storicamente strategico per le comunicazioni tra il centro e il sud dell’Italia. Per la maggior parte distrutta dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, denominata anche la “Città Martire”, è stata ricostruita nel dopoguerra. Cassino è una città storica contornata dai resti delle antiche ville romane, anfiteatri e acquedotti. L’Abbazia di Montecassino rimane l’indiscusso simbolo della zona, ma anche il centro storico di Cassino è tutto da scoprire. L’Abbazia di Montecassino e le sue bellezze L’Abbazia di Montecassino svetta sull’acropoli dell’antica Casinum. Uno dei più celebri monasteri della cristianità, fondato nel 529 d.C. da San Benedetto da Norcia che proprio qui scrisse la sua celebre “Regola”, Ora et labora, nella quale propone di vincere l’accidia, con una vita comunitaria che preveda un tempo per la preghiera ed uno per il lavoro e lo studio. Nella sua storia millenaria l’Abbazia di Montecassino è stata distrutta per ben quattro volte e ristrutturata. Oggi risplende nelle vesti di quello che era l’antico impianto seicentesco. L’Abbazia dispone oggi anche di un Museo, che custodisce: quadri, manoscritti, libri antichi e opere d’arte, compresa una meravigliosa Natività del Botticelli. Vi è anche una Biblioteca, risalente alla prima metà del VI secolo e una foresteria. Sono tre i chiostri che possono essere visitati all’interno del monastero benedettino. Il primo è quello d’ingresso dove è possibile contemplare il gruppo bronzeo raffigurante San Benedetto morente, dono del cancelliere tedesco Adenauer, mentre sotto il porticato si trova il mosaico del Cristo tra la Madonna e San Martino disegnato da Frate Vignarelli. Il chiostro del Bramante è stato ricostruito sull’originale disegno del 1595 e ospita ai piedi della gradinata la statua di San Benedetto, miracolosamente scampata ai bombardamenti del 1944 e quella di sua sorella Santa Scolastica. Da qui è possibile anche scorgere il Cimitero Militare Polacco. Il terzo chiostro è quello dei benefattori, il cui disegno è imputato ad Antonio da Sangallo il Giovane. Nel porticato sono state sistemate dal 1666 ben 24 grandi statue di Papi, Santi o Re. Al di sotto dell’altare della Basilica del monastero, è situata la cinquecentesca cripta, rivestita di mosaici policromi e bassorilievi. Cassino, cosa vedere: visita al Parco Archeologico Nella città sono numerosi i siti da vedere, tra i quali l’Area Archeologica di Cassino, che emerge lungo la strada che collega il centro urbano all’Abbazia di Montecassino. Insieme al relativo Museo, rappresenta la traccia più evidente dell’antica Casinum dei romani. Della città storica si possono ancora oggi ammirare, oltre ai resti delle mura poligonali, il Teatro, il Mausoleo di Ummidia Quadratilla e l’Anfiteatro, costruito nel I secolo d.C., utilizzato per i combattimenti dei gladiatori e che rappresenta il monumento più importante di questa area archeologica. Il centro storico della città di Cassino In giro per il centro storico di Cassino, da visitare c’è la Chiesa di Sant’Antonio da Padova, ricostruita del tutto dopo la guerra che, nella sua distruzione, ha riportato alla luce alcune vecchie strutture di un edificio di epoca medievale, forse dedicato a San Francesco. Si suppone che accanto alla chiesa ci fosse anche un convento. Oggi l’interno della chiesa è composto da una navata unica a croce latina. In una delle cappelle laterali è presente la statua di Sant’Antonio da Padova, che viene celebrato annualmente il 13 giugno con festeggiamenti religiosi e civili. Di fattura pregiata anche l’altare marmoreo. All’esterno della chiesa è possibile anche ammirare una parete composta da alcuni frammenti antichi recuperati dal vecchio campanile. Da visitare anche il Teatro Comunale Alessandro Manzoni che dal 1875 al 1943, fu centro propulsore della cultura della città e dintorni, non solo per gli spettacoli di qualità, ma anche per convegni e conferenze. Purtroppo, anche questo edificio storico è stato distrutto dalla guerra. Oggi, nell’area, si trova l’organismo architettonico adibito a sala polivalente di circa 700 posti. A Cassino spicca la Rocca Janula che domina l’odierna città, mentre il centro ha una isola pedonale ideale per passeggiate tra shopping e visite culturali. Ogni terza domenica del mese c’è la possibilità di assistere al mercatino dell’antiquariato. Molte le serate di piazza in ogni periodo dell’anno con iniziative, kermesse ed eventi. Numerosi i locali, i ristoranti e le aziende agricole dove gustare i piatti tipici del Basso Lazio. Terme Varroniane Per unire visite storiche al relax e al green, ecco le Terme Varroniane, immerse