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The three Fontana sisters: Micol, Giovanna and Zoe Atelier Fontana: Italian Fashion, Hollywood Glamour, and a TV Drama Atelier Fontana: Italian Fashion, Hollywood Glamour, and a TV Drama C’era una volta tre sorelle—Micol, Giovanna e Zoe Fontana—che cambiarono il corso della storia della moda italiana.Once upon a time, three sisters named Micol, Giovanna, and Zoe Fontana changed the history of Italian fashion. Il loro straordinario viaggio iniziò negli anni Quaranta e Cinquanta. Da bambine, impararono l’arte della sartoria dalla madre, Amabile, nel loro piccolo villaggio italiano. Ma i loro sogni ben presto superarono i confini del loro paese. Un giorno, Zoe dichiarò alle sorelle:Their remarkable journey began in the 1940s and 1950s. As little girls, they learned the art of tailoring from their mother, Amabile, in their small Italian village. But their dreams soon outgrew their surroundings. One day, Zoe declared to her sisters: "Andiamo alla stazione e prendiamo il primo treno che ci porterà lontano da qui.""Let’s go to the station and take the first train that will take us far away from here." Dal Villaggio al SuccessoFrom a Village to Stardom Quel treno portò le sorelle Fontana a Roma, dove iniziò la loro favola nel mondo della moda. All’inizio, affrontarono molte difficoltà, svolgendo lavori come riparare e orlare abiti per sopravvivere. Non potevano nemmeno permettersi i materiali per creare gli abiti di alta moda che sognavano di realizzare.That train took the Fontana sisters to Rome, where they embarked on a fashion fairytale. At first, they struggled, taking on jobs like repairing and hemming dresses to survive. They couldn’t even afford materials to create the high-fashion gowns they dreamed of designing. La loro fortuna cambiò quando una principessa romana accettò di indossare le loro creazioni a banchetti di gala in luoghi come Villa Torlonia. L’aristocrazia romana, affascinata dalla bellezza dei loro abiti, iniziò a commissionare vestiti su misura. Questo portò al momento decisivo nella loro carriera: la richiesta di creare l’abito da sposa per Linda Christian, madre di Romina Power, per il suo matrimonio con la star di Hollywood Tyrone Power.Their luck changed when a Roman princess agreed to wear their creations to gala banquets at places like Villa Torlonia. The aristocracy of Rome, enchanted by their exquisite designs, began commissioning their gowns. This led to the sisters’ breakthrough moment: designing a wedding dress for Linda Christian, Romina Power's mother, for her marriage to Hollywood star Tyrone Power. Vestire le StarDressing the Stars Da quel momento, le sorelle Fontana divennero sinonimo di eleganza e glamour. Disegnarono abiti e costumi per alcune delle figure più iconiche dell’epoca, tra cui Audrey Hepburn, Ava Gardner, Grace Kelly, Jacqueline Kennedy ed Elizabeth Taylor. Le loro creazioni illuminarono tappeti rossi, palcoscenici e persino il grande schermo.From then on, the Fontana Sisters were synonymous with elegance and glamour. They designed dresses and costumes for some of the most iconic figures of the era, including Audrey Hepburn, Ava Gardner, Grace Kelly, Jacqueline Kennedy, and Elizabeth Taylor. Their creations adorned red carpets, stages, and even the silver screen.Federico Fellini, affascinato dal loro talento, chiese loro di disegnare i costumi per La Dolce Vita. Il loro lavoro divenne parte di uno dei momenti più celebrati nella storia del cinema e della moda.Federico Fellini, captivated by their talent, enlisted them to design costumes for La Dolce Vita. Their work became part of one of the most celebrated moments in film and fashion history. L’Abito da Sposa Mai Indossato da Audrey HepburnAudrey Hepburn’s Unworn Wedding Dress Una delle storie più toccanti legate alle sorelle Fontana riguarda l’abito da sposa che Audrey Hepburn non indossò mai. L’attrice aveva commissionato un abito per il suo matrimonio con un lord inglese. Tuttavia, durante le riprese di Vacanze Romane, si innamorò del co-protagonista Gregory Peck e cancellò il matrimonio. Nonostante ciò, Audrey pagò per l’abito e lo donò a una delle sarte più povere dell’atelier, un gesto che rifletteva il suo spirito generoso.One of the most poignant stories tied to the Fontana Sisters is about the wedding dress Audrey Hepburn never wore. The actress commissioned a gown for her planned marriage to an English lord. However, while filming Roman Holiday, Hepburn fell in love with co-star Gregory Peck and canceled the wedding. Despite this, she paid for the dress and gifted it to one of the atelier’s poorest seamstresses, a gesture that reflected her generous spirit. L’Eredità di Micol FontanaMicol Fontana’s