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Chiusura dell'anno 2024 per lo Struscio Fiorentino: Convivio nell'Spedale del Bigallo
La Compagnia dello Struscio ha concluso le sue visite e passeggiate "lento pede" con un mangereccio saluto presso l'antico 'Spedale del Bigallo. Molti strusciaioli si sono riuniti al desco in cordialità e buonumore gustandosi piatti medioevali e vino speziato per l'ultima sortita del 2024.
In principio ci siamo visti lo 'Spedale, la corte, la piccola cappella, il giardino vista Firenze. Caratteristico il finto pozzo presente in corte, realizzato (e poi lasciato in sede) per girare alcune sequenze del film "Il peccato. Il furore di Michelangelo" dove lo 'spedale è stato usato per rappresentare la casa dei Buonarroti a Firenze. Nel giardino, dopo il saluto del Priore Franco Ciarleglio la strusciaiola Roberta Scarano ci ha illustrato la storia della Compagnia del Bigallo e la sua commistione con la Compagnia della Misericordia; a questo è seguita la fotografia di rito dell'allegra compagnia.
Fotografia di Gianni Degl’Innocenti Balsicci Ci siamo poi spostati nella sala e, una volta preso posto, sono cominciate le libagioni. Il buffet degli antipasti, servito nell'antica cucina dello 'spedale con possibilità di accedere alla terrazza con vista di Firenze, consisteva in rape armate, un binomio fatto da una fetta di barbabietola sormontata da una fetta di rapa bianca, la torta di Re Manfredi, chiamata cosi perché dedicata dal padre, l'imperatore Federico II di Svevia, al figlio. E poi il biscotto brisee agli aromi dell'orto e spezie servito con il salame. Il tutto accompagnato da vino bianco o rosso o da acqua aromatizzata. Poi il desinare si è spostato ai tavoli dell'enorme sala, cosi grande da farci sembrare pochi, e comodamente seduti abbiamo gustato una carabaccia, che come sappiamo era il piatto preferito di Leonardo da Vinci.
Gustata la prima pietanza è stata portata un'arista lardellata profumata con spezie come il cumino, il coriandolo e pepe. L'arista era accompagnata da torta bolognese. Questa torta, sconosciuta ai più, è tratta dal manoscritto "Libro de Arte Coquinariadi" del Maestro Martino. Come dolce abbiamo gustato una torta diriola, che sarebbe l'antenata del più famoso latteruolo, ricetta presente nel famoso libro dell'Artusi. Il tutto è stato annaffiato da vino rosso e per terminare con un brindisi, per la conclusione dell'anno strusciaiolo, è stato usato il vino ippocrasso, un vino aromatizzato, fermentato e poi addolcito con il miele.
Fotografie di Gianni Degl’Innocenti Balsicci Nell'occasione sono già state fatte 3 tessere per 3 nuovi strusciaioli pronti per l'anno 2025.
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Firenze nelle opere pittoriche degli autori di tutti i tempi
A cura della Redazione Non sarà una semplice carrellata di immagini, ma a partire da oggi settimanalmente saranno presentate alcune opere pittoriche che raffigurano Firenze, dalle più antiche alle più recenti, e di ciascuna saranno fornite non solo notizie inerenti ma anche indicazioni relative all’autore e dove, volendo, si possono visionare. Firenze nelle opere pittoriche del XIV e XV…
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#Bernardo Daddi Madonna della Misericordia#Firenze nelle opere pittoriche degli autori di tutti i tempi#Firenze pittori sec. XIV - XV#Museo del Bigallo Bernardo Daddi
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gallery of grandmas is very real btw so far i have two portraits of olden times ladies they are not miniscule at all were talking 2ft by 2 and a half at least. number one grandma that i stole from the bone barn n is some 1890s ass photo in a termited up old frame weight like 30lb she is my relic. hello gramma i appreciate.
#like i tried finally to put her up bc for years i just leant her frame upon the walls. corners. but there is no hanging wire#and as i said. rotten wooden ornate bigallo frame etc#well im just building a ledge for her#ppl luv to say her face n creepiness is haunted i say nvm you fool ive known her longer than you...........
