#cammino di pace
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Roma. Capranica Prenestina: Concerto di Capodanno 2025 al Tempio della Maddalena
Musica classica e tradizione con il Soprano Concetta Pepere e l’orchestra Artemus in un evento gratuito per tutta la comunità.
Musica classica e tradizione con il Soprano Concetta Pepere e l’orchestra Artemus in un evento gratuito per tutta la comunità. Un appuntamento imperdibile a Capranica Prenestina Il suggestivo Tempio della Maddalena, situato nel cuore di Capranica Prenestina (Roma), torna ad essere il fulcro della tradizione culturale locale con il consueto Concerto di Capodanno. L’evento, promosso da Don Davide…
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Ciao papà, è da tanto che non ti scrivo e ti chiedo scusa, nell'ultimo periodo ho dovuto affrontare moltissime cose, ma sappi che dai miei pensieri non esci mai. Ho provato ad indossare i tuoi vestiti ma mi stanno ancora troppo larghi, forse sarà sempre così, forse semplicemente non sono i tuoi vestiti che dovrei indossare ma i miei; qualcuno ha provato a farmelo capire, ma sono testarda, sai come sono fatta. Ebbene, ho continuato a fare le cose come penso le avresti fatte tu, ho continuato a mettere un piede davanti all'altro cercando di farlo nel migliore dei modi e ad ogni passo pensavo "mi vedi papà? Sei fiero di me?", non ricevo mai risposta ma in cuor mio spero sia così. Mi sono persa per un periodo, so che di questo non ne saresti stato contento. Mi ricordo il primo anno di superiori, avevo visto il mio "ex fidanzatino" da pochi giorni baciare una mia amica e rimasi a letto per giorni senza andare a scuola. Una sera ti sedesti sul mio letto e mi dicesti "non so cosa è successo, ma non è questo il modo di affrontare le cose; se tu non hai fatto nulla di sbagliato cammina a testa alta, se hai sbagliato, affronta la cosa di petto e chiedi scusa. Ma restare qui, non è una soluzione." Mi ricordo che piansi, però il giorno dopo tornai a scuola a testa alta. Ecco, io ogni giorno negli ultimi mesi ho sperato di sentire una parola di conforto da parte tua, ma il silenzio mi avvolgeva il cuore e quindi mi sono persa. Non sono guarita, però il mio cuore ha ripreso a battere ad un ritmo più lento, in pace. Ho commesso l'errore di mettere le mie fragilità in mani sbagliate; di nuovo? si, di nuovo. Cammino a testa alta, come hai detto tu, perché non sono stata io a sbagliare. Mi manchi tanto, mi chiedo come sarebbe se tu fossi ancora qui, se le cose fossero diverse oppure sempre così però con te presente. Ogni volta che mi siedo alla scrivania per studiare guardo la tua foto appesa al muro. "Lui vorrebbe davvero questo per te? Vorrebbe che tu avessi questa rabbia e questa voglia di giustizia? O vorrebbe che tu inseguissi solo i tuoi sogni?", me lo ha detto un amico quando ha capito che ero totalmente persa. Cosa voglio io? Volevo davvero tutto questo? Me lo chiedo da giorni, cercando di distinguere il tuo sogno dal mio; ma si sono fusi così tanto che non c'è più una linea di confine. Piango. Piango perché ho confidato questo dolore a persone che mi hanno lacerata, senza rimorsi. Piango perché nessuno ha mai compreso quanto sia profonda e intima questa ferita. Piango perché ho perso di vista chi sono e chi voglio diventare. Piango perché manca qualcosa, manchi tu. E mi mancano i piatti buoni che mi cucinavi, mi manca la tua risata per cose che io non trovavo divertenti, mi manca la tua colazione addobbata la mattina di Natale perché sapevi quanto mi rendesse felice, mi manca quando mi vedevi dormire e mi arrotolavi nelle coperte per non farmi sentire freddo, mi manca sentirmi al sicuro. Sembra una vita passata ed irrecuperabile. Sembra (perché ho paura di dire che lo è) una vita fa. Ti chiedo scusa se ti ho deluso, ti chiedo scusa se hai dovuto fare guerre per farmi capire le cose, ti chiedo scusa se non sono stata proprio quel tipo di figlia calma e silenziosa, ma se ho sempre sempre indossato armature e urlato. Le stesse armature che ora devo indossare per affrontare questo mondo. Ma grazie, per avermi insegnato che il perdono è fondamentale per allontanarsi da persone e situazioni che ci portano via ciò che siamo. Avrei voluto togliermi i polmoni e donarli a te per farti restare un po' di più, tu invece ti sei tolto il cuore per darlo a me ed io imparerò ad averne più cura. Grazie papà, perché sei stato e sei il mio papà.
