#carlo delli
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starscelly · 1 month ago
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"If you had a spotify wrapped but for which hockey players you talked about the most, who would be your top five?" tagged by @rouzys and @dewvorce-flowers tyvm :3 abt to be the least shocking results everrr
miro - like we know this... i think hes the best player to walk this earth and the prettiest girl in the world and everyone who has ever met him is in love with him and girl i am not immune!!! and i care soo much about the 2017 draft mythos its kinda embarrassing
roope - kind of a byproduct of loving miro so much is i gotta Also love his freak ass. also his lame girl swag is deeply compelling. and he's narratively significant against his will
jrobo - see 2017 draft comment... i also think he's very silly but i get very serious about how silly he is. if that makes sense. he's goofy but i also need us to acknowledge he is crazy (positive) ykwim
torn btwn tharls and otter but i think harley wins the spot rn - i like him a lot.... hes my little guy... my weird old young dude... he is also soooo me... redhead from the northeast with a strange voice/cadence who is freak obsessed with many finns in texas.
otter!!!! - i feel like i dont explicitly talk about him a lot compared to the others but liiike he's always on my mind.. every time i read something deeply sentimental i am thinking and talking of Him. and also every time i pass BU lol
honorable mentions (some moreso irl): tsegs, DELLY, wyjo, stank, mush, sway, ms. müller, timmy stü, btkachuk, brando carlo, cmac73.... i never shut up ever basically!!!!
tagging: @kitnita @oetter @stickypucky @teex @eliooliver83 and anyone else who wants an excuse to do it!!!! such a fun question :3
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angela-miccioli · 1 year ago
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Dopo un pomeriggio d'amore
Lei mi pregava
sopra le lenzuola
di accarezzarla ancora
e lo chiedeva
senza una parola.
(Carlo Delli)
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byneddiedingo · 2 years ago
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Clint Eastwood in The Good, the Bad and the Ugly (Sergio Leone, 1966)
Cast: Clint Eastwood, Eli Wallach, Lee Van Cleef, Also Giuffrè, Luigi Pistilli, Rada Rassimov, Claudio Scarchilli, John Bartha. Screenplay: Agenore Incrocci, Furio Scarpelli, Luciano Vincenzoni, Sergio Leone. Cinematography: Tonino Delli Colli. Production design: Carlo Simi. Film editing: Eugenio Alabisi, Nino Baragli. Music: Ennio Morricone. 
Clint Eastwood's Man With No Name* may be the movies' most famous picaro, the roguish hero who wanders through an often hostile landscape, surviving by his wits -- and in this case, his skill as a gunman. The picaro's heart is generally in the right place even if he doesn't mind breaking a few laws to get his way. In the first two films of Sergio Leone's "Dollars Trilogy," A Fistful of Dollars (1964) and For a Few Dollars More (1965), he is a loner, but in The Good, the Bad and the Ugly he has picked up an unlikely (and untrustworthy) sidekick in Tuco (Eli Wallach), with whom he is working a scam: Tuco has a price on his head, which our hero collects by bringing Tuco in to justice, and then splits with Tuco after rescuing him from a hanging. Tuco is a more vicious Sancho Panza to No Name's more capable Don Quixote. Leone himself once admitted his debt to the picaresque tradition, and The Good.... was filmed in Spain, where the tradition began with Lazarillo de Tormes in 1557 and produced its most influential analog in Don Quixote.  But who, in the mid-1960s, when Leone was making movies derided as "spaghetti Westerns," would have anticipated such analysis or the veneration those films receive today? Half a century ago, when Leone's trilogy was being released, critics were raving about films like A Man for All Seasons (Fred Zinnemann, 1966), Doctor Zhivago (David Lean, 1965), and Becket (Peter Glenville, 1964): "prestige" movies on high-toned subjects that have dated badly, while Leone's movies still get enthusiastic viewings. The Good.... is overlong, especially in its latest restoration, which runs for 177 minutes, and there's some confusion in integrating the Civil War's New Mexico Campaign scenes with the story of the titular triad. But there are few scenes in movies more dazzling than Tuco's dash through the cemetery and the subsequent three-way standoff. Lee Van Cleef is a suitably scary Bad guy; Eastwood demonstrates the growth as an actor that would continue as his career soared; Wallach gives one of his best performances: and the contribution of Ennio Morricone is breathtaking. Raw and unpolished as The Good, the Bad and the Ugly at times is, it remains memorable filmmaking, while the films more celebrated in its day are mostly forgettable. *Actually, he picks up a name in each of Leone's "Dollars Trilogy" films: In A Fistful of Dollars he is called "Joe," which is a generic name for an americano. In For a Few Dollars More he is known as Monco, the Italian word for "one-armed," in reference to his tendency to use his left hand while keeping his gun hand under his poncho. And in the third film he is dubbed "Blondie" by Tuco. (The color of Eastwood's hair seems to me like a minor characteristic, but "Tall Guy Who Squints and Smokes Cheroots" would have been a mouthful.)  
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weirdesplinder · 2 months ago
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SAGGI STORICI DA SCOPRIRE E RISCOPRIRE
In una società che è sempre meno dotata di spirito critico, che non vuole analizzare i fatti o i contesti, ma si accontenta di ricevere dati come fossero caramelle e  se li mette in bocca senza neppure controllare che non siano avvelenate, e in cui si è convinti che le notizie siano solo dei flesh di immagini estrapolate da chissà dove e chissà perchè, che probabilmente all'inizio avevano un loro significato ma ora vengono riutilizzate per Dio solo sa cosa, credo sia importante insegnare alle nuove generazioni, o meglio reinsegnargli l'importanza del ragionamento critico e del farsi delle opinioni basandosi su ricerche approfondite.
Occorrerebbe che la scuola tornasse a cercare di far loro capire l'importanza di analizzare i fatti, di allargare il proprio punto di vista, e secondo me il miglior modo per farlo sarebbe spingerli a leggere dei saggi storici, dove degli studiosi appunto analizzano la storia da diversi punti di vista dopo aver raccolto dati, messo a punto teorie e averle poi testate raccogliendo ancora più dati.