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La Contessa di Balmoral e la Fontana della Regina Vittoria
La Regina Vittoria amava molto Firenze, in particolare uno dei suoi luoghi preferiti era il Parco delle Cascine, dove si recava quando soggiornava a Firenze. In suo onore, vicino all’originario ingresso del Parco delle Cascine, venne realizzata una fontana, “La fontana della Regina”, che oggi si trova in piazza Vittorio Veneto. Per la realizzazione della fontana furono gli inglesi residenti in città si “frugarono in tasca”. La Regina, nell’arco del suo regno, venne a Firenze tre volte, ogni volta rimanendo nella nostra città per almeno un mese. Si trattava delle sue vacanze private, e per questo motivo non amava essere riconosciuta: per questo motivo viaggiava sotto le mentite spoglie di “Contessa di Balmoral”, anche se, viaggiando con un seguito di circa 80 persone sul treno reale, ben poco spazio fosse lasciato al dubbio…
Del suo nutrito seguito facevano parte guardie scozzesi con il classico kilt, servitori indiani, parenti, amici, medici e un curioso tipo, Abdul Karim, conosciuto come “il Munshi”, un indiano che indossava sempre un appariscente turbante, che era il grande favorito della Regina. Vittoria utilizzava soltanto le sue cose, per cui si faceva spedire dall’Inghilterra la sua carrozza, la scrivania rivestita di pelle verde, argenterie, posate e porcellane.
La prima volta che visitò Firenze era il 1888, all’età di 69 anni; curioso il fatto che abbia aspettato così tanto tempo, quando il suo stesso marito, prima di sposarla, aveva vissuto a Firenze per diversi mesi, ospite dei Marchesi Gerini in Via Ricasoli.
Durante le sue due prime visite soggiornò a Villa Palmieri, e nei suoi diari lasciò una descrizione entusiastica dello Scoppio del Carro, a cui assistette dalla Loggia del Bigallo. Dal balcone di Palazzo Medici Riccardi invece, in altra occasione, osservò una Battaglia dei Fiori con un corteo di carrozze floreali, spettacolo appositamente organizzato per lei. Ormai settantacinquenne, quando ormai spesso per muoversi utilizzava una sedia a rotelle, per l’ultima volta nella sua vita venne a Firenze, e nonostante gli impedimenti fisici, non tralasciò di visitare la città e di ricevere rappresentanti della comunità inglese a Firenze.
Guido Giannini, un artigiano fiorentino della legatoria che ha lasciato scritte le sue memorie, racconta un aneddoto: a fine Ottocento, Guido Giannini è ancora un ragazzo di bottega, fa pulizie, consegna pacchi ai clienti e la cosa che proprio non gli va giù è quando i camerieri dei ricchi stranieri che vivono a Firenze gli impongono di passare dalle scale di servizio; col passare del tempo Guido impara il mestiere di legatore e non solo, si dà da fare ed impara anche l’inglese, conscio del fatto che gli stranieri sono un’ottima clientela in espansione; i suoi libri in pergamena con fregi d’oro e intarsi in pelle sono magnifici e molto richiesti.
Il console inglese, in virtù del fatto che la Regina Vittoria per ben tre anni consecutivi soggiorna a Firenze, decide di promuovere l’iniziativa di regalare alla Regina un album con le firme di tutti gli inglesi residenti a Firenze. A realizzarlo è proprio la bottega di Guido Giannini, suo padre principalmente, e Guido ottenne la sua “piccola rivincita”: tutti gli illustri residenti inglesi sfilarono all’interno della sua bottega in Piazza Pitti per lasciare la loro firma. Lui sarà passato dalla scala di servizio, ma gli inglesi si son dovuti abbassare a entrare in bottega!
