#autunno e vita
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pier-carlo-universe · 20 days ago
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"Ottobre": Un viaggio poetico nell'autunno dell'anima di Rita Frasca Odorizzi. Recensione di Alessandria today
Un intenso racconto emotivo della stagione autunnale che riflette sulle passioni e sulla vita attraverso immagini naturali e profonde sensazioni interiori.
Un intenso racconto emotivo della stagione autunnale che riflette sulle passioni e sulla vita attraverso immagini naturali e profonde sensazioni interiori. Nella poesia “Ottobre”, Rita Frasca Odorizzi ci regala una riflessione profonda e intensa sulla stagione autunnale, trasformandola in una metafora dell’anima. Le parole scelte dall’autrice ci trasportano in un mondo in cui l’autunno diventa…
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frammenti--di--cuore · 2 months ago
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💧il mio cuore un po' come il finestrino💧
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caffettinoh · 2 months ago
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Felpa + pioggia + libro
Posso chiedere di più da questo venerdì 13?
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fino-al-di-la-del-tutto · 7 months ago
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- Non ti ho vista per un po’, dove sei stata?
- In disparte, per conto mio.
- A fare?
- Calcoli. A contare tutte le cose che la vita non mi ha dato, quelle che ha finto di darmi, quelle che mi ha dato per poco, spacciandole per ciò che desideravo in quel momento, e poi rivelandole per le cianfrusaglie e presenze inconsistenti quali erano.
A contare quanto tempo é passato, quanto ne resta.
A guardare il Cielo di questo autunno pieno di enigmi,
a muovergli accuse, ringraziamenti, domande,
a strappargli promesse, a fissarlo in silenzio e versare qualche lacrima.
O un sorriso. O una speranza.
- Sembra una cosa molto molto triste. E come stai, adesso?
- Consapevole.
- Consapevole non é uno stato d’animo. Sembra davvero una cosa triste. Vuol dire triste?
- Vuol dire consapevole.
La tristezza é come la felicità, o come la vita stessa.
A un certo punto, passa. Arriva altro.
La consapevolezza, invece, resta. Se la eserciti, resta sempre.
Gabriela Pannia
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angelap3 · 1 month ago
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SE TU MI DIMENTICHI
Voglio che tu sappia
una cosa.
Tu sai com’è questo:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l’impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se tutto ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m’attendono.
Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d’amarti poco a poco.
Se d’improvviso
mi dimentichi
non cercarmi,
ché già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi sulla riva
del cuore in cui affondo le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell’ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.
Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amore mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si oblia,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscir dalle mie.
Pablo Neruda
Parral, 12 luglio 1904 – Santiago del Cile, 23 settembre 1973
da “I versi del Capitano
.....e.quando ti diranno che ti ho dimenticato anche se saro' io a dirlo....quando te lo diro'..... ti prego nn credermi....
Pablo Neruda & Matilde Urrutia
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evoluzionemolecolare · 3 months ago
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Oggi piove, senti come piove, 16 gradi, nuvole basse, non si vedono le montagne, sembra autunno. Mi guardo la pioggia seduto sul balcone di casa con un bianco sul tavolino e una camel tra le dita. Sto qua su tumblr da due o tre anni, non ricordo con precisione, è l'unico social che ho, si niente altro datemi pure dello sfigato. Su tumblr ho incrociato persone che forse mai avrei incontrato nella vita, ci ho percorso assieme un poco di strada, con altre tanta, alcune le ho perse e non so nemmeno perch��, alcune nuove compaiono. Niente, è solo che ogni tanto mi domando cosa ci sto a fare qua. E intanto piove, senti come piove.