nel verde nella zona di Monticello, vicino la stazione ferroviaria di Cassino. Situate in un parco naturale-termale nato nel dopoguerra nei pressi della villa di Marco Terenzio Varrone, erudito scrittore latino, nelle terme confluiscono le acque del fiume Rapido, che sgorgano insieme a migliaia di sorgenti che generano uno dei rami del fiume Gari. Un parco ricco di vegetazione, con suggestivi salici piangenti. Troverete uno stabilimento idropinico, la sala congressi e banchetti, l’area concerti ed il camping internazionale, attrezzato con area pic-nic e per attività sportiva. Un paesaggio particolarmente suggestivo vi aspetta visitando Cassino, tra la celebre Abbazia, il centro storico e il verde lussureggiante nei dintorni. Pronti per la gita? https://ift.tt/39JVKwV Cassino: alla scoperta dell’Abbazia e del centro storico Cassino si estende ai piedi del colle sul quale sorge la celebre abbazia di Montecassino in un luogo storicamente strategico per le comunicazioni tra il centro e il sud dell’Italia. Per la maggior parte distrutta dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, denominata anche la “Città Martire”, è stata ricostruita nel dopoguerra. Cassino è una città storica contornata dai resti delle antiche ville romane, anfiteatri e acquedotti. L’Abbazia di Montecassino rimane l’indiscusso simbolo della zona, ma anche il centro storico di Cassino è tutto da scoprire. L’Abbazia di Montecassino e le sue bellezze L’Abbazia di Montecassino svetta sull’acropoli dell’antica Casinum. Uno dei più celebri monasteri della cristianità, fondato nel 529 d.C. da San Benedetto da Norcia che proprio qui scrisse la sua celebre “Regola”, Ora et labora, nella quale propone di vincere l’accidia, con una vita comunitaria che preveda un tempo per la preghiera ed uno per il lavoro e lo studio. Nella sua storia millenaria l’Abbazia di Montecassino è stata distrutta per ben quattro volte e ristrutturata. Oggi risplende nelle vesti di quello che era l’antico impianto seicentesco. L’Abbazia dispone oggi anche di un Museo, che custodisce: quadri, manoscritti, libri antichi e opere d’arte, compresa una meravigliosa Natività del Botticelli. Vi è anche una Biblioteca, risalente alla prima metà del VI secolo e una foresteria. Sono tre i chiostri che possono essere visitati all’interno del monastero benedettino. Il primo è quello d’ingresso dove è possibile contemplare il gruppo bronzeo raffigurante San Benedetto morente, dono del cancelliere tedesco Adenauer, mentre sotto il porticato si trova il mosaico del Cristo tra la Madonna e San Martino disegnato da Frate Vignarelli. Il chiostro del Bramante è stato ricostruito sull’originale disegno del 1595 e ospita ai piedi della gradinata la statua di San Benedetto, miracolosamente scampata ai bombardamenti del 1944 e quella di sua sorella Santa Scolastica. Da qui è possibile anche scorgere il Cimitero Militare Polacco. Il terzo chiostro è quello dei benefattori, il cui disegno è imputato ad Antonio da Sangallo il Giovane. Nel porticato sono state sistemate dal 1666 ben 24 grandi statue di Papi, Santi o Re. Al di sotto dell’altare della Basilica del monastero, è situata la cinquecentesca cripta, rivestita di mosaici policromi e bassorilievi. Cassino, cosa vedere: visita al Parco Archeologico Nella città sono numerosi i siti da vedere, tra i quali l’Area Archeologica di Cassino, che emerge lungo la strada che collega il centro urbano all’Abbazia di Montecassino. Insieme al relativo Museo, rappresenta la traccia più evidente dell’antica Casinum dei romani. Della città storica si possono ancora oggi ammirare, oltre ai resti delle mura poligonali, il Teatro, il Mausoleo di Ummidia Quadratilla e l’Anfiteatro, costruito nel I secolo d.C., utilizzato per i combattimenti dei gladiatori e che rappresenta il monumento più importante di questa area archeologica. Il centro storico della città di Cassino In giro per il centro storico di Cassino, da visitare c’è la Chiesa di Sant’Antonio da Padova, ricostruita del tutto dopo la guerra che, nella sua distruzione, ha riportato alla luce alcune vecchie strutture di un edificio di epoca medievale, forse dedicato a San Francesco. Si suppone che accanto alla chiesa ci fosse anche un convento. Oggi l’interno della chiesa è composto da una navata unica a croce latina. In una delle cappelle laterali è presente la statua di Sant’Antonio da Padova, che viene celebrato annualmente il 13 giugno con festeggiamenti religiosi e civili. Di fattura pregiata anche l’altare marmoreo. All’esterno della chiesa è possibile anche ammirare una parete composta da alcuni frammenti antichi