#canzoni in dialetto
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Alessandra Amoroso ha visto le critiche al napoletano e ha detto hold my beer ora li facciamo incazzare per bene
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Ommi
ROBERTA ALLOISIO (1964-2017)
youtube
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Da un lato sono contenta che potenzialmente porteremo un dialetto in Eurovisione, dall'altro la canzone non mi piace e quindi un po' sad per stasera
#sanremo#sanremo 2024#cioè il problema non è il dialetto MAGARI portassimo tutti canzoni in dialetto#è che boh ieri me ne piacevano molto di più altre e secondo me geolier ieri non ha fatto un gran duetto#in più la sua canzone non è il mio genere ma ci sta visto che ascolto altro
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Ci tengo a dire che nonostante io non sia fan della trap e né di Geolier, a parte che la musica il ritmo e quant'altro di io p' me, tu p' te, il fatto che è in Napoletano la rende ancora meglio
Anzi, non mi ero posta il "problema" perché a quanto pare per certa gente è comico che la canzone sia in napoletano
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Ciao, straniera qui (ed era così bello quando hanno detto che c'è la possibilità di vedere Sanremo anche per gli Italiani all'estero... Grazie a questo anch'io potevo mettere Rai1). Una domanda su Geolier – sinceramente ho pensato che cantasse metà in francese, un amico mi doveva spiegare – perché non siamo pronti per la discussione (sul dialetto?...)? (Se è qsa stupido mi puoi rispondere in priv)
Ehi ciao, molto felice che il festival sia visibile anche all'estero finalmente!
Per Geolier e il francese, questo perché il napoletano deriva dal latino, perciò ha elementi in comune con le altre lingue romanze come appunto il francese.
Con il "non siete pronti per questa discussione" mi riferisco al fatto che l'Italia e gli italiani non vedono di buon occhio dialetti e lingue minoritarie, inoltre in questo paese i meridionali, ed in particolare i napoletani, sono vittime di pregiudizi, perciò Geolier è nettamente svantaggiato cantando in napoletano. Gli italiani cantano e ascoltano da decenni canzoni inglesi e spagnole senza capirne il significato, ma col napoletano si lamentano perché "non si capisce", questo paese non è altro che la fiera dell'ipocrisia.
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Dear RAI, I tengo an idea.
A grand idea.
I credev, dopo la suspension of Noos and the success of Temptation Island, che we tutt'nnoi avessimo touch the found. Si il "found", il fondo pe' capisse.
Ma after avery visto la ceremony of the 2024 Olympics Games in Paris, agg' compreso che non c'é end al bad gusto.
Ora, torniamo alla mia great idea. (si legge "aidea" come "aigor")
Perché non metti on the air Temptatio Insulam next year?
Is fyco. (Si legge "is faico")
- Spiegazione:
Alberto Angela sarebbe conduttore, tentatore e narratore.
- Località:
Necropoli di Tarquinia / Lupanare di Pompei / catacombe di Priscilla e Colosseo /l'isola di Procida con i proci in piena prociaggine / città di Troi@ dove le troiane troiano / isola di Lesbo / isola di Creta
- Svolgimento:
Alcune coppie dovranno dimostrare il loro vero amore. (Per la cultura)
Verranno separate le coppie. Gli uomini andranno nelle lupanare di Pompei dove ci saranno le poppee, invece le donne nel Colosseo dove ci saranno i gladiatori. Quelli con il mirmillone assai pronunciato.
In qualsiasi momento un membro di una coppia può, tramite piccione viaggiatore, richiedere il falò dell'oracolo di Delfi.
Qui, alla presenza di Alberto Angela, la coppia si confronterà.
Se entrambi decideranno di mettersi alla prova, per sicurezza, l'uomo verrà mandato a Troi@ ("Ciao Penelope, vado a Troi@" -cit.; "Ma che pe' davero? E me lasci sola co' sti Proci?" -cit.), mentre la donna andrà a Cnosso dove c'è il Minotauro dotato. In un labirinto arredato con molto gusto da Arianna. Carinissimo, proprio... vorresti non uscirne più.
Se resisteranno alle tentazioni, ma sarà un'Odissea riuscirci, la coppia si ricongiungerà e usciranno di scena su una biga phiga che sfila senza sfiga in mezzo alla folla nel Circo Massimo.