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fioredialabastro · 22 days ago
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ℙ𝕚𝕟𝕥𝕖𝕣𝕖𝕤𝕥 𝕎𝕖𝕕𝕕𝕚𝕟𝕘 𝔹𝕠𝕒𝕣𝕕
Come vede Pinterest il tuo matrimonio?Cerca queste sette parole chiave:
Wedding dress, bouquet, bride/groom, wedding cake, shoes, location, rings
E pubblica la prima immagine che compare nella home! 👰🏼‍♀️🤵🏽
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È tutto perfetto e incredibilmente abbinato. L'abito mi ha sorpreso: è interamente in pizzo di seta e se avesse avuto la gonna in duchesse sarebbe stato molto simile a quello di mia mamma; il bouquet è classico, composto da rose, peonie, nebbiolina ed eucalipto, simboli di purezza, prosperità nel matrimonio, protezione; lo sposo, elegante come un gentiluomo d'altri tempi, è tutto da immaginare; lo trovo poetico, perché non avendolo ancora incontrato, è come se il sogno lasciasse spazio ad un frammento di realtà, da aggiungere quando sarà il momento. La torta è raffinata; si tratta di una nude cake e giacché non amo i dolci troppo grassi, quella crema di burro solo leggermente accennata mi dà un senso di tranquillità. Le scarpe vintage mi garbano molto, infatti ho anche comprato di recente un paio molto simile, beige e verniciate, da sfoggiare in autunno e in primavera quando l'occasione lo richiederà. Cosa dire poi della suggestiva location e delle splendide fedi nuziali? La prima unisce l'architettura medievale, la natura e l'atmosfera romantica, perfettamente inerenti al mio percorso di studi e alla mia indole; le seconde sono semplici, essenziali, potenti, avvolte dalle foglie d'ulivo, simbolo di rinascita, pace e forza genitrice.
Il matrimonio per me non è una semplice festa, né uno status symbol, o un obiettivo da raggiungere; è una scelta di vita, una vocazione, l'unica forma che si sente affine al proprio essere per amare, nella famiglia e al di fuori di essa. Allora sì, che ne vale la pena e quel giorno sarà davvero importante. Chissà se incontrerò la persona giusta con cui vivere questa magnifica avventura... Se ciò non dovesse accadere, spero tanto di aiutare gli altri ad organizzare un momento così speciale! 🪄
Grazie @hope-now-and-live per avermi coinvolta in questo gioco. 🤍
P.S. È ancora in allestimento, ma se volete approfondire, ecco la mia bacheca Pinterest wedding planning dedicata ai matrimoni che sogno! ✨
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gabryellamoon · 4 months ago
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- Non ti ho vista per un po’, dove sei stata?
- In disparte, per conto mio.
- A fare?
- Calcoli. A contare tutte le cose che la vita non mi ha dato, quelle che ha finto di darmi, quelle che mi ha dato per poco, spacciandole per ciò che desideravo in quel momento, e poi rivelandole per le cianfrusaglie e presenze inconsistenti quali erano. A contare quanto tempo é passato, quanto ne resta. A guardare il Cielo di questo autunno pieno di enigmi, a muovergli accuse, ringraziamenti, domande, a strappargli promesse, a fissarlo in silenzio e versare qualche lacrima. O un sorriso. O una speranza.
- Sembra una cosa molto molto triste. E come stai, adesso?
- Consapevole.
- Consapevole non é uno stato d’animo. Sembra davvero una cosa triste. Vuol dire triste?
- Vuol dire consapevole. La tristezza é come la felicità, o come la vita stessa. A un certo punto, passa. Arriva altro. La consapevolezza, invece, resta. Se la eserciti, resta sempre.
Gabriela Pannia .
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pier-carlo-universe · 5 days ago
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Novembre di Giovanni Pascoli: La malinconia autunnale nella poesia italiana. Recensione di Alessandria today
Un viaggio nella poesia di Giovanni Pascoli, tra simbolismo e riflessione sulla natura e sulla caducità della vita
Un viaggio nella poesia di Giovanni Pascoli, tra simbolismo e riflessione sulla natura e sulla caducità della vita. La poesia “Novembre” di Giovanni Pascoli rappresenta uno dei componimenti più emblematici dell’autunno italiano, rievocando immagini di malinconia e riflessione sul tempo che passa. Pascoli, maestro della poesia simbolista italiana, si immerge nella descrizione di un paesaggio…
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jamajia · 1 year ago
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+Les saints+
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♣️VESTITA DI ME ♣️
MY.SOUL ♣️)
Il compito.