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L 'asino disse alla tigre :
′′ L' erba è blu ".
La tigre rispose: ′′ No, l'erba è verde”.
La discussione si è riscaldata e i due hanno deciso di ricorrere al leone, il re della Giungla.
Già prima di arrivare alla radura della foresta, dove il leone era seduto sul suo trono, l'asino cominciò a gridare:
′′ Vostra Altezza, non è vero che l'erba è blu
Il leone rispose: ′′ Vero, l'erba è blu ".
L 'asino si è affrettato e ha continuato:
′′ La tigre non è d'accordo con me e mi dà fastidio, per favore, puniscilo ".
Il re allora dichiarò: ′′ La tigre sarà punita con 4 anni di silenzio ".
L 'asino saltò allegramente e proseguì il suo cammino, contento e ripetendo:
′′ L ' erba è blu "...
′′ La tigre ha accettato la sua punizione per 4 anni, ma prima ha chiesto al leone ":
′′ Sua Maestà, perché mi ha punito?, dopo tutto, l'erba è verde ".
Il leone rispose: ′′ In realtà l'erba è verde ".
La tigre chiese: ′′ Allora perché mi punisci?"
Il leone rispose: ′′ Questo non ha nulla a che vedere con la domanda se l'erba è blu o verde. La punizione è dovuta al fatto che non è possibile che una creatura coraggiosa e intelligente come te perda tempo a litigare con un asino, e soprattutto venga a disturbare me con questa domanda ".
Mai perdere tempo in discussioni che non hanno senso... Ci sono persone che non hanno la capacità di comprendere concetti semplici e altre che sono accecate dall'ego e l'unica cosa che desiderano è avere ragione.
La pace e la tranquillità valgono di più.
Morale:
non perdete tempo a discutere con gli "asini"!
dal web
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"Non importa quanti anni ho”.
( dis.by Paz)
Ho l’età in cui le cose si osservano con più calma,
ma con l’intento di continuare a crescere.
Ho gli anni in cui si cominciano ad accarezzare i sogni con le dita
e le illusioni diventano speranza.
Ho gli anni in cui l’amore, a volte, è una folle vampata,
ansiosa di consumarsi nel fuoco di una passione attesa.
E altre volte, è un angolo di pace, come un tramonto sulla spiaggia.
Quanti anni ho, io? Non ho bisogno di segnarli con un numero,
perché i miei desideri avverati,
le lacrime versate lungo il cammino al vedere le mie illusioni infrante valgono molto più di questo.
Che importa se compio venti, quaranta o sessant’anni!
Quel che importa è l’età che sento.
Ho gli anni che mi servono per vivere libero e senza paure.
Per continuare senza timore il mio cammino, perché porto con me l’esperienza acquisita e la forza dei miei sogni.
Quanti anni ho, io? A chi importa!
Ho gli anni che servono per abbandonare la paura e fare ciò che voglio e sento.
(José Saramago)
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La leggenda dell’albero della vita
Un bel giorno, un giovane ragazzo, mentre camminava, vide un albero, completamente isolato. Ripensò allora a ciò che aveva appreso lungo il suo cammino, ovvero che esisteva una connessione tra lui e il resto del mondo, e che per questo doveva essere in grado di comunicare anche con gli alberi.
Decise allora di rivolgersi proprio a quell’albero che se ne stava solitario su quel campo. Gli si avvicinò, e cominciò a parlargli, chiedendogli il permesso di avvicinarsi ancor di più, per condividere con lui il proprio campo di energia.
