#comunità francescana del convento di Sant’Antonio
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Si quæris miracula
Un testo sorprendente in un latino ecclesiastico medievale lapidario, sentenzioso, ma scorrevole e di facile comprensione: Si quæris miracula di Stanislao Scognamiglio PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nella sala San Massimiliano Kolbe, interna al settecentesco chiostro del convento di Sant’Antonio di Padova, al civico 74 di via dell’Università della Portici règia, alle ore 20 di domenica…
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#comunità francescana del convento di Sant’Antonio#di Padova#Gennaro Becchimanzi#Giuliano da Spira#Maria Di Luglio#Portici#Si quæris miracula
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È stata accolta ieri sera nella chiesa di San Francesco, sulle parole dell’Akathistos, la comunità francescana interobbedienziale di Rieti. E il testo profondo dell’inno che illumina il mistero della Madre di Dio è sembrato davvero l’ideale per avviare l’esperimento che vede riunite le tre famiglie francescane nella compresenza di un frate minore, di un frate cappuccino e di un frate conventuale. E non solo perché Maria è Regina e Patrona dell’ordine Serafico, ma anche perché il testo dell’Akathistos è un segno di unità, un frutto maturo della tradizione più antica della Chiesa ancora indivisa delle origini. Il canto intonato dalla Schola Cantorum Chiesa di Rieti, è dunque risuonato alla perfezione con un evento che secondo i ministri provinciali dei tre ordini rappresenta il frutto profetico «di un cammino che sottolinea il primato del Vangelo, la cui gioia attende la nostra società convulsa e assetata di Dio».
Un frutto fortemente desiderato dal vescovo Domenico, che lo ha accolto come un grande dono, «un dono per nulla scontato in tempi in cui ovunque i conventi si chiudono e si va verso la razionalizzazione delle presenze». Un dono per la città e la diocesi di Rieti, che aggiunge un valore in più «in questa Valle Santa in cui Francesco ha vissuto, pregato, sofferto, amato». Un dono da ricevere a cuore aperto, come un aiuto alla riscoperta del Francesco più originario, «di un carisma di cui noi sentiamo di dover custodire e raccontare la memoria».
Non a caso, mons Pompili ha presentato padre Antonio, padre Marcello e padre Luigi a partire dalla Regola non bollata e dal significato di «minore», che è «la grande scoperta che fa Francesco». La sua ricerca lo porta dall’essere un ricco benestante alla conversione, «ma nella Chiesa ritrova qualcosa di simile ai condizionamenti sociali e culturali che credeva di aver definitivamente abbandonato». Per questo Francesco «decide di vivere senza nessuna proprietà, di essere illetterato pur avendo una certa cultura di base»: la minorità è far cadere gli schermi, eliminare le distanze, è ciò che permette di vivere insieme a un fratello e non da solo. E di questa scoperta, che decide della vita di Francesco, il vescovo ha indicato un riflesso proprio nel lungo canto dell’Akathistos, che attraverso Maria parla di Dio che si fa piccolo, di Dio che si fa uomo.
I tre frati della Comunità interobbedienziale reatina sono dunque stati chiamati dal vescovo a vivere la minorità come «piccoli semi», da cui possa germogliare per tutti l’incontro con Dio, con gli altri, con il creato. Un risultato possibile attraverso «l’ascolto e la riconciliazione» e poi grazie alla disponibilità verso i più fragili. Per questo mons Pompi ha raccomandato ai padri la Mensa di Santa Chiara e le monache che ospitano l’opera nel proprio convento, tornate da poco a vivere in città, ma anche i malati dell’hospice di san Francesco e «tutti quelli che busseranno alla vostra porta di san Rufo». Il tutto, senza dimenticare la cura per la chiesa di San Francesco e per la Pia Unione Sant’Antonio di Padova, «che da oggi non avrà un semplice cappellano, ma una cappellania, perché la bella esperienza del Giugno antoniano possa allargarsi a tutto l’anno e diventare una possibilità di evangelizzazione, di testimonianza cristiana».
Foto di Paolo Cesarini
Avviata a Rieti la Comunità interobbedienziale. Il vescovo: «Siate minori per lasciare spazio a Dio» È stata accolta ieri sera nella chiesa di San Francesco, sulle parole dell’Akathistos, la comunità francescana interobbedienziale di Rieti.
