#catartica
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Marlene Kuntz - Catartica
Il tredici maggio ’94 viene lanciato dall’etichetta Consorzio Produttori Indipendenti il debutto discografico dei Marlene Kuntz, Catartica, una deflagrazione noise-rock devastante, un punto di riferimento per la musica alternativa italiana da li in poi. Con la supervisione e il favore di Gianni Maroccolo, la cooproduzione band-Marco Lega i cuneesi pubblicano una pietra miliare per il rock…
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Marlene Kuntz - Lieve
#marlene kuntz#lieve#cristiano godano#riccardo tesio#gianluca viano#luca bergia#noise rock#canzone italiana#catartica#1994#Youtube
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Senio > Lamone https://youtube.com/channel/UCB9Q9wW7mDU7ct3j21622eA #romagnabikining #orgogliopieghevole #nuotandonellaria #catartica #ilvile #mtb (presso Lugo, Italy) https://www.instagram.com/p/CqLf-7ZMTf_/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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No hay día que no piense que quizá yo podría haber cambiado algo.
Pero en todas esas realidades sufrió tu pérdida catártica.
Katastrophal
#notas#frases#citas#escritos#caostalgia#textos#pensamientos#en tu orbita#tristeza#amor#katastrophal#perdida catartica#desamor#perdida
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Meu choro não é nada além de carnaval
É lágrima de samba na ponta dos pés
[...]
Na avenida, deixei lá
A pele preta e a minha voz
Na avenida, deixei lá
A minha fala, minha opinião
A minha casa, minha solidão
Joguei do alto do terceiro andar
Quebrei a cara e me livrei do resto dessa vida
Na avenida, dura até o fim
#so mais uma#do soco no estomago a chuva de lagrimas catartica#ou a chuva de lagrimas em meio a socos no estomago#enfim nao há coraçao que segure esse album inteiro se uma quedinha#elza soares#music#Spotify
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"Ma non mi ridere e non mi trascinare, NO"
Sunday, 25th December 2023. Another (fucking) Christmas.
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"Parlami, ti prego, non andare NO non penso di poterli reggere Prenditi il diritto di sorprenderti è proprio me che aiuti a non cadere qui
Merry Christmas Merry Christmas Merry Christmas Merry Christmas
Ho l'universo in fiamme che mi lacera le gambe rollano e non c'è da ridere Ho il cuore in gola ed è quasi Natale ma con tutta quella gente resto qua
Merry Christmas Merry Christmas Merry Christmas Merry Christmas
Parlami, parlami molto di quello che vuoi Chiedimi, chiedimi cento volte come mai Che fosse il dubbio di me se non mi trovo più? Ma non mi ridere e non mi trascinare, no
Parlami, parlami molto di quello che vuoi Chiedimi, chiedimi cento volte come mai Che fosse il dubbio di me se non mi trovo più? Ma non mi ridere e non mi trascinare, no
Parlami, parlami molto di quello che vuoi Chiedimi, chiedimi cento volte come mai Che fosse il dubbio di me se non mi trovo più? Ma non mi ridere e non mi trascinare, no"
NO!
