#audiovision
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marcogiovenale · 2 years ago
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la partecipazione al premio è gratuita https://premiozavattini.it/ _  
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deathshallbenomore · 1 year ago
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i milanesi nelle produzioni audiovisive italiane:🅰️🅾️
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oculus-ag · 2 years ago
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oculus-AG--7e7208
-- Gimesi András Gime @x3DGime fotókiállítása
-- @ FÉM - @FEMszinhaz / @FEMartsCafe
-- megnyitó: 2023.feb.08. 19.00
-- megnyitja: Eifert János @EifertJ
-- közreműködik: AudioVisions @AudioVisions.hu
-- TOVÁBBI INFO: http://oculus-AG.com/7e7208
--
-- #x3DGime #Gimephoto #oculus_AG -- @Gimephoto
-- #Eifert #EifertJanos #JanosEifert
-- #AudioVisions_hu
-- #FEMszinhaz #FEMartscafe #VaciUtca40
-- #fotó #photo #kiállítás #exhibition #megnyitó #opening
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discobar · 1 month ago
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Winterland 2024: un abbraccio di stelle a Locarno 
Prosegue sino a lunedì 6 gennaio 2025 Winterland, autentico villaggio incantato dei divertimenti ubicato in Piazza Grande a Locarno, in Canton Ticino, nella vicina Svizzera. Tra i suoi tanti punti di forza, un videomapping realizzato grazie alla collaborazione con il Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive, una brillante pista di ghiaccio, uno scintillante carosello, il tradizionale…
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lignanolanotte · 1 month ago
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Winterland 2024: un abbraccio di stelle a Locarno 
Prosegue sino a lunedì 6 gennaio 2025 Winterland, autentico villaggio incantato dei divertimenti ubicato in Piazza Grande a Locarno, in Canton Ticino, nella vicina Svizzera. Tra i suoi tanti punti di forza, un videomapping realizzato grazie alla collaborazione con il Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive, una brillante pista di ghiaccio, uno scintillante carosello, il tradizionale…
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afnews7 · 2 months ago
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Cartoon Italia saluta Alessandro Usai, nuovo presidente ANICA
Cartoon Italia, l’associazione italiana dei produttori d’animazione aderente  all’ANICA, saluta Alessandro Usai il nuovo presidente di Anica, l’Associazione nazionale delle industrie cinematografiche audiovisive e digitali, carica che manterrà per il prossimo quadriennio.  facendogli i migliori auguri di buon lavoro in un momento così delicato per il cinema e l’audiovisivo…
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tempi-dispari · 2 months ago
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New Post has been published on https://www.tempi-dispari.it/2024/10/29/i-pink-floyd-nella-storia-della-musica-rock/
AI Groove: Il contributo rivoluzionario dei Pink Floyd
I Pink Floyd sono una delle band più influenti nella storia della musica, noti per aver ridefinito i confini del rock e aver lasciato un segno indelebile nel panorama musicale. Fondati nel 1965, sono riusciti a coniugare innovazione sonora, lirismo profondo e sperimentazione tecnologica, creando un nuovo modo di intendere il rock. Ma cosa rende i Pink Floyd così speciali e fondamentali nella storia della musica?
1. Sperimentazione sonora e l’uso dell’elettronica
Una delle più grandi innovazioni dei Pink Floyd è stata l’introduzione di elementi elettronici e sperimentali all’interno del rock tradizionale. L’uso dei sintetizzatori, come il VCS3 e l’EMS Synthi AKS, ha permesso loro di esplorare nuovi paesaggi sonori. Già dagli anni ’70, album come “The Dark Side of the Moon” dimostrano come la band abbia saputo integrare elementi di elettronica e musica concreta, spingendosi oltre i confini del rock convenzionale.
La loro capacità di creare atmosfere psichedeliche, avvolgenti e surreali ha aperto la strada a generi come la musica ambient e il rock progressivo. Canzoni come “Echoes” o “Shine On You Crazy Diamond” utilizzano lunghe sequenze strumentali, riverberi e effetti spaziali che erano innovativi per l’epoca. L’uso dell’effetto echo, del loop e delle tracce sovrapposte sono divenuti marchi di fabbrica del loro sound.
