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Audrey Hepburn: icona di stile, talento e umanità. Una vita dedicata al cinema e alla solidarietà. Recensione di Alessandria today
Audrey Hepburn, nata il 4 maggio 1929 a Bruxelles, è stata un’attrice, ballerina e filantropa britannica, diventata una delle figure più iconiche del cinema e della cultura popolare del XX secolo.
Audrey Hepburn, nata il 4 maggio 1929 a Bruxelles, è stata un’attrice, ballerina e filantropa britannica, diventata una delle figure più iconiche del cinema e della cultura popolare del XX secolo. Conosciuta per la sua bellezza eterea, la sua eleganza senza tempo e il suo impegno umanitario, Audrey ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema e nei cuori di milioni di persone in tutto…
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Adelaide Ristori
Adelaide Ristori è stata l’attrice italiana più famosa e influente dell’Ottocento.
Un fenomeno senza precedenti che seppe suscitare il fanatismo del pubblico ovunque si esibisse.
Ha messo il suo prestigio al servizio della causa unitaria. Sovente i suoi spettacoli venivano interrotti dalla polizia, perché dal palcoscenico lanciava slogan a favore dell’Italia e di Vittorio Emanuele II.
Acclamatissima dal pubblico e lodata dai suoi contemporanei, ha recitato in inglese e in francese.
Ha ricevuto elogi da personaggi come la Regina Vittoria, Giuseppe Verdi, Alexandre Dumas, Théophile Gautier, George Sand, Alfred de Musset. Ammirata dalle teste coronate di tutta Europa, durante i tanti viaggi ha svolto diverse azioni diplomatiche per contribuire all’unità d’Italia.
Nata a Cividale del Friuli, il 29 gennaio 1822, da una coppia di attori, a tre anni era già in scena e a quindici già ricopriva il ruolo di protagonista nella Francesca da Rimini nella prestigiosa compagnia Reale Sarda di Torino dove, dopo due anni, era prima attrice avvicendandosi con Amalia Bettini.
Nel 1847 sposò il marchese Giuliano Capranica del Grillo che l’aveva vista recitare e ne era rimasto incantato. Un matrimonio contestato dalla famiglia di lui che non vedeva di buon occhio il fatto che fosse un’attrice, mentre nei fatti, grazie al suo lavoro divenne una grande imprenditrice e produttrice, risollevando le sorti economiche del coniuge. Dalla loro unione nacquero quattro figli e figlie di cui due morti prematuramente.
La prima trionfante tournée estera è stata a Parigi nel 1855 all’epoca dell’Esposizione Internazionale che l’ha consacrata una grande attrice tragica.
Subito dopo, a Londra, venne accolta dalla nobiltà con un calore inconsueto per un’artista. A Liverpool e Manchester il pubblico la accolse gridando “viva l’Italia” sventolando nastri con il tricolore. A Madrid, nel 1857, fu ricevuta da Isabella II che, grazie alla sua intercessione, concesse la grazia a un giovane ufficiale condannato a morte per ribellione.
Da attrice di umili origini era riuscita a diventare famosa nei consessi che decidevano il destino delle Nazioni e un simbolo politico. Perfino Giuseppe Mazzini pensò di utilizzare la sua notorietà crescente per la causa nazionale, mentre Camillo Cavour le affidò, nel 1860, in occasione della sua prima tournée a San Pietroburgo, una delicata missione presso la corte dello Zar.
Il suo successo era tale che numerose sue biografie circolavano in tutta Europa quando era poco più che trentenne.
Accorta amministratrice della sua immagine, attuava antesignane strategie di promozione. Nei foyer dei teatri in cui si esibiva erano in vendita statuette in gesso che la ritraevano, buste e carte da lettere con la sua immagine e i libretti con i testi tradotti in tutte le maggiori lingue straniere.
I costumi degli spettacoli venivano creati apposta per lei da celebri sarti parigini e venivano minuziosamente descritti nel materiale pubblicitario distribuito in sala, come in una sfilata di moda.
Nel 1866 si è recata per la prima volta negli Stati Uniti, Nelle sue numerose visite nel Nord, Centro e Sud America incontrò e divenne amica di molti eminenti personaggi. L’allora Presidente degli Stati Uniti Andrew Johnson, la ricevette nel suo appartamento privato alla Casa Bianca come la più grande attrice contemporanea. Coltivò una lunga e affettuosa amicizia con Pedro II, imperatore del Brasile.