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Da “Song allergico ‘e fravole” a “Tengo na voglia e’ Natale”: il genio di Ernesto A Foria supera ogni limite sfociando in “Scamazzeme”…
di Stanislao Scognamiglio
Lanciata nel 2015, Abbracciame, un bellissimo singolo interpretato dal cantautore Andrea Sannino, brano composto con il maestro Mauro Spenillo, a furor di popolo, entrato «… nell’olimpo della canzone napoletana contemporanea», non è sfuggito all’attenzione dell’artista Peppe Maiulli, in arte Ernesto A Foria.
L’ineguagliabile cabarettista partenopeo, parodiando il testo della popolarissima canzone, ha composto un suo pezzo dal titolo Scamazzame.
Nella versione originaria, come da titolo, rivolgendo alla donna amata dolcissime parole, il protagonista le chiede di rendergli «..., il gesto più istintivo dell’amore: l’abbraccio».
Nella parodia, parafrasando la sua storia d’amore, anziché chiedere all’amata d’abbracciarlo, l’interprete la invita a schiacciarlo, invocando «… scamazzame cchiu forte».
Scritta e cantata, non poteva mancare certo il videoclip.
Così, dopo aver esordito nella regia con la produzione di remake Song allergico ‘e fravole e Tengo na voglia e’ Natale, girati e diffusi per dar sostegno all’iniziativa filantropica dei Frati Minori Conventuali della Provincia monastica napoletana, finalizzata alla costrizione di una Casa Alloggio per ospitare i genitori dei bambini degenti presso il presidio ospedaliero pediatrico Santobono di Napoli, il giornalista e social media manager freelance Roberto Sdino ha voluto nuovamente cimentarsi nella regia, dirigendo il suo terzo video Scamazzame.
Alla registrazione del video, hanno contribuito: Ernesto A Foria, interprete di se stesso, gli attori Ernesto Cataldo, maggiordomo e pianista, Giò Napoli, body guard, la performer Carmen Famiglietti.
Alla riprese, girate all’interno del Chiostro del Convento di Sant’Antonio in Portici, ha costantemente presenziato il Maestro Bruno Lanza, indimenticabile creativo autore-musicista di composizioni cabarettistiche (Maradona è meglio ‘e Pelè) e di insuperabili canzoni napoletane (Mente e Cuore) e in lingua (Incanto).
La realizzazione del video Scamazzame, ottenuta con la prestazione del tutto amichevole degli interpreti e con l’impegno dell’intera equipe tecnica della ’O Miracolo Prod., come ha sottolineato il regista, rappresenta l’atto ufficiale della nascita di una Casa di produzione.
Ricominciamo da tre: visto il successo riscosso dai primi due video, continua il regista, augurando a quest’ultimo lavoro la stessa riuscita dei precedenti, ci auguriamo di tornare presto in scena con nuove proposte.
Circa la scelta della località dove girare, il creatore di “illusioni musicali” Ernesto A Foria, ha posto in risalto che la scelta è caduta sullo storico chiostro del convento porticese, «… perché non c’è stato nessun altro posto disponibile, ma e soprattutto, per la squisita accoglienza riservataci dalla Comunità francescana».
Dal canto suo il Maestro Bruno Lanza, in una semiseria mini-intervista, oltre a riferire il suo personale giudizio sulla Casa di produzione, alla domanda come giudica il Maestro Ernesto A Foria, ha esordito: «… Ernesto A Foria? Una brava persona alla continua ricerca di sé stesso! Un giovane che si farà da solo!».
Il video, con l’intervento di graditi ospiti a sorpresa, allo ore 19.45 di lunedì 13 luglio, è stato lanciato «… In mondovisione da Helsinki(n) (isole comprese)».
Per quanto volessero godere dell’ascolto del nuovo pezzo, a pochi minuti dal lancio già diventato cult, basterà collegarsi alla pagina ufficiale di Ernesto A Foria su Facebook o al canale Youtube..
Collegatevi a https://m.youtube.com/watch?v=ZFAEeT87XlQ#menue: «… la vostra esistenza… cambierà!».
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Scamazzeme: Ernesto A Foria no limits Da "Song allergico 'e fravole" a "Tengo na voglia e' Natale": il genio di Ernesto A Foria supera ogni limite sfociando in "Scamazzeme"...
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Damadakà, un Viaggio a Sud
Damadakà, un Viaggio a Sud
I Damadakà vanno a “scuola” dagli anziani per apprendere le forme di suono, canto e ballo durante i rituali e le feste religiose
PORTICI (NA) – La comunità francescana dei Frati Minori Conventuali e La Cetra Angelica Onlus sono lieti di invitare tutti allo spettacolo Viaggio a Sud | Damadakà in concerto che si terrà sabato 13 luglio alle ore 20.30 nel Chiostro del convento di Sant’Antonio di…
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