L’albero acconsentì con gioia. “Sono venuto a condividere le mie esperienze con te”, gli disse. “Vuoi vedere quello che ho visto nella mia vita?” “Certo, sono felice di questo dono.”
Il corpo del ragazzo si avvicinò e abbracciò l’albero. Non appena a suo agio, il ragazzo iniziò a portare alla sua mente tutte le immagini più amate nella sua vita. Il mare e le onde, le montagne e la neve, gli estesi campi che attraversano i paesi, le grandi città affollate da persone che corrono frettolose verso nessun luogo, gli animali liberi e quelli in cattività, i libri, la televisione. Il giovane mostrò all’albero i suoi percorsi di vita ed esperienze, accompagnate da intensi sentimenti, come amore, odio, paura, speranza, amicizia, condivisione e solitudine.
Improvvisamente il ragazzo si sentì in colpa: stava mostrando all’albero tutto ciò che è in grado di muoversi, di poter vedere altri paesaggi, altre parti del pianeta, mentre invece l’albero non poteva spostarsi da quel punto della terra, costretto a rimanere nel mezzo di un campo vuoto.
“Oh, mi dispiace albero, non volevo renderti triste!” “Triste? Oh, piccolo uomo, l’unico modo che ho di sperimentare la tristezza è attraverso i vostri sentimenti. Tutto ciò che hai condiviso con me, quello che hai visto e sentito con il cuore, non era affatto nuovo per me. Le mie radici sono nella terra e i miei rami nel cielo, il mondo non è un mistero, né lo sono i suoi mari e monti, le sue valli e i suoi cieli.
Le persone hanno pensieri e pensano molto. E grazie a questi pensieri, noi riusciamo a sentire. Noi sentiamo tutto ciò che viene da un uomo o un animale, da un vegetale o dal cielo. Piccolo uomo, tu hai bisogno di viaggiare per vedere il mondo, noi abbiamo bisogno di toccare solo la brezza. Quello che non si vede, in realtà esiste Tutto ciò che esiste, esiste ovunque. Non abbiamo bisogno di andare da nessuna parte per essere ovunque. Noi alberi siamo benedetti. Vai in pace giovane uomo e vieni da noi, se ti senti solo di nuovo”.
Il ragazzo, in soggezione, si scostò di qualche metro dall’albero. Quello che avrebbe dovuto rattristare l’albero in verità aveva reso triste lui. Quello che non conosceva prima, il bisogno di poter credere, la necessità di toccare, annusare, parlare, sentire … improvvisamente si rese conto che tutto quello che pensava di aver raggiunto, di fatto già esisteva nella natura di tutte le cose. Essere connessi non è un obiettivo da raggiungere, è sufficiente ricordare la natura di ognuno. L’albero della vita è uno dei simboli cabalistici più antichi ed importanti.
L’albero stabilisce la comunicazione fra i tre livelli dell’universo: la terra, tramite le sueradici; la superficie, tramite il tronco, ed il cielo, attraverso i propri rami. L’albero è quindi l’epicentro del mondo, che stabilisce la relazione tra terra e cielo. L’albero della vita sorge da un insieme che simboleggia la madre terra, dalla quale nasce la vita
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- E come egli si avvicinava, vide la città e pianse su di essa, dicendo: "Oh, se tu, proprio tu, avessi riconosciuto, almeno in questa tua giornata, le cose necessarie alla tua pace! Ma ora esse sono nascoste agli occhi tuoi. Poichè verranno sopra di te dei giorni in cui i nemici ti circonderanno di trincee, e ti accerchieranno e ti assedieranno da ogni parte. E abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te, e non lasceranno dentro te pietra su pietra perchè tu, non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata". (Lu. 19:41-44)
- E dopo duemila e più anni, ancora oggi è cosi, perchè l'uomo non ha riconosciuto Dio in Gesù, anzi si, ma soltanto a parole e non con il cuore.
youtube
Ci sono due Gerusalemme, una celeste, e una terrestre. Fisica e spirituale.