Se la coppia non resisterà, l'uomo andrà a scontare le Forche Caudine a Procida con in Proci, la donna finirà sull'isola di Lesbo, indossando l'originale cintura di castità della Regina di Francia Caterina de' Medici, deve Saffo e le saffiche scrivono poesie e testi delle canzoni trap tutto il giorno.
-Finale:
Alla fine vincerà chi, tra le coppie riuscirà a dire correttamente, davanti ad Alberto Angela, i nomi de:
- i 7 re di Roma
- i 7 colli di Roma
- i 7 nani
- le 10 piaghe d'Egitto
- le 3 tentazioni di Cristo
- le 5 dita del piede sinistro
- le 5 Terre
Bonus: ripetere il nome dell'antico dio Maya "K'ukulk'an" in dialetto calabrese, guardandosi negli occhi senza ridere.
Dear RAI, what do you pens di questa my idea?
Is verry faiga second me.
Non ce ne sarebbe for anyone, all concorenza spazzata street (via).
Pensacete, think about it, atriment we're all cornut.
With love.
p.s. la scritta "Temptatio Insulam" non è grammaticamente corretta, sarebbe stato più giusto "Insula Tentationis", ma la prima scritta, seppur errata, assomiglia di più alla scritta originale di Temptation Island. ☺
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E quando a Sanremo avremo altre canzoni in dialetto e una di queste vincerà then what
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a me la canzone di Geolier piace, è nella mia top5, e l'ho messo pure in tutte le mie squadre al fantasanremo (e di un paio è pure capitano), però il primo posto ieri non se lo meritava.
è stata una serata molto bella, con esibizioni pazzesche e ne potrei citare almeno 10 migliori della sua. la cosa che ho apprezzato di più è che molti artisti hanno deciso di rendere omaggio alle loro origini ed è una cosa che mi commuove sempre (anche perché questo amore per la propria terra io non riesco proprio a provarlo e spero davvero di riuscirci un giorno).
il problema dei fischi a Geolier non è tanto che ci siano stati mentre c'era lo schermo abbassato e veniva rivelata la classifica (anche lì a me è scappato un "se vabbè").
il problema è stato che i fischi sono continuati anche quando l'hanno fatto tornare sul palco per cantare di nuovo. lì è stato un gesto veramente scorretto.
l'artista non c'entra niente ed è stato davvero fuori luogo mortificarlo così.
non credo nel caso specifico di ieri si tratti di antimeridionalismo, però non si può negare che gran parte dell'astio nei confronti di Geolier nasca da questo fenomeno.
non dobbiamo dimenticare le domande dei giornalisti che mettevano in dubbio la sua partecipazione in gara con una canzone in napoletano (quando ci sono sempre state canzoni in dialetto) e i vari commenti non proprio felici che girano su tutti i social che sono chiaramente antimeridionali.
perché un conto è dire che la canzone non piace, un altro è dire che la canzone non piace e che i napoletani sono indegni e che il Vesuvio debba spazzarli via tutti.
detto questo, io credo che nella serata delle cover il voto spetti all'orchestra, com'è sempre stato e non condivido questa scelta di far valere anche qui il voto del pubblico.
mi sa comunque che vince Geolier, alla fine la nave del Napoli quest'anno non la possono usare per il campionato, tanto vale che la rispolverano per questo anziché stare in garage (o dovunque stiano le navi che non si usano).
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Ho paura di parlare
Di parlare a voce alta
Perché dentro di me parlo in continuazione
E quando dopo aver rimuginato più e più volte mi decido a cacciare la voce mi ascolto in maniera strana
Se vedo che l'interlocutore mi sta ascoltando mi prende un po' di panico e penso "oddio vuole davvero sapere che cosa voglio dire e mo cosa faccio" per un attimo le parole tanto chiare in testa fino ad un attimo prima si ingarbugliano, sbaglio a coniugare verbi, mi scappa qualche frase in dialetto e mi affretto a finire il discorso prima di fare qualche gaffe. Mi sento così impacciata e goffa da pentirmi di aver cacciato la voce e ci ripenso spesso nell'arco della giornata o anche dopo.