2. Concept album e narrazione visiva
Prima dei Pink Floyd, il concetto di “concept album” non era così comune. Con album come “The Dark Side of the Moon”, “Wish You Were Here”, “Animals” e soprattutto “The Wall”, i Pink Floyd hanno introdotto una nuova forma di storytelling musicale. Ogni album non è una semplice raccolta di canzoni, ma un viaggio coeso e strutturato attorno a un tema centrale.
In “The Dark Side of the Moon”, ad esempio, le tematiche affrontate spaziano dalla follia, al tempo, alla mortalità e al consumismo, e ogni traccia si connette perfettamente alla successiva, creando una sorta di ciclo continuo che cattura l’ascoltatore dall’inizio alla fine. “The Wall” è forse l’esempio più estremo di questo concetto: un’opera rock che racconta la storia di Pink, un alter ego immaginario attraverso il quale Roger Waters esplora tematiche come l’alienazione, la guerra e la costruzione di barriere emotive e psicologiche.
3. L’importanza della performance dal vivo e il contributo visivo
I Pink Floyd non hanno solo innovato in studio, ma anche sul palco. Le loro performance dal vivo erano vere e proprie esperienze immersive che combinavano musica, luci e proiezioni visive. Uno degli esempi più iconici di questo aspetto è il loro utilizzo delle proiezioni laser e degli schermi circolari durante i concerti. La band ha portato il rock a un nuovo livello di spettacolarità, trasformando i concerti in eventi multimediali.
Il loro concerto a Pompei nel 1971, senza pubblico, è un esempio di come i Pink Floyd abbiano superato le convenzioni, realizzando un film-concerto in un’antica arena romana, creando un’esperienza visiva unica e incredibilmente suggestiva per l’epoca. Questa attenzione al lato visivo ha influenzato profondamente lo sviluppo dei moderni concerti rock, che oggi si basano molto più su scenografie complesse e tecnologie audiovisive avanzate.
4. Testi profondi e riflessivi
Un altro aspetto che ha contribuito a rendere i Pink Floyd così importanti è la profondità e l’introspezione dei loro testi. Guidati principalmente dalla penna di Roger Waters, i testi dei Pink Floyd trattano tematiche universali come la follia, la solitudine, la guerra, l’alienazione e la perdita di identità. A differenza di molti gruppi rock dell’epoca, che si concentravano su tematiche più leggere o celebrative, i Pink Floyd hanno dato alla loro musica una dimensione filosofica e sociale.
L’album “Animals”, ad esempio, è una feroce critica al capitalismo e alle dinamiche di potere nella società, mentre “The Wall” esplora le barriere psicologiche e l’isolamento emotivo, influenzato dall’infanzia travagliata di Waters e dalle sue riflessioni sulla società moderna.
5. Il ruolo dell’innovazione tecnologica
Oltre all’uso dei sintetizzatori, i Pink Floyd sono stati pionieri nell’uso di tecnologie avanzate per la registrazione e la produzione musicale. L’album “The Dark Side of the Moon”, in particolare, è noto per essere stato uno dei primi ad utilizzare tecniche di registrazione multi-traccia avanzate, che hanno permesso una qualità sonora impeccabile e l’uso di effetti innovativi per l’epoca.
Il produttore Alan Parsons, che lavorò all’album, giocò un ruolo fondamentale nell’implementare l’uso del suono surround e dell’effetto quadrafonico, che contribuì a creare l’esperienza immersiva unica di questo disco. Questa capacità di integrare tecnologia e creatività ha fatto scuola e ha influenzato profondamente le produzioni musicali successive.
6. Impatto culturale e legacy
Non è esagerato dire che i Pink Floyd abbiano lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare. Hanno influenzato generazioni di musicisti e continuano a ispirare artisti contemporanei in svariati generi, dal rock all’elettronica, fino alla musica sperimentale. L’impatto dei Pink Floyd va oltre il mero aspetto musicale: sono diventati simbolo di una certa visione artistica e critica della società.
Il loro approccio alla musica come forma d’arte totale, che unisce audio, testo e visuale, ha contribuito a elevare il rock a una forma espressiva sofisticata e multidimensionale. Inoltre, i loro album continuano ad essere ascoltati e riscoperti da nuove generazioni, mantenendo viva la loro eredità.
