Tumgik
#capo caccia
sardies · 1 year
Text
Pesca subacquea illegale nell’Area Marina Protetta Capo Caccia
Alghero. Durante il fine settimana appena trascorso il personale del Comando Barracelli, coordinato dal capitano Riccardo Paddeu, ha predisposto un servizio a largo raggio all’interno dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana finalizzato alla prevenzione e repressione delle attività illecite. L’attività di vigilanza ha visto impiegati contemporaneamente pattuglie a terra e a mare, che…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
bingwallpaper · 1 year
Text
Capo Caccia, Sardinia, Italy
Tumblr media
In the northern part of Sardinia, in the province of Alghero, there is an imposing promontory formed by limestone rocks which has been given the name of Capo Caccia. Its name derives from the pigeon hunting activity to which the notables of the 19th century were dedicated. The promontory housed large colonies of monk seals that took refuge inside the numerous natural caves, which today have completely disappeared. On the other hand, you can admire numerous types of birds such as the peregrine falcon, the swift or Bonelli's eagle. The seabed surrounding this part of Sardinia is characterised by the presence of red coral, which is still used to create jewellery by local artisans.
0 notes
Photo
Tumblr media
PRIMA PAGINA Il Quotidiano Del Sud di Oggi domenica, 25 agosto 2024
0 notes
abr · 7 days
Text
Due missili di precisione sparati da un caccia, un F35 ha detto la sicurezza libanese, hanno colpito un edificio residenziale di Beirut: in un ambiente ricavato sottoterra c'erano il capo militare di Hezbollah - e stretto confidente di Hassan Nasrallah - Ibrahim Aqil e i suoi comandanti. Secondo l'esercito israeliano, sono rimasti tutti uccisi, almeno dieci oltre Aqil.
Israele si è tolto i guanti anche con Hezbollah.
Aqil, che secondo l'Idf aveva preso il posto di Shukr eliminato in luglio come capo di stato maggiore, era appena stato dimesso dall'ospedale dopo che il suo cercapersone era esploso ferendolo martedì scorso.
La giornata è stata particolarmente difficile per le comunità del Golan e dei territori del nord di Israele, che fin dalla mattina sono stati bersagliati da almeno 200 razzi lanciati dal Libano. La cittadina di Metulla, al confine, è stata centrata con missili Flak, prodotti in Iran: lo stesso tipo di quello che in luglio ha ucciso 12 tra bambini e adolescenti drusi a Majdal Shams. Nel 350mo giorno di guerra, la metà delle case di Metulla è danneggiata dai razzi. 
via Ansa https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/09/20/raid-israeliano-su-beirut-decapitata-lala-militare-di-hezbollah_20f3b9b7-eecb-4f64-bee6-a13b7083f1b8.html
200 razzi al giorno sui civili sarebbe resistenza, l'omicidio mirato di un capo terrorista è escalation intollerabile stiamo calmi serve moderazione?! Cambiate pusher.
8 notes · View notes
der-papero · 1 year
Text
Me l'avete chiesto in diversi, e approfitto dell'ultima domanda di @cambiamentilenti per specificare meglio cosa accadrà a Gennaio.
SAP dà la possibilità ad ogni dipendente di fare un periodo variabile, da 1 mese ad 1 anno (per la stragrande maggioranza dei casi, da 3 a 6 mesi), in un dipartimento a propria scelta. Il manager non si può opporre a questa scelta, al più può chiedervi di concordare una data specifica di partenza. Scegliete voi dove andare, anche perché il costo dello stipendio, inclusa tutta la parte HR, rimane a carico del proprio capo, diciamo che io costo zero alla persona presso la quale lavorerò, e lavorerò solo per questa persona, mentre il mio attuale dipartimento ne sostiene i costi, quindi chi vi assume deve solo occuparsi che tecnicamente siate validi (per evitare ovviamente di portarsi in casa uno che fa perdere tempo), ma poi non caccia una lira.
Quindi a Gennaio cambio proprio lavoro, non sono più tenuto a presentarmi nel mio vecchio ufficio, a rispondere alle mie attuali email, a partecipare a meeting, per 3 mesi (che potrebbero anche estendersi) sparisco e mi occupo d'altro.