recuperati dal vecchio campanile. Da visitare anche il Teatro Comunale Alessandro Manzoni che dal 1875 al 1943, fu centro propulsore della cultura della città e dintorni, non solo per gli spettacoli di qualità, ma anche per convegni e conferenze. Purtroppo, anche questo edificio storico è stato distrutto dalla guerra. Oggi, nell’area, si trova l’organismo architettonico adibito a sala polivalente di circa 700 posti. A Cassino spicca la Rocca Janula che domina l’odierna città, mentre il centro ha una isola pedonale ideale per passeggiate tra shopping e visite culturali. Ogni terza domenica del mese c’è la possibilità di assistere al mercatino dell’antiquariato. Molte le serate di piazza in ogni periodo dell’anno con iniziative, kermesse ed eventi. Numerosi i locali, i ristoranti e le aziende agricole dove gustare i piatti tipici del Basso Lazio. Terme Varroniane Per unire visite storiche al relax e al green, ecco le Terme Varroniane, immerse nel verde nella zona di Monticello, vicino la stazione ferroviaria di Cassino. Situate in un parco naturale-termale nato nel dopoguerra nei pressi della villa di Marco Terenzio Varrone, erudito scrittore latino, nelle terme confluiscono le acque del fiume Rapido, che sgorgano insieme a migliaia di sorgenti che generano uno dei rami del fiume Gari. Un parco ricco di vegetazione, con suggestivi salici piangenti. Troverete uno stabilimento idropinico, la sala congressi e banchetti, l’area concerti ed il camping internazionale, attrezzato con area pic-nic e per attività sportiva. Un paesaggio particolarmente suggestivo vi aspetta visitando Cassino, tra la celebre Abbazia, il centro storico e il verde lussureggiante nei dintorni. Pronti per la gita? Dalle terme all’Abbazia, dal centro storico alla natura lussureggiante, ecco cosa non perdere durante una visita a Cassino, celebre città ciociara.
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GIORNATE FAI DI PRIMAVERA Il week end della delegazione di Locride e Piana a San Giorgio Morgeto
Nuovo post su italianaradio http://www.italianaradio.it/index.php/giornate-fai-di-primavera-il-week-end-della-delegazione-di-locride-e-piana-a-san-giorgio-morgeto/
GIORNATE FAI DI PRIMAVERA Il week end della delegazione di Locride e Piana a San Giorgio Morgeto
GIORNATE FAI DI PRIMAVERA Il week end della delegazione di Locride e Piana a San Giorgio Morgeto
R. & P.
Lo splendido paradosso della bellezza italiana è l’essere insieme quotidiana e straordinaria, a volte sontuosa ed esplicita, altre nascosta e ferita, ma sempre così profondamente nostra da definire chi siamo e ricordarci gli innumerevoli intrecci che hanno tessuto le nostre origini, lasciando impronte nel nostro patrimonio culturale quasi fossero indizi. Sabato 23 e domenica 24 marzo 2019 il FAI – Fondo Ambiente Italiano invita tutti a partecipare alle Giornate FAI di Primavera per guardare l’Italia come non abbiamo mai fatto prima. La Delegazione FAI della Locride e della Piana, guidata dal Capo Delegazione Titty Curinga, di concerto con i delegati cultura Giacomo Oliva e Margherita Milanesio, in sinergia con tutti i Delegati ed il Gruppo Fai Giovani, con il supporto del Sindaco Salvatore Valerioti e dell’intera Amministrazione del Comune ospitante, ha scelto, per l’edizione 2019, San Giorgio Morgeto, centro storico di particolare interesse urbanistico, storico e artistico, al cui vertice spiccano i resti del maestoso castello medievale. Il percorso, dal suggestivo titolo “Dalla croce alla spada. Itinerario nella storia di San Giorgio Morgeto”, prevede come prima tappa la visita al Convento dei Domenicani, tra i più grandi della Calabria, che, dopo circa un ventennio, verrà restituito alla comunità proprio in occasione delle GFP 2019 (al suo interno giovanissimi apprendisti Ciceroni illustreranno il presepe ivi collocato in maniera permanente), e all’annessa imponente Chiesa dell’Annunziata; si proseguirà quindi verso la Chiesetta di Sant’Antonio situata di fronte a Palazzo Florimo Ammendolea (solo esterno). Nella piazza principale si potrà ammirare la Fontana Bellissima risalente al 1664, antistante il Palazzo Milano, dopo aver superato il portale d’ingresso della chiesa palatina dedicata a San Giacomo (Arco Palatino). Si arriverà poi a Palazzo Oliva che accoglierà i visitatori al suo interno, dove verranno esposti antichi documenti, preziose opere e rari cimeli, e Palazzo Fazzari, grandioso palazzo settecentesco che si sviluppa in pianta irregolare. Passando dalla Chiesa Matrice dedicata all’Assunta, il percorso si concluderà al Castello, tipico esempio di architettura difensiva dell’ultimo periodo svevo.