Ma torniamo a parlare della fontana realizzata in onore della Regina. La fontana venne realizzata tra il 1897 e il 1900, in occasione del sessantesimo anno di regno della regina Vittoria d'Inghilterra, per ricordare le visite fatte dalla sovrana nella città. Venne progettata dall'ingegnere Lorenzo Priuli Bon, e realizzata in marmo rosso di Verona dal laboratorio Pellegrini di Verona. La fontana fu disegnata con una chiara connotazione neogotica che si esplica nell'utilizzo di colonnine tortili e nella ripetizione di archetti acuti impiegati quali motivi decorativi. "Il pilastro centrale, da cui si dipartono ad una certa altezza le tre vasche poligonali sorrette da colonnini, poggia sulla base di tre gradini sagomati a trifoglio. La fontana si presenta oggi mancante del settore superiore dello stelo centrale (a sezione triangolare e recante sulle facce delle iscrizioni latine), in origine ornato di colonnine tortili e sormontato da una corona in bronzo". L'asportazione degli ornamenti metallici è da far risalire agli anni della prima guerra mondiale, come denunciato da Carlo Papini sulle pagine di "Arte e Storia" del 1919: "In Piazza degli Zuavi, la colonia inglese, a ricordo della permanenza in Firenze dell'amata Regina Vittoria, volle eretta una modesta ma utile fontana, con ornamenti in bronzo e quattro mascheroni da cui l'acqua zampillava per ricadere nella sottostante vasca. Non solo furono divelti tali ornamenti, ma anche gli altri ornamenti metallici, e furono ostruite le bocche d'acqua, per modo che la fontana è ora ridotta ad un arido ed inutile ingombro".
Gabriella Bazzani Madonna delle Cerimonie Pubblicità Per soggiorni a Firenze negli appartamenti San Giuseppe 12 contattare: For stays in Florence in the San Giuseppe 12 apartments contact: Antonino Sutera +393497099832 [email protected] Cin IT048017C2WVJQ6CBW Read the full article
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L’arte del ferro: arpioni, lanterne, inferriate, cancellate, a Firenze
Loggia del Bigallo arcata a rosta della cancellata Andare in giro per Firenze significa non solo ammirare le eleganti e pregevoli architetture dei suoi palazzi e chiese, ma scoprirne anche i dettagli, quella miriade di opere artigianali a decorazione di quei palazzi e strade e tabernacoli e chiese. In questo caso vogliamo soffermarci ad ammirare un’arte antica che occupa tanto spazio all’interno…
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Day Eleven - Monday, April 3
We woke early and left our hotel in Volettra to drive to Florence for our last week in Italy. It was about a 1.5 hour drive. We drove to the Florence airport to drop off our rental car and I am sure glad we are not driving in Florence. We transferred our luggage to a taxi and had about a 20 minute taxi ride to our apartment. Our apartment is in a great location. About 4 blocks from the Duomo and about 5 blocks from the Ponte Vecchio.
We dropped off our luggage and proceeded to walk around Florence. First stop was supposed to be Mercato Centrale Firenze, but I had the wrong directions, so we walked about 2 miles out of the way, before we found a taxi to the right place.
We walked around the first floor of the Market and bought cheese, wine and salomi for our charcuterie board when our guests arrive this afternoon. We went upstairs and ate lunch at Jhonny Paranza. Laura and I split fried shrimp and calamari. Laura had a local chardonnay and I had a Birra Moretti beer. We stopped by the Eataly store right down from our apartment. We also walked down the river and picked up some bread from a great local bakery for our snacks. Lastly, we each had a glass of Antonori Cervaro della Sala Castello della Sala, a great chardonnay, at a nearby Da Vinattieri.
Our guests arrived around 3:30 and we showed them around the apartment, ate from our charcuterie board and drank good wine. We ate dinner at Enoteca Pitti Gola across the river. We had great pasta and wine. We finished the night at Il Bigallo gelateria eating gelato.
A great first day in Florence. We are going truffle hunting tomorrow, so we have a big day.
Ciao.
