#art aborigen
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negreabsolut · 5 days ago
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Pintura rupestre d'un esperit, segons la cultura Worrorra. Gorja de Cultura Wandjina, Austràlia.
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gyroballsart · 2 months ago
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They're all i ever think about. Timkon ver memes argentos 🦐
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bearbench-img · 5 months ago
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アボリジニ
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アボリジニは、オーストラリア大陸とその周辺の島々に何千年も前から住んでいる先住民族です。彼らは豊かな歴史と文化を持ち、その伝統と知識は世代を超えて受け継がれてきました。アボリジニは、その土地との深いつながりと、自然界との調和を重視することで知られています。今日、アボリジニはオーストラリアの人口の重要な部分を構成し、彼らの文化と伝統は国のアイデンティティに大きく貢献しています。アボリジニの人々は、土地管理、芸術、スポーツ、政治など、さまざまな分野で活躍しています。彼らの回復力と文化遺産は、オーストラリアの歴史と現代の風景の中で重要な役割を果たし続けています。
手抜きイラスト集
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iamainhoa · 6 months ago
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Rob Shoe Glenesk
"Heart Beat" Giclee Canvas 24" x 24" Pintura aborigen
📍 Art Country Canada 729 Main Street, Canmore, Alberta
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areyouacop-orwhat · 2 years ago
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"No podemos hacer como si la violencia no existiera" - El texto se extrae de la bandera que pintamos para la marcha del "orgullo" de Buenos Aires 2021 y del fanzine "Capítulo XXX: Una serpiente que devora a otra"// SECUELAS.
La frase remite a la normalización de un estado de violencia, a la internalización y naturalización que hacemos de las opresiones que históricamente aceptamos haciendo que forme parte de nuestra propia cultura, y a una re-apropiación de la misma.
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Van a poder adquirir el bucito en la tienda virtual https://areyouacoporwhat.empretienda.com.ar/
Los detalles del bucito los van a encontrar en la tienda, se piden hasta el 6/julio y se empiezan a enviar el 10/julio :)
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Las fotos fueron sacadas en el Monumento a España, de la Costanera Sur, diferentes esculturas que fueron empalmadas para rendir homenaje a España. El monumento es tan siniestro y en su momento gozó de tal impunidad que en una de sus partes se puede ver a Sebastián Gaboto, Bartolomé de Las Casas junto a una aborigen desnuda de arrodilla a sus pies, Juan de Garay y Pedro de Mendoza: el arte como legitimador de estructuras de poder, de normalizar la invasión, conquista y la colonización, la doctrina institucional naturaliza la llegada de España a estos territorios haciéndonos creer que antes de eso no existía comunidad, comunidades y cultura anterior. Y siguen haciéndonos creer que es así anulando las voces y luchas de los pueblos originarios y de las disidencias.
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carmenvicinanza · 1 year ago
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Cecilia Vicuña
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La donna di oggi è Cecilia Vicuña, artista visiva, poeta e attivista cilena, nota per le sue performance poetiche che rivendicano la sua identità femminile provando a riscrivere la storia della cultura indigena.
È creatrice di una poetica speciale che interseca arte e coscienza ecologica.
Il suo lavoro porta avanti conoscenze millenarie attualizzate con performance, film, installazioni, sculture, libri e gesti della vita quotidiana.
Ha scritto 25 libri di arte e di poesia, tradotti in sette lingue e anticipato i più recenti dibattiti su ecologia e femminismo decoloniale, immaginando nuove mitologie personali e collettive. Molte delle sue installazioni sono realizzate con materiali trovati e detriti abbandonati che intesse in delicate composizioni, nelle quali il microscopico e il monumentale trovano un fragile equilibrio, la sua arte è precaria, intima e, insieme, potente.
I suoi dipinti si ribellano alla forma, mettendo al centro l’immaginazione di una donna indigena.
Oggi le sue opere fanno parte delle collezioni di importanti musei tra cui il Guggheneim, il MoMa, la Tate, il Museo d’Arte Latinoamericana di Buenos Aires e il Museo Nazionale delle Belle Arti di Santiago del Cile.
