#bandiere a bordo
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La bandiera a bordo: Etichetta e Normative
La bandiera su una barca a vela non è solo un elemento decorativo, ma un importante simbolo di identificazione e rispetto delle normative nautiche.
Mantenere la bandiera in buone condizioni è altrettanto importante: assicurati che sia sempre pulita, ben fissata e visibile, in modo che possa essere facilmente identificata anche da lontano.
Prima di solcare i mari, è consigliabile fare una revisione delle bandiere a bordo per assicurarsi di avere tutte quelle necessarie per la navigazione prevista e sostituire eventuali bandiere danneggiate o usurate.
Scelta della bandiera
La scelta della bandiera dipende principalmente dalla nazionalità dell'imbarcazione e dalle normative locali. Assicurati di selezionare una bandiera che rappresenti la tua nazionalità in conformità con le leggi marittime del tuo Paese.
Le bandiere nazionali sono disponibili in diverse dimensioni e materiali, quindi assicurati di scegliere una dimensione proporzionata alle dimensioni della tua barca e resistente alle intemperie. E' buona norma avere sempre una bandiera di rispetto, nel caso quella principale venisse danneggiata.
Posizionamento della bandiera
La bandiera nazionale viene generalmente posizionata sull'albero principale o a poppa della barca. Nelle barche a vela, di solito, può essere fissata allo strallo di poppa o ad un'asta in acciaio o legno che le permetta di ondeggiare liberamente fuori bordo.
Assicurati che la bandiera sia ben visibile e non ostacolata da altre strutture o vele.
Altre bandiere da avere a bordo
Oltre alla bandiera nazionale, ci sono altre bandiere che potrebbero essere necessarie a bordo, a seconda delle tue attività di navigazione e delle destinazioni. Alcune delle bandiere più comuni includono:
Bandiera di cortesia: Se navighi in acque straniere, è consigliabile avere a bordo la bandiera di cortesia del Paese che stai visitando. Questa bandiera viene solitamente issata sul lato dell'albero di prua come segno di rispetto verso il Paese ospitante.
Bandiera di segnalazione: Le bandiere di segnalazione vengono utilizzate per comunicare informazioni importanti agli altri diportisti, ad esempio la bandiera di segnalazione per i subacquei in immersione o la bandiera Bravo per materiali pericolosi. Queste possono includere anche segnalazioni di emergenza, avvertimenti meteorologici o indicazioni di soccorso.
Bandiera del club nautico: Se sei membro di un club nautico, potresti voler avere a bordo la bandiera del tuo club per identificare la tua appartenenza e partecipare a eventi o regate organizzate dal club. Anche questa, di solito, si fissa alle sartie lateralmente all'albero.
Bandiera gialla: La bandiera gialla, sulla barca a vela, indica l'intenzione di effettuare un controllo doganale. Quando la barca si trova in prossimità di una frontiera marittima o deve attraversare un porto di dogana, è richiesto l'issaggio della bandiera gialla come segnale che la barca è pronta per l'ispezione da parte delle autorità doganali. È importante osservare attentamente le normative locali riguardanti l'uso della bandiera gialla per evitare eventuali complicazioni durante i viaggi internazionali.
Scegliere e posizionare correttamente la bandiera su una barca a vela è un aspetto importante della navigazione marittima. Assicurati di rispettare le normative locali e internazionali e di avere a bordo tutte le bandiere necessarie per navigare in modo sicuro e rispettoso delle leggi.