Capace di nasconderti
sotto una foglia gialla
portarci via in autunno
all’improvviso
o visitarci nel silenzio muto
all’aperto o al chiuso
Puntuale ma inattesa
in fondo sei costretta a farlo.
Chissà cosa daresti
per liberarti di noi,
della promessa visita
magari un po’ di vita
ma non puoi
Potresti dare il manto nero forse
o gettare la falce cupa al fuoco
ma non lo fai
Come tutti anche tu
sei condannata al compito
e lo sai. AF.
È silenzio dirompente sulle grida
è voce che scardina il silenzio.
Portamento regale nell’assedio
luce notturna, buio che c’illumina.
Come aquila incombe
invece è agnello
vita inerme che dura.
*
Lento bagliore della vita, così strascico un velo nero sui i tuoi pensieri, dove tutto tace ad un silenzio assordante J.m)@
*
Buon  Halloween tra luce e buio c'è sempre vita.! J.m@
1+11+2023+ore 7.j.m@
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susieporta · 2 months ago
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Il Mago.
"La violenza del non volersi bene"
Questo Autunno ci sorprende. Per la sua crudezza. Per il suo essere in perenne contatto con la Vita, con la Carne, con le Ossa.
Ci porta a vivere l'esperienza dell'Incarnazione nella sua piena nudità.
Proprio quel Corpo che noi affossiamo, che non riconosciamo, che riempiamo di immondizia mentale e alimentare, a cui neghiamo Amore e Riposo.
E quel Corpo oggi si fa sentire. Chiede di essere ascoltato nei suoi bisogni più profondi, nelle sue manifestazioni dolorose, chiede di prestare attenzione al dettaglio, alla sua preziosa composizione organica, al suo battito.
Noi siamo Natura.
E se rinunciamo ad esserlo, distruggiamo la nostra Essenza.
In Natura tutto vibra all'unisono, in un perenne stato di necessità e di anelito all'Armonia.
Noi non siamo in Armonia.
E quando lo siamo, essa si presenta come uno "Stato temporaneo" legato prevalentemente alla dissociazione corporea, non al radicamento Corpo-Mente.
Poi accade che un giorno ci stupiamo della Malattia. E la interpretiamo come una condanna, come una "sfortuna", come un qualcosa di accidentale, come un insegnamento punitivo.
Ma non abbiamo idea che essa sia il frutto del nostro perpetuo "maltrattamento" e rifiuto dell'Incarnazione.
Lo Spirito che alberga dentro al nostro Cuore ci sta chiedendo "onestà di intento".
E Responsabilità.
Se i nostri pensieri sono malati, se il cibo che assumiamo è troppo e raffinato, se ci iniettiamo farmaci e ingoiamo pasticche, se siamo perennemente arrabbiati e stanchi, delusi e tristi, se non respiriamo aria pulita, se non curiamo la muscolatura e non ci vogliamo bene nel profondo, ci ammaliamo.
Siamo adulti. Siamo noi i nostri "genitori interiorizzati". Detentori della piena Responsabilità sulla nostra Salute fisica e psichica.
E nel benessere globale dell'Essere umano, il sentirsi "nutriti" dall'Amore per se stessi è fondamentale.
Se perseveriamo nell'ignorare le nostre necessità perché fuggiamo da noi stessi e dai nostri nodi dolorosi, prima o poi la Struttura interiore crolla.
Il Corpo è prezioso. E' il Tempio dello Spirito.
Più è pulito, elastico e forte, più riposa e si nutre con misura e qualità alimentare, più saremo lucidi e presenti, vigorosi e sani.
Non stupitevi della Malattia. Essa non nasce dal nulla. E non si presenta "casualmente" per rompere le uova nel paniere.
E' frutto di "anni di maltrattamento" interiore, di posti sbagliati, di relazioni tossiche, di abitudini malsane.