L’evento, con il patrocinio di S.E. Mons. Francesco Milito, Vescovo della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, e la collaborazione del Parroco Don Antonio Sorrentino, si svolgerà nelle giornate di sabato 23 (ore 9.00 – 13.00 – ultimo ingresso 12.30) e domenica 24 marzo (orario continuato 10.00 – 17.00 – ultimo ingresso 16.30). I visitatori potranno avvalersi anche quest’anno di guide d’eccezione supportati dalla delegata scuola Daniela Circosta: saranno i 140 Apprendisti Ciceroni®, per questa edizione allievi dell’I.I.S. “V. Gerace” di Cittanova, D.S. Maria Antonella Timpano, coordinati dalle docenti Cutrì Maria Immacolata e Domenica Zangari, del Liceo Scientifico “M. Guerrisi” di Cittanova D.S. Angela Maria Colella, coordinati dalla prof. Luana De Santis, dei Licei “G. Rechichi” di Polistena e dell’I.C. di San Giorgio Morgeto D.S. Francesca Maria Morabito, coordinati dai docenti Rosa Anna Giovinazzo, Francesco Greco e Giovanni Staltari, i quali sapranno trasmettere, con le rispettive competenze, ai loro compagni e a tutti i visitatori l’amore per la storia della propria terra. Previste anche visite guidate in lingua inglese. A conclusione dell’evento, domenica 24 ore 18.00, all’interno del suggestivo chiostro del Convento dei Domenicani, la Banda della Città Metropolitana di Reggio Calabria, istituita dalla Reale Accademia Filarmonica di Gerace, si esibirà nel concerto “Metànoia”. Per chi lo gradisse, nella giornata di domenica sarà inoltre possibile usufruire di vari punti di ristoro. Giunta ormai alla 27ª edizione, la manifestazione si è trasformata in una grandiosa festa mobile per un pubblico vastissimo, che attende ogni anno di partecipare a questa straordinaria cerimonia collettiva, appuntamento irripetibile del nostro panorama culturale che a partire dal 1993 ha appassionato quasi 11 milioni di visitatori. Anno dopo anno le Giornate FAI di Primavera superano se stesse: questa edizione vedrà protagonisti 1.100 luoghi aperti in 430 località in tutte le regioni, grazie alla spinta organizzativa dei 325 gruppi di delegati sparsi in tutte le regioni – Delegazioni regionali, provinciali e Gruppi Giovani – e grazie ai 40.000 Apprendisti Ciceroni. Centinaia di siti e migliaia di persone che l’anima del FAI accende, prendendo per mano tutti e accompagnando gli italiani a specchiarsi nella stupefacente varietà del paese più bello, aprendo luoghi spesso inaccessibili ed eccezionalmente visitabili in questo weekend, durante il quale è possibile sostenere la Fondazione con un contributo facoltativo o con l’iscrizione. Le Giornate sono aperte a tutti, ma un trattamento di favore viene riservato agli iscritti FAI – e a chi si iscrive durante l’evento – a chi sostiene la Fondazione con partecipazione e concretezza. A loro saranno dedicate visite esclusive, corsie preferenziali ed eventi speciali, perché iscriversi al FAI è un gesto civile e al tempo stesso un beneficio: conviene a sé stessi e fa bene all’Italia. Ogni regione ha i propri appuntamenti, ogni località le sue sorprese e anche quest’anno il catalogo dei luoghi aperti a tutti è molto vario e ricco di proposte. Su www.giornatefai.it si trova l’elenco completo delle aperture. Sostieni la Fondazione con l’iscrizione, con un contributo facoltativo o, fino al 31marzo, invia un sms al 45584 per la campagna di raccolta fondi “Tu che puoi FAI”
R. & P. Lo splendido paradosso della bellezza italiana è l’essere insieme quotidiana e straordinaria, a volte sontuosa ed esplicita, altre nascosta e ferita, ma sempre così profondamente nostra da definire chi siamo e ricordarci gli innumerevoli intrecci che hanno tessuto le nostre origini, lasciando impronte nel nostro patrimonio culturale quasi fossero indizi. Sabato 23
Gianluca Albanese
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Festa di Sant’Antonio da Padova con Stefano Forcella e Claudio Dirani dei Modà in concerto a Cori con la tribute band VeraMente Modà
Appuntamento domenica 18 Giugno, alle ore 21:00, presso il Complesso Monumentale di San Francesco. Ingresso gratuito.
Come ogni anno, la domenica successiva al 13 Giugno (giorno della morte del Santo, 1231), la comunità corese festeggia Sant’Antonio da Padova, il «Martello degli Eretici». Portoghese di nascita (Lisbona, 1195), si trasferì in Italia dove morì (a Padova) dopo una vita di preghiera e penitenza; predicando ed insegnando; convertendo eretici, difendendo gli oppressi e soccorrendo i poveri. Trattava con rigore potenti e notabili che avrebbero dovuto guidare e proteggere i popoli, invece di inseguire il loro tornaconto. Nel 1221 incontrò San Francesco d’Assisi, durante il Capitolato Generale della Pentecoste. Papa Gregorio IX lo proclamò Santo dopo neppure un anno dalla morte.