"Ombelico del mondo"
Dieci misura di bellezza, sono state date al mondo, di queste nove misure sono state date a Gerusalemme. Dieci misure di sofferenze sono state date al mondo e di queste nove sono state date a Gerusalemme. Bellezzaedolore.
Quando da Nazaret giunsi a Gerusalemme e ancora prima di raggiungere Betlemme durante il mio primo cammino in "Terra Santa" scrissi sul mio diario testuali parole, "In Terra Santa, (Gerusalemme) devi solo arrivarci per capire provare e sentire. Tu, non devi fare altro che camminare e respirare, perchè è l'aria che provvede a tutto!! Un'aria intrisa di amore e di sofferenza, di storia e di misticismo, di grande passione e di sacrificio, di abbandono di ribellione di religiosità e salvezza. Di guerra e di pace, di vita e di morte. "È satura dello Spirito di Dio".
lan 📷✍️
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Ho l’età in cui le cose si osservano con più calma, ma con l’intento di continuare a crescere. Ho gli anni in cui si cominciano ad accarezzare i sogni con le dita e le illusioni diventano speranza. Ho gli anni in cui l’amore, a volte, è una folle vampata, ansiosa di consumarsi nel fuoco di una passione attesa. E altre volte, è un angolo di pace, come un tramonto sulla spiaggia.
Quanti anni ho, io? Non ho bisogno di segnarli con un numero, perché i miei desideri avverati, le lacrime versate lungo il cammino al vedere le mie illusioni infrante valgono molto più di questo. Che importa se compio venti, quaranta o sessant'anni! Quel che importa è l’età che sento. Ho gli anni che mi servono per vivere libero e senza paure. Per continuare senza timore il mio cammino, perché porto con me l’esperienza acquisita e la forza dei miei sogni.
Quanti anni ho, io? A chi importa! Ho gli anni che servono per abbandonare la paura e fare ciò che voglio e sento…♠️🔥
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Come un cane sbandato
in cerca di pace
ho girato il mondo.
Molti cuori
hanno accompagnato
a tratti il mio cammino.
Quasi questa mia malinconia
fosse una calamita
e i miei occhi uno specchio
in cui ritrovarsi.
Non ho molto da lasciarvi
amici cari
qualche fotografia
qualche poesia...
L’eredità di un sognatore
cascato in un mondo che fatica a capire.
MILANO 2020
Giovanni Gastel
Muore un poeta
Un fotografo
Una persona meravigliosa
Un Uomo sensibile e gentile.
Profondamente increduli e addolorati.
Oltre la parola Fine
In ricordo di una Grande Persona ❤
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NON SI DISCUTE CON GLI ASINI
L’asino disse alla tigre: “L’erba è blu”. La tigre rispose: “No, l’erba è verde.” La discussione si animò, così i due animali decisero di ricorrere al leone, il re della giungla. Già prima di arrivare alla foresta, dove il leone era seduto sul suo trono, l’asino cominciò a gridare: ′′Vostra Altezza, non è vero che l’erba è verde.” Il leone rispose: ′′Vero, l’erba è blu.” L’asino continuò: “La tigre non è d’accordo con me e mi dà fastidio; per favore, puniscila.” Il re allora dichiarò: ′′La tigre sarà punita con 4 anni di silenzio.” L’asino saltò allegramente e proseguì contento il suo cammino, ripetendo: “L’erba è blu.” La tigre accettò la punizione per 4 anni, ma prima chiese al leone: “Sua Maestà, perché mi ha punito? Dopo tutto, l’erba è verde.” Il leone rispose: ′′In realtà, l’erba è verde.” La tigre chiese: ′′Allora perché mi punisci?” Il leone rispose: ′′Questo non ha nulla a che vedere con la domanda se l’erba è blu o verde. La punizione è dovuta al fatto che non è possibile che una creatura coraggiosa e intelligente come te perda tempo a litigare con un asino, e soprattutto che venga a disturbare me con questa domanda.” MORALE. Mai perdere tempo in discussioni che non hanno senso. Ci sono persone che non hanno la capacità di comprendere concetti semplici e altre che sono accecate dall’ego, e l’unica cosa che desiderano è avere ragione. La pace e la tranquillità valgono molto di più. Dunque, non perdete tempo a discutere con gli asini.