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Jacopo di Cione detto il Robiccia
Jacopo di Cione, detto Robiccia, è nato a Firenze nel quartiere di Santa Maria Novella nel 1325 da una famiglia di artisti, primo tra tutti il fratello Andrea di Cione detto l'Orcagna (da non confondere con Andrea di Cioni detto il Verrocchio), ma anche gli altri due fratelli, Nardo e Matteo, furono pittori e architetti. Si formò come artista presso la bottega di Andrea Pisano e in quella di Giotto di Bondone, assieme ai suoi fratelli Andrea, Matteo e Nardo di Cione con i quali collaborò tutta la vita tranne nel periodo che va dal 1366 e il 1368 in cui lavorò da solo. In quel periodo realizza gli affreschi nel palazzo dell'Arte dei Giudici e Notai. Ricordiamo una pala d'altare "La Crocifissione" un dipinto a tempera e oro su tavola che, dall'attuale via del Proconsolo, passò per svariate mani fino a quelle del reverendo Jarvis Holland Ash che nel 1896, dopo la sua morte, lasciò alla National Gallery di Londra dove ancora oggi è conservato. Alla morte del fratello Nardo di Cione nel 1368 Jacopo è nominato erede al pari dei suoi fratelli Andrea e Matteo. Quando morì il fratello Andrea (l'Orcagna), sempre nel 1368, svariate commissioni rimasero incomplete e fu Jacopo che le terminò. Tra queste i dipinti della "Vergine e di San Matteo" per Orsanmichele e la grande tavola con "S. Matteo e quattro storie della sua vita" (conservata agli Ufizi) che era stata commissionata nel settembre 1367 dai consoli dell'arte del cambio. Mel 1369 era impegnato in decorazioni ad affresco nella sede della Misericordia presso l'oratorio del Bigallo a Firenze. Jacopo di Cione era iscritto dal 12 gennaio 1369 all'Arte dei Medici e Speziali e ne divenne console nel 1384, 1387 e 1392.
Tra le varie collaborazioni fu sovente quella con il pittore Niccolò di Pietro Gerini con cui dipinse l'altare della chiesa di San Pier Maggiore commissionata dalla famiglia Albizi. Anche buona parte di queste opere, i dodici pannelli principale, sono conservate alla National Gallery di Londra. Assieme a Niccolò Gerini realizzò anche l'affresco dell'"Annunciazione" nel Palazzo dei Priori a Volterra e L'"Incoronazione della Vergine" che fu commissionato dalla zecca fiorentina. Tra il 1378 e il 1380 Jacopo di Cione lavorò con l'ultimo fratello rimasto, Matteo, presso Santa Maria del Fiore all'epoca ancora in cantiere. Durante questo periodo anche Matteo morì e Jacopo lo sostituì nella scelta dei marmi da impiegare nel rivestimento esterno del Duomo. Jacopo di Cione morì a Firenze nel 1399. E con questo ho voluto ricordare un antico cugino...
Jacopo Cioni Gran Cerusico Read the full article
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Tra poco in trio in questo posto che lascia a bocca aperta! Vediamo anche il Duomo di Firenze 😍❤️🎶🎶 #live #musica #music #cantautrice #singersongwriter #ildivietodisbagliare #livemusic #eleonorabetti #touring #firenze #bigallo #anticospedaledelbigallo (presso Antico Spedale del Bigallo) https://www.instagram.com/p/BztLICnodOa/?igshid=18dotzo9zp1kd
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The Loggia del Bigallo, Florence
#Architecture#design#loggia#florence#Italy#loggia del bigallo#renaissance#renaissance architecture#decorative arts#ornament
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@duce-bigallo
blood bood blood death blood destruction violence violence blood
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#duomo #giotto #museo #bigallo #firenze #italy #europetrip #2014 #tbt #inferno #danbrown #cercatrova #omd #em10 #Olympus (at Loggia del Bigallo)
#europetrip#olympus#italy#omd#duomo#tbt#firenze#em10#museo#bigallo#cercatrova#danbrown#giotto#2014#inferno
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Mouth Water dj set dall’Officina Sonora del Bigallo
Mouth Water dj set dall’Officina Sonora del Bigallo
