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«C’è un bambino in ognuno di noi», la filastrocca di Mimmo Mòllica nella «Giornata dell’Infanzia e dell’Adolescenza»
«C’è un bambino in ognuno di noi», filastrocca di Mimmo Mòllica, è un contributo per la «Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza», che si celebra il 20 novembre di ogni anno, con l’obiettivo di promuovere e favorire il miglioramento del b
«C’è un bambino in ognuno di noi», filastrocca di Mimmo Mòllica, è un contributo per la «Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza», che si celebra il 20 novembre di ogni anno, con l’obiettivo di promuovere e favorire il miglioramento del benessere dell’infanzia. Celebriamo i diritti dei bambini attraverso azioni e iniziative in grado di contribuire alla costruzione di mondo…
#Alessandria today#bambini e diritti#benessere dei bambini#celebrazione ONU#Convenzione sui diritti dell’infanzia#curiosità dei bambini#curiosità e domande#dichiarazione dei diritti del fanciullo#diritti dell’infanzia#educare alla meraviglia#educazione alla sorpresa#educazione all’apprendimento#educazione alle emozioni#educazione familiare#educazione scolastica#emozioni nei bambini#filastrocca educativa#filastrocca per bambini#Giornata dell’Adolescenza#Giornata dell’Infanzia#Giornata Internazionale#giornata mondiale infanzia#giovani e infanzia#Google News#infanzia e futuro#insegnare emozioni#italianewsmedia.com#migliorare il futuro dei bambini#Mimmo Mòllica#ONU
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È l’atteggiamento dell’avvocaticchio che difende il cliente perseguitato dalla malasorte e delle cospirazioni, provando a trovare delle giustificazioni persino per il tunnel trovato sotto la sede dell’Unrwa
Il pacifismo negazionista che reclama prove più solide a documentazione della joint venture Onu-Hamas sta ricorrendo con pochissima convinzione e quasi di malavoglia a quel povero argomento di difesa. Perché in realtà dietro alle petizioni escusatorie che gridano allo scandalo per l��ultima trovata denigratoria di marca sionista spinge la genuinità di una pretesa diversa: e cioè poter dire senza tante storie che ben vengano quelle compromissioni, visto che dopotutto sostengono una militanza che non solo può vantare ottime ragioni ma inoltre, come si spiega da Pretoria ai college depending on the context, si limita a resistere a settantacinque anni di apartheid dell’entità genocidiaria.
C’è imbarazzo, per così dire. Confusione comunicazionale, diciamo così. Un po’ è l’atteggiamento del querulo avvocaticchio che difende il cliente perseguitato dalla malasorte e delle cospirazioni della schiatta usuraia («nnucenti l’arristaru!»); un po’ è la fregola che si imbavaglia per non dar fuori la roba vera, il proclama finalmente disinibito che rivendica non solo l’impunità ma la celebrazione democratico-umanitaria del circuito cablato dei terroristi sotto il culo dei dipendenti Unrwa (l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi).
Hai un bel dire che quei server smistavano dati per la compilazione delle mappe adoperate il 7 ottobre per non sbagliare l’entrata nel kibbutz sionista: si trattava pur sempre, e anche in quel caso, della comprensibile tolleranza nei confronti di un’organizzazione che, come spiegano le avvocate farlocche e le usurpatrici di titoli diplomatici, rappresenta pur sempre una soda forza sociale, anche un pizzico progressista, che ha il diritto di opporsi alle prepotenze israeliane mentre l’Europa e gli Stati Uniti soggiogati dalla lobby giudaica guardano dall’altra parte.