È sempre stato così ad un'interrogazione ho sempre preferito una verifica scritta
Ad una chiamata ho sempre preferito scrivere in chat, ho più possibilità di correggermi così, di riflettere sul come articolare la frase nel miglior modo, ma a voce si complica sempre tutto. Cerco sempre di parlare il meno possibile, e ricordo come un evento memorabile quella telefonata di 6 ore con quella che era la mia migliore amica alle superiori era tutto così sciolto mi sentivo libera di dire ogni cosa mentre ora anche quando faccio un vocale con le mie amiche mi sento come dei fari puntati addosso su un palco e spesso mi pento di non aver detto quella cosa per iscritto. Cosa sto diventando?! Arriverò al punto in cui veramente non parlerò più e l'unico modo che utilizzerò per comunicare sarà scrivere? Spero di no ma mi rendo conto che sta diventando sempre più così.
Dò un peso infinito alle parole e se ho detto qualcosa di sbagliato e poi resto in silenzio per il resto del giorno vuol dire che ci sto ripensando tutto il tempo, che quella frase o la risposta di rabbia da parte dell'interlocutore di turno mi sta torturando il cervello.
Sarà per questo che a voce cerco di esprimere i pensieri più mediante le canzoni, comunico di più con testi scritti da altri che imparo a memoria.
E mi hanno pure definita logorroica ma solo quando scrivo.
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#pensieri#voce#parlare#parole#impacciata#scrivere#comunicare#strano#goffaggine#pentirsi#cantare#testo#logorroica#silenzio
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non penso di aver mai riso così tanto come a leggere "suo figlio non farà come il Trota" 😭😭😭
Ti prego continua con questo AU perchè tutto quello che dici è oro puro
Ahahahahah glad to hear it, questi sono i riferimenti culturali che ci piacciono. Ironicamente non ho più sentito parlare tanto di lui, Trota che fine hai fatto? Come sta andando con la laurea comprata con i punti del conad?
Sicuro continuerò!! Un'idea che avevo da tempo era che cantanti italiani ascoltano e mi sono soffermata sui Green kids però magari questa cosa la estenderò ai Blacks ✨
Allora:
Aemond ascolta de André dall'età di tredici anni e ne ha fatto la sua personalità, anche quando lo prendevano in giro o bullizzavano per questa cosa, lui si faceva grande e dava importanza dicendo "eh sì ma io so anche le canzoni in ligure". Per un periodo sapeva più il dialetto ligure che napoletano, cue altre prese in giro.
A 17 anni si è innamorato de "Il bombarolo" e ha passato una forte fase anarchica. "Valzer per un amore" lo fa diventare nostalgico per un tempo e una relazione mai passata, e anche "Canzone dell'amore perduto". "Inverno" lo fa piangere a singhiozzo così come "Preghiera in Gennaio".
Ha dedicato non ironicamente "Carlo Martello ritorna dalla guerra" ad Aegon (questo perché io costantemente penso a quali canzoni di de André associare ai personaggi e questa è la canzone di Aegon, nessuno può cambiare la mia mente).
La cosa più vicina alla religione che contempla è l'album la Buona Novella, Alicent è contenta così. A win is a win.
Helaena ovviamente è fan di Franco Battiato, suo padre spirituale e penso che lei avrebbe amato conversare con lui perché sarebbe stato uno dei pochi sulla sua lunghezza d'onda. I mean, secondo me sarebbe stato bellissimo parlare con una persona del genere su concetti come anima, universo e tutto il resto.
Helaena ha stampato un santino con la faccia di Battiato e l'ha nascosto in camera di Alicent, lei ancora non l'ha trovato. Urlerà molto quando succederà. Conosce le canzoni back to back, ritornelli inclusi e conosce tutte le reference che sembrano buttate a caso (monaci vestiti da bonzi alla corte degli imperatori a quanto pare è basato su fatti storici, io stupita dalla sua cultura!!)
E anche le cose che non hanno apparentemente spiegazione? Helaena annuisce e ha capito. Lei sa, basta.
Canzone preferita di de André: "Un matto". Non la ascolta spesso però perché la deprime. Ovviamente dopo tutto quel tempo a Bolo, Dalla è d'obbligo e sa di casa. Ama le luminarie con le sue canzoni ♥️
Aegon è un grandissimo eclettico, come anche i fratelli ma lui all'ennesima potenza. Ama Liberato ofc, dedica le canzoni alla povera sfortunata di turno. Però ai concerti la parte preferita è quando Liberato inizia "do re mi fa..." Alicent scandalizzata quando ha visto il video.