Lasting Legacy Tra le tre sorelle, Micol visse più a lungo, raggiungendo l’età straordinaria di 101 anni. Dopo la scomparsa di Zoe nel 1978 e di Giovanna nel 2007, Micol lanciò una linea di moda per i più giovani chiamata Micol Boutique. Scrisse anche un libro di memorie, Specchio a tre luci, che racconta il loro incredibile viaggio.Of the three sisters, Micol Fontana lived the longest, reaching an impressive 101 years. After losing Zoe in 1978 and Giovanna in 2007, Micol launched Micol Boutique, a line aimed at younger clientele. She also penned a memoir, Specchio a tre luci (A Mirror with Three Lights), chronicling their extraordinary journey.Micol fece persino un cameo nella fiction RAI Atelier Fontana – Le sorelle della moda, un dramma dedicato alla loro vita. Questa miniserie in due parti, diretta da Riccardo Milani e prodotta da Rai Fiction e Lux Vide, andò in onda su Rai Uno il 27 e 28 febbraio 2011. Alessandra Mastronardi, Anna Valle e Federica De Cola interpretarono le sorelle Fontana.Micol even made a cameo appearance in Atelier Fontana – Le sorelle della moda, a RAI drama about their lives. This two-part miniseries, directed by Riccardo Milani and produced by Rai Fiction and Lux Vide, aired on Rai Uno on February 27 and 28, 2011. It stars Alessandra Mastronardi, Anna Valle, and Federica De Cola as the Fontana sisters. Dove Guardare la Loro StoriaWhere to Watch Their Story Il DVD di Atelier Fontana – Le sorelle della moda è disponibile su Amazon.it. L’ho guardato di recente e l’ho trovato commovente e illuminante. È assolutamente da vedere per chiunque ami la moda italiana e la storia ispiratrice di queste sorelle pionieristiche.DVD of Atelier Fontana – Le sorelle della moda is available on Amazon.it. I recently watched it and found it both heartwarming and enlightening. It’s a must-see for anyone who loves Italian fashion and the inspiring story of these trailblazing sisters.Le sorelle Fontana non si limitarono a creare abiti; intessero una straordinaria eredità di arte, resilienza e innovazione che continua a ispirare gli amanti della moda di tutto il mondo.The Fontana Sisters didn’t just design dresses; they wove a legacy of artistry, resilience, and innovation that continues to inspire fashion lovers around the world. Trailer del film: https://youtu.be/qk1ppEtMU1M Read the full article
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Le Conseguenze Dell'Amore il film di Paolo Sorrentino (2004) ancora vivi...
Si chiama Titta Di Girolamo e da lungo tempo abita in un albergo svizzero. senza un perchÉ apparente consuma la propria esistenza tra una camera e il bar, tra il ristorante e il salotto dove si gioca a carte. Regolarmente riceve una valigia, e intorno a quella valigia si condensano tutti i misteri, mostruosi e inquietanti, che lo riguardano. Un giorno Titta Di Girolamo rivolge la parola a una fanciulla, Sofia, e da quel momento il precario equilibrio del suo mondo oscuro va in frantumi. «L’abitudine alla vita non è un buon motivo per vivere», diceva Jean-Claude Izzo. Al di là dei risvolti noir del film, dell’esigenza di un colpo di scena esplicativo che forse non è poi così importante, Le conseguenze dell’amore lavora su questo. Sull’abitudine, il vuoto, la mancanza di senso dei gesti e dei pensieri di un individuo alla deriva. Calato in una dimensione squisitamente metafisica, allora, quello di Sorrentino diventa un grande film. Non importa, cioè, che “dietro” ci sia una storia di mafia, e che la fine di Titta rimandi simbolicamente alla sua ormai appurata “imbalsamazione” (pietrificato di fronte a tutto, alla vita come alla morte). In fondo il senso del film è già nel suo essere così sospeso, “svuotato”, liquido. Non a caso, Sorrentino attraverso i vetri e il direttore della fotografia Luca Bigazzi attraverso i filtri, ci fanno assistere alla tragedia del protagonista come fosse in un acquario. E con curiosa simmetria, rispetto al suo precedente film L’uomo in più, nel quale un destino si raddoppiava, il regista (anche sceneggiatore) questa volta dimezza, sminuzza, finché Titta non diventa l’uomo in meno, l’elemento mancante. Lo scandalo filosofico, quindi, è il momento in cui si sospetta che potrebbe mancare a qualcuno (a Sofia?). Allora sì che l’universo crolla, e quell’uomo che prima non c’era, finalmente c’è. Toni Servillo, un Titta straordinario, riempie la scena ma non la ingombra mai, proprio perché sopra, sotto, dentro e intorno a lui pulsa il vuoto liquido dell’acquario. Ma sono da brivido anche i due personaggi secondari, Angela Goodwin e Raffele Pisu, che si trascinano dietro un senso di decadenza e di “orgogliosa” solitudine che appartiene da sempre agli uomini e alle donne della letteratura lacustre, da Piero Chiara in giù.