Conclusione
I Pink Floyd non sono stati solo una band rock, ma un fenomeno culturale che ha ridefinito i confini della musica. La loro capacità di innovare, sperimentare e creare esperienze musicali e visive uniche li ha resi pionieri del rock progressivo e psichedelico. Oggi, sono riconosciuti non solo per i loro capolavori musicali, ma anche per il loro contributo alla trasformazione della musica in una forma d’arte immersiva e multidisciplinare, che continua a ispirare artisti e ascoltatori in tutto il mondo.
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statoprecario · 2 months ago
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AL VIA TRIESTE SCIENCE+FICTION FESTIVAL 2024: anteprime ed eventi speciali per raccontare gli infiniti scenari dell'Intelligenza Artificiale
Organizzato dal centro ricerche e sperimentazioni cinematografiche e audiovisive La Cappella Underground, la manifestazione porta sul grande schermo le migliori produzioni di genere fantastico, con oltre 50 anteprime cinematografiche mondiali, internazionali e nazionali, tre concorsi alla presenza di registi, attori e autori da tutto il mondo e tantissimi eventi collaterali come masterclass,…
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sevenplyskate · 3 months ago
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Soldi ben spesi
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Come la quasi totalità delle produzioni audiovisive italiane, anche PAPmusic – Animation for Fashion ha chiesto i contributi pubblici alla produzione, cioè i finanziamenti statali. Questi sono di due tipi. Quelli automatici, elargiti a qualunque produzione rispetti i parametri fissati, e che dunque non dipendono da una valutazione del progetto in quanto incentivo alla produzione sotto forma di uno sgravio fiscale (chiamato tax credit). Not Just Music ha beneficiato del tax credit nel 2021 (a preventivo, quindi) per 1,5 milioni di euro. Uno dei requisiti per ricevere il tax credit è che una somma equivalente a quella ricevuta debba essere messa dalla produzione; in questo senso il tax credit è un incentivo di natura imprenditoriale, che funziona come stimolo alla produzione in generale e non come selezione di progetti meritevoli. A seguito delle difficoltà dopo la pandemia da COVID-19, poi, i requisiti per richiederlo sono stati molto allargati per aiutare il settore.
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agrpress-blog · 3 months ago
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Cinematographer's Brunch: la sostenibilità sui set Domenica 6 ottobre 2024, dalle 12.00 al... #cinema #Cinematographer’sBrunch #Eventisostenibili #LargoVenue #Setcinematograficigreen #transizioneecologica https://agrpress.it/cinematographers-brunch-la-sostenibilita-sui-set/?feed_id=7121&_unique_id=66fc21930240d
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siciliatv · 3 months ago
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Caccamo: Oleificio Ventura si trasforma in museo d'arte contemporanea
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Dal 23 al 28 settembre, l'Oleificio Ventura di Caccamo si trasforma in museo temporaneo di arte contemporanea, grazie a una speciale collaborazione con l'artista Vyacheslav Balabaev. L'oleificio, noto per la produzione di olio extra vergine di qualità, ha deciso di unire tradizione e innovazione artistica con un evento che celebra l'incontro tra l'arte e la produzione locale. Quest'anno, oltre a produrre olio da un raccolto purtroppo ridotto a causa della siccità, l'azienda presenta nuove etichette artistiche firmate da Balabaev. L'artista, con il suo stile innovativo, trasforma la cronaca locale in immagini digitali, riproducendo stampe su materiali sintetici che catturano in maniera straordinaria le atmosfere siciliane. Le opere esposte esprimono un forte legame emotivo con la Sicilia, riflettendo la vivacità e la sensualità dell'isola. In aggiunta alle opere visive, i visitatori potranno immergersi in sei composizioni audiovisive in realtà virtuale, una novità che mira a coinvolgere profondamente il pubblico. Questa combinazione tra arte contemporanea e tradizione agricola renderà l'Oleificio Ventura una destinazione imperdibile per gli amanti dell'arte e delle eccellenze locali. L'esposizione si tiene presso la sede dell'oleificio, situata in contrada Serrone, lungo la strada statale 285 al km 12.600, a Caccamo. Read the full article
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luigidalise · 3 months ago
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Concerti, proiezioni, teatro, danza e fotografia. E una residenza d'artista, con musicisti italiani e stranieri, a confrontarsi e a sperimentare. Da oggi a domenica, un'intera settimana di appuntamenti, a Ravello, con la seconda edizione di Culture Sonore sul tema “Segni, ritmi e traiettorie dal Mediterraneo”. Un progetto nato dalla collaborazione tra il Comune di Ravello e il Dipartimento di Lingue Letterature e Culture Straniere dell’Università Roma Tre, con lo scopo di promuovere la valorizzazione dei patrimoni linguistici, letterari e musicali in dialogo con le arti performative, visive e audiovisive, e di costruire comunità di ascolto e nuove forme di cittadinanza partecipata. Tutte le info qui www.culturesonore.it
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multiverseofseries · 5 months ago
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Maze Runner su Netflix: 5 curiosità che forse non sapevate sulla trilogia di Wes Ball
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Maze Runner - Il labirinto, Maze Runner: La fuga e Maze Runner - La rivelazione sono tutti e tre disponibili su Netflix e hanno scalato velocemente la Top 10. Siamo andati a scovare qualche aneddoto sui film diretti da Wes Ball.
