#ceduto
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primepaginequotidiani · 2 months ago
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PRIMA PAGINA Corriere Dello Sport di Oggi giovedì, 26 settembre 2024
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monologhidiunamarea · 3 months ago
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A volte le persone dovrebbero ringraziare che ho ricevuto un'educazione degna di chiamarsi tale. Alle provocazioni nemmeno dó più peso , volto le spalle e mi silenzio. Perché le parole servono a chi può comprenderle e per comprendere ci vuole un cervello, dei neuroni funzionanti ed è visibile a tutti che tu ragioni con il membro che hai in mezzo alle gambe. E mi fermo qui.
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buscandoelparaiso · 5 months ago
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comunque calafiori di qua, buongiorno di la, lukaku a milano etc etc ma non si parla mai del più resistente ad ogni tipo di calciomercato che siede in panchina da 180 stagioni stipendiato per vedersi i match dell'as roma in prima fila: PIETRO BOER l'unico inimitabile
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deathshallbenomore · 1 year ago
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argomentazione debolissima soprattutto nella parte finale che, al contrario, dovrebbe essere la più convincente - perché amico, le mie fotocopie dureranno almeno quanto il libro, se non di più, considerando che ogni anno esce una versione aggiornata e quindi, seguendo il tuo ragionamento, dovrei ogni volta spendere ~50€. e allora perché vivere sotto la schiavitù di una spesa ingente quando la fotocopia dura uguale, costa meno, e quindi può essere rinnovata con maggiore facilità?
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violeblanche · 2 years ago
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🎶 e non ci lasceremo mai abbiamo troppe cose insieme 🎶
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im-tryingtoloveyou · 5 months ago
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ffantasmi · 2 years ago
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Daisy Jones would put a feet in the Piper and start crying when Loredana Berté looked at her in the face
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formulapookie · 6 months ago
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Io non ce la faccio più con quest'uomo
SONO ANDATA A CONTROLLARE DIECI MINUTI FA NON CERA
(però c’è il mio like anche)😔
mi spiace ho ceduto anche io
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angelap3 · 4 months ago
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- "Mi sono guardata allo specchio, poi io ho guardato lui, era seduto a letto, e gli ho chiesto, mi ami ancora?"
- Ha risposto "come il primo giorno."
- Ho messo le sue mani in vita e gli ho chiesto, "hai notato che il mio corpo non è più lo stesso quando ci siamo incontrati?"
- Lui rispose: "No, per niente."
Ho messo le sue mani sulla pancia e gli ho chiesto, "hai notato che il mio stomaco è un po' ceduto?"
lui rispose: "No, per niente."
Mi tolsi la vestaglia, e guardandomi le gambe gli chiesi:
"Hai notato che le mie gambe non sono come una volta?"
Lui rispose: "No, non l'ho guardato."
- Poi mi avvicinai a lui e gli chiesi:
"Ma come mai se stai al mio fianco, non ti accorgi di come è cambiato il mio corpo, dormiamo insieme e non te ne accorgi?"
- Lui sorrise e le disse:
"Molto prima di vedere il tuo corpo
guardo il tuo modo di essere,
molto prima di toccare il tuo corpo
ho sentito il tuo modo di amarmi,
molto prima di vedere il tuo petto guardo nel tuo petto un cuore pieno d'amore,
molto prima di vedere la tua figura ho sentito che eri la muffa più per piantare il mio seme. Ti ho sentita terra fertile, ti ho sentita madre."
Non essere triste per come ti vedi, sii felice per come ti senti ancora. Che tu sia uomo o donna.
Ci si innamora della sensualità e dell'anima, non di corpo...
Amiamo il cuore e l'anima... non il corpo perché sicuramente cambierà con il tempo per tutti.
_Merlino Carlo
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falcemartello · 3 months ago
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🔴 A poche ore dal caso Durov-Telegram questo è uno sviluppo molto importante:
1) In una lettera ufficiale al presidente della Commissione Giustizia della Camera dei deputati statunitense , Mark Zuckerberg ammette che l’amministrazione Biden-Harris ha fatto pressioni per censurare diversi contenuti ai tempi del COVID. Lettera svelata dal @JudiciaryGOP.