Imparate a conoscere il vostro Corpo fisico e psichico. Lavorateci tutti i giorni. Liberatelo dagli "elementi inquinanti" e scegliete il meglio per lui.
Vi ripagherà con gratitudine e pieno benessere.
Smettete di "violentarvi" con il Disamore. E prendete in mano le "scelte giuste" per voi. Quelle allineate alla vostra Struttura, quelle che vi fanno sentire bene, quelle che cambieranno la vostra prospettiva di Vita.
E se non lo fate per un miliardo di giustificazioni che vi raccontate da anni, ricordatevi che le frequenze dell'Autunno vi sbatteranno in faccia la realtà.
Perché più si sale, e più Amore serve per vibrare all'unisono con l'Energia Universale.
Perciò ripartite dall'Amore. Per voi stessi e per ciò che vi circonda.
E se non c'è più Amore in nessun luogo, dentro e fuori di voi, spostatevi da dove siete. Sarà un primo passo per cambiare la visuale di osservazione.
Buona settimana... impegnativa ma straordinariamente illuminante.
Mirtilla Esmeralda
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canesenzafissadimora · 2 hours ago
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- Non ti ho vista per un po’, dove sei stata?
- In disparte, per conto mio.
- A fare?
- Calcoli. A contare tutte le cose che la vita non mi ha dato, quelle che ha finto di darmi, quelle che mi ha dato per poco, spacciandole per ciò che desideravo in quel momento, e poi rivelandole per le cianfrusaglie e presenze inconsistenti quali erano. A contare quanto tempo é passato, quanto ne resta. A guardare il Cielo di questo autunno pieno di enigmi, a muovergli accuse, ringraziamenti, domande, a strappargli promesse, a fissarlo in silenzio e versare qualche lacrima. O un sorriso. O una speranza.
- Sembra una cosa molto molto triste. E come stai, adesso?
- Consapevole.
- Consapevole non é uno stato d’animo. Sembra davvero una cosa triste. Vuol dire triste?
- Vuol dire consapevole. La tristezza é come la felicità, o come la vita stessa. A un certo punto, passa. Arriva altro. La consapevolezza, invece, resta. Se la eserciti, resta sempre.
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Gabriela Pannia
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singinthegardns · 8 months ago
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"Però, sai? Forse ti sto dimenticando. Non piango più dopo averti parlato, né dopo averti visto parlare con un'altra, e nemmeno dopo che i nostri occhi si sono incontrati. Certo, il tuo nome mi smuove ancora qualcosa dentro, certo, quando penso a cosa eravamo, e non siamo più, ho ancora il vuoto allo stomaco, certo, quando passo davanti la tua classe spero ancora di vederti sulla soglia, certo, fa male vederti trattare le altre come trattavi me, certo, a volte mi tornano alla mente tutti quei ricordi, certo, ogni tanto li rileggo i tuoi messaggi, e continuo a sorridere, certo, lo controllo ancora il tuo ultimo accesso, certo, quando qualcuno dice una frase che avevi detto tu, mi viene un po' di malinconia, certo, non riesco ancora a guardare nessun ragazzo senza pensarti, certo, continuo a sognarti ogni notte, certo, qualche volta mi capita di sentire ancora la tua notifica, e ci rimango un po' male quando apro il telefono e non c'è un tuo messaggio, e mi sento stupida ad averci sperato, certo, continuo a scambiare qualche passante per te, certo, se mi dicono "amore" continuo a pensare ai tuoi occhi, certo, ogni tanto ho quei momenti in cui mi butto sul letto, ti penso, e mi prende la nostalgia, certo, cammino ancora per i corridoi di scuola con quella strana ansia d'incontrarti, certo, nessun ragazzo regge mai il confronto che faccio con te, certo, ti penso ancora appena mi sveglio, prima di dormire, e anche per tutto il resto della giornata, certo, ho ancora una nostra foto