#cavalletto
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eleftherian · 2 years ago
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Rigaud: my old friend I’m so happy to see you! I’ll take care of you ily <3
Cavalletto: *fucking books it*
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afantini · 11 months ago
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ROMAFAN - Cameo su tela
Sin dagli anni ’90 Roma è stata il teatro ricorrente di molte delle mie avventure umane ed artistiche. Durante le gite scolastiche non perdevo mai occasione di ritrarre sui miei taccuini dettagli dei monumenti e dei vicoli o di andare a caccia di libri d’arte nelle librerie di Piazza Navona e Campo dei Fiori. Ho consumato le suole per setacciare tutti i musei, le pinacoteche e le chiese dell’urbe…
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ateliermariii · 1 year ago
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https://www.glasitalia.com/it/prodotto/don-cavalletto
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psikonauti · 1 year ago
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Giorgio de Chirico (Italian,1888-1978)  
Sole sul cavalletto, 1972
Oil on canvas
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lory78blog · 2 months ago
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Prove su cavalletto e tempi lunghi, la seconda foto è un poco mossa (😬) ed è presente una macchiolina in entrambe (obbiettivo con un pulviscolo sopra 😭) ma sono riuscita a "catturare" la scia dei fanali di un' auto, almeno quello 🤷🏻 sono una schiappa!! 🥲
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i-mmaginando · 8 hours ago
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Metti la cam sul cavalletto, allunga la mano e...
[hai fantasie proibite? raccontale in anonimo a @immaginando-fantasie]
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raccontidialiantis · 25 days ago
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Peccati segreti e pedalate
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Ma tu guarda che mi capita! Alla mia età, poi. Dunque: tre domeniche fa, di mattina presto, inforcai la mia mountain bike per farmi un giro sulle colline che circondano la piccola città di provincia in cui abitiamo. Mi ci trovo bene: ho tutto a portata di mano e non c'è quasi mai traffico. Quel giorno avevo bisogno di far sbollire la rabbia: da qualche tempo con mio marito è ogni giorno una litigata, per qualsiasi motivo. Ma la ragione vera è che non ci sopportiamo proprio più. Capita, a un certo punto del matrimonio e non ci si può fare molto, credo.
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Uso la bici ogni giorno: per andare al lavoro o per fare sport. Ne ho tre: una da passeggio-città, con le canne del telaio basse, da poter usare anche con la gonna. Con tanto di campanello e cavalletto. Poi ho una stradale da corsa, che però uso di rado. Infine c'è la mia “cocca”: una mountain bike di fascia alta a cui tengo come una figlia e che uso molto spesso, per ossigenarmi e fare meditazione zen a mio modo. Non appena imboccato il primo sentiero sterrato, vidi in lontananza una ragazza. Cercai ovviamente di raggiungerla. Giuro: senza altro obiettivo che quello di superarla.
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Spiegazione doverosa: chi non va in bici sappia che, al contrario di ciò che si possa pensare, il ciclismo è uno sport altamente competitivo. In special modo se esci da solo: con chiunque incontri, da nove a novant��anni… è guerra! Non c’è compassione, nessuna pietà. Provare per credere. Quindi, essendo ben allenata, in breve mi avvicinai molto a lei, ma fui costretta a rallentare, per mettermi nella sua scia e per ammirarla: lo meritava decisamente.
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Giovanissima, atletica, molto bella. Il suo profumo mi arrivava di continuo in scia, misto al suo odore personale sotto sforzo. Aveva degli yoga pants bianchi strettissimi e semi trasparenti, che pedalando e muovendosi in modo naturalmente sensuale sul sellino, le lasciavano intravedere le cosce perfette ma soprattutto un bellissimo solco tra le natiche sode, impreziosito dal filo sottile del suo perizoma rosso. Una vera Dea, un essere bellissimo da sognare e desiderare.
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Anche per una donna. Confesso che era una situazione che mi piaceva molto. Mi affiancai a lei e iniziai a prendere confidenza. Avevo un assoluto bisogno di gentilezza, complicità, dolcezza. La mia anima era a secco da tempo. Troppa durezza, attorno a me. Solo un’altra donna poteva capirmi. Una a un certo punto ha un dannato bisogno di complicità, sorrisi, carezze, sguardi dolci.
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Parlammo dapprima delle uscite in bici: quante, come t’alleni, da quanto tempo, che bici è eccetera. Emma mi disse poi che s’era diplomata quell’anno e per l’estate sarebbe rimasta qui in paese, dai nonni. Anche perché s’era lasciata col suo ragazzo in modo molto brutto, anche violento e quindi voleva solo ritrovare un pizzico di pace e serenità.