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Ginevra, ONU: L’arte italiana celebra i Diritti Umani al Palazzo delle Nazioni
Emilio Isgrò: Enciclopedia Treccani, Vol. nn. II (Dinastia), IX (Radici), XIX (Italia), 1970, 3 inchiostri su libro su scatola di legno e plexiglas, cm 60 x 112 x 40 cad. Collezione Peruz. Ph. Courtesy Archivio Emilio Isgrò ARTE ITALIANA E DIRITTI UMANI Nell’ambito della celebrazione del 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani Ginevra, Palazzo delle Nazioni 4…
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Il 1° Dicembre a Palermo gli “Stati Generali sulle Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo in Sicilia”
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Venerdì 1° dicembre, presso Palazzo dei Normanni a Palermo, si terranno gli "Stati Generali sulle Disabilità Intellettive e disturbi del Neurosviluppo in Sicilia", promossi da Anffas Nazionale in collaborazione con Anffas Sicilia. L'evento vedrà la partecipazione del Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli e del presidente nazionale della Fish, avvocato Vincenzo Falabella. Gli incontri affronteranno le specificità del territorio siciliano, coinvolgendo istituzioni, amministrazioni, rappresentanze sindacali, famiglie e persone con disabilità. L'iniziativa sottolinea il ruolo crescente del Terzo Settore nelle relazioni istituzionali e ribadirà i diritti delle persone con disabilità intellettive e del neurosviluppo in Sicilia. L'evento a Palermo è parte di un percorso nazionale che culminerà negli Stati Generali nazionali nel 2025. Inoltre, celebrerà la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità il 3 dicembre, con il tema "Uniti nell’azione per tutelare e raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile". Gli Stati Generali contribuiranno a costruire un percorso per affermare e esigere i diritti in Sicilia in modo più efficace. Ecco il comunicato: Si svolgeranno venerdì 1° dicembre a Palermo a Palazzo dei Normanni (Sala “Piersanti Mattarella”, piazza del Parlamento 1) gli “Stati Generali sulle Disabilità Intellettive e disturbi del Neurosviluppo in Sicilia” su iniziativa di Anffas Nazionale, in collaborazione con Anffas Sicilia, con l’obiettivo fare il punto sulle tematiche e le politiche concernenti, appunto, le disabilità intellettive e i disturbi del neurosviluppo. Sarà presente ai lavori, fra gli altri rappresentanti istituzionali, il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli e prenderà altresì parte ai lavori il presidente nazionale della Fish – Federazione Italiana Superamento Handicap, avvocato Vincenzo Falabella. Si affronteranno, in particolare, le specificità del territorio, attraverso un dialogo e un confronto con le istituzioni, le amministrazioni, le rappresentanze sindacali e soprattutto, con le famiglie e le persone con disabilità, allo scopo di focalizzare i punti di forza e i punti deboli della realtà siciliana. L’iniziativa è tesa a sottolineare il nuovo ruolo e protagonismo che assume il Terzo Settore nelle relazioni con le istituzioni e sarà anche l’occasione per ribadire quali sono i diritti delle persone con disabilità intellettive e del neurosviluppo e il loro livello di esigibilità in Sicilia, dando voce, oltre che agli esperti, anche alle altre associazioni di settore con cui Anffas si relaziona. La Giornata in programma a Palermo è, inoltre, tappa di un percorso virtuoso che vedrà progressivamente coinvolte tutte le regioni d’Italia, per culminare all’organizzazione degli Stati Generali sulle Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo a livello nazionale nel 2025, nonché supportare analoga iniziativa di Fish Nazionale che a sua volta andrà a celebrare gli Stati Generali di tutte le disabilità. L’evento, inoltre, come consuetudine di Anffas, sarà volto anche alla celebrazione concreta della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità che ricade ogni anno il 3 dicembre e il cui tema quest’anno è “Uniti nell’azione per tutelare e raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per, con e da parte delle persone con disabilità”. Progetto individuale di vita, autodeterminazione, Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità, integrazione socio-sanitaria, modello di disabilità fondato sul rispetto dei diritti umani e sulla qualità della vita, sono alcuni tra i temi di questi Stati Generali, che perseguono, quindi, l’obiettivo di contribuire a costruire un percorso, grazie al quale affermare ed esigere i diritti in Sicilia con minore fatica rispetto a quanto avvenuto fino ad ora. “Gli Stati Generali del 1° dicembre – sottolinea Giuseppe Giardina, Presidente di Anffas Sicilia – saranno un appuntamento fondamentale per il movimento delle persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, perché se da un lato sarà l’occasione per fornire una panoramica d’insieme sulla situazione attuale nella Regione Siciliana, dall’altro è un passo importante per rendere realmente concrete le previsioni sancite dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Il movimento delle persone con disabilità auspica, quindi, che l’Intero mondo politico-istituzionale voglia e sappia cogliere l’opportunità di questo importante momento di confronto e partecipazione”. “Questo appuntamento segna il continuum con gli Stati Generali Disabilità e Salute del giugno scorso organizzati da Anffas Campania, in collaborazione con Fish Campania, e indica la chiara e decisa volontà di Anffas tutta nel proseguire questo importantissimo percorso volto a fare il punto su tutto il contesto italiano per ciò che concerne la condizione delle persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo e dei loro familiari in tutti gli ambiti che le riguardano, con l’obiettivo di vedere applicata realmente la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità su tutto il territorio italiano”: così dichiara Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas Read the full article
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Dagli accordi di Oslo sono stati fatti sistematici tentativi di de-politicizzare l’attivismo per i diritti delle donne in Palestina
Benché la Giornata Internazionale della Donna abbia le proprie radici nei movimenti di base rivoluzionari e anti-capitalisti delle donne, nel Sud del mondo la sua celebrazione è appannaggio di settori dell’ONU e delle Ong. L’occasione è spesso sfruttata per rafforzare certe narrazioni di sviluppo dei diritti delle donne e per raccogliere fondi per i progetti.