 Detta così potrebbe sembrare una sterile ricerca accademica, ma non è affatto così, la storia siamo noi, noi siamo il frutto della storia e conoscerla significa conoscere noi stessi e il mondo in cui viviamo, perché la storia tende a ripetersi ciclicamente. Le guerre stesse oggi come ieri non sono solo frutto di un problema politico, ma di problemi economici e sociali globali, ogni tot di decenni 'accade' una guerra per diversi scopi e motivi per riequilibrare il potere economico e varie crisi macroscopiche è endemico ed è un fenomeno ampiamente studiato dagli storici.
 Detto questo, leggere dei saggi storici non è solo utile ed educativo può anche essere molto piacevole e può permetterci di scoprire ed esplorare molte curiosità interessanti e appassionanti. E la cosa più bella di questo genere di letteratura è che si possono trovare saggi storici praticamente su ogni argomento: il make up ai tempi di Luigi XV, i cibi all'epoca di Lorenzo De' Medici, i servizi igienici nel medioevo, le streghe di Salem, ecc.....
 Quindi potete cercare i saggi storici sui vostri argomenti preferiti e leggere quelli. Io oggi vi propongo alcuni dei miei saggi storici preferiti, ma la scelta come vi dicevo, è infinita.
 I benandanti, di Carlo Ginzburg
 Link: https://amzn.to/3YtHrZv
 Trama: Nel leggere le testimonianze di questi contadini friulani, uomini e donne, vissuti tra '500 e '600, si è afferrati, come lo furono gli inquisitori, dallo stupore che si prova di fronte a qualcosa di assolutamente inaspettato. «Di notte, in casa mia, et poteva essere quattro hore di notte sul primo somno» racconta il benandante Paolo Gasparutto «mi apparse un angelo tutto tutto d'oro, come quelli delli altari, et mi chiamò, et lo spirito andò fuori ... Egli mi chiamò per nome dicendo: “Paulo, ti mandarò un benandante, et ti bisogna andare a combattere per le biade” ... Io gli resposi: “Io andarò et son obediente”». Spinti dal destino perché nati con la camicia – cioè involti nel cencio amniotico – i benandanti combattevano in spirito, tre o quattro volte all'anno, armati di mazze di finocchio, contro gli stregoni armati di canne di sorgo, per assicurare l'abbondanza dei raccolti. Gli inquisitori si convinsero che dietro questi racconti si nascondeva il sabba diabolico: i benandanti non erano nemici di streghe e stregoni, come affermavano, bensì streghe e stregoni essi stessi.
 Il formaggio e i vermi Il cosmo di un mugnaio del '500, di  Carlo Ginzburg
Link: https://amzn.to/4fh0PyB
 Trama: Pubblicato per la prima volta nel 1976, racconta la vicenda del mugnaio friulano Domenico Scandella detto Menocchio, messo a morte dall'Inquisizione alla fine del Cinquecento, ha fatto il giro del mondo, mostrando come sia possibile, attraverso gli archivi inquisitoriali, cogliere le voci di individui che spesso non compaiono, o compaiono solo in maniera indiretta, nella documentazione storica: dai contadini alle donne. Il mugnaio Menocchio era senza dubbio una figura straordinaria, percepita come anomala anche dai suoi compaesani; l'ampiezza delle sue letture, la ricchezza delle sue reazioni ai libri, l'audacia delle sue idee non finiscono di stupire.
 Eretici ed eresie medievali di Grado Giovanni Merlo
 Link: https://amzn.to/3C37Fcs
 Trama: Fra il XII e il XIII secolo, al moltiplicarsi delle esperienze religiose fa riscontro l'intolleranza ecclesiastica verso ogni forma di autonomia quale espressione di una volontà di inquadramento tesa a dirigere ogni aspetto della vita degli uomini. La sintesi non fu sempre possibile. Ne derivarono esclusioni, anche violente, e integrazioni proficue. Una parte prevalse, l'altra soccombette: storicamente vinti furono gli eretici, vincitori gli uomini di chiesa. Poiché il conflitto fu tra singoli e gruppi, il libro ruota intorno a figure-cardine individuali e collettive: da Pietro di Bruis a Dolcino di Novara attraverso valdesi, umiliati, catari, amalriciani, apostolici e «santi» eretici.
 Conquistadores, pirati, mercatanti. La saga dell'argento spagnuolo, di Carlo M. Cipolla
 Link: https://amzn.to/3YvcLqT
 Trama: A partire dalla metà del Cinquecento, una marea di argento proveniente dalle colonie americane, soprattutto Messico e Perù, prese a riversarsi sulla Spagna e poi sull'Europa. Il metallo prezioso viaggiò incessantemente da Occidente verso Oriente in pagamento delle merci orientali appetite dagli europei, le quali compivano l'itinerario inverso. Dalla Turchia alla Persia, all'India, alla lontana Cina, fu una rozza e pesante moneta d'argento, il "real de a ocho", a far funzionare il sistema di questo commercio su scala mondiale.
 Le tre rivoluzioni e altri saggi di storia economica e sociale di Carlo M. Cipolla
 Link: https://amzn.to/3A4a9a5
 Trama:  Questo volume raccoglie i saggi che Carlo M. Cipolla ha via via pubblicato tra il 1945 e il 1985, e trae il suo titolo dal saggio che - come è chiarito dallo stesso autore - meglio rappresenta il suo modo di intendere e vedere lo sviluppo dell'Europa occidentale dal X al XIX secolo (con riferimento alla rivoluzione comunale, a quella industriale e a quella industriale). I tanti temi affrontati - tra i quali il declino dell'Italia e degli imperi, le professioni, le epidemie, la moneta, lo sviluppo demografico, le fluttuazioni economiche - inducono il lettore a riflettere sul processo che portò l'Europa al centro del mondo. Comune a tutti questi lavori è il gusto della chiarezza dell'esposizione e il rigore del ragionamento oltre alla sensibilità per il lato umano della storia economica.
 Istruzione e sviluppo. Il declino dell'analfabetismo nel mondo occidentale di Carlo M. Cipolla
 Link: https://amzn.to/3NyF94X
 Trama: Nella sua opera Cipolla si è spesso interrogato sul ruolo della cultura nello sviluppo delle società. Con questo scritto pionieristico ha aperto la strada agli studi sull'alfabetizzazione, sulla scuola popolare, sull'istruzione tecnica, sul contributo dell'istruzione alla crescita economica. Una ricostruzione che ci fa vedere meglio come ancora oggi, in ampie realtà del mondo in via di sviluppo, il problema dell'istruzione resti uno dei fattori chiave del decollo economico.