Esopo
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“pigeon lady” photo by Fabrizio Pece (tumblr | 500px | instagram)
Nel mezzo della piazza, dove il selciato antico fa da cornice al verde cittadino, una signora avanzava con passo misurato. La sua figura era avvolta da abiti scuri e il vento mattutino sollevava delicatamente i pochi capelli che uscivano da un cappello di lana grigio.
Aveva in mano un sacchetto di pane raffermo, e ogni tanto, mentre camminava, strappava piccoli pezzi e li gettava sul suolo. I piccioni, che sembravano aspettarla, si avvicinavano rapidamente, formando una danza aerea di ali e piume. Le piccole creature erano la sua unica compagnia in quella piazza, dove la vita si svolgeva al ritmo lento delle giornate domenicali.
Nonostante la solitudine apparente, la signora non sembrava affatto sola. Ogni volta che un piccione si posava sul palmo della sua mano per prendere un pezzo di pane, i suoi occhi si illuminavano di un calore e di un affetto che pochi avrebbero potuto comprendere.
Un giovane con una macchina fotografica in mano, seduto su una panchina poco distante, la osservava. Avrebbe potuto essere il narratore di questa scena, un osservatore esterno di quella semplice bellezza che permeava l'aria. Ma come spesso accadeva in questi momenti, non c'era bisogno di parole o di immagini per catturare l'essenza di ciò che stava accadendo.
La signora continuò a nutrire i piccioni, e ogni gesto sembrava essere un rituale, un modo per connettersi con il mondo che la circondava. Per un momento, la piazza, con i suoi rumori e le sue persone, scomparve. Restò solo lei, i piccioni e quel pane raffermo che diventava simbolo di un amore incondizionato e di una cura silenziosa.
Poi, con l'ultima briciola gettata, la signora si fermò e si voltò verso il giovane fotografo. I loro sguardi si incrociarono per un istante, e in quel breve momento, entrambi compresero che avevano condiviso qualcosa di speciale. Poi, con un sorriso sereno, la signora proseguì il suo cammino, lasciando dietro di sé un'atmosfera di pace e di semplicità che avrebbe persistito per tutto il resto della giornata.
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"Come il vento porta le nostre preghiere per la terra e tutta la vita, che il rispetto e l'amore illuminino il nostro cammino. Possano i nostri cuori essere pieni di compassione per gli altri e per noi stessi. Possa la pace aumentare sulla Terra. Che tutto cominci da me..." Preghiera tibetana **************************** "As wind carries our prayers for earth and all life, may respect and love light our way. May our hearts be filled with compassion for others and for ourselves. May peace increase on Earth. May it begin with me..." Tibetan prayer
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Ho l’età in cui le cose si osservano con più calma, ma con l’intento di continuare a crescere. Ho gli anni in cui si cominciano ad accarezzare i sogni con le dita e le illusioni diventano speranza. Ho gli anni in cui l’amore, a volte, è una folle vampata, ansiosa di consumarsi nel fuoco di una passione attesa. E altre volte, è un angolo di pace, come un tramonto sulla spiaggia. Quanti anni ho, io? Non ho bisogno di segnarli con un numero, perché i miei desideri avverati, le lacrime versate lungo il cammino al vedere le mie illusioni infrante valgono molto più di questo.
Che importa se compio venti, quaranta o sessant’anni! Quel che importa è l’età che sento. Ho gli anni che mi servono per vivere libero e senza paure. Per continuare senza timore il mio cammino, perché porto con me l’esperienza acquisita e la forza dei miei sogni. Quanti anni ho, io? A chi importa! Ho gli anni che servono per abbandonare la paura e fare ciò che voglio e sento.