Recensione tratta da FilmTv.it
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L’angelo della morte di Charles Manson vede la libertà: il governatore della California non si opporrà alla scarcerazione di Leslie Van Houten
New York – C’era una volta a Hollywood, e ci sarà presto a Los Angeles. Leslie Van Houten, l’angelo della morte che aveva seguito Charles Manson nel suo culto di sesso e omicidi satanici, è a un passo dal lasciare il carcere dopo cinquantatré anni. Il governatore della California, Gavin Newsom, ha annunciato che non si opporrà più alla sua scarcerazione. source
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Quentin Tarantino sarà ospite al Festival del Cinema di Cannes 2023
Quentin Tarantino sarà ospite al Festival del Cinema di Cannes 2023. Quentin Tarantino sarà ospite d’onore alla Quinzaine de Réalizateurs. Il cineasta torna a Cannes esattamente dopo quattro anni dalla prima di C’era una volta a Hollywood e a 29 dalla Palma D’oro per Pulp Fiction. Il regista presenterà una “proiezione segreta” il 25 maggio e discuterà della sua “contro-storia del cinema” sulla Hollywood degli anni ’70. Proprio nel 1969 a Cannes nasceva la Quinzaine des Réalisateurs, sezione dedicata ad opere libere provenienti da tutto il mondo. Nello stesso anno in California nasceva una nuova generazione di registi che si ponevano contro la vecchia Hollywood. Quentin Tarantino��restituisce una profonda analisi nel suo saggio critico sul cinema degli anni ’70. Gli organizzatori del Festival fanno sapere: “Questo cinefilo eccezionale è di casa. Sarà nostro ospite quest’anno per presentare un film a sorpresa e discutere la sua controstoria del cinema. Atmosfera rockabilly nel giorno di chiusura…”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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La leadership di #KeHuyQuan per il pluripremiato Everything Everywhere All At Once nella corsa agli Oscar per la categoria #Migliorattorenonprotagonista si è delineata fin dai primissimi riconoscimenti assegnati dai circoli dei critici americani lasciando poco spazio al suo rivale, Brendan Gleeson (Gli Spiriti dell’isola) che si è dovuto accontentare di poche “briciole” dal NBR Award al premio assegnato dai critici australiani (AACTA International Award) fino a quello dei critici online di New York (NYFCO). Nessun dubbio quindi sulla sua potenziale vittoria non solo perché ha vinto un numero impressionante di premi dei critici americani (52) battendo il record di Brad Pitt per C’era una volta a Hollywood (42), ma anche perché ha dalla sua parte tutti i precursori (SAG Award, Critics Choice Award, GOLDEN GLOBE, HCA Film Award) ad eccezione del BAFTA vinto a sorpresa da Barry Keoghan (Gli spiriti dell’isola). Su questa lunghezza se Keoghan avesse vinto anche il SAG, a quest’ora, avremmo avuto una sfida, che in questa categoria non c’è con la campagna agli Oscar di Ke Huy Quan favorita dai suoi discorsi di accettazione che sono stati considerati dagli addetti del settore una “chiamata al voto” per tutti gli attori dimenticati che sono riusciti ad ottenere finalmente una seconda possibilità. (LINK NELLA STORIA) NOMINATION OSCAR 2023 Best Supporting Actor -Brendan Gleeson, “The Banshees of Inisherin” -Brian Tyree Henry, “Causeway” -Judd Hirsch, “The Fabelmans” -Barry Keoghan, “The Banshees of Inisherin” -Ke Huy Quan, “Everything Everywhere All at Once” #AwardsSeason #AwardsRace #OscarsRace #RoadtotheOscar #Movies #AwardsRace #BestSupportingActor #Oscars2023 #OscarsPredictions #FinalPredictions #StagionedeiPremi #Oscar2023 #PrevisioniOscar https://www.instagram.com/p/CpSUOQ4sfed/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Best of TARANTINO
(Italian 🇮🇹 Original LOCANDINE)
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Sono vecchio soprattutto per finire in cella per una scopata. La prigione mi insegue da sempre, ma non mi ha ancora preso. Quando lo farà, non sarà certo per te.