 Il meraviglioso e il quotidiano nell'Occidente medievale
 di Jacques Le Goff
 Link: https://amzn.to/3Ufvt3a
 Trama: Aspetti tanto avvincenti quanto poco trattati del Medioevo, che ne forniscono un quadro particolarmente vicino alle sensibilità contemporanee. Le fate, i draghi e gli altri esseri inquietanti che affollavano la fantasia popolare. I modi quotidiani in cui l'uomo si comportava: l'alimentazione, l'abbigliamento, le paure, l'emarginazione dei "diversi". Jacques Le Goff (1924) è tra i massimi storici del Medioevo.
 Lo sterco del diavolo. Il denaro nel Medioevo
 di Jacques Le Goff
 Link: https://amzn.to/3YiOK5b
 Trama: Il denaro nel senso in cui lo intendiamo oggi è un prodotto della modernità. Non è un protagonista di primo piano del Medioevo, né dal punto di vista economico e politico né da quello psicologico ed etico; è meno importante e meno presente di quanto non lo fosse nell'Impero romano, e soprattutto assai meno centrale di quanto non diventerà nei secoli successivi. Dai pulpiti medievali risuona la condanna dell'avarizia come peccato capitale e le parole dei monaci e dei frati elogiano la carità ed esaltano la povertà come ideale incarnato da Cristo. Non l'accumulo, non la ricchezza garantiscono il buon vivere. La salvezza è nel dono e nel sostegno ai deboli. La pecunia è maledetta e sospetta, perché né il denaro né il potere economico sono arrivati a emanciparsi dal sistema globale di valori proprio della religione e della società cristiana. La moneta sonante tornerà a girare con i rifornimenti di metallo prezioso, con lo sviluppo dell'economia cittadina, con la fondazione alla fine del XV secolo di istituti di credito per la sussistenza di molti poveri e con la nascita di una sorta di mercato unico. Sarà una rivoluzione lenta e silenziosa a modificare i pensieri delle donne e degli uomini del Medioevo e della stessa Chiesa, una rivoluzione che ha nome "capitalismo".
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radioarte · 8 months ago
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𝐏𝐑𝐄𝐒𝐄𝐍𝐓𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈
𝑇𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜: "CONCERTO LIVE MY FLOWERS"
CD di Marco Baragli, Kicco music, 2024
23 Maggio 2024
ore 10:00, 3:00 pm
su/ on www.radioarte.it
CON/WITH
Anna Delli Muti, storica della musica
Giovanna Nocetti, cantante e discografica della Kicco Music
Alessandro Paola Schiavi, stampa della Kicco Music
Marco Baragli, flautista
COSA è / WHAT is
Il cd ,con etichetta Kicco music,raccoglie brani per flauto traverso con accompagnamento di pianoforte e organo, di autori diversi :j.S.Bach, Elgar e un’anonimo . Sono tutti registrati live in occasione di diversi eventi fra cui l’ incoronazione di re Carlo III d’ Inghilterra, l’apertura del “Bach to Bach day” festival.
/
The CD, with the Kicco music label, collects pieces for transverse flute with piano and organ accompaniment, by different authors: J.S.Bach, Elgar and an anonymous. They are all recorded live at different events including the coronation of King Charles III of England, the opening of the “Bach to Bach day” festival.
#presentazione #arte @marcobaragli #KiccoMusic
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lesser-known-composers · 11 months ago
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Lorenzo Perosi (1872 - 1956) - Concerto per pianoforte e orchestra in la minore (1916)
I. Mosso II. Andante III. Vivo
Pianoforte: Mario Delli Ponti
Orchestra Sinfonica "Carlo Coccia" / dir: Arturo Sacchetti
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medinainternational · 11 months ago
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(Motif-Radio) Reggae Pon Top $ 6 2024 Track Listing below:
SINGLES: ROUND SEVEN VERSION DILLY CHRIS-MMEETING MARTEI KORLEY- MONEY MEDISUN, YEZA, & BLAKKAMORE- NEED NOT APPLY DERAJAH MEETS 18 PARALLELS- ROW FISHERMAN GINJAH- THE LORD SAYS DELLY RANX- SAVE ME NOW FAR FROM ALASKA & PATO BANTON- SECRET SER RASTA, MIKEY GENERAL, CEDRIC MYTON, BARBASS SOUND- UN AMOR BUSHMAN- WHYNE DUNG ROMAIN VIRGO & MASICKA- BEEN THERE BEFORE JAH DEFENDER- EVERYWHERE I TURN
RIDDIMS: GREATER CAUSE RIDDIM MURDA DEM RIDDIM FIGHT AGAIN RIDDIM ESCAPE RIDDIM
DANCEHALL: SYSTEM OVERLOAD RIDDIM STIMULANT RIDDIM TIKEN JAH FAKOLY FT. HORACE ANDY, CHICO CESAR- AFRICAN A PARIS GYPTIAN & STARFACE- TREAT HER NUH REGULAR RIDDIM
FRED LOCKS- TRUE RASTAMAN BARRINGTON LEVY- BETTER THAN GOLD DON CARLOS- TRAVELING AGUSTUS PABLO- SOUNDS OF LEVI HUGH GRIFFITHS- ISRAEL YABBA U- GIVE THANKS & PRAISES DENNIS BROWN- 3 MEALS A DAY KING TUBBYS & YABBA YOU- DELIVER DUB THE CHANTELLS- BLOOD RIVER MICHAEL PROPHET- BOOM HIM UP NAGGO MORRIS- FALSE RASTA BOB MARLEY- CRAZY BALHEAD BOB MARLEY- CONCRETE JUNGLE AGUSTUS PABLO- TAKE IT EASY FREDDIE MCGREGOR- ROMAN SOLDIERS DICKY BURTON- GOD IS WATCHING YOU
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photomanifiesto · 1 year ago
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Visita mi blog. Comparte
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Lecce: aperto il Parco delle Cave di Marco Vito, la storia della città riprende vita