Cornice delle celebrazioni il 500esco Complesso Monumentale di San Francesco. Chiesa, convento e chiostro furono costruiti in seguito ad un voto fatto dal Comune di Cori a due Frati Francescani intorno alla metà del ‘400, di erigere un monumento in favore del Santo di Assisi, affinché con le preghiere e l’opera dei francescani perdurasse la pace tra le fazioni. Il Convento fu consegnato ai Frati nel 1526, insieme alla Chiesa, che si caratterizza per il suo splendido soffitto in legno a cassettoni dorati, stucchi e quadri di valore; la preziosissima pala dell’altare maggiore e il coro di noce intarsiato. Tanti i frati che hanno prestato il loro umile servizio presso quest’oasi religiosa, come Frà Silvestro, instancabile questuante e conosciutissimo guaritore di sciatica.
Il programma dei festeggiamenti religiosi e civili stilato dal Comitato organizzatore con il patrocinio del Comune di Cori prevede diversi appuntamenti. Innanzitutto le Sante Messe con benedizione e dono del pane di Sant’Antonio, la cui statua verrà portata in processione per le strade di Cori valle sabato 17, dalle ore 18:00, accompagnata dalla Banda Musicale di Frascati. Domenica 18, alle 21:00, il concerto ad ingresso gratuito di Stefano Forcella e Claudio Dirani, bassista e batterista dei Modà, accompagnati dalla tribute band VeraMente Modà: Tito Alfano (Voce), Luigi Di Berardino (Chitarra), Paolo Roberto Simoni (Chitarra), Antonio Natalini (Basso), Mario Santomaggio (Batteria/Sequenze). A seguire l’estrazione della lotteria e in chiusura lo spettacolo pirotecnico “Fuochi d’artificio in musica” offerto da OrtoCori.
Marco Castaldi
Addetto Stampa & OLMR
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Il messaggio per la Pace
Il messaggio per la Pace
Sulle pubbliche vie e piazze, sui sagrati o all’interno delle chiese, di conventi i tappeti di fiori lanciano un messaggio per la Pace PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nel chiostro del convento di Sant’Antonio dei Frati Minori Conventuali in via dell’Università il 10 aprile, Domenica delle Palme e di Pace, si è tenuto il flasmob Flowersofpeace, la manifestazione di Infioritalia. Nata…
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#chiostro del convento di Sant’Antonio#Comitato Cappella di San Ciro#Flowersofpeace#Frati Minori Conventuali#maestri infioratori#Portici
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Si quæris miracula
Un testo sorprendente in un latino ecclesiastico medievale lapidario, sentenzioso, ma scorrevole e di facile comprensione: Si quæris miracula di Stanislao Scognamiglio PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nella sala San Massimiliano Kolbe, interna al settecentesco chiostro del convento di Sant’Antonio di Padova, al civico 74 di via dell’Università della Portici règia, alle ore 20 di domenica…
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#comunità francescana del convento di Sant’Antonio#di Padova#Gennaro Becchimanzi#Giuliano da Spira#Maria Di Luglio#Portici#Si quæris miracula
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Ettore Sannino e il suo senso della vita
Ettore Sannino e il suo senso della vita
Dieci racconti, una metafora per rappresentare un viaggio alla scoperta del significato della vita, per darle un possibile senso di Ciro Santisola PORTICI – CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Alle ore 19:30 di venerdì 27 maggio, presso la sala Massimiliano Kolbe, interna al chiostro del convento francescano di Sant’Antonio di Padova, al civico 74 di via dell’Università in Portici, si terrà la…
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#Convento di Sant’Antonio di Padova#Ettore Sannino#Giugno al Chiostro#libro#Portici#Un possibile senso della vita
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L’infiorata per San Giacomo
L’infiorata per San Giacomo
Infiorata, prima realizzazione porticese del Tappeto Mondiale Giacobeo esposta domenica 25 luglio al chiostro del convento di Sant’Antonio di Stanislao Scognamiglio PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Fervono i preparativi per l’allestimento della prima realizzazione porticese del Tappeto Mondiale Giacobeo. Come già annunciato, l’evento si terrà la prossima domenica 25 luglio, nella…
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Una barca per Gesù Bambino
Una barca per Gesù Bambino
Siamo tutti sulla stessa barca… Coraggio, stretti insieme non avremo paura: è l’augurio dei padri conventuali di Sant’Antonio di Padova di Stanislao Scognamiglio PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nella suggestiva cornice del chiostro del convento di Sant’Antonio di Padova, in via dell’Università, n. 74 nella serata di domenica 21 dicembre si è tenuta l’inaugurazione del Presepe…