C’era una volta... a Hollywood
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C’ERA UNA VOLTA A HOLLYWOOD. Quentin Tarantino è un regista sfrontato, non troverei un altro termine per definirlo. Già dai tempi di “Pulp Fiction” è sempre stato un regista sfrontato. Basta leggere i titoli suoi suoi film. Tutti una scopiazzatura di qualcos’altro, un’accozzaglia di citazioni, di rimandi, di meta-storie, di meta-cinema. Insomma un genio. E solo da un genio poteva uscire “Once Upon Time in Hollywood” ovvero “C’era una volta a Hollywood”, senza nemmeno cercare di trovare un titolo originale, anzi alludendo apertamente al film di Sergio Leone. La storia? Rick Dalton (Leonardo Di Caprio), ex attore di successo caduto in disgrazia, con villa accanto a quella di Roman Polanski e Sharon Tate a Cielo Drive sulla collina di Bel Air, accetta di recitare in una serie televisiva, rinunciando a girare uno spaghetti-western. Al suo fianco Cliff Booth (Brad Pitt), stuntman, ma anche un po’ autista, un po’ guardaspalle, un po’ tutto insomma, che vive in una roulotte, ed è costantemente in cerca di guai. E allora? Allora niente, la trama del film sembra essere solo una delle trame possibili, poiché parallelamente (ma anche trasversalmente)alla trama principale, si intrecciano altre trame e altri storie, in una serie di incastri, di piani paralleli, in cui Tarantino è campione insuperabile. Ed è, quasi inutile dirlo, Hollywood, il vero soggetto del film con le sue atmosfere, i suoi personaggi, i suoi riti, il suo mito. Grande meccanismo filmico quello di Tarantino, ma anche un oggetto roboante, ingombrante, ma di notevole raffinatezza. Da vedere? Impossibile non farlo, almeno per gli amanti del genere.
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Sophia photographed by Milton Greene during the production of C’era Una Volta (English title: More Than a Miracle) in Italy, 1967.
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C'era una volta a Hollywood: Quentin Tarantino e le poche battute di Margot Robbie
C’era una volta a Hollywood: Quentin Tarantino e le poche battute di Margot Robbie
Dopo la precedente piccola polemica nata al ruolo di Bruce Lee nel nuovo film di Quentin Tarantino, C’era una volta a Hollywood, la pellicola è stata presentata al 72° Festival di Cannes e nel corso della conferenza dedicata alla pellicola il regista ha avuto modo di scontrarsi contro un preciso giornalista, che secondo molti, voleva cercare di montar su polemica.