Se poi le cose dovessero piacere ad entrambi, si può trasformare in un vero e proprio cambio di casacca, però poi lì c'è tutta la procedura formale di dimissioni da un lato e assunzione dall'altro, ma comunque resto all'interno della stessa azienda.
Cambierò edificio, colleghi, e soprattutto aria.
35 notes · View notes
ilcovodelbikersgrunf · 11 months
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Nel 1880, Frank Griffin, capo di una banda criminale, dà la caccia all'ex protetto Roy Goode. L'inseguimento lo porta a La Belle, in New Mexico, una città abitata, dopo un disastro minerario, quasi interamente da donne.
8 notes · View notes
spettriedemoni · 3 months
Text
Tatuaggi
Parlando di tatuaggi con una persona a me cara, alla domanda “che tatuaggio ti faresti?” Ho risposto “una tigre”.
È il mio totem, diciamo, un animale elegante, spietato e feroce senza sensi di colpa. E poi i disegni sul suo viso e sul suo corpo sono meravigliosi. “Fearful symmetry” la definiva William Blake nella celebre poesia “The Tyger”.
Tumblr media Tumblr media
Ma la tatuerei dietro la schiena, sicuramente.
C’è stato un tempo in cui l’animale che più esprimeva l’idea di forza è stato il leone solo che poi, grazie a Quark e Piero Angela, ho scoperto che i l’Eni maschi sono dei pigroni che non fanno un granché dalla mattina alla sera a parte mangiare e scopare con le femmine del branco. Al massimo tocca loro litigare con un altro leone che vuole essere il capo branco e se perdono l’altro leone si divora i cuccioli in modo che le femmine tornino in calore e il branco sua pulito dal DNA del leone perdente. E a caccia ci vanno le femmine. Insomma, non esattamente un animale che esprime l’idea di forza, un pelandrone come ogni te è nobile che si rispetti.
No, molto meglio la tigre. Decisamente. Sarà merito del cartone animato “L’Uomo Tigre” ma la preferisco come simbolo di forza.
E poi pure Tigro di Winnie the Pooh è un animale più dinamico e gioioso di tutti, per dire.
E voi? Cosa vi fareste tatuare?
4 notes · View notes
gregor-samsung · 2 years
Text
“ Dovevo ben insegnare come il cittadino reagisce all’ingiustizia. Come ha libertà di parola e di stampa. Come il cristiano reagisce anche al sacerdote e perfino al vescovo che erra. Come ognuno deve sentirsi responsabile di tutto. Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande «I care». È il motto intraducibile dei giovani americani migliori. «Me ne importa, mi sta a cuore». È il contrario esatto del motto fascista «Me ne frego». Quando quel comunicato* era arrivato a noi era già vecchio di una settimana. Si seppe che né le autorità civili, né quelle religiose avevano reagito. Allora abbiamo reagito noi. Una scuola austera come la nostra, che non conosce ricreazione né vacanze, ha tanto tempo a disposizione per pensare e studiare. Ha perciò il diritto e il dovere di dire le cose che altri non dice. È l’unica ricreazione che concedo ai miei ragazzi. Abbiamo dunque preso i nostri libri di storia (umili testi di scuola media, non monografie da specialisti) e siamo riandati cento anni di storia italiana in cerca d’una «guerra giusta». D’una guerra cioè che fosse in regola con l’articolo 11 della Costituzione. Non è colpa nostra se non l’abbiamo trovata. Da quel giorno a oggi abbiamo avuto molti dispiaceri. Ci sono arrivate decine di lettere anonime di ingiurie e di minacce firmate solo con la svastica o col fascio. Siamo stati feriti da alcuni giornalisti con «interviste» piene di falsità. Da altri con incredibili illazioni tratte da quelle «interviste» senza curarsi di controllarne la serietà. Siamo stati poco compresi dal nostro stesso Arcivescovo (Lettera al Clero 14.4.1965). La nostra lettera è stata incriminata. Ci è stato però di conforto tenere sempre dinanzi agli occhi quei 31 ragazzi italiani che sono attualmente in carcere per un ideale. Cosi diversi dai milioni di giovani che affollano gli stadi, i bar, le piste da ballo, che vivono per comprarsi la macchina, che seguono le mode, che leggono giornali sportivi, che si disinteressano di politica e di religione. Un mio figliolo ha per professore di religione all’Istituto Tecnico il capo di quei militari cappellani che han scritto il comunicato. Mi dice di lui che in classe parla spesso di sport. Che racconta di essere appassionato di caccia e di judo. Che ha l’automobile. Non toccava a lui chiamare «vili e estranei al comandamento cristiano dell’amore» quei 31 giovani. I miei figlioli voglio che somiglino più a loro che a lui. “