Gli piace anche Vasco e Zucchero - gli piace anche de André ma non lo ammetterà davanti ad Aemond. Ascolta anche i trapper del momento per darsi un tono con i suoi amici. Alicent scuote la testa perché non ha ascoltato musica classica di continuo durante la gravidanza per farlo uscire così.
Fannissimo dei Rolling Stones e dei Queen, grande desiderio viaggiare nel tempo e vedere Freddie Mercury dal vivo. (Lo comprendo.) E anche di Lady Gaga, ma non lo ammetterà mai ad Helaena che è stata la prima monster in casa.
Daeron,,, Daeron è complesso. Lui ha avuto un sacco di influenze dai fratelli ma è anche un grandissimo nerd e ama i Beatles, da piccolo lo ascoltava cantando in un falso inglese e saltando sul letto. Fa un'ottima imitazione di Massimo Ranieri. Ovviamente ascolta i Måneskin e ha modellato il suo look su di loro. Ha una crush per Mengoni. I suoi album preferiti di Taylor Swift sono Midnights e Lover.
#hotd#house of the dragon#aegon ii targaryen#alicent hightower#helaena targaryen#aemond targaryen#daeron targaryen#hotd but make it italian#italian hotd#make hotd italian again#italian au#gusti musicali dei green kids
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Forza col televoto.
Ho filtrato tutti i contenuti sul noto evento "musicale", e ho visto 10 minuti in tutto, finora, e su raiplay. Sono tuttavia abbastanza infastidito dal dilagante antimeridionalismo, borghese e razzista, che si è scatenato contro il trapper napoletano. Ho letto e sentito un po' di tutto, forzatamente, appunto nonostante i vari filtri applicati sui miei social. Mentre a Ghali si concede il diritto di proporsi come "italiano vero", perchè ormai il negretto imborghesito e italianizzato è del tutto inoffensivo per la nostra cultura, quello che non si concede a Geolier è di esprimersi, sul palcoscenico dove si mette in scena l'identità culturale nazionale e nazionalista, con la sua appartenenza spuria, bastarda, dialettale, insomma come straniero in patria, straniero anche nello stile, oltre che nel dialetto, in una manifestazione canora in cui tutte le canzoni si assomigliano e sono scritte pressocchè dagli stessi autori.
Non è la canzone che non vi piace, è che come al solito avete bisogno di un diverso da odiare. E il napoletano si presta sempre bene a questo gioco, per tante ragioni storiche e culturali. In più, Geolier piace ai giovanissimi. E questa, nel paese più vecchio del mondo, in una manifestazione che si svolge in una regione in cui l'età media della popolazione è 50 anni, è una cosa veramente imperdonabile.
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Book Review: L'isola di Arturo, Elsa Morante
Here's my blossoming book review (Italian version) of my favorite Italian novel: L'isola di Arturo by Elsa Morante. For the translated version in English, click here!
Sintesi della trama
L’isola di Arturo, uno dei capolavori della letteratura italiana del novecento, è ambientato intorno al 1938 e parla di un ragazzo di 15 anni, Arturo Gerace, nato sull’isola di Procida, vicino a Napoli. Quest’isola racchiude tutto il suo mondo; vive lì tutta l'infanzia e l'adolescenza, in un idillio solitario. Sua madre è morta nel parto e suo padre, Wilhelm Gerace, un italo-austriaco ombroso che lui venera come un eroi, viaggia spesso per volontà propria.
Nei suoi lunghi momenti di assenza, Arturo vive esclusivamente in compagnia della sua cagna Immacolatella nella "Casa dei guaglioni" (ragazzini, giovincelli in dialetto napoletano). Questa casa dove abita è chiamata così perché è stata ereditata da un vecchio misogino amico di suo padre, Romeo l'Amalfitano, che odiava le donne e faceva molte banchetti e feste in maschera e in costume dove nessuna donna era ammessa. Dunque, Arturo non ha mai conosciuto una donna e vive con un'idea negativa e avversa nei loro confronti.
