#carro cerimoniale
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lospeakerscorner · 2 years ago
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Il carro di Civita Giuliana
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storiearcheostorie · 2 years ago
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ARCHEOLOGIA / Pompei, ricostruito lo straordinario carro di Civita Giuliana; sarà esposto per la prima volta a Roma
#ARCHEOLOGIA / #Pompei, ricostruito lo straordinario #carro cerimoniale di #CivitaGiuliana; sarà esposto per la prima volta a #Roma Particolari e foto su @StorieArcheo @pompeii_sites
Il carro di Civita Giuliana completo nella sua ricostruzione (Foto ©Parco archeologico di Pompei) Nel 2019 a Civita Giuliana località a nord dell’antica città di Pompei, in una villa suburbana già in parte individuata e indagata agli inizi del ‘900 e tornata all’attenzione per gli scavi clandestini condotti da tombaroli, si avvia un’attività di scavo senza precedenti per la sua genesi e per le…
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corallorosso · 3 years ago
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Pompei scopre la stanza di una famiglia di schiavi ben conservata Il team di archeologi che lavora dal 2017 ha scoperto una piccola stanza, in cui vivevano alcuni schiavi, forse una famiglia con un bambino, che si occupavano della manutenzione della villa dei suoi proprietari, ha riferito sabato il ministero della Cultura italiano. La stanza aveva una piccola finestra in alto e mancava di decorazioni alle pareti. Il ritrovamento è avvenuto nell'area del comune di Civita Giuliana, situato a nord di Pompei e che ha già portato alla luce nei mesi scorsi altri ritrovamenti, come un carro cerimoniale quasi intatto o una stalla con i resti di tre cavalli. Questa modesta stanza, in cui si possono vedere resti di vasi e altri oggetti, e ritrovati "in uno stato di conservazione eccezionale", arricchirà "ancora di più la conoscenza della vita quotidiana degli antichi pompeiani" e specificamente di una parte del società, del cui stile di vita si sa poco, ha affermato in una nota il ministro della Cultura Dario Franceschini. Tre brandine di legno e una cassapanca, anch'essa in legno, sono state ritrovate con oggetti metallici e tessuti che gli archeologi ritengono possano far parte di finimenti per cavalli. Due letti sono lunghi circa 1,70 metri, mentre l'altro è solo di 1,40 metri, quindi gli esperti deducono che potrebbe essere un bambino. Al di sotto erano custoditi oggetti personali, come anfore portaoggetti, brocche in ceramica e vaso da notte. "Oltre a fungere da camera da letto per un gruppo di schiavi, forse una piccola famiglia come suggerirebbe la culla a misura di bambino, l'ambiente fungeva da ripostiglio, come testimoniano otto anfore raggruppate negli angoli lasciati liberi per questo scopo" ha spiegato il ministero italiano. Civita Giuliana, che dal 2017 conta archeologi sul territorio. Per anni è stata oggetto di sistematico saccheggio e parte del patrimonio archeologico è andato perduto a causa delle gallerie scavate dai tombaroli che hanno causato un danno complessivo stimato in quasi 2 milioni di euro in tutta la cittadina, secondo i calcoli del ministero italiano. EL PAIS
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pollonegro666 · 3 years ago
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2022/02/05
En el jardín de un restaurante encontramos una vagoneta con la que se transportaba la sal desde las salinas hasta la estación de tren para llevarla a toda España. También un templete ceremonial y una estatua de Buda.
In the garden of a restaurant we found a wagon with which the salt was transported from the salt flats to the train station to take it to all of Spain. Also a ceremonial temple and a statue of Buddha.
Google Translation into Portuguese:
No jardim de um restaurante encontramos um vagão com o qual o sal era transportado das salinas até a estação de trem para levá-lo a toda a Espanha. Também um templo cerimonial e uma estátua de Buda.