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Pescocostanzo è tra i borghi più belli d’Italia, a 1395 metri sul livello del mare, alle pendici della Majella e l’Altopiano delle Cinque Miglia. Rientra nella provincia de L’Aquila, in Abruzzo, e deve il suo particolare nome al basamento roccioso sul quale si è formato il centro originario (Pescus). Per quanto concerne il Costanzo che legò il proprio nome a quello del masso, non si hanno invece notizie certe. L’organizzazione urbanistica di Pescocostanzo è rigorosamente programmata, frutto di un lavoro operato per centinaia d’anni, a partire dal XVI secolo. Ogni chiesa, casa e scultura sono il frutto del lavoro di una “commissione edilizia”, per così dire, che ha regalato di generazione in generazione la propria idea di bellezza al mondo. Non vi è forzatura nei confronti della natura circostante, considerando come le case a schiera vadano ad adagiarsi docilmente sul territorio, con disposizione ben curata. Si crea un vero e proprio legame architettonico col paesaggio, che offre ai turisti una scenografia unica nel suo genere. Vi è corrispondenza, fino all’inverosimile, tra le forme della pietra e il ferro battuto dagli artigiani. Il tutto legato da una simbologia locale. Cosa vedere a Pescocostanzo Lo stile che caratterizza totalmente il borgo è un misto tra Barocco e Rinascimento. Posto piede nel centro storico, ci si potrà recare alla Chiesa di Gesù e Maria, così all’annesso Convento dei francescani. Una struttura realizzata nel 1611, con altari barocchi in marmo, sui quali spicca l’altare maggiore, disegnato da Cosimo Fanzago, autore inoltre del chiostro del convento (quadriportico). Immancabile una visita a Palazzo Sabatini, il cui pregevole fronte è ammirabile proseguendo su via Colecchi. Su uno dei lati si affaccia invece sulla ripida gradinata di via Colle dei Corvi. Luoghi che ci giungono intatti da altre epoche. Ambienti che consentono di respirare atmosfere vetuste, per un Palazzo dai tanti portali, decori in pietra e balconcini. Da qui si giunge in breve alla Collegiata di Santa Maria del Colle, realizzata tra il XIV e il XV secolo. Al suo interno vi sono opere d’arte di gran pregio, a partire dal soffitto a cassettoni dorato e dal dipinto che copre l’intera navata, realizzato da Carlo Sabatini nel 1680 circa. Luoghi dalla storia secolare che spiegano come Pescocostanzo sia un borgo visitato tutto l’anno. Da Palazzo Colecchi all’ex Monastero di Santa Scolastica, passando per Piazza Municipio. Fuori città inoltre è possibile godere dello splendore dell’Eremo di San Michele Arcangelo, sito in una grotta. Un borgo sospeso nel tempo, incastonato in un’area che attira visitatori anche d’inverno, grazie alle proprie piste da sci. Dove sciare a Pescocostanzo In pochi minuti si passa dal centro alle piste e gli impianti del Monte Calvario. Non sono necessarie lunghe tratte per ritrovarsi tra la neve, dove potersi cimentare nei propri sport preferiti e godere di straordinari panorami. Si potrà approfittare di una delle più belle piste da fondo d’Abruzzo, tra Pescocostanzo e Cansano, discendendo tra gli alberi secolari del Bosco di Sant’Antonio. Ci si ritrova a pochi chilometri dalle piste di Roccaraso, forse più famose ma di certo più affollate. Qui si potrà godere della pace di un luogo indimenticabile, pronto a entrare di diritto tra i preferiti di qualsiasi viaggiatore. Si potrà godere di una seggiovia quadriposto, che conduce comodamente dal Piazzale degli Sciatori fino al Rifugio, sito a 1729 metri. Questa è affiancata da un’altra seggiovia, biposto, fondamentale per lo sci alpino. Vi sono nove strutture in sequenza per uno snowpark con più linee di discesa e illuminazione notturna. Il luogo ideale per adulti, giovani e famiglie, con tanto di baby garden per i più piccoli, con giochi gonfiabili e un percorso di snowtubing. https://ift.tt/2rskLw4 Pescocostanzo, perla d’Abruzzo tra storia e piste da sci Pescocostanzo è tra i borghi più belli d’Italia, a 1395 metri sul livello del mare, alle pendici della Majella e l’Altopiano delle Cinque Miglia. Rientra nella provincia de L’Aquila, in Abruzzo, e deve il suo particolare nome al basamento roccioso sul quale si è formato il centro originario (Pescus). Per quanto concerne il Costanzo che legò il proprio nome a quello del masso, non si hanno invece notizie certe. L’organizzazione urbanistica di