#marlene kuntz#merry xmas#merry fucking christmas#best wishes#mk poetry of soul#soundtrack of my life#thirty years#neverending love#waiting for march#catartica tour#christmas memories
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domani esco di testa
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in questo momento giorgia meloni starà facendo il recupero password del suo account efp per pubblicare una catartica fanfiction sul signore degli anelli, 80k parole, first person POV, angst, hurt no comfort, titolo “una goccia non può scalfire una pietra (e nemmeno tu lascerai il segno)”. lo so perché ho visto l’ordine del giorno del consiglio dei ministri
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esperienza catartica di oggi: tagliarsi la frangetta mentre mi ascolto Hot to go di Chappell Roan💅✨🧘
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piangere sull’autobus di ritorno verso casa è stata un’esperienza inaspettata, inizialmente avevo scritto “scoppiare a piangere” ma in realtà non è esploso nulla, sentivo il bruciore che cresceva dietro agli occhi già nel supermercato, pensavo, com’è possibile. uscito dal supermercato sentivo quel pizzico dietro al naso, le labbra formavano un’espressione da bambino a cui viene negato il gelato, camminavo con le buste della spesa tra le mani, attorno c’era gente e attorno alla gente le luci natalizie, alternavo sguardi di vergogna all’asfalto a quelli ad altezza uomo, piangevo per strada e trattenevo subito dopo le lacrime, pensavo, com’è possibile. forse è la pausa tra un antidepressivo e un altro? mi sono diretto verso casa quando l’autobus si è fermato proprio davanti a me, l’ho preso e allora nella penombra non sono riuscito più a trattenermi, una sensazione catartica e imbarazzante, un atto che raschia il fondo oppure sale su, se sul fondo c’è l’apatia e poco su le emozioni brutte. sono sceso dal bus ed è ricominciato il gioco: trattengo le lacrime, evito di guardare le persone, incrocio tre ragazzi sorridenti e penso alla differenza di prospettiva del mondo tra me e loro, presuntuoso, immagino la leggerezza dei loro pensieri, anche se non so quali siano i miei. questa è la cosa più assurda: il pianto scaturito dal nulla, un puro atto fisico, un bisogno fisiologico. mi manca molto, al supermercato pensavo a quando ci andavo con lei, non riesco a non ricordarmene, possibile che il pianto sia stato scatenato da questo? non è possibile, ci ho pensato appena, è stato un pensiero istintivo che non riesco a evitare, anzi, più leggero ancora, un’eco di un pensiero. mi bruciano ancora gli occhi, immagino la mia psicologa sarà felice di tutte queste emozioni tristi.
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Ieri sera sono stato all'Alcatraz. Non capisco molto di questo genere di musica, ma credo che tutta la fauna milanese appassionata di Techno aspettava l'evento da un anno, come quello più importante in assoluto della stagione. È stato come andare alla prima della Scala, ma agli antipodi per quanto riguarda lo stile musicale e il genere di invitati che ti aspetteresti ad ascoltare la Tosca in religioso silenzio.
Siamo entrati al tocco della notte e subito le droghe hanno fatto la loro selezione naturale. Ragazzi e ragazze che s'aspettavano troppo dalla serata, e non hanno saputo gestire l'ansia da prestazione sono cascati come birilli dopo le prime note. Sono rimasti così gli esperti del settore, i premi nobel dell'Md e della musica selvaggia proveniente direttamente dalla consolle di questi dj, evidentemente famosissimi, che hanno mosso i loro primi passi nella lande metanfetaminichendella Berlino ovest dei primi anni Novanta (non a caso la serata si chiamava Der Techno).
Io sono rimasto sobrio come un bicchiere d'acqua distillata. Mi sono concesso solo due morettone ipa a 10 euro ciascuna. Ammetto che la seconda l'ho presa solo per rivedere il viso della barista, una delle donne più belle che ho avuto il privilegio di potere guardare.
Ma ritornando alla gente presente alla serata... gli uomini avevano spalle grosse come portaerei, ogni addominale scolpito con la precisione maniacale di un cesellatore di mosaici, tutti a petto nudo e sudati come cavalli del palio di Siena. Le donne erano un tripudio di muscoli guizzanti e abiti che potevano benissimo restare negli armadi, dato che non servivano a coprire nemmeno le pudende. A un occhio poco attento poteva sembrare che queste creature eteree e bellissime avessero impiegato dieci minuti per mettersi addosso un pietoso velo di stoffa e uscire. Ma sapevamo tutti che il loro stile era ricercato fino al minimo dettaglio, dall'acconciatura, al numero di borchie che dovevano ricoprire il seno destro, al tipo di smalto che doveva colorare l'ultima unghia del piede sinistro.
Ma nelle donne tutta questa ipersessualizzazione, sapevo, da bambino abusato, in molte di loro era una risposta agli stessi traumi subiti da me. Il dolore lo si affronta o tacendo e digrignando in silenzio i denti o urlando fino a che la gola ti diventa un'unica macchia rossa e infiammata, che come una luce al neon dice solo guardatemi.
Non tutte, spero, avevano subito abusi sessuali ( molestie sì, tutte. le ho viste reiterarsi anche ieri sera purtroppo) ma la tristezza che mi accompagnava nel guardarle, bellissime e dannate, è stata quasi catartica.
Ho rivelato ai miei due amici, dentro un mccafè, alle sei del mattino, cosa ho subito da piccolo e perché avere ricevuto un piedino sotto al tavolo la sera prima è stato per me un evento epocale (io che inizio a inculare simbolicamente il mio abusatore). E ho rivelato questo arcano del mondo femminile delle molestie, dell'abuso, del tacere e dell'urlare.