Google translation into Italian:
Nel giardino di un ristorante abbiamo trovato un carro con il quale il sale veniva trasportato dalle saline alla stazione ferroviaria per portarlo in tutta la Spagna. Anche un tempio cerimoniale e una statua di Buddha.
Google Translation into French:
Dans le jardin d'un restaurant, nous avons trouvé un chariot avec lequel le sel était transporté des salines à la gare pour l'emmener dans toute l'Espagne. Aussi un temple cérémoniel et une statue de Bouddha.
Google Translation into Arabic:
في حديقة أحد المطاعم وجدنا عربة نقل الملح من الملح إلى المحطة لنقله إلى جميع أنحاء إسبانيا. أيضا معبد احتفالي وتمثال بوذا.
Google Translation into German:
Im Garten eines Restaurants fanden wir einen Karren, mit dem das Salz von der Saline zum Bahnhof transportiert wurde, um es durch ganz Spanien zu bringen. Auch ein zeremonieller Tempel und eine Buddha-Statue.
Google Translation into Hebrew:
בגינה של מסעדה מצאנו עגלה המשמשת להובלת המלח ממפעל המלח לתחנת הרכבת כדי לקחת אותו בכל ספרד. כמו כן מקדש טקסי ופסל בודהה.
Google Translation into Hindi:
एक रेस्तरां के बगीचे में हमें एक गाड़ी मिली जो नमक को नमक के काम से रेलवे स्टेशन तक ले जाने के लिए पूरे स्पेन में ले जाती थी। एक औपचारिक मंदिर और एक बुद्ध प्रतिमा भी।
Google Translation into Russian:
В саду ресторана мы нашли тележку, на которой перевозили соль из солеварни на вокзал, чтобы развозить ее по всей Испании. Также церемониальный храм и статуя Будды.
Google Translation into Japanese:
レストランの庭で、塩を製塩所から駅に運び、スペイン全土に運ぶために使用されるカートを見つけました。 また、儀式用の神殿と仏像。
Google Translation into Korean:
식당 정원에서 우리는 소금 공장에서 기차역까지 소금을 운반하여 스페인 전역으로 운반하는 데 사용되는 카트를 발견했습니다. 또한 의식 사원과 불상.
Google Translation into Chinese:
在一家餐馆的花园里,我们发现了一辆手推车,用来将盐从盐场运到火车站,以便将它带到西班牙各地。 还有一座仪式寺庙和一座佛像。
Google Translation into Persian:
در باغ یک رستوران گاری را پیدا کردیم که برای حمل نمک از کارخانه نمک به ایستگاه قطار استفاده می شد تا آن را در سراسر اسپانیا ببرد. همچنین یک معبد تشریفاتی و یک مجسمه بودا.
Google Translation into Ukrainian:
У саду ресторану ми знайшли візок, яким перевозили сіль із солеварні на залізничний вокзал, щоб перевезти її по всій Іспанії. Також церемоніальний храм і статуя Будди.
#SanPedroDelPinatar #Murcia #España #Spain #Restaurant #Wagon #Salt #Transport #Temple #Buda #Sculpture
#Travel #Beauty #CoupleGoals #PositiveVibes #PlushieCommunity #Maharashtra #ペンギン
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pimander · 4 years ago
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gaetaniu · 4 years ago
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Gli archeologi trovano a Pompei un carro cerimoniale intatto
Gli archeologi trovano a Pompei un carro cerimoniale intatto
Una vista di una biga, con i suoi elementi in ferro, decorazioni in bronzo e resti di legno mineralizzati, che è stata trovata a Civita Giuliana, a nord di Pompei. I funzionari del sito archeologico di Pompei, vicino a Napoli, sabato 27 febbraio 2021, hanno annunciato la prima scoperta in assoluto di una biga cerimoniale intatta, una delle diverse importanti scoperte fatte nella stessa area fuori…
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blogexperiences · 4 years ago
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Pompei: lo scavo di Civita Giuliana porta alla luce un carro cerimoniale
Pompei: lo scavo di Civita Giuliana porta alla luce un carro cerimoniale
Il ministro della cultura Dario Franceschini continua a stupire. Appena riconfermato nel nuovo governo Draghi, eccolo baciato dalla fortuna con una nuova scoperta a nord di Pompei. Ha fatto a tempo ad annunciare l’incarico di un giovane direttore come Zuchtriegel per il Parco Archeologico e gli Dei pompeiani si sono manifestati grati a quanti operano con dedizione per la cultura italiana e in…
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liviaserpieri · 7 years ago
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The grave’s a fine and private place,/ But none, I think, do there embrace
Alla sua amante ritrosa
Se il tempo e il mondo fossero sufficienti,
Per me, Signora, non sarebbe reato questa vostra ritrosia.