È nata a Santiago del Cile il 27 luglio 1948 in una famiglia di artisti e intellettuali. Dal 1966, dopo aver iniziato con tele astratte, ha iniziato a lavorare a un  progetto che ancora oggi porta avanti, le precarios, sculture assemblate con materiali da recupero, esposte agli agenti atmosferici e alle maree.
Nel 1967 ha fondato il suo primo gruppo, Tribu No, che realizzava azioni artistiche collettive nella città di Santiago.
Nel 1968 ha pubblicato il suo primo poema sul periodico messicano El Corno Emplumado.
Dagli anni ’70, il suo lavoro si è confrontato visivamente e poeticamente con i rituali dell’America latina, delle popolazioni aborigene australiane, del Sudafrica e dell’Europa paleolitica. Le sue esibizioni, installazioni site-specific, quipu, sculture, dipinti, disegni e testi legano il filo rosso al sangue mestruale e alla continuità della vita.
Dopo aver esposto per la prima volta al Museo Nazionale delle Belle Arti di Santiago ed essersi laureata in Belle Arti, nel 1972 è partita per Londra per specializzarsi alla Slade School of Fine Art.
Si trovava in Gran Bretagna quando, l’11 settembre 1973, c’è stato il violento colpo di stato militare contro Salvador Allende guidato da Pinochet e ha chiesto asilo politico.
L’anno seguente ha fondato il gruppo Artists for Democracy per raccogliere fondi per la Resistenza cilena e organizzato il Festival of Arts for Democracy in Chile che ha visto partecipare 320 artisti e artiste internazionali tra cui Julio Cortázar, Christo e Sol LeWitt. Durante il Festival erano stati denunciati i soprusi commessi dalla dittatura militare di Pinochet e dalle altre dittature dell’America Latina e la violazione dei diritti umani.
Nel 1975 si è trasferita a insegnare storia dell’arte e poesia latinoamericana all’università di Bogotà, ha lavorato in ambito teatrale e condotto laboratori artistici con la comunità guambiana della Valle del Cauca, esperienza che l’ha portata ad approfondire il suo legame con la cultura indigena.
Quando al Concorso nazionale di poesia Eduardo Coté Lamus le è stato negato il premio a causa del tono erotico e irriverente della sua opera, è partita una serie di azioni artistiche di protesta che le hanno dato grande fama. 
A questo periodo risalgono le Palabrarmas, neologismo che unisce le parole (palabra) con le armi (armas), concretizzate attraverso varie tecniche artistiche che spaziano dal disegno alla performance, dalla scrittura ai film, come risposta poetica alla distorsione del linguaggio e alla violenza delle menzogne. 
Nel 1980 ha realizzato il suo primo documentario, ¿Qué es para usted la poesía? (Cos’è per voi la poesia?), oggi nella collezione del MoMA.
A New York ha collaborato con il periodico Heresies: A Feminist Publication on Art and Politics, leggendario gruppo di artiste e intellettuali femministe.
Nel 1981 ha esposto per la prima volta al MoMA, nella collettiva Latin American Video. 
Tra i viaggi in giro per l’America Latina e gli Stati Uniti, producendo reading, performance poetiche e esposizioni, non ha mai smesso di scrivere libri.
Nel 1995 ha tenuto il primo seminario con la comunità rurale di Caleu, in Cile, per promuovere la riscoperta delle conoscenze ancestrali dando origine a un metodo di educazione decolonizzatrice che ha chiamato Oysi, titolo che ha dato alla sua organizzazione senza scopo di lucro.
Nel 1997 è stata pubblicata la biografia The Precarious. The Art and Poetry of Cecilia Vicuña. L’anno successivo ha realizzato la prima mostra multimediale Cloud-net, dedicata al riscaldamento globale e all’estinzione delle specie e delle civiltà, temi che denuncia e porta avanti, instancabile, in ogni suo lavoro.