In Palestina quest’anno le agenzie ONU, varie organizzazioni internazionali e Ong locali hanno lanciato una campagna durata una settimana chiamata “I miei diritti, il nostro potere”, intesa a “sensibilizzare sui diritti umani fondamentali delle donne” e in particolare sulla violenza domestica. Si è concentrata su cinque aree di interesse: il diritto ad una vita senza violenza, il diritto ad avere giustizia, il diritto a chiedere aiuto, il diritto a pari opportunità e il diritto alla libertà di scelta.
Tuttavia nel messaggio della campagna gli organizzatori hanno fatto una palese omissione: non hanno menzionato l’occupazione israeliana della Cisgiordania e di Gaza come il principale fattore che contribuisce alle violazioni dei diritti commesse contro le donne palestinesi. Le parole “occupazione” o “Israele” non si trovano da nessuna parte nel comunicato stampa e nei materiali della campagna.
Quindi, dovremmo credere che le donne palestinesi siano in grado di ottenere giustizia e una vita libera dalla violenza nel contesto di un continuo progetto israeliano di pulizia etnica e di cancellazione di una cultura?
Chiaramente questa omissione non è un errore o una svista, ma riflette piuttosto una tendenza evidente nel discorso della comunità internazionale di aiuti e donatori che parla di “problemi” e “barriere” nel campo dei diritti delle donne come se tutto ciò avvenisse in un vuoto politico.
In Palestina questa tendenza si è acuita dopo gli accordi di pace di Oslo, che sono serviti da catalizzatore della de-politicizzazione della Palestina. Venticinque anni fa Oslo introdusse una nuova cornice per la “pace” e la “costruzione dello Stato”, che non solo ha danneggiato il progetto di liberazione dei palestinesi, ma ha anche innescato una fondamentale trasformazione della società civile palestinese.
In base a questa nuova cornice, l’aiuto internazionale è stato convogliato in Palestina e utilizzato per de-politicizzare sistematicamente la società civile, rendendola dipendente da finanziamenti esterni e obbligandola a seguire l’agenda dei donatori stranieri.
Mentre questo processo di “ong-izzazione” ha smobilitato molti gruppi all’interno della società palestinese, le donne sono risultate particolarmente colpite. Anche le tendenze patriarcali all’interno delle istituzioni palestinesi hanno contribuito al processo di esclusione delle donne dalla sfera pubblica, compresa quella politica.
La de-politicizzazione delle donne è particolarmente evidente nell’uso del lessico successivo a Oslo sui diritti delle donne in Palestina. Le agenzie ONU e altre organizzazioni internazionali hanno intenzionalmente attribuito una definizione limitata a molti dei concetti riguardanti i diritti umani e l’attivismo. Un esempio è il termine “empowerment” [emancipazione, autoaffermazione, ndt.], che in apparenza sembra rivoluzionario, ma nel contesto dei progetti guidati dalle Ong e nel dibattito pubblico è quasi sempre limitato alla sfera socio-economica.
In pratica, il settore delle Ong non parla mai di emancipazione politica delle donne palestinesi, che potrebbe rafforzare la loro capacità di resistere alla violenza di genere e colonialista israeliana.
Dalla sua fondazione nel 1948 il regime israeliano ha costantemente e sistematicamente utilizzato l’oppressione di genere contro le donne palestinesi, in particolare contro quelle attive in politica.
La sua strategia include maltrattamenti, minacce di violenza e incarcerazione – quest’ultima è il modo più efficace di punire la politicizzazione.
Le donne palestinesi che sfidano attivamente l’occupazione israeliana e rifiutano di essere cooptate dal sistema politico ufficiale palestinese creato agli accordi di Oslo, come la deputata Khalida Jarrar[membro del parlamento dell’ANP e del gruppo della resistenza marxista FPLP, ndt.], che è stata in carcere per 20 mesi senza processo, e la poetessa Dareen Tartour, condannata a cinque mesi di prigione per aver scritto una poesia, sono presto diventate bersagli delle forze di sicurezza israeliane.
Gli interrogatori da parte di soldati o forze di sicurezza israeliani spesso includono molestie sessuali o minacce di violenza sessuale per fare pressione sulle donne e ragazze affinché firmino confessioni o diano informazioni.
Lo scorso anno un video filtrato clandestinamente ha mostrato l’adolescente palestinese Ahed Tamimi, arrestata per aver preso a schiaffi un soldato israeliano, sottoposta a maltrattamenti durante un interrogatorio.
Sfortunatamente le violazioni dei diritti delle donne palestinesi sono state accettate come una cosa della vita e quelli che dovrebbero garantire che questi diritti vengano rispettati sono diventati complici proprio delle loro violazioni.