Staremmo seduti a pensare verso quale strada incamminarci 
E a come trascorrere il nostro lungo giorno d’amore.
Voi sulla riva del Gange scoprireste dei rubini,
Ed io andrei a lamentarmi lungo la corrente Dell’Humber.
Vorrei avervi amata
Dieci anni prima del Diluvio
E Voi, se vi garbasse, potreste rifiutarmi
Fino alla conversione degli Ebrei.
Il mio amore crescerebbe come un vegetale,
Più di ogni altro impero, e in modo assai più lento.
Per elogiare i vostri occhi e contemplare
La vostra fronte se ne andrebbero cento anni,
Duecento per adorare ogni vostro seno,
E trentamila per adorare tutto il resto.
Per elogiare ogni vostra parte ci vorrebbe un’intera epoca,
E quella più recente per mostrare il vostro cuore,
Perché Voi, Signora, di un tale cerimoniale siete certo degna,
Ed io a minor prezzo non vorrei amarvi!
Io odo tuttavia continuamente alle mie spalle
Il carro alato del Tempo incalzare velocemente;
E laggiù, dinanzi a noi, si stendono
 I deserti dell’immensa Eternità.
Della vostra bellezza non si troverà più alcuna traccia,
Né sulla vostra lapide di marmo si potrà più udire
 Il mio canto riecheggiare: allora i vermi attenteranno 
Alla verginità che avete così a lungo preservato;
Il vostro Onore, ormai antiquato, sarà mutato in polvere,
e tutta la mia lussuria in cenere!
Certo la tomba è un luogo intimo e bello,
Ma dubito che lì qualcuno voglia fare all’amore.
Mentre l’umidore della giovinezza si stende
 Adesso sulla vostra pelle, come rugiada del mattino,
Mentre la vostra anima desiderosa
Traspira da ogni poro con fiamme sollecite,
Divertiamoci adesso finché possiamo,
E come uccelli predatori amorosi divoriamo
 Il nostro tempo velocemente, anziché starcene 
A languire nella morsa delle sue lente mascelle.
Avvolgiamo, dunque, in una sola sfera
Ogni nostra energia e ogni nostra dolcezza;
Dissipiamo i nostri piaceri, varcando con furiosa lotta
I cancelli di ferro della vita; e in questo modo, anche se
Non potremo obbligare il nostro sole a fermarsi,
Potremo tuttavia obbligarlo a correre.
Liriche d'amore, poesie metafisiche, pastorali e celebrative di Andrew Marvell
( Durante  il  Rinascimento  inglese  la  figura  di  Crono  -cioè  Saturno- veniva  spesso  rappresentata  con  la  falce  in  mano  alla  guida  di  un carro, ed  era  erroneamente  identificata con quella di Kronos, ovvero il Tempo logico e sequenziale. Nei libri degli emblemi il Tempo  veniva rappresentato  come  un  orologio  dotato  di  ali.)