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Ho vissuto 17 anni a Pola ed è stata una vita da favola: è quella la mia terra e mi manca tanto. Siamo andati via nel 1946 perché c’erano già state le prime foibe, in Istria si sapeva, a Pola meno. Venivano di notte, chiamavano la persona e dicevano “Vieni, ti devo parlare”, e quella spariva. Poi ci accorgemmo che, dopo tempo, a Pola, sui tabelloni di un cinema erano esposti cadaveri; così la gente andava alle foibe per cercare lembi di indumenti dei familiari scomparsi. Fummo sfollati a Orsera (in croato Vrsar) nel 1944-’45, quando avevo 14 anni, perché gli alleati bombardavano e c’erano i tedeschi. Ricordo un presidio di giovani soldati, 18 o 19 anni, che furono convinti dalla popolazione pro-Tito a lasciare il presidio e andare in bosco coi titini. Questi presero le armi dei nostri soldati e si vestirono con le loro divise: i giovani che andarono in bosco non tornarono più. Le mamme andavano a chiedere a don Francesco Dapiran, poi parroco di Fertilia, dove fossero i loro figli, e lui andò a cercarli paese per paese, chiedendo alla popolazione dove fossero stati portati: erano tutti morti gettati nelle foibe. Tornammo a Pola e riprendemmo la vita di tutti i giorni. Vivevamo in mezzo a gente slava, ma non lo sapevamo, eravamo tutti una comunità. Furono alimentati rancori e odi, ma in realtà non c’era questo fra noi, eravamo gente buona. Mio padre, originario di Buggerru, e mia madre ripresero a lavorare, io proseguii gli studi. Poi anche da noi iniziarono le uccisioni e facemmo domanda per espatriare. La nostra partenza fu fissata il 10 febbraio 1947, ma l’uccisione del generale De Winton la rinviò. Essendo una ragazza di 17 anni, vivevo quell’esperienza non come un disagio, ma come un’avventura. Partimmo col successivo imbarco, il pomeriggio di sabato 15 febbraio. La domenica, a bordo, il parroco celebrò la messa, quindi, nel pomeriggio, arrivammo ad Ancona. Mi aspettavo una festa d’accoglienza, con le bandiere, invece ci vennero incontro delle barche con a bordo uomini che, col pugno chiuso, ci insultavano gridando: “Tornate a casa vostra, fascisti!”. Se non ci fossero stati i carabinieri quelli ci avrebbero buttati in mare: li ringrazierò per sempre per quello che hanno fatto per noi. In treno raggiungemmo Civitavecchia da dove c’imbarcammo per la Sardegna. Il giorno dopo sbarcammo ad Olbia, quindi ci trasferimmo a Sassari e da lì prendemmo il treno per Cagliari. Il paesaggio che si presentò ai miei occhi era desolante, mi sembrava di attraversare la steppa; ricordo delle cavallette enormi ma anche un bel sole, che ci accolse con tutto il suo calore. Il primo impatto con Cagliari fu positivo: il municipio e il bel giardino antistante mi diedero subito l’impressione di una bella città, nonostante i danni subiti dalla guerra appena terminata. Ci condussero nel campo profughi, situato tra le vie Logudoro e San Lucifero, e lì l’accoglienza fu buona. La città mi piaceva e mi piace, ma mi sono inserita con difficoltà, la mia mentalità era diversa da quella che ho trovato e non riuscivo a capire le persone che si esprimevano solo in sardo. Sono arrivata a 80 anni e ringrazio Dio e ringrazio la Sardegna perché mi trovo bene, la vita è tranquilla, una pensione l’ho avuta, ho pochi amici ma buoni e tengo collegata tutta la ‘mia’ gente, sparsa in tutto il mondo.
Nerina Milia, esule da Pola
#La signora Melia scrisse abbastanza spesso sull’Arena di Pola negli anni Ottanta#Esodo giuliano-dalmata#Giorno del ricordo
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Sei donna di marine, donna che apre riviere. L'aria delle mattine bianche è la tua aria di sale e sono vele al vento, sono bandiere spiegate a bordo l'ampie vesti tue così chiare.
1939
Giorgio Caproni, da Finzioni, 1941
@desdemona-d
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Avevo trentasette anni, ed ero seduto a bordo di un Boeing 747. Il gigantesco velivolo aveva cominciato la discesa attraverso densi strati di nubi piovose, e dopo poco sarebbe atterrato all’aeroporto di Amburgo. La fredda pioggia di novembre tingeva di scuro la terra trasformando tutta la scena, con i meccanici negli impermeabili, le bandiere issate sugli anonimi edifici dell’aeroporto e l’insegna pubblicitaria della Bmw, in un tetro paesaggio di scuola fiamminga.