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Ci fermammo presso uno degli essenziali chioschetti-ristoro posti lungo il percorso; in pratica solo una tettoia di legno con due panche. Eravamo sole e senza nessuna fretta. Parlare con lei mi piaceva: aveva due anni meno di mio figlio, già universitario e attualmente ancora in viaggio per l’Europa, ma mi sembrava comunque molto più matura di lui.
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Ricordando le ultime burrascose vicende che l’avevano costretta ad allontanarsi da casa, iniziò a commuoversi e infine si sciolse in un pianto dirotto. Era bellissima: una cerbiatta indifesa di cui subivo passivamente l'enorme potere d'attrazione. Mi venne spontaneo stringermela al petto e accarezzarla, consolarla.
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D’un tratto mi guardò negli occhi, mi prese, mi strinse a sé e mi baciò in bocca! Ero paralizzata, soprattutto perché mi resi conto che era la cosa più naturale e bella del mondo. Avevo il cuore e il corpo in subbuglio: sentivo di stare predisponendomi all’amore. Con una persona assolutamente sconosciuta, di sesso femminile ma di fatto estremamente sensuale. Irresistibile passione tra due donne. Introdusse la sua lingua nella mia bocca e io la succhiai avidamente, ci giocai a lungo.
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Le sussurrai che con una donna non avevo mai fatto certe cose, che forse stavamo correndo troppo e intanto sentivo di essere rossa in viso come un peperone. Mi disse di non preoccuparmi, perché al giorno d’oggi… “ormai tra noi ragazze fare l’amore in cameretta è normale come parlare di moda, di uomini o di musica. Solo dopo essere venute, si studia.” Mi sbilanciai e le dissi che la desideravo proprio tanto. Ero probabilmente viola, in viso: e lei sorrise.
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Quindi riprendemmo le bici e ci inerpicammo tra gli alberi, fuori dal sentiero battuto, in cerca di arbusti alti che potessero nasconderci alla vista. Quando fummo sicure di essere occultate al mondo e sufficientemente lontane dal sentiero, le palpai i seni inizialmente da sotto la maglietta: aveva dei capezzoli turgidi e sodi. La mia cerbiatta gemeva di piacere. Poi glieli liberai del tutto e li succhiai a lungo. Senza più alcun ritegno, le infilai la mano negli yoga pants e le misi un dito nella fica; allargò le gambe e prese a muoversi.
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La feci godere leccandola e succhiandola. Quella prima volta di mattino domenicale finì così. Ci ricomponemmo e continuammo la nostra escursione. Ma poi già nel primo pomeriggio la feci venire a casa per un tè. Verso le quattro mio marito uscì con degli amici e appena chiusa la porta di casa, immediatamente la spogliai, la portai in camera e la buttai sul letto. Me la mangiai letteralmente.
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La baciai dappertutto, la mordicchiai, succhiai a lungo e lei ricambiò, facendomi venire in modo che da tempo non accadeva. Le leccai il culo e la passera fino a consumarmi la lingua. Devo dire comunque che Emma era espertissima: le sapeva tutte e mi guidava dolcemente nella scoperta del mondo saffico. Mi infilava le mani dappertutto, che il cielo la benedica; mi faceva godere e poi ancora godere. Dovetti ammettere a me stessa che la amavo. Io la amo.
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Ormai so già che per tutta l’estate ci ameremo come pazze. Sto scoprendo con lei un nuovo mondo, sottilmente erotico e dolcissimo; un pianeta donna sino a ora a me totalmente ignoto. Le piace farsi allattare. Dapprima me le carezza e lecca con trasporto: io da parte mia vengo non appena lei poggia le sue labbra su un capezzolo e inizia a tirare fortissimo. E allora non ragiono più, le dico di non smettere mai, semmai di succhiarmele alternativamente.
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Lei allora mi succhia come se non ci fosse un domani, mettendosi tutto un seno in bocca e al tempo stesso mi infila una mano nella fregna fino al polso, per farmi venire ancora, ancora e ancora. Sono sua. La cosa è ufficiale. Mio marito nella mia vita è ormai solo un fastidio necessario. Il problema sorgerà per noi quando la mia ragazzina adorata dovrà tornare nella sua città, che dista circa duecento chilometri dal mio paese.
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Vedremo. Intanto, in questi giorni e fino a settembre facciamo l’amore in casa di una mia amica intima, single e compiacente. Magari, se ci gira, in macchina. Oppure, la cosa più bella e sorprendente, andiamo con le bici in montagna e ci diamo piacere di nascosto dal mondo, molto più vicine a Dio: lui da lassù ci vede, capisce l’amore e sorride. Dopotutto… l'amore e il sesso li ha inventati lui!