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Lecce: aperto il Parco delle Cave di Marco Vito, la storia della città riprende vita. Con il taglio del nastro affidato ai bambini del quartiere, ieri ha aperto le sue porte il Parco delle Cave di Marco Vito, un'area verde di 7 ettari, che si estende alle spalle della stazione ferroviaria, a sud della città di Lecce, riqualificata su progetto del celebre architetto portoghese Alvaro Siza. Un parco urbano creato all'interno di una cornice naturale e suggestiva data dalle pareti di roccia delle cave dove storicamente è stata estratta la pietra leccese con cui sono stati realizzati le chiese e i palazzi barocchi del centro storico, che rendono Lecce famosa in tutto il mondo. All’inaugurazione hanno preso parte il sindaco Carlo Salvemini, la Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci, l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Lecce Marco Nuzzaci, la giunta comunale e numerosi consiglieri comunali. «Questo è un Parco unico, per bellezza, significati e suggestioni, patrimonio non solo della città di Lecce ma di tutta la Puglia – dichiara il sindaco Carlo Salvemini –. Per me è un’autentica gioia consegnarlo alla città all’esito di un lavoro lungo, che ha impegnato più amministrazioni e ha visto misurarsi il Comune con un’impresa straordinaria. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato, dai progettisti, con Alvaro Siza e dal suo gruppo di progettazione, dal cui disegno è nata questa meraviglia, agli assessori Delli Noci e Nuzzaci, ai dirigenti e ai funzionari comunali che con il loro prezioso lavoro sono riusciti a raggiungere questo obiettivi. Da queste cave viene la pietra con la quale sono stati costruiti tanti edifici della città antica, qui per secoli il lavoro degli operai ha modellato i fronti di cava sui quali oggi crescono i fiori. Siamo orgogliosi di aver restituito valore e dignità a questa storia, che fino a poco tempo fa era in gran parte ricoperta di rifiuti e oggi invece è un luogo di bellezza, memoria e gioia. Sarà il nostro impegno prendercene cura insieme ai cittadini leccesi, che sono i primi custodi della propria città che amano e rispettano. Per cui, il mio invito ai tanti che frequenteranno questo nuovo spazio pubblico, dalla città e da tutta la provincia, oggi è venite e prendetevene cura». Il Parco sarà aperto ogni giorno dalle 08:00 alle 20:30. Tre gli ingressi dai quali si potrà accedere: uno su via dei Ferrari (raggiungibile anche con il bus urbano – linea R11 con partenza dal capolinea di via Costa – e in bicicletta o in monopattino in sicurezza dalla pista ciclabile) e due posizionati sui due lati di via del Ninfeo. Nel parco sono presenti complessivamente 700 alberi e oltre 8000 metri di percorsi che si snodano tra i prati, i fronti di cava, i dislivelli caratterizzati da vegetazione naturale. «Oggi è una bella giornata per Lecce – dichiara la Presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone –. Queste cave, che hanno sempre rappresentato una ferita per la città, sono state trasformate in un luogo di bellezza, un posto per ritrovarsi, per stare a contatto con la natura e per ospitare arte. Da oggi c'è un nuovo parco urbano che si aggiunge alle ricchezze di Lecce, e che la rende sempre più attrattiva in tutta la Puglia. Il Comune e la Regione hanno sempre creduto in questo progetto che oggi diventa patrimonio di tutti». Nel parco sono presenti due ampi terrazzamenti, uno in prossimità dell'ingresso di via dei Ferrari con la piantumazione di 50 lecci, l'altro in prossimità della caffetteria con la piantumazione di 50 carrubi. Oltre ad altre zone di carrubi per creare zone ombreggianti. Lungo tutto il perimetro del parco in prossimità di tutti i fronti di cava sono state realizzate aree di siepi arbustive sia a bassa che ad alta quota per creare una barriera di sicurezza e di protezione per i visitatori del Parco. Gli arredi sono costituiti da tavoli e panchine in pietra leccese realizzate sempre su progetto di Siza. Infine, due le aree spettacoli individuate nei punti in cui l'acustica è ottimale, per la linearità dei fronti cava: una in prossimità dell'ascensore che porta alla caffetteria-servizi e l'altra, più piccola, in prossimità della masseria Tagliatelle. «Questa giornata di festa è stata preceduta da un lavoro durato anni, che ci ha consentito di superare le tante difficoltà incontrate e se lo abbiamo fatto è soprattutto grazie al lavoro dei dirigenti Claudia Branca e Giovanni Puce,i  funzionari, il rup Silvio Cillo e ditte che ci hanno affiancato in questi anni, a loro va il nostro ringraziamento – dichiara l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Nuzzaci –. Il parco è un gioiello di storia e natura, un luogo del quale tutti siamo chiamati a prenderci cura che diventerà caro a tanti leccesi, in particolare ai bambini».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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reginadeinisseni · 1 year ago
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Ginger e Fred Official Trailer #1 - Marcello Mastroianni Movie (1986)
TONINO GUERRA Federico Fellini2 BALLERINI: QUANDO SI SEPARERANNO L UOMO ANDRA' IN MANICOMIOSoggetto Federico Fellini, Tonino Guerra. Sceneggiatura Federico Fellini, Tonino Guerra, Tullio Pinelli Produttore Alberto Grimaldi Fotografia Tonino Delli Colli, Ennio Guarnieri Montaggio Nino Baragli, Ugo De Rossi, Ruggero Mastroianni Effetti speciali Adriano Pischiutta Musiche Nicola Piovani Scenografia Dante Ferretti Trucco Amedeo Alessi Interpreti e personaggi Giulietta Masina: Amelia Bonetti/Ginger Marcello Mastroianni: Pippo Botticella/Fred Franco Fabrizi: Aurelio, il presentatore Ezio Marano: scrittore Totò Mignone: Totò Jacques Henri Lartigue: Frate Gerolamo Augusto Poderosi: Evelina Pollini Friedrich von Ledebur: ammiraglio Aulenti Friedrich von Thun: Armando Bissanti Antonino Iuorio: ispettore di produzione Fabrizio Fontana: Floris Tartarina Barbara Scoppa: Barbara, giornalista di gossip Elisabetta Flumeri: giornalista Claudio Botosso: giornalista