2) Riconosce di aver ceduto in più di un’occasione a queste pressioni, privando quindi i cittadini statunitensi del diritto costituzionale a un’informazione libera e trasparente.
3) Certifica di aver impedito la diffusione della notizia del computer del figlio di Biden, Hunter, pubblicata dal New York Post pochi giorni prima delle presidenziali del 2020, quando si affidò ai fact checkers di Meta che validarono la versione dell’FBI secondo cui si trattava di disinformazione russa. E invece era tutto vero; peccato che la stampa americana lo abbia ammesso solo molti mesi dopo.
Zuckerberg ha espresso rammarico per quanto accaduto e ha dichiarato che ha cambiato le regole sui fact checkers.
Resta l’inaudita gravità della sua ammissione.Abbinatela alle potenzialità censorie del Digital service Act in vigore nell’Unione Europea, nonché ad altri recenti episodi e il quadro appare drammaticamente chiaro.
Confermo e rilancio: la libertà di opinione è in pericolo nelle democrazie occidentali.
Marcello Foa
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abr · 3 months ago
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La UE vi ha prima ha ristretto le libertà economiche, poi le quelle di movimento, poi quelle di parola. In compenso avete un'infinità di "diritti": dall'istruzione, alla salute, all'abitazione. Avete ceduto la libertà per i diritti. Questa è la bicicletta che volevate. Pedalate.
via https://x.com/nonexpedit,
fa incazzare i comunisti ma anche i comunisti a loro insaputa.
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primepaginequotidiani · 4 months ago
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PRIMA PAGINA Ciociaria Editoriale Oggi di Oggi venerdì, 26 luglio 2024
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yomersapiens · 2 months ago
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praticamente per tutto il fine settimana non mi sono mosso dal divano, TikTok mi ha ghermito e trascinato nelle sue profondità, ho visto numerose volte il video di Billie Eilish che canta dal vivo quella canzone che poi qualcuno ha rifatto togliendoci le parole e mettendo miaomiao miao miao e lei canta e tutto il pubblico urla miaomiao miao miao e lei si impegna con il testo perché è il suo mestiere ma oramai Internet ha vinto, il meme ha vinto, non puoi sconfiggere un meme e soprattutto il potere dei gattini, ma lei è una professionista e non demorde e l’ammiro molto perché io avrei ceduto, cioè se c’è da buttarla in caciara e fare il cazzone ma figurati se non lo faccio, mi metterei a fare miaomiao miao miao anche io e va bene così, perché sbattersi, dai Billie prenditi un po’ meno sul serio, goditela che sei giovane, ascolta un quarantenne depresso che giace sul divano interi fine settimana che sicuro ha ragione.
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deathshallbenomore · 1 year ago
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pagina 6 io già 👁️👄👁️
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caos-in-testa · 4 days ago
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Alla fine ho ceduto
e ti ho scritto
per sapere come stavi.
Poi ho spento il telefono
prima che rispondessi
e me ne sono andato
a vedere le nuvole
che almeno sanno passare
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raccontidialiantis · 7 days ago
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Ti scrivo: “preparati e vieni qui”
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Mi devi obbedire. Ricorda sempre che tu sei un semplice strumento di voluttà, per me. Quando ti contatto, qualsiasi cosa tu stia facendo tu trova una scusa e corri a casa mia: siamo vicini di pianerottolo, dopotutto. Perché devi essere sempre pronta per me. E appena arrivi, dovrai disporti subito nella posizione più opportuna, per offrirmi rapidamente qualsiasi parte del corpo io ti chieda per ottenere il mio egoistico piacere.
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Se ti ordino di aprirti, tu ti apri: culo o fica. E accetti il mio membro in corpo senza fare un fiato. Se ti comando di succhiare, tu senza protestare apri la bocca e ti ci infili il mio uccello. Slingui, succhi, giochi e poi vai fino in fondo, mi lecchi a lungo palle e asta. Infine da brava troia anziana, avida e golosa di cazzo, mi fai sborrare nella tua gola. Devi ingoiare il mio seme: tutto e senza fiatare. Non scordare mai che dovrai farmi sempre provare il massimo del piacere, da brava schiava.