( The  youthful  glew  sits  on  thy  skin  like  morning  dew: Glew:  E’  il  termine  che  ha  creato  più  problemi  interpretativi  nella  lettura  di  questo  passo.  In  alcuni  manoscritti  del  Seicento  e  in  parecchie  edizioni  moderne“glew”/“glue”   è  stato  sostituito  da    “hew”/“hue”  (“colore”,  “tinta”): in  particolare  il  curatore  del  Folio del 1681, H. M. Margoliouth (Op. cit., 1927), P. Legouis (Op. cit., 1928), H. Macdonald (Op. cit.,  1952)  e  G.  de  F.  Lord  (Op.  cit.,  1968)  hanno  adottato  “hew”,  mentre  F.  Kermode  (Op.  cit., 1967)  e  K.  Walker  (Op.  cit.,  1990)  hanno  preferito  “hue”.  Nel  MS. Bod. 12 e  nell’edizione  di  E.  S.  Donno  appare  scritto  “gleu”,  che  letteralmente  vuol  dire  “colla”,  “gomma”,  “liquido  adesivo”,  “sostanza  appiccicosa”. E.  S.  Donno,  adottando  nella  sua  edizione  la  parola  “glue”  al  posto  di  “glew”,  spiega  così  la  scelta  fatta  (p.  235):  “Moreover,  the  sense  of  ‘youthful  glue’  is  entirely  consonant with the theme of the poem as the following quotation makes clear: ‘Life is nothing else but as it were a glue, which in man fasteneth the soul and body together’ (William Baldwin, Moral Philosophy,  1547)”.  R.  Wilcher  (1985)  ha  fatto  osservare  però che  la  parola  “glue”  equivaleva  in  realtà per Marvell a “glew”, una forma dialettale (di origine medievale) ancora in circolazione nel nord dell’Inghilterra ai tempi del poeta, che corrispondeva al nostro moderno “glow”/”glew” (cioè“illuminare”/“bagliore,   luminescenza”).   “Glow” deriva   dal   middle   English   “glouen”,   dall’old English  “glōwan”,e  ha  come  suoi  equivalenti  nel  vecchio-alto  tedesco  “gluoen”, nell’antico norvegese “glōa”  e nell’islandese  “glōra”,  che  significa  appunto  “to  sparkle”-
Se  concepito  come  equivalente di “glow”, il termine “glew” può assumere nel contesto della poesia, oltre al significato di  “luminescenza”, “bagliore”,  anche  quello  di  “sudore,  ardore,  sensazione  di  calore”,  implicando  quindi  una  connotazione  di  tipo  sessuale.  Anche  J.  Milton  nel  Comus  (1634), per  descrivere  l’attrazione fisica del protagonista per la sua donna, usa un sinonimo (“gums of glutinous heat”, v. 916).  La  forma  corretta  del  testo  originale  dovrebbe  quindi  essere  presumibilmente  “glew”,  associata a “dew”. Il senso della frase doveva essere, secondo le intenzioni del poeta, che il sudore stava  alla  pelle  come  la  rugiada  all’erba.  L’editore  del  Folionon  colse  il  senso  di  questa  immagine  e,  pensando a un errore di trascrizione, cercò quindi di creare con la parola “hew”un’immagine diversa, e di  comparare  le  gote  rosee  della  donna  con  il  cielo  rosa  dell’alba.  Sits  on  thy  skin:   Nel MS.  Bod.  12 “stickes  on  your  Cheeke”)
( Transpires  at  every  pore  with  instant  fires:  Questa  frase  richiama alla memoria il passo di una poesia di R. Crashaw del 1652:  “with  wider  pores  /  Inlarge  thy  flaming-brested  Lovers  /  More  freely  transpire,  /  That  impatient  Fire  / The  Heart  that  hides  Thee  hardly  covers” )
https://www.laquerciafiorita.it/
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storiearcheostorie · 7 years ago
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FOTO: © MIBACT
COMO – Per la prima volta in mostra, reperti archeologici di grande importanza storica, esito della ricerca condotta a Como negli ultimi dieci anni, vengono esposti nella suggestiva Chiesa di San Pietro in Atrio, dal 30 settembre al 10 novembre.