Numerose sono state le esposizioni e retrospettive tenute in giro per il mondo e le conseguenti acquisizioni da parte dei più importanti enti museali internazionali.
Nel 2015 è stata nominata Messenger Lecturer per il Dipartimento di Antropologia della Cornell University per contribuire all’«evoluzione della civiltà con lo scopo specifico di elevare lo standard morale della nostra vita politica, commerciale e sociale».
Nel 2017 ha partecipato a documenta 14, una delle più importanti esposizioni d’arte contemporanea nel mondo.
Nel 2018 ha ricevuto il premio Achievement Award assegnato da Cisneros Fontanals Art Foundation ed è stata nominata Sherry Memorial Poet in Residence 2018 per il Programma di poesia e poetica dell’Università di Chicago.
Nel 2019 ha ricevuto il Premio Velázquez di arti plastiche assegnato dal Ministero della cultura e dello sport della Spagna.
Al Centro Cultural España di Santiago del Cile, ha presentato Minga del Cielo Oscuro, convocando personalità del mondo dell’arte, astronomia, archeologia, musica ed etnomusicologia per riflettere sull’oscurità del cielo notturno e sulle molteplici conseguenze ecologiche, neurologiche e sociali della sua scomparsa.
Il 23 aprile 2022 è stata la prima artista cilena a ricevere il Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia. Per l’occasione ha realizzato l’installazione site specific NAUfraga, dedicata alla fragilità (fraga) della laguna.
Il 3 maggio 2023 ha ricevuto la Laurea honoris causa dall’Università del Cile.
Per i suoi meriti, la poetica, l’instancabile ricerca e il fervente attivismo, si può considerare tra le più interessanti protagoniste dell’arte contemporanea.
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joseandrestabarnia · 2 years ago
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Título: Grupo familiar aborigen (alrededor de 1886) Artista: Julian Ashton (Inglaterra, Australia, 27 de enero de 1851 - 27 de abril de 1942)
Detalles Otros títulos: Gib it bacca Boss ¡Dale al jefe del tabaco blackfellow! Lugar donde se realizó la obra: Kiama → Nueva Gales del Sur → Australia Fecha: (alrededor de 1886) Categoría de medios: Acuarela Materiales usados: lápiz, acuarela, gouache blanco Dimensiones: hoja de 38,0 x 25,3 cm Fecha de firma: Firmado y fechado lr, "JR Ashton 188 (ileg.)". Crédito: Comprado en 1888
Información e imagen de la web de la Galería de Arte de NSW.
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malefashiontrends · 2 years ago
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(vía Ikuntji Artists celebra el arte aborigen de Australia con su primer desfile Resort 2024)
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trastornadosrevista · 3 months ago
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El Festival Tocadak llega a Mar del Plata
Luego de sus exitosas ediciones en Buenos Aires, el festival, caracterizado por reunir a bandas emblemáticas de la escena musical del rock alternativo y el punk, desembarca por primera vez en Mar del Plata. El line-up incluye a Todos Tus Muertos, Juana la Loca, Loquero, Katarro Vandaliko, The Garkas y Buffer. Con el espíritu festivo de siempre, el festival promete, como en sus ediciones anteriores, ser una experiencia inolvidable, donde se podrá revivir la energía y la actitud que definieron la época dorada del rock y el punk en Argentina.
La nueva edición del festival tendrá lugar el sábado 18 de enero, a partir de las 19:00 horas, en BrewHouse, Diagonal Garibaldi 4830, Mar del Plata, Buenos Aires.
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 LINE - UP
TODOS TUS MUERTOS
La legendaria banda se presenta en el marco de la celebración de los 31 años de Dale Aborigen, uno de los discos más icónicos y explosivos de los años 90. La banda, comandada por Fidel Nadal en voz y Félix Gutiérrez en bajo, llega con su combinación de punk, reggae y ska para sumergirnos en una cápsula del tiempo, prometiendo hacer un repaso por toda su discografía y convertirse así en uno de los puntos más altos del festival.