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NON SI DISCUTE CON GLI ASINI L'asino disse alla tigre: - "L'erba è blu." La tigre rispose: - "No, l'erba è verde." La discussione si accese e i due decisero di sottoporla ad arbitrato, e per questo si accordarono davanti al leone, il re della giungla. Ancor prima di raggiungere la radura nella foresta, dove il leone era seduto sul suo trono, l'asino cominciò a gridare: - "Vostra Altezza di lui, è vero che l'erba è blu?" Il leone ha risposto: - "Giusto, l'erba è blu." L'asino si affrettò e continuò: - "La tigre non è d'accordo con me e mi contraddice e mi infastidisce, per favore punitela." Il re allora dichiarò: - "La tigre sarà punita con 5 anni di silenzio." L'asino saltò felice e continuò il suo cammino, felice e ripetendo: - "L'erba è blu" ... La tigre accettò la sua punizione, ma prima chiese al leone: - "Sua Maestà di lui, perché mi ha punito? Dopo tutto, l'erba è verde." Il leone ha risposto: - "In realtà, l'erba è verde." La tigre chiese: - "Allora perché mi stai punendo?" Il leone ha risposto: - "Questo non ha nulla a che fare con la questione se l'erba è blu o verde. La punizione è dovuta al fatto che non è possibile per una creatura coraggiosa e intelligente come te perdere tempo a discutere con un asino, e poi venire per infastidirmi con quella domanda." La peggiore perdita di tempo è litigare con lo sciocco e il fanatico che non si preoccupa della verità o della realtà, ma solo della vittoria delle sue convinzioni e illusioni. Non perdere mai tempo in discussioni che non hanno senso... Ci sono persone che, non importa quante prove e prove presentiamo, non sono in grado di capire, e altre sono accecate dall'ego, dall'odio e dal risentimento, e l'unica cosa che vogliono è avere ragione anche se non lo sono. Quando l'ignoranza urla, l'intelligenza tace. La tua pace e tranquillità valgono di più.
Autore Sconosciuto
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...❤️...
Mamma, negli anni ho potuto vedere in quanti modi meravigliosi hai reso speciale la vita della nostra famiglia. I momenti d'amore, l'allegria, le ricorrenze, ricordi che porteremo con noi per tutta la vita.
Ma soprattutto, ho potuto vedere come con ogni tuo gesto tu ci abbia insegnato il vero significato dell'amore.
Se riuscissi a rubare al cielo una fetta di felicità, la donerei a te mamma, perché la mia felicità è vederti sorridere
Grazie mamma perché mi hai dato la tenerezza delle tue carezze,
il bacio della buonanotte, il tuo sorriso premuroso,
la dolce tua mano che mi da sicurezza.
Hai asciugato in segreto le mie lacrime, hai incoraggiato i miei passi,
hai corretto i miei errori, hai protetto il mio cammino,
hai educato il mio spirito, con saggezza e con amore,
mi hai introdotto alla vita.
E mentre vegliavi con cura su di me, trovavi il tempo per i mille lavori di casa.
Tu non hai mai pensato di chiedere un grazie.
Grazie mamma.
...❤️...
A MIA MADRE❣
Lei guarda fuori dalla finestra senza sapere quello che vede realizzando gli anni passati, senza sentire il calore del sole accarezzare la sua pelle, Lei riposa, sente la fragranza dolce dei ricordi che gli anni crudelmente hanno dato fine. Ricordi amari tormentano i suoi pensieri, avvolgendola in una tristezza che distrugge l'anima. Scappa da questa prigione in un istante di lucida memoria, rifugiandosi in un sonno colmo di tranquillità e pace.
La sua eleganza e la sua grandezza rimarrà per sempre chiusa in un incubo di confusione e paura, anni di sofferenza e guerra sono freschi nella sua memoria, non si ricorda il presente, il suo cuore cerca le persone da lei tanto amate nel passato, soffrendo per loro ogni giorno, la tristezza è l'incapacità di ritenerli nella sua memoria. É tutto quello che ci rimane... trovare la pace è il suo desiderio... accettare la realtà è l'unica possibilità. Dedico questa alla mia più cara amica, alla donna che mi ha dato la vita, alla donna che oggi non mi conosce più, ma so che nel suo cuore sa che io la amo, madre grazie di esistere.