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RDA
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beatricecenci · 10 months ago
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Italico Brass (Italian, 1870-1943)
Pittore al cavalletto
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diceriadelluntore · 2 years ago
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Paljaimmitanu
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Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni? Brillano tra le foglie cupe le arance d’oro, Una brezza lieve dal cielo azzurro spira, Il mirto è immobile, alto è l’alloro! Lo conosci tu? Laggiù! Laggiù! O amato mio, con te vorrei andare!
Questo breve canto contenuto nel romanzo di formazione Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister viene fatto pronunciare da Goethe a Mignon, la ragazzina che Wilhelm incontra in un gruppo di danzatori di strada e decide di prendere sotto la sua protezione. Mignon, di origini italiane, ricorda con nostalgia il suo Paese e diventa personificazione del desiderio del Sud.
Io voglio partire per raccontare la mia breve visita palermitana dalla foto sopra: il treno che da Cefalù mi ha riportato a Palermo era pienissimo di turisti, pulitissimo, dove un bengalese ha richiamato un maghrebino che guardava i video di Tik Tok troppo alti (te le vendo io le cuffiette) ma la cosa sorprendente è che è arrivato alla Stazione Centrale con 10 minuti di anticipo, alle 13.22. 
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In 100 metri o poco più c’è tutto questo, mi permetto di dire uno degli angoli più suggestivi del mondo. E chiedo ai palermitani che mi leggeranno perchè la chiesa dei Teatini, che ha l’entrata principale dal Corso e quella laterale da Via Maqueda è chiusa.
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la Chiesta di Santa Caterina di Alessandria, con annesso convento, ospitava le figlie non primigenie delle famiglie nobili, anche per questo il suo barocco fiorito siciliano è qualcosa di abbagliante. 
Una cooperativa di ragazzi ha ripristinato la leggendaria dolceria
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Che riprende le ricette originali delle Monache, riproponendo anche dolci che quasi nessuno faceva più, come il leggendario Trionfo di Gola, descritto anche ne Il Gattopardo, che è così bello che quasi commuove
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Ne avevo parlato in un Vero O Falso, ecco la Chiesa del Santissimo Salvatore, altro gioiello barocco
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Questa foto l’ho fatta dalle Torri del Duomo di Cefalù, in un lunedi piovosissimo
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Ma è sempre una meraviglia
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«Tra dieci giorni, se non hai niente in contrario, potremmo andare a Palermo» le disse. «Preferisco Ginevra» rispose lei. Stava in piedi davanti al cavalletto ed esaminava una tela iniziata. «Come puoi vivere senza conoscere Palermo?»
Milan Kundera, L’insostenibile leggerezza dell’essere.
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Per € 2.50 non credo esistano tante cose più buone
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Andateci, ne vale la pena
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fatalquiete · 5 months ago
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Premetto che le moto sono belle TUTTE e sono solo questioni di gusti personali o di tipologie di utilizzo, poi va da se che non lo fai motocross con una sportiva carenata. Personaggi: 50enne altro un metro e sessanta con un casco jet viola glitterato attaccato alla cintura con tre amici. "Questo ha un t-max" penso fra e me. Poi sento che parla con gli amici di una Harley comprata di recente. Mah, ci sta, ho girato un paio d'anni con gente con Harley e altre custom, ci sono moto e genti di ogni tipo, come in ogni altra categoria di motociclisti. Poi sento che dice che ho fatto la centralina 🤨🤨🤨 Vahbeh, i soldi sono tuoi e se ti pare li puoi anche bruciare. E poi… (ciliegina) Amico: "Ora andrà forte, ma sul misto come fai..?" Lui: "Eh no sul misto no, per quello ci vuole un'altra tipologia di moto, ma sai io mi conosco, sarei pericoloso per me stesso" e ridacchia Quando ho sentito "ma io mi conosco" ho avuto un fremito, gli avrei voluto dire "hai messo 25mila euro in una moto che gratta il cavalletto a parcheggiare perché non sei bono a fare le pieghe e non vuoi fare figuracce" ...ma io sono uno che si fa i cazzi propri e lo lascio alle sue menzogne e illusioni 😂😂😂😂 Qui sotto una moto, che benché due tempi, non è per nulla adatta a fare motocross.
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neroegiallo · 5 months ago
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French Postcards
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Ok il martedì è #TittyTuesday ma a me va di uscire la passera 😁💕
@frenchpostcards è un progetto di Fotografia Erotica di Paolo e Ary
Questo scatto è di Paolo, posare con lui è stato un sogno, li seguivo da tempo e quando mi ha scritto mi sono sciolta.
La poetica di questi scatti è un frammento di tempo, la sua tecnica è Eros e io ho appreso un nuovo modo di posare, per educere la mia Eros.
Faccio pratica a casa, davanti al cavalletto puntato e mi riprendo, un respiro alla volta, sciogliendo il nodo del giudizio critico.