come sfondo, certo, ho ancora la tua chat fissata in alto, certo, mi manchi ancora un po', forse, un po' di più di un po', certo, ogni tanto mi viene da piangere, ma ho imparato a ricacciare le lacrime indietro. Però, sai? Forse non ti sto dimenticando, per niente, però ci provo, me lo impongo, me lo sono imposta più volte, "basta lui mi ha dimenticata, devo farlo anch'io", poi però torni tu, torna il tuo ricordo, torna quell'assurda speranza nel tuo ritorno, e non ci riesco, o forse non voglio, non voglio dimenticare cosa sei stato, né cosa saresti potuto essere,no, non voglio proprio dimenticarti, anche se fa male, fa malissimo, ma il problema è che dimenticarti, mi fa più male di continuare ad amarti. Quindi aspetterò, e forse ti dimenticherò, un giorno, forse mai,ma infondo mi va bene così, forse è così che deve andare, no? Tu che sorridi a un'altra, e io che cerco di trattenere le lacrime. E forse un giorno ti dimenticherò, dimenticherò la ragione dei miei sorrisi, dei miei pianti, delle mie ansie, delle mie paure, e di tutte quelle cose, che solo tu sei in grado di provocare, e mi chiederò che ci vedevo di speciale in te. Poi forse, sarà un giorno di sole, o magari di pioggia, forse di nebbia, grandine, forse sarà autunno, o forse primavera, forse sarà al mare, magari in montagna, o, perché no? In città, sotto la luce del sole, o sotto uno spicchio di luna, forse mentre sarò presa dai miei pensieri, forse dopo una lunga giornata, forse di prima mattina, forse quando sarò in vacanza, ma insomma, poco importa, del perché, del quando, e del dove, ma succederà, che la vita, dolce amara per com'è, mi ricorderà di te, dei tuoi occhi, dei tuoi lineamenti, mi ricorderà di chi sei, probabilmente non ricorderò più il tuo nome, non è quello l'importante, o forse sì, anzi, sicuramente lo ricorderò, e mi ricorderò di te, dei sorrisi, e dei pianti, delle insicurezze e le paure, dei "vaffanculo", dei baci, dei "ti odio", della voglia che avevo di dirti "ti amo", degli abbracci, di quel posto in cui mi hai portata quella sera, delle cazzate, delle giornate no, della tua presenza a migliorarle, dei sabati sera trascorsi insieme, e di quelli passati a sentire la tua mancanza, dei messaggi, delle chiamate, dei "va via", che tradivano voglia soltanto di abbracciarti, mi ricorderò di tutto ciò che abbiamo passato, e che ho passato, dell'inizio e della fine, e mi ricorderò che ci vedevo in te, e mi riinnamorerò di te, anche se tu non mi vorrai, per poi scoprire, di non aver mai smesso di amarti."
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scorcidipoesia · 25 days ago
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Sono rimasta chiusa in quell’abbraccio, in ore estenuanti in cui mi hai ricordato il significato di essere donna. Le tue carezze, le attenzioni, sono rimaste incise come un marchio sulla mia pelle e sono ancora tua, anche se il tempo sta portando via il sapore dei tuoi baci, il calore delle tue mani.
Rimango ferma sul ciglio della strada , cercando di guardare avanti e non capisco . Riconosco in me la fedeltà dei cani, il volere ora quel solo proprietario che era capace di portarmi via con se’ nel mondo in cui i sensi erano tornati a pulsare di vita.
In quegli abbracci abituali per la tua indole ma non per la mia. Quel socchiudere la bocca per accogliere i baci di un uomo che già è lontano, sui tuoi passi e nei tuoi sogni. Eppure resto qui, in bilico tra speranza e vuoto, cercando segnali nel nulla di una poesia conclusa. Volevo un autunno per noi, volevo un viaggio con te, per guardare il mare vicino ai tuoi occhi, ma questo buio inverno arriverà ed io sarò sola , sola dentro il tempo che ti porterà via nel fumo di nebbie che mi faranno per un momento pensare al colore dei tuoi occhi.