LOQUERO
La banda marplatense con más de 30 años de trayectoria sobre sus espaldas se presentará en esta nueva edición del festival  para sacudir el escenario y tocar todos sus clásicos inolvidables  para así reafirmar el lugar de la banda en el corazón de sus fans y en la historia del punk argentino.
JUANA LA LOCA
La banda regresa a Mar del Plata en el marco del Festival Tocadak para llenar el escenario con su rock alternativo, su actitud desbordante y provocadora que los hicieron referentes del rock nacional. Con discos como “Conociendo la Distorsión”, han sabido ganarse un lugar en el corazón de los fanáticos, manteniendo su autenticidad mientras siguen explorando nuevos sonidos dentro del rock de vanguardia.
KATARRO VANDALIKO
Originarios de la ciudad de Tandil, con más de tres décadas de trayectoria y un estilo muy característico, se consolidaron como una de las bandas más destacadas de la escena punk rock nacional. Con siete discos de estudio y múltiples presentaciones en vivo, la banda llega a esta edición del festival para hacer un repaso de todos sus clásicos.
THE GARKAS
Banda originaria de Mar del Plata, formada en 2004, que nació de la unión de músicos provenientes de otras importantes bandas de la escena local, como Mal De Parkinson, Presión Cero y Rompiendo Cabezas. Comandados por sus miembros fundadores, Marcelo Sacco (ex Mal de Parkinson) y Ariel Biondi (bajo y coros), la banda repasará sus mejores canciones junto al público marplatense.
 BUFFER
Formados en 1997, originarios de Baradero, Provincia de Buenos Aires. Se presentan por primera vez en el escenario del festival. A lo largo de sus 28 años de trayectoria han recorrido todo el país y ha compartido escenario con las bandas más prestigiosas de la escena.
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SOBRE EL FESTIVAL TOCADAK
Tocadak es un festival cuya génesis se remonta a julio del 2022 y reúne en un día distintas expresiones del arte y la cultura. Surge del amor por las múltiples formas del arte que nos atravesaba transitando la adolescencia principalmente en la década de los 90. Así como también del deseo de transmitir esa pasión a las nuevas generaciones e integrarla con las nuevas propuestas contemporáneas a ellos.
Una experiencia completa para todos los sentidos, un espacio apto para todos aquellos que encuentran el goce y el disfrute en la música. Con un line up musical ecléctico con bandas icónicas exponentes de una época y las nuevas propuestas, se va posicionando como uno de los festivales referentes de la escena musical.
Entradas Anticipadas disponibles en: - Articket
-BrewHouse Olavarría: Avellaneda 1414, Mar del Plata.
-La Casa de las Guitarras: Belgrano 3420 - Mar del Plata.
-Conex: San Martín 3263, Mar del Plata.
-Reina de Corazones: Av. Luro 2368 (Local 8), Mar del Plata.
-Compacto Disquería: Moreno 2319, Mar del Plata.
-ADN Store: Calle 61 N° 2813, Necochea.
-Tampico Panchos: Buenos Aires 305, Dolores.
En C.A.B.A.:
-Almacén Mala Difusión (Almagro) -X El Cambio Records (Parque Patricios) -Rivadavia Rock (Floresta) -Xennon  (Quilmes - La Plata) -Locuras (Morón)
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sucede-es · 3 months ago
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#JuevesDeArquitectura
El World Architecture Festival 2024 otorgó el premio al "Mejor Edificio del Año" a la Darlington Public School
Una escuela primaria situada en un suburbio de Sídney, Australia.
Este galardón destacó por romper con la tendencia de premiar grandes megaproyectos, eligiendo en su lugar una construcción discreta y profundamente conectada con su comunidad y entorno.
Diseñada por el estudio australiano Fjcstudio, la escuela combina sostenibilidad, integración paisajística y un homenaje a la cultura indígena.