nello studio televisivo Salvatore Billa: Clark Gable Leonardo Petrillo: Marcel Proust Daniele Aldrovandi: Marty Feldman Eolo Capritti: Telly Savalas Ginestra Spinola: chiromante Sergio Ciulli: figlio della chiromante Elena Cantarone: infermiera Alex Partexano: marinaio Stefania Marini: Stefania Roberto Accornero: autista pulmino Francesco Casale: Catanzaro, il mafioso Rosario Galli: Angelo Stefano Gragnani: De Nittis Ennio Antonelli: il facchino Giorgio Juorio: Salvatore Gianfranco Alpestre: avvocato rapito Franco Marino: impresario nani Davide Marotta: un nano Ivano Marescotti: un uomo del presidente Doppiatori originali Alberto Lionello: presentatore Tv Gianni Bonagura: Totò Mario Maranzana: Frate volante Corrado Gaipa: L'ammiraglio Aulenti Marco Bresciani: Travestito Oreste Lionello: presidente della rete televisiva, Woody Allen, scrittore Claudio Capone: un intervistatore Enzo Liberti: cameriere Pino Ammendola: onorevole Tartina Pino Insegno: cameriere Oreste Rizzini: presidente TV Solvejg D'Assunta: signora Silvestri, attrici, donna con corona Carlo Croccolo: signor Guadascone, frate guardiano Mario Maranzana: frate Gerolamo Piero Tiberi: Angelo HD
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Ludovica Martino, 'Verdone mi ha voluto per 'Vita da Carlo'
“Sono piaciuta tanto a Verdone nel film ‘Il Campione’ e, dopo tanti anni, si è ricordato di me e mi ha coinvolto in ‘Vita da Carlo'” : Ludovica Martino è stata ospite alla prima edizione della rassegna Castiglione del cinema, al Trasimeno, intervistata dalla giornalista Laura Delli Colli.     “Sono stata fortunata perché ho avuto sempre ruoli che mi piacevano e ho fatto tante cose belle in pochi…
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mypickleoperapeanut · 2 years ago
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"Case Editrici partecipanti alla Fiera del libro dal 26 al 28 maggio a Vietri sul Mare"
REGIONE TOSCANA
DELLI SANTI EDITORI TERRA DI GRAVINA ( PUGLIA)
MARLIN EDITORI CAVA DE’ TIRRENI ( CAMPANIA)
CASA EDITRICE SAGGESE EDITORI SALERNO ( CAMPANIA)
CASA EDITRICE OFFICINA MILENA KIDS CASERTA ( CAMPANIA)
GRAUS EDIZIONI NAPOLI ( CAMPANIA)
EDIZIONI IL PAPAVERO MANOCALZATI -AVELLINO ( CAMPANIA)
AREA BLU EDIZIONI CAVA DE’ TIRRENI ( CAMPANIA)
EDIZIONI CONTROCORRENTE NAPOLI ( CAMPANIA)
LEONE EDITORE MONZA ( LOMBARDIA)
D’AMICO EDITORE NOCERA SUPERIONE ( CAMPANIA)
DELTA 3 EDIZIONI GROTTAMINARDA –AVELLINO ( CAMPANIA)
OFFICINE ZEPHIRO AMALFI –SALERNO ( CAMPANIA)
GALZERANO EDITORE CASALVELINO SCALO –SALERNO ( CAMPANIA)
PRINT ART EDIZIONI- NOCERA SUPERIONE ( CAMPANIA)
FRANCESCO D'AMATO EDITORE Sant'Egidio del Monte ALBINO - CAMPANIA
IL QUADERNO EDIZIONI - BOSCOREALE (CAMPANIA)
PURACULTURA EDIZIONI - VIETRI SUL MARE (CAMPANIA)
EDIZIONI MEA- NAPOLI ( CAMPANIA)
CASA EDITRICE DI CARLO EDIZIONI - REGGIO EMILIA- (EMILIA ROMAGNA)
Antonio Di Giovanni è il Coordinatore della Fiera del libro “Un libro d’a….Mare”, la Fiera del libro che si svolgerà a Marina di Vietri sul mare, dal 26 al 28 Maggio 2023, con il patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Salerno, del Comune di Vietri sul Mare, della Pro Loco di Vietri sul Mare, della Associazione Giornalisti Cava dei Tirreni/Costa d'Amalfi, della Regione Toscana, dell'Umpli di Salerno e di Italia&friends Regione Campania Regione Toscana
Riccardo Rescio (Italiaefriends)
I&f RotoWeb Illustrato - Arte Cultura Attualità
Elena Tempestini Etpress Comunication
Ministero della Cultura Ministero del Turismo ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo Italia.it Daniela Santanchè
#tuttoilbelloeilbuonochece #etpress
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genevieveetguy · 3 years ago
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La Ricotta, Pier Paolo Pasolini (1963)
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fotopadova · 8 years ago
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Bellezza e fotografia
di Carlo Delli
 -- Ho iniziato a fotografare più di trent’anni fa perché studiavo entomologia. Classificavo gli  insetti e le mie foto erano prettamente documentative, dovendo solo mostrare i caratteri distintivi di ogni specie. Ma ogni tanto mi imbattevo in immagini che mi colpivano per una luce particolare, una geometria singolarmente attraente, una combinazione di colori suggestiva... in altre parole alcune di queste foto erano BELLE e anno dopo anno questo mi capitava sempre più spesso. Ero quindi sempre più attratto dalla Bellezza: la macchina fotografica poteva farmi “portare a casa” la Bellezza!! Potevo riguardarla quando volevo e per merito delle fotografie potevo condividerla con altre persone! Ho così rivolto l’obiettivo verso nuovi soggetti fino a esplorare quasi tutti gli aspetti della storia naturale, cercando la Bellezza ovunque essa fosse.
Però un conto è essere anche profondamente immerso nella Bellezza e un altro scriverne. Ho dapprima pensato di cominciare dai filosofi dell’antica Grecia ma mi sono ritrovato in un oceano sterminato. Per affrontarlo ho allora pensato di partire da un molo sicuro, prosaico ma solido: un vocabolario, anzi “il” vocabolario, il Devoto-Oli. Come vi è definita la Bellezza? In maniera splendida: <<Bellezza è la qualità capace di appagare l’animo attraverso i sensi, divenendo oggetto di meritata e degna contemplazione>>. Meraviglioso! Però è importante vedere il significato di “appagare” che è: <<soddisfare, contentare, provare gioia interiore>>. E vediamo anche “bello”: ciò che è <<capace di provocare un’attrazione fisica o spirituale fine a se stessa, in quanto degno di essere ammirato e contemplato>>.