Stiamo diventando davvero vecchi? Sono passati 10 anni da Maze Runner - Il labirinto, primo film della fortunata trilogia cinematografica tratta dall'omonima saga di romanzi sci-fi per ragazzi di James Dashner, seguito da Maze Runner: La fuga e Maze Runner - La rivelazione. Ora che tutte e tre le pellicole sono disponibili sul servizio streaming per antonomasia, ci sembra l'occasione perfetta per fare un recap sul dietro le quinte della realizzazione dei film.
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Maze Runner - Il labirinto: una scena corale del film
Ma di cosa parla Maze Runner? Narrata in ordine non cronologico, la trama della trilogia racconta come la Terra sia stata devastata da una serie di Eruzioni Solari che hanno portato con loro l''epidemia di una grave malattia contagiosa, chiamata l'Eruzione, che porta alla totale follia e morte di chi viene infettato. All'inizio della storia facciamo la conoscenza del protagonista Thomas, imprigionato nella Radura, da cui dovrà cercare di uscire.
1. Punto di partenza… e di arrivo
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Maze Runner - Il labirinto: Dylan O'Brien in una scena del film
La saga letteraria di Maze Runner sembra non avere fine oltre ad essere il punto di partenza dei film di Wes Ball. James Dashner infatti oltre alla trilogia principale composta dai romanzi omonimi, Il labirinto (2009), La fuga (2010) e La rivelazione (2011), ha scritto due prequel, La mutazione (2012) e Il codice (2016). Ci sono anche un libro complementare, The Maze Runner Files (2013), e uno spin-off, The Crack Palace, ambientato durante gli eventi del terzo libro ed incentrato sulle vicissitudini di Newt in seguito alla separazione dai compagni. Esiste anche un sequel, Il veliero del labirinto (2021), che dovrebbe formare il primo capitolo di una nuova trilogia sequel, ambientata 73 anni dopo La rivelazione.
2. Promising Young Cast
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Maze Runner - Il labirinto: una scena tratta dal film fantascientifico
La trilogia cinematografica di Maze Runner ha avuto davvero parecchio successo rispetto ad altre storie ambientate in un futuro distopico sul grande schermo degli anni 2000. I numeri al botteghino mondiale infatti parlano di 348 milioni di dollari per il primo film, 312 milioni per il secondo e 288 milioni per il terzo. Grazie al successo, i suoi giovani e promettenti interpreti sono stati lanciati insieme alle proprie carriere: il poker protagonista, composto da Dylan O'Brien, Kaya Scodelario, Thomas Brodie-Sangster e Will Poulter, fu trionfatore all'epoca ai Teen Choice e agli MTV Movie Awards, i premi più vicini alle produzioni audiovisive per target giovane. Eppure proprio Dylan O'Brien inizialmente venne scartato dal regista Wes Ball poiché la sua folta chioma gli ricordava troppo lo stile di Teen Wolf, la serie di cui era co-protagonista in quegli anni. Una foto del ragazzo coi capelli corti fu galeotta quando finì per caso nelle mani del cineasta, che tornò sui propri passi a patto che il giovane attore leggesse in solamente quattro giorni il primo romanzo per prepararsi al ruolo. Oggi possiamo vedere l'interprete in Love and Monsters su Netflix ma non nel film sequel di Teen Wolf, al quale non ha preso parte.