Il 15 aprile 1874 iniziò il giro del mondo, conclusosi dopo due anni, in cui ha tenuto oltre trecento recite nel Nord e Sudamerica, alle Hawaii, in Australia e in Nuova Zelanda. Questo lungo tour è stato raccontato nel diario di bordo di Bartolomeo Galletti dal titolo Il giro del mondo con la Ristori.
La sua carriera si è chiusa con una tournée di due anni negli Stati Uniti, che ha attraversato viaggiando in un sontuoso vagone del treno personalizzato che ha toccato 62 città. Il 12 maggio 1885 ha dato l’addio alle scene a New York, interpretando Maria Stuarda.
La sua carriera conta 3546 apparizioni sulla scena in 334 città, 33 stati e 5 continenti.
Tanti sono stati i fattori che contribuirono a renderla un’icona. Era lei che montava i suoi spettacoli, guidava gli attori, indirizzava la scelta di scenografie e costumi. La sua ricerca della fedeltà storica e la cura, talvolta sfarzosa, dell’abbigliamento, alcuni confezionati dal celebre sarto delle imperatrici Worth, era occasione di richiamo per le platee. I suoi spettacoli grandiosi erano improntati allo stile del teatro d’Opera. Attrice romantica, i suoi personaggi si caricavano di una realtà appassionata, per poi morire delle tante morti nelle quali lei era creatrice sovrana. Per questa incredibile presenza sula scena molti la paragonarono ad una statua greca vivente.
Nel 1887 ha pubblicato il volume Ricordi e studi artistici, tradotto in francese e inglese.
Rimasta vedova nel 1892, ha passato il resto della vita a occuparsi di assistenza alle persone bisognose.
Il 29 gennaio 1902, per il suo ottantesimo compleanno, ebbe l’onore di ricevere una visita da parte del Re Vittorio Emanuele III, evento mai accaduto prima a un rappresentante del mondo dello spettacolo e immortalato sulla copertina della Domenica del Corriere. Il Governo francese le conferì la palma di ufficiale dell’Istruzione pubblica in brillanti, il Kaiser Guglielmo incaricò l’ambasciatore tedesco a Roma di portarle a suo nome un cesto di fiori e personalità di tutto il mondo le inviarono telegrammi d’auguri. Il Comitato Direttivo della Società per l’Istruzione della Donna della quale era Presidente si recò a renderle omaggio. Le Compagnie teatrali diedero in tutta l’Italia recite straordinarie in suo onore.
È morta a Roma il 9 ottobre 1906 ed è sepolta nel Cimitero del Verano.
Molti dei suoi costumi di scena e le sue lettere, sono conservati nel Civico museo biblioteca dell’attore di Genova sede del lascito Ristori Capranica del Grillo.
A lei sono dedicate strade, scuole e teatri.
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Top 10 2019 della redazione di Cinefilos.it
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/top-10-2019-della-redazione-di-cinefilos-it/
Top 10 2019 della redazione di Cinefilos.it
Top 10 2019 della redazione di Cinefilos.it
Top 10 2019 della redazione di Cinefilos.it
La redazione di Cinefilos.it si è espressa e, partendo dalle dieci preferenze di ogni redattore, è stata stabilita una classifica che rispecchia per buona parte le scelte, i gusti e le preferenze di redattori.
Come per ogni classifica, restano esclusi alcuni titoli importanti, che però sono stati scelti almeno da un redattore. Tra questi ci sono Ricordi? di Valerio Mieli, Midsommar – Il Villaggio dei Dannati di Ari Aster, ma anche Martin Eden, Se la strada potesse parlare, Booksmart e tanti altri titoli che per una mera questione di calcolo non sono stati inseriti.
In un anno estremamente ricco di film che hanno imposto al pubblico la loro presenza e la loro bellezza, ecco la Top 10 dei migliori dieci film del 2019 secondo la redazione di Cinefilos.it:
Dolore e Gloria
Ha conquistato il cuore della stampa (e del pubblico, visto che è in sala in Italia dal 17 maggio) Dolor y Gloria, il nuovo film di Pedro Almodovar che torna a lavorare con Antonio Banderas e Penelope Cruz e realizza uno dei migliori film della sua carriera.
Dalla trasgressione dei primi film, fino al tono meditabondo delle pellicole della sua produzione più recente, il regista non ha mai rinunciato a raccontare la grande vitalità dell’essere umano, anche di quello più sofferente, derelitto e solitario.