Queste definizioni mi hanno incoraggiato a formulare una mia prima tesi sulla Bellezza, che ho sempre sentito viva dentro di me, una tesi impegnativa ed estremamente profonda, che ci porta nel massimo sistema. La esprimo così: <<la Bellezza è importante, anzi indispensabile, per il compito principale della nostra vita, che è quello di conferirle un senso positivo, per essere sereni e se possibile felici>>. Scusatemi, ma la Bellezza non porta a niente di meno che a questo! Come abbiamo visto, parlando di Bellezza si parla di animo, si parla di gioia interiore, si parla di spirito! E la frase centrale che sorregge la mia prima tesi è infatti “la Bellezza appaga l’animo attraverso i sensi”, perché ci presenta una possibilità di cui io sono convintissimo: la Bellezza è capace di mettere in contatto tra di loro il mondo materiale e il mondo spirituale, il corpo e la mente, il contemplare e l’oggetto contemplato. Ebbene, la capacità di armonizzare tra loro questi aspetti della nostra realtà, spesso erroneamente ritenuti contrapposti da religioni e filosofie, è una delle tappe indispensabili per riuscire a dare un senso positivo alla nostra vita. Attenzione, non ho detto “trovare” un senso positivo, ma “dare” e “conferire”, perché questo senso profondo non è bell’e pronto da trovare da qualche parte fuori di noi, ma dobbiamo impegnarci a costruirlo dentro di noi, occupandoci  del rapporto con l’Universo, con gli altri e con noi stessi. Ovviamente capite bene che ognuno di questi argomenti meriterebbe ben altro approfondimento.
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   © Fabio Beconcini, Papavero (2016)
La seconda tesi, sostenuta da tanti filosofi, è: <<la Bellezza, pur avendo a che fare col “collettivo” e col “sociale” è, nel suo significato più profondo e originale, un fenomeno interiore e personale>>. Interiore e personale innanzitutto perché se non l’abbiamo dentro di noi non possiamo vederla fuori di noi. E poi è banale ma evidente che non c’è niente che piaccia a tutti e, come accade di frequente, quello che per noi è bello e ci dà piacere, può lasciare indifferenti altre persone, o può provocare addirittura una reazione negativa. Purtroppo, per la loro costituzione mentale e per il loro vissuto infantile, esistono persone che difficilmente apprezzano la Bellezza, sia naturale che umana, e moltissime di noi, pur apprezzandola, non la ricercano attivamente, oppure ne rimangono in superficie, senza riuscire a farne un arricchimento per lo spirito.
La Bellezza non è solo nelle “cose” materiali, come vedremo anche nella mia terza e ultima tesi, ma è anche in “cose” immateriali come le emozioni, i sentimenti, le idee, le credenze, la conoscenza, la musica e tanto altro. Mi ha sempre affascinato il fatto che tutti i grandi scienziati, a cominciare da Einstein, hanno sempre detto che anche le formule scientifiche devono possedere bellezza, semplicità ed eleganza, con la Bellezza proprio al primo posto! E più sono belle più le formule sono efficaci e illuminanti. Attenzione però: quando ci viene presentata la supposta bellezza di certe idee bisogna stare molto attenti, la questione è complicata, ricordo solo che anche il sig. Adolf Hitler parlava della bellezza della razza ariana.
L’arte “occidentale” ha iniziato ad abbandonare la Bellezza dall’inizio del ‘900 e lo ha fatto massicciamente dalla sua seconda metà, a favore spesso di una neotenia insensata, dove la “novità” è un valore assoluto e non, come invece dovrebbe, solo un valore aggiunto. Tutto ciò a favore dell’eccentrico e, permettetemi, del brutto e del negativo. Si è arrivati a disprezzare apertamente la Bellezza: credo sia un sintomo importante di un “nostro” probabile declino, preannunciano forse la fine della nostra cosiddetta “civiltà occidentale”… forse… i processi storici sono imprevedibili anche in fisica, figuriamoci nella storia umana!
La Bellezza viene calpestata, non solo teoricamente. Uno dei miei progetti più ampi si intitola “...con lo sguardo verso il basso – Il Cielo in Terra” e vede al suo interno diversi lavori che mostrano la bellezza di pavimenti sia al chiuso (come quello della Collezione Maramotti di Reggio Emilia) sia all’aperto (come quello del centro storico di Volterra), per evidenziare quanto spesso calpestiamo la Bellezza senza nemmeno sospettare della sua presenza, e per mostrare che la Bellezza è ovunque, basta saperla vedere.
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   © Carlo Delli, Fungo (1995)
Ma c’entra tutto ciò con la fotografia? C’entra moltissimo, perché anche la fotografia, proprio come la Bellezza, “è capace di mettere in contatto tra di loro il mondo materiale e il mondo spirituale, il corpo e la mente, il contemplare e l’oggetto contemplato”. Ripeto un esempio che qualcuno avrà già da me sentito, ma è importante. Faccio una passeggiata sui monti, vedo un’orchidea selvatica: per me è bellissima! Ammiro in lei la Creazione, sento di appartenerle anch’io e ne sono fiero, mi meraviglio di poter riflettere su tutto questo, e provo una grande gioia interiore. Mi viene voglia di moltiplicare questa gioia, condividendo l’emozione di questa visione con altre persone, come fare? Se voglio realmente far vedere il fiore ad altre persone devo toglierlo dalla sua terra, ma questo non voglio farlo, e allora? Esiste un modo alternativo, che è definito in italiano da un verbo sconosciuto alla gran parte dei possessori di macchine fotografiche, in particolare ai fotoamatori e ai fotografi di professione, e purtroppo anche a qualche “esperto” di fotografia: questo verbo è “rappresentare”. Rappresentare significa fare presente, attraverso un linguaggio, qualcosa che è lontano nello spazio e nel tempo. In breve ecco tre delle tante modalità di rappresentazione: 1) prendo carta e penna e “racconto” il fiore a parole, posso farlo lì sul monte ma anche a casa, a memoria, se sono bravo susciterò nel lettore tutta o in parte la mia emozione usando il linguaggio verbale; 2) ho con me pennelli e colori e dipingo il fiore, posso farlo lì o, se ho buona memoria posso dipingerlo anche a casa, magari esaltando i particolari che più mi hanno colpito, usando il linguaggio pittorico dei segni e dei colori; 3) tiro fuori la macchina fotografica e faccio una o più fotografie dell’orchidea usando il linguaggio fotografico, ma questo posso farlo lì e assolutamente soltanto l��, perché solo la fotografia è un indice, cioè uno “stampo” (la pittura invece è sempre un simbolo).