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Non tollererò una tua performance senza passione. Mi devi far capire in ogni momento che mi adori e che decisamente non puoi stare senza il mio cazzo. Devi ringraziarmi se ti do attenzione, se ti elargisco le mie carezze e se ti trovo sufficientemente attraente per i miei gusti di maschio molto schizzinoso. No: non ho tempo di stare a sentire le tue storie di casalinga frustrata e moglie repressa, da anni non più degnata di uno sguardo carico di libidine da parte di un marito spento.
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Non voglio sapere dei sacrifici che fai da anni, dei rospi che ti fa ingoiare tua suocera, dei figli difficili da gestire, delle difficoltà economiche. Da te voglio solo sesso. Tanto e coinvolgente. Solo dopo che avrò goduto a sufficienza, potrai aprire quella porta e tornartene a casa tua. Devi essere sempre pronta a toglierti slip e reggiseno con rapidità, quando vieni da me. Vesti comode, mi raccomando: sempre.
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Solo queste cose sono importanti. Non mi interessano i tuoi gusti in fatto di arte, musica, cinema o il fatto che tu malgrado tutto sia impegnata socialmente e faccia del bene a molte persone. Tutte cose lodevoli, per carità. Ma di te apprezzo solo i lavori di bocca, il culo, la fica e soprattutto le tue incredibili mammelle un po’ morbide. Che adoro letteralmente: faccio l’amore con te soprattutto per loro! Certo: poi adoro riempirti di sborra e sentire che ti piace prendere il mio cazzo in corpo. Corpo che comunque tu ti lavi, profuma sempre di ragù e spray per i vetri. Ti adoro.
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Oh, le tue tette, poi! Mi fanno impazzire, col loro odore, con quel benedetto sapore di casalinga trascurata, perciò vogliosa di membro maschile e le tue areole marrone scuro, grandi e un po’ slabbrate. E i capezzoloni larghi e alti… Mi ricordi madame Mireille, una donna separata di mezz’età da cui avevo affittato una stanza quando ero ragazzo e studiavo a Nantes. Una vecchia puttana francese che dopo tante mie velate proposte, subito diventate dichiarate insistenze verbali e infine dopo aver subito un mio vero e proprio assalto fisico, aveva finalmente ceduto e preso a godere del mio uccello sempre a caccia di fregna, perennemente duro e giovane.
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Dopo averlo provato la prima volta, ogni giorno non vedeva l’ora che tornassi a casa. Con lei mi intrattenevo piacevolmente, nelle altrimenti noiose serate invernali. Come iniziò, mi chiedi? Be’, Mireille era una persona pulita, una donna cattolica di sani principi. Integerrima ex segretaria d’azienda in pensione. Molto morigerata: solo casa, spesa e chiesa. Sin dal mio arrivo lei fu molto contenta di avermi attorno: arrotondava così la pensione e aveva finalmente qualcuno di cui prendersi cura e con cui scambiare due chiacchiere. Però io, perfido e sempre affamato di passera, l’avevo fatta immediatamente diventare piena di mille scrupoli.
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Arrossiva sempre, quando senza mezzi termini le dicevo che era una bella topa e che mi piaceva veramente tanto. Però, anche se sorridendo e gongolando tra sé mi diceva “smettila scemo”, da quando aveva in casa un giovane impegnato in qualche misura a dedicarle delle attenzioni di natura sessuale, prese comunque a truccarsi e curarsi molto di più. Odorava di pulito e usava un profumo di classe.
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La desideravo sempre più, malgrado l’enorme differenza d’età. Un pomeriggio in cui avevo proprio una voglia incredibile di svuotarmi dentro di lei e fuori nevicava da fine del mondo, le andai dietro, le bloccai la vita con un braccio, infilai direttamente la mano sotto la gonna e a seguire un dito nel culo. Era ora che si sbloccasse la situazione, tra noi due. E alle brutte al massimo avrei rimediato uno sberlone. Ero però sicuro che avrebbe ceduto immediatamente.