Mentre le donne palestinesi dovrebbero essere messe nelle condizioni di combattere il patriarcato interno, soprattutto nella sfera privata, è indubitabile che la violenza di genere è intrinsecamente legata al regime israeliano che controlla la maggior parte degli aspetti della vita palestinese.
La comprensione del ruolo distruttivo che il colonialismo di insediamento israeliano gioca nelle vite delle donne palestinesi non assolve comunque la società palestinese nel suo complesso per il suo ruolo nell’oppressione delle donne.
L’incapacità a riconoscere come le strutture del potere colonialista e patriarcale si sovrappongano e siano al contempo complici nella persecuzione di donne e uomini palestinesi ha notevolmente limitato il progresso dei diritti delle donne in Palestina. In questo contesto faremmo bene a ricordarci che il femminismo radicale è stato fondato da donne di colore che hanno imposto una comprensione articolata e ricca di sfumature dell’oppressione femminile che è insita nel colonialismo, nelle strutture della gerarchia razziale, nella classe e nel capitalismo. È solo con questa consapevolezza in mente che possiamo sperare di smantellare l’oppressione delle donne in Palestina e nel resto del mondo.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autrice e non riflettono necessariamente la linea editoriale di Al Jazeera.
Yara Hawari è l’esperta di politica palestinese di Al-Shabaka, la rete politica palestinese.
Traduzione per Zeitun.info di Amedeo Rossi
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20 novembre 2020 Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. In questa data fu approvata, dall’Assemblea Generale della Nazioni Unite, la Dichiarazione Universale dei Diritti del fanciullo, revisionata, sempre un 20 novembre ma del 1989, come Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, ratificata dall'Italia nel 1991. 20 novembre 2020 Giornata della Consapevolezza Nera Dia da Consciência Negra La Giornata nazionale della consapevolezza dei neri è una data di celebrazione e consapevolezza della forza, resistenza e sofferenza che la popolazione nera ha vissuto in Brasile dalla colonizzazione . Durante il periodo coloniale , circa 4,6 milioni di africani furono portati in Brasile per servire come schiavi, lavorando principalmente sui raccolti di canna da zucchero e sui servizi domestici, e più tardi sulle miniere e altri raccolti. Le condizioni di vita degli africani e dei neri schiavi nati in Brasile erano estremamente precarie. Gli schiavi, oltre ad essere sottoposti a lavori forzati , venivano sottoposti a trattamenti degradanti e umilianti , non avendo diritto a cure mediche, istruzione e nessun tipo di assistenza sociale. "Não lutamos por integração ou por separação. Lutamos para sermos reconhecidos como seres humanos." (Malcom X) #anaizitphoto🇮🇪🇧🇷 #undermyskin https://www.instagram.com/p/ClLxbGzsyLS/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Cuba ha ricordato José Martí nella celebrazione nella ONU per il Giorno della Lingua Spagnola › Cultura › Granma - Organo ufficiale del PCC
Cuba ha ricordato José Martí nella celebrazione nella ONU per il Giorno della Lingua Spagnola › Cultura › Granma – Organo ufficiale del PCC
http://it.granma.cu/cultura/2021-04-28/cuba-ha-ricordato-jose-marti-nella-celebrazione-nella-onu-per-il-giorno-della-lingua-spagnola
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La Giornata internazionale dei diritti della donna ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in molte parti del mondo. Viene associata alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne istituita il 17 dicembre 1999 e che cade ogni anno il 25 novembre. Questa celebrazione si tiene negli Stati Uniti d'America a partire dal 1909. In alcuni paesi europei dal 1911 e in Italia dal 1922. Specialmente in passato e ancora oggi dall'Unione donne italiane e nell'accezione comune viene chiamata Festa della donna anche se sarebbe più corretto Giornata internazionale della donna, poiché la motivazione non è la festa ma la riflessione. “ Wikipedia” #noallaviolenzasulledonne #festadelladonna #riflessione #reflection #womanpower #rimini #world #onu #celebrate #redshoes #alice #sky #auguri #livefree #fiorellarubino (presso Rimini, Italy) https://www.instagram.com/p/CMJehlrlYlA/?igshid=1xjc4vr5l1wlz
#noallaviolenzasulledonne#festadelladonna#riflessione#reflection#womanpower#rimini#world#onu#celebrate#redshoes#alice#sky#auguri#livefree#fiorellarubino
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SAN BENEDETTO – La Associazione Omnibus Omnes Odv, fondata nel 2015, comunica ufficialmente che ha rinnovato il 16 maggio 2020 le cariche del proprio Consiglio Direttivo, che ha durata quinquennale. La Omnibus, che nei suoi primi cinque anni di vita ha dato luogo a iniziative di grande valenza benefica e socio-culturale, prosegue con la conferma di Raffaella Milandri alla carica di Presidente; Vice Presidente Giampietro De Angelis, Segretario Myriam Blasini, Tesoriere Alessandro Sciarra, Consigliere Laura Castagna.