L’articolata rassegna “Prima di Como. Nuove scoperte archeologiche dal territorio” organizzata congiuntamente dalla Soprintendenza Archeologica e dai Musei Civici di Como, accanto alla panoramica sugli ultimi ritrovamenti, illustra le novità scientifiche sulle più antiche fasi di popolamento, sviluppatosi nel corso del primo millennio avanti Cristo, e mette in risalto il valore e il significato del ricco patrimonio archeologico comasco precedente alla fondazione della colonia romana.
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Guttus ornitomorfo, dal corredo della Tomba 3, Grandate, 2011 © MIBACT
Urne cinerarie e vasi per offerte dalle forme inconsuete, ornamenti in bronzo, ferro, ambra, pasta vitrea, elementi dell’abbigliamento, amuleti, simboli di status delle antiche popolazioni e preziosissime armi riferibili alla cultura protostorica detta “di Golasecca” caratterizzano il percorso espositivo, accompagnato da fotografie e disegni ricostruttivi, video e immagini 3D, che forniscono, grazie alle nuove tecnologie, informazioni approfondite finalizzate a coinvolgere un vasto pubblico.
I temi principali della mostra sono i corredi funerari della prima età del Ferro provenienti dagli scavi di S. Fermo della Battaglia, via per Mornago (2006) e di Grandate, emersi nel 2011 durante la costruzione della nuova Pedemontana; l’enigmatica area religiosa/monumentale del Nuovo Ospedale Sant’Anna (scavi 2007), risalente al VI secolo a.C., costituita da un grande circolo del diametro di 70 m, delimitato da un doppio recinto di pietre con piattaforma centrale ad emiciclo e setti radiali in materiali litici e terre diverse, di difficile interpretazione funzionale; un ripostiglio sacro dell’Età del Ferro rinvenuto sul Monte San Zeno in Val d’Intelvi; i più recenti dati archeobiologici sul clima, la vegetazione, l’alimentazione umana in età protostorica; e infine i risultati della nuova ricerca condotta sul Carro cerimoniale del V secolo a.C. della Ca’ Morta dal prof. Bruno Chaume dell’Università della Borgogna, Direttore del programma Vix et son Environnement, che ha messo in evidenza una stretta parentela con i coevi carri di ambito culturale hallstattiano, rinvenuti nel Centro Europa.
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  Vaso a tre bracci con tre coppe, dal corredo della Tomba 3, Grandate, 2011 © MIBACT
Questi ultimi ritrovamenti contribuiscono ad accrescere il ricco patrimonio archeologico del centro protostorico che ha preceduto la fondazione di Como, le cui origini risalgono al I millennio a.C. Infatti, prima della città romana, i rilievi attorno alla città attuale vedono l’insediamento di villaggi e gruppi di abitazioni: diversi reperti e resti di tombe ne conservano la testimonianza. Nei secoli successivi, in particolare il VI e il V a.C., l’abitato raggiunge la sua massima espansione e ricchezza, concentrandosi soprattutto lungo il versante meridionale della Spina Verde, il parco regionale che si estende sulla fascia collinare a nord-ovest di Como. Fondamentale per lo sviluppo del nucleo abitativo è il suo ruolo di centro di contatto e scambi tra la Pianura Padana, stabilmente occupata dagli Etruschi, e il mondo celtico e quello hallstattiano (dalla cittadina di Hallstatt, nei pressi di Salisburgo) del Centro Europa.
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  Grande vaso in bronzo (stamnos) con coperchio, cinerario della Tomba del Carro della Ca’ Morta, V sec. a.C. © MIBACT
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Carro cerimoniale protostorico, V sec. a.C. Rinvenuto a Lazzago nel 1928, esposto al Museo Archeologico di Como © MIBACT
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Spada in ferro dal corredo della Tomba 2, Grandate, 2011 © MIBACT
L’ininterrotto stanziamento delle popolazioni nella medesima area fino ai giorni nostri, unito all’intensificarsi delle attività edilizie del secondo dopoguerra, ha nascosto o cancellato segni dell’insediamento antico. Tuttavia, l’attività di tutela svolta dalla Soprintendenza Archeologica in sinergia con le Amministrazioni Comunali, consente di recuperare sempre nuove testimonianze del passato della città e dei suoi abitanti, garantendone la salvaguardia.