El proyecto se llevó a cabo en dos fases para garantizar la continuidad educativa y transformó edificios de los años 70 en un espacio moderno y funcional. Entre sus características destacan una fachada de ladrillo con formas ondulantes, techos en sierra diseñados para maximizar la iluminación natural, espacios verdes, y una fuerte presencia de arte aborigen, conservado y adaptado al nuevo diseño.
El jurado valoró especialmente su conexión con el entorno, equilibrio entre privacidad y comunidad, y el enfoque colaborativo del diseño. Este premio resalta la relevancia de proyectos arquitectónicos que priorizan la calidad de vida, sostenibilidad y la preservación cultural, superando a otros nominados de gran envergadura como rascacielos, estaciones y observatorios.
Fjcstudio ya había sido reconocido por el WAF por otras obras destacadas en el pasado.
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juarezesdeporte · 10 months ago
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MUESTRAN SU JERARQUÍA!!
Aguascalientes., Agas., martes 28 de mayo de 2024.-Confirman Indios de la UACJ su hegemonía en las disciplinas de kickboxing y atletismo en el cierre de actividades de la Universiada Nacional Aguascalientes 2024
En el cierre de la XXVI Universiada Nacional, el representativo aborigen de atletismo de la Universidad Autónoma de Ciudad Juárez (UACJ) afirmó la hegemonía de esta disciplina a nivel nacional estudiantil, al posicionarse en el segundo lugar en la rama femenil y varonil, tras haberse llevado 11 medallas y sumado 175 puntos.
Este logro marca un hito significativo para la institución juarense, consolidándose como una de las potencias deportivas a nivel universitario en México, gracias al constante esfuerzo de los deportistas y del apoyo de parte de las autoridades universitarias.
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En el registro de medallas, el representativo azul rey y amarillo entrenado por Cosme Rodríguez Sánchez, Isidro Javier Guerrero Baca, Leonardo Juan Avelle Ugarte y Tomás Mesa Monteagudo culminó el certamen con 11 medallas: cuatro de oro, tres de plata y cuatro de bronce.
Brillantes actuaciones individuales y de equipo
Durante la tercera y última jornada llevada a cabo este 27 de mayo en la Pista del Instituto del Deporte del Estado de Aguascalientes (IDEA), los equipos de atletismo de la Tribu universitaria demostraron una gran cohesión y excelencia en diversas pruebas.
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En la rama varonil destacaron en pruebas como en impulso de bala de 7.26 kilogramos y en la de 200 metros planos, así como en la de relevo mixto (femenil y varonil) 4×400.
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Entre las actuaciones más notables, se encuentra la del alumno de la licenciatura en Entrenamiento Deportivo del Instituto de Ciencias Biomédicas (ICB), José Manuel López Soto, quien se alzó con el oro tras impulsar una bala de 7.26 kilogramos a 17.95 metros.
Por su parte, Irving Eduardo Loya, de la licenciatura en Terapia Física y Rehabilitación del ICB, conquistó la presea plateada en la prueba individual de los 200 metros planos, tras registrar un tiempo de 21.45.
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Además, el equipo de relevo mixto 4×400 obtuvo la medalla de plata, consolidando la posición del representativo en la clasificación general, con una marca de 3:30.44.
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Los responsables de enaltecer los colores universitarios en la citada prueba fueron Josseline Carrasco Díaz, de la licenciatura en Administración de Empresas del Instituto de Ciencias Sociales y Administración (ICSA); Itzel Adriana Cervantes Ortiz, de la licenciatura en Psicología del ICSA; Hilario Rivera Torres de la licenciatura en Cirujano Dentista del ICB y Eduardo Antonio Gallegos Jiménez, de la licenciatura en Arquitectura del Instituto de Arquitectura, Diseño y Arte (IADA).
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Debut dorado
Mientras que en el kickboxing resultó favorecedor para esta casa de estudios, después del gran debut de los peleadores Enrique Venegas Núñez y Carlos Adrián Flores Serrano.