Pescocostanzo è rigorosamente programmata, frutto di un lavoro operato per centinaia d’anni, a partire dal XVI secolo. Ogni chiesa, casa e scultura sono il frutto del lavoro di una “commissione edilizia”, per così dire, che ha regalato di generazione in generazione la propria idea di bellezza al mondo. Non vi è forzatura nei confronti della natura circostante, considerando come le case a schiera vadano ad adagiarsi docilmente sul territorio, con disposizione ben curata. Si crea un vero e proprio legame architettonico col paesaggio, che offre ai turisti una scenografia unica nel suo genere. Vi è corrispondenza, fino all’inverosimile, tra le forme della pietra e il ferro battuto dagli artigiani. Il tutto legato da una simbologia locale. Cosa vedere a Pescocostanzo Lo stile che caratterizza totalmente il borgo è un misto tra Barocco e Rinascimento. Posto piede nel centro storico, ci si potrà recare alla Chiesa di Gesù e Maria, così all’annesso Convento dei francescani. Una struttura realizzata nel 1611, con altari barocchi in marmo, sui quali spicca l’altare maggiore, disegnato da Cosimo Fanzago, autore inoltre del chiostro del convento (quadriportico). Immancabile una visita a Palazzo Sabatini, il cui pregevole fronte è ammirabile proseguendo su via Colecchi. Su uno dei lati si affaccia invece sulla ripida gradinata di via Colle dei Corvi. Luoghi che ci giungono intatti da altre epoche. Ambienti che consentono di respirare atmosfere vetuste, per un Palazzo dai tanti portali, decori in pietra e balconcini. Da qui si giunge in breve alla Collegiata di Santa Maria del Colle, realizzata tra il XIV e il XV secolo. Al suo interno vi sono opere d’arte di gran pregio, a partire dal soffitto a cassettoni dorato e dal dipinto che copre l’intera navata, realizzato da Carlo Sabatini nel 1680 circa. Luoghi dalla storia secolare che spiegano come Pescocostanzo sia un borgo visitato tutto l’anno. Da Palazzo Colecchi all’ex Monastero di Santa Scolastica, passando per Piazza Municipio. Fuori città inoltre è possibile godere dello splendore dell’Eremo di San Michele Arcangelo, sito in una grotta. Un borgo sospeso nel tempo, incastonato in un’area che attira visitatori anche d’inverno, grazie alle proprie piste da sci. Dove sciare a Pescocostanzo In pochi minuti si passa dal centro alle piste e gli impianti del Monte Calvario. Non sono necessarie lunghe tratte per ritrovarsi tra la neve, dove potersi cimentare nei propri sport preferiti e godere di straordinari panorami. Si potrà approfittare di una delle più belle piste da fondo d’Abruzzo, tra Pescocostanzo e Cansano, discendendo tra gli alberi secolari del Bosco di Sant’Antonio. Ci si ritrova a pochi chilometri dalle piste di Roccaraso, forse più famose ma di certo più affollate. Qui si potrà godere della pace di un luogo indimenticabile, pronto a entrare di diritto tra i preferiti di qualsiasi viaggiatore. Si potrà godere di una seggiovia quadriposto, che conduce comodamente dal Piazzale degli Sciatori fino al Rifugio, sito a 1729 metri. Questa è affiancata da un’altra seggiovia, biposto, fondamentale per lo sci alpino. Vi sono nove strutture in sequenza per uno snowpark con più linee di discesa e illuminazione notturna. Il luogo ideale per adulti, giovani e famiglie, con tanto di baby garden per i più piccoli, con giochi gonfiabili e un percorso di snowtubing. Pescocostanzo è una località abruzzese ricca di monumenti storici e religiosi, dove in inverno si può sciare in uno dei tanti impianti disponibili.
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Da “Song allergico ‘e fravole” a “Tengo na voglia e’ Natale”: il genio di Ernesto A Foria supera ogni limite sfociando in “Scamazzeme”…
di Stanislao Scognamiglio
Lanciata nel 2015, Abbracciame, un bellissimo singolo interpretato dal cantautore Andrea Sannino, brano composto con il maestro Mauro Spenillo, a furor di popolo, entrato «… nell’olimpo della canzone napoletana contemporanea», non è sfuggito all’attenzione dell’artista Peppe Maiulli, in arte Ernesto A Foria.
L’ineguagliabile cabarettista partenopeo, parodiando il testo della popolarissima canzone, ha composto un suo pezzo dal titolo Scamazzame.
Nella versione originaria, come da titolo, rivolgendo alla donna amata dolcissime parole, il protagonista le chiede di rendergli «..., il gesto più istintivo dell’amore: l’abbraccio».
Nella parodia, parafrasando la sua storia d’amore, anziché chiedere all’amata d’abbracciarlo, l’interprete la invita a schiacciarlo, invocando «… scamazzame cchiu forte».
Scritta e cantata, non poteva mancare certo il videoclip.