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Maze Runner - Il labirinto: Kaya Scodelario in una scena nei panni di Teresa
Sempre sulla piattaforma, Kaya Scodelario (Teresa) è invece divenuta co-protagonista accanto a Theo James di The Gentlemen, la serie di Guy Ritchie tratta dal suo omonimo film dl 2019 - oltre che nel quinto capitolo della saga di Pirati dei Caraibi - mentre all'epoca venne presa grazie alla propria interpretazione in Skins. Thomas Brodie-Sangster, visibile su Netflix anche ne La regina degli scacchi accanto ad Anya Taylor-Joy, è anche nel cast della miniserie Pistol nei panni dell'anarchico agente della band e protagonista del serial The Artful Dodger nel ruolo del personaggio titolare, il Jack Dawkins di Oliver Twist di cui è sequel e spin-off: lui si propose sia per il ruolo di Gally che per quello di Newt, ma ottenne alla fine quest'ultimo e, a differenza del co-star, non ha mai letto i libri originari.
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Will Poulter in Maze Runner - Il labirinto
Il ruolo di Gally andò invece a Will Poulter, protagonista di un'altra saga fantasy per ragazzi, Le cronache di Narnia, molto più sfortunata al cinema e che potrebbe avere una seconda vita in streaming proprio su Netflix nei prossimi anni. Oltre che come protagonista dell'esperimento interattivo di Black Mirror sulla piattaforma, Bandersnatch, Poulter è in Midsommar, è diventato Adam Warlock nel Marvel Cinematic Universe e figura nel cast di Dopesick e come special guest star della seconda stagione di The Bear. C'è infine chi è arrivato al limite dello stalking: Blake Cooper riempì di messaggi il profilo Twitter di Wes Ball per convincerlo a dargli il ruolo di Chuck, e alla fine lo ottenne.
3. Special Training… o forse no
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Maze Runner: La fuga, una scena d'azione tratta dal film
Il giovane cast venne scelto senza accertarsi delle loro capacità fisiche da parte della produzione. Vennero quindi mandati in una vera e propria sfida di sopravvivenza in mezzo alla natura: costruirsi strumenti utili a cavarsela e per ripararsi dalla pioggia, insomma entrare in un vero e proprio survival mood, anche se supervisionati. Tra i potenziali pericoli, ben 25 specie di serpenti velenosi e addirittura letali. I produttori scoprirono così che gli interpreti non necessitavano di ulteriore training fisico per iniziare le riprese. Nonostante questo, Kaya Scodelario che voleva immergersi completamente nel ruolo di Teresa, prese lezioni per conto proprio, senza voler utilizzare controfigure nelle pellicole. A Thomas Brodie-Sangster invece serviva l'abilità di zoppicare con naturalezza per Newt e gli venne un'idea geniale, degna dello scienziato che ha ispirato il nome del suo personaggio: mettersi dei sassolini nella scarpa.
4. In Nomen Omen
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Maze Runner - La rivelazione: Dylan O'Brien, Thomas Brodie-Sangster e Ki Hong Lee in una scena del film
A proposito di ispirazioni, In Nomen Omen dice il detto, ed effettivamente i nomi dei protagonisti della saga letteraria (e quindi del franchise cinematografico) non sono stati scelti a caso ma intendono omaggiare personaggi storici realmente esistiti e divenuti celebri per aver portato delle importanti innovazioni e scoperte all'interno del proprio campo, come la scienza, la matematica, la fisica e la filosofia. Tra questi citiamo: l'inventore Thomas Edison per il protagonista maschile, Madre Teresa per la protagonista femminile, Isaac Newton per Newt, il nostro Galileo per Gally, l'evoluzionista Charles Darwin per Chuck, Albert Einstein per Alby, il Primo Ministro inglese Winston Churchill per Winston e il Padre Fondatore Benjamin Franklin per Ben.