Venegas Núñez, alumno de la licenciatura en Entrenamiento Deportivo del ICB, se agenció la medalla de oro en tatami, división -63 kilogramos, después de haber superado a su homólogo de la Universidad de Guadalajara (U de G).
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Asimismo, Flores Serrano, del programa en Publicidad de la División Multidisciplinaria en Ciudad Universitaria (DMCU), se colgó la presea de oro en la categoría -63 kilogramos, después de medirse ante la delegación de la Universidad Autónoma de Nuevo León (UANL).
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Comunicación Social UACJ)
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moochilatv · 10 months ago
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EL FESTIVAL TOCADAK VUELVE AL C COMPLEJO ART MEDIA EL SÁBADO 25 DE MAYO
Con un line-up reforzado en la identidad musical de los 90's, ofrece una amplia gama de actividades que van desde el entretenimiento digital hasta el arte, feria de emprendedores, clases de skate, flash tattoo, gastronomía y mucho más, ofreciendo a los asistentes una experiencia cultural completa.
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LOS 90'S COMO REFERENTES CULTURALES
Conforman el line-up 2 MINUTOS, TODOS TUS MUERTOS (celebrando los 30 años de Dale Aborigen), ETERNA INOCENCIA, LOQUERO, LOS BRUJOS, NO DEMUESTRA INTERÉS, PELIGROSOS GORRIONES, CARMINA URBANA. Además, animarán la tarde tocando en el llano entre el público, la banda de bluegrass Robert’s Rats y los folk celtic punk Aires Bastardos con sus festivos y energéticos shows.
@los2minutos @todostusmuertos_ig @eternainocenciaoficial @loquero.oficial @losbrujosya @peligrosos_gorriones_oficial @nodemuestrainteres @carminaburana.banda
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FESTIVAL TOCADAK: INFO ÚTIL Las puertas abren a las 14hs.
Entradas anticipadas disponibles a través de Passline
Y en: Fade To Black (Recoleta), Almacén Mala Difusión (Almagro), X el Cambio (Parque Patricios), Rivadavia Rock (Floresta), La Estaka (Quilmes), Xennon (Quilmes / La Plata). Hay promos !
Evento apto para todo público, menores de 10 años no abonan entrada.
@ccomplejoartmedia : Corrientes 6271, Chacarita.
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armatofu · 1 year ago
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CASERIO DE TEMISAS, Agüimes
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En lo alto del municipio de Agüimes y en plena sierra, a 650 metros de altura, se encuentra el Valle de Temisas, conformado por los núcleos de San Miguel, Corazón de Jesús y la Inmaculada.
El pago de Temisas guarda una unidad arquitectónica con fuerte integración al paisaje, formando el pago una serie de pequeños caseríos concentrados. La vivienda de Temisas es claro exponente de la arquitectura popular canaria, de gran sencillez compositiva, plantas rectangulares, muros de cargas, cubiertas a dos aguas. Predominan las viviendas de planta baja, con algún ejemplo de dos plantas.
En este barrio de Temisas se encuentra la ermita de San Miguel construida en 1.730, la levantó el pueblo alentado por un dominicano de Agüimes que se encontraba destinado allí en aquella época. Este mismo fraile esculpió y regaló a la ermita la imagen del patrón San Miguel Arcángel.
TOPÓNIMO TEMISAS
Topónimo aborigen con el que se conoce el asentamiento poblacional más al poniente del municipio de Agüimes, en la divisoria con Santa Lucía de Tirajana, al sur de Los Cañadones dentro de la "Reserva Natural de los Marteles" y al norte de la Montaña del Tederal.
Desde los primeros tiempos era un asentamiento aborigen eminentemente pastoril, destacando por su importancia el yacimiento conocido como La Audiencia, vinculado de alguna forma a los distintos asentamientos situados más al sur, como pudieran ser la Cuevas del Gigante, e incluso los del barranco de Balos al sudeste o las Fortalezas al suroeste.