Spero che abbiano capito. Io ho solo provato a dare loro un piccolo strumento per capire meglio il dolore di alcuni esseri umani. E che come sempre l'apparenza non solo inganna, ma copre. Perché sotto c'è una ferita che a vederla farebbe fermare gli orologi del mondo.
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Sicuramente è tedioso, per voi che mi leggete (e avete la forza di farlo) sentirmi parlare sempre della stessa persona (ormai, ad intervalli più o meno regolari, che saranno? 13 anni? Probabilmente si). Ma il pensiero è ricorsivo (stasera non riesco a fare a meno di questa parola). É un rigurgito di pensieri e ricordi: più li voglio allontanare da me e più ritornano, e più aggrediscono gli spazi vuoti della mia mente. Ora sono più forti loro. Arrivano all’improvviso, si allargano e si dilatano, prendono tutto lo spazio possibile, scacciando e relegando in spazi angusti tutto il resto. É la persona di cui ho parlato e scritto di più nella mia vita. A volte me ne meraviglio anch’io. Ma è così. Perché lo faccio? Non lo so, non ho potere di controllo su di lei, anche quando condividevamo lo stesso spazio e respiravamo la stessa aria. C’era lei, solo lei. Ingombrante, invasiva ma totalizzante. L’altra faccia della medaglia. Il mio contraltare, la mia antagonista, il mio pensiero amorevole, il mio chiodo fisso, il mio odio e il mio amore. La persona che ti faceva incazzare più di ogni altra cosa e, nel contempo, quella che ti faceva ridere, che ti metteva all’angolo, che si lasciava osservare a lungo (“guarda avanti, non ti girare”). La persona che non volevi più ascoltare ma quella che in fondo volevi sempre accanto a te. Colei a cui chiedevo consigli, ponevo domande, anche se insisteva nel dirmi che non la stessi ad ascoltare. Insomma lei è solo lei, anche quando desideravo, con tutto il cuore. starle chilometri lontano perché non la reggevi più. Insomma lei.
Ora ne scrivo con la speranza che tale azione risulti catartica. Un buttare fuori tutto quel che mi agita, in una sorta di enorme pulizia di primavera, un gigantesco cambio di stagione, un epocale trasloco da me stesso. Ne scrivo e non so neanche più se mi manca davvero o è solo la disperazione per liberarmi da questo malsano senso di schiavitù del pensiero.
La banale verità è che mi manca più di quanto potessi immaginare. Va così e non ci posso fare nulla se non aspettare.
Adda passà 'a nuttata
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FREUD ERA UN CIALTRONE
Le teorie di Freud sono state ampiamente criticate come non scientifiche, e il trattamento dei disturbi mentali si è sempre più rivolto ai farmaci psicotropi e a terapie efficaci come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT). L'impatto di Freud sul pensiero del XX secolo è innegabile, ma ha sbagliato quasi tutto. Crews ha avuto accesso a materiali non disponibili ai biografi precedenti. La vasta corrispondenza iniziale tra Freud e la sua fidanzata, Martha Bernays, è stata rilasciata solo di recente e rivela molto sui difetti di carattere di Freud, le sue attitudini sessiste e il suo uso regolare di cocaina. Freud era formato come scienziato, ma si è allontanato, seguendo intuizioni selvagge, scendendo volontariamente nella pseudoscienza, coprendo i suoi errori e stabilendo un culto della personalità che è sopravvissuto a lungo dopo di lui. Il suo lavoro scientifico iniziale era disordinato e mancava di approfondimento. Ha "criticato abilmente le conclusioni premature raggiunte da altri ma non ha mai testato in modo cruciale nessuna delle sue ipotesi". Era pigro, riluttante a raccogliere prove sufficienti per assicurarsi che una scoperta non fosse un'anomalia; generalizzava da casi singoli, usando persino se stesso come caso unico. In un primo articolo, "On Coca", ha dimostrato scarsa erudizione, omettendo riferimenti cruciali, citando riferimenti da un'altra bibliografia senza leggerli e commettendo errori grossolani (sbagliando nomi, date, titoli e luoghi di pubblicazione). Trattava ricchi mondani viziati. Il suo atteggiamento verso di loro era cinico; fornivano una fonte costante di reddito non guarendo, e in un caso tornò di corsa a vedere un paziente per paura che