La fotografia quindi c’entra tantissimo, perché tra tutti i modi di rappresentare la realtà visiva è quello che con la realtà ha più a che fare: i fotoni devono partire dal fiore, entrare nell’obiettivo e colpire il sensore digitale che ne ricaverà dei numeri, o colpire l’emulsione della pellicola cambiandone lo stato chimico-energetico e rimanendovi dentro fisicamente! Ma i fotografi non sanno cosa mai significhi questo strano verbo, “rappresentare”, e lo confondono con “riprodurre” e dicono accalorati che la fotografia non è realtà, che è come dire trionfanti di aver scoperto che i cani non hanno le ali o che le galline non sanno usare il computer: vero ma per niente interessante! I semiologi sono concordi: la fotografia è un indice, nel senso che esiste un legame diretto, anche fisico, a stampo, tra la fotografia e l’oggetto fotografato.
       Ecco l’importanza della fotografia nel trasmetterci la Bellezza, e particolarmente la Bellezza della Natura: ce la riporta nella maniera più diretta possibile, pur con tutti i limiti di una rappresentazione visiva che ovviamente non sarà mai la realtà. Ad esempio il linguaggio verbale può darci indicazioni sull’odore, con similitudini, cosa che la fotografia non può fare.
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    © Carlo Delli, Paria canyon (1999)
Il linguaggio fotografico è molto vasto ma nei suoi elementi base è molto semplice, conoscerlo può dare al fotografo la possibilità di rappresentare i suoi soggetti in maniera documentativa e più impersonale possibile, oppure in maniera originale e personale, ma riporto un’affermazione impegnativa: la fotografia non dice MAI bugie, sono i fotografi che possono farle dire bugie in mille maniere, prima, durante e dopo lo scatto. Ma se la volontà e l’agire del fotografo sono quelli di non “alterare” la realtà visiva che hanno davanti all’obiettivo, allora la fotografia è spesso la maniera più potente di rappresentare la Bellezza. Attenzione: “alterare” non è qui inteso in senso negativo, ma nel suo significato proprio, dal altino alter: rendere “altro”, far diventare un’altra cosa.  
La possibilità di fare arte trasmettendo con poesia e creatività il lato positivo della Creazione, rimanendo al tempo stesso ancorati alla realtà, è per me grandioso. Non importa se certe fotografie sembrano trascendere la realtà stessa, anzi!, solo la fotografia può trascendere in questo senso la realtà visiva senza alterarla e questo è ancor più grandioso! Sì, perché in questi casi l’essere umano, creatura, diventa esso stesso creatore, senza alterare la realtà, cui appartiene anche e soprattutto in senso filogenetico.
La fotografia è nata con l’intenzione di rappresentare la realtà, di esserne un “indice”, è questa la caratteristica che la contraddistingue da qualsiasi altro tipo di rappresentazione ed è per questo che è una delle relativamente poche invenzioni così importanti da dividere la storia dell’umanità in un prima e in un dopo. Il fatto che il giorno seguente la sua invenzione la si sia usata anche per fare qualcos’altro, spezzando il rapporto di indicalità con la realtà, e usandola invece come mezzo puramente creativo, o usandola per dire bugie, è un discorso importante ma successivo. Quando parlo di “fotografia” intendo quindi immagini NON alterate, altrimenti mi sentirete parlare di “immagini fotoprodotte”, cioè costruite a partire da una o più fotografie, ma che hanno perso l’indicalità con la realtà visiva che era davanti all’obiettivo.
Ci sono fotografie fatte nella maniera più documentativa possibile che sono di una Bellezza e una creatività incredibili, sembrano visioni fantastiche, come il rincorrersi di curve e onde di roccia colorata dell’Onda” nel Paria canyon; a volte dicono che questa foto sembra “finta”, e fa pensare a un effetto digitale, a un trucco. Un paesaggio naturale è diverso dalle pur piacevoli geometrie di campi coltivati, il discorso sarebbe lungo e il mio spazio breve, in poche parole la differenza è che mentre coi campi rappresento in definitiva l’opera umana - e secondo me solo umana in quanto sono convinto che noi umani possiamo avere il libero arbitrio – nel paesaggio naturale è rappresentata invece l’opera diretta del Creatore. È importante relazionarci con entrambi questi aspetti della realtà, ma il nostro rapporto col Creatore, che è fondamentale per dare un senso positivo alla vita, è quello più difficile da affrontare, è quello che non curiamo o non sappiamo come curare. Il nostro rapporto col Creatore è frenato da pigrizia e ignoranza; e da paura. Ecco che il fotografo di Natura, che lo sappia o no, ci aiuta a relazionarci col Creatore, mostrandoci a volte quella che noi chiamiamo la brutalità della Natura, ma anche la sua Bellezza, e quando giunge all’astrazione crea un corto-circuito magico tra la creatura e il Creato.
La Natura è opera diretta, direttissima del Creatore. Noi non possiamo invitare a cena gli antichi egizi ma possiamo sapere molto di loro attraverso le opere che hanno lasciato: con tutte le limitazioni evidenti di questo paragone vi dico che possiamo sapere qualcosa del nostro Creatore dalle sue opere dirette, e niente di meglio della fotografia (a parte la cinematografia) ce le può rappresentare visivamente.
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    © Marco Meniero, Balanced rock (2010) 
Per la mia conclusione porto due grandi testimoni, diversissimi per pensiero e epoca: Gandhi ed Epicuro. Gandhi ha detto che “l’opera d’arte più grande e più bella è una vita ben vissuta”, Epicuro ha detto che “non può esistere una vita felice senza che sia anche bella e una vita bella senza che sia anche felice”. La mia terza tesi è: <<la Bellezza più grande è una vita serena e se possibile felice>>. Direte che sono concetti difficili da definire, e invece no: “la serenità è la contentezza e la soddisfazione, consapevoli motivate e costanti, di essere nati e di stare vivendo; è la contentezza e la soddisfazione di avere còlto e capito, dopo averlo attivamente cercato, il senso positivo della propria esistenza (il che implica anche il non aver paura della morte)”. Non è difficile capire queste parole, anche se sono d’accordissimo con voi che è difficile raggiungere questa condizione. Ma vi consolo, e spero di farvi riflettere, dicendovi questo: se io sono a buon punto su questa strada, allora forse non è poi così difficile percorrerla, io sono una persona qualunque, anche se ho avuto e ho un grandissimo aiuto dalla fotografia nel conoscere, riconoscere e riconoscermi nella potenza e nella Bellezza della Natura e quindi del Creatore.