* L'11 febbraio 1965 un gruppo di cappellani militari in congedo della Toscana, riunitisi in assemblea a Firenze nell’anniversario della conciliazione tra Stato e Chiesa, votarono un ordine del giorno in cui dichiaravano, fra l’altro, di considerare «un insulto alla Patria e ai suoi Caduti la cosiddetta “obiezione di coscienza”, che, estranea al comandamento cristiano dell’amore, è espressione di viltà». L’ordine del giorno, pubblicato dal quotidiano «La Nazione» di Firenze, fu fatto conoscere a don Lorenzo da alcuni giovani di San Donato e da un amico professore di Prato saliti a Barbiana la domenica successiva. Il Priore stava facendo scuola. Lesse il ritaglio del giornale insieme ai ragazzi. Se ne discusse un’intera serata, e maturò così la «Lettera ai cappellani militari toscani che hanno sottoscritto il comunicato dell'11 febbraio 1965». La Lettera, firmata da don Lorenzo, venne diffusa a stampa in forma di volantino e fu riprodotta parzialmente da vari giornali e per intero dal settimanale del P.C.I. «Rinascita» [ Nota del curatore ].
---------
Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana, a cura di Michele Gesualdi, Mondadori (collana Oscar n° 431), 1976; pp. 213-214.
[1ª Edizione: 1970]
10 notes · View notes
crazy-so-na-sega · 10 months
Text
rivoluzione desiderante
il 23 settembre 1977, a Bologna, ebbe inizio una grande manifestazione contro la repressione. Il termine era assurdamente proprio quello: repressione. Erano presenti Deleuze e Guattari, che, con L'Antiedipo, avevano rilanciato l'idea di una rivoluzione desiderante. Ma col senno di poi si potrà ritenere che abbiamo avuto a che fare piuttosto con quella che, profeticamente, Marcuse aveva battezzato "desublimazione repressiva". Il punto teorico è molto semplice: il desiderio è sicuramente un fattore politico, ma non è minimamente detto che sia rivoluzionario, potrebbe benissimo rivelarsi arci-reazionario, contribuendo alla creazione e all'accettazione di una servitù volontaria a un sovrano che non si presenta come un capo militare, bensì come un seduttore, anche in questo caso appropriandosi in modo perverso e polimorfo dello slogan Make love not war.
Da tutto questo emerge un insegnamento o meglio un caveat circa la realizzazione perversa delle utopie. Come il sapere assoluto si è realizzato in modo distorto nella società della comunicazione, così il sogno di una rivoluzione desiderante si è realizzato nella società iper-amministrata.
Perché indubbiamente l'estrema liquidità e mobilità che si presentano come il tratto caratteristico del postmoderno emancipano dai vecchi ruoli e fanno crollare le vecchie rendite di posizione. Al tempo stesso, però, ciò che prende il posto delle antiche solidità è liquido ma non leggero, e ha insomma la forma della "microfisica del potere" di cui ha parlato Foucault: in parole povere, non dobbiamo più rispondere a un padrone solo, ma a tantissimi, il che non necessariamente è un vantaggio. E la mobilità ricorda -invece che il mondo vagheggiato da Marx ed Engels nella Ideologia tedesca, in cui è possibile "la mattina andare a caccia, il pomeriggio a pescare, la sera allevare bestiame, dopo pranzo criticare, così come mi vien voglia" - proprio l'universo blindato e meccanizzato prospettato in tutt'altri tempi da Jünger con l'idea di una mobilitazione totale, in cui dalla mattina alla sera (e in effetti nell'arco di tutte le ventiquattr'ore, d'accordo con gli imperativi della globalizzazione) si è a disposizione delle ingiunzioni che ci vengono dagli schermi dei nostri telefonini, tablet, computer.