Dopo le votazioni svoltesi in maniera virtuale il 30 aprile scorso, il 16 maggio sono state assegnate le cariche durante un direttivo anch’esso virtuale, data la attuale emergenza coronavirus.
Ricordiamo tra le iniziative della Omnibus: Celebrazione delle Giornate Onu degli Oceani e dei Lavoratori Marittimi, con patrocinio Unric-Onu Italia, che coinvolge con concorsi e borse di studio da cinque anni le scolaresche elementari e medie di cinque Comuni tra Marche e Abruzzo, Grottammare, Cupra Marittima, San Benedetto del Tronto, Martinsicuro e Alba Adriatica.
Acquaviva Comics, con Patrocinio del Comune di Acquaviva Picena, alla terza edizione, che coinvolge i Licei Artistici di Ascoli Piceno, Teramo e Fermo in una kermesse artistica con premi e borse di studio; Insieme per Arquata, la campagna di solidarietà post-terremoto a favore degli studenti del Comune di Arquata del Tronto che ha distribuito tra il 2016 e il 2019 borse di studio e bonus per quasi 100.000 euro.
La presidente Raffaella Milandri spiega quali sono i programmi futuri della Associazione. “Abbiamo intenzione di continuare con le Giornate Onu e Acquaviva Comics, la cui edizione di quest’anno è sospesa per ovvi motivi; altresì abbiamo intenzione di proseguire con Homo, il Festival dei Diritti, delle Culture e dei Popoli. Prosegue nel frattempo il progetto pilota Opera Prima, concorso letterario per il Liceo Classico di San Benedetto.
Per nuove iniziative, è presto per capire come una associazione come la nostra possa intervenire sul tessuto sociale e sulle priorità della attuale situazione. Dobbiamo aspettare il 3 giugno, quando si riapriranno le Regioni, e incrociare le dita, per il bene di tutti. Il danno economico prodotto in questo periodo ha messo in ginocchio tante famiglie e piccole attività”.
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San Giorgio a Cremano: "Salpiamo, rotta verso il futuro. Migliaia di bambini in città per la celebrazione della Giornata dei Diritti dell'Infanzia
San Giorgio a Cremano: ���Salpiamo, rotta verso il futuro. Migliaia di bambini in città per la celebrazione della Giornata dei Diritti dell’Infanzia
Circa tre mila bambini e ragazzi, provenienti da 14 comuni campani, sono arrivati a San Giorgio a Cremano per la Giornata dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza che si celebra oggi in tutto il mondo, in occasione del 30esimo anniversario della Convenzione Onu.
All’evento che si è svolto in diverse location della città, ville pubbliche, parchi ed istituti scolastici, hanno partecipato,…
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San Giorgio a Cremano. "Salpiamo,rotta verso il futuro. Migliaia di bambini in città per la celebrazione della Giornata dei Diritti dell'Infanzia
San Giorgio a Cremano, 20 Novembre 2019 – Circa tre mila bambini e ragazzi, provenienti da 14 comuni campani, sono arrivati a San Giorgio a Cremano per la Giornata dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza che si celebra oggi in tutto il mondo, in occasione del 30esimo anniversario della Convenzione Onu.
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All’evento che si è svolto in diverse location della città,…
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18 NOV 2019 13:56
LE SARDINE BOLOGNESI SANNO DI MORTADELLA - MACCHÉ MOVIMENTO APARTITICO: IL LEADER DEI MANIFESTANTI ANTI LEGA, MATTIA SANTORI, FA PARTE DELLA REDAZIONE DI «ENERGIA», RIVISTA CHE È INCARNAZIONE DEL SISTEMA PD EMILIANO. È STATA FONDATA DALL'EX MINISTRO ALBERTO CLÒ (CHE LA DIRIGE, E ORGANIZZO' LA FAMOSA SEDUTA SPIRITICA SU MORO) E DALL'EX PREMIER DELL'ULIVO
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Daniele Capezzone per “la Verità”
«Contrordine, compagni!»: iniziavano con un surreale errata corrige le vignette e i testi di Giovanni Guareschi sul suo Candido. Obiettivo: sbeffeggiare l' attitudine dei comunisti trinariciuti all'«obbedienza pronta, cieca e assoluta», immaginando che L' Unità correggesse il giorno successivo la linea del giorno precedente, suscitando però lo stesso sistematico ossequio da parte dei militanti del Pci. Oggi un redivivo Guareschi potrebbe titolare: «Contrordine, compagni! La manifestazione delle sardine bolognesi non era spontanea: era spintanea».