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Noi
Il travolgente successo della sua opera prima, con tanto di Oscar alla sceneggiatura originale, ha proiettato Jordan Peele nel cono di interesse dei cinefili e di coloro che hanno apprezzato Scappa – Get Out, ma anche di quelli che, scettici, lo stanno aspettando “al varco”. Con Noi, in sala dal 4 aprile, il regista, sceneggiatore e produttore si mette di nuovo alla prova, allargando i suoi orizzonti e quelli della sua storia, uscendo dai confini che aveva dimostrato di padroneggiare e allungando il getto della sua ambizione.
Noi racconta la storia di una giovane donna, Adelaide, che, tornata nella casa delle vacanze della sua infanzia, con il marito e i suoi due bambini, si trova a fronteggiare una circostanza spaventosa: delle persone li prendono in ostaggio e li minacciano, persone che sono le loro copie, un po’ più rozze, feroci e selvagge, ma esattamente come loro… come noi.
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La Belle Epoquè
Dopo il delizioso esordio con Un amore sopra le righe, Nicolas Bedos torna a dirigere (e scrivere) per il cinema e realizza La belle époque, una commedia nostalgica e tanto romantica, interpretata da Daniel Auteuil, Fanny Ardant, Guillaume Canet e Doria Tillier.
La storia è quella di Victor, un uomo all’antica che odia la tecnologia, il digitale, il presente, l’innovazione. Sua moglie, Marianne, non potrebbe essere più diversa: ancora molto affascinante, è curiosa di ogni novità, e questo suo atteggiamento la allontana dal marito. Quando un eccentrico imprenditore propone a Victor di rivivere un giorno del passato, l’uomo non ha dubbi, sceglia di rivivere il giorno in cui ha conosciuto la donna della sua vita: proprio Marianne.
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Il traditore
Marco Bellocchio torna a raccontare la storia dell’Italia, e lo fa presentando in concorso al Festival di Cannes 2019 il film Il Traditore, basato sulla figura di Tommaso Buscetta, l’uomo che ha permesso di sferrare uno dei più duri colpi alla mafia che si ricordi. Il film, costruito sulle forti spalle di Pierfrancesco Favino, presenta un ritratto fedele e non indulgente sugli eventi che si snodano tra gli anni ottanta e i primi 2000, sulla figura di una personalità ambigua e di un paese diviso internamente.
Ha inizio nei primi anni ’80 il racconto, nel bel mezzo di una vera e propria guerra tra i boss della mafia siciliana. Tommaso Buscetta (Pierfrancesco Favino), conosciuto come il “boss dei due mondi”, fugge per nascondersi in Brasile. Qui viene però arrestato ed estradato in Italia dalla polizia. Buscetta si trova a questo punto davanti ad un scelta, e deciderà di incontrare il giudice Giovanni Falcone e tradire l’eterno voto fatto a Cosa Nostra.
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La Favorita
Approda a Venezia un affresco barocco intrigante, che occhieggia alla pittura del tardo seicento con uno sguardo totalmente personale, moderno e dissacrante. Si tratta del nuovo film di Yorgos Lanthimos: La Favorita.
La storia è ambientata nell’Inghilterra del XVIII secolo, dove la triste Regina Anna decide le sorti del suo popolo protetta dalla sua reggia isolata nel cuore della campagna inglese. La sua corte, popolata di nobili, servi e consiglieri, sembra giocare freddamente con la vita e la morte della povera gente, in maniera distaccata e annoiata, dando più importanza ai banchetti, alle corse di anatre, alle tresche e al tiro a volo, piuttosto che alle inevitabili conseguenze belliche di quel conflitto sanguinoso con la Francia, che si protrae ormai da lungo tempo.
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C’era una volta a Hollywood
C’è un momento ben preciso in C’era una volta a… Hollywood, dove Quentin Tarantino sembra racchiudere il cuore del suo film. Avviene quando la Sharon Tate interpretata con grande grazia da Margot Robbie, si reca al cinema per guardare The Wrecking Crew, film del 1969 con la stessa Tate tra i protagonisti. Nel buio della sala, osserviamo la copia ammirare l’originale, in un gioco di doppi che ha un che di straniante e ammaliante allo stesso tempo. In questa breve scena il regista fa esplodere, silenziosamente, la differenza tra ciò che è e ciò che appare, la quale connota non solo il film ma l’intera arte cinematografica e che una volta compresa apre una scissione che evidenzia ancor di più il momento di passaggio, storico e cinematografico, che la pellicola va a ritrarre.