Questo però non era lo spirito del '77. Allora l'idea era piuttosto che Freud aveva riconosciuto il potere della repressione, ma in fondo lo aveva condiviso, e che bisognava spingersi avanti, anche con l'aiuto di Nietzsche e di Marx, e portare la libertà agli uomini attraverso un al di là del soggetto che è anche una discesa alle Madri (come cantava De Andrè? "Libertà l'ho vista svegliarsi/ ogni volta che ho suonato,/ per un fruscio di ragazze/ a un ballo, / per un compagno ubriaco"). E' con questo cadere che Rilke chiude le Elegie duinesi:
E noi che pensiamo la felicità
come un'ascesa, ne avremmo l'emozione
quasi sconcertante
di quando cosa ch'era felice, cade.
-M.Ferraris (Spettri di Nietzsche)
5 notes · View notes
theb52 · 1 year
Text
Tumblr media
Capo Caccia ( Alghero)
13 notes · View notes
sardies · 1 year
Text
LIFE Safe For Vultures, recuperato a Capo Caccia un giovane esemplare di grifone
Alghero. Un giovane esemplare di grifone nato in Sardegna è stato recuperato nei giorni scorsi dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna. Gli uomini di stanza alla base navale di Alghero, impegnati nelle consuete attività di presidio della zona, l’hanno individuato mentre si muoveva con difficoltà nelle acque dell’Area marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana, in un…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
foxpapa · 11 months
Text
Tumblr media
Sardegna - Capo Caccia - ITALY
Credits Manuel Sechi / Shutterstock
2 notes · View notes
colonna-durruti · 2 years
Text
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0ovxPkz5p6KrX5gBDBGJZ3kRT6sCi4yzZyqG5Y3Soo6mX6jtFNyM3RJCgmbULxoMTl&id=100054735977914
IL 3 MARZO 2014 RICCARDO MAGHERINI MORIVA SOFFOCATO NEL CORSO DI UN’OPERAZIONE DI "CONTENIMENTO” DA PARTE DEI CARABINIERI
Riccardo Magherini era un fiorentino di 39 anni, senza precedenti penali, ex calciatore, sposato con Angela e padre di un bambino che all’epoca dei fatti relativi alla sua morte aveva appena un anno.
Nella notte del 3 marzo 2014 Ricky, come lo chiamavano in molti, si aggira spaventato per alcune vie di Firenze. È in uno stato di alterazione psicofisica, è convinto che qualcuno gli stia dando la caccia e voglia ucciderlo. Colpito da una vera e propria crisi di panico arriva in Borgo San Frediano, chiedendo aiuto a gran voce a chiunque incontri e reclamando l’intervento delle forze dell’ordine.
Probabilmente Riccardo sentendosi braccato pensa che la polizia e i carabinieri possano salvarlo, possano riportarlo a casa, al sicuro dalla sua famiglia.
E alla fine i carabinieri arrivano mentre Magherini si trova seduto su uno dei marciapiedi in lacrime e spaventatissimo.
Ci sono diverse testimonianze di quello che accadde in seguito.
E chiaramente ci sono diverse ricostruzioni dei fatti.
Quello che è certo è che i carabinieri immobilizzano Riccardo e lo ammanettano tenendolo a terra in posizione prona. Ci sono testimoni e alcuni video in cui si sente Riccardo che grida “aiuto”, “mi sparano”, “aiuto aiuto sto morendo” qualcuno grida “no i calci no!”. Fatto sta che in quelle che i carabinieri hanno definito “operazioni di contenimento” Riccardo ha perso la vita. Quando arrivano i sanitari del 118 due agenti gli sono ancora sopra.