Fino a ieri, infatti, la narrazione dei giornaloni era univoca: celebrazione dei quattro trentenni Mattia Santori, Andrea Garreffa, Giulia Trappoloni, Roberto Morotti, e soprattutto sottolineatura del fatto che la manifestazione fosse inaspettata e improvvisa, un urlo della società civile, un inno allo spontaneismo.
Funzionale a questo racconto, la biografia dei ragazzi. In particolare, quella di Santori, leader autoproclamato del gruppo, che ieri, al Corriere della Sera, ha raccontato di aver inviato ai suoi amici «un sms: "Devo parlavi"» e di averli incontrati il giorno dopo: «Ho spiegato cosa avevo intesta e ho chiesto se ci stavano». Insomma, tutta una sua idea.
Santori è stato presentato come istruttore di frisbee, la Trappoloni come una fisioterapista, gli altri due come l' ingegnere e la guida turistica.
«Quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo», tanto per ricorrere all' ennesima citazione scontata. Certo, presi dal protagonismo mediatico, gli interessati si sono un tantino allargati: fanno i politologi, dettano la linea.
Sempre al Corriere, Santori ha fatto sapere di aver registrato il marchio delle sardine, che è prevista una specie di tournée (prossime tappe: Modena e Firenze), e che loro sarebbero «l' argine alla deriva populista». Molti auguri. Peccato che a questi elementi biografici manchi qualche pezzo.
Nulla di negativo: solo qualche informazione che colloca il capofila della squadra, Santori, più dentro che fuori un certo tipo di sistema emiliano.
È sufficiente farsi un giro sul sito della rivista Energia (www.rivistaenergia.it) per trovare il nome di Mattia Santori nella redazione. Attenzione: è una rivista che ha per direttore l' ex ministro Alberto Clò, l' uomo che, nel 1978, ospitò la famigerata seduta spiritica del «piattino» per ritrovare Aldo Moro, rapito dalle Br. Quella sera, nella residenza di campagna di Clò, c' era anche Romano Prodi.
L' ex premier è cofondatore, con Clò, della rivista, di cui risulta garante insieme a Sabino Cassese, ex giudice costituzionale, eterna riserva della Repubblica (nel 2013 si parlò di lui come candidato al Quirinale in quota Pd), sponsor del sì alla campagna per il referendum sulle riforme istituzionali di Matteo Renzi, collezionista di incarichi in innumerevoli organismi pubblici e privati (Olivetti, Autostrade, Generali, Lottomatica...).
Il Santori che fa parte della redazione di Energia è un omonimo? Non possiamo escluderlo, ma sembra improbabile, visto che, sulla pagina Facebook dello stesso Mattia Santori che il 7 novembre lancia la manifestazione delle sardine («Chi non viene è un figlio di acciuga»), qualche tempo prima, il 7 agosto, viene valorizzata un' intervista proprio a Romano Prodi sul portale RiEnergia (sito ideato dalla stessa società Rie-Ricerche industriali e energetiche, che cura anche l' edizione dell' altra rivista, Energia). Intervista che Santori presenta usando il «noi» («Ieri su RiEnergia abbiamo pubblicato questa interessante intervista a Romano Prodi sulla povertà energetica in Africa.
Lo abbiamo intervistato per il ruolo che ricopre all' interno dell' Onu proprio nel continente africano»).Notevole, in quel post, il comizietto politico di Santori: «Come sempre accade quando intervistiamo Prodi, il post è stato invaso da commenti denigranti e vergognosi contro di lui, gli africani e i comunisti (sono stati cancellati ma ne seguiranno altri). Ora, ognuno può pensarla come vuole, ma ormai è evidente che c' è una strategia dell' odio social organizzata e finanziata contro le idee, le politiche e i personaggi che in qualche modo sono riconducibili alla sinistra.
Che sia finanziata dai russi, da Trump o che sia tutto made in Italy (mi dicono che Salvini spenda migliaia di euro al giorno su Facebook) poco importa. Importa rendersi conto che qua si sta combattendo ad armi impari. E che fare politica a sinistra è diventato un mezzo martirio. Basta andare a vedere la bacheca di Delrio, della Boschi, di Gentiloni. Politici con cui si può essere in disaccordo ma che io non ho mai visto mancare di rispetto a nessuno. Gente che qualsiasi cosa scrive viene sommersa da centinaia di commenti volgari e rabbiosi (senza che Facebook muova un dito).
Ve lo dico ora che l' Emilia Romagna è tra le Regioni meglio amministrate d' Europa, che Bologna è ancora la patria dell' integrazione e della cultura. Ve lo dico ora in tempi non sospetti: il nemico che ci troviamo di fronte è forte, è ricco, senza scrupoli e soprattutto gioca sporco». Insomma, un po' di complottismo anti destra; commozione per il «mezzo martirio» dei poveri Prodi, Delrio, Boschi e Gentiloni; e la poetica dell' Emilia splendidamente amministrata.