L’ultima parola spetta a Epicuro con un concetto meraviglioso e portentoso che ha una parte importante nella mia vita e che vorrei lo avesse nella vita di ciascuna di voi: “non è simile a mortale la persona che vive tra beni immortali” e la Bellezza è un bene immortale, del quale possiamo sentirci parte. Rappresentarla da artista con la fotografia è per me fonte di serenità e felicità.                                                         
 Bibliografia minima:
 STORIA della fotografia (qualsiasi edizione)                                                                                                          Claudio MARRA  Fotografia e pittura nel novecento (Bruno Mondadori)                                                    Charles PEIRCE  Semiotica (Einaudi)                                                                                                                        Roland BARTHES  La camera chiara (Einaudi)                                                                                                            EPICURO  Scritti morali (Rizzoli)                                                                                                                                  Karl POPPER  Alla ricerca di un mondo migliore (Armando)                                                                                  Karl POPPER  Conoscenza oggettiva (Armando)                                                                                        Mahatma GANDHI Il mio credo, il mio pensiero (Newton)                                                                    Bertrand RUSSEL   La conquista della felicità (TEA)                                                                                            Albert EINSTEIN  Relatività: esposizione divulgativa (Boringhieri) 
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brokehorrorfan · 5 years ago
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The House by the Cemetery and The New York Ripper will be released on 4K Ultra HD on on August 25 via Blue Underground. Both Italian horror films are directed by Lucio Fulci (Zombie, The Beyond).
The House by the Cemetery is a 1981 horror film written by Fulci, Dardano Sacchetti (The Beyond), and Giorgio Mariuzzo (The Beyond). Catriona MacColl, Paolo Malco, Ania Pieroni, Giovanni Frezza, Silvia Collatina, and Dagmar Lassander star.
The New York Ripper is a 1982 giallo film written by Fulci, Gianfranco Clerici (Cannibal Holocaust), Vincenzo Mannino (House on the Edge of the Park), and Dardano Sacchetti (The Beyond). Paolo Malco, Almanta Suska, and Alexandra Delli Colli star.
Both films were restored in 4K for special edition Blu-rays that debuted last year. This time around, they’ll be presented in true 4K 16-bit with Dolby Vision HDR and new Dolby Atmos audio mixes.
Each release comes with a Blu-ray disc with special features, detailed below. First pressings include a slipcover.
The House by the Cemetery 4K Ultra HD disc:
Feature film
Audio commentary with Splintered Visions: Lucio Fulci and His Films author Troy Howarth
Deleted scene
Theatrical trailers
TV spot
Poster & still galleries
The House by the Cemetery Blu-ray disc:
Interviews with actors Catriona MacColl and Paolo Malco
Interviews with actors Giovanni Frezza and Silvia Collatina
Interview with actress Dagmar Lassander
Interview with actor Carlo De Mejo
Interviews with co-writers Dardano Sacchetti and Elisa Briganti
Interviews with cinematographer Sergio Salvati, special makeup effects artist Maurizio Trani, special effects artist Gino De Rossi, and actor Giovanni De Nava
Interview with co-writer Giorgio Mariuzzo
Q&A with actress Catriona MacColl
Interview with Beyond Terror: The Films of Lucio Fulci author Stephen Thrower
A young family moves from their cramped New York City apartment to a spacious new home in New England. But this is no ordinary house in the country: the previous owner was the deranged Dr. Freudstein, whose monstrous human experiments have left a legacy of bloody mayhem. Now, someone-or something-is alive in the basement, and home sweet home is about to become a horrific hell on earth. 
The New York Ripper 4K Ultra HD disc 1:
Feature film
Audio commentary with Splintered Visions: Lucio Fulci and His Films author Troy Howarth
Theatrical trailer
The New York Ripper Blu-ray disc:
Feature film
Audio commentary with Splintered Visions: Lucio Fulci and His Films author Troy Howarth
Interview with co-writer Dardano Sacchetti
Interview with actor Howard Ross
Interview with actress Cinzia de Ponti
Interview with actress Zora Kerova
2009 archival interview with actress Zora Kerova
Interview with Beyond Terror: The Films of Lucio Fulci author Stephen Thrower
Interview with poster artist Enzo Sciotti
New York City filming locations then and now
Theatrical trailer
Poster & still gallery
A blade-wielding psychopath is on the loose, turning The Big Apple bright red with the blood of beautiful young women. As NYPD detective Fred Williams (Jack Hedley) follows the trail of butchery from the decks of the Staten Island Ferry to the sex shows of Times Square, each brutal murder becomes a sadistic taunt. In the city that never sleeps, the hunt is on for the killer that can t be stopped!
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byneddiedingo · 2 years ago
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Charles Bronson in Once Upon a Time in the West (Sergio Leone, 1968) Cast: Claudia Cardinale, Henry Fonda, Jason Robards, Charles Bronson, Gabriele Ferzetti, Woody Strode, Jack Elam, Paolo Stoppa, Keenan Wynn, Frank Wolff, Lionel Stander. Screenplay: Sergio Donati, Sergio Leone, Dario Argento, Bernardo Bertolucci. Cinematography: Tonino Delli Colli. Art direction: Carlo Simi. Film editing: Nino Baragli. Music: Ennio Morricone. An acknowledged genre classic, Once Upon a Time in the West is also a rather self-conscious product of European filmmakers tipping their hats to the American masters of the Western movie, particularly John Ford, whose favorite setting, Monument Valley, plays almost a cameo role in the film. Ford would never have made anything quite so slowly paced, however. Director Sergio Leone's film is full of stylish gestures that make it immensely watchable, but draw attention to themselves rather than the story being told -- a pitfall that the great Western moviemakers like Ford or Howard Hawks or Sam Peckinpah never let themselves stumble into.
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