potesse guarire in sua assenza. Aveva poca simpatia per i suoi pazienti; disprezzava attivamente la maggior parte delle persone, specialmente quelle delle classi sociali inferiori. Era un misogino che credeva che le donne fossero biologicamente inferiori. Trattava sua moglie in modo abominevole. Poche delle sue idee erano originali. Plagiava. Prendeva idee dai rivali ma poi le retrodatava e le trattava come proprie. I suoi debiti verso gli altri erano inizialmente riconosciuti, ma "eventualmente soppressi a favore dell'appeal specioso all'esperienza clinica." Era "attivamente evasivo, malizioso e disonesto" nel coprire i suoi errori. Crews riporta molti casi in cui riscriveva la storia, cambiando la narrazione per mettersi in una luce migliore. Inventava cose al momento, cambiando costantemente le sue teorie e metodi senza fare alcun reale progresso verso un trattamento efficace. Se un paziente non era d'accordo con la sua interpretazione ("No, non sono innamorato di mio cognato."), ciò rafforzava solo la sua convinzione di avere ragione. Violava la riservatezza dei pazienti. Se un ex paziente migliorava dopo aver lasciato il suo trattamento, se ne prendeva il merito. Era cieco ai pericoli del bias di conferma.
I redattori delle lettere di Freud e altri documenti erano membri del suo culto e erano disonesti. Il confronto con i documenti originali mostra che cambiavano parole e omettevano passaggi che pensavano lo avrebbero fatto sembrare male. Hanno "nascosto sotto il tappeto le prove più incriminanti." Per esempio, "Delle 284 lettere che Freud scrisse a Fliess, solo 168 erano rappresentate, e tutte tranne 29 subirono alterazioni diplomatiche e spesso silenziose." Uno dei casi fondamentali della psicoanalisi, il prototipo di una cura catartica, fu il caso "Anna O" riportato in un libro di Breuer e Freud. Dissero che era guarita dopo il trattamento di Breuer, ma non era vero. Infatti, peggiorò e fu ricoverata in ospedale. Dopo aver lasciato il trattamento psicoanalitico, migliorò da sola e alla fine condusse una vita di successo come attivista contro il commercio sessuale. (Questo fu interpretato in termini psicoanalitici come un mezzo per desiderare inconsciamente di impedire a sua madre di avere rapporti sessuali con suo padre!) Probabilmente non aveva nemmeno una malattia psichiatrica, ma piuttosto una fisica, neurologica, e molti dei suoi sintomi più inquietanti furono causati dalla dipendenza da morfina che Breuer le aveva inflitto. L'interpretazione del caso da parte di Freud contraddiceva i fatti: o stava mentendo o esprimeva un suo delirio. Trovò il suo vero mestiere come narratore, usando aneddoti dalla sua storia clinica per illustrare come la sua mente fosse "guarita" dalla confusione sull'origine dei sintomi misteriosi. Descriveva avventure dell'intelletto. Il suo orientamento era più letterario che scientifico. Crews dice: "Freud era una sorta di specialista nel cogliere preziose ammissioni da persone che non potevano essere raggiunte per verifiche." La sua "pratica standard era quella di diffamare i suoi ex associati non appena ponevano un ostacolo ai suoi obiettivi."
testo tradotto da chatgpt (se volete la versione originale in inglese è questo il sito)
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Tú, yo, una azotea y una botella de tequila, tampoco le pedíamos tanto a la vida.
Otro deseo incumplido por una pérdida catártica.
Katastrophal
#notas#frases#citas#escritos#caostalgia#textos#pensamientos#tristeza#amor#perdida#te echo de menos#sueños rotos#deseos#perdida catartica
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Onestamente la canzone di Levante è catartica da sentire/seguire/ballare
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march's jukebox!
1. Caifanes — Caifanes
2. Virus — Relax
3. Charly García — Parte De La Religion
4. Soda Stereo — Comfort Y Música Para Volar
5. HalfNoise — City Talk
6. Virus — Agujero Interior
7. Almendra — El Valle Interior
8. Los Prisioneros — La Voz De Los 80
9. Marlene Kuntz — Catartica
10. Virus — Wadu Wadu
11. Gustavo Cerati — Bocanada
12. Elis Regina, Antonio Carlos Jobim — Elis & Tom
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