Haruki Murakami, Norvegian wood
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I Los Angeles Clippers danno il benvenuto alla nuova stagione più indipendente
I Los Angeles Clippers ringraziano i Los Angeles Lakers per aver lasciato il loro campo di casa e ringraziano anche i loro rivali nella stessa città per la loro tolleranza. I Los Angeles Clippers non si sono lamentati del fatto che ogni programma fosse un brutto momento e i giocatori hanno sempre voluto portare le migliori partite ai tifosi. I Los Angeles Clippers hanno inaugurato la nuova stagione più indipendente e hanno potuto vedere i tifosi sventolare le loro Sconti Maglie NBA con entusiasmo all'Intuit Dome.
L'Intuit Dome porta libertà ai Los Angeles Clippers e porta anche un senso di sicurezza ai tifosi della squadra di casa. I Los Angeles Clippers non sono più una squadra che sale a bordo dei Los Angeles Lakers, hanno il loro stadio da mostrare al mondo esterno. Anche la dirigenza dei Los Angeles Clippers ringrazia i Los Angeles Lakers per il loro aiuto e le due squadre hanno sviluppato una profonda amicizia in 76 anni di competizione. Le Maglia Los Angeles Lakers in pensione e le bandiere del campionato sono appese sopra la Crypto.com Arena, ricordando silenziosamente ai Los Angeles Clippers di raggiungere il loro obiettivo di vincere il campionato. Questa estate è un momento felice per tutti i Los Angeles Clippers, che hanno inaugurato la grande cerimonia di inaugurazione dell'Intuit Dome. Ciò segna l'inizio di una nuova era di sviluppo indipendente per i Los Angeles Clippers, che hanno detto addio alla loro immagine di sfondo dei Los Angeles Lakers.
Per ogni campionato vinto dai Los Angeles Lakers, i Los Angeles Clippers affronteranno l'incoraggiamento di innumerevoli fan. I fan dei Los Angeles Clippers hanno finalmente visto l'inaugurazione dell'Intuit Dome e inaugureranno anche il primo onore del campionato nella storia della squadra. I Los Angeles Clippers sono sempre stati una squadra indipendente della NBA, ma sono stati turbati dal non avere un proprio stadio per troppo tempo. Ora i Los Angeles Clippers hanno ufficialmente detto addio alle cure dei Los Angeles Lakers e sono diventati davvero un'esistenza indipendente nella lega.
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Forlì-Cesena: 10 D.A.Spo in seguito agli scontri ad una partita del campionato di Eccellenza.
Forlì-Cesena: 10 D.A.Spo in seguito agli scontri ad una partita del campionato di Eccellenza. Sono stati emessi dal Questore di Forlì-Cesena, dott. Claudio Mastromattei, n. 10 provvedimenti di D.A.Spo. (Divieto di accedere ai luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive) nei confronti di altrettanti tifosi per condotte violente in occasione di una partita del campionato di calcio di Eccellenza. Gli accadimenti risalgono al 10 dicembre scorso, quando personale dell’Arma dei Carabinieri è dovuto intervenire, al termine della sfida Gambettola-Novafeltria, a causa di violenti tafferugli tra le opposte tifoserie. Si è accertato che, durante il deflusso degli spettatori, quattro tifosi locali, a bordo di due motocicli, si sono avvicinati, brandendo alcuni bastoni, ai circa 20 tifosi ospiti, che si trovavano nei pressi delle proprie autovetture in procinto di ripartire, che hanno reagito utilizzando le aste delle bandiere, innescando così una violenta rissa a colpi di bastone sedata solo dall’intervento dei militari. Nella circostanza, dopo aver sedato la rissa, i Carabinieri sono riusciti a fermare ed identificare, prima che si dileguassero, dieci dei partecipanti, tra cui nove supporters del Novafeltria, di età compresa tra i 22 e i 35 anni, e uno degli “incursori”, un trentatreenne residente nel bellariese e tifoso del Gambettola, che sono stati denunciati per rissa aggravata. All’esito dell’attività istruttoria svolta dall’Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine della Questura, sono stati pertanto irrogati dieci provvedimenti di divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive (7 provvedimenti inibitori sono della durata di 1 anno, uno di 18 mesi e due della durata di 2 anni). Il Questore di Forlì-Cesena, Claudio Mastromattei: “I campionati della lega dilettanti talora presentano insidie, sia perché interessano squadre di Comuni limitrofi caratterizzati, in alcuni casi, da acceso campanilismo sia perché non è sempre possibile disporre servizi di ordine e sicurezza pubblica per i numerosissimi incontri in programma ogni fine settimana. E’ fondamentale, quindi, la collaborazione delle società sportive interessate nel segnalare tempestivamente alla Questura o alla Stazione dei Carabinieri competente per territorio, ogni situazione “anomala” che possa riguardare la propria tifoseria, in modo da calibrare preventivamente un idoneo servizio di sicurezza. I provvedimenti emessi confermano, ad ogni buon conto, che negli impianti sportivi è ammessa, certamente, la rivalità sportiva ma non può essere tollerato nessun comportamento violento e nei confronti dei responsabili verranno sempre adottati provvedimenti di massimo rigore.”... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Marine Business: funzionalità e stile uniti
"Marine Business", un marchio leader nel mondo delle stoviglie per barche e accessori nautici, soddisfa le aspettative uniche della vita marina. La sua collezione di stoviglie per barche fonde perfettamente funzionalità e stile, assicurando che ogni pasto a bordo sia un evento memorabile.
