#chi sono i canonici regolari
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Chi sono i canonici regolari/Who are the regular canons
Canonico è un aggettivo ormai entrato a far parte del linguaggio comune: tutto ciò che si attiene scrupolosamente alle regole è canonico. Tutto quello che sfugge all’anomalia, segue un percorso prestabilito e si svolge in modo regolare è canonico perché si attiene a un canone, ovvero a una serie di norme stabilite e codificate. Cos’è quindi un canonico regolare? Queso termine, usato per definire…
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L'inquisizione in Italia. I movimenti catari. Le prime notizie
L'INQUISIZIONE IN ITALIA
I movimenti catari
Nel secolo XII presero vita alcun movimenti religiosi dissidenti che durarono molto più a lungo, sollevarono l'interesse di una parte e i timori maggiore parte della società cristiana: i catari e valdesi. Le loro vicende sono molto studiate, perché e fonti storiche sono carenti e discontinue e chiaramente partigiane, non solo per il periodo iniziale, ma anche per quanto riguarda l'effettiva diffusione l'organizzazione interna, gli aspetti dottrinali, i contatti con esperienze analoghe precedenti o contemporanee.
Le prime notizie
Già poco prima della metà del secol XII si ha notizia della presenza in Colonia di due tipi di gruppi dissenzienti, Evervino di Steinfeld scrisse a Bernardo di Clairvaux: un gruppo si può far rientrare nella tipologia pauperistico-evangelica, perché mirava a una riforma del clero, criticava alcune dottrine in genere marginali e non aveva una propria consapevolezza istituzionale; mentre l'altro si richiamava esplicitamente agli apostoli, aveva una comunità strutturata in auditori, credenti ed eletti, con la larga partecipazione di donne, viveva la propria esperienza religiosa in antagonismo alla Chiesa, con sacramenti propri e segreti, senza il battesimo dell'acqua, ma con il battesimo in Spirito Santo e fuoco, e seguiva una rigida morale che rifiutava i cibi derivati da una unione sessuale. Il canonico così premostretense così lo descriveva:
Essi dicono che la chiesa è soltanto presso loro, essi seguuono con coerenza le vestigia del Cristo e rimangono i veri imitatori della vita apostolica, perché non cercano le cose che sono nel mondo: così come Cristo non ebbe possessi, né ai suoi discepoli concesse di averne. Voi invece aggiungete casa a casa e campo a campo e cercste le cose che sono di questo mondo: così che anche coloro che sono ritenuti tra voi i più perfetti, come i monaci e i canonici regolari, bbenché non posseggano queste cose in proprio ma in comune, tuttavia tutte queste cose possiedono.>> Di loro stessi dicono. <<Noi poveri di Cristo, senza una sede stabile, fuggendo di città in città; come agnelli in mezzo ai lupi, siamo perseguitati come furono gli apostoli e i martiri, conducendo una vita santa e durissima nel digiuno e nell'astinenza, pereverando giorno e notte in preghiera e lavori, e da questi ricerchiamo unicamente il necessario per vivere. Noi sopportiamo ciò perché non siamo del mondo: voi invece che amate il mondo, avete pace con il mondo perché siete del mondo>>.
Questo secondo gruppo ha degli elementi dottrinali che gli storici valutano essere dualistici: alla fine solo gli eretici del secondo gruppo vennero messi al rogo da laici zelanti. Tra gli anni '50 e '60 del secolo XII inoltre si ebbero vari altri episodi ereticali di stampo dualistico, che preoccuparono le autorità religiose locali a Rouene nella Francia del Nord, a Tolosa, Verfeil e Albi in Provenza e a Colonia in Renania. Mentre nel Mezzogiorno francese Bernardo di Clairvaux cercava di convincere con la predicazione gli eretici che seguivano il monaco Enrico e i cristiani dualisti, altri cinque cristiani dualisti furono scoperti verso il 1143 a Colonia, furono interrogati a lungo dall'autorità ecclesiastica e infien consegati all'autorità secolare. che li bruciò sul rogo. Ecberto di Schönau ne pparlò a lungoo nei Sermones contra catharos e li dipinse come manichei, ricorrendo alle opere antimanichee di Agostino. Nelle condanne a morte di Soissons nel 1114, di Liegi nel 1135 e di Colonia nel 1143 si nota come quelli che all'apparenza sembrano interventi spontanei del popolo per proteggere la vera fede risultino invece conflitti giurisdizionali tra le autorità politiche e quelle ecclesiastiche rivolti a stabilire chi avesse il potere di giustificare gli eretici: i dissidenti non furono impulsivamente messi a morte dalla gente, ma in seguito a decisioni prese meditatamente da chi governava la società.
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