Un giorno, suo padre porta a casa la sua nuova sposa, molto giovane, solo due anni più grande di Arturo, chiamata Nunziata. Lui prova sentimenti contrastanti che non riesce a spiegare: tra l'odio e l’empatia, tra il desiderio e la gelosia. E qui comincia un percorso di due anni che si può tradurre come un viaggio iniziatico di un fanciullo verso la vita. Infatti, il libro ha come sottotitolo “Memorie di un fanciullo”, perché racconta la maturazione di Arturo e le crisi che ne derivano.
Un romanzo di formazione
Come dice Cesare Garboli, che fa l’introduzione di questa edizione del libro, “scoppiano amori e furori, si avvicendano sconfitte e galanterie”. Arturo scopre, “come se non fossero mai esistiti prima di lui, (…) gli eterni temi del vivere (l’amore e la noia, la disperazione e la gelosia, l’amicizia e il dolore)”. La vita, per lui, “ritrova le sue prime canzoni, i suoi primitivi, freschissimi accenti”. Lo stato d’inconsapevolezza della fanciullezza, nel quale vive all’inizio del libro come in un eden assoluto e irripetibile, è sostituito gradualmente dalla conoscenza amara della realtà, mentre apre gli occhi sull’esistenza.
Per questo, L’isola di Arturo è considerato un “romanzo di formazione” mediterraneo. In tedesco, un Bildungsroman: genere letterario che riguarda l'evoluzione del protagonista verso la maturazione e l'età adulta. Come lo dice la Morante:
"Ho voluto, con questo libro, scrivere una storia che somigli un po' in certe cose a Robinson Crusoe — cioè, la storia di un ragazzo che scopre per la prima volta tutte le cose più grandi, più belle e anche quelle brutte della vita. Per lui tutto è avventura, è stupore, è bellezza, perché vede le cose per la prima volta e non ha nessuna esperienza né del bene né del male. E siccome vive in una delle isole più belle che io abbia mai conosciuto che è l'isola di Procida, tutto quello che gli cadde sotto gli occhi è di una particolare bellezza."
Arturo e l'isola
C'è una caratteristica individualista molto presente nel personaggio di Arturo. La sua solitudine idillica e suprema lo affratella alla propria isola. La scelta di un'isola come luogo di azione è molto allegorica: questa, in termini geofisici, è staccata dal continente, immersa nel silenzio e nella vastità del mare; è uno spazio appartato che rappresenta l'isolamento di Arturo stesso.
Forse la conseguenza o anche la causa di questo isolamento é che il protagonista è caratterizzato da un grande narcisismo. Infatti, il libro comincia, nel suo primo capitolo chiamato “Re e stella del cielo”, con la frase: “Uno dei miei primi vanti era stato il mio nome”. Lui spiega che il suo nome, Arturo, è anche il nome di una stella della costellazione Boote e il nome di un re leggendario dell’antichità. Questa vanità per il suo nome è solo un indizio della sua personalità egocentrica, derivante della sua solitudine. Questo narcisismo, tuttavia, culmina, più tardi, in passioni negative come la gelosia.
Dopo, fra la scoperta dell’amore per Nunziata e la rovina della figura eroica del padre, alcuni dicono che Arturo può essere interpretato come un caso di complesso edipico; ma io penso che la sua psicologia sia più complessa, perché l’essenza della storia non è tanto il suo rapporto con loro due, ma con lui stesso. Lui dice una volta che aspetta “il giorno pieno”, la bellezza perfetta della vita, che lui crede arriverà quando diventerà grande; ma invece la realtà lo raggiunge come un’ombra.
Il giorno pieno è stata la sua fanciulezza; la notte viene con la consapevolezza, come Adamo ed Eva dopo aver mangiato la mela. Cesare Garboli dice que “L’isola di Arturo è una piccola, criptica Achilleide resuscitata. All’eroe, guerresco ragazzo dal nome stella, Arturo-Boote (…) è concesso di vivere soltanto un fulgido mattino, un istante di splendore solare e glorioso” perché “il romanzo (…) sottintende in tutta la sua durata, lasciandolo trasparire solo alla fine, un buio, nascosto tema di nevrosi narcisistica”.
Misoginia e omosessualità
Mentre leggevo questo libro, molte cose mi hanno fatto schifo. Sin dall'inizio, questo argomento di “odio verso le donne” è stato presentato con la storia dell’Amalfitano, il dono precedente della Casa dei guaglioni; ma qui sembrava quasi un concetto comico, quindi pensavo che sarebbe stata qualche tipo di critica femminista.