Contattaci : https://www.nauticadecor.com/it/51-marine-business
Da piatti e tazze progettati per rimanere in tavola anche in acque agitate, a bicchieri progettati per evitare fuoriuscite, "Marine Business" offre un'ampia gamma di soluzioni per la tavola. I suoi disegni sono spesso ispirati al mare, con motivi come ancore, conchiglie e bandiere marittime. Questo non solo migliora l'esperienza culinaria, ma aggiunge anche un tocco di stile nautico all'atmosfera della nave.
Considerazioni pratiche per stoviglie per la barca
Mentre l'estetica e il simbolismo degli articoli per la nautica sono essenziali, la praticità rimane fondamentale. Quando selezioni le stoviglie da usare sulla barca, considera fattori come:
Durabilità: scegli materiali come la melamina, che possono resistere alle sfide della vita in barca.
Stabilità: cerca oggetti con fondi antiscivolo o funzioni di aspirazione per impedire il movimento durante i pasti.
Impilabilità: le stoviglie che si impilano in modo efficiente fanno risparmiare spazio, una risorsa inestimabile su una barca.
Resistenza alla rottura: evitare materiali fragili come vetro o porcellana che possono rompersi facilmente.
Facile pulizia: scegli stoviglie lavabili in lavastoviglie o che possono essere facilmente pulite con risorse limitate.
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Investigatori a bordo della nave che ha lanciato il Titan
(ANSA) – WASHINGTON, 24 GIU – Un team di investigatori è salito a bordo della Polar Prince, la nave della utilizzata per lanciare il sommergibile Titan ormeggiata con le bandiere a mezz’asta nel porto di St John’s, a Terranova. Lo riferisce la Bbc. A bordo della nave, che è stata anche utilizzata per le ricerche del sottomarino imploso domenica, anche i familiari di alcune delle cinque vittime.…
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Qatar 2022: è partito il primo storico volo diretto da Israele
Qatar 2022: è partito il primo storico volo diretto da Israele
AGI – Il primo volo commerciale in assoluto da Tel Aviv a Doha è decollato dall’aeroporto Ben Gurion: il volo 1162 è operato dalla compagnia aerea cipriota TUS Airlines. A bordo 180 tifosi di calcio pronti ad andare a godersi la partita inaugurale dei Mondiali di Calcio. Le carte di imbarco portano la scritta “Scrivere la storia” in ebraico, arabo e inglese, accanto alle bandiere di Qatar, Cipro…
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Dura 40 anni la gloria (o forse di più)
Immaginate un caldo, no anzi un bollente pomeriggio di luglio in Catalogna.
Immaginate di trovarvi al centro di un'arena più che uno stadio dove il pubblico è a 1.50 metri da voi e mentre metà vi sostiene con urla di incitamento, bandiere e striscioni, l'altra metà vi urla contro.
Immaginate di avere di fronte la squadra favorita non solo nella partita che stai disputando ma anche nell'intero torneo.
Immaginate di essere l'unico altro giocatore in campo assieme al tuo omologo nella squadra avversaria ad indossare una maglia a maniche lunghe e dei guantoni.