Così, dopo aver esordito nella regia con la produzione di remake Song allergico ‘e fravole e Tengo na voglia e’ Natale, girati e diffusi per dar sostegno all’iniziativa filantropica dei Frati Minori Conventuali della Provincia monastica napoletana, finalizzata alla costrizione di una Casa Alloggio per ospitare i genitori dei bambini degenti presso il presidio ospedaliero pediatrico Santobono di Napoli, il giornalista e social media manager freelance Roberto Sdino ha voluto nuovamente cimentarsi nella regia, dirigendo il suo terzo video Scamazzame.
Alla registrazione del video, hanno contribuito: Ernesto A Foria, interprete di se stesso, gli attori Ernesto Cataldo, maggiordomo e pianista, Giò Napoli, body guard, la performer Carmen Famiglietti.
Alla riprese, girate all’interno del Chiostro del Convento di Sant’Antonio in Portici, ha costantemente presenziato il Maestro Bruno Lanza, indimenticabile creativo autore-musicista di composizioni cabarettistiche (Maradona è meglio ‘e Pelè) e di insuperabili canzoni napoletane (Mente e Cuore) e in lingua (Incanto).
La realizzazione del video Scamazzame, ottenuta con la prestazione del tutto amichevole degli interpreti e con l’impegno dell’intera equipe tecnica della ’O Miracolo Prod., come ha sottolineato il regista, rappresenta l’atto ufficiale della nascita di una Casa di produzione.
Ricominciamo da tre: visto il successo riscosso dai primi due video, continua il regista, augurando a quest’ultimo lavoro la stessa riuscita dei precedenti, ci auguriamo di tornare presto in scena con nuove proposte.
Circa la scelta della località dove girare, il creatore di “illusioni musicali” Ernesto A Foria, ha posto in risalto che la scelta è caduta sullo storico chiostro del convento porticese, «… perché non c’è stato nessun altro posto disponibile, ma e soprattutto, per la squisita accoglienza riservataci dalla Comunità francescana».
Dal canto suo il Maestro Bruno Lanza, in una semiseria mini-intervista, oltre a riferire il suo personale giudizio sulla Casa di produzione, alla domanda come giudica il Maestro Ernesto A Foria, ha esordito: «… Ernesto A Foria? Una brava persona alla continua ricerca di sé stesso! Un giovane che si farà da solo!».
Il video, con l’intervento di graditi ospiti a sorpresa, allo ore 19.45 di lunedì 13 luglio, è stato lanciato «… In mondovisione da Helsinki(n) (isole comprese)».
Per quanto volessero godere dell’ascolto del nuovo pezzo, a pochi minuti dal lancio già diventato cult, basterà collegarsi alla pagina ufficiale di Ernesto A Foria su Facebook o al canale Youtube..
Collegatevi a https://m.youtube.com/watch?v=ZFAEeT87XlQ#menue: «… la vostra esistenza… cambierà!».
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Scamazzeme: Ernesto A Foria no limits Da "Song allergico 'e fravole" a "Tengo na voglia e' Natale": il genio di Ernesto A Foria supera ogni limite sfociando in "Scamazzeme"...
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Presentazione del libro Portici lapidaria
Presentazione del libro Portici lapidaria
COMUNICATO STAMPA
A conclusione della rassegna “Giugno al Chiostro” al Convento di Sant’Antonio di Padova in via dell’Università n.74 – Portici (NA) sabato 5 ottobre alle ore 20 si terrà la presentazione dell’ultimo libro di Stanislao Scognamiglio “Portici lapidaria”
Portici( NA), 4 ottobre 2019 – La comunità dei Frati Minori Conventuali la cittadinanza alla presentazione del libro Portici…
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La solennità di San Francesco al Convento di Sant’Antonio
La solennità di San Francesco al Convento di Sant’Antonio
Il Poverello di Assisi celebrato al Convento di Sant’Antonio convento nella ricorrenza del centenario della rifondazione della Provincia di Napoli dei Frati Minori Conventuali
di Ciro Santisola
PORTICI (NA) – Ormai, fa parte dei ricordi la fase estiva della passerella teatrale e musicale Giugno al Chiostro, per la prima volta, protrattasi sino a settembre.
L’eccezionale kermesse, giunta…
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Un gradito ritorno, Gianni Aversano con Napule: spade, ammore, resate e devuzione
Un gradito ritorno, Gianni Aversano con Napule: spade, ammore, resate e devuzione
Al convento di sant’Antonio di Padova il poliedrico artista Gianni Aversano con Napule: spade, ammore, resate e devuzione
di Stanislao Scognamiglio
PORTICI (NA) –Tra le settecentesche mura del chiostro del convento di sant’Antonio di Padova, in via dell’Università sabato 20 luglio alle 2.30 sarà di scena Gianni Aversano con Napule: spade, ammore, resate e devuzione.
Uno spettacolo canoro…
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