Los aprovechamientos de las tierras de alguna forma autorizados por el Cabildo Catedralicio, serán progresivamente ratificados por el Cabildo General, acreditándose en distintas datas como lo indica la viuda de Salvador Jiménez, Ana Fernández, quien el 17 de septiembre de 1540 manifiesta:
«... que ençima de Temiças termino de Aguymez donde ella mora de diez años e mas tiempo a esta parte estan çiertos pedaços de tierras de sequero montuosas e desaprovechadas en las quales ella e el dicho su marido desmontaron quatro o çinco hanegadas y las an senbrado çinco o syes años e alderredor dellas podran ver otras ochenta fanegas por desmontar e (tie)nen por linderos de la una parte de abaxo el açequia que sale del barranco de Temiças e viene a dar al parral de Coronado Pelos e del parral sa(e u) barranco que va a dar al llano de la Santidad por la p(arte de) Tirahana alindan con la cordillera del barranco de Temiças e por la banda de arriba del Asiento viejo que fue de Bartolome Gonçalez e por otra parte alindan con el risco del cardon un cochillo que de a ende a tener a los Cardones de Temiças a un atajo que sale de Temisas ...». (RONQUILLO, M. Y AZNAR VALLEJO, E.: Repartimientos de Gran Canaria, Las Palmas de GC, 1998).
Siglos después, el 22 de noviembre de 1755, el obispo Morán reparte entre los vecinos de Temisas la Montaña del Tederal, donde venían realizando sus ancestrales aprovechamientos pastoriles.
En plena "sierra", a 650 metros de altura, el valle de Temisas, atravesado por la carretera Agüimes-Santa Lucía (GC-550) construida sobre el antiguo camino Real, está conformado de naciente a poniente por los núcleos de La Inmaculada, San Miguel y Corazón de Jesús, guardando una unidad arquitectónica con fuerte integración del paisaje, formando una serie de pequeños caseríos concentrados.
La vivienda es un claro exponente de la arquitectura doméstica canaria, de gran sencillez compositiva, plantas rectangulares, muros de cargas y cubiertas a dos aguas, predominando las viviendas de planta baja, con algún ejemplo de dos plantas.
En este pago se encuentra la ermita de san Miguel construida en 1730 por sus vecinos alentados por el dominico de Agüimes Fray Marcos Gil que se encontraba destinado en el lugar en aquella época, quien esculpió y regaló a la ermita la imagen del patrón San Miguel Arcángel.
Las tierras y aguas del valle han tenido un elevado aprovechamiento agrícola, especialmente en frutales y en los siempre presentes olivos, como puede apreciarse en distintos documentos.
En el testamento de Pedro Alemán, del 8 de noviembre de 1770, declara varias fincas de su propiedad, unas en las Longueras y otras en Las Hoyas, llamadas pedazos de «haciendas de árboles frutales en el Valle de Temisas, bajo el Heredamiento de la Longuera, con asiento de colmenas», unos heredados y otros comprados.
También el 21 de diciembre de 1805, en una venta de bienes que habían sido donados por varios vecinos a una Cofradía en la ermita de Temisas, las tierras vendidas son un «Pedazo de huerta de olivar e higueras en Temisas, junto a la ermita de San Miguel, y dos días, cuarenta y ocho horas de reloj, de agua del Barranco de la Longuera y del Juncal Alto», siendo los compradores Santiago Verdugo, Mateo Alemán y Francisco Alemán.
TEXTO Topónimo Gran Canaria HUMBERTO PÉREZ http://toponimograncanaria.blogspot.com, Visita Agüimes
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interculturalidad-digital · 2 years ago
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Interculturalidad, educación y derechos humanos
La interculturalidad tiene una estrecha relación con el aprendizaje de los distintos actores educativos. Vale la pena hacer un breve recorrido acerca de esta relación para lograr una aproximación a una educación más inclusiva, justa y equitativa.
La educación puede brindar la posibilidad de que todos los actores educativos, que participan en ella, tengan las mismas oportunidades de aprendizaje, en tanto que se les garantice un trato en igualdad de condiciones. Esto se consigue mediante la interculturalidad, ya que ella posibilita que los espacios de aprendizaje sean más interactivos, partiendo del supuesto de que todos los seres humanos tienen los mismos derechos.