5. Ispirazione cinematografica
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Dylan O'Brien con il regista Wes Ball sul set di Maze Runner - Il labirinto
Quali film hanno ispirato Wes Ball tanto per il primo capitolo quanto per i suoi sequel Maze Runner: La Fuga e Maze Runner - La rivelazione? Due sono le ispirazioni cinematografiche solo apparentemente antitetiche, ma forse complementari. Da un lato Steven Spielberg che ha cresciuto molti di noi con i suoi film di formazione e d'avventura, principalmente col suo cult Jurassic Park, che ha avuto sequel e spin-off a sua volta. Dall'altro Terrence Malick, legato nella sua filmografia alla natura e una visione di cinema tra il naturalistico e l'ancestrale e forse proprio per questo legato alle tematiche di Maze Runner. Ball dichiarò che si fece una maratona di tutte le pellicole di Malick prima di iniziare a girare.
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michelangelob · 6 months ago
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Bill Viola: addio al pioniere delle Installazioni Audiovisive nell'Arte Contemporanea
Bill Viola ci ha lasciati. A 73 anni il pioniere delle installazioni audiovisive se n’è andato a causa dell’Alzheimer. E’ stato senza dubbio uno degli artisti più influenti dell’arte contemporanea e nei suoi 50 anni di carriera ha realizzato opere visionari con installazioni immersivi e paesaggi sonori. Vi ricordate quaando Bill Viola, il 26 gennaio 2018 inaugurò la mostra a Londra che…
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lamilanomagazine · 7 months ago
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Modena, il quadro di Ubaldo Oppi a Barcellona nel segno di Picasso
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Modena, il quadro di Ubaldo Oppi a Barcellona nel segno di Picasso C'è un po' di Modena nella mostra che si svolge al Museo Picasso di Barcellona da giovedì 6 giugno (fino al 6 ottobre) dal titolo "Fernande Olivier, Pablo Picasso y sus amigos". Viene esposto, infatti, anche il dipinto di Ubaldo Oppi "Donna con abito rosso", del 1913, che fa parte della collezione Sernicoli del Museo Civico. La mostra ripercorre la vita e le relazioni di Fernande Olivier, compagna e modella di Picasso a Parigi dal 1904 al 1912, e l'opera di Oppi è stata selezionata perché nel volto della donna in rosso sono state riconosciute proprio le sembianze di Fernande, non solo per via del particolare taglio a mandorla degli occhi. Il dipinto, infatti, venne eseguito nel 1913, nel periodo in cui l'artista ebbe forse una relazione con Fernande a Parigi, come riporta una testimonianza dell'artista Gino Severini che Oppi frequentò nella capitale francese. L'esposizione presenta anche documenti e fotografie inedite, testimonianze audiovisive e numerosi ritratti firmati dalla cerchia di amici di Fernande Olivier. Tra questi, dipinti di Kees van Dongen, Joaquim Sunyer, Marie Laurencin, così come i ritratti realizzati da Picasso che furono fondamentali per lo sviluppo del cubismo. Entrato a far parte delle collezioni del Museo Civico nel 2007, in seguito all'importante lascito di opere del commercialista Carlo Sernicoli, il dipinto può essere considerato tra le opere più intense e sofisticate eseguite durante la prima permanenza parigina dell'artista, dove le esperienze viennesi si intersecano con quelle scaturite in seno all'avanguardia francese. "Forte dell'humus culturale assorbito in occasione del contatto con l'ambiente secessionista e con gli esiti della pittura fauves-espressionista, Oppi – spiegano gli esperti del Museo Civico - ne sostanzia gli influssi in questa serie di figure misteriose ed elegantemente atteggiate". Personalità dalla cultura eclettica e sfaccettata, Oppi è annoverato tra i protagonisti della scena figurativa italiana della prima metà del XX secolo. Di origini bolognesi, è cresciuto a Vicenza, seguendo l'attività del padre, per poi vivere a Vienna, a Venezia, a Parigi e a Milano dove nel 1923, sotto l'impulso teorico di Margherita Sarfatti, costituisce il gruppo dei sette pittori del "Novecento italiano" insieme a Bucci, Dudreville, Malerba, Marussing e Sironi. La mostra di Barcellona focalizza l'attenzione sulla capacità di Fernande Olivier di raccogliere e incarnare nei suoi scritti la vita condivisa con Pablo Picasso nel momento in cui l'artista inizia ad emergere nell'ambito delle avanguardie. In "Picasso et ses amis" (1933) e "Souvenirs intimes. Écris pour Picasso" (1988), Olivier racconta in modo diretto e sincero gli anni di convivenza con l'artista al Bateau-Lavoir. Olivier ha scritto anche una serie di racconti e poesie (ancora inediti) che mostrano una grande sensibilità e un forte interesse intellettuale. Oltre ad essere una finestra per conoscerne un po' meglio il genio, questa mostra - la prima a lei dedicata in Spagna - vuole essere anche un omaggio a questa artista, al di là del suo rapporto con Picasso. Il progetto della mostra spagnola ha coinvolto l'Archivio La Belle Fernande (Albf) e importanti fornitori come, tra gli altri, il Musée Picasso di Parigi, il Museo delle Belle Arti di Bilbao, la Staatsgalerie Stuttgart, la Kunstsammlung di Düsseldorf, il Museo Reina Sofía e il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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felixtam · 7 months ago