Lunedì 21 dicembre 2020 (dalle ore 19) Mouth Water omaggia il Solstizio d’Inverno e il ritorno dopo 800 anni della stella di Betlemme con un dj set realizzato presso l’Officina Sonora del Bigallo di Firenze, quartier generale di Mouth Water e di Through The Void, etichetta discografica con la quale è uscitoil primo omonimo album di Mouth Water e che l’anno prossimo tornerà con nuovi remix. Il set…
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Mouth Water dj set dall’Officina Sonora del Bigallo
Mouth Water dj set dall’Officina Sonora del Bigallo
Lunedì 21 dicembre 2020 (dalle ore 19) Mouth Water omaggia il Solstizio d’Inverno e il ritorno dopo 800 anni della stella di Betlemme con un dj set realizzato presso l’Officina Sonora del Bigallo di Firenze, quartier generale di Mouth Water e di Through The Void, etichetta discografica con la quale è uscitoil primo omonimo album di Mouth Water e che l’anno prossimo tornerà con nuovi remix. Il set…
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Crucifix, Master of the Bigallo Crucifix, 1255, Art Institute of Chicago: European Painting and Sculpture
In late-medieval Italian churches, a monumental crucifix was often attached to the top of a major altarpiece or placed above the rood screen that separated the public nave from the church sanctuary. In either location, it was a focal point of public worship. The painter of this outstanding example was a leading Florentine artist of the middle of the 13th century, named after another painted crucifix in the Museo del Bigallo, Florence. Although his style retains the traditional linear patterning associated with Byzantine models, he employed a new, more natural system of lighting. Also traditional are the smaller figures amplifying the Passion narrative—the Virgin and John the Evangelist flanking the cross, Christ as redeemer above it, and the crowing rooster at its foot referring to Saint Peter’s denial of Christ. A. A. Munger Collection Size: 191 × 127.2 cm (75 1/4 × 50 1/8 in.) Medium: Tempera on panel
https://www.artic.edu/artworks/22527/
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Il programma dello Struscio Fiorentino 2024
Bandiera ufficiale dello Struscio Fiorentino. Lo Struscio Fiorentino, adesso Associazione Culturale, ha rilasciato il suo programma per il 2024. La Rivista Fiorentina è lieta di rendere noto il programma ai propri lettori. Lo Struscio, che è nato per iniziativa di Franco Ciarleglio ben 34 anni fa e da tre anni si è evoluto in Associazione Culturale, integrando altre iniziative oltre le storiche passeggiate "lento pede" per i quartieri fiorentini. Associarsi: 10/00 euro valgono per l'intero anno solare, e la contropartita è decisamente di alto valore artistico e storico. IL PROGRAMMA DEL GRUPPO PER IL 2024 Associazione Culturale LO STRUSCIO FIORENTINO 16 marzo: visita alla chiesa di SANTA TRINITA 20 aprile: visita al CIMITERO DEI PINTI 12 maggio: STRUSCIO GIALLO a SIENA nella CONTRADA dell'AQUILA
26 maggio: lungo la VIA FRANCIGENA (Strove e Abbadia a Isola) (tutte le sottostanti passeggiate sono in notturna con partenza alle ore 20:30) 11 giugno: STRUSCIO ROSSO (Quartiere SANTA MARIA NOVELLA
) 2 luglio: STRUSCIO VERDE (Quartiere SAN GIOVANNI
) 23 luglio: STRUSCIO AZZURRO (Quartiere SANTA CROCE
) 20 agosto: STRUSCIO BIANCO (Quartiere SANTO SPIRITO
) 10 settembre: STRUSCIO VIOLA (con Luciano e Ricciardo Artusi
) 6 ottobre: CONVIVIO MEDIEVALE nello SPEDALE del BIGALLO Una settimana prima di ogni singola uscita verrà pubblicato un apposito EVENTO nel gruppo Facebook con tutti i dettagli e le modalità di PRENOTAZIONE e ISCRIZIONE. Possono partecipare solo gli ISCRITTI alla nostra Associazione Culturale Lo Struscio Fiorentino. LA COMPAGNIA DELLO STRUSCIO FIORENTINO Il Comitato Organizzatore: Franco Ciarleglio, Gabriella Bazzani, Umberto Panti, Fabrizio Ciabatti, Jacopo Cioni. Read the full article
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