2022
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poesiablog60 · 1 year ago
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Da un albero, in autunno, cadono le foglie:
l'albero non se ne accorge,
la pioggia scorre su di lui,
il sole, o il ghiaccio, lo feriscono,
ma dentro di lui la vita si ritrae
nel luogo più angusto e più intimo.
Non muore.
Aspetta.
Hermann Hesse
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mucillo · 8 months ago
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Vittorio Arrigoni detto Vik è stato un attivista, giornalista e scrittore italiano. Sostenitore della soluzione binazionale come strumento di risoluzione del conflitto israeliano-palestinese, nonché pacifista, si era trasferito nella Striscia di Gaza per agire contro quella che definiva pulizia etnica dello Stato di Israele nei confronti della popolazione araba palestinese.
Sembra oggi ma parliamo di 25 anni fà
Una lettera di Vittorio del 02 marzo 2009 due anni dopo fu assassinato.
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Vittorio tornato a Gaza
«E alla fine sono tornato.
Non sazio del silenzio d’assenzio di una felicità incolta
accollata come un cerotto mal riposto su di una bocca che urla.
Non potevo fare altrimenti.
Essere ferito, venir rapito, derubato della propria missione, incatenato e imprigionato in un lurido carcere israeliano,
quindi deportato a forza su di un aereo verso Milano
senza neanche la pietà di mettere ai miei piedi nudi e martoriati dalle catene un paio di scarpe,
non è certo la conclusione auspicabile per il compito solenne e di riscatto umano che ha impegnato gli ultimi mesi della mia barocca vita.
Il leone accumula stagioni e cicatrici,
non ha certo il passo slanciato di una volta,
ma non abbassa di un pelo la criniera.
Poggiando il primo piede sulla terra di Gaza, per la seconda volta, sbarcando, come un Armstrong esiliato,
ho ruggito, eccome,
devono esser tremati i vetri delle finestre pure a Tel Aviv.
Fiero del mio passato, non curante del mio presente.
Perché è questo il tempo di spendersi, piuttosto che accaparrarsi un futuro agiato e comodamente distorto,
a quelle vittime innocenti a cui non abbiamo concesso neanche l’ascolto, per un attimo,
delle loro grida di dolore.
Spendersi affinché ogni diritto umano sia rispettato.
Tutto il resto non ha più importanza, semmai ne abbia mai avuta una.
Bisogna saper riconoscere la matrice della propria anima,
anche se ciò è spaventevole e significa solitudine, ostracismo, utopia, Don Chisciotte,
ingratitudine anche da chi verso cui si è dato tanto, si è speso tutto.
Ad aspettare nel fuoco si rischia di bruciarsi.
Ecco allora il perché della scelta dei miserabili, dei reietti, dei condannati,
essi sono ancora capaci di lealtà, di gesta aggraziate e di generosità audace, alle soglie della fine del mondo.
Reietto e miserabile la vita mi ci ha costretto,
sono tornato a casa.
Natale a Gaza pare un funerale.
E non esclusivamente perchè oggi ad un funerale effettivamente ci sono stato,
il vicino di casa di Fida, nostra coordinatrice ISM,
è stato ridotto in brandelli, in tanti piccoli pezzettini di carne lacera da un colpo di carroarmato israeliano.
Piove lacrime amare il cielo di Gaza in questi giorni di lutto e terrorismo da oltreconfine.
Si ascoltano i rutti delle minacce di imminente strage da Lvni e si trema dal freddo
(senza + gas, senza + gasolio, senza + energia elettrica).
Si odono i cingoli di Netanyahu sulle ossa dei palestinesi ammazzati ieri e di quelli a venire.
Lvni e Netanyahu in marcia funebre verso le prossime elezioni israeliane,
il teorema è semplicistico, ma purtroppo realistico,
vincerà chi porterà in dote ai propri elettori più teste palestinesi mozzate.
One head one vote.
A Gaza è come se si fosse in autunno,
e io sono nato sotto il segno dell’autunno.
Per cui se fuori piove,
perdonatemi,
a volte piove anche dentro.
Restiamo umani.
Vostro Vik dalle tenebre dell’assedio.»
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