Immaginate di essere in vantaggio di un solo gol, uno solo a 2 o 3 minuti dalla fine.
Immaginate di trovarvi nella situazione terribile nella quale quell'esiguo vantaggio può fare la differenza perché in caso di pareggio la tua squadra torna a casa anche se imbattuta e il tuo avversario va avanti.
Una beffa, specie se solo pochi minuti prima hanno annullato un gol che ti avrebbe permesso di essere più tranquillo in questi ultimi minuti.
Immaginate che da un calcio di punizione arrivi un cross preciso preciso per la testa di uno dei tanti avversari in maglia gialla davanti a voi.
Immaginate uno di questi colpire indisturbato di testa il pallone.
È solo un attimo, un secondo, forse meno e non hai il tempo di pensare solo di buttarti verso quel pallone prima che entri in quell'area delimitata da tre pali e una linea bianca fatta di vernice e gesso disegnata sull'erba.
Ti butti e quel pallone lo prendi, lo trattieni non gli fai fare quegli ultimi pochi centimetri che ti separano dalla gloria tua o del tuo avversario.
La palla non entra ma sai che l'arbitro può aver visto male, ti è già successo in passato: un gol che non c'è dato per realizzato. Così eviti di fare quel gesto istintivo di portarti il pallone verso di te e invece lo lasci lì, resti fermo come fossi in una istantanea per dare modo all'arbitro di vedere bene che quella palla non è entrata. Ma dov'è l'arbitro? Da terra lo cerchi con lo sguardo, cerchi di capire cosa fa. Se indica il centrocampo è finita: ha concesso il gol e si è sbagliato. Se resta fermo vuol dire che ha visto bene.
Resta fermo. I tuoi avversari no, però, loro alzano le braccia al cielo vogliono credere disperatamente che quel pallone sia entrato. A colpirlo di testa è stato un difensore che fa Bernardi di cognome ma tutti lo chiamano col suo nome di battesimo: Oscar. È nato in Brasile da una famiglia italiana, il papà si chiama Dino come quel portiere che gli ha appena preso il pallone sulla linea di porta.
Il portiere è anche capitano si chiama Dino e ha un cognome che sembra l'onomatopea di un balzo, quattro lettere: Zoff. Lui è Dino Zoff. Si è alzato in piedi con il pallone stretto in petto e sta agitando il dito indice. «No!», dice «La palla non è entrata» e l'arbitro è d'accordo con lui: ha visto bene.
Ha compiuto 40 anni a febbraio di quell'anno Zoff, è alla sua 104ma presenza in Nazionale con la quale ha vinto l'Europeo del 1968, unico trofeo del dopoguerra conquistato dall'Italia calcistica fino a quel momento.
Quella parata ha permesso all'Italia di vincere quella partita tanto quanto i tre gol di Paolo Rossi. Pochi minuti dopo la partita terminerà con il risultato finale Italia - Brasile 3-2.
Non è molto estroverso Zoff, lo scrittore Mario Soldati lo ha definito un cavaliere dell'800. Anche quel giorno non si lascia andare a particolari festeggiamenti forse perché sa che mancano altre due partite per vincere il mondiale.
L'unico gesto un po' espansivo che fa questo portiere che mi sembra altissimo è baciare il suo allenatore Bearzot mentre questi sta rispondendo a un giornalista a bordo campo.
Sono passati 40 anni che si aggiungono ai 40 che Zoff aveva quel giorno.
Mi pare incredibile che il 28 febbraio Dino Zoff abbia compiuto 80 anni.
Si intitola "Dura un attimo la gloria" la sua biografia ed è vero: la gloria è effimera per sua natura. Come diceva sua nonna «È passato Napoleone che aveva gli speroni d'oro, vuoi che non passi il resto?»
Però a volte capita che la gloria duri molto più a lungo di un attimo e allora chi ha potuto ammirarti ti ricorda in quell'unico attimo di gloria un po' come vivessi per sempre in quell'istante con le tue mani che alzano quel trofeo immortalate per sempre nel disegno di un pittore come Guttuso e finito su un francobollo.
Tanti auguri Dino!