...❤️...
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Parole di https://www.tumblr.com/s-a-f-e-w-o-r-d
Nel lungo viaggio che si chiama vita... Non sempre riuscirai a vedere il tuo orizzonte... Camminando ti renderai conto che non a tutto si può dare una risposta... Che nulla ti viene regalato... Che dovrai sempre asciugare le tue lacrime e andare avanti... Ripartire da zero... Ti accorgerai che il cuore non è uno scrigno che puoi chiudere... Ma un oceano senza confini dove l'amore può esplodere in una lacrima amara che ti travolge come un onda... Imparerai a non aspettarti niente da nessuno... A gioire delle piccole cose... A trovare felicità nei piccoli gesti quotidiani... A trovare pace nei silenzi ascoltati e nei vuoti riempiti... In un sorriso regalato... In un abbraccio donato... Imparerai come si vive il dolore... E che se conosci abbastanza te stesso... Riuscirai a non farti ferire dalle parole... Gli darai un altro significato... Che se ti ami... Nulla ti potrà mai abbattere... Perché nulla di male ti può accadere quando sei sicuro di volere solo il tuo bene... Questo vorrei per il tuo cammino... Che imparassi ad essere sempre felice... Nonostante la vita ti remi contro... So che dirlo è più semplice che crederci... Ma se ci credi, forse riuscirai a comprendere il vero significato di questa vita... Perché la vita è bella non perché tu hai... Ma perché tu dai... Nonostante tutto... Dai e sorridi... Perché a volte donare è meglio di ricevere...
~ Virginia ~
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Le persone devono guadagnarsi ogni giorno il diritto di restare nella nostra vita, come noi nella loro. Le relazioni non restano mai immobili, cambiano insieme a noi, ogni istante. Quelle in cui non si costruisce qualcosa di buono, si indeboliscono, franano, si spengono, finiscono. È giusto così. Altre relazioni arrivano. Nuovi amici, nuovi partner, nuovi conoscenti. Il cambiamento è inevitabile. Alcuni pretendono di essere amati e accettati per come sono.
Mostrano solo fragilità, richieste, punti deboli e spesso, divengono aggressivi, rabbiosi, esigono e pretendono, fanno sceneggiate ma non compiono mai azioni o gesti per i quali valga la pena mantenerli nella propria esistenza.
Umanamente, sono vuoti a perdere. Non possiamo fare nulla per loro: scelgono da sé di non esprimere il proprio pieno potenziale, di non onorare la divinità che abita in loro; decidono ogni giorno il conflitto, la malattia, la rabbia e l’opposizione: sono abilissimi nel mettere le dita nelle nostre ferite e non hanno alcun rispetto in questo. Per me non sono maestri di nulla, perché non siamo venuti in questo piano d’esistenza solo per soffrire e tediarci.
Infatti, guardano sempre indietro, rimuginano, covano, si crogiolano nell’autocommiserazione e fanno le vittime. Noi dovremmo sempre guardare avanti e andare verso le direzioni che la vita ci mostra. Esigere molto da noi stessi, nel modo e nell’intensità con cui ci diamo agli altri e al contempo, esigere molto anche da chi fa parte del nostro mondo.
Ci amiamo anche nelle scelte che compiamo con le nostre relazioni.
Ci amiamo solo quando coloro che abbiamo accanto portano in noi la pace, la crescita, l’abbondanza, la gentilezza, la cooperazione.
Ci amiamo solo se chi ci circonda vuole il nostro bene come noi il loro.
Chi non è in pace, chi porta solo conflitti, aggressività, problemi, è bene che si allontani ed è nostro diritto allontanarci, per il bene della nostra salute e per la sicurezza del nostro cammino. Possiamo rispettare i nostri limiti, tenerci a distanza da chi ha dinamiche violente o tossiche, dire con amore, ma con fermezza, «no, in questo momento della mia vita non posso proprio avere a che fare con te».
È un diverso, ma più saggio, modo di Amare.
Gabriele Policardo
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