La ricerca scientifica – che di recente si è avvalsa della collaborazione con importanti centri di studio internazionali, quali il CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique) e le Università di Berlino e di Mainz – permette ora di porre in risalto il ruolo della civiltà di Golasecca (cultura preromana che si sviluppa nel I millennio a.C. nel territorio della Lombardia occidentale, Piemonte Orientale, Canton Ticino, che deriva dalla località di Golasecca, sulla sponda varesina del fiume Ticino) nel quadro delle relazioni con le coeve civiltà mediterranee e mitteleuropee.
  La mostra è inoltre un invito a visitare i beni archeologici presenti in città e nei dintorni: il Museo Civico cittadino, dove sono conservati l’originale del Carro celtico e i reperti dei passati rinvenimenti nella necropoli della Ca’ Morta, il Parco della Spina Verde, il Circolo dell’Ospedale di S. Anna e infine, per l’epoca romana, l’area delle Terme di Viale Lecco e Porta Pretoria.
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Tomba 16 del Nuovo Ospedale sant’Anna di Como, in corso di scavo © MIBACT
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Corredo Tomba 1, Nuovo Ospedale sant’Anna di Como, VI sec a.C Urna cineraria troncoconica in ceramica, grande coppa su piede, boccale, fibule e altri elementi di ornamento in bronzo, due perle in pasta vitrea © MIBACT
Il progetto scientifico è stato redatto da Lucia Mordeglia, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio, Varese, Marina Uboldi, Musei Civici di Como,Stefania Jorio, già Soprintendenza Archeologia della Lombardia, con la collaborazione di Marta Rapi, Docente di Preistoria e Protostoria, Università degli Studi di Milano, Mauro Rottoli, Laboratorio di Archeobiologia dei Musei Civici di Como e Mimosa Ravaglia, Archeologa, Como.
Accompagna la mostra un catalogo con testi di Lucia Mordeglia, Stefania Jorio, Mimosa Ravaglia, Bruno Chaume, Marina Uboldi, Mauro Rottoli, edito da Società Archeologica Comense.
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  Veduta generale del cantiere di scavo in occasione della costruzione del Nuovo Ospedale sant’Anna di Como, 2007 © MIBACT
Il grande “circolo” cultuale del Nuovo Ospedale sant’Anna di Como, in corso di scavo, 2007 © MIBACT
Il grande “circolo” cultuale del Nuovo Ospedale sant’Anna di Como, in corso di scavo, 2007 © MIBACT
INFORMAZIONI
Prima di Como. Nuove scoperte archeologiche dal territorio
A cura di Lucia Mordeglia e Marina Uboldi
Sede Chiesa di S. Pietro in Atrio, via Odescalchi, Como
Date 30 settembre – 10 novembre 2017
Orari martedì – venerdì, ore 15-18; sabato e domenica, ore 10-18; lunedì chiuso
Ingresso gratuito
Visite guidate per le scuole solo su prenotazione: martedì e giovedì, ore 10-12
Per prenotazioni: Società Archeologica Comense, Piazza Medaglie d’Oro 6 – 22100 Como
Tel. 031 269022 – [email protected]
Informazioni: Tel. 031.252550
#MOSTRE / “PRIMA DI #COMO. NUOVE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE DAL TERRITORIO” #archeologia FOTO: © MIBACT COMO - Per la prima volta in mostra, reperti archeologici di grande importanza storica, esito della ricerca condotta a Como negli ultimi dieci anni, vengono esposti nella suggestiva…
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