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LETTERA RIVOLUZIONARIA #1
Ho appena capito che il premio sono io
non ho altro
denaro per riscatto, nient’altro da spezzare o scambiare che la vita
il mio spirito dosato, frammentario, sparso
sul tavolo della roulette, ripago quanto posso
nient’altro da ficcare sotto il naso della maìtre de jeu
nulla da spingere fuori dalla finestra, niente bandiere bianche
questa carne é tutto ciò che ho da offrire, fare il gioco con
questa testa qui e ora, e quello che vien dietro, la mia mossa
mentre strisciamo sopra questo a-bordo, proseguendo sempre
(si spera) fra le righe.
- Diane Di Prima
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Io mi vergogno
Molto rumore per nulla: alla fine anche l'Italia spenderà più soldi per le armi. Non per la sanità o per la scuola, martoriate da due anni di pandemia, non per la formazione, per il lavoro, per le imprese. Per abbassare le bollette, per la transizione energetica, no, niente di tutto questo. Spenderemo più soldi per acquistare armi. Non subito, non adesso ma fra un po'. Sembriamo deficienti ma è così...
Il Papa ha detto di vergognarsi per i paesi che hanno scelto di spendere soldi in armi. Anch'io mi vergogno, per quello che vale. Invece, a tutti i benpensanti, i realisti, quelli per i quali la pace va bene ma intanto dobbiamo difenderci e gli ucraini debbono essere messi in condizione di sparare, abbattere, distruggere, mutilare, uccidere va spiegato che la pace ha un difetto letale: non accetta compromessi.
Ce lo spiegano in anni di catechismo: la scelta del cristianesimo, quando c'è di mezzo la vita, è sempre integralista, non accetta mediazioni. La spada che Cristo ha portato in mezzo a noi serve per dividere: i discepoli da un lato gli ipocriti dall'altra.
In realtà anche le armi sono abbastanza oneste: le armi servono per uccidere. Non mi pare servano ad altro salvo eventualmente per minacciare di uccidere ma mi pare che poco cambi.
Per cui chi vota per acquistare più armi ha deciso che l'Italia deve essere messa in grado di ammazzare più persone: oggi ne possiamo ammazzare alcune, nel 2028 ne potremmo ammazzare di più. Proviamo a spostarci oltre: chi ammazza è un assassino.
Molti di noi, certamente io, siamo terrorizzati dalle armi e dalla possibilità di usarle perché siamo terrorizzati dall'avere la possibilità di uccidere qualcun altro.
Ma se fossimo in Ucraina e il nostro paese fosse invaso? Non è lecito difendersi e difendere i propri cari? Che domanda ipocrita e maligna, sottintende che l'unico modo per difendersi sia uccidere prima e meglio, con più precisione e ferocia, rapidamente ribaltare la situazione ed essere, per un attimo, aggressore e non aggredito.
La guerra in effetti è un po' come l'amore: per farla bisogna essere in due.
Rinunciare all'uso delle armi significa rinunciare alla guerra ma non significa rinunciare alla difesa dei diritti e della libertà. Se dobbiamo difendere la bandiera, la terra e non so cos'altro, trattandosi di finzioni è naturale che per essere difesi si debba disumanizzarsi. La difesa del diritto non tollera alcuno strumento che lo possa mortificare: non posso difendere l'uguaglianza discriminando, non posso lottare per il giusto salario sfruttando i più marginali di me, non posso difendere l'ambiente a bordo di un SUV a gasolio e così via.
Il diritto è anch'esso un po' radicale: non accetta bandiere, sfugge ai simboli, non resiste a lungo dietro i confini.
Mi vergogno perché dopo trent'anni dalla guerra di Jugoslavia, dopo l'indipendenza dell'India e la fine dell'Apartheid in Sud Africa, oggi a vergognarsi del riarmo siamo ancora troppo pochi. In quasi mezzo secolo di teoria e pratica di rivoluzioni senza violenza, di lotte sindacali, di rivendicazioni per i diritti degli esclusi, ancora oggi non riusciamo a vergognarci del nostro anelito all'annientamento di altre vite umane, a mandare in malora mezzo secolo di conquiste civili, a inondare di sangue uguaglianza, libertà e fraternità trasformando le nostre conquiste in un privilegio criminale.