Tuttavia, con l’introduzione del personaggio di Nunziata, il padre di Arturo, Wilhelm, la tratta con maniere così brusche che talvolta scrivevo insulti a lui nei margini. Ecco un esempio: prima della loro notte di nozze, lui le dice “adesso, preparati a pagarmele tutte” e dopo il narratore descrive che lui “la stringeva al cuore, senza, però, darle carezze né baci, ma, al contrario, quasi maltrattandola e scompigliandole i capelli”, mentre lei era visibilmente spaventata da lui.
Questa condotta rimane per tutto il libro, lei sottomessa, e anche Arturo la tratta per la maggior parte del tempo in modo rabbioso e con parole violente — per altri motivi, ma ovviamente come conseguenza dell’esempio di suo padre. Queste attitudini schifose e maschiliste, che speravo fossero una critica sociale, non sono nemmeno spiegate e il ruolo di Nunziata non cambia.
Da una parte, quest'avversione si può spiegare attraverso l'ovvia omosessualità repressa di Wilhelm. Il suo matrimonio con Nunziata è chiaramente un tentativo di lottare contro questi desideri e di nascondere la vita che conduce quando è assente dall'isola. Il suo maschilismo si può interpretare, dunque, come un sintomo della sua lotta interna. Dall'altra parte, questo sembra una visione un po' pregiudiziale e nociva degli omosessuali, come se la loro espressione cancellasse i diritti delle donne.
Il rapporto di Morante con i generi
Elsa Morante è stata duramente condannata dalle femministe radicali di quell’epoca per il suo fallimento nel delineare personaggi femminili che potessero essere considerati “forti” e presi a modello dalle nuove generazioni di lettrici. La sua opera è stata definita come antifemminile o addirittura misogina, e sovente tacciata di maschilismo. Lei non sceglie mai come eroina la donna emancipata, quella che lei stessa fu molto presto; invece, i suoi personaggi femminili sono sempre donne deboli, analfabete, stupide, cattive, infide oppure si sottomettono agli uomini come Nunziata.
L’unica cosa positiva che ho trovato dal punto di vista degli studi di genere è stata l’idea che, pur non parlando dell’effetto del maschilismo sulle donne, lei rievoca il suo effetto sugli uomini. La necessità di raggiungere la sua virilità per affermarsi è, davvero, un tema esplicito nel personaggio di Arturo. E se le donne, che non escono dall’asfissiante binomio madre-figlia, diventano madri a loro volta, i maschi rimangono sempre figli, segnati in maniera indelebile da un desiderio, da una necessità d’amore per sempre perduta.
Inoltre, Elsa Morante ha anche scritto molte volte con pseudonimi maschili e ha detto che, per L’isola di Arturo, “la scelta di questo protagonista maschile nasce dal mio antico inguaribile desiderio di essere un ragazzo”. Perciò, essendo maschilista o no, mi parve che lei avesse un certo fascino psicologico, consapevole o no, per il genere maschile…
#book#books#book reviews#books and flowers#literature#letteratura#letteratura italiana#l'isola di arturo#elsa morante#italian literature
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“Mimì da Sud a Sud sulle note di Domenico Modugno” al Teatro Lo Spazio Debutterà giovedì 3 ottobre 2024 alle o... #domenicomodugno #giuseppecutino #marioincudine #moniovadia #sabrinapetyx #teatrolospazio https://agrpress.it/mimi-da-sud-a-sud-sulle-note-di-domenico-modugno-al-teatro-lo-spazio/?feed_id=7007&_unique_id=66f49970d04aa
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i pittura freska andarono a sanremo a fine anni novanta (?) con una canzone in veneto, quindi non sono rappresentate solo canzoni dal sud (com'è giusto che sia)
Ma spero pure che aumenti questo trend, considero le canzoni in dialetto/lingue minoritarie come le canzoni in lingua originale all'eur*vision, secondo me andrebbero solo ad arricchire la competizione
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Biagio Accardi “Fai che accada” l’album
Dal 29 marzo il nuovo album del cantautore calabrese: nove tracce di vibranti melodie per un disco che punta all’essenza e incita all’essenziale
«“Fai che accada” è il mio augurio affinché le cose avvengano prima nel proprio immaginario e auspicando che questo modo di porsi diventi un atteggiamento mentale diffuso, perché non siamo solo collegati con il Tutto ma siamo il Tutto. Nei miei libri e nelle mie canzoni lo ripeto costantemente. Diciamo pure che questo disco è un inno all'Essere Divino che alberga in noi.» Biagio Accardi
Il nuovo album di Biagio Accardi si compone di nove tracce che si inseriscono in un filone chiamato "musica medicina", genere che pone l'attenzione sul potere delle parole, che poi sono suono e prima ancora vibrazioni.