A completare il quadro, ieri su Libero è comparso un interessante articolo di Antonio Rapisarda, che ha fatto il quadro delle adesioni ufficiali e semiufficiali da parte di esponenti del Pd alla manifestazione «spontanea», fino a citare un' eventualità di candidatura per una delle quattro «caposardine», e cioè Andrea Garreffa, che per ora non avrebbe escluso questa ipotesi.
Intendiamoci: non c' è nulla di male a candidarsi, né (ci mancherebbe) a collaborare con riviste che sono sotto gli auspici prodiani e sotto l' egida di segmenti del corpaccione del sistema emiliano. Basta che non ci si racconti la favola di Cappuccetto rosso e della rivolta spontanea della base.
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Giornata Mondiale dell'acqua - World Water Day
Giornata Mondiale dell’acqua – World Water Day
Mancano pochi giorni alla celebrazione, venerdì 22 marzo 2019, della Giornata mondiale dell’acqua.
Il World Water Day è stato istituito dalle Nazioni Unite nel 1992, nell’ambito delle direttive della cosiddetta agenda 21, il “programma di azione” derivato dalla Conferenza ONU su ambiente e sviluppo organizzata a Rio de in quell’anno. Nel 1992 le Nazioni Unite hanno infatti definito le azioni…
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#1992#1997#2019#2050#21#21mo#22#accessibile#acqua#ad#agenda#agricoli#agricolo#alimentare#ambiente#ambito#anno#approvvigionamento#arretratezza#attrezzature#avere#azione#azioni#bambini#carenza#cattiva#causa#causata#celebrare#Celebrazione
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"International Women's Day (IWD) is celebrated on March 8 every year. It is a focal point in the movement for women's rights. After the Socialist Party of America organized a Women's Day on February 28, 1909, in New York, the 1910 International Socialist Woman's Conference suggested a Women's Day be held annually. After women gained suffrage in Soviet Russia in 1917, March 8 became a national holiday there. The day was then predominantly celebrated by the socialist movement and communist countries until it was adopted in 1975 by the United Nations. Today, International Women's Day is a public holiday in some countries and largely ignored elsewhere. In some places, it is a day of protest; in others, it is a day that celebrates womanhood." cit. *** "La Giornata internazionale della donna ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo. Viene associata alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne istituita il 17 dicembre 1999 e che cade ogni anno il 25 novembre. Questa celebrazione si tiene negli Stati Uniti d'America a partire dal 1909. In alcuni paesi europei dal 1911 e in Italia dal 1922. Specialmente in passato e ancora oggi, ad esempio dall'Unione donne italiane e nella cultura popolare in generale, viene anche definita Festa della donna, nonostante la denominazione più adatta rimanga Giornata internazionale della donna, poiché gli ideali della celebrazione non rimandano ad un momento di festa. Fonti ONU auspicano che nel mondo sia raggiunta una effettiva parità di genere entro il 2030." cit. #martinadibella #womansday2019 #womansday #portrait #ink #illustration #woman #femaleface #anatomystudy #instagood #fine_arts #festadelladonna https://www.instagram.com/p/BuwC3L3oHT7/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=kdoxbgill125
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Una vigilia del nuovo anno islamico che vede la Libia ancora sotto i riflettori della cronaca per il prosieguo di violenze nella capitale della Tripolitania.
Uomini armati hanno attaccato nella tarda mattinata di oggi il quartier generale della National Oil Corporation (NOC) a Tripoli, ripetendo lo scenario dell’attacco di maggio alla Commissione elettorale nazionale. Secondo alcuni rapporti, circa 6 uomini armati hanno preso d’assalto l’edificio nel distretto di Dahra, usando piccole armi e granate, lasciando 2 membri dello staff del NOC morti e altri 10 feriti, secondo il ministero della Sanità. Due degli attaccanti sarebbero stati uccisi in uno scontro a fuoco con le forze di sicurezza mentre altri due si sono fatti esplodere, causando danni all’edificio. La Special Deterrence Force ha dichiarato che si trattava di un attacco terroristico da parte di militanti dell’ISIS.
Il Dipartimento per la sicurezza nazionale è riuscito a evacuare tutti i dipendenti rimasti bloccati sul tetto dell’edificio della NOC, incluso il presidente Mustafa Sanallah.
Il capo della National Oil Corporation, Mustafa Sanalla, ha rassicurato che tutti i dipendenti della Corporation sono stati in grado di lasciare la sede dopo un attacco, indicando che sono in buona salute. Ha spiegato, ad alcune stazioni televisive, che il danno all’edificio è grave.
“L’attacco terroristico di oggi contro il quartier generale di un pilastro chiave dell’economia della Libia è un atto vile e spregevole che non scoraggerà tutti i libici di buona volontà dal procedere verso la pace e la riconciliazione” – afferma l’ambasciatore d’Italia in Libia, Giuseppe Perrone, che porge le più sentite condoglianze alle vittime e alle loro famiglie.