Scioperi, sit-in, cortei, boicottaggi, disubbidienza civile, flashbob, petizioni, comizi, pressioni, occupazioni, proteste. Siamo nel mondo di internet, usiamo la fantasia: mailbombing, hackeraggio, messaggi virali, video, condivisioni, forum, community, attivismo, mobilitazione, fake news, trolling, fishing, criptocoin, intromissioni, comunicati, ricerce, indagini, boicottaggi, deep web e ancora: disubbidienza.
H. D. Thoreau scriveva: "quando un Governo incarcera ingiustamente, l'unico posto per l'uomo giusto è la prigione". La lotta per i diritti è la lotta degli umani contro i disumani, è la tensione alla conversione mia e dell'invasore, come scriveva Ghandi. È l'incessante e testarda ricerca della verità, sfuggente e mutevole, che a volte intravedi dietro il calcio del fucile dell'invasore.
Per questo preferiamo ammazzarlo l'invasore: non sia mai di correre il rischio di scorgere all'improvviso una traccia di verità negli occhi del nemico.
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Sei donna di marine,
donna che apre riviere.
L'aria delle mattine
bianche è la tua aria
di sale e sono vele
al vento, sono bandiere
spiegate a bordo l'ampie
vesti tue così chiare.
Giorgio Caproni
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Sei donna di marine,
donna che apre riviere.
L’aria delle mattine
bianche è la tua aria
di sale — e sono vele
al vento, sono bandiere
spiegate a bordo l’ampie
vesti tue così chiare.
Giorgio Caproni
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Sei donna di marine,
donna che apre riviere.
L’aria delle mattine
bianche è la tua aria
di sale — e sono vele
al vento, sono bandiere
spiegate a bordo l’ampie
vesti tue così chiare.
Giorgio Caproni
03. 06. 21.
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Sanremo 2023, presentato lo spot promozionale di Regione Liguria
Sanremo 2023, presentato lo spot promozionale di Regione Liguria. È stato presentato ieri mattina il nuovo spot promozionale di Regione Liguria che sarà trasmesso in anteprima durante le serate della 73° edizione del Festival di Sanremo. La cartolina, in un formato più ampio, andrà sulle reti televisive nazionali e sulle piattaforme social, in occasione della campagna di valorizzazione primavera/estate della nostra regione. In viaggio verso l'America Lo spot di promozione della Liguria vedrà un cast tutto ligure di attori di caratura nazionale: protagonisti Maurizio Lastrico, nei panni Cristoforo Colombo, e Alice Arcuri, diretti da Fausto Brizzi. "Fai rotta per la terra di goduria: sul tuo navigator metti Liguria", recitato in terzine dantesche, è lo slogan dello spot, girato a bordo del vascello utilizzato da Roman Polanski nel film ‘Pirates’ ormeggiato al Porto Antico di Genova, trasformato per l’occasione in una delle tre Caravelle. Maurizio Lastrico veste i panni del grande navigatore genovese che, in partenza verso l’America, alla fine deciderà di rinunciare, perché la Liguria offre già tutto ciò che desidera. Una straordinaria occasione di visibilità “Il Festival di Sanremo – spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – rappresenta una straordinaria occasione di visibilità per la nostra regione, un palcoscenico unico, che resta al centro dell’attenzione mediatica di tutto il Paese, oltre ad essere visto in tutta Europa". "Esserci, come Regione, è quindi strategico per poter proseguire in quel lavoro di promozione del nostro territorio che sta portando, anno dopo anno, a risultati sempre migliori dal punto di vista turistico, rendendo realtà il nostro progetto di destagionalizzazione, per una Liguria accogliente e vitale 12 mesi l’anno". "Per questa 73° edizione poi – prosegue Toti – Abbiamo voluto fare qualcosa di più: il ritratto esposto in apertura della mostra dedicata a Rubens a Palazzo Ducale verrà infatti portato al Teatro Ariston di Sanremo per essere ammirato da migliaia di persone per tutta la durata del Festival". "Un modo per affiancare due appuntamenti culturali certamente diversi - conclude Toti - ma di enorme successo, visti i numeri della mostra dedicata al grande pittore fiammingo, un’iniziativa pensata per