La questione si è aperta col…
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Addio a Treat Williams, da Hair a C'era una volta in America
Dal leader hippie di Hair Hair, l’adattamento cinematografico di Milos Forman del musical di Broadway per cui ottenne una nomination ai Golden Globe al dottor Andy Brown della serie Everwood. Ma anche C’era una volta in America di Sergio Leone e 1941 – Allarme a Hollywood di Steven Spielberg e serie tv famose come Deep Rising, Blue bloods e Chicago Fire. Il mondo del cinema piange l’attore Treat…
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Claudia Cardinale oggi compie 85 anni – auguri alla musa eterna
Claudia Cardinale oggi compie 85 anni – auguri alla musa eterna. Oggi, 15 aprile, è il compleanno di Claudia Cardinale, e noi cogliamo l’occasione per un racconto della sua��biografia. Claudia Cardinale, il cui nome intero è Claude Joséphine Rose Cardinale, è una delle attrici con una delle carriere più lunghe ed immense della nostra storia del cinema. “Io non mi sono mai considerata un’attrice. Sono solo una donna con una certa sensibilità: è con quella che ho sempre lavorato. Mi sono accostata ai personaggi con grande umiltà: cercando di viverli da dentro, usando me stessa, senza far ricorso a nessun tipo di tecnica”. Così si definisce la Cardinale, facendo il punto della sua vita cinematografica. La sua personalità, la sua bravura ed il suo carisma sono stati determinanti per i suoi film, sia italiani sia internazionali. Ricordiamo il suo esordio con “I soliti ignoti” di Mario Monicelli; da quel momento, ha lavorato con Visconti, Fellini, Bolognini, Zurlini, Comencini, con Leone in “C’era una volta il West” e, ancora, con Zampa, Magni e Damiani. All’estero, poi, ha affiancato John Wayne, Sean Connery, Henry Fonda, Eli Wallach, Orson Welles, Antony Quinn e molti altri. Claudia Cardinale incarna un nuovo stereotipo di donna, un nuovo modello femminile che diventa tipico degli anni ’50. Una donna che desidera l’indipendenza quotidiana e lavorativa, affermando se stessa, mettendo in primo piano la propria libertà. I premi vinti dall’attrice: Tra gli importanti premi vinti ricordiamo il Premio Pasinetti come miglior attrice protagonista a Venezia per Claretta, film di Pasquale Squitieri, e il Leone d’oro alla carriera e l’Orso d’oro alla carriera. Una carriera internazionale: Negli anni sessanta, l’attrice trascorre un periodo di tre anni negli Stati Uniti. Nel momento storico in cui ad Hollywood vengono invitate le attrici europee di maggior successo. In quell’occasione la Cardinale firma il contratto per i singoli film e non con le case di produzione. L’attrice racconta, infatti, che: “gli americani volevano avere il monopolio delle star e, cercavano di farle immediatamente proprie. Il più delle volte, in realtà, ti distruggevano: andavi in America, e tornavi che non eri più niente o nessuno. Io mi sono difesa“. La sua presenza negli Stati Uniti fu trampolino di lancio per la sua carriera. Inizia a recitare con John Wayne e Rita Hayworth, fino al colossal “C’era una volta il West”, del ’68. Claudia Cardinale oggi: Ormai l’attrice viene considerata come tra le più famose di quegli anni, l’erede di Sophia Loren. All’età di sessantasette anni, esordisce a teatro e oggi è una grande attivista, che lotta per i diritti delle donne e per tante cause umanitarie, senza mai fermarsi. Buon compleanno a Claudia Cardinale, 85 anni di fascino femminile eterno ed imperituro!... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Annunciati i vincitori degli attesi Art Directors Guild Awards (#ADG), i premi con cui ogni anno il sindacato degli scenografi sceglie le migliori prestazioni professionali in ambito cinematografico e televisivo. I loro verdetti sono considerati un tassello chiave nelle dinamiche dell’Awards Season, perché permettono di prevedere il successivo vincitore agli Oscar nella categoria miglior scenografia. Basti pensare che nelle ultime 16 edizioni (2006-2022) in cui il premio è stato nettamente separato in 3 categorie (D’Epoca/Fantasy/Contemporaneo) ben 13 volte il vincitore degli ADG Awards è stato confermato agli Oscar: 5 volte nella categoria Miglior scenografia per un film fantasy (Il labirinto del fauno, Avatar, Mad Max: Fury Road, Black Panther, Dune), 7 volte nella categoria Miglior scenografia per un film D’Epoca (Il curioso caso di Benjamin Button, Hugo Cabret, Il grande Gatsby, Grand Budapest Hotel, The Shape of Water, C’era una volta a Hollywood, Mank) e 1 volta nella categoria Miglior scenografia per un film contemporaneo (La La Land). (LINK nella STORIA) #AwardsSeason #Winners #TechnicalGuildAwards #ADGAwards #ArtDirectorsGuild #BestProductionDesign #Migliorscenografia #Awards #Movies #StagionedeiPremi #AwardsRace #OscarsRace #RoadtoOscar #Babylon #GlassOnionAKnivesOutMystery #EverythingEverywhereAllAtOnce https://www.instagram.com/p/Co1axxbIx_V/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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C’ era Una Volta... a Hollywood
What do I always say? Most important thing in this town is, when you’re making money, you buy a house in town. You don’t rent. Hollywood real estate means you live here. You’re not just visiting, not just passing through.
ONCE UPON A TIME... IN HOLLYWOOD 2019 | DIR. QUENTIN TARANTINO
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