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Sentendo il suo culo improvvisamente violato, si fece rossa come un tizzone e sgranò gli occhi. Come osa questo sbarbatello… che non smetta mai, però: anzi… Per tre secondi rimase paralizzata e indecisa sul comportamento da tenere. Io, cattivissimo, insistevo a fotterla col dito medio infilato nel suo culo fino in fondo. Si decise e optò per godersela.
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In quel brevissimo lasso di tempo prese coscienza del fatto che non stava certo ringiovanendo e che un’occasione così unica forse gliela stava inviando il cielo. Un giovane italiano, bello, robusto e desideroso di infilarglielo ovunque. Che per giunta era sempre a disposizione e... bello duro che girava in casa sua!
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Poi mi disse che capì che era arrivato il momento che cedesse al suo segreto desiderio del mio corpo di ragazzo e che comunque si vive una volta sola. Quindi sentii chiaramente il suo ano rilassarsi, aprirsi alle mie altre due dita, che lesto le infilai dentro le chiappe insieme al medio per prepararla e vidi i suoi larghi e morbidi fianchi muoversi e ondeggiare, al ritmo delle vampate di un inatteso e dimenticato piacere che stava finalmente provando.
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Chiuse gli occhi e si chinò in avanti, appoggiandosi al tavolo da pranzo. Dopo un po’ tolse le mutandine, sollevò la gonna e tornò in posizione allargando le gambe. Inarcando la schiena, sollevò i fianchi, aprì completamente le natiche davanti ai miei occhi e disse solo: “va bene, te lo consento; ti voglio anche io, ragazzo. Sono pronta per te, però per favore fammi il servizio completo. Portami a godere. Saprò ricambiarti, vedrai.”
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La inculai con vigore, con spinte potenti e lei godette come non le succedeva da anni. Finalmente, dopo tanta astinenza e triste piacere solitario, lanciava grida soffocate di piacere nel sentire le spinte e i getti potenti di un uomo che le invadevano le viscere. La stantuffavo nel culo e lei assecondava con esperienza. Era veramente una troia insaziabile: ne voleva ancora e ancora. Una vera porca risvegliata dal torpore.
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Mi spompò già col culo: allargava l’ano arretrando sul mio inguine di continuo. Poi mi tratteneva dentro stringendo il buco del culo al massimo. Infine, dopo mezz’ora di frizione incessante nel suo ano che mi avevano arrossato il cazzo, volle anche farmi un pompino. Esausto, riuscii a farla calmare solo promettendole che avrei dormito con lei quella stessa notte e anche quando altro avesse voluto.
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Da quel momento in casa non me la potetti più scrollare di dosso. Di mattina, prima che andassi all’università, voleva sempre scopare. Era magicamente ringiovanita. Però non mi lamentavo: raddoppiò la razione di cibo giornaliera. Lo faceva per tenermi in ottima forma, carico di energia. Mi disse anche che sperava così di farmi produrre enormi quantità di sborra. Ambrosia d’uomo che prediligeva inghiottire. In massima parte la sorbiva con gran godimento ogni sera dopo cena sotto al tavolo.
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Infatti, mentre io ero ancora seduto a mangiare un frutto o il dolce, regolarmente e improvvisamente lei scompariva sotto la tovaglia e prendeva dal mio corpo quello che lei chiamava il suo digestivo preferito. Ecco perché mi piacciono le casalinghe frustrate e mature. No, il fatto che tu abbia sessant’anni suonati non è un ostacolo. Anzi: ti preferisco, perché sai esattamente come far godere un uomo. E apprezzi il sesso. Adesso più che a vent’anni. Lo capisco e lo sento chiaramente in te: perché ti sento vibrare di passione purissima quando ti scopo o t’entro nel culo. Vieni qui e succhiami, ora. Bevi tutto ciò che produrrò per te.
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RDA
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