promuovere in modo innovativo e trasversale le istituzioni culturali della Liguria”. I luoghi, i sapori e le bellezze “Sapori, bellezze e l’unicità della nostra regione – dice il vice presidente della Regione Liguria con delega al Marketing Territoriale Alessandro Piana - sono richiamate nella cartolina della Regione Liguria firmata da Fausto Brizzi, in occasione della 73esima edizione del Festival di Sanremo". "Una regione unica - spiega Piana -, perché su distanze ridotte condensa monti e mari, una biodiversità straordinaria in una sfilata continua di meraviglie, capace di unire il verde dell’entroterra e dei borghi medievali in pietra, le cime innevate con le bandiere blu della costa e i magnifici fondali". "La promozione di Regione Liguria sull’entroterra ha raccolto i suoi frutti già questo autunno. Tralasciando le festività, nei mesi di "bassa" stagione come ottobre 2022, è stato registrato un exploit delle presenze nei comuni dell’entroterra ligure del 27% circa rispetto al 2019". Una cartolina d'autore "Oggi, con questa cartolina d’autore, disponiamo di una vera e propria chiave di volta - conclude Sartori -, capace di fungere da richiamo per una meta di viaggio attrattiva, capace di soddisfare chi non si accontenta di spuntare un carnet di cose da fare, ma tutti quelli che desiderano vivere experience autentiche. Siamo sicuri che contribuirà a dare un impulso ulteriore alla stagione 2023, sperando di superare ulteriormente i record dell’anno appena trascorso” Ironia e originalità “Uno spot divertente, ironico e originale che entrerà con simpatia nelle case di milioni di telespettatori italiani ed esteri, stimolando tantissime persone a venire a trascorrere una vacanza in Liguria – aggiunge l'assessore al Turismo e ai Grandi Eventi Augusto Sartori - L'obiettivo del 2023 è migliorare i risultati che, nel 2022, hanno fatto registrare numeri mai ottenuti prima, con più di 15 milioni di presenze di turisti e con incrementi non solo di visitatori italiani ma anche di tedeschi, francesi, svizzeri, belgi, olandesi e scandinavi". "l Festival di Sanremo - conclude Sartori -, dal punto di vista della promozione, è il primo grande evento dell'anno su cui questa amministrazione da sempre ha scelto di puntare moltissimo, dopodiché continueremo con la valorizzazione del nostro territorio e delle sue eccellenze”. Il regista “Per me questo spot rappresenta un ritorno – spiega il regista Fausto Brizzi – quest’anno però abbiamo voluto cambiare, trovando un’altra modalità di racconto e concedendoci qualche falso storico, come l’uso come location del galeone dei pirati ancorato al Porto Antico di Genova: uno sfondo troppo bello per non essere utilizzato". "Come protagonista – continua Brizzi - abbiamo scelto il migliore dei testimonial, ovvero Cristoforo Colombo in partenza per le Americhe che riesce a condensare in trenta secondi tutto quello che volevamo trasmettere al pubblico. Ci sono varie versioni, una più lunga pensata appositamente per Festival di Sanremo e un’altra che racconta il prosieguo del viaggio”. La protagonista “Sono passata da un set a Milano a questo di Genova ed essere qui mi ha entusiasmato – spiega Alice Arcuri – È un momento in cui questa città sta avendo un boom clamoroso a livello cinematografico e televisivo". "I colori sono diversi da tutte le altre città. Girare qui questo spot è mostrare a un pubblico vastissimo tutto quello che abbiamo. Grazie per aver scelto me - ringrazia Arcuri - e Maurizio Lastrico: 20 anni fa eravamo in classe insieme e speravamo di avere una carriera, restando un po’ a casa. È meraviglioso portare in giro la nostra genovesità, con la nostra autenticità e il nostro entusiasmo”. Il premio per il miglior duetto Durante la conferenza stampa è stato mostrato il premio che il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti consegnerà, nella serata di venerdì 10 febbraio, all’artista in competizione al Festival vincitore della serata dedicata ai duetti: si tratta di una Lanterna di Genova, realizzata in filigrana di Campo Ligure. Read the full article
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