Siamo nel 1969, un periodo di grandi cambiamenti ad Hollywood. L’attore Rick Dalton, interpretato da Leonardo DiCaprio, sta attraversando una fase discendente della sua carriera, dopo numerosi ruoli da protagonista tra western e gangster movie. Come lui, la sua fidata controfigura Cliff Booth, interpretato da Brad Pitt, cerca di non cadere nell’anonimato. Circondati da un’industria a loro sempre più estranea, i due si troveranno a fare i conti con novità impreviste, come la nuova vicina di casa di Dalton, l’attrice Sharon Tate.
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The Irishman
È l’evento cinematografico dell’anno, il nuovo film di Martin Scorsese, vecchio maestro della settima arte, che però si rivolge a Netflix, simbolo della modernità del cinema, per realizzare la sua visione: The Irishman è attesissimo, e a buon diritto!
La storia tocca il mondo della mafia italo-americana, ambiente caro allo Scorsese cinematografico, e si concentra sulla vita di Frank Sheeran (a sua volta raccontata nel libro I Heard You Paint Houses scritto da Charles Brandt). Frank è un veterano di guerra, che ha imparato ad uccidere nella campagna in Italia e che riesce ad entrare nelle grazie dei vertici della mafia, diventando “l’uomo che imbianca case”, ovvero il killer deputato a fare pulizia. Efficace, preciso, servizievole, Frank è l’impiegato modello, che esegue gli ordini e non fa domande, un vero soldato.
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Storia di un Matrimonio
Andare a vedere un film di Noah Baumbach presuppone una certa dose di certezze, come con tutti gli autori che mostrano sempre con grande chiarezza quali sono i loro punti di forza e il loro modo di affrontare le storie. Il regista di Brooklyn, presentando Storia di un Matrimonio a Venezia 76, in Concorso, conferma questo assunto, offrendo al pubblico un quadro realistico, attento e prepotentemente emozionante di una storia d’amore che viene fotografata sul suo concludersi.
Nicole e Charlie sono una giovane coppia che dopo anni di matrimonio, un figlio, e progetti comuni importanti (sono regista e attrice principale di una compagnia di teatro di New York), si separano, affrontando così il dolore, ma anche le dinamiche pratiche, i compromessi, le assurdità, che la separazione e il divorzio comportano.
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Joker
È stato proiettato in concorso uno dei film più attesi della 76° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Joker di Todd Phillip, interpretato da un superlativo Joaquin Phoenix, nei panni del noto, quanto ilare, acerrimo nemico di Batman.
Nei film di supereroi, ma anche nei fumetti o nella letteratura, i nemici e i cattivi destano da sempre empatia e fascino, tanto da surclassare spesso le meste figure, che bardandosi con la bandiera del bene e dell’ordine pubblico, si prodigano per combatterli. Joker è di certo uno dei più popolari di questi antieroi e il ritratto che ne costruisce Todd Phillips contribuisce a donargli spessore, umanità e motivazioni. Il suo oscuro affresco metropolitano fa comprendere che il male non è sempre dalla stessa parte e che molte volte i paladini della giustizia combattono contro chi ha invece ragione da vendere. Joker è intriso di tanta disperazione e forse avrebbe anche più diritti rispetto a chi lo combatte e deve mantenere il controllo della legalità.
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Parasite
La recensione di Parasite non può non partire dalla riflessione generale sul lavoro del suo regista, quel Bong Joon-Ho che, dopo aver lavorato in USA, producendo Snowpiercer e Okja, torna nella sua Corea del Sud, per affrontare di nuovo il conflitto di classe. Lo fa con un film dalla precisione geometrica e dall’animo tumultuoso, una storia che nel suo schema perfetto incasella ambizioni, appetiti, brutture, bassezze umane.
La storia ruota intorno al rapporto in parte inconsapevole tra due famiglie. Da una parte, in un seminterrato umido, c’è la famiglia Ki-taek, dall’altro invece, in cima a una collina, nella zona residenziale della città, in una villa luminosa ed elegante, c’è la famiglia Park, che possiede ed ottiene tutto ciò che i soldi possono comprare. Due famiglie a loro modo felici, ma complementari l’una all’altra.
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Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Top 10 2019 della redazione di Cinefilos.it
La redazione di Cinefilos.it si è espressa e, partendo dalle dieci preferenze di ogni redattore, è stata stabilita una classifica che rispecchia per buona parte le scelte, i gusti e le preferenze di redattori. Come per ogni classifica, restano esclusi alcuni titoli importanti, che però sono stati scelti almeno da un redattore. Tra questi ci […]
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Redazione
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