È un disco che punta all’essenza e incita all’essenziale. Essenziali e di poche parole anche i testi, che regalano suggestioni più che concetti e hanno il principale obiettivo di nutrire la bellezza. Alcuni brani sono cantati in dialetto rimarcando fortemente il legame dell’autore con la storia e il suo territorio.
Le strutture musicali sono trame che intrecciano vibranti armonie, semplici e al contempo potenti, anche grazie agli archi e le chitarre elettriche suonati da Massimiliano Gallo e all’arpa celtica di Andrea Seki.
ALBUM TRACK BY TRACK E BIOGRAFIA
“Fai che accada” arriva dopo i precedenti lavori “Ritüale - Shamanic Meditation” (2023), “Antiche Forze” (2021) e “Parole” (2019). Biagio Accardi porterà presto i nuovi brani in concerto, con le prime date previste in Bretagna, dal 20 aprile al 5 maggio a cui seguirà il tour italiano in definizione.
Etichetta: Talìa Produzioni
CONTATTI E SOCIAL
www.biagioaccardi.com
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Brescia, 1000 Chitarre in Piazza – Edizione XI. L'evento si svolgerà il 13 e 14 aprile 2024
Brescia, 1000 Chitarre in Piazza – Edizione XI. L'evento si svolgerà il 13 e 14 aprile 2024. Per la sua undicesima edizione, il 1000 Chitarre ritorna in piazza della Loggia e con una guest star d’eccezione, il chitarrista Andrea Braido, musicista che ha calcato il palco con i grandi della musica italiana, da Vasco Rossi a Zucchero, da Adriano Celentano a Angelo Branduardi, e molti altri. Queste le principali novità della rassegna, un appuntamento ormai consolidato e atteso del palinsesto musicale della città, che grazie alla passione per le sei corde trasforma per un giorno Brescia in una sala da concerto a cielo aperto. IL PROGRAMMA Sabato 13 aprile, ore 9 - 15 Museo della Musica di Brescia – via Trieste 34 CLINIC DI ANDREA BRAIDO A tu per tu con uno dei maestri delle sei corde del pop-rock italiano ore 17 Cavalli Musica – via Artigiani, 1 - Castrezzato SHOWCASE DI ANDREA BRAIDO Intervistato da Luca Riva di RadioBruno, Braido parlerà della sua magnifica avventura musicale, che lo ha visto al fianco di cantanti come Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Patty Pravo, Vasco Rossi, e molti altri. Domenica 14 aprile, ore 14- Piazza della Loggia Alle ore 14 vi sarà la fase di accoglienza e “punzonatura” dei partecipanti, mentre “Aspettando 1000 Chitarre” scalderà il pubblico con l’animazione della radio partner. In questa fase di accoglienza per chi scopre il 1000 Chitarre in piazza al momento, e desidera partecipare ma non ha la chitarra con sé, Diffusione Arte mette a disposizione gratuitamente delle chitarre (classiche): saranno accontentati anche i mancini, per i quali occorre una chitarra armata di corde al contrario rispetto alle “tradizionali”. In questa fase preliminare, che precede il grande concerto, saliranno sul palco gli ospiti del 1000 Chitarre, da Mimmo Cavallo, cantautore che ha scritto negli anni Ottanta “Uh Mammà” prevista nelle 18 canzoni della scaletta, e gli “amici” del 1000 Chitarre in piazza, come Cristian Delai che per l’occasione ricorderà il cantastorie bresciano Francesco Braghini, il “maestro” di tutti i bresciani, scomparso nel giugno del 2023 e autore di molte filastrocche e canzoni dedicate a Brescia e composte nel dialetto bresciano, con uno stile leggero, ma nello stesso tempo poetico e ironico. Saranno presentati i partner di 1000 Chitarre che coinvolgeranno le scuole e le associazioni di musica del territorio, mettendo a fuoco temi sociali e culturali perseguiti dall’evento. Alle ore 15.30 scatterà l’ora dove «tutti sono protagonisti»: il concerto finale di 1000 Chitarre in Piazza. Di seguito