Así se puede ver en la Declaración Universal de los Derechos Humanos (1948) y en el artículo 13 de la Constitución Política de Colombia. Con base a esto, ningún grupo cultural ni ninguna cosmovisión del mundo se impone sobre otra. No se puede decir entonces que la verdad cultural de una civilización esté por encima de otra per se. Lo que se puede decir es que la veracidad de una cosmovisión del mundo debe determinarse a través de los argumentos que la fundamenten.
En medio de la diversidad que brinda la interculturalidad, la educación es más abierta y nutrida. La concepción del mundo que se construye en los distintos procesos de aprendizaje es una concepción colectiva, que no responde a las narrativas o perspectivas sociales y culturales de una civilización, sino que tiene en cuenta a las visiones culturales de las distintas voces y actores que participan en esos procesos.
Teniendo en cuenta el concepto de interculturalidad de la UNESCO (2005, art. 4.8), esta permite, además, que los educandos desarrollen su capacidad por tolerar las ideas ajenas y aprender a poner en diálogo sus ideas propias. Esto se logra en la medida en que los discentes se encuentran frecuentemente ante perspectivas e ideas sobre el mundo distintas. Se evita, entonces, que los educandos queden atrapados en sus dogmas culturales o verdades absolutas heredadas de la tradición. Se promueve, también, que los estudiantes cuestionen los saberes que se les presentan y que puedan construir un criterio propio sobre las afirmaciones que establecen como verdaderas. Eso se logra en la medida que aprenden las distintas perspectivas con las cuales se puede asimilar el mundo.
Todo esto fragua un escenario en el cual se mitiga la creación de sentimientos de superioridad, donde las verdades no son impuestas por ninguna figura de autoridad, como lo sería la presentación de una civilización superior a otras (por ejemplo, la civilización Occidental con relación a las cosmovisiones aborigenes). La interculturalidad en la educación, en efecto, lo que logra es que esos sentimientos sean removidos y así constribuye a un mundo más justo y equitativo, en tanto que la injusticia nace de la opresión que se deriva de cualquier sentimiento de superioridad.
Teniendo en cuenta las expresiones culturales de los distintos grupos sociales existentes en la actualidad, se consigue una educación más crítica donde las verdades se asimilen en medio de la diversidad, cuyo hilo conductor es la sana crítica y el debate argumentado (Zuleta, 2010). La verdad deridava de esta educación es inclusiva y recoge a todas las voces representantes de distintas perspectivas o cosmovisiones culturales. En últimas, la interculturalidad, al incluir a todos por igual, logra una educación más crítica, inclusiva y equitativa.
Referencias
Asamblea General de la ONU. (1948). Declaración Universal de los Derechos Humanos (217 [III] A). Paris. Constitución Política de Colombia (7 de julio de 1991). https://pdba.georgetown.edu/Constitutions/Colombia/colombia91.pdf UNESCO (2005). Convención sobre la protección y la promoción de la diversidad de las expresiones culturales. Zuleta, E. (2010) Educación y democracia: un campo de combate. Omegalfa Biblioteca Libre.
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iamainhoa · 6 months ago
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Rob Shoe Glenesk
"When Raven Calls Your Name" Giclee Canvas 24" x 24" Pintura aborigen
📍 Art Country Canada 729 Main Street, Canmore, Alberta
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mopiexnews · 2 years ago
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La productora Heather Ray responde a la controversia sobre la identidad indígena - The Hollywood Reporter
Entre el número cada vez más pequeño de personas en la conocida comunidad cinematográfica aborigen en el ecosistema más grande de Hollywood, Heather Ray ha sido un pilar. El productor de cine independiente dirigió anteriormente el Programa Indígena del Instituto Sundance (ahora conocido como el Programa Indígena); trabaja para la Alianza Aborigen de la Academia de Cine, Artes y Ciencias; Sus…
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