Un respiro alla volta e torno al corpo, sciolgo il nodo e porto all'esterno ombre libere di esistere
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sophie-blanceur · 11 months ago
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La sola idea di te
mi divarica le gambe
come un cavalletto con la tela
che implora arte.
Rupi Kaur
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arreton · 11 months ago
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La nuova casetta in provincia di Bergamo è buttata in una valle in mezzo alle montagne: apri la finestra e puoi fare lo yodel, la gente giù nella zona residenziale ti sentirà e risponderà a pieni polmoni. È grande e luminosa ed io mi sento già scomparire in mezzo a tutta quella luce. I mobili sono brutti, c'è troppo legno e sento l'odore di vecchio già a guardare le foto, ma c'è un orologio a pendolo che mi piace: mi ricorda l'orologio che vedevo a casa della mia prozia, il ticchettio costante e l'oscillazione ipnotizzante del pendolo e il brusco risveglio dall'ipnosi dato dal suono che faceva ogni tot. Mi vedo girare scalza per la casa silenziosa, quando non c'è nessuno, e guardarmi intorno dicendomi: forse ho esagerato quando dicevo che mi sarei rintanata in una casa sul cocuzzolo di una montagna. Certo che, se ci penso, passare dal mare alla montagna è veramente radicale come scelta, mi sorprendevo l'anno scorso quando mi giravo intorno a vedevo solo montagne quando io ho sempre visto solo mare acqua e spiaggia. Saranno solo un paio di mesi – chissàchissà – ma quella casa già è mia: immagino librerie lungo tutte le pareti nel salone, un tavolinetto con un paio di sedie sul balcone; angolo ufficio e angolo trucchi nella camera da letto, cameretta adibita a stanza per il computer; planetaria, macchinette per il caffè, forno, forno a microonde in cucina, col bancone per preparare il cibo separato dai fuochi e dal lavello; vedo tanti tappeti per la casa e me che lavo a terra perché tra tutte le faccende domestiche che in generale odio e schifo lavare a terra è l'unica che mi rilassa e mi diverte. Il padrone di casa dice che c'è un cane lì nel cortile, dice che non entra mai in casa e che è una pecorella talmente è buono, allora mi immagino che torno da lavoro io che apro il cancello e vedo un cane pastore grosso e mansueto battermi la coda e farmi le feste. Sono pensieri felici, forse un po' illusi, mi sembra quando da bambina mi mettevo a fantasticare robe talmente assurde che sembravano reali e fattibili. Ma a far venire i pensieri intrusivi ci vuole un attimo, d'altronde da piccola le mie fantasticherie venivano in poco tempo buttate giù ed infangate: i primi tempi mi sa dalle persone a me vicine, in poco tempo poi imparai a farlo da sola. Ad esempio, se mi fermo un attimo, penso che mi fa paura questo cambiamento: temo di rimanere sola abbandonata a me stessa e di non sapermi gestire. Questo perché questa notte ho sognato letteralmente di impazzire: avevo gli occhi furiosi, un odio che partiva dal petto e saliva in gola, gridavo ma di un grido grosso e feroce, mi sentivo quasi posseduta come quella volta che gridai nel sonno terrorizzata perché mi sentivo posseduta. In questi giorni poi sono tornata a fare sogni nervosi, dove litigo con la gente, addirittura con dei miei ex colleghi della pizzeria coi quali invece non ho mai avuto problemi. Guardo le mie reazioni inconsce e mi spavento all'idea di rimanere da sola in un posto così lontano. Però guardo anche le foto, vedo tutta quella luce e penso che sarà ottima per fare le foto e allora penso che mi servirà un cavalletto e altre cianfrusaglie varie. Chissà, magari un giorno realizzerò anche il sogno di mio padre di avere un telescopio. Intanto però mi dico che: se passati questi due mesi sarò costretta a ritornare giù al sud, sarà la volta buona che impazzirò definitivamente.
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recoveringmemoriesgiammy91 · 6 months ago
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Panoramica 17/08/2023 🌊🏖📸 niente AI, solo Ps. 91 MP.
Fotocamera: Eos RP
Testa motorizzata (cavalletto stabilizzato usato): Dji Ronin-SC
Software di elaborazione e stitching: Adobe PS CC 17 (Camera Raw, le originali sono 11x2 foto .CR3 sviluppate in .jpeg)
#sunset #marinaromea #testing #panorama #shootingphoto #tramonto #smartphone #canoneos #rp #roninsc #panocut
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intotheclash · 1 year ago
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Il vento, esposizione di poco più di un secondo, un cazzo di cavalletto, e il gioco si fa da solo.
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portraituresque · 8 months ago
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Antonio Ligabue - Autoritratto con moto e cavalletto - 1953-1954
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