la scaletta delle canzoni proposte; in cinque brani è previsto l’intervento della guest star Andrea Braido; le canzoni che verranno eseguite tutti insieme sono 18 (qui presentate in ordine sparso, la scaletta sarà definita domenica 14). - O.C. – Isaia Mori (2023) – tonalità Do - UH MAMMÀ – Mimmo Cavallo (anno 1981) – tonalità Sol, che come preannunciato vedrà l’autore Mimmo Cavallo sul palco. - L’ITALIANO – Toto Cutugno (1983) – tonalità La min. - GENERALE – Francesco De Gregori (1978) – tonalità Sol - C’ERA UN RAGAZZO CHE COME ME… - Gianni Morandi, Franco Migliacci con musica di Mauro Lusini, con l'arrangiamento di Ennio Morricone (anno 1967) - tonalità Re - ITALODISCO – The Kolors (anno 2023) – tonalità La min. - IL CORO DEI POMPIERI – Oliver Onions (anno 1974) – tonalità Mi - CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE – Franco Battiato (anno 1981) - tonalità SI min. A questo punto arriva il grande momento dedicato a Andrea Braido, che salirà sul palco e suonerà alla chitarra elettrica due brani: - Spingy tratto da un suo progetto discografico dal titolo Le bizzarre avventure del Dottor Kranius - Smoke on the water dei Deep Purple e tutti potranno accompagnarlo alla chitarra, come una grande band! Si proseguirà con il programma del concertone, ovvero: - QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE – Claudio Baglioni (anno 1972) – tonalità Mi min. - URLANDO CONTRO IL CIELO - Luciano Ligabue (anno 1991) tonalità La - IMAGINE – John Lennon (anno 1971) tonalità Do - BELLO E IMPOSSIBILE - Gianna Nannini e Fabio Pianigiani (anno 1987) tonalità Re - CIELO D’IRLANDA – Massimo Bubola (1962) – tonalità La - MILLE CHITARRE – Isaia Mori (anno 2014) tonalità La - SOTTO QUESTO SOLE – Francesco Baccini (anno 1990) – tonalità Sol - FIERA DELL’EST – Angelo Branduardi (anno 1976) – tonalità Mi min. - LA CANZONE DEL SOLE – Lucio Battisti (anno 1971) tonalità - ALBA CHIARA – Vasco Rossi (1979) – tonalità Do Nello svolgimento del concertone del 1000 chitarre in piazza, ci sarà un momento dedicato ai bambini nel quale verrà regalata la merenda, visto l’impegno dei partecipanti pomeridiano e soprattutto perché questo evento è dedicato alle famiglie e ai giovani, con l’obbiettivo di fare avvicinare loro alla musica e alle arti. Non finisce qui: con il concorso “1000 Chitarre Video Contest” tutti potranno cimentarsi nel realizzare il primo video ufficiale della manifestazione. Al vincitore andranno 500 €; il regolamento e le modalità di iscrizione al concorso sono online sul sito millechitarre.com al link “concorsi”. Come per tutte le passate edizioni, l'obiettivo principale di 1000 Chitarre in piazza è la creazione di un momento di aggregazione e festa in cui suonare tutti insieme alcuni brani che hanno fatto la storia della musica. L’evento non si prefigge l’obiettivo di radunare esclusivamente chitarristi esperti o maestri di musica, ma persone di tutte le età, unite dalla passione per la musica. L’invito è esteso a chi vuol portare un altro strumento, non necessariamente la chitarra. Sul sito www.millechitarre.com e sui canali social sono stati divulgati anche video tutorial dei maestri del 1000 Chitarre, Isaia Mori, Antonio D’Alessandro, Marco Pezzotta e Valeria Della Valle, unitamente a video e contenuti multimediali per promuovere lo spirito dell’evento. Grazie all’accordo con Brescia Mobilità, nella giornata di domenica 14 aprile, chiunque porti con sé uno strumento a corde pizzicate potrà fruire gratuitamente dei mezzi pubblici (bus, metro) sulle linee urbane e interurbane. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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