A seguito dell’attentato alla sede del NOC, l’ambasciata americana in Libia ha invitato le parti a rispettare l’accordo di cessate il fuoco sponsorizzato dalla Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia. “Gli Stati Uniti ribadiscono – si legge in un tweet – il loro pieno sostegno al Consiglio presidenziale e all’inviato Onu in Libia, Ghassan Salame, nei loro sforzi per quanto riguarda i negoziati sulla sicurezza svoltisi domenica, riaffermando il suo invito a rispettare il governo dell’Accordo nazionale appoggiato dall’ONU (GNA ) e il cessate il fuoco stabilito a Tripoli”.
Intanto, il parlamento di Tobruk ha interrotto la sessione di lunedì fino a giovedì dopo l’attacco del quartier generale del NOC di Tripoli.
Intanto, oggi il ministro degli Esteri italiano Enzo Moavero Milanesi è arrivato a Bengasi per incontrare il capo dell’esercito Marshal Khalifa Haftar, ha detto il ministero degli Esteri italiano. “L’incontro si concentrerà su un dialogo politico globale con tutte le parti, sotto l’egida dell’inviato delle Nazioni Unite Ghassan Salamé, al fine di preservare l’unità e la stabilità della Libia”, ha scritto il ministro.
La visita di Milanesi è volta a sostenere il dialogo politico, il processo di riconciliazione nazionale delle Nazioni Unite e il sostegno a un processo politico globale in vista delle elezioni entro la fine dell’anno, ha riferito l’ANSA. Milanesi è in programma per discutere gli obiettivi della conferenza internazionale, che dovrebbe essere ospitata dall’Italia a novembre, per discutere della crisi libica.
“Attraverso la conferenza, l’Italia cerca di sostenere la stabilità e la pace, di riunire le parti interne ed esterne interessate a progressi positivi in Libia e di consentire ai libici di esprimere le proprie opinioni”, ha affermato Milanesi. È interessante notare che il ministro degli Esteri italiano aveva precedentemente dichiarato che il governo di accordo nazionale, guidato da Fayez Al-Serraj, è il governo ufficialmente riconosciuto per la Libia.
E sempre oggi il Fezzan entra nel suo quinto giorno consecutivo senza elettricità a seguito della quale le locali tribù hanno minacciato di chiudere l’approvvigionamento idrico di Tripoli se l’elettricità non dovesse tornare.
La tanto attesa festività nazionale libica di domani, per la celebrazione del nuovo anno islamico Hijri 1440 AH, trova un Paese ancora estremamente diviso e caotico, intriso di violenze e che si trova a fare i conti con la crescente presenza del terrorismo islamico e, tuttavia, fermo nella voglia di tutte e 3 le grandi regioni (Tripolitania, Cirenaica, Fezzan) che lo compongono di percorrere una strada che, seppur con una grande visibile fatica, si accinge a voler affidare la ricostruzione della Libia ai libici.
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Libia. Attacco alla sede NOC di Tripoli. Moavero incontra Haftar. Una vigilia del nuovo anno islamico che vede la Libia ancora sotto i riflettori della cronaca per il prosieguo di violenze nella capitale della Tripolitania.
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Domenica 12 novembre è stata la giornata conclusiva del percorso, articolato in tre momenti, iniziato il 25 ottobre presso il Palasojourner con gli studenti del territorio reatino, per la celebrazione della ‘Giornata Mondiale ONU in ricordo delle vittime della strada’.
Un percorso rivolto principalmente ai giovani studenti delle scuole del territorio reatino e agli adulti, per una riflessione comune sul rispetto della vita e della persona. Un lavoro condotto in tandem dalla Chiesa di Rieti, attraverso l’Ufficio per la Pastorale della Salute, e dall’Ufficio Scolastico Provinciale, con il Progetto ‘Onderod’, che da anni il prof. Fulvio Iampieri divulga e sostiene a livello nazionale.
Una riflessione, un ragionamento condiviso e diverse considerazioni sulla sicurezza stradale e sulle cause che possono indurre a provocare incidenti, ma anche momento di raccoglimento e vicinanza alle famiglie colpite da questi eventi tragici.
Vittime della strada: la giornata in memoria si chiude con la messa ---------------------- Domenica 12 novembre è stata la giornata conclusiva del percorso, articolato in tre momenti, iniziato il 25 ottobre presso il Palasojourner. Domenica 12 novembre è stata la giornata conclusiva del percorso, articolato in tre momenti, iniziato il 25 ottobre presso il Palasojourner con gli studenti del territorio reatino, per la celebrazione della ‘Giornata Mondiale ONU in ricordo delle vittime della strada’.
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