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Audiovision Blog Post week 12
1. Research (technical, academic, creative practice)
Some of the final finishing touches I needed to make to the sound design surrounded the alteration of the dialogue at the end. I initially just used a royalty free recording of talking but even after manipulating it, it was still audibly in english and some of the words could be understood. As the characters would be speaking in Mandarin I decided to record this myself. This was fine for the old man but I had some trouble getting the tone of an old woman as my voice is not that high pitch to where it would sound accurate.
I followed some of the tips and tricks from this thread on 'gearspace.com' around the creation of inaudible dialogue.
By eqing the presence of audible words to around 5k-8k hz , adding reverb and some minor delay to layer the words this seemed to work quite effectively. It also added to the some what hallucinatory state that the character is in right before he is about to pass away and transition into the coffin scene.
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This video by 'Thomas Flight' breaks down the controversial use of inaudible dialogue in the 2020 Christopher Nolan film 'Tenet'. While this movie had a quite polarised reception, personally I really like the film and the way it approaches its themes through Nolan's direction.
The reason why this video relates to my project is around the use of dialogue, or rather the misuse of it that results in an interesting result. Many viewers of the film criticised it around the multitude of sections where the dialogue is nearly inaudible. This is due to things like the mix, where the score dominates the scene or where sfx are on similar frequencies.
Following the criticism Nolan received as a result he spoke up in an interview for the Hollywood Reporter.
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In my animation I wanted to use a similar technique as throughout the animation there is pretty much zero dialogue other than the low mixed television show in the background. As I personally don't speak any Chinese and the animation takes place in Hong Kong, this makes inaudible dialogue a solution to this problem. I am then able to mumble and chatter in a manner that is somewhat authentic to actual arguing whilst meaning nothing.
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I used this super rough video of a dispute on a train in China as a reference for my own recording and found that it worked quite well.
By having the dialogue as a sound effect rather than a key narrative element, this allows the score and sound effects to become more dominant which I feel works better in the circumstances of the scene. The previous scenes in the animation setup the narrative in an understandable way where you as a viewer get this context through gestures and actions.
Ultimately I feel that this technique by Nolan has been implemented effectively whilst also filling the space within the mix to intensify the situation.
3. Progress
This week was directly focussed on working 1 on 1 with my group to resolve any issues and problems with the sound design/ animation.
I received a new version of the render, however the frame rate and timing of everything was a bit different. This led me to spend a few hours just painstakingly adjusting everything manually as I did not want to disrupt any of the automation and effects that I had in place.
This was quite frustrating however I am very happy with the new version of the render as the visual enhancements made ultimately improve the overall cohesion of the sound and video.
Some of the changes I made this week were,
Balancing out the levels of some of the louder sections as a couple of sounds began to clip after I mastered, saturated, and limited the audio.
Addition of some minor foley rustling and breaking sounds that I recorded myself (where the woman is walking around on the broken things and some minor creaking in the bed when she sits down)
More intense manipulation of the effects with some of the transitional sections.
I had to rerecord some of the inaudible dialogue myself. This was used in the final scene where they begin to argue but I have added a lot of distortion, delay, echo and hybrid reverb to make the dialogue inaudible. The effects also help enhance the atmosphere of the man as he is beginning to fade away.
I have just sent the final version of my sound design back to my group and am now just waiting on them to send it back after they have implemented it into their video.
Bibliography:
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