L’autopsia stabilirà che le cause della morte sono:la disfunzione cardiaca dovuta allo stress causato dalla situazione vissuta, e l’asfissia. Dopo il solito iter processuale la corte di cassazione stralciando i precedenti giudizi ha prosciolto tre carabinieri dall’accusa di omicidio colposo per cui erano stati condannati. I legali della famiglia Magherini hanno presentato ricorso alla Corte Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, che lo ha accolto e dovrà pronunciarsi.
Quello che ci interessa di questa vicenda non è tanto il suo risvolto giudiziario, che comprendiamo essere drammatico e dolorosissimo per la famiglia di Riccardo, ma è soprattutto la criminalizzazione mediatica a cui Ricky e i suoi cari sono stati e sono sottoposti nel corso degli anni.
Quello che noi ci chiediamo è come sia possibile che una vittima, perché Riccardo era una vittima; una vittima del suo stato mentale, una vittima delle sostanze di cui poteva aver fatto uso, una vittima della paura, sia stato trattato così nel silenzio generale.
Riaccendere i riflettori su questa storia e su tutte le vicende di abusi dovrebbe in primo luogo servire a farci capire che non è questo il mondo il miglior in cui vivere, perché una società che criminalizza le vittime merita solo di essere rivoltata da capo a piedi.
Cronache Ribelli
2 notes · View notes
kneedeepincynade · 2 years
Text
The west sows war everywhere, but this time it will reap defeat, observe the weak points of the Taiwan regime and how the pla can crush it!
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
Tumblr media Tumblr media
⚠️ L'IMPORTANZA DELLA CATTURA DELLE ISOLE PERIFERICHE DEL REGIME-FANTOCCIO DI TSAI ING-WEN NELL'AMBITO DI UN'OPERAZIONE MILITARE DELL'ESERCITO POPOLARE DI LIBERAZIONE NELLO STRETTO DI TAIWAN ⚠️
🇨🇳 Nell'ambito di un'ipotetica Operazione Militare dell'Esercito Popolare di Liberazione nello Stretto di Taiwan, un tema fondamentale, che merita d'esser discusso, riguarda la cattura delle isole periferiche del regime-fantoccio ⚔️
🤔 Può essere che qualcuno non lo sappia, ma il regime-fantoccio di Taiwan non è costituito da una sola isola, ma anche da:
🏝 Arcipelago di Kinmen | Un funzionario statunitense, mesi fa, disse che le Isole Kinmen e le Isole Matsu sarebbero particolarmente difficili da difendere contro un possibile attacco dell'Esercito Cinese, a causa della loro posizione geografica - Fonte 📄
🏝 Isole Pratas | Si tratta di tre piccole isole, disabitate, perlopiù visitate da scienziati, naturalisti e biologi marini che vogliono studiare la flora e la fauna locali - Fonte 📄
🏝 Isola di Taiping | Citando Ni Yongjie, Vice-Capo dell'Istituto di Studi su Taiwan di Shanghai: "L'Esercito Popolare di Liberazione potrebbe simulare un'esercitazione militare a fuoco vivo sull'Isola di Taiping, controllata dal regime-fantoccio di Taiwan" 🤔
🏝 Isole Matsu | Vale il discorso per l'Arcipelago di Kinmen 🐰
🏝 Isole Wuqiu | Vale il discorso per l'Arcipelago di Kinmen e delle Isole Matsu 🐰
🏝 Isole Penghu | Il 15/08/2022, l'EPL inviò dei Caccia di Superiorità Aerea J-11 e un Aereo da Sorveglianza KJ-500 nell'area delle Isole Penghu 🔥
🇺🇸 Gli USA, invece, approfittando dell'espansione della Cooperazione Militare con le Filippine e il Giappone, potrebbero schierare le loro truppe presso:
🏝 Isola Itbayat [Filippine] - 160KM a Sud-Est del regime-fantoccio di Taiwan 🇹🇼
🏝 Yonaguni [Giappone] - 110KM a Nord-Est del regime-fantoccio di Taiwan 🇹🇼
🔍 Per chi volesse approfondire, può rifarsi al Master-Post Militare del Collettivo Shaoshan 🌺
🪖 Immagini prese da China Army.
🌸 Iscriviti 👉 @collettivoshaoshan
⚠️ THE IMPORTANCE OF THE CAPTURE OF THE OUTLYING ISLANDS OF THE PUPPET REGIME OF TSAI ING-WEN IN THE CONTEXT OF A MILITARY OPERATION OF THE PEOPLE'S LIBERATION ARMY IN THE STRAITS OF TAIWAN ⚠️
🇨🇳 In the context of a hypothetical Military Operation of the People's Liberation Army in the Taiwan Strait, a fundamental issue, which deserves to be discussed, concerns the capture of the outlying islands of the puppet regime ⚔️
🤔 It may be that some don't know it, but the Taiwan puppet regime is not made up of just one island, but also of:
🏝 Kinmen Archipelago | A US official said months ago that the Kinmen Islands and Matsu Islands would be particularly difficult to defend against a possible attack by the Chinese Army, due to their geographical location - Source 📄
🏝 Pratas Islands | These are three small, uninhabited islands, mostly visited by scientists, naturalists and marine biologists who want to study the local flora and fauna - Source 📄
🏝 Taiping Island | Quoting Ni Yongjie, Deputy Head of the Taiwan Studies Institute in Shanghai: "The People's Liberation Army could simulate a live-fire military exercise on Taiping Island, controlled by Taiwan's puppet regime" 🤔
🏝 Matsu Islands | The speech is valid for the Kinmen Archipelago 🐰
🏝 Wuqiu Islands | The speech is valid for the Kinmen Archipelago and the Matsu Islands 🐰
🏝 Penghu Islands | On 15/08/2022, PLA sent J-11 Air Superiority Fighters and KJ-500 Surveillance Aircraft to Penghu Islands area 🔥
🇺🇸 The USA, on the other hand, taking advantage of the expansion of Military Cooperation with the Philippines and Japan, could deploy its troops at:
🏝 Itbayat Island [Philippines] - 160KM SE of Taiwan puppet regime 🇹🇼
🏝 Yonaguni [Japan] - 110KM NE of Taiwan puppet regime 🇹🇼
🔍 For those who want to learn more, they can refer to the Military Master-Post of the Shaoshan Collective 🌺
🪖 Images taken by China Army.
🌸 Subscribe 👉 @collettivoshaoshan
2 notes · View notes
chez-mimich · 2 years
Text
MASSIMO CACCIA: “OH!”
Massimo Caccia è un pittore che illustra più che un illustratore che dipinge, ma non è nemmeno un illustratore in senso tradizionale. Massimo Caccia è un generatore di immagini simboliche ad alto contenuto segnico. Sì, forse è una definizione un po’ maniacale, ma credo azzeccata. Basta dare un’occhiata al suo ultimo lavoro editoriale, l’illustrazione di “Oh!” con testi di Giovanna Zoboli, edito da “Topipittori” e presentato lo scorso sabato, presso la libreria “La Talpa” di Novara. In un mondo che è tutto una “inclusione”, gli animali sono i soggetti esclusivi dell’attenzione di Massimo Caccia, quasi a voler sancire un incanto per il mondo animale ed una sostanziale noia per l’antropocene e il suo seguito. E come non dargli ragione… Ma bisogna sgombrare il campo da un equivoco: il mondo animale raccontato da Massimo Caccia, non è un paradiso terrestre e le “dialettiche animalesche”, benché rappresentate da un segno quieto, da campiture di colore piatte e uniformi, da tonalità spesso complementari tra loro, appaiono molto spesso aspre, in stridenti e reciproche significanze e contro-significanze: il profilo di una zampa di elefante che poggia pesantemente sul carapace di una tartaruga, un pesce che fa pericolosamente l’altalena sul naso di una foca, un uccellino che tiene nel becco la coda di una serpe, senza accorgersi della testa del rettile che lo punta minacciosamente. “Oh!” è l’espressione della meraviglia infantile (pubblico al quale il libro è prevalentemente destinato), ma è anche la nostra espressione di sorpresa e di malcelato disappunto per questi accostamenti qualche volta dolci, come la zampa di mamma orsa che si protende verso la zampetta del cucciolo. Il mondo animale di Massimo Caccia, non è paradisiaco e nemmeno ingenuo; non lo è come non lo è il mondo naturale, dove specie scacciano altre specie, dove esseri vengono divorati da altri esseri, dove ogni giorno, come dice la vulgata, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più veloce del leone per sopravvivere. Ma il libro e le tavole, danno spazio anche ad altri “sentimenti”, primo fra tutto lo stupore, come quello dell’orso sul cui capo è mollemente adagiata una salamandra. Accostamenti di animali che possono vivere in ambienti e magari anche a latitudini diverse e per questo molto insoliti, ma come ci ricordava il conte di Lautrémont la bellezza risiede spesso “nell’incontro di una macchina da cucire con aun ombrello su di un tavolo anatomico…”. Un libro da regalare a bambini curiosi e non omologati, (e genitori attenti) disposti a non appiattirsi sulle forme del banale-quotidiano.
Tumblr media Tumblr media
3 notes · View notes
itspetraveler · 29 days
Text
Szardínia, Olaszország
Szardínia egy gyönyörű és sokszínű sziget a Földközi-tengerben, Olaszország része, és a második legnagyobb sziget a Földközi-tengeren Szicília után.
Alghero egy festői kisváros Szardínia északnyugati partján. A város hosszú ideig katalán uralom alatt állt, amit a mai napig tükröz a város nyelvezete és kultúrája. A helyiek a katalán nyelv egy helyi változatát, az úgynevezett „algherese”-t beszélik, és sok utcanevet katalánul is feltüntetnek.
Az első nap Alghero városát fedeztük fel. A szállásunk az óvárosban volt, innen indultunk el és tettünk egy nagy sétát. Alghero óvárosa (Centro Storico) egy labirintus szerű szűk utcákkal, macskaköves terekkel és történelmi épületekkel teli terület. Itt találhatóak a város legfontosabb nevezetességei, mint például a katedrális és a városfalak. Később - 10 km séta után - ebédeltünk, aztán kiültünk napozni. Napozás közben elkezdett szakadni az eső és kicsit megijedtem, hogy a napokban a Baleár szigeteken tomboló vihar minket is elér… Hazamentünk az esőzés idejére pihenni picit, majd a tengerparton néztük meg a naplementét.
Tumblr media
A második nap a tengerpartozás napja volt. Nem volt más tervünk mint annyi, hogy a szálláson elfogyasztott reggeli után elbuszoztunk a legközelebbi fehér homokos tengerpartra és ott pihentünk egész nap. Szardínia híres a fehér homokos kristálytiszta tengerpartjairól. Tényleg hihetetlen, hogy még a városi strand is viszonylag szép tiszta, annak ellenére, hogy kikötő mellett fekszik. Mi 15-20 percet utaztunk busszal a városon belül és már egy homokdűnékkel védett parton találtuk magunkat. A tengerparti homok fehér színe több tényezőnek köszönhető, de leggyakrabban a kalcium-karbonát játszik szerepet, amelyet kagylók, korallok és egyéb tengeri élőlények maradványai alkotnak. Ezek az élőlények évmilliók alatt felhalmozódnak, majd apró darabokra törve homokká alakulnak.
Tumblr media
Előző nap még úgy gondoltam, hogy est-ebédre megteszi az avokádós-lazacos saláta, de mivel sajnos az avokádót kihagyták belőle, így a második nap már jöhetett az Olaszországban jól megérdemelt pizza és aperol kombinációja. Az abszolút kedvenc pizzám a mortadellás-pisztáciás sajttal... A lentik kép magáért beszél, azt hiszem:
Tumblr media
A harmadik nap egy egész napos hajókiránduláson vettünk részt. Alghero-ból indultunk és a közeli sziklákat fedeztük fel. A kedvenc részem a Capo Caccia és az Isola Foradada volt. A Capo Caccia egy festői szépségű mészkőfok, ez a terület híres meredek szikláiról, amelyek lenyűgöző látványt nyújtanak az oda látogatóknak, valamint különleges természeti és történelmi értékeiről. A Capo Caccia sziklái mintegy 168 méterrel emelkednek a tenger fölé, így lenyűgöző panorámát kínálnak a Földközi-tengerre és a környező tájra.
Minden este a naplemente nézéssel telt el. Az óvárost körülölelő városfalánál gyűltek össze az emberek és csodálták a napnyugtát.
Tumblr media
A negyedik nap nem ígérkezett meleg, napos időnek, úgy döntöttünk, hogy megnézzük Bosa városát. Bosa egy festői kisváros Szardínia nyugati partján, a Temo folyó partján. A város híres a történelmi jelentőségéről, színes házairól és kulturális örökségéről. Íme néhány dolog, ami miatt Bosa különleges:
Bosa városa leginkább a színes házairól ismert, amelyek a város központjában, a domboldalon sorakoznak. A házak élénk színei a mediterrán hangulatot tükrözik, és egyedi látványt nyújtanak. A színes épületek közötti szűk, macskaköves utcák romantikus hangulatot árasztanak.
A város fölött emelkedik a 12. századi Malaspina kastély, amelyet a toszkán Malaspina család építtetett. A kastélyból csodálatos kilátás nyílik a városra és a környező vidékre. A vár falain belül található egy kis kápolna is, amely híres a középkori freskóiról.
Tumblr media
Bosa az egyetlen város Szardínián, amely egy hajózható folyó, a Temo partján fekszik. A folyó mentén festői sétautak és régi hidak találhatók. A folyóparti sétány különösen szép naplementekor, amikor a színes házak és a víz visszatükröződése egy varázslatos látványt nyújt. Sajnos mi nem a naplementét láttuk, hanem az árvizet. Pár óra alatt bejártuk a várost, majd 1 órát álltunk a zuhogó esőben egy buszmegállóban, majd mikor megérkezett a busz, ami visszavitt volna Alghero-ba, nem fértünk fel rá. Újabb 1,5 óra várakozás következett, teljesen szürreális volt, ahogyan átfagytunk nyáron egy buszmegállóban Olaszországban, az egyik legszebb szigeten.
A nap végén érdemes volt ellátogatni Bosa városába, mert minden nevezetességet meg tudtunk nézni, volt egy kis (?) kalandban is részünk és a buszról csodás volt a kilátás oda és visszafelé is.
Tumblr media
Az ötödik teljes napot újra a tengerparton töltöttük el, mert pihenésre, feltöltődésre, nyugalomra vágytunk. Este a szinte szokássá vált pizza (és aperol) vacsi után még tettünk egy nagyobb sétát a városban, majd kiültünk az apartman tetőteraszára és onnan hallgattuk a város és a tenger zaját.
Tumblr media
A vacsihoz kapcsolódik, hogy ezen az estén megkóstoltuk a szardíniai édességet, ami a seadas nevet viseli. Talán a legismertebb szardíniai desszert, amely egy nagy méretű, citromhéjjal ízesített sajtkrémmel töltött, mézzel vagy cukorral megkent desszert. A seadas kívülről ropogós, belülről pedig krémes, édes és enyhén sós. Kicsit törökös volt nekem, nem egy pisztáciás tiramisu (az az egyik kedvencem), de azért finom volt.
Tumblr media
Az utolsó nap elmentünk Sassari városába, ami a környéken Alghero mellett az egyik legnagyobb város. Tengerpartja nincs, de tettünk egy nagy sétát a városban és még kiélveztük az utolsó (?) szárd napot.
Tumblr media
Azért írtam kérdőjelet fentebb, mert ez az első hely, ahová mindenképpen szeretnék visszamenni még, természetesen autóval. Nagyon sok hely van a világon, ahová szeretnék eljutni, és nincs idő arra, hogy valahová visszamenjen az ember, de ez nagyon nagy sziget, és egy hét alatt autó nélkül csak kis részt tudtunk felfedezni, mindamellett, hogy pihenni is szerettünk volna. Szardínia hasonlít Olaszországhoz, de mégsem olaszos, inkább "szárdos". Kicsit elszigeteltebb nép - a szó szoros értelmében is -, kicsit könnyedebb, kicsit lazább. Nagyon tetszett és ígérem